Ferrovie e nuove metropolitane in Lombardia, «fermo il 44% dei cantieri»
Inviato: sab 20 apr 2024, 10:00:01
Ferrovie e nuove metropolitane in Lombardia, «fermo il 44% dei cantieri». Tra i punti critici il nodo di Milano
di Gianni Santucci
Il report di Confindustria: ritardi e problemi per i lavori sulla Milano-Seveso- Asso, sulla Milano-Mortara e sulla Pavia-Voghera
«Se guardiamo ai 15 sistemi infrastrutturali che compongono il mosaico del sistema logistico del Nord Italia… più in sofferenza risultano il Corridoio Reno-Alpi, il sistema dei valichi alpini ed il nodo metropolitano di Milano». Dall’ultimo rapporto Oti Nord, il documento dell’osservatorio di Confindustria sull’intera mobilità di persone e merci dal Piemonte al Friuli, due dei tre punti più critici toccano direttamente Milano. Il quadro si chiarisce nel grafico che fotografa se e quanto stiano avanzando i cantieri di ferrovie, strade, nodi di scambio e smistamento intorno al capoluogo lombardo: nel 2022, il 30 per cento dei progetti procedeva secondo i programmi; il 40 per cento avanzava, se pur con un qualche ritardo; il restante 30 per cento era in stallo. Nel 2023 lo scenario è cambiato. In peggio: da una parte i cantieri che avanzano secondo i piani sono saliti sopra il 33 per cento e quelli in ritardo sono calati al 22, ma i progetti fermi sono passati dal 30, a oltre il 44 per cento del totale.
Il rapporto dell’Osservatorio di Confindustria tocca un aspetto decisivo per Milano: che aumenta il suo potere di attrazione per le attività economiche, ma richiede una mobilità sempre più efficiente, sia per gli scambi commerciali, sia per una porzione ampia di popolazione che, anche a causa dell’aumento del costo della vita, avrà una necessità sempre più impellente di spostarsi tra città, area metropolitana e province vicine. E molti punti critici riguardano proprio i pendolari: tra i cantieri «con qualche rallentamento e criticità» (nel 2023 rispetto al 2022) figurano quelli della direttrice ferroviaria Milano-Seveso-Asso; tra quelli «in ritardo», la Milano-Mortara e il quadruplicamento del tratto Pavia-Voghera sulla nuova alta velocità Milano-Genova (entro il 2026 si spera sia ultimato almeno il tratto Rogoredo-Pieve Emanuele).
Nel complesso, significa tre terribili «imbuti» negli spostamenti ferroviari a Nord, Ovest e Sudovest di Milano, per i quali non si vede una soluzione a breve termine, e per i quali la speranza è la chiusura nel 2030.
Sulla linea Milano-Asso, i cantieri si potrebbero aprire «nel 2024, e chiudere entro il 2027 (con un anno di ritardo rispetto allo scenario precedente). Il costo complessivo è di 68 milioni, già disponibili». E ancora: «Il potenziamento della Milano-Mortara — aggiunge il rapporto — prevede il raddoppio dell’intera linea, consentendo l’incremento della capacità ferroviaria… L’intervento ha un costo complessivo pari a circa 874 milioni e prevede un’attuazione per fasi. Tra gli interventi della prima fase è prevista la realizzazione del raddoppio della tratta Albairate-Abbiategrasso, con un costo di 282 milioni di euro, ad oggi non finanziati».
Passando alle metropolitane, le opere in città (completamento M4) hanno un ritmo regolare, mentre i prolungamenti soffrono: per l’arrivo della M1 a Monza Bettola, «i lavori, che hanno un avanzamento del 55 per cento, sono stati interrotti dall’impresa, che ha chiesto ulteriori finanziamenti di 38 milioni di euro. Si prevede uno slittamento al 2027 dell’apertura all’esercizio della tratta, che era stata prevista per la fine del 2024». Sempre verso Monza, per il collegamento della M5 «l’avvio dei cantieri è previsto per l’inizio del 2025 e la conclusione all’inizio del 2032 (in ritardo di oltre due anni rispetto a quanto inizialmente previsto)».
