Il sistema aeroportuale della Valle Padana

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carloz
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda carloz » mer 27 feb 2013, 11:31:15

Tornando alla conferenza, ho finito ieri di vedere il filmato e devo dire che l'ultimo quarto d'ora è stato quanto di più spassoso mi sia capitato di assistere sull'argomento. Due ore di chiacchere a senso unico tra i fenomeni invitati, che "se la cantavano e se la suonavano" tra di loro, mentre sono stati sufficienti tre interventi per smontare tutto quanto. Al dilà del fatto che si sappia da chi provenissero, ciò che colpisce è stato vedere come il loro "comizio" (perchè di tale si trattava) sia stato stroncato dalle voci del pubblico presente, che hanno di fatto screditato tutto mediante interventi perentori che non hanno permesso replica nemmeno a chi aveva il microfono in mano. L'imbarazzo alla fine e la chiusura frettolosa del dibattito è stato qualcosa di memorabile. Complimenti al clamoroso autogol del Corriere e di questa iniziativa.

jetblue
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda jetblue » mer 27 feb 2013, 12:24:43

Alcune considerazioni sul traffico domestico di LIN che è quello considerato chiave per ricreare un effetto hub.

Nel 2012 5.331.031 di pax nazionali.

Ora chiudendo LIN direi che 1.631.031 (FCO - tranne una quota % che oggi è feeder via FCO e che si riposizionerà su altro scalo pur riducendosi rispetto a oggi - più una buona % del NAP) passano al treno. Ne restano 3.7m circa. Si tratta a oggi quasi totalmente di pax AZ tranne alcuni pax IG verso CAG e OLB. Ora ipotizziamo che entarmbe si spostino su MXP, tranne AZ che magari ripristina un BGY-FCO anche in chiave fedeer verso il suo hub, dato che nessuna delle due penso si metterà a competere contro FR sulle direttrici nazionali.
Ora dato che FR non starà certo a guardare, dei 3.7 milioni di pax domestici residui di LIN, quanti riuscirà a rubarne?? E' realistico 1.5m??
1.5m significherebbe allo stato attuale ipotizzare (scenario orario invernale) 5 frequenze giornaliere in più su CTA (da 2 a 7), 2 in più su BRI (da 3 a 5), 1 in più su BDS (da 3 a 4), 1 in più su SUF (da 3 a 4), 2 in più su PMO (da 3 a 5), 2 in più su CAG (da 3 a 5) e qualche frequenza in più su AHO e PSR.
E in questi dati non ho incluso un ipotetico ingresso di FR sulla BGY-NAP e BGY-OLB.

Con 2.2 milioni di pax domestici in più a MXP (ma che potrebbero essere meno se FR decide di premere ancora di più l'accelleratore su BGY) ci sono sufficienti pax per generare un positivo effetto hub dal mercato domestico?

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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda malpensante » mer 27 feb 2013, 13:19:45

Nessuno pensa di cancellare la LIN-FCO.

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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda easyMXP » mer 27 feb 2013, 14:03:07

jetblue ha scritto:Con 2.2 milioni di pax domestici in più a MXP (ma che potrebbero essere meno se FR decide di premere ancora di più l'accelleratore su BGY) ci sono sufficienti pax per generare un positivo effetto hub dal mercato domestico?
Non sono questi 2.2 milioni a generare l'effetto hub. Quelli vengono e verranno a Milano (a parte i transiti del mini-hub LIN).
Sono i voli spostati a MXP che potrebbero supportare l'hub (cioè proprio il fatto di avere i voli), perchè operati da un vettore che gestisce transiti tramite c/s e interline. Ci sarebbero pax in più instradati via MXP al posto di FCO, CDG, ecc.
I voli attuali nazionali di MXP sono in massima parte U2, ovvero al massimo con un transito via.Milano, che è ben diverso da un transito ufficiale.

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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda kco » mer 27 feb 2013, 14:09:25

Senza contare il fatto che le varie AF, LH, etc, non avrebbero il vantaggio di offire transiti da Linate ma dovrebbero offrirli da MXP o BGY in competizione diretta con eventuali voli a lungo raggio.
Comunque parlare oggi di ridimensionamento di Linate è pura speculazione filosofica.

