Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

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AleRoots
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Re: RE: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda AleRoots » mar 04 ott 2016, 22:38:39

malpensante ha scritto:Domanda pubblica: non è sicuramente per questa tornata, ma nel caso Alitalia abbandonasse Linate, insieme ai due terzi degli slot che vi controlla, che cosa succederebbe secondo voi?
Assalto di easyJet e Ryanair a Linate.

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KittyHawk
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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda KittyHawk » gio 06 ott 2016, 01:27:09

«Alitalia, servono tagli per il rilancio Il governo mantenga le promesse»
Hogan, numero uno dell’azionista Etihad: pronti a investire, l’Italia è un grande mercato
Ciò che mi delude, come investitore, è che le precondizioni non sono state rispettate

James Hogan ama il rugby, viene dall’Australia e parla l’inglese franco e diretto di chi non ha un’eredità da difendere. Come presidente e amministratore di Etihad, lo preoccupano di più il presente e il futuro di Alitalia: meno di due anni fa la compagnia aerea di Abu Dhabi è diventata primo azionista singolo di Alitalia (49%), per un investimento industriale da 1,7 miliardi in tre anni. Ma da allora si sono accumulate perdite per centinaia di milioni. «Con gli altri azionisti Intesa e Unicredit lavoriamo bene. Ma il successo dipende da tutte le parti in causa - dice -. Dipendenti inclusi».
Siete uno dei pochi grandi investitori esteri in Italia. Che effetto fa?
«Come Etihad siamo giovani e siamo cresciuti in fretta perché eravamo liberi da eredità. La prima operazione è stata Virgin Australia. Grande successo. Poi l’alleanza strategica con Jet Airways in India, che ha un sistema politico complesso: abbiamo preso un’azienda sull’orlo del fallimento e siamo in utile da 21 mesi. Con Air Berlin stiamo ristrutturando drasticamente ma siamo riusciti a generare i ricavi previsti. Poi abbiamo investito in Air Seychelles e Air Serbia, due casi simili ad Alitalia: governi che ci chiedono di salvare le loro compagnie. Abbiamo posto le nostre condizioni e ora entrambe sono in utile».
Si prepara a dire che con Alitalia è una storia diversa?
«Quando il governo mi chiese di pensarci, dissi di no tre volte».
Perché?
«Temevo che le nostre condizioni non venissero rispettate e mi preoccupava il comportamento storico dei sindacati. D’altra parte l’Italia è un grande mercato. Dunque abbiamo messo insieme un piano per il pareggio e siamo stati chiari: una rete forte, più voli intercontinentali, attenzione al traffico interno. Ma francamente al nostro arrivo Ryanair aveva il 20% del mercato. Ora ha il 50%».
Lei aveva indicato dei requisiti alla parte italiana?
«Mi delude, come investitore, che alcune precondizioni non siano state rispettate».
Dentro l’azienda?
«No, all’esterno. Una delle questioni chiave era poter usare Linate e costruire lì una base molto più forte, cambiando la legge attuale in modo da poter volare anche aldilà dell’Europa. Purtroppo è tutto rallentato nelle procedure europee e nelle lobby interne fra Malpensa e Linate».
Chiede che il governo sia più deciso nel rispettare i patti?
«Come investitori rispondiamo del piano industriale e alle persone di Alitalia, che sono in gamba. Ma entrando in questo affare eravamo d’accordo che ci sarebbe stato un decreto per usare meglio Linate. E il governo avrebbe creato un fondo per rafforzare il turismo in Italia».
Il piano del governo non era di investire 20 milioni l’anno per dare visibilità all’Italia come meta turistica?
«Corretto. Se vogliamo ricostruire il nostro marchio in America, c’è molto da fare. Ed era un prerequisito. Oltretutto in gran parte dei mercati le grandi compagnie nazionali sono in qualche modo tutelate. Invece a Fiumicino ci sono sei compagnie low cost, mentre a Heathrow e a Charles de Gaulle zero».
Perché non ne parla con il premier Matteo Renzi?
«Lo facciamo. Ne parliamo anche con il ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Pensiamo che Alitalia vada trattata come altre compagnie nazionali: noi pensiamo alle questioni di mercato e ai conti, ma occorre che anche gli altri protagonisti dell’azienda Italia facciano la loro parte».
Lei sembra più deluso dal governo che dai sindacati.
«No. Sono deluso anche dai sindacati. Quando ho fatto questo accordo sono stato molto chiaro con loro: avevo bisogno di tre anni di pace industriale per ricostruire l’azienda. Ora sono passati appena 18 mesi e in una vertenza per qualcosa che vale come un caffé lanciano uno sciopero».
Parla delle «facilitazioni di viaggio», i biglietti da uno o due euro ai dipendenti per volare alle basi di partenza?
«Già. Quello che mi preoccupa è che la nostra strategia è di far crescere l’azienda, ma se non ho interlocutori responsabili, per me diventa molto difficile. In tutte quelle compagnie in cui abbiamo investito, non abbiamo mai avuto uno sciopero. Qui l’hanno fatto su un benefit che non ha nessun’altra compagnia al mondo».
Non è che lei si lamenta già perché siete in perdita e teme scioperi quando annuncerà una ristrutturazione?
«Dobbiamo chiederci come aumentare la produttività del personale e massimizzare il numero di ore in cui un aereo può volare».
Secondo lei all’azienda servono meno dipendenti?
«Con la ristrutturazione potremmo aver bisogno di ridurre il personale, da un lato. Ma se cresciamo nel lungo periodo e aumentiamo gli aerei, mentre da un lato potremmo ridimensionare le competenze che non sono più importanti, dall’altro potremmo assumere più piloti, personale viaggiante e tecnici della manutenzione».
Quanti esuberi vede in percentuale al totale? E in che aree?
«Lo deve decidere l’amministratore delegato. In altri casi abbiamo ridotto gli uffici centrali e esternalizzato certe tecnologie, abbiamo creato efficienza sulla biglietteria e i processi, ma abbiamo preso più laureati e staff per il lungo raggio».
Volete rivedere anche i contratti esistenti, in modo da proteggere posti di lavoro?
«Certo. Dipende dalla definizione di proteggere. Siamo un’azienda di mercato e nel mercato non ci sono posti protetti. Ma è un dialogo, come in altri Paesi. Non si fa sciopero giusto per farlo. Chi lo fa, danneggia la propria azienda e la fiducia che si sta ricostruendo. Il contesto è la nostra intenzione di ampliare la nostra offerta, nel lungo raggio o anche nelle strutture della manutenzione a Fiumicino. Abbiamo una squadra che studia come ricostruirle, con i contratti giusti».
Nel frattempo la vera compagnia aerea italiana sta diventando Ryanair, con 15 basi. La sussidiano le Regioni?
«I vertici di Alitalia sono stati molto chiari con gli aeroporti regionali: dateci le stesse condizioni e permettete che Alitalia competa. È molto semplice».
http://www.corriere.it/economia/16_ottobre_05/alitalia-servono-tagli-il-rilancio-governo-mantenga-promesse-2e35c5fa-8b36-11e6-b600-82bab359d14d.shtml

