piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla

[FlyCX]

Vi posto questo articolo giusto per ricordarvi che c'è un altro player in scena; un player che comunque ha avuto contatti e accordi con il Governo.

Il destino incrociato di Alitalia e Meridiana
https://www.google.it/amp/www.ttgitalia ... ent=safari

[FlyCX]

Non è scritto nell'articolo ma è ormai noto nell'ambiente: IG/QR sta puntando a rafforzarsi su MXP dove opera già un bel po' di rotte.

AZ si trova a corto di opzioni: a LIN e FCO perde, a MXP potrebbe trovare occupato.

[spanna]

Ebbene si, lo confesso, anch'io ho paura che Luca mi venga a cercare a casa, visto che abita dalle mie parti.

ma va la', che se viene a cercarti sara' per darti una medaglia

Dopo aver letto che le stesse identiche considerazioni sono caxxate se dette da me e dichiarazioni fatte con una pistola alla tempia se dette da Dragoni, passo e chiudo.

E no. Punto primo, dragoni non era ottimista per niente. Vatti a risentire l'audio, il drago parla solo - a denti stretti - di possibilita' di successo, ma non dice mai di essere ottimista. Tu invece si'. :green:
Quanto alla pistola alla tempia, essendo il sole 24 ore un giornale non di opposizione i suoi giornalisti devono conformarsi ad una linea di un certo tipo, e non possono trasgredire. Quanto a montezemolo che ha provato a fargli le scarpe, vedo che te ne sei gia' dimenticato, da' un'occhiata qui per rinfrescarti la memoria: http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 102134.htm

@ belumosi
@ spanna
en passant....
ricordo che il peperoncinoo nelle pietanze è gradevole se usato con dovuta parsimonia :yeah: :green: :ciao:
Ciaoooooooo

tranqui hal, stiamo solo giocando, e comunque sempre all'interno delle regole del forum :yeah:

[spanna]

Vi posto questo articolo giusto per ricordarvi che c'è un altro player in scena; un player che comunque ha avuto contatti e accordi con il Governo.

Il destino incrociato di Alitalia e Meridiana
https://www.google.it/amp/www.ttgitalia ... ent=safari

ok pero' c'e' una spada di damocle sul progetto di meridiana, i dipendenti hanno rigettato l'accordo per la riduzione degli stipendi che era una precondizione per l'investimento di QR. Se non si slega questo nodo QR non investira', quindi e' un po' prematuro parlare di piani industriali.

[FlyCX]

10 giorni e scopriamo come va a finire, ma quello che ho scritto rimane e vale comunque la pena di ragionare che non c'è una sola partita aperta

[milmxp]

Non vorrei dire una boiata, ma non vorrei che se Alitalia dovesse ridimensionarsi fortemente, in Italia si spinga QR a investire su Fiumicino.

[I-Alex]

10 giorni e scopriamo come va a finire, ma quello che ho scritto rimane e vale comunque la pena di ragionare che non c'è una sola partita aperta

Prima però di firmare accordo definitivo aspettano ok dalla UE, speriamo sia in dirittura d'arrivo

[KittyHawk]

Non vorrei dire una boiata, ma non vorrei che se Alitalia dovesse ridimensionarsi fortemente, in Italia si spinga QR a investire su Fiumicino.

Direi molto improbabile, quasi impossibile.

[KL63]

Peccato che gli slot in Italia non siano commerciabili per legge, e comunque se è vero che a Linate è l'unico posto in cui siano in attivo, qui non si venderebbe l'argenteria ma l'unica fonte di guadagno.

Darei per scontato, ma forse presumo troppo, che si separa un ramo di azienda con tutti gli slot di LIN in carico. E poi si cede quel ramo a chi se lo compra... e nessuno potra' sindacare se costui lo fa per gli slot o per le hostess professionali. E così la non commerciabilita' è bella che aggirata.

Presumo male?

presumi bene, per Alitalia si possono adirittura cambiare le leggi o di farne ad aziendam, non sarebbe la prima volta!

[indaco]

Cedere un ramo d'azienda con dentro gli slot potrebbe pure essere perfettamente legale.