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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda KittyHawk » mer 27 feb 2013, 15:27:40

kco ha scritto:Senza contare il fatto che le varie AF, LH, etc, non avrebbero il vantaggio di offire transiti da Linate ma dovrebbero offrirli da MXP o BGY in competizione diretta con eventuali voli a lungo raggio.
L'hanno già fatto e continuerebbero a farlo. La vera differenza per loro è che non potrebbero più incassare dai milanesi, a loro vantaggio, il differenziale di prezzo per raggiungere l'aeroporto, pur mantenendo uguale il costo del viaggio aereo (volo con scalo rispetto a diretto). Questo differenziale, se uno dovesse usare un taxi, equivale per un milanese a circa 120/140 euro A/R.
Anche se un volo diretto è sulla carta più allettante di un volo con scalo, parecchi altri fattori (costo del biglietto, qualità del servizio a bordo, bagaglio trasportabile, frequenza, orari) possono risultare determinanti nella scelta.

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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda Mauz » mer 27 feb 2013, 17:50:35

easyMXP ha scritto:Ma guarda che sulla preferenza verso un diretto da MXP piuttosto che un feeder da BGY sono perfettamente d'accordo con te. Figurati che da (ex)residente a Milano preferisco (e preferivo) il diretto da MXP anche al feeder da LIN.

Tu non hai capito il punto: dicevi all'inizio che tutti da LIN andranno a MXP e non a BGY. Ti rispondo che andranno sicuramente a MXP solo quelli che troveranno un diretto per la destinazione finale (= se ci saranno JFK, ORD, MIA e LAX, non vuol dire che tutti quelli diretti negli USA troveranno un diretto, ad es.).
Tutti gli altri, ovvero quelli che comunque dovranno fare scalo da qualche parte (che sia FRA, CDG, JFK, AUH o HKG non importa) confronteranno MXP e BGY e sceglieranno quello più comodo. Siccome a est e nord-est di MI le aziende non mancano, incluse quelle con dipendenti che viaggiano, come non mancano i residenti potenziali turisti in est-Lombardia ed Emilia, BGY sarà meglio per parecchi di quelli che adesso prendono il feeder da LIN.
Ovvero, riassumendo, tolti quelli e tolti i MI-RM, solo il 50-60% di attuali pax a LIN è sicuro che vadano a MXP.
Su questo, non vedo come tu non possa essere d'accordo, se leggi con attenzione quello che ho scritto.
Concordo, anche se non sulle quote di ripartizione del traffico da te ipotizzate (secondo me BGY rileverebbe MOLTO, ma MOLTO meno della componente di traffico che oggi vola da LIN e FR in particolare non è quella che si può definire una compagnia "biz"). :)

La sottile differenza tra il mio e il tuo ragionamento è che tu continui a cerare di fare una foto, UN'ISTANTANEA dei voli di MXP in un dato momento, quando invece devi cercare di considerare una situazione dinamica e variabile nel tempo.
A parità di sbattimento per raggiungere l'aeroporto (MXP o BGY che sia), per ovvi motivi il volo diretto stravince rispetto al volo con scalo in quando a "desiderabilità" nella mente del cliente (nb: "desiderabilità" non significa "certezza dell'acquisto" perchè poi subentrano altre variabili come ad esempio il prezzo... Ma sono variabili indipendenti, che non c'entrano niente con la presenza o meno di BGY, perchè un volo a prezzo più basso del diretto lo si potrebbe benissimo trovare anche a MXP).
Quindi metti che domani chiuda LIN e a MXP non ci sia ancora nessuno ad operare la rotta per BOS e quindi vi si possa volare solo tramite feeder da MXP e/o da BGY. Non è che il volo diretto per BOS sia perso per sempre, perchè se AA (o chi per lei) lo aprisse tra un mese, in automatico andrebbe a "RUBARE" PAX ai voli feeder.

Mi spiego? Il contesto da tenere in considerazione è dinamico, ma in caso di chiusura di LIN il coltello dalla parte del manico ce l'avrebbe chi offre il volo diretto, non chi offre il volo feeder+scalo.
E di conseguenza meno pax sui voli feeder significherebbe anche MENO VOLI FEEDER e quindi meno offerta tramite altri hub...

Poi è ovvio che non si potrebbero avere TUTTE le destinazioni del mondo, ma non tanto per colpa di BGY, quanto più che altro per colpa della mancanza di un hub carrier a MXP. Che però, una volta chiuso LIN, potrebbe finalmente stabilirvisi e operare con pieno profitto da MXP.

