Montichiari in vendita, Verona si ristruttura

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Montichiari in vendita, Verona si ristruttura

Messaggio da leggereda I-Alex » dom 25 nov 2012, 10:15:51

Il Catullo mette sul mercato
Montichiari per 75 milioni
Il dg Bassetti: gara per un partner, ma prima la concessione. A Verona niente più contributi alle compagnie e parcheggi in vendita: «Ne abbiamo troppi»


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DAL NOSTRO INVIATO

MILANO—Una volta ottenuta dal governo la concessione quarantennale per lo scalo controllato di Montichiari, la Catullo spa intende creare una nuova società cui conferire il ramo d’azienda dell’aeroporto bresciano, per poi metterla a gara con una base d’asta di 75 milioni di euro. Non è, questa, una cifra casuale: si tratta della somma degli investimenti sostenuti dalla società di gestione dal ’98 ad oggi (su un totale di 180) per potenziare il D’Annunzio, senza per altro mai riuscire a farne un aeroporto appetibile, tanto che oggi opera appena una manciata di voli cargo delle Poste e perde ogni anno milioni su milioni. Ma il Catullo continua a credere che possa diventare un importante scalo merci, non alternativo ma complementare a Malpensa, capace di intercettare almeno il 25 per cento delle 600mila tonnellate (su un totale di 1,2 milioni) prodotte nel nord Italia ma in fuga dall’Italia (via camion) verso gli aeroporti tedeschi.

«Per questo - spiega il direttore generale Carmine Bassetti - cerchiamo un partner industriale, ovvero un gestore di sistemi aeroportuali; dobbiamo ancora decidere se metteremo a gara il 49 per cento o il 51». Diverso il discorso per l’ingresso di partner privati direttamente nella Catullo. «Per Verona andrebbero bene anche partner solamente finanziari», dice il presidente Paolo Arena. «Ma oggi non siamo in grado di vendere proprio nulla - chiarisce il dg Bassetti - Prima dobbiamo ristrutturare la società». Sono queste le principali indicazioni emerse ieri a Milano, dove i vertici del Catullo hanno presentato alla stampa specializzata le linee guida del piano industriale per il prossimo decennio, che prevede investimenti per 120 milioni di euro. Nella sua lunga relazione, Bassetti ha passato in rassegna i passi compiuti nell’ultimo anno per risanare una società che ha chiuso i bilanci del 2011 con 26,5 milioni di euro di perdita: dalla risoluzione dei contratti «tossici», come quello con Ryanair, alla semplificazione societaria; dall’apertura di nuove rotte sul mercato domestico e internazionale («senza un euro di contributi marketing ») alla liquidazione delle controllate, in particolare Avio Handling (che gestisce i servizi di terra), «tecnicamente non ristrutturabile», poco flessibile e con costi del lavoro «gonfiati» rispetto alla concorrenza.

Confermata anche la richiesta di cassa integrazione, che partirà a gennaio e durerà 24 mesi per i dipendenti coinvolti (che percepiranno comunque il 99 per cento dello stipendio): l’obiettivo è di ridurre il personale dagli attuali 170 addetti a 120/130. Quanto alla situazione finanziaria, per il 2012 si punta al dimezzamento delle perdite, il ritorno all’utile è previsto in due anni. Per rilanciare il Catullo, la strategia di Bassetti è di basso profilo. «Back to basics », spiega il manager, perché «dobbiamo tornare a fare i gestori aeroportuali, in passato ci siamo avventurati a fare dell’altro, anche gli immobiliaristi, facendo svariati errori». Come per i parcheggi, che la passata gestione voleva addirittura ampliare acquistando un’area a Calzoni per 21 milioni di euro (contratto poi rescisso); ma la verità è che già oggi di posti auto ce ne sono troppi, sufficienti per un aeroporto da 7 milioni di passeggeri quando il Catullo supera a malapena i tre. «Una parte di quelli che abbiamo, lungo la statale, verranno valorizzati a livello commerciale », spiega il dg.

Per il resto, niente più voli low-cost tipo Ryanair, che droga il mercato e a Verona «ha creato grandi danni specie sul mercato nazionale, con movimenti passati da 11mila a 6.883»: chi volerà dal Catullo lo farà senza incentivi. Quanto a Brescia, solo con la concessione, spiegano dal Catullo, si potrà valorizzare quello che viene ritenuto un «gioiello», con grandi capacità di crescita anche grazie alle nuove infrastrutture previste in Lombardia (come Alta Velocità e autostrada Bre.Be.Mi.). Nel breve periodo, lo scalo sarà specializzato per i cargo: «Stiamo negoziando con un grandissimo gruppo che intende usare il D’Annunzio come base d'armamento e colllegherà Cina e Africa», dice Bassetti. Nel medio-lungo termine, se e quando il Catullo raggiungerà la saturazione (a sette milioni di passeggeri), ci sarà spazio anche per voli passeggeri da Brescia. Riguardo a possibili accordi con gli altri scali in funzione del vecchio progetto di un grande polo aeroportuale del Nord Italia, Arena se la cava con una battuta: «Dialoghiamo con tutti: Milano, Bergamo, Venezia, Bologna. Abbiamo tante fidanzate, ma non abbiamo ancora deciso con chi sposarci».