Meraviglioso! Secondo l'Hogan-pensiero:
1) AZ perde perché non può utilizzare come vuole LIN, evidentemente l'unico aeroporto dove potrebbe fare utili (ne deriva che FCO è un pozzo senza fondo e allora perché non lo chiudono?).
2) Le low cost non volano a CDG e LHR. A furia di soggiornare in Italia e frequentare cattive compagnie è diventato pinocchietto anche lui: Easyjet, Norwegian e Vueling, giusto per citarne 3, operano da CDG; Vueling vola da LHR.
3) Ormai il nemico non è più LH (sconfitta? avversario troppo forte?) come veniva affermato all'inizio dell'avventura AZ ma FR, che si è permessa di conquistare il 50% del mercato interno e che viene sovvenzionata dagli aeroporti regionali (come se AZ di favori non ne avesse mai avuti :confuso: ).

Poltrona e pop-corn, che sta iniziando il grande bazar autunnale! :green:

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda KittyHawk » gio 06 ott 2016, 01:56:52

Un'ulteriore considerazione: ci hanno ammorbato a lungo con la storia della "compagnia più sexy d'Europa" e con l'altra della "compagnia a 5 stelle" e ora si lamentano della massiccia presenza di FR?
Sarebbe come se i proprietari degli hotel Principe di Savoia o Gallia, a Milano, si lamentassero degli hotel Ibis. Inconcepibile.