Con questo non sto dicendo che BGY non vada a interferire nel bacino aeroportuale di Milano. Sto dicendo che è talmente marginale che ridurrebbe giusto di qualche km l'area di "catchment" di MXP e avrebbe un'influenza irrisoria sui numeri di quest ultimo. Sarebbe meglio chiuderlo? Certamente! Ma se il problema della presenza di LIN è paragonabile a una TRAVE in un fianco per MXP, la presenza di BGY non è e non sarà mai nemmeno una piccola spina.
KittyHawk ha scritto: L'hanno già fatto e continuerebbero a farlo. La vera differenza per loro è che non potrebbero più incassare dai milanesi, a loro vantaggio, il differenziale di prezzo per raggiungere l'aeroporto, pur mantenendo uguale il costo del viaggio aereo (volo con scalo rispetto a diretto). Questo differenziale, se uno dovesse usare un taxi, equivale per un milanese a circa 120/140 euro A/R.
Anche se un volo diretto è sulla carta più allettante di un volo con scalo, parecchi altri fattori (costo del biglietto, qualità del servizio a bordo, bagaglio trasportabile, frequenza, orari) possono risultare determinanti nella scelta.
Il costo del biglietto, la qualità del servizio, il bagaglio trasportabile, la frequenza e gli orari sono fattori che PRESCINDONO dall'esistenza o meno di BGY, perchè una compagnia che batte il volo diretto facendo leva su una di queste variabili (o anche su tutte insieme) ci può benissimo essere anche a MXP.

E' per questo motivo che si ragiona a "parità di fattori". Perchè se domani chiudessimo LIN e pure BGY, FR ce la ritroveremmo in automatico a MXP. E pure tutti i feeder delle compagnie aeree. E nella competizione col volo diretto varrebbero le stesse identiche variabili. Senza alcuna differenza! ;)
Si chiama "concorrenza di mercato".

Qual è l'unico fattore di concorrenza NON REPLICABILE a MXP? La VICINANZA a un altro aeroporto.
Ed è per questo che LIN è un bel problema, mentre BGY sarebbe solo un piccolo fastidio.


Perchè LIN va a intercettare pax direttamente dal CUORE PULSANTE del bacino aeroportuale di MXP, mentre BGY andrebbe solo a rosicchiare una piccola quota di pax dall'area più MARGINALE del bacino di MXP. Sarebbe meglio che non ci fose? CERTAMENTE. Ma non stracciamoci le vesti nel frattempo. :)
Stiamo monitorando attentamente la situazione. (Claudia)

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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda Commonwealth » mar 12 mar 2013, 19:07:17

Oggi ho capito tutto l'interesse di Caprotti per Brescia...Ahahahah Pagliaccio!!
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda hal » mar 12 mar 2013, 20:42:30

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa- ... d=AbOTNAdH

Stop al polo di Esselunga

Il mega polo logistico Esselunga da 200 milioni e 400 posti di lavoro appeso a un filo. Il Consiglio di Stato potrebbe emettere la sentenza il prossimo 19 marzo. Prima però c'è stata una telenovela lunga 3 anni tra due giunte comunali di orientamento diverso, con le proteste dei comitati popolari.

Poi il Tar e la prima pronuncia del Consiglio di Stato che, con varie argomentazioni giuridiche, hanno sostanzialmente avallato la voglia di tranquillità e l'avversione al traffico dei cittadini di Azzano Mella e dei centri limitrofi.
Nel remoto comune del Bresciano, con i suoi 4mila abitanti, si replica un copione già visto in tanti angoli d'Italia: si tratti di un rigassificatore, di un termovalorizzatore, di un centro merci, di una strada, di una centrale a biomasse o di un capannone la risposta è la stessa: no.
Roventi le polemiche tra vecchia e nuova giunta comunale di Azzano Mella. «La precedente amministrazione – commenta Silvano Baronchelli, sindaco ed esponente della maggioranza di Progetto futuro (centro-sinistra) – ha commesso gravi scorrettezze amministrative e ha dilapidato i 5 milioni di euro in oneri urbanistici del polo logistico. Il mio Comune non può cedere il 5% della superficie per un polo delle merci collocato in un'area sbagliata e priva di strade».

