La torre di Linate sostituita virtualmente da Malpensa

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La torre di Linate sostituita virtualmente da Malpensa

Messaggio da leggereda spanna » ven 11 nov 2016, 18:52:52

MALPENSA Nelle cuffie l’inglese è di ordinanza. Sta per decollare un aereo Alitalia diretto a Londra. Le disposizioni al pilota a bordo del velivolo, l’attesa. Poi comincia la fase di rullaggio. Il rumore del motore si sente anche dall’ultimo piano della torre di controllo più alta in Italia (80 metri di altezza), la seconda in Europa dopo quella presente all’aeroporto di Monaco di Baviera. Sembra un giorno normale, non lo è. Perché il nostro controllore di volo ha appena dato l’ok al velivolo con destinazione City Airport. Ma non parte da qui. L’aereo è a quasi a 70 chilometri di distanza. E’ in rampa di decollo all’aeroporto di Linate, il terzo più trafficato in Italia con i suoi 450 voli in partenza tutti i giorni. Benvenuti nella torre di controllo 4.0. La tecnologia sospinta dalla digitalizzazione dei processi, dalla loro integrazione anche a distanza, da oggi ci porta in una nuova epoca. Perché consente di controllare da remoto persino un aeroporto. Oggi il primo esperimento del genere in Italia, tra i primi al mondo. La sperimentazione di questa gestione a distanza è stata appena fatta dai turchi, tra gli aeroporti di Istanbul ed Ankara e in Svezia, perché da Stoccolma è possibile controllare un piccolo aeroporto minore al nord del Paese ghiacciato la gran parte dell’anno. A condurlo Enav, la società nazionale per l’assistenza al volo che si occupa del controllo del traffico aereo. Fresca del processo di privatizzazione, con la vendita al mercato del 46% collocato dall’azionista ministero del Tesoro, l’Enav gestisce 44 torri di controllo in Italia. E’ il quinto operatore al mondo per dimensioni. Ha oltre 4mila dipendenti e seleziona i suoi controllori di volo attraverso un meccanismo di selezione molto complicato basato su un concorso per titoli e prove. Una piccola corsia preferenziale è storicamente concessa agli ufficiali uscenti dall’Accademia dell’Aeronautica di Pozzuoli. Si tratta di un lavoro molto ambito, anche se molto stressante. In cui l’inglese deve diventare la prima lingua (l’operatore parla in radio frequenza e sulla stessa sono sintonizzati tutti in piloti in partenza in un aeroporto). Con il battesimo di oggi, in cui viene tutto gestito a distanza tramite un’adeguata copertura di telecamere che inviano le immagini in tempo reale ai computer tra loro connessi in Rete, rischiamo di dover necessitare in futuro di meno controllori di volo? «Non è un rischio — spiega l’amministratore delegato di Enav Roberta Neri —. I controllori di volo saranno semmai ancora più competenti. Perché dovranno gestire più velivoli». D’altronde la virtualizzazione delle torri di controllo è solo l’ultimo tassello di un progetto chiamato RACOON (Remote Airport Concept Of Operation) ed è cofinanziato in ambito di SESAR (Cielo Unico Europeo). Pertanto un progetto comunitario in cui Enav ne è il coordinatore e il promotore perché è la punta di diamante europea dell’innovazione tecnologica. Ecco perché in futuro semmai spariranno le torri di controllo, in senso fisico. Torri molto alte. Gli americani hanno appena speso 70 milioni di dollari per ricostruire quella dell’aeroporto internazionale di San Francisco. E in teoria tra qualche anno il controllore di volo potrà persino evitare di recarsi in aeroporto. Se è romano e vive a Roma potrà avere le cuffie da una saletta di Piazza di Spagna e dare l’ordine di decollo di un aereo in pista a Palermo.] MALPENSA Nelle cuffie l’inglese è di ordinanza. Sta per decollare un aereo Alitalia diretto a Londra. Le disposizioni al pilota a bordo del velivolo, l’attesa. Poi comincia la fase di rullaggio. Il rumore del motore si sente anche dall’ultimo piano della torre di controllo più alta in Italia (80 metri di altezza), la seconda in Europa dopo quella presente all’aeroporto di Monaco di Baviera. Sembra un giorno normale, non lo è. Perché il nostro controllore di volo ha appena dato l’ok al velivolo con destinazione City Airport. Ma non parte da qui. L’aereo è a quasi a 70 chilometri di distanza. E’ in rampa di decollo all’aeroporto di Linate, il terzo più trafficato in Italia con i suoi 450 voli in partenza tutti i giorni.

