Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

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grandemilano
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Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda grandemilano » mer 28 set 2011, 18:37:11

Mi permetto di postare questo articolo in questa sezione per dare maggiore risalto a due ipotesi sul possibile (e forse ormai inevitabile) destino di CAI.

Alitalia: tutti quei sacrifici sono stati inutili?
Alitalia rinnova la flotta acquistando velivoli a corto raggio. D’altra parte, le sue destinazioni intercontinentali sono ormai soltanto sedici. Due le ipotesi: la compagnia vuole fare una difficile concorrenza alle low-cost. Oppure punta a diventare sempre più un operatore regionale e aumentare così la sua complementarietà con Air France–Klm. Un vantaggio per gli azionisti in caso di cessione ai francesi. Certo, non sembra proprio che Alitalia possa tornare a essere una grande compagnia di bandiera. Nonostante le promesse e i sacrifici chiesti nel 2008.

di Andrea Boitani* e Andrea Monticini* (Fonte Lavoce.info)

Se mai ci fossero stati dubbi, adesso è più difficile averne. Dalle notizie di questi giorni sembra si possa evincere che Alitalia potrà o meno rimanere italiana, ma non sarà più una “compagnia di bandiera”, nel senso di una compagnia area che connette il paese che rappresenta con il mondo. Alitalia ha infatti deciso, mediante l’acquisizione in leasing di venti nuovi velivoli a corto raggio, di rinnovare la flotta concentrando la sua capacità di trasporto in questo segmento di mercato. (1) La scorsa estate le sue destinazioni complessive erano 92 su 163 rotte, con 2600 frequenze settimanali (code-sharing esclusi). Di queste, solo sedici erano le destinazioni intercontinentali, su diciotto rotte e con 112 frequenze settimanali: appena il 4,3 per cento delle frequenze totali. Tanto per fare un confronto, le destinazioni di lungo raggio di Air France-Klm, nello stesso periodo, erano 130 (il 51 per cento del totale).

Due ipotesi su una strategia
Da queste notizie e da questi numeri si possono costruire due ipotesi interpretative della strategia di Alitalia. La prima è che si accinga a fare concorrenza alle low-cost nei collegamenti point-to-point di corto e medio raggio (essenzialmente i voli europei e verso il Nord Africa), avendo il vantaggio di atterrare in aeroporti pregiati, perché comodamente raggiungibili. Si tratta però di un’opzione di dubbia profittabilità: Alitalia rimane per struttura di costi e organizzazione una compagnia aerea tradizionale e difficilmente potrà essere in grado di competere con le tariffe delle low cost.

Altre notizie suggeriscono però una seconda ipotesi.

Di recente, Air France-Klm ha annunciato di voler acquistare venticinque Boeing 787 Dreamliners e venticinque Airbus A350, per complessivi 12 miliardi di dollari. Si tratta di velivoli destinati al lungo raggio, che andranno in parte a sostituire e in parte a rinforzare la già ampia flotta del gruppo destinata ai voli intercontinentali (104 aerei su 380). Sembra così di intravedere una strategia del maggiore vettore aereo europeo volta a specializzarsi ancora di più sul long haul, che già oggi rappresenta il 65 per cento dei ricavi a fronte del 32,3 per cento dei passeggeri trasportati. Alla luce di questi fatti, è ragionevole interpretare le mosse di Alitalia come il tentativo di configurarsi sempre più come un operatore “regionale” e, quindi, di aumentare il più possibile la sua complementarietà con Air France–Klm. E far crescere di conseguenza il ricavo per i soci Cai in caso di cessione ad Air France-Klm. In questo senso si può leggere anche la sparizione, da ottobre, di quattro collegamenti Air France da Malpensa e la comparsa di quattro da Linate. Dato che gli slot a Linate non sono aumentati, questi quattro voli in più non possono che provenire da quelli di Alitalia, bloccati dalla deroga antitrust generosamente elargita dal governo nell’autunno 2008 per invogliare i “capitani coraggiosi” guidati da Colaninno, e non utilizzati. Per evitare che gli slot sbloccati finiscano a chissà chi, Air France cerca di prendere ora quello che è possibile prendere e Alitalia volentieri acconsente, rinunciando a richiedere un prolungamento della deroga, in vista di prossimi legami ancora più stringenti con la compagnia transalpina.