Dal fronte opposto Umberto Ferrari, candidato sindaco di Insieme per Azzano (centro-destra) alle ultime elezioni, sostiene che «Baronchelli ha strumentalizzato la campagna anticemento per farsi eleggere: appena 600 firme raccolte su 2.200 votanti. La sostanza è che si sbatte la porta in faccia a una grande azienda come Esselunga che mette sul piatto 200 milioni che creerebbero occupazione e sviluppo: cose di cui abbiamo disperatamente bisogno».
In dettaglio, la società edile Safer aveva ricevuto dalla catena commerciale Esselunga l'incarico di costruire un maxi magazzino da circa 400mila mq che avrebbe impiegato a regime 400 addetti. L'area prescelta era quella del comune di Azzano Mella, a sud ovest di Brescia e a pochi chilometri dalle autostrade Cremona-Brescia e Milano-Venezia. Nell'ottobre del 2010 il progetto viene approvato dalla Giunta guidata dal sindaco Franco Gaspari (Ferrari è vice sindaco), la Safer versa 5 milioni di oneri di urbanizzazione e apre il cantiere. «Altri 9,6 milioni – sostiene Ferrari – sono stati versati alla Provincia per sistemare la viabilità e costruire la tangenziale».
Subito però scattano le impugnazioni al Tar dei Comuni di Dello, Capriano del Colle e del Parco del Monte Netto, sui cui confini sarebbe sorto il polo logistico. Nel 2011 i giudici amministrativi accolgono le ragioni dei ricorrenti perché la delibera del Comune bresciano era priva della Vas (Valutazione ambientale strategica). L'appello al Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar di Brescia e sembra aver posto una pietra tombale sul progetto Esselunga-Safer, sul quale si è poi giocato il cambio dell'amministrazione azzanese alle elezioni del maggio 2011. «Non si è chiuso un bel niente.

Il ricorso pendente presso il Consiglio di Stato – argomenta Ferrari – verte sulla successiva approvazione del Piano di governo territoriale che sana la mancanza di Vas. Il Pgt è stato approvato anche dalla Provincia e dalla Regione. E del resto anche il secondo progetto presentato dalla Safer al Comune di Azzano si basa sullo stesso principio».
E ora? La Safer è costretta a svalutare terreni acquistati come edificabili e ora agricoli. E con un'istanza al Tar pretende la restituzione di 2,6 milioni di oneri urbanistici di cui però il Comune non dispone e che la società edile non intende rateizzare. «La Safer – dice Baronchelli – li chieda all'ex sindaco. Altrimenti ci pensi la Corte dei conti a recuperarli». Ferrari invece sostiene che «il Comune ha fatto harakiri: ha creato le condizioni per chiedere alla Corte dei conti il pre-dissesto e se arrivasse un commissario le funzioni del sindaco si ridurrebbero alla firma delle carte d'identità».
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda hal » mar 12 mar 2013, 20:59:54

Sempre da Mantovano

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cro ... -1.6671576


Il presidente del comitato di quartiere urla, garbato, «al sovvertimento del processo democratico attraverso una delibera rocambolesca che offende i cittadini». L’ex assessore difende il progetto in nome di un principio di realtà. Sergio Cordibella obietta che il consiglio comunale ha votato al buio, senza uno straccio di documento in mano, contro il parere dei suoi stessi uffici tecnici. «Paradossale». Lo sbalordimento riguarda il progetto di Porta Cerese, che ruota attorno all’iper Esselunga e prometterebbe di affrontare il nodo della viabilità.

Ecco, quindi, il ricorso ai giudici del Tar, ai quali si chiede di annullare l’emendamento che ha ripescato le osservazioni del privato, correggendo così il Piano di governo del territorio approvato lo scorso 21 novembre. Le firme sono quelle del presidente nazionale di Italia Nostra Marco Parini e di due residenti a Valletta Valsecchi, Claudio Ticinesi e Giorgio Bassi. La cronaca nuda racconta che, in coda alla discussione sul Pgt, il capogruppo del Pdl Carlo Acerbi presentò un emendamento perché il consiglio comunale (ri)accogliesse l’osservazione dell’immobiliare Victoria srl, proprietaria dell’area. Semaforo verde al raddoppio dell’indice edificatorio (da 0,3 a 0,6 rispetto al Pgt adottato a giugno), «ma senza un maggiore ingombro del fabbricato». Diversamente, scoraggiata dalla riduzione della superficie di vendita (nel vecchio piano regolatore l’indice era pari a 0,8), l’immobiliare avrebbe rinunciato all’intervento, condannando l’area a uno stato di perpetuo degrado e, soprattutto, lasciando irrisolto il groviglio della viabilità. Addio oneri di urbanizzazione.