Che, sotto sotto, i proclami non siano stati altro che fanfaronate? Oppure che abbiano scoperto che comunque il target a cui può ambire AZ non è quello a 5 stelle? :green:

spanna
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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda spanna » gio 06 ott 2016, 08:10:38

aggiungo che una dichiarazione del genere:
Dunque abbiamo messo insieme un piano per il pareggio e siamo stati chiari: una rete forte, più voli intercontinentali, attenzione al traffico interno. Ma francamente al nostro arrivo Ryanair aveva il 20% del mercato. Ora ha il 50%»
in cui appare che non si era reso conto che FR avrebbe preso in mano quote crescenti di mercato italiano, potrebbe costargli anche il posto di lavoro se i proprietari fossero un minimo avveduti. Chiunque in questo forum di semplici appassionati lo aveva previsto, lui che si occupa professionalmente del settore e' rimasto sorpreso? Ma cambi lavoro che e' meglio.

Comunque alla fine e' come nel 2008, come nel 2014, tagli subito e sviluppo quando si fanno gli utili, cioe' mai. Finche' qualcuno mette i soldi.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda kco » gio 06 ott 2016, 08:14:22

Decreto delrio conterrà ben altro rispetto al lupi...

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spanna
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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda spanna » gio 06 ott 2016, 08:26:23

da come hogan si lamenta del governo, non mi pare... casomai dal punto di vista di hogan offrira' dei peggioramenti
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda Fedpassion » gio 06 ott 2016, 08:55:48

KittyHawk ha scritto:
«Alitalia, servono tagli per il rilancio Il governo mantenga le promesse»
Parla delle «facilitazioni di viaggio», i biglietti da uno o due euro ai dipendenti per volare alle basi di partenza?
«Già. Quello che mi preoccupa è che la nostra strategia è di far crescere l’azienda, ma se non ho interlocutori responsabili, per me diventa molto difficile. In tutte quelle compagnie in cui abbiamo investito, non abbiamo mai avuto uno sciopero. Qui l’hanno fatto su un benefit che non ha nessun’altra compagnia al mondo».
http://www.corriere.it/economia/16_ottobre_05/alitalia-servono-tagli-il-rilancio-governo-mantenga-promesse-2e35c5fa-8b36-11e6-b600-82bab359d14d.shtml
Scusate, ma, che io sappia, queste "facilitazioni" sono abbastanza la prassi per i dipendenti delle compagnie IATA. Non risulta anche a voi?

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda robix » gio 06 ott 2016, 09:10:18

KittyHawk ha scritto:Un'ulteriore considerazione: ci hanno ammorbato a lungo con la storia della "compagnia più sexy d'Europa" e con l'altra della "compagnia a 5 stelle" e ora si lamentano della massiccia presenza di FR?
Sarebbe come se i proprietari degli hotel Principe di Savoia o Gallia, a Milano, si lamentassero degli hotel Ibis. Inconcepibile.
L'intervista di Hogan è generalmente patetica (tipico piagnisteo "italico" per cui la colpa dei fallimenti è sempre degli altri, mai un'autocritica), ma questa è veramente la perla: è passato da AZ a 5 stelle e guerra totale a LH, alla rivalità con FR (!) in Italia e resa a LH in Germania. Bel cambio di prospettiva.

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda KittyHawk » gio 06 ott 2016, 09:12:38