[hal]

Cedere un ramo d'azienda con dentro gli slot potrebbe pure essere perfettamente legale.

Con una buona dose di pazienza qualcuno dovrebbe indagare QUI:
http://www.enac.gov.it/la_regolazione_e ... index.html

[spanna]

http://www.repubblica.it/cronaca/2017/0 ... 156582860/

L’ordine è arrivato ieri pomeriggio dai piani alti degli uffici Alitalia ed è scritto nero su bianco sul “mercurio”, la bolla di consegna per i giornali da imbarco dei voli internazionali e intercontinentali: “Vi informiamo che qualora venga imbarcata la rivista l’Espresso non deve essere distribuita ai passeggeri”. In allegato alla nota anche la foto della copertina del settimanale che titola: “Chi ha ucciso l’Alitalia”.

L’apertura della rivista in distribuzione da domani mattina è dedicata infatti all’ennesimo rischio crac della compagnia di bandiera e contiene documenti esclusivi che svelano conti e investimenti sbagliati. Un puntuale lavoro di inchiesta sulle ultime operazioni finanziarie effettuate, con la compagnia araba Etihad, nel tentativo di salvare la flotta italiana oggi, ancora una volta, con i conti in rosso e sull’orlo del baratro.

L’esplicito riferimento del titolo al fallimento della compagnia non è stato gradito dalla direzione che ha inviato la nota di richiamo a tutti gli uffici di smistamento degli scali italiani e al Leonardo da Vinci di Fiumicino. Si tratta delle copie gratuite che vengono distribuite a bordo degli aerei, ma questa volta nella mazzetta l’Espresso non ci sarà.

[grandemilano]

Complottooo!!!

[FlyCX]

Altro articolo simile:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01 ... i/3332152/

Normale che sia così, ma mi stupisco che siano passeggeri disposti a volare con loro o siano addirittura "fedeli"!
Io con AZ ho chiuso da tempo.

[hkg]

E anche strano che in televisione non abbiano detto ancora nulla :confuso:

[romaneeconti]

Altro articolo simile:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01 ... i/3332152/

Normale che sia così, ma mi stupisco che siano passeggeri disposti a volare con loro o siano addirittura "fedeli"!
Io con AZ ho chiuso da tempo.

Quotoneeee!!! "gli Ospiti pian piano se ne vanno" cantava Johnny Dorelli...gia' preconizzava...Ormai le figure di mxxxa collezionate dal management di AZ non si contano piu'! Che pena.

[KittyHawk]

L'improvvida uscita di Alitalia causerà un aumento delle vendite dell'Espresso, grazie alla curiosità suscitata. Senza contare che il testo integrale dell'inchiesta probabilmente apparirà su Internet tra un paio di giorni al massimo. Almeno sarebbe quello che farei, fossi il direttore del settimanale. Visitatori, pubblicità, click, soldi.

Ammesso che delle copie fossero potute finire nelle mazzette distribuite, di che cosa avevano paura ai piani alti di AZ? L'Espresso stampa circa 400mila copie a settimana, ne diffonde meno di 300mila e ne vende circa 191mila. Per i giornali circa il 15% della diffusione, così dicono, finisce nelle cabine degli aerei, ma per le riviste immagino la percentuale sia notevolmente più bassa. Forse sarebbe passata quasi inosservata. Insomma, un clamoroso autogol.

[KittyHawk]

Business Insider Italia:
La lotta disperata di Generali per non diventare azionista di Alitalia

[malpensante]

Mi rifiuto di postare l'articolo dell'Espresso, che compare in una rassegna stampa in mio possesso, perché sparge con rinnovata violenza la solita me*da addosso a Malpensa e non contiene nulla che passi il minimo test di intelligenza.

Vale meno della carta igienica.

[grandemilano]

Mi rifiuto di postare l'articolo dell'Espresso, che compare in una rassegna stampa in mio possesso, perché sparge con rinnovata violenza la solita me*da addosso a Malpensa e non contiene nulla che passi il minimo test di intelligenza.

Vale meno della carta igienica.

