Aeroporto di Catania chiuso fino al 25 luglio, l’emergenza continua. Gli altri scali soffrono
di Gioacchino Amato
Solo una ventina di voli al giorno nel terminal C. La Gesap: “A Palermo non accogliamo aerei in più nel weekend” e Schifani va su tutte le furie. Nel terminal A ancora in corso le perizie della procura. Piano di bus straordinari, Trapani e Comiso si attrezzano
Ci vorranno almeno altri sei giorni e non è detto che non diventino di più, per poter riaprire il terminal A dell’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania danneggiato dall’incendio divampato nella notte fra domenica e lunedì. L’apertura del terminal C, poco più di un padiglione senza i terminali elettronici per i check in, è solo un palliativo che potrà assicurare due movimenti (atterraggi e decolli) ogni ora.Tanto che molte compagnie, a partire da Ita Airways, hanno scelto di non utilizzarlo e continuare a volare negli altri scali siciliani. L’emergenza a Fontanarossa continua in piena stagione turistica e coinvolge anche gli altri aeroporti dell’Isola alle prese con il traffico deviato da Catania.
Un nuovo notam dell’aviazione civile ha ufficializzato la chiusura del terminal A fino al 25 luglio mentre il comando provinciale dei vigili del fuoco di Catania ha confermato in una nota che “Dal sopralluogo effettuato nella giornata di ieri, insieme a personale del nucleo investigativo è emersa la necessità di effettuare ulteriori accertamenti tecnici e strumentali. Gli accertamenti continueranno di concerto con procura, prefettura ed ente gestore”. In questa situazione rallentano anche i lavori necessari al ripristino dell’aerostazione. Ma nel frattempo gli altri aeroporti sono alla corde e al “Falcone ed Borsellino”, anche dopo le proteste dei sindacati per i turni massacranti e i primi disservizi, la Gesap ha deciso di frenare. "Accetteremo venti voli da Catania giovedì 20 luglio, e nessuno da venerdì a domenica – ha annunciato il direttore generale, Natale Chieppa – l'infrastruttura sta reggendo ma per un aeroporto come Palermo che ha già di suo una crescita del 15 per cento di traffico, il rischio è compromettere la qualità dei servizi, anche perché alcuni operatori aeroportuali stanno riscontrando difficoltà per via dell'enorme traffico e per le procedure scorrette di alcune compagnie che hanno inviato voli a Palermo senza preavviso” Nei giorni precedenti da Catania sono atterrati 45 voli in più al giorno e molti più passeggeri visto che Ita Airways ha utilizzato per alcuni dei sei voli in più con Linate e Fiumicino gli Airbus 330 da 250 posti. “Questa emergenza richiede un supplemento di lavoro e di responsabilità da parte di tutti - spiega l’ad, Vito Riggio – lo scalo sta reggendo bene all'aumento dei voli dovuto al blocco delle attività di Catania, stiamo anche potenziando alcuni servizi, aria condizionata compresa, ma limiteremo l'afflusso di traffico aereo, essendo già molto oltre il limite di capienza, anche per il ritardo nei lavori, che comunque vanno avanti spediti. In questi giorni di emergenza, il personale, a cui va il nostro apprezzamento, con grande fatica e stress sta fronteggiando con tutte le forze un momento eccezionale e delicato”.
Una decisione che fa infuriare il presidente della Regione, Renato Schifani: “Non posso che stigmatizzare l’atteggiamento della direzione generale dell’aeroporto di Palermo – scrive in una nota senza attaccare l’ad Riggio da lui nominato ma solo Chieppa il cui incarico è in scadenza – che, senza un doveroso confronto con gli organi di controllo, ha dichiarato di non accettare più voli destinati originariamente allo scalo di Catania, ingenerando così uno stato di allarmismo e tensione sociale in quanti hanno scelto di trovare in Sicilia, simbolo dell’accoglienza, un luogo ideale per le vacanze”
In una situazione così grave un ruolo strategico lo giocano i due aeroporti minori che diventano l’unica alternativa per salvare la mobilità dei siciliani e la stagione turistica. A Comiso c’è il problema della mancanza del servizio di check in informatico Dcs che impedisce a Ita Airways di imbarcare passeggeri. Nei primi giorni gli aerei sono atterrati pieni nello scalo ragusano per poi ripartire vuoti al ritorno. Una soluzione impraticabile per periodi più lunghi. Dalla compagnia, fonti vicine al dossier spiegano che si sta lavorando per potere installare il Dcs a tempo record mentre le richieste di Sac di fare atterrare qualche volo a Catania usando il terminal C sono state fino ad ora gentilmente respinte. A Trapani Ryanair, che ha fatto atterrare alcuni Boeing a Catania, ha praticamente spostato buona parte dell’operativo etneo, una cinquantina di voli al giorno fra i quali una trentina spostati da Fontanarossa ma c’è il problema dei pullman che devono fare la spola fra Trapani e Catania, cinque ore di viaggio grazie alla rete stradale siciliana con il cantiere eterno dell’autostrada Palermo-Catania. Di treni neanche a parlarne, la ferrovia Palermo-Trapani via Milo è chiusa e sono in corso i lavori per riammodernarla e elettrificarla. La Palermo-Catania è chiusa da Dittaino a Catania per i lavori del raddoppio ferroviario che il ministro Matteo Salvini spaccia per “alta velocità”.
Così la Regione che ha istituito una task force coordinata dall’assessore ai Trasporti, Alessandro Aricò, ha mobilitato l’Ast che ha messo in campo 41 pullman che collegano i quattro aeroporti con servizi gratuiti per i viaggiatori. Di questi 24 sono stati immatricolati in un pomeriggio e assegnati a Trapani dove a dare una mano ci sono i militari del reggimento Bersaglieri e la protezione civile con i loro mezzi.
Anche i treni, dove ci sono, sono stati potenziati con corse aggiuntive fra Palermo e Punta Raisi e da Palermo a Dittaino con servizio bus fino a Catania.
Intanto l’estate del grande boom turistico siciliano si sta trasformando in un girone infernale per centinaia di turisti, per gli operatori e per gli stessi aeroporti che macinano numeri record ma rischiano il tracollo. Un condizionatore d’aria in corto circuito ha fatto scoprire ancora una volta la debolezza del sistema di trasporti siciliano con strade e ferrovie inadeguate e con gli aeroporti isolati come fortezze con il solo scalo di Punta Raisi dotato di una vera stazione ferroviaria.
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