Alessio Corazza
24 novembre 2012

da Corriere.it
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Re: Montichiari in vendita, Verona si ristruttura

Messaggio da leggereda malpensante » lun 26 nov 2012, 00:46:52

La domanda che ha avuto come risposta "Abbiamo tante fidanzate" era mia. Più esattamente avevo chiesto, dopo che avevano detto di essere in cerca di un aeroporto ad almeno 500 km. di distanza come partner per il cargo a VBS, se non pensavano che questo avrebbe impedito un' alleanza con SACBO e un travaso di pax nel medio periodo da Orio, che si avvia alla saturazione, in generale un accordo generale fra loro e gli aeroporti che stanno ad ovest, come suggeriva Passera.

Avevano provato a fare qualche affermazione azzardata, come l' anticipazione che ci saranno nel futuro voli pax a VBS, trascinati dal cargo, perché il 70% del traffico cargo è belly cargo. Siccome il belly cargo è essenzialmente intercontinentale, ho chiesto se dunque avevano in mente voli intercontinentali pax a Montichiari, il famoso hub Caprotti. Devo dire che, capito che non c' erano solo incompetenti tra il pubblico, hanno subito cambiato registro, chiarendo che il futuro di VBS è come aeroporto all cargo, qualcosa di cui secondo loro c' è bisogno in quella che i leghisti chiama(va)no Padania. Secondo la Catullo il traffico cargo italiano fugge oltralpe perché mancano gli aeroporti all cargo, secondo me perché c' è carenza di voli intercontinentali di cui sfruttare il belly.

Sulla scarsa lunghezza della pista di VBS mi hanno risposto che al momento si aspettano che gli aerei si riempiranno prima per volume che per peso, ma non escludono un futuro allungamento. Si aspettano che arrivi un vettore cargo e probabilmente sperano in Silk Way, ma altri hanno l' opinione che siano speranze mal riposte.

Molto "divertente" è stata la questione movimenti orari a Villafranca, ora sono 12, secondo loro potrebbero arrivare a 40, se l' Aeronautica Militare, che lavora gratis ma oltre i 12 non vuole impegnarsi, verrà sostituita da ENAV. Per ora si attende la copertura finanziaria di questo passaggio di consegne.

In generale stanno facendo a VRN tante scelte di buon senso, dopo una gestione veramente dissennata.
A VBS pongono come condizione il recupero dei soldi investiti, ma è proprio come se Colanino & C. si impuntassero nel riprendere i soldi sborsati nel 2008 per CAI o lo stesso facesse F2i con le azioni SEA. Se vuoi vendere prendi il prezzo di mercato e se prima avevi speso di più, beh vale la legge del menga.

Per VBS hanno assicurato anche un futuro come apt pax, quando VRN arriverà ad un limite determinato da questioni ambientali, che a me pare veramente remoto. Se fosse vero, BGY, NAP e LIN dovrebbero chiudere non domani, ma ieri. VRN non mi pare che si trovi in un' area molto urbanizzata.

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Re: Montichiari in vendita, Verona si ristruttura

Messaggio da leggereda I-Alex » lun 26 nov 2012, 08:13:33

Le uniche speranze attuali di Brescia sono allearsi con Sea e coprire il cargo della zona est lombarda e veneto ma visto gli ampliamenti in corso a Mxp forse gli converrebbe una alleanza (matrimonio sarebbe meglio ma con che soldi?) con Sacbo: Bergamo sposta tutto il cargo-parcel su Brescia e recuperano lo spazio per aumentare piazzole e terminal dedicando così tutto Orio ai soli voli pax, situazione ambientale permettendo (che poi un 320 o un 737 new sono assai meno imbattanti dei 757 e 767 cargo)
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Re: Montichiari in vendita, Verona si ristruttura

Messaggio da leggereda belumosi » lun 26 nov 2012, 09:44:53

BGY secondo me è piuttosto lontano dalla saturazione. Per quanto riguarda i movimenti, il fatto che quasi tutto il traffico utilizzi i 738 FR con 189 posti, ne limita molto il numero complessivo: nel mese più affollato (Agosto), il totale è stato di 7.411, che suddivisi su 31 giorni e 17 ore di operatività, portano ad una media di 14 m/h, quando il massimo sostenibile è di 26.
Il terminal si può ampiamente espandere ad ovest, utilizzando parte dei parcheggi auto e rendendo questi ultimi multipiano. Guardando Google maps, mi sembra che qualche piazzola potrebbe essere ricavata all'estremità ovest dello scalo e in ogni caso, a nord della pista, ci sarebbe tutto lo spazio per ulteriori spazi di parcheggio.
Ci sarebbe da valutare l'aspetto ambientale, ma qui si entrerebbe in un ginepraio che coinvolgerebbe buona parte degli scali italiani e non.

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Re: Montichiari in vendita, Verona si ristruttura

Messaggio da leggereda malpensante » lun 26 nov 2012, 10:23:03

BGY è vicino alla saturazione dell' animo degli abitanti dei dintorni e comunque può crescere a questi ritmi solo per qualche anno.


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