Certo, le nostre sono solo ipotesi di lettura delle notizie, ma ci sembra abbiano una qualche coerenza coi fatti finora noti. Se le nostre ipotesi si rivelassero corrette, qualsiasi delle due sia la strategia effettivamente perseguita da Alitalia, non sembra proprio che questa possa tornare a essere una grande compagnia di bandiera, al contrario di quanto aveva voluto far credere ai cittadini italiani l’onorevole Silvio Berlusconi nella campagna elettorale del 2008. Naturalmente, bandiera o non bandiera, ad Alitalia e ai suoi azionisti non possiamo che fare i migliori auguri di tornare a essere profittevole in breve tempo. Ma si ricordino, gli azionisti, che un po’ di sacrifici per quel tricolore sulle ali i cittadini italiani li hanno fatti, volenti o nolenti.

(1) Pietro Pallini, direttore editoriale di http://www.manualedivolo.it, ci ha fornito alcune utili notazioni nella stesura di questo articolo. La notizia sui nuovi velivoli a corto raggio si trova qui.

*Andrea Boitani ha ottenuto l’M.Phil. alla Università di Cambridge, dove ha anche svolto attività di insegnamento. Attualmente, insegna Economia politica all’Università Cattolica di Milano ed Economia della regolazione al Master in Economia pubblica e al Dottorato in Economia e finanza delle amministrazioni pubbliche, presso la stessa università.

*Andrea Monticini è docente di economia monetaria presso l’Università Cattolica di Milano.

http://www.ilfattoquotidiano.it

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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda hal » mer 28 set 2011, 19:33:59

Sposto nella sezione più consona all'argomento
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.


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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda MUSICA » mer 28 set 2011, 22:15:01

qualcosa mi sfugge.

Ma non ha ridotto la volontà di avere tanti A320? Sbaglio o ha dimezzato le opzioni valutando più A330?

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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda malpensante » gio 29 set 2011, 00:10:05

L' articolo è un concentrato di banalità e non-news, nel senso che contrariamente a quanto lasciano intendere i due autori Altalia non ha ridotto il programma di acquisto di WB per comprare aerei regionali. Il programma per la flotta di lungo raggio non è cambiato. Fuorviante è il meno che si possa dire.

Mi permetto di copiare il commento che avevo scritto sul sito lavoce.info

Nihil sub sole novum

Alitalia acquista nuovi aerei Embraer, della serie E di cui ha da anni esemplari in flotta e che riscuote parecchio successo in tutto il mondo, infatti gli E-Jet volano per Lufthansa, British Airways, KLM. E' una scelta logica, vista la difficoltà di riempire, in rotte sottili, il molto più grande A320 di cui ha decine di esemplari. Anzi, aerei più piccoli consentono di ampliare la rete feed, indispensabile per avere nuovi voli intercontinentali.

So what? Questo non ha niente a che fare con la scarsa espansione della flotta di lungo raggio, che però rispecchia i piani annunciati ormai da anni. Dove sarebbe la notizia?

E quale sarebbe la differenza con quello che sarebbe successo se Alitalia fosse stata venduta ad Air France da Prodi? Esattamente nulla.

L' Italia ha chiesto ai Francesi di salvare l' occupazione in Alitalia, non di avere una rete di voli di lungo raggio. Prodi aveva pure accettato di castrare Malpensa, un risultato che ora si ottiene attraverso il monopolio garantito a Linate. Smettiamola di pensare alla “compagnia di bandiera”, alla politica interessava solo evitare la chiusura di Alitalia e licenziamenti in massa, che sarebbero costati cari in termini elettorali.

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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda e623 » gio 29 set 2011, 08:57:10

L'articolo sarà anche un concentrato di banalità, ma all'epoca (in piena campagna elettorale)
il centrodestra aveva tuonato contro la svendita di Alitalia ad Air France
Ora i nuovi proprietari la stanno per realizzare alle condizioni che meglio si adattano ai francesi
e magari intascando anche un lauto profitto, dopo aver utilizzato i NOSTRI soldi
per tenere in vita la presunta compagnia di bandiera

La soluzione di Prodi ci avrebbe fatto risparmiare parecchi soldi:
mi sembra tutt'altro che una banalità...

p.s. il decreto che limitava Linate è di un politico di centrosinistra
il suo aggiramento e i regali antitrust ad Alitalia li dobbiamo al centrodestra...