Benvenuti nella torre di controllo 4.0. La tecnologia sospinta dalla digitalizzazione dei processi, dalla loro integrazione anche a distanza, da oggi ci porta in una nuova epoca. Perché consente di controllare da remoto persino un aeroporto. Oggi il primo esperimento del genere in Italia, tra i primi al mondo. La sperimentazione di questa gestione a distanza è stata appena fatta dai turchi, tra gli aeroporti di Istanbul ed Ankara e in Svezia, perché da Stoccolma è possibile controllare un piccolo aeroporto minore al nord del Paese ghiacciato la gran parte dell’anno. A condurlo Enav, la società nazionale per l’assistenza al volo che si occupa del controllo del traffico aereo. Fresca del processo di privatizzazione, con la vendita al mercato del 46% collocato dall’azionista ministero del Tesoro, l’Enav gestisce 44 torri di controllo in Italia. E’ il quinto operatore al mondo per dimensioni.

Ha oltre 4mila dipendenti e seleziona i suoi controllori di volo attraverso un meccanismo di selezione molto complicato basato su un concorso per titoli e prove. Una piccola corsia preferenziale è storicamente concessa agli ufficiali uscenti dall’Accademia dell’Aeronautica di Pozzuoli. Si tratta di un lavoro molto ambito, anche se molto stressante. In cui l’inglese deve diventare la prima lingua (l’operatore parla in radio frequenza e sulla stessa sono sintonizzati tutti in piloti in partenza in un aeroporto). Con il battesimo di oggi, in cui viene tutto gestito a distanza tramite un’adeguata copertura di telecamere che inviano le immagini in tempo reale ai computer tra loro connessi in Rete, rischiamo di dover necessitare in futuro di meno controllori di volo?

«Non è un rischio — spiega l’amministratore delegato di Enav Roberta Neri —. I controllori di volo saranno semmai ancora più competenti. Perché dovranno gestire più velivoli». D’altronde la virtualizzazione delle torri di controllo è solo l’ultimo tassello di un progetto chiamato RACOON (Remote Airport Concept Of Operation) ed è cofinanziato in ambito di SESAR (Cielo Unico Europeo). Pertanto un progetto comunitario in cui Enav ne è il coordinatore e il promotore perché è la punta di diamante europea dell’innovazione tecnologica. Ecco perché in futuro semmai spariranno le torri di controllo, in senso fisico. Torri molto alte. Gli americani hanno appena speso 70 milioni di dollari per ricostruire quella dell’aeroporto internazionale di San Francisco. E in teoria tra qualche anno il controllore di volo potrà persino evitare di recarsi in aeroporto. Se è romano e vive a Roma potrà avere le cuffie da una saletta di Piazza di Spagna e dare l’ordine di decollo di un aereo in pista a Palermo.
http://www.corriere.it/economia/16_nove ... 22c9.shtml
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: La torre di Linate sostituita virtualmente da Malpensa

Messaggio da leggereda malpensante » ven 11 nov 2016, 19:30:15

spanna ha scritto:tra qualche anno il controllore di volo potrà persino evitare di recarsi in aeroporto. Se è romano e vive a Roma potrà avere le cuffie da una saletta di Piazza di Spagna e dare l’ordine di decollo di un aereo in pista a Palermo.
Ahò, 'na prospettiva esaltante. Li mortacci.


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