Altra dichiarazione di Hogan che vale la pena analizzare:
«Come Etihad siamo giovani e siamo cresciuti in fretta perché eravamo liberi da eredità. La prima operazione è stata Virgin Australia. Grande successo. Poi l’alleanza strategica con Jet Airways in India, che ha un sistema politico complesso: abbiamo preso un’azienda sull’orlo del fallimento e siamo in utile da 21 mesi. Con Air Berlin stiamo ristrutturando drasticamente ma siamo riusciti a generare i ricavi previsti. Poi abbiamo investito in Air Seychelles e Air Serbia, due casi simili ad Alitalia: governi che ci chiedono di salvare le loro compagnie. Abbiamo posto le nostre condizioni e ora entrambe sono in utile».
Jet Airways: una compagnia ancella, come si deduce da quanto essi stessi scrivono sul loro sito web: "Con il nostro partner strategico Etihad Airways, la connessione senza problemi da India a più del mondo. Come parte dell'accordo di codeshare esteso, godere di un accesso alle destinazioni in tutta Europa, Nord America, Africa e Australia via Abu Dhabi, la nostra porta sul mondo." Probabilmente speravano di poter fare lo stesso con AZ (ma sfortunatamente non ci sono così tanti italiani espatriati).
Air Seychelles e Air Serbia: queste compagnie hanno dietro governi che non devono sottostare a regole che non siano quelle che loro stessi decidono, insomma qualcosa di simile, immagino, a quel che succede ad Abu Dhabi. Niente fastidiose (agli occhi di Hogan) regole dell'UE.
Air Berlin: "siamo riusciti a generare i ricavi previsti". Questa è da incorniciare! Perdono soldi che è una meraviglia, il loro bilancio riecheggia il titolo di un noto film di Dario Argento (Profondo rosso), ma son stati capaci di incassare i soldi che si erano prefissati. Che poi questi non coprano spese e annessi è, evidentemente, un dettaglio trascurabile agli occhi dell'australiano. A proposito, com'è accaduto che dai bellicosi proclami contro LH di qualche tempo fa si è passati alla vendita alla società di Colonia di aerei e rotte? Mi sono perso qualcosa? :green:

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Re: RE: Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda kco » gio 06 ott 2016, 09:27:18

spanna ha scritto:da come hogan si lamenta del governo, non mi pare... casomai dal punto di vista di hogan offrira' dei peggioramenti
Sarà ma mi ricorda lamentele simili pre decreto lupi...

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda spanna » gio 06 ott 2016, 09:38:10

angela zoppo su MF di oggi:
Per quanto riguarda Alitalia, invece, tutto verte sull'aggiornamento del piano industriale che sarà presentato tra fine ottobre e inizio novembre. L'ad Cramer Ball vuole rivedere le rotte in sovrapposizione con quelle delle low cost (la bestia nera è sempre Ryanair) e reperire i fondi necessari per i nuovi investimenti che dovrebbero portare in flotta 20 nuovi aerei di lungo raggio, senza ricorrere a un vero e proprio aumento di capitale, Ma nel nuovo piano si chiede anche un intervento più deciso da parte del governo, che secondo i vertici Alitalia non fa promozione turistica, ha favorito l'espansione delle low cost e provocato, col sì alla tratta Milano-New York concessa a Emirates, un indebolimento di Alitalia.
:tilegno: :tilegno: :tilegno:
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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda robix » gio 06 ott 2016, 10:30:08

Quella della V libertà di EK è una vera fissazione ! Comunque credo che continuino a tirare fuori questa storia non tanto per giustificare i propri fallimenti (chi può credere che le sorti di AZ dipendano da una sola rotta, dove comunque vi è forte concorrenza anche senza EK ed operata da un aeroporto che AZ non considera ?) ma per evitare che ne concedano delle altre (ad EK o anche a QR dopo che avrà acquistato IG).
Si sta comunque assitendo ad un bombardamento quotidiano da parte di AZ, fatto di continue lamentele ed accuse al governo di scarsa collaborazione, il tutto ovviamente avallato dalla stampa amica (che non fa altro che riprendere le veline di AZ). Prepariamoci a qualche porcata pro-AZ: in fondo, la gente è occupata da ben altre vicende e quindi passerebbe abbastanza inosservata (e molti italiani tuttora amano AZ, anche se poi magari volano con altri).

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda malpensante » gio 06 ott 2016, 10:38:20

Riassunto: chiagne e fotte.