«Non abbiamo niente contro Esselunga, non sappiamo nemmeno chi sia» assicura Cordibella prima di lasciare all’avvocato Rosemarie Serrato il compito di spiegare gli aspetti tecnici del ricorso. In pillole, almeno quelli più importanti. Premessa numero uno, tutta l’area di accesso a Palazzo Te è soggetta a un vincolo unitario imposto dal ministero dell’Istruzione nel 1955. Premessa numero due, l’area in questione ricade anche nella zona cuscinetto Unesco. Di più, nel Piano di gestione del sito (anno 2008) il Comune rassicurava che l’intorno di Palazzo Te (per una superficie complessiva di circa 150mila metri quadrati) sarebbe stato riqualificato in modo organico attraverso l’allora piano regolatore generale. E invece.

In barba agli impegni presi, il Pgt ha frammentato la zona: l’ex palazzetto dello sport è disciplinato dal Piano delle regole, stadio ed ex Scia sono finiti nel Piano dei servizi, le aree circostanti sono state inserite nel Documento di piano (ambito di trasformazione Te Brunetti). Che vuol dire? Significa che, per legge, il Piano delle regole disciplina le aree del tessuto urbano consolidato e governa le piccole trasformazioni. Piccole. Con alcune conseguenze del caso: finendo nel contenitore “sbagliato”, l’operazione Esselunga è stata sgravata dall’obbligo della vas (la valutazione ambientale strategica). Peggio, la collocazione nel Piano delle regole riduce le possibilità dei negoziazione del Comune con il privato rispetto agli oneri di urbanizzazione. Altro discorso se la previsione urbanistica in questione fosse finita nel Documento di piano (che governa le trasformazioni). A proposito, secondo il piano attuativo del vecchio prg, gli oneri ammontavano a 230mila euro. Pure raddoppiando l’indice edificatorio, «non si capisce come una somma simile possa “risolvere” l’annoso problema della viabilità di Porta Cerese». Ma, soprattutto, in base a quale carta, documento, progetto? «Il consiglio ha votato al buio».

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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda hal » mar 12 mar 2013, 21:08:56

Anche col comune di Mantova ci sono dei problemini causa i compagni che si mettono di traverso.
Ecco perchè tanta simpatia da e per "Il Giornale".


MANTOVA. Il Pd lancia l’offensiva sulle due più discusse operazioni urbanistiche contemplate (seppur indirettamente) nel Piano generale del territorio (Pgt) dell’amministrazione comunale: la realizzazione di un supermercato di Esselunga in zona Te e la Cittadella dei servizi. «La prossima settimana presenteremo il ricorso al Tar contro il capitolo riguardante lo snodo di Porta Cerese – spiegano il capogruppo del Pd, Giovanni Buvoli e gli altri consiglieri democratici – In particolare contestiamo la legittimità della realizzazione del centro commerciale e un imponente sviluppo della rete stradale (5 rondò e due sottopassaggi) in un’area tutelata dai vincoli monumentali per effetto di un decreto ministeriale del 1955. Abbiamo già studiato la cosa con uno studio legale, tra pochi giorni passeremo alle vie di fatto».

Al di là degli aspetti prettamente giuridici, la campagna del Pd contro l’operazione Esselunga è mossa da ragioni in buona parte condivise con comitati di residenti e associazioni ambientaliste e di tutela del paesaggio quali Italia Nostra e, non ultime, le associazioni di categoria dei commercianti. Motivi elencati da Buvoli e da altri consiglieri democratici, quali l’ex sindaco Fiorenza Brioni, il segretario comunale Andrea Murari e Nicola Martinelli.

«In generale siamo molto critici nei confronti di questo Pgt passato senza poterlo discutere adeguatamente – dicono i democratici, riallacciandosi all’accuse che già avevano sollevato in aula – Ma l’operazione Esselunga merita particolari attenzioni, perché non solo si tratterebbe di una struttura con un forte impatto paesaggistico ma anche perché attirerebbe un grosso volume di traffico in una delle zone più trafficate della città. E per reggere questo incremento di auto si arriva a prevedere rondò e sottopassi che inciderebbero non solo su Valletta Valsecchi e Te Brunetti, ma anche su Palazzo Te. Per non parlare del prevedibile colpo mortale che ne deriverebbe per i negozi di vicinato della zona».