Spartan
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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda Spartan » gio 29 set 2011, 10:53:44

Sottoscrivo al 100% il commento di Malpensante ed infatti il dramma della soluzione "capitani coraggiosi" è che l'esito è esattamente, alla fine dei conti, il medesimo che se fosse andata in porto la cessione ad AF nel 2008. E oggi stiamo qua a leggerci commenti infarciti, appunto, di luoghi comuni.

Invito chi, come l'amico e623 verso cui non ho intenzione di fare alcuna polemica sia chiaro, pensa che la soluzione sia puntare il dito contro la parte a sè avversa (politicamente parlando) a rivedersi i dettagli del piano AF approvato prima delle elezioni 2008 dal governo allora in carica, che avrebbe imposto il riassorbimento di qualche migliaio di lavoratori di AZ da parte di aziende pubbliche, controllate, etc (se non sbaglio, c'era per esempio fra le varia cose una cifra di 2200 lavoratori, o roba simili, da rifilare a Finmeccanica o società del gruppo). Non entro poi nel merito dei provvedimenti che pretendeva AF nei confronti di MXP...ma di certo AF mica veniva a farci il favore di tenere a libro paga n-mila lavoratori pubblici per beneficenza.

Da indipendente (all'anglosassone) non mi è facile dovere sempre assistere alle letture politiche tese a dare la colpa a questo o a quello e mi è ancor più difficile puntualizzare senza passare per uno che difende quello o questo, che non è mio interesse.

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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda MC205 » gio 29 set 2011, 11:33:16

Spartan ha scritto:Sottoscrivo al 100% il commento di Malpensante ed infatti il dramma della soluzione "capitani coraggiosi" è che l'esito è esattamente, alla fine dei conti, il medesimo che se fosse andata in porto la cessione ad AF nel 2008. E oggi stiamo qua a leggerci commenti infarciti, appunto, di luoghi comuni.

Invito chi, come l'amico e623 verso cui non ho intenzione di fare alcuna polemica sia chiaro, pensa che la soluzione sia puntare il dito contro la parte a sè avversa (politicamente parlando) a rivedersi i dettagli del piano AF approvato prima delle elezioni 2008 dal governo allora in carica, che avrebbe imposto il riassorbimento di qualche migliaio di lavoratori di AZ da parte di aziende pubbliche, controllate, etc (se non sbaglio, c'era per esempio fra le varia cose una cifra di 2200 lavoratori, o roba simili, da rifilare a Finmeccanica o società del gruppo). Non entro poi nel merito dei provvedimenti che pretendeva AF nei confronti di MXP...ma di certo AF mica veniva a farci il favore di tenere a libro paga n-mila lavoratori pubblici per beneficenza.

Da indipendente (all'anglosassone) non mi è facile dovere sempre assistere alle letture politiche tese a dare la colpa a questo o a quello e mi è ancor più difficile puntualizzare senza passare per uno che difende quello o questo, che non è mio interesse.
Concordo al 100%, c'è da sottolineare come ho avuto modo di commentare in passato i due peggiori di nemici di MXP sono due milanesi doc, uno, scomparso Tomaso Padoa Schioppa e l'altro S.B. che ho pure votato :duro: quindi nessuna polemica politica.
Certo se continuiamo nelle sterili polemiche politiche non andremo da nessuna parte ci vuole anche onestà intellettuale
tornando in topic come ricordava Malpensante se fosse passato il primo "sciagurato" accordo allora si che a MXP ci avrebbero fatto una spianata delle moschee. Il problema era che si dovevano salvare tanti posti di lavoro, molti dei quali pagati da noi contribuenti.

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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda malpensante » gio 29 set 2011, 12:20:30

A me sembra evidente uno schieramento bipartisan, che ha deciso molto tempo fa pollice verso per Malpensa e per dare Alitalia ad Air France.

Quasi due anni prima del dehubbing Romiti jr., a capo di Gemina proprietaria di FCO, mi invitò a comprare i suoi titoli perché "era già stato tutto deciso, Alitalia sarebbe tornata a Roma". Peraltro disse pure che, se fosse stato anche a capo degli aeroporti di Milano, avrebbe chiuso immediatamente Linate, certo che dopo sei mesi non se ne sarebbe più lamentato nessuno.