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda FlyCX » gio 06 ott 2016, 10:48:39

KittyHawk ha scritto: Meraviglioso! Secondo l'Hogan-pensiero:
1) AZ perde perché non può utilizzare come vuole LIN, evidentemente l'unico aeroporto dove potrebbe fare utili (ne deriva che FCO è un pozzo senza fondo e allora perché non lo chiudono?).
2) Le low cost non volano a CDG e LHR. A furia di soggiornare in Italia e frequentare cattive compagnie è diventato pinocchietto anche lui: Easyjet, Norwegian e Vueling, giusto per citarne 3, operano da CDG; Vueling vola da LHR.
3) Ormai il nemico non è più LH (sconfitta? avversario troppo forte?) come veniva affermato all'inizio dell'avventura AZ ma FR, che si è permessa di conquistare il 50% del mercato interno e che viene sovvenzionata dagli aeroporti regionali (come se AZ di favori non ne avesse mai avuti :confuso: ).

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“È bastato che O’Leary prevedesse il fallimento della nostra compagnia, che, da quel momento, è aumentato il nostro fatturato” il soggetto non è Alitalia ma Lufthansa

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda GiuseppeA » gio 06 ott 2016, 10:49:14

Un Top manager aeroportuale che piange per un Linate libero fa solo interesse a breve termine. In perfetta simbiosi con la trentennale politica milanese e nazionale, oltre che il management di AZ stesso, che ancora dopo decenni considera Linate come un dogma di fede.

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda KittyHawk » gio 06 ott 2016, 10:56:19

spanna ha scritto:angela zoppo su MF di oggi:
Per quanto riguarda Alitalia, invece, tutto verte sull'aggiornamento del piano industriale che sarà presentato tra fine ottobre e inizio novembre. L'ad Cramer Ball vuole rivedere le rotte in sovrapposizione con quelle delle low cost (la bestia nera è sempre Ryanair) e reperire i fondi necessari per i nuovi investimenti che dovrebbero portare in flotta 20 nuovi aerei di lungo raggio, senza ricorrere a un vero e proprio aumento di capitale, Ma nel nuovo piano si chiede anche un intervento più deciso da parte del governo, che secondo i vertici Alitalia non fa promozione turistica, ha favorito l'espansione delle low cost e provocato, col sì alla tratta Milano-New York concessa a Emirates, un indebolimento di Alitalia.
E rieccoci con la scusa del turismo, un settore che è intrinsecamente stagionale e a bassi yield, almeno nei grandi numeri e alle nostre latitudini. Può essere che nel Golfo le cose siano diverse, ma AZ vola principalmente da e per l'Italia e occorre tenerne conto.

Per quanto riguarda le low cost esse sono andate a intercettare/creare un segmento di mercato che prima non esisteva. La cosa è avvenuta ovunque in Europa, governo favorevole oppure no che ci fosse. Questo segmento, che probabilmente è potenzialmente sempre esistito, è caratterizzato da una scarsa capacità/propensione di spesa e non è che bloccando la creazione di un'offerta a basso costo torme di disperati si precipitano a comprare voli tradizionali. L'unica verità è che con la comparsa di voli a basso costo molti, che prima erano obbligati a servirsi delle compagnie tradizionali, si sono fatti due conti in tasca e hanno deciso che la (enorme) differenza di prezzo non era giustificata dal servizio offerto, portando a un ribasso generalizzato delle tariffe.

E concludiamo con la continua riproposizione della favola della rotta MXP-JFK. Talmente importante per AZ e i suoi conti che veniva operata, prima dell'ingresso di EK con la V libertà, con la fantasmagorica frequenza di 4xw. Ma chi pensano di prendere in giro?

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda kco » gio 06 ott 2016, 11:45:41

Poverini senza il volo ok potrebbero cancellare pure loro il mxp-new york. Sai che risparmi!

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda spanna » gio 06 ott 2016, 12:24:56

spanna ha scritto:
malpensante ha scritto:Domanda pubblica: non è sicuramente per questa tornata, ma nel caso Alitalia abbandonasse Linate, insieme ai due terzi degli slot che vi controlla, che cosa succederebbe secondo voi?
la fine di Alitalia come compagnia di bandiera e la fine delle ingerenze ministeriali su Milano. In una parola: la rivoluzione.
leggiti l'intervista di hogan e capisci quanto sia tossica la relazione tra alitalia, linate e governo. Veleno puro.
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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda KL63 » gio 06 ott 2016, 12:45:26

Hogan a questo punto mi pare in ogni caso un incapace.
Ma da Linate un A330/200 (come quelli di AZ) riuscirebbe ad operare a pieno carico? Fin dove potrebbe arrivare? Poi volerebbe con il belly pieno o vuoto (più probabile)?
Questa sparata su Linate, insieme all'attuale situazione di AZ mi sa di ricatto al governo, o fate a Linate quello che vogliamo (EY) o ce ne andiamo.