L’offensiva del Pd si estende ad un’altra operazione simbolo dell’amministrazione guidata dal sindaco pidiellino Nicola Sodano: la Cittadella dei servizi, lanciata originariamente dal leader degli arancioni Giampaolo Benedini ed entratta nel programma di governo nonostante l’ostilità di qualche esponente della stessa maggioranza.

«In questo caso – spiega Fiorenza Brioni – presenteremo una diffida al presidente del consiglio comunale, Giuliano Longfils e allo stesso sindaco ricordando che il consiglio comunale si è già espresso a maggioranza per definire la Cittadella dei servizi un’opera non strategica e escludendo l’interesse pubblico. Sono venuti dunque a cadere i requisiti di legge per far scattare l’eventuale formula del leasing in costruendo (formula che prevede il “risarcimento” con fondi pubblici dei costi sostenuti dal costruttore per realizzare un’opera) e, in definitiva, di tutta l’operazione. Ne consegue che l’amministrazione deve interrompere subito l’iter della pratica e lo deve fare in virtù di un indirizzo votato dal consiglio comunale. Se questo non avverrà, se la nostra diffida verrà ignorata, ci riserveremo di prendere altre strade per far valere il diritto».

Il progetto della Cittadella dei servizi – il complesso che ospiterebbe tribunale, uffici regionali e comunali nella zona dell’ex ceramica (40mila metri quadrati) a Fiera Catena – è già in cammino. L’impresa proponente, l’Italiana costruzioni Srl, lo ha presentato in luglio assieme al piano finanziario. I tecnici dell’assessorato ai lavori pubblici hanno chiesto delle integrazioni a cui l’impresa ancora non ha risposto. Il costo complessivo dell’opera è di 200 milioni di euro, che Comune, Regione e Ministero dovrebbero sborsare nell’arco di oltre vent’anni. «Sempre ammesso che Regione e Stato siano interessati all’operazione – commenta la Brioni – perché non ci sono documenti che confermino ufficialmente la disponibilità delle due istituzioni a metterci delle risorse. Insomma, il Comune potrebbe trovarsi con il cerino in mano e duecento milioni di euro da versare a rate. In ogni caso, il problema non si pone perché il consiglio ha già escluso l’interesse pubblico per quest’opera, col voto dei gruppi di minoranza e di esponenti della stessa maggioranza».
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda hal » mar 12 mar 2013, 21:18:59

C'era un vago sospetto ....
Ossia :
1° vi faccio avere l'aeroportino e voi non mi rompete.
2° Siccome non mi rompete vi faccio sotto casa il megacentro logistico ed assumo.
3° richiesta sostituzione di Sant'Anselmo con San Bernardo....

Dopo anni di leggi "ad personam" ecco l'arzillo ottuagenario pretendere ( a nostre spese) l'aeroporto ad aziendam!!!!

Alèèèèèèeeeee AVANTI UN ALTRO!!!!!!!!!!!!!!!!
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda mxp98 » mer 13 mar 2013, 00:05:02

Era più che un sospetto, però adesso abbiamo finalmente capito come mai un ottantenne che si è sempre destreggiato tra prosciutti e formaggi, un giorno ha deciso di cimentarsi con aerei ed aeroporti.
E' proprio vero, manco il cane muove la coda per nulla.
Marco
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda malpensante » mer 13 mar 2013, 01:34:12

Se inizialmente pensavo che a 87 anni si fosse rincoglionito giocando ad Airport Manager, sentendolo parlare mi sono accorto che è sveglissimo e furbissimo, ora si capisce che dietro c' era il solito dio euro, con cui ha da sempre un rapporto d' amore ben ricambiato.

Certo che a quell' età e dopo aver diseredato i figli, che ca**o se ne fa di altri soldi e soprattutto perché non ha un briciolo di senso civico e spinge per far buttare nel cesso miliardi dei contribuenti in un aeroporto che forse sarà utile quando avrà spento le 120 candeline?

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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda Mauz » mer 13 mar 2013, 02:19:58

Probabilmente avrà già in mente anche i futuri possibili sviluppi del "suo" polo logistico... Oppure avrà annusato l'affare dell'acquistatare dei terreni in mezzo al nulla a un prezzo per poi rivalutarli come terreni "accanto a un hub" dopo qualche anno. Con polo logistico annesso...