Un paio di giorni fa ho fatto due chiacchiere con un importante politico lombardo, di cui non faccio il nome. Gli ho chiesto un commento sullo spostamento di AF a Linate e se non si poteva fare niente contro i code/share farlocchi.

Mi ha risposto quello che sappiamo da sempre, cioè che tutto viene deciso da Gianni Letta. Aggiungo io che questo Governo non è un Governo, ma un insieme di feudi. Letta fa in aviazione e in altri campi quello che vuole, Tremonti idem nei suoi feudi. Il Ministro dei Trasporti Matteoli invece non conta nulla ed esegue gli ordini, così come Riggio a ENAC. Berlusconi non comanda né Letta né Tremonti e si fa gli affari suoi. Bossi lascia che se li faccia.

Il dehubbing di Malpensa è iniziato nell' autunno del 2001, con la messa a terra dei 747 e il taglio delle rotte intercontinentali voluto da Mengozzi, che è l' "anima nera" del piano di sotterrare MXP per soddisfare AF e ha curato da investment banker l' esecuzione della privatizzazione di Alitalia. Mengozzi, Prato e Letta appartengono allo stesso gruppetto che ha ottenuto (e ottiene) quello che voleva, sia sotto i Governi Berlusconi che sotto Prodi. Berlusconi ha finto di opporsi alla sottomissione ai Francesi, la Lega ha sbraitato, ma ha fatto lo stesso, ottenendo solo cassa integrazione alla SEA e la concessione dei diritti di traffico ai vettori asiatici che sono arrivati in brughiera. L' errore più grande è stato sottovalutare l' impatto di Linate nella situazione in cui a Malpensa easyJet è il market maker. Lufthansa ha fatto male i suoi conti e poi è passata dall' altra parte, vedi i voli da Orio per aspirare ancora meglio.

La chiave del futuro resta l' abuso di Linate. Catricalà, che rischia una figura davvero vergognosa, ha sparato il colpo dell' onore dicendo che l' Antitrust metterà sotto osservazione LIN prima che scada l' esenzione concessa alla fusione Alitalia-AirOne. Va bene, ma che cosa succederà? Dipende dalla situazione politica generale. Se cade Berlusconi Letta non potrà più imporre quello che fa comodo ai suoi protetti, ma sappiamo che sotto Prodi la musica era sempre la stessa. Può darsi che le cose cambino, soprattutto se qualche vettore farà ricorso a Bruxelles, ma vedete che BA sposta un altro volo a LIN, Lufthansa non è più interessata, insomma a ciascuno viene dato qualcosa, purché non metta il bastone tra le ruote di questa Yalta aeronautica che vede il nord Italia una colonia da spartire.

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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda hal » gio 29 set 2011, 12:42:34

malpensante ha scritto:A me sembra evidente uno schieramento bipartisan, che ha deciso molto tempo fa pollice verso per Malpensa e per dare Alitalia ad Air France.

Quasi due anni prima del dehubbing Romiti jr., a capo di Gemina proprietaria di FCO, mi invitò a comprare i suoi titoli perché "era già stato tutto deciso, Alitalia sarebbe tornata a Roma". Peraltro disse pure che, se fosse stato anche a capo degli aeroporti di Milano, avrebbe chiuso immediatamente Linate, certo che dopo sei mesi non se ne sarebbe più lamentato nessuno.

Un paio di giorni fa ho fatto due chiacchiere con un importante politico lombardo, di cui non faccio il nome. Gli ho chiesto un commento sullo spostamento di AF a Linate e se non si poteva fare niente contro i code/share farlocchi.

Mi ha risposto quello che sappiamo da sempre, cioè che tutto viene deciso da Gianni Letta. Aggiungo io che questo Governo non è un Governo, ma un insieme di feudi. Letta fa in aviazione e in altri campi quello che vuole, Tremonti idem nei suoi feudi. Il Ministro dei Trasporti Matteoli invece non conta nulla ed esegue gli ordini, così come Riggio a ENAC. Berlusconi non comanda né Letta né Tremonti e si fa gli affari suoi. Bossi lascia che se li faccia.

