nuova puntata dello scontro alitalia - governo su fco, il messaggero cartaceo di oggi batte un colpo:
Delrio: «Fare quadrato su Fiumicino»
«Lo scalo romano sta scontando ritardi di 20 anni. Bene Adr che accelera gli investimenti con un piano da oltre 1 miliardo»
In arrivo un tavolo coordinato dal governo per risolvere le criticità. Sanzioni per le low cost che hanno creato disagi
ROMA Fare quadrato su Fiumicino. Senza perdere altro tempo. Senza scaricare responsabilità e, soprattutto, moltiplicare i problemi che affliggono da tempo lo scalo romano. No quindi al braccio di ferro tra chi - come nel caso di Alitalia e Adr - invece di litigare a distanza deve collaborare per rendere competitivo l'hùb più importante del Paese. Perché tutti, società concessionaria, enti locali, compagnia di bandiera, sindacati e istituzioni centrali devono remare nella stessa direzione. Evitando sgambetti e spintoni. Insomma, non poteva essere più chiaro e pacato l'invito del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, a mettere da parte le polemiche. Per ripartire subito, dopo una stagione funestata da incendi, black aut e scioperi selvaggi.
LA SVOLTA
Il ministro, rettificando l'ad di Alitalia, Silvano Cassano, il quale aveva apertamente criticato l'immobilismo di Adr sul fronte degli investimenti e chiesto 80 milioni di danni per il rogo del Termina 3, dà atto al concessionario di avere fatto il proprio dovere fino in fondo. Anche in considerazione del blocco delle tariffe durato 10 anni. Certo, spiega, adesso bisogna davvero correre perché lo «scalo romano sta scontando vent'anni di ritardi». Ritardi, ma il ministro non lo dice apertamente, che riguardano non solo Adr, che pur sta accelerando al massimo, ma tutto il sistema che ruota intorno all'aeroporto. Dalle infrastrutture autostradali e ferroviarie ben lontane dagli standard europei, agli handler, troppi e male organizzati che creano il caos bagagli, fino alle compagnie low cost, che in questi giorni hanno creato non pochi disagi.
LA PROPOSTA
Per uscire dall'impasse serve quindi un tavolo per affrontare e, si spera, risolvere le questioni aperte. Un tavolo, dice Delrio, aperto a tutte le parti in causa (soggeti pubblici, privati ed enti una paralisi nello sviluppo aeroportuale negli ultimi vent'anni», è altrettanto evidente che adesso è «necessaria un'accelerazione per colmare il deficit strutturale di un hub internazionale che movimenta oggi, tra partenza e arrivi, oltre 40 milioni di persone ogni anno». Aeroporti di Roma, ha riferito il ministro (che ha incontrato in mattinata il presidente di Adr Fabrizio Palenzona, l'ad Lorenzo Lopresti e l'ad di Atlantia Giovanni Castellucci), si è impegnata «a recuperare il gap non solo per eliminare il ritardo nella realizzazione degli investimenti previsti dal contratto di programma, ma anche per eseguire, contestualmente, tutti gli investimenti necessari per garantire una migliore accoglienza e sicurezza all'interno dell'aeroporto di Fiumicino». Nel 2014, ha ricordato Delrio, «sono stati realizzati investimenti per 353 milioni di giuro, più del doppio rispetto agli anni precedenti. Nel 2015 sono previsti investimenti per oltre 300 milioni a fronte degli originari 220 e nel 2016 sono previsti 454 milioni a fronte dei 219 inizialmente previsti con un incremento notevolissimo rispetto agli investimenti che sono stati programmati. Per far fronte al ritardo nelle strutture. Quindi, con gli investimenti del 2016 avremo un incremento nel quinquennio di oltre 135 milioni che porteranno il piano di investimenti a 1,12 miliardi». I passeggeri, ha concluso Delrio rivolgendosi a tutte le parti, «devono essere sempre al centro». Intanto si profilano «sanzioni pecuniarie rilevanti e pesanti» per le compagnie coinvolte nei disservizi seguiti agli incendi, prima fra tutte la spagnola Vueling.
Umberto Mancini
il governo non accetta che alitalia se ne vada da fco come ipotizzato da alitalia, e imposta la sua strategia. Prima di tutto esclude responsabilita' di ADR, che non ha investito perche' le tariffe non lo permettevano. Ora che lo permettono, ADR investira'. Della serie, caro cassano non cominciare a dare colpe ad ADR che non c'entra niente. Certo ci vorranno degli anni prima di vedere dei risultati da questi investimenti, ma il governo puo' aspettare. Alitalia non tanto, invece, ma questo importa fino ad un certo punto perche' tanto morta etihad, si trovera' qualcun altro.
Dopo la bastonata ecco che arriva lo zuccherino, la seconda parte della strategia e' provare ad azzoppare le low cost, e quindi giu' con le multe a vueling che e' identificata da alitalia stessa come il male principale, anche perche' facendo transiti, e servendo il mercato domestico, si configura come suo concorrente diretto.
La morale e' sempre quella. Fiumicino non si tocca. Alitalia sta a roma e li' deve restare. Cassano puo' fare tutto il casino che vuole ma non e' lui che comanda, e nemmeno hogan, che comanda e' sempre il governo. Quelli che credono che una chiusura di linate porterebbe ad uno spostamento di alitalia su mxp si mettano pure il cuore in pace. Al governo non gliene frega un caxxo che alitalia guadagni, che vada bene, che si sviluppi, che porti lavoro per tutti, gli interessa solo il magna magna romano.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.