Insomma, l'inchiesta dell'Espresso era partita bene ma poi è finita male.
Che senso ha incolpare Malpensa che non è più hub da 10 anni? Chi ha ucciso alitalia sono quelli (alcuni dei quali, ahinoi, ancora presenti ai piani alti di alitalia) sono quelli che hanno voluto lasciare Malpensa per concentrare tutto su Fiumicino. Non a caso, in questi anni alitalia ha registrato utili (o comunque pareggi) solo sul mercato milanese. Mentre su Fiumicino le perdite ora si legge che sono vicine ai 600 milioni. Ai tempi di Malpensa hub, con una compagnia grande il doppio di adesso, non si erano mai raggiunte cifre simili.
Direi che queste poche righe bastino per dimostrare chi ha ucciso davvero alitalia.

[malpensante]

Zio cane, Alitalia sta fallendo per la terza volta a Fiumicino in pochi anni e la colpa è di Malpensa?

Ma vaffan*ulo!

[spanna]

malp, capisco la tua irritazione, ma credo che dovresti pubblicarla.
Almeno qui in questo forum avremmo la possibilita' di commentarla e controbatterla adeguatamente, e comunque ormai e' stata pubblicata quindi circolera' comunque

[D960]

Per quanto possa valere il mio modesto intervento, con grande curiosità ho acquistato la copia cartacea perché ''scripta manent''. In tutta onestà mi sarei aspettato un'indagine dei fatti molto più approfondita e in generale mi è parso come un inserto scritto solo per riportare alla luce un argomento quasi dimenticato e accantonato dalla stampa romana ma non milanese - vedi Angela Zoppo e Milano Finanza. Due errori fondamentali:

1) Accusare Malpensa (vedi titolo: ''La scommessa assurda di fare hub a Malpensa'')
Tanto per citare un passo - perdonami Malpensante :green: :
''L'Alitalia, per esempio, passa indenne attraverso la prima ondata di privatizzazioni della fine degli anni Ottanta e si lancia poi nell'assurda scommessa di Malpensa che ha solo una motivazione politica, soddisfare le pretese localistiche di un'area a forte presenza leghista e nessuna giustificazione industriale: come possono convivere due grandi hub FCO e MXP, di cui uno a pochi km da un terzo aeroporto,Linate, a poca distanza dal centro di Milano?''

2) Descrivere EY come una compagnia brutta e cattiva quando in realtà AZ ha bussato alle sue porte per ben tre volte.

In tutto ciò Alitalia ha preventivamente ordinato di ritirare le copie probabilmente senza leggere una riga e ha suscitato la curiosità del lettore non tanto per la vicenda in sè, di cui siamo obiettivamente stanchi, ma per tutto ciò che questa decisione ha causato. Insomma: un casino mai più finito per 10 pagine che potevano essere più incisive e ''cattive''.

[malpensante]

È in corso un momento di furbizia giornalistica, con Repubblica che denuncia la censura di Alitalia nei confronti dell'Espresso, che ha riempito le proprie pagine di ovvietà alternate a ca**ate.

Niente che valga la pena di perdere due minuti della propria domenica, a parte la notizia che c'è uno steering committee di Alitalia in cui è presente Castellucci AD di Atlantia, che si assicurerà che lo sterzo venga usato come si deve, cioè per favorire il suo aeroporto e andando in cu*o a Malpensa. Su questo sono sempre d'accordo.

[spanna]

