Il futuro degli aeroporti
Il Ticino per Malpensa e per Agno
di Filippo Lombardi, Consigliere agli Stati, Presidente ASPASI
Il 2008 aeronautico ticinese sarà certamente movimentato! Vicino a noi, Lugano Airport continua a combattere per la propria sopravvivenza, si rallegra un pochino per il modesto aumento di passeggeri registrato nel 2007 malgrado la scomparsa dei due voli su Berna-Londra, si interroga sui motivi di qualche improvvisa resistenza alla reintroduzione almeno del volo per Berna, si preoccupa per la lentezza degli interventi di rinnovo e sviluppo dell’infrastruttura, spera nel messaggio per la circonvallazione di Bioggio-Agno che consentirebbe finalmente di allungare la pista a sud, conta sulla benevolenza dell’autorità federale per prolungare l’attuale regime di deroga fino all’arrivo della procedura satellitare di avvicinamento.
Poco più lontano, ma lo stesso molto vicino a noi, l’aeroporto di Malpensa – fratello di gran lunga maggiore – è pesantemente colpito dai piani di ristrutturazione di Alitalia nell’ambito della sua entrata nell’orbita di Air France. Al punto da far suonare quasi ironica la decisione del Comitato interministeriale italiano che proprio ieri ha dato il via al finanziamento della Stabio-Arcisate che consentirà il collegamento ferroviario Lugano-Mendrisio-Varese-Malpensa.
Per i passeggeri ticinesi tutto ciò significa che siamo lontani dalla “fine della storia”, per parafrasare Fukuyama. In verità, la lotta per i collegamenti aerei che interessano la Svizzera italiana è una telenovela infinita, con colpi di scena e rivolgimenti che non cessano di stupire. E questa volta la brutta notizia del ridimensionamento dell’offerta di Malpensa colpisce duramente la clientela turistica e d’affari che negli anni si è abituata a farvi capo per volare da e per il Ticino. Difficile dire quanto potranno fare la Regione Lombardia e le forze politiche del Nord per contrastare questi piani, cominciando con la manifestazione popolare del 10 febbraio prossimo, che sarà peraltro oscurata dalle convulsioni romane per la caduta di Romano...
Milano potrebbe però ispirarsi all’esempio di Ginevra, pesantemente colpita dalla centralizzazione dei voli Swissair su Zurigo nel 1996, che seppe reagire e diversificare le compagnie aeree al punto da ritrovarsi cinque anni dopo in posizione di forza e di crescita al momento della catastrofe della medesima Swissair e dell’hub di Zurigo. In tal senso qualche segnale c’è, a cominciare dal potenziale sviluppo dell’offerta di Easy Jet e dall’eventuale a sviluppo di un’offerta intercontinentale di Ryan Air, finora basata su Orio al Serio per i low-cost europei. Lo scalo milanese ha certamente delle carte da giocare, v’è solo da sperare che le giochi bene e subito.
Una piccola conseguenza positiva della sua crisi potrebbe essere un ritorno d’interesse dei passeggeri insubrici per connettersi alle destinazioni intercontinentali via Lugano-Zurigo o Lugano-Ginevra. Si tratterebbe ovviamente di un’alternativa di nicchia, non tale da compensare gli svantaggi di cui sopra per il Ticino, ma utile per Lugano Airport e per le compagnie che vi fanno scalo, se vorranno cogliere questa occasione.
Sarebbe comunque importante che il Ticino intero capisse quanto entrambi gli aeroporti sono importanti per il suo sviluppo. Sono chiaramente complementari, hanno funzioni diverse, devono essere meglio raggiungibili con i trasporti pubblici (al collegamento Lugano-Malpensa dovrebbe ad esempio far seguito un efficace collegamento ferroviario Lugano-Aeroporto di Agno). Ma devono entrambi essere difesi, per offrire condizioni quadro che spingano le compagnie aeree ad offrire voli di qualità, ad orari ottimali verso da e per le destinazioni che per noi sono e saranno sempre più prioritarie. E devono saper sviluppare delle sinergie da cui Lugano ha tutto da guadagnare.
Per questo l’ASPASI – Associazione passeggeri aerei della Svizzera italiana – organizza a margine della sua prossima assemblea (il 14 maggio a Lugano) un pubblico dibattito fra le autorità ticinesi ed il presidente della SEA (Società Esercizi Aeroportuali di Milano) Giuseppe Bonomi. Un’occasione per veder più chiaro e trasformare una buona volta le parole in azioni concrete.
Giornale del Popolo,
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