19 aprile 2024
https://milano.corriere.it/notizie/lomb ... pp_v2=true
di Gianni Santucci
Il report di Confindustria: ritardi e problemi per i lavori sulla Milano-Seveso- Asso, sulla Milano-Mortara e sulla Pavia-Voghera
«Se guardiamo ai 15 sistemi infrastrutturali che compongono il mosaico del sistema logistico del Nord Italia… più in sofferenza risultano il Corridoio Reno-Alpi, il sistema dei valichi alpini ed il nodo metropolitano di Milano». Dall’ultimo rapporto Oti Nord, il documento dell’osservatorio di Confindustria sull’intera mobilità di persone e merci dal Piemonte al Friuli, due dei tre punti più critici toccano direttamente Milano. Il quadro si chiarisce nel grafico che fotografa se e quanto stiano avanzando i cantieri di ferrovie, strade, nodi di scambio e smistamento intorno al capoluogo lombardo: nel 2022, il 30 per cento dei progetti procedeva secondo i programmi; il 40 per cento avanzava, se pur con un qualche ritardo; il restante 30 per cento era in stallo. Nel 2023 lo scenario è cambiato. In peggio: da una parte i cantieri che avanzano secondo i piani sono saliti sopra il 33 per cento e quelli in ritardo sono calati al 22, ma i progetti fermi sono passati dal 30, a oltre il 44 per cento del totale.
Il rapporto dell’Osservatorio di Confindustria tocca un aspetto decisivo per Milano: che aumenta il suo potere di attrazione per le attività economiche, ma richiede una mobilità sempre più efficiente, sia per gli scambi commerciali, sia per una porzione ampia di popolazione che, anche a causa dell’aumento del costo della vita, avrà una necessità sempre più impellente di spostarsi tra città, area metropolitana e province vicine. E molti punti critici riguardano proprio i pendolari: tra i cantieri «con qualche rallentamento e criticità» (nel 2023 rispetto al 2022) figurano quelli della direttrice ferroviaria Milano-Seveso-Asso; tra quelli «in ritardo», la Milano-Mortara e il quadruplicamento del tratto Pavia-Voghera sulla nuova alta velocità Milano-Genova (entro il 2026 si spera sia ultimato almeno il tratto Rogoredo-Pieve Emanuele).
Nel complesso, significa tre terribili «imbuti» negli spostamenti ferroviari a Nord, Ovest e Sudovest di Milano, per i quali non si vede una soluzione a breve termine, e per i quali la speranza è la chiusura nel 2030.
Sulla linea Milano-Asso, i cantieri si potrebbero aprire «nel 2024, e chiudere entro il 2027 (con un anno di ritardo rispetto allo scenario precedente). Il costo complessivo è di 68 milioni, già disponibili». E ancora: «Il potenziamento della Milano-Mortara — aggiunge il rapporto — prevede il raddoppio dell’intera linea, consentendo l’incremento della capacità ferroviaria… L’intervento ha un costo complessivo pari a circa 874 milioni e prevede un’attuazione per fasi. Tra gli interventi della prima fase è prevista la realizzazione del raddoppio della tratta Albairate-Abbiategrasso, con un costo di 282 milioni di euro, ad oggi non finanziati».
Passando alle metropolitane, le opere in città (completamento M4) hanno un ritmo regolare, mentre i prolungamenti soffrono: per l’arrivo della M1 a Monza Bettola, «i lavori, che hanno un avanzamento del 55 per cento, sono stati interrotti dall’impresa, che ha chiesto ulteriori finanziamenti di 38 milioni di euro. Si prevede uno slittamento al 2027 dell’apertura all’esercizio della tratta, che era stata prevista per la fine del 2024». Sempre verso Monza, per il collegamento della M5 «l’avvio dei cantieri è previsto per l’inizio del 2025 e la conclusione all’inizio del 2032 (in ritardo di oltre due anni rispetto a quanto inizialmente previsto)».
19 aprile 2024
https://milano.corriere.it/notizie/lomb ... pp_v2=true