Per chi volesse leggere l'intervista che mi ha fatto il Corriere del Ticino
https://drive.google.com/file/d/1Hhu-Hc ... p=drivesdk
Nel blu, dipinto di nero
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in questa sezione si trattano tutti gli argomenti riguardanti vettori aerei con COA estero
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- malpensante
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Re: Nel blu, dipinto di nero
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.
Stephen Hawking
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Stephen Hawking
Re: Nel blu, dipinto di nero
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.
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Re: Nel blu, dipinto di nero
Un paio di considerazioni, partendo dall'articolo.
La prima: si è scritto più volte che ENAC, per mantenere valido o concedere un COA, volesse essere sicura che la compagnia che l'aveva o richiedeva avesse sempre un'autonomia finanziaria di almeno un anno. Detto altrimenti, basandosi sul piano industriale presentato, si sarebbe dovuto poter effettuare tutti i voli programmati anche senza vendere biglietti. In altre nazioni è forse diverso? Perché non si spiegherebbe, altrimenti, l'uscita di LH di avere solo due mesi di autonomia.
La seconda, che riguarda grossomodo tutte le aziende quotate, è la tendenza ad avere poca liquidità non solo per contrastare un vecchio concetto paternalistico ma per evitare assalti alla diligenza. Quando un'azienda quotata, ad azionariato diffuso, ha tanta liquidità trovi sempre qualcuno che organizza una scalata a debito, la spoglia con il favorevole consenso delle banche che hanno prestato i soldi e poi scarica ciò che avanza di nuovo sul mercato o, in alcuni casi, sul groppone dello Stato. Il grido di battaglia è tipicamente "Creare valore per gli azionisti", ma alla fine si ha solo la distruzione di importanti pezzi dell'industria. Carl Icahn con TWA ne è un esempio.
La prima: si è scritto più volte che ENAC, per mantenere valido o concedere un COA, volesse essere sicura che la compagnia che l'aveva o richiedeva avesse sempre un'autonomia finanziaria di almeno un anno. Detto altrimenti, basandosi sul piano industriale presentato, si sarebbe dovuto poter effettuare tutti i voli programmati anche senza vendere biglietti. In altre nazioni è forse diverso? Perché non si spiegherebbe, altrimenti, l'uscita di LH di avere solo due mesi di autonomia.
La seconda, che riguarda grossomodo tutte le aziende quotate, è la tendenza ad avere poca liquidità non solo per contrastare un vecchio concetto paternalistico ma per evitare assalti alla diligenza. Quando un'azienda quotata, ad azionariato diffuso, ha tanta liquidità trovi sempre qualcuno che organizza una scalata a debito, la spoglia con il favorevole consenso delle banche che hanno prestato i soldi e poi scarica ciò che avanza di nuovo sul mercato o, in alcuni casi, sul groppone dello Stato. Il grido di battaglia è tipicamente "Creare valore per gli azionisti", ma alla fine si ha solo la distruzione di importanti pezzi dell'industria. Carl Icahn con TWA ne è un esempio.
- malpensante
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Re: Nel blu, dipinto di nero
Non so se gli equivalenti esteri di ENAC usino criteri diversi e ENAC con Alitalia non li ha mai usati. Correttamente, perché quando Alitalia resta senza soldi c’è sempre lo Stato che gliene dà.
In un mondo normale Lufthansa, per decenni, ha incassato vendite ogni giorno, mentre non sta incassando niente o quasi da un mese. Certo Ryanair è stata più prudente, ma ha sempre saputo di non avere uno Stato dietro le spalle.
In un mondo normale Lufthansa, per decenni, ha incassato vendite ogni giorno, mentre non sta incassando niente o quasi da un mese. Certo Ryanair è stata più prudente, ma ha sempre saputo di non avere uno Stato dietro le spalle.
Re: Nel blu, dipinto di nero
Da scolpire nella pietra! Chi fa la cicala poi finisce per piangere e fottere, chi invece fa la formica... bravi loro!malpensante ha scritto: ↑gio 16 apr 2020, 18:47:46 Certo Ryanair è stata più prudente, ma ha sempre saputo di non avere uno Stato dietro le spalle.
Re: Nel blu, dipinto di nero
Purtroppo solo per abbonati ma deve essere interessante
https://rep.repubblica.it/pwa/generale/ ... P5-S1.6-T1
Meno posti in aereo e tempi lunghi a terra: le low-cost a rischio crac per il virus
16 APRILE 2020
Il trasporto aereo potrebbe ridecollare con il sedile di mezzo vuoto mentre le regole di distanziamento renderanno impossibili imbarchi e sbarchi "ammassati" come quelli previsti da Ryanair, Easyjet & C. per tenere i velivoli al suolo solo 20-25 minuti. I big del settore hanno liquidità in cassa ma senza aiuti statali (garantiti alle ex compagnie di bandiera) i prossimi mesi saranno decisivi per la loro sopravvivenza.
DI ETTORE LIVINI
Il coronavirus mette a rischio la sopravvivenza degli ex-gioielli dei cieli mondiali: le compagnie aeree low-cost. Ryanair, Easyjet & C. hanno costruito le loro fortune su un (fortunatissimo) modello di business basato su comportamenti sociali oggi - e probabilmente per un po' di tempo - impraticabili: gente ammassata ai check-in e nelle aree di imbarco per consentire agli aerei di stare a terra solo 20-25 minuti prima di decollare. Aerei riempiti come uova quasi al 100%. La riparten...
https://rep.repubblica.it/pwa/generale/ ... P5-S1.6-T1
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16 APRILE 2020
Il trasporto aereo potrebbe ridecollare con il sedile di mezzo vuoto mentre le regole di distanziamento renderanno impossibili imbarchi e sbarchi "ammassati" come quelli previsti da Ryanair, Easyjet & C. per tenere i velivoli al suolo solo 20-25 minuti. I big del settore hanno liquidità in cassa ma senza aiuti statali (garantiti alle ex compagnie di bandiera) i prossimi mesi saranno decisivi per la loro sopravvivenza.
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