Il dehubbing di Malpensa è iniziato nell' autunno del 2001, con la messa a terra dei 747 e il taglio delle rotte intercontinentali voluto da Mengozzi, che è l' "anima nera" del piano di sotterrare MXP per soddisfare AF e ha curato da investment banker l' esecuzione della privatizzazione di Alitalia. Mengozzi, Prato e Letta appartengono allo stesso gruppetto che ha ottenuto (e ottiene) quello che voleva, sia sotto i Governi Berlusconi che sotto Prodi. Berlusconi ha finto di opporsi alla sottomissione ai Francesi, la Lega ha sbraitato, ma ha fatto lo stesso, ottenendo solo cassa integrazione alla SEA e la concessione dei diritti di traffico ai vettori asiatici che sono arrivati in brughiera. L' errore più grande è stato sottovalutare l' impatto di Linate nella situazione in cui a Malpensa easyJet è il market maker. Lufthansa ha fatto male i suoi conti e poi è passata dall' altra parte, vedi i voli da Orio per aspirare ancora meglio.

La chiave del futuro resta l' abuso di Linate. Catricalà, che rischia una figura davvero vergognosa, ha sparato il colpo dell' onore dicendo che l' Antitrust metterà sotto osservazione LIN prima che scada l' esenzione concessa alla fusione Alitalia-AirOne. Va bene, ma che cosa succederà? Dipende dalla situazione politica generale. Se cade Berlusconi Letta non potrà più imporre quello che fa comodo ai suoi protetti, ma sappiamo che sotto Prodi la musica era sempre la stessa. Può darsi che le cose cambino, soprattutto se qualche vettore farà ricorso a Bruxelles, ma vedete che BA sposta un altro volo a LIN, Lufthansa non è più interessata, insomma a ciascuno viene dato qualcosa, purché non metta il bastone tra le ruote di questa Yalta aeronautica che vede il nord Italia una colonia da spartire.
Da incorniciare e divulgare
Con il Nord, tutta Italia è colonia da sfruttare: la grande distribuzione a chi è in mano? ( a parte Esselunga, per ora), Edison a chi è finita in mano? Quasi tutto l'alimentare a chi è finito in mano? Il mercato automobilistico a chi è in mano? Solo le prime situazioni che mi vengono in mente, ma l'elenco potrebbe ben continuare...
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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda MUSICA » gio 29 set 2011, 14:26:59

Caro Hal,

visto che poi non ero così distante?
siamo un Paese fondamentalmente e profondamente comunista (non socialdemocratico e nemmeno socialista nel senso migliore).
E spiego perchè: come in Cina i comunisti fanno i capitalisti. Non basta la definizione o il nome: è la filosofia e l'antropologia che denotano nei fatti atteggiamenti e socialità
Con l'aggravante che da noi la concorrenza è appunto fittizia, in realtà è tutto già spartito tra pochi. Perchè?

Tanti motivi ovviamente e sarebbe presuntuoso dire "IL" principale. Certo ce n'è uno che nessuno (o pochi) ha il coraggio di dire.
Dopo la guerra, l'ossessione dei Comunisti di non avere industriali o "ricchi" o "borghesi" (o conservatori in senso storico) in genere a portato inevitabilemente (come in tutti quei Paesi) al formarsi di pochi "furbi" ricchi che hanno preso in mano i posti chiave senza una vera concorrenza di impronta "anglo".

In Francia ad esempio le "oscure" famiglie potenti sono almeno 10 volte più di quelle in Italia. I Michelin, i Dupont, Gaillard, Peugeot, e altri...
appunto: prendete le auto. Nonostante Peugeot e Citroen siano unite c'è un altro mega gruppo mondiale: Renault.

Prendete l'aviazione in Francia. Oltre a EADS abbiamo Dassault, e tanti altri indipendenti. Tutti molto forti. Segno di grande indipendenza e maggiore difficoltà nel "farsi gli affari propri" in quanto senza vera concorrenza. Di stile, idee, ideologia, cultura.

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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda malpensante » gio 29 set 2011, 15:14:57

hal ha scritto:Con il Nord, tutta Italia è colonia da sfruttare: la grande distribuzione a chi è in mano? ( a parte Esselunga, per ora), Edison a chi è finita in mano? Quasi tutto l'alimentare a chi è finito in mano? Il mercato automobilistico a chi è in mano? Solo le prime situazioni che mi vengono in mente, ma l'elenco potrebbe ben continuare...
Bisogna ammettere che i nostri grandi capitalisti sono meno "grandi" di quanto non amino farsi ritrarre.
Telecomitalia e particolarmente TIM erano ai vertici europei, con Colaninno e la sua assurda leva finanziaria è diventata una Cenerentola. Per chi se lo fosse dimenticato Colaninno aveva tra i suoi soci nell' impresa Unipol (PD) e Berlusconi Silvio...
Venticinque anni fa FIAT era testa a testa con Volkswagen per il primato in Europa, poi Fresco ha investito in tutto salvo che nell' automobile.
Alitalia e KLM insieme erano il principale vettore europeo...