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda KL63 » gio 06 ott 2016, 12:54:49

mi rispondo da solo: come range praticamente in tutto il mondo a parte l'Australia, come carico utile per usare la pista di Linate occorre qualcuno che sappia calcolarlo in base alle condizioni meteo più estreme che possono incontrarsi a Linate.

E' vergognoso che questo signore che viene dall'Australia si permetta di parlare di "lobby interne" fra Malpensa e Linate, l'unica lobby che esiste è la cricca di stato per cui FCO deve essere l'hub per legge, lo Stato Italiano ha fatto ingenti investimenti economici per permettere a Malpensa ed al nord italia di avere un aeroporto intercontinentale degno di questo nome.
La sua compagnia che continua a produrre vagonate di perdite nell'hub per legge, aveva più voli e destinazioni a MXP quando c'era solo il vecchio terminal di quanti non ne abbia adesso.
Ultima modifica di KL63 il gio 06 ott 2016, 13:01:05, modificato 1 volta in totale.

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda spanna » gio 06 ott 2016, 12:59:52

secondo me hogan sta mettendo le mani avanti per giustificare il suo fallimento con AZ. Non c'e' nulla che il governo possa fare per risollevare un'alitalia basata su FCO e LIN. Nulla. Anche se facesse quello che hogan gli dice, AZ fallirebbe comunque. Sta solo cercando una via di fuga onorevole e un modo per dare la colpa a terzi, cosicche' i suoi capi continuino a dargli fiducia e non gli levino il giocattolo. Se lo facessero adesso hogan sarebbe marchiato a vita come un manager incapace responsabile del fallimento di AB, AZ, e forse non di EY solo perche' gli sceicchi hanno la macchina che stampa i dollari. Dovrebbe ritirarsi in australia ad allevare canguri. Puo' dare la colpa al governo, puo' dare la colpa ai sindacati, e puo' sperare che i suoi capi la bevano.
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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda KL63 » gio 06 ott 2016, 14:40:35

http://m.dagospia.com/lo-sceicco-di-...icredit-133311

preso da AC.
se ne sono accorti anche all'estero, degno rappresentante del nostro popolo e della nostra classe politica.
ieri al tg hanno intervistato un lavoratore rumeno in Inghilterra, data la minaccia del loro PM riguardo i lavoratori stranieri in GB, che testuali parole ha detto "qui basta seguire le regole che va tutto bene" tale quale qui da noi

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda robix » gio 06 ott 2016, 14:54:01

spanna ha scritto:secondo me hogan sta mettendo le mani avanti per giustificare il suo fallimento con AZ.
Probabilmente lo sceicco si è alquanto stufato di buttare via soldi in compagnie aeree, visto che il petrolio continua ad essere basso, e sta facendo un po' il c... a Hogan. Se in Germania EY ha risolto (più o meno) con AB grazie alla ex-nemica LH, in Italia con AZ non sa che fare (e magari ha anche qualche paletto invalicabile, tipo la strategia FCO+LIN che è intoccabile) ed allora ecco che Hogan se la prende con tutti. Peraltro al di là delle solite lamentele sul passato, Hogan non ha specificato che cosa esattamente oggi vorrebbe dal governo per risollevare AZ (oltre alla promozione turistica sulle nuove destinazioni: ma ve li immaginate i cubani a fare turismo in Italia ?), che poi non vedo perchè il governo dovrebbe concedere, visto che AZ è una società privata e quindi il governo non dovrebbe essere al suo servizio (ma ben sappiamo come vanno le cose in realtà).

