Fregnacce su Linate in rete
Inviato: lun 04 gen 2016, 15:21:22
Chi vuol ridere o rodersi il fegato può leggere amenità dei lepidotteri, volte a giustificare il prossimo venturo allargamento dell'uso di Linate.
La prima istruzione per la lettura è ricordare sempre che l'Italia non ha mai cercato di limitare l'aeroporto di Linate per favorire l'aeroporto di Malpensa, ma che l'Italia a fine anni '90 ha cercato di limitare Linate per favorire l'hub Alitalia a Malpensa.
Seconda regola da tenere a mente è che favorire l'hub Alitalia a Malpensa non era nemmeno una richiesta di Alitalia nel suo complesso, ma del suo AD Cempella e del partner KLM.
CHIUDERE LINATE non è mai stata un'opzione presa in considerazione, perché avrebbe comportato la chiusura dei voli per Fiumicino che erano venduti a prezzi altissimi e su cui Alitalia ha fatto una montagna di soldi fino all'avvento dell'AV. Peraltro il mondo economico non avrebbe accettato di rinunciarvi.
La UE ha sempre eccepito sulla discriminazione insita nel decreto Burlando, che è stato svuotato fino alla liberalizzazione totale a cui probabilmente dovremo assistere fra qualche mese.
Per essere onesti dobbiamo riconoscere che il primo allargamento delle maglie, da 12 a 18 movimenti/ora (almeno 6 erano da/per FCO) non fu fatto per favorire Alitalia, ma i vettori nazionali minori, perché ancora prima del decreto Burlando c'era l'idea di fare di Linate un aeroporto per i voli nazionali, ovviamente contro le regole UE.
Si diede loro un po' di pascolo e vediamo com'è finita: sono tutti morti, salvo Blue Panorama e Meridiana, che sono in coma profondo da anni.
Quando Alitalia ha deciso che non le interessava più la difesa di Malpensa le si è lasciato comprare uno ad uno i microbi moribondi e così ha incamerato gli slot di Gandalf, di Volare, di AirOne, fino al punto di non sapere che cosa farne e doverli affittare agli amici.
Quindi la regolamentazione di Linate ha sempre e soltanto seguito i supposti interessi di Alitalia e degli altri inetti che hanno guidato le compagnie aeree italiane. Di Malpensa non è mai fregato niente a nessuno, se non a Prodi che ci vedeva la salvezza di Alitalia e a Cempella. Men che meno a quelli di Palazzo Marino, da Albertini a Pisapia, nonostante ne fossero i proprietari. Tanto si facevano mangiare i profitti dall'handling che perdeva un milione a settimana.
Per far sopravvivere delle linee aeree di me*da il più possibile, cioè i loro padroni furbetti e i dipendenti ipersindacalizzati, abbiamo azzoppato gli aeroporti, cosicché abbiamo dei gateway intercontinentali insignificanti (MXP, VCE) o penosi (FCO).
Non so che effetto vi faccia leggere che in Sardegna, regione che difende allo stremo il cadavere Meridiana, fanno la colletta ad Alghero per pagare Michael O'Leary, con Paolo Fresu che contribuisce come ai tempi dell'oro alla Patria del Ventennio.
La politica dell'aviazione italiana degli ultimi decenni è stata un fallimento totale, in cui gli Italiani hanno perso soldi, che invece fanno a palate gli stranieri.
I responsabili dovrebbero comparire davanti ad una corte marziale, invece spadroneggiano indisturbati.
Paghiamo il contributo, riscatto o pizzo, dite voi, agli Irlandesi, un Ministro dice che di Linate si fa quello che decidono ad Abu Dhabi, come se fossimo e lo siamo, uno Stato insignificante. Però si aumenta di 2,50 euro la tassa sui voli, con altri euro di aumento previsti nei prossimi anni, per far fare la bella vita eterna agli ex Alitalia, Meridiana etc. Che vergogna.
La prima istruzione per la lettura è ricordare sempre che l'Italia non ha mai cercato di limitare l'aeroporto di Linate per favorire l'aeroporto di Malpensa, ma che l'Italia a fine anni '90 ha cercato di limitare Linate per favorire l'hub Alitalia a Malpensa.
Seconda regola da tenere a mente è che favorire l'hub Alitalia a Malpensa non era nemmeno una richiesta di Alitalia nel suo complesso, ma del suo AD Cempella e del partner KLM.
CHIUDERE LINATE non è mai stata un'opzione presa in considerazione, perché avrebbe comportato la chiusura dei voli per Fiumicino che erano venduti a prezzi altissimi e su cui Alitalia ha fatto una montagna di soldi fino all'avvento dell'AV. Peraltro il mondo economico non avrebbe accettato di rinunciarvi.
La UE ha sempre eccepito sulla discriminazione insita nel decreto Burlando, che è stato svuotato fino alla liberalizzazione totale a cui probabilmente dovremo assistere fra qualche mese.
Per essere onesti dobbiamo riconoscere che il primo allargamento delle maglie, da 12 a 18 movimenti/ora (almeno 6 erano da/per FCO) non fu fatto per favorire Alitalia, ma i vettori nazionali minori, perché ancora prima del decreto Burlando c'era l'idea di fare di Linate un aeroporto per i voli nazionali, ovviamente contro le regole UE.
Si diede loro un po' di pascolo e vediamo com'è finita: sono tutti morti, salvo Blue Panorama e Meridiana, che sono in coma profondo da anni.
Quando Alitalia ha deciso che non le interessava più la difesa di Malpensa le si è lasciato comprare uno ad uno i microbi moribondi e così ha incamerato gli slot di Gandalf, di Volare, di AirOne, fino al punto di non sapere che cosa farne e doverli affittare agli amici.
Quindi la regolamentazione di Linate ha sempre e soltanto seguito i supposti interessi di Alitalia e degli altri inetti che hanno guidato le compagnie aeree italiane. Di Malpensa non è mai fregato niente a nessuno, se non a Prodi che ci vedeva la salvezza di Alitalia e a Cempella. Men che meno a quelli di Palazzo Marino, da Albertini a Pisapia, nonostante ne fossero i proprietari. Tanto si facevano mangiare i profitti dall'handling che perdeva un milione a settimana.
Per far sopravvivere delle linee aeree di me*da il più possibile, cioè i loro padroni furbetti e i dipendenti ipersindacalizzati, abbiamo azzoppato gli aeroporti, cosicché abbiamo dei gateway intercontinentali insignificanti (MXP, VCE) o penosi (FCO).
Non so che effetto vi faccia leggere che in Sardegna, regione che difende allo stremo il cadavere Meridiana, fanno la colletta ad Alghero per pagare Michael O'Leary, con Paolo Fresu che contribuisce come ai tempi dell'oro alla Patria del Ventennio.
La politica dell'aviazione italiana degli ultimi decenni è stata un fallimento totale, in cui gli Italiani hanno perso soldi, che invece fanno a palate gli stranieri.
I responsabili dovrebbero comparire davanti ad una corte marziale, invece spadroneggiano indisturbati.
Paghiamo il contributo, riscatto o pizzo, dite voi, agli Irlandesi, un Ministro dice che di Linate si fa quello che decidono ad Abu Dhabi, come se fossimo e lo siamo, uno Stato insignificante. Però si aumenta di 2,50 euro la tassa sui voli, con altri euro di aumento previsti nei prossimi anni, per far fare la bella vita eterna agli ex Alitalia, Meridiana etc. Che vergogna.