Sicuramente da noi ci sono miopia industriale, ma soprattutto inconsistenza della Pubblica Amministrazione e ignoranza abissale dei politici, con rare ma non sempre efficaci eccezioni. Però li votiamo noi.

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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda malpensante » gio 29 set 2011, 15:18:53

malpensante ha scritto:La chiave del futuro resta l' abuso di Linate. Catricalà, che rischia una figura davvero vergognosa, ha sparato il colpo dell' onore dicendo che l' Antitrust metterà sotto osservazione LIN prima che scada l' esenzione concessa alla fusione Alitalia-AirOne.
Perdonate l' autocitazione, è appena uscita la notizia che

Alitalia: Sabelli, non ci interessa proroga moratoria Antitrust

Roma, 29 set - Alitalia non vuole una proroga della moratoria Antitrust sulla rotta Roma-Milano. "La scadenza della moratoria a fine 2011 non mi preoccupa - ha spiegato l'amministratore delegato Rocco Sabelli - non ci interessava nel 2009, a maggior ragione non ci interessa oggi che su quella tratta il mercato si e' fatto piu' competitivo, con l'attivita' dei treni. L'ho gia' detto allo stesso Catricala'", presidente dell'Autorita' Antitrust.


Ma se LIN-FCO è un monopolio, la quota di mercato verso gli altri scali italiani da LIN è abnorme.
Evidentemente Catricalà ha raddrizzato un po' la schiena e... Lufthansa sta levando le tende. A fare "concorrenza" ci sarà air italy.

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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda e623 » gio 29 set 2011, 15:35:16

Invito chi, come l'amico e623 verso cui non ho intenzione di fare alcuna polemica sia chiaro, pensa che la soluzione sia puntare il dito contro la parte a sè avversa (politicamente parlando) a rivedersi i dettagli del piano AF approvato prima delle elezioni 2008 dal governo allora in carica, che avrebbe imposto il riassorbimento di qualche migliaio di lavoratori di AZ da parte di aziende pubbliche, controllate, etc (se non sbaglio, c'era per esempio fra le varia cose una cifra di 2200 lavoratori, o roba simili, da rifilare a Finmeccanica o società del gruppo). Non entro poi nel merito dei provvedimenti che pretendeva AF nei confronti di MXP...ma di certo AF mica veniva a farci il favore di tenere a libro paga n-mila lavoratori pubblici per beneficenza.
"Vieni nel mio carrugio", come direbbero a Genova
Io non volevo sostenere che Prodi avesse la bacchetta magica
o che avrebbe salvato Alitalia a costo zero
Sono però d'accordo con La Voce quando sostiene che si sta arrivando alla stessa destinazione
contro cui strillava Berlusconi nel 2008, ma avendo speso molti più soldi
Non mi ricordo il piano del 2008, ma non credo che gli stessi dipendenti da riassorbire in varie aziende pubbliche sarebbero costati di più di quelli piazzati in cassa integrazione per 7 o 8 anni...

Peraltro, opinioni politiche a parte, mi aspetterei da partito che si autodefinisce liberista
delle politiche più liberiste dei "Comunisti" :green:

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Re: Il (ormai fallito?) rilancio di alitalia

Messaggio da leggereda malpensante » gio 29 set 2011, 15:51:16

Non sono sicuro che si siano spesi più soldi per Alitalia con Berlusconi di quelli che si sarebbero spesi con la soluzione Prodi e credo che sia difficile fare i conti.

In positivo Berlusconi non ha accettato la clausola, che stava bene a Prodi, di bloccare i diritti di traffico su Malpensa e ora abbiamo Cathay e tanti altri vettori asiatici. In negativo, terribilmente negativo, il Governo Berlusconi ha consentito che Alitalia prima e Air France poi prendessero AirOne, tagliando le gambe ad un' alternativa milanese. Lufthansa Italia è stato il fallimentare tentativo di rimpiazzarla. Il tutto con l' aiuto di una delle due grandi banche che hanno sede a Milano :azz:


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