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda RAV38 » gio 06 ott 2016, 15:12:23

Già, è proprio questo l'interrogativo da porsi: ma i capi di Hogan ad Abu Dhabi hanno il prosciutto sugli occhi? ( cosa disdicevole per dei musulmani). Se Hogan non è riuscito a risanare AZ né AB (che è stato un fiasco clamoroso malgrado le centinaia di milioni versati dagli emiri) dove sta il "merito " del genio australiano? Air Seichelles? Una compagnia minuscola che certo non fa testo. Jet Airways? Sopravvive come feeder di Abu Dhabi e poco più,ma anche lì con sostanziali aiuti da Etihad. Air Serbia? Vorrei vedere i conti veri e con quali interventi del governo di Belgrado. E comunque si tratta di una compagnia di fatto di rango regionale che opera in un contesto di scarsa concorrenza. Mi pare che le ultime uscite di Hogan rivelino un alto grado di nervosismo (anche sulle prospettive della sua posizione.

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Re: Alitalia-Etihad: cronache da un matrimonio

Messaggio da leggereda KittyHawk » gio 06 ott 2016, 17:00:23

Che Hogan abbia imparato l'italiano? No di certo! E difatti ecco che il Corriere pubblica anche l'intervista in inglese (http://www.corriere.it/economia/16_ottobre_06/hogan-alitalia-needs-restructuring-the-italian-government-has-not-kept-promises-4a8978bc-8bbf-11e6-bd58-d9bfb1cfb56c.shtml) che - sorpresa, sorpresa! - non è proprio uguale a quella italiana.
Ora, va bene che un minimo di libertà lessicale occorre darla, va bene che qualche taglio qui e la potrebbe servire, ma quanto meno quando si riportano domande e risposte occorrerebbe essere quanto più fedeli possibili a ciò che una persona dice.
Per semplificarvi la vita, vi riporto la traduzione corretta di quanto effettivamente detto dall'australiano su Linate:
FF: Vuole dire internamente alla società?
JH: No, esternamente. Uno dei punti chiave per noi era poter usare Linate e costruire una base molto più forte a Linate e cambiare il decreto Bersani, così che avremmo potuto usare più voli per volare oltre l'Europa. Ora sfortunatamente quello è stato coinvolto nei processi europei ed è stato coinvolto anche nella fazioni interne tra Malpensa e Linate.
FF: È compito delle autorità trovare una soluzione?
JH: È compito del Ministero dei Trasporti farlo accettare. Noi vogliamo semplicemente vedere una liberalizzazione, perché tutti gli aeroporti del mondo non possono dirti dove puoi e dove non puoi volare. London City, Heathrow o Gatwick. Tre aeroporti che sono aperti per tutto. Ma qui in Italia avete tenuto Linate limitato. Così non possiamo usarlo come effettivamente vorremmo.
FF: Perciò voi non state operando alla massima capacità e Linate non sta operando alla massima capacità?
JH: Esatto. Ma nel tempo abbiamo messo insieme un piano per ricostruire l'attività.
FF: Così sta dicendo che il Governo dovrebbe essere più incisivo nell'assicurarsi che le precondizioni vengano rispettate?
JH: Come investitore abbiamo la responsabilità del piano industriale, la responsabilità delle persone di Alitalia, che sono brave persone. Ma arrivando agli accordi, in merito al decreto le condizioni che ci aspettavamo erano di usare più efficacemente Linate.
Ci sono altri passi dell'intervista che vale la pena riportare esattamente tradotti:
...
Ora stiamo operando 24 aerei a lungo raggio. Stiamo rifacendo il nostro piano industriale perché [il mercato] domestico europeo è principalmente un'attività a basso costo, dobbiamo cambiare il contratto sui narrow body.
...
FF: Sta raccontando tutte queste cose perché le perdite sono maggiori di quelle che attendeva?
JH: Lo sto dicendo perché l'evoluzione e la ristrutturazione sono parte di qualsiasi attività. Questo è quello che facciamo. Non è la prima volta che dobbiamo farlo. Nel primo anno abbiamo rispettato i numeri. Questo anno con il terrorismo, con la Brexit, ma anche con la completa apertura di questo mercato alle linee aeree low cost sono state danneggiate le tariffe medie.
...
Infine, più volte nel corso dell'intervista, c'è l'invito a un maggior sostegno da parte di chi conta in Italia, immagino sia politici sia istituzioni finanziario/industriali (esempio: "Ma gli azionisti dell'azienda Italia devono anche aiutare i vettori italiani" [But the stakeholders of Italy Inc must also help the Italian carriers.]).

Attendiamo gli sviluppi. :cool2:


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