http://www.corriere.it/economia/17_genn ... 506f.shtml

Mezzo miliardo di euro per salvare Alitalia. Per evitare l’amministrazione straordinaria. È l’ultima chiamata per una compagnia totalmente privata, ma con importantissime ricadute per il sistema-Paese. La premessa: stavolta neanche un euro verrà scucito allo Stato, che nel 2008 accorse in aiuto per non far fallire quella che allora era la compagnia di bandiera. L’operazione è allo studio di uno steering committee di alto profilo. Un comitato composto da Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia. Gaetano Miccichè, in rappresentanza di Intesa Sanpaolo. L’ex amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni, oggi nel board del vettore. Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia. Francesco Di Giovanni, amministratore delegato di Alitalia Cai, che raccoglie gli azionisti italiani, e che qualcuno vorrebbe al timone della compagnia. E soprattutto Ahmad Ali Al Sayegh, potentissimo uomo d’affari di Abu Dhabi, amministratore delegato della Dolphin Energy Limited, società che struttura operazioni industriali e commerciali con i vicini del Qatar. Il comitato strategico si coordina con l’amministratore delegato Cramer Ball, che sta lavorando, con la consulenza di Roland Berger, al piano industriale “lacrime e sangue” per riportare Alitalia all’utile che manca da anni. L’operazione finanziaria, per consentire alla compagnia di avere risorse fresche da aprile, è tecnicamente complessa ed è supportata da Lazard. Per gli attori in gioco. Per i pesi tra i soci. Per un settore, quello del trasporto aereo, diventato complicato per l’aggressività delle politiche commerciali delle compagnie lowcost sbarcate in Italia dalla porta di ingresso e con volumi da capogiro più che in ogni altro Paese europeo. Almeno trecento milioni, ma dipenderà dalla complessità degli investimenti contenuti nel piano industriale, li sborserà Etihad. Gli emiratini non vogliono lasciare fallire Alitalia. Stanno studiando accordi commerciali con altre compagnie. Pensano di dover rivitalizzare anche la controllata Air Berlin e per questo è fitta l’interlocuzione con Lufthansa, ma fonti vicine al dossier escludono, al momento, qualunque ipotesi di ingresso nel capitale sociale del vettore tedesco. Proprio la volontà di iniettare altre risorse mette Etihad ancora nella posizione di dettare la linea per la scelta del futuro amministratore delegato. Cramer Ball viene visto come l’uomo giusto per gestire l’emergenza. E i soci, tutti, sono unanimi nel volergli consentire di proseguire il lavoro. Ma è chiaro che servirà una discontinuità netta rispetto alla passata gestione non appena verrà delineato il progetto di rilancio. I soci di Cai, al 51% di Alitalia, non nascondono l’enorme delusione nei confronti di James Hogan, visto come l’uomo che in questi due anni ha portato l’azienda sull’orlo del fallimento. Lui, dopo aver rilasciato mesi fa un’intervista al Corriere della Sera in cui criticava apertamente il governo per i pochi investimenti nella promozione turistica del Paese, ora ha messo i panni del diplomatico. Perché sa che l’esecutivo dovrà gestire le ricadute sociali del piano. Gli esuberi ci saranno, perché Alitalia ha una forza lavoro iper-pletorica. Troppe persone negli uffici e a terra. Anche se nessuno sa ancora quantificarli. Altri 175-180 milioni sarebbero messi a disposizione delle banche azioniste. Come nuove linee di credito. Le vecchie, 180 milioni, verranno convertite in azioni. Tra cui anche una residua linea di Montepaschi, che quindi potrebbe diventare un piccolo socio di Cai. I pesi azionari, al termine dell’operazione, resteranno più o meno gli stessi. Etihad non può salire oltre il 49%, per non incorrere nei divieti comunitari. Quindi la strada per un ipotetico aumento di capitale dovrà essere studiata nel dettaglio, controbilanciando la conversione dei crediti in azioni da parte delle banche. Atlantia, socio di Cai, continuerà a fare la sua parte. Come fornitore strategico di Alitalia. È la holding di controllo degli Aeroporti di Roma. Dilazionerà i pagamenti per il suo cliente più importante, perché Roma d’altronde è l’hub di riferimento della compagnia e serve come transito per il feederaggio dei voli intercontinentali con partenza dagli Emirati Arabi in direzione Stati Uniti e Sud America. Nella partita c’è anche Generali. Ha emesso nel 2015 un’obbligazione da 300 milioni per Alitalia, che ora gli attuali vertici del Leone maledicono. Se la compagnia fallisse quel bond diventerebbe carta straccia. Il confronto tra i componenti del comitato strategico e il management del colosso assicurativo è piuttosto fitto. Generali sta lavorando ad un’operazione di conversione del bond in strumenti di semi-equity. Non può permettersi di dover rendicontare a bilancio una perdita netta. Sarebbe difficile giustificarla con i soci..

visto che MPS e' stata nazionalizzata, non e' vero che neppure un euro verra' scucito dallo stato