Il tutto condito probabilmente dal solito scambio di favori politici. Una battaglia pro-aeroporto a sue spese in cambio di qualcosa.

Ovviamente sono solo supposizioni puramente personali e basate sul nulla. Spunti di riflessione senza alcun intento diffamatorio (coi chiari di luna odierni non si sa mai :green: ).
Stiamo monitorando attentamente la situazione. (Claudia)

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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda I-Alex » mer 13 mar 2013, 08:08:38

I-Alex ha scritto:Di chi sono i terreni intorno a Montichiari?
Mi riquoto :green:
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda mxp98 » mer 13 mar 2013, 08:23:44

Lo avevi detto Alex. :yeah:
Oltretutto, ragionando da ambientalista convinto mi vien da pensare che la cementificazione selvaggia ed il traffico caotico di mezzi pesanti da quelle parti siano ben tollerati anche dal responsabile trasporti di Legambiente.
C'è da scommettere che di tutto questo lui non ne sa nulla. :fischio:
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda hal » mer 13 mar 2013, 09:07:53

Cinquant'anni fa qualcuno faceva costruire autostrade per vendere automobili. Ora si pretendono gli aeroporti per vendere mozzarelle e prosciutti.
Che paese!!! Troppo forte!!! :green:
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda belumosi » mer 13 mar 2013, 09:32:24

Però anche così i conti non mi tornano. Anche ingrandito, VBS rimarrebbe presumibilmente vuoto come oggi. E un aeroporto semideserto non credo farebbe aumentare di valore il polo di Caprotti o i terreni circostanti.
Che voi sappiate questo signore ha interessi nel ramo costruzioni?

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malpensante
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda malpensante » mer 13 mar 2013, 10:12:31

Non mi pare, probabilmente il giochetto è fare promesse da marinaio su VBS, secondo il Giornale avrebbe affermato di aver già radunato tanti imprenditori, per avere un trattamento di favore sul polo logistico.

KittyHawk
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda KittyHawk » mer 13 mar 2013, 11:44:32

hal ha scritto:Cinquant'anni fa qualcuno faceva costruire autostrade per vendere automobili. Ora si pretendono gli aeroporti per vendere mozzarelle e prosciutti.
Che paese!!! Troppo forte!!! :green:
La grande distribuzione (GDO) ha margini molto bassi, sebbene sia una formidabile cassa liquida. Molto più interessante il business degli spazi per la GDO, dove i margini sono più alti e i rischi (probabilmente) minori. Caprotti ha societariamente diviso le sue attività tra vendita di prosciutto e mozzarella (Esselunga) e costruzione/affitto di supermercati etc. etc.
L' "ubicazionista" (così si è autodefinito Caprotti) probabilmente trova più interessante comprare spazi e costruire in simbiosi con l'amico/concorrente Gérard Paul Louis Marie-Joseph Mulliez (Leroy Merlin, Decathlon e Auchan, ovviamente con quest'ultima catena lontana dagli spazi Esselunga :green: )

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I-Alex
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda I-Alex » mer 13 mar 2013, 13:59:04

belumosi ha scritto:Però anche così i conti non mi tornano. Anche ingrandito, VBS rimarrebbe presumibilmente vuoto come oggi. E un aeroporto semideserto non credo farebbe aumentare di valore il polo di Caprotti o i terreni circostanti.
Come pax si, come cargo non credo... Non a caso Sacbo e Aspem hanno in mente un progetto logistico in zona non indifferente nel medio termine
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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda MUSICA » mer 13 mar 2013, 23:13:18

ripropongo un'idea.

Nessuno in SEA ha mai proposto al Sig. Caprotti di fare la SLunga più grande di tutte a Malpensa?

La prima SLunga dentro un aeroporto a gestire negozi di ogni tipo in collaborazione con SEA. E se non si puà fare dentro l'area sterile si faccia stile Orio Center sopra il parcheggio P3 in modo che diventi un punto d'attrazione sia per acquisti dei pax che dei locali...insomma, i dettagli si possono studiare ma, una volta che il traffico di Lin fosse mai tutto a Mxp, veramente potrebbero tirar fuori un SLunga in zona imbarchi. Magari anche nel nuovo molo tra le 2 piste... insomma, da una sparata di un signore che ha comunque modernizzato l'Italia (oggi, con tutto il rispetto, potrebbe godersi i suoi soldi senza pontificare), tirino fuori qualcosa di positivo. Montichiari? ci penseranno tra 30 anni. Forse. A Malpensa a fin dei conti basterebbe infinitamente poco per renderlo grande rispetto a VBS che è in pratica a zero di tutto.

E, per chi non vuol capire, un Mxp a pieno regime che lavori dalle h5 alle h01 a pieno regime, anche con le strutture attuali e la terza pista può arrivare a 40 milioni al T1 e a 15 al T2 rifatto. Se poi avessimo il molo centrale ne aggiungeremmo altri 10. E con un terzo terminal al posto dell'attuale Cargocity (ormai già decrepiti e schifosamente sporchi come solo a Bombay vecchio ho visto) il complesso aeroportuale potrebbe arrivare 80 milioni.

Unici vincoli gli accessi coi mezzi pubblici perchè a quel punto i mezzi privati sarebbero insostenibili. Ma con una ferrovia di transito (a Nord su Gallarate-Sempione), a Sud su Milano e magari la mia "sospirata" Malpensa-Novara-Genova-Savona, non ci sarebbero particolari problemi...basta pensare in grande.

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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda Mauz » mer 13 mar 2013, 23:27:36

MUSICA ha scritto: [...]
attuale Cargocity (ormai già decrepiti e schifosamente sporchi come solo a Bombay vecchio ho visto)
[...]
Ma quando mai... Non so di cosa ti occupi, ma da quello che scrivi pare che tu non giri molto per centri logistici e dogane. Specialmente a livello di infrastrutture e di magazzino, non tanto di direzioni.

La cargo city all'interno è un normalissimo magazzino. E gli uffici sono dei normalissimi uffici come se ne trovano in giro per tutta la Lombardia in tutte le ditte di trasporto e soprattutto in quei luoghi dove le aziende insediate all'interno degli edifici non coincidono con le aziende PROPRIETARIE degli edifici stessi.

Perlomeno questo è quello che posso dire del "landside", che è il lato che mi è dato vedere almeno 2-3-4 volte alla settimana (se non di più) da 10 anni a questa parte.



Vai a vedere la VECCHIA cargo city, vai a vedere la dogana di via Valtellina a Milano o un qualsiasi grosso polo cargo in Italia. Vai a vedere tante ditte di trasporto in giro per la Lombardia in che razza di CESSI operano. Altro che la cargo city di MXP.

Poi se pretendi che un terminal cargo assomigli alla sede di rappresentanza di una multinazionale (generalmente nuova di pacca e linda al punto da poterci quasi mangiare per terra) beh... A mio parere sono le tue aspettative ad essere sbagliate. La cargo city è un luogo di lavoro, non di rappresentanza. Un luogo frequentato sempre dai soliti addetti ai lavori (sempre le stesse facce, tutti i santi giorni), dai finanzieri e dai camionisti. E fidati che per il genere di luogo che è, la cargo city di MXP è relativamente un gioiello in confronto a quello che si vede normalmente in giro.


Poi ovviamente qualche pecca c'è... Ma niente che valga la demolizione (proposta, mi pare sempre da te, nei giorni scorsi) o il paragone con Bombay.
Stiamo monitorando attentamente la situazione. (Claudia)

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Re: Il sistema aeroportuale della Valle Padana

Messaggio da leggereda easyMXP » lun 18 mar 2013, 12:20:52

Poi comunque, anche fosse sporca e con un po' di crepe, al limite basterebbe rifare le finiture.
Tirarla giù mi pare un po' drastico :green:
I-Alex ha scritto:
belumosi ha scritto:Però anche così i conti non mi tornano. Anche ingrandito, VBS rimarrebbe presumibilmente vuoto come oggi. E un aeroporto semideserto non credo farebbe aumentare di valore il polo di Caprotti o i terreni circostanti.
Come pax si, come cargo non credo... Non a caso Sacbo e Aspem hanno in mente un progetto logistico in zona non indifferente nel medio termine
Si è detto e ridetto che la maggior parte del cargo viaggia nelle stive dei voli pax, motivo per cui la quantità di voli all cargo sostenibili a MXP è limitata e molto al di sotto del traffico cargo che vola via hub europei.
Che traffico ci sarebbe a VBS, senza voli pax? Al massimo una parte di quella che c'è già a MXP. Comunque si guardi l'investimento su VBS, al momento sono soldi buttati.


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