piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla

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robix
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda robix » mar 04 apr 2017, 12:15:55

malpensante ha scritto:La notizia del giorno è che sulla stampa non c'è nessuna notizia. Il governo ha lasciato tempo fino al 13 per accettare esuberi e riduzioni di stipendio, la data è ultimativa, seguirà il venerdì di passione e presumibilmente il commissariamento sotto Gubitosi.
Credo che in realtà in questi giorni si stia trattando "di nascosto", anche con il governo (mi pare anche inutile e controproducente continuare a fare annunci per la stampa, se non si sa come va a finire). Certo le distanze sono notevoli e se è vero che il 13 è la data finale (ma si può sempre spostare la deadline, se ci sono progressi nelle trattative) il commissariamento è ben possibile: potrebbe anche essere che nelle trattative "nascoste" tutte le parti si siano rese conto che questa è la strada migliore o comunque la meno peggio.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda FlyCX » mar 04 apr 2017, 13:14:55

malpensante ha scritto:... e presumibilmente il commissariamento sotto Gubitosi.
Bisogna vedere se ha i requisiti per farlo ed il fatto che ora sia già coinvolto potrebbe bastare per metterlo fuori gioco anche se avesse i requisiti.
“È bastato che O’Leary prevedesse il fallimento della nostra compagnia, che, da quel momento, è aumentato il nostro fatturato” il soggetto non è Alitalia ma Lufthansa

spanna
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » mar 04 apr 2017, 14:39:22

il commissariamento a cosa serve? A chi pensi di rifilare la fregatura? Il carburante lo devi pagare, i dipendenti li devi pagare, la manutenzione la devi pagare, i leasing anche altrimenti ti portano via gli aerei, gli aeroporti anche, le societa' di handling anche, se non paghi gli alberghi non e' che gli altri albergatori non lo vengono a sapere. Forse puoi rifilare la fregatura a qualche ristorante.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda HighFlyer » mar 04 apr 2017, 14:41:01

spanna ha scritto:il commissariamento a cosa serve? A chi pensi di rifilare la fregatura? Il carburante lo devi pagare, i dipendenti li devi pagare, la manutenzione la devi pagare, i leasing anche altrimenti ti portano via gli aerei, gli aeroporti anche, le societa' di handling anche, se non paghi gli alberghi non e' che gli altri albergatori non lo vengono a sapere. Forse puoi rifilare la fregatura a qualche ristorante.
Se è per questo alcuni intermediari non stanno pagando i fornitori perché a loro volta sono in attesa di pagamento. Figuriamoci quando la cassa sarà finita...

spanna
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » gio 06 apr 2017, 12:27:17

alitalia era gia' vecchia, ma con la notizia che FR comincia a fare voli in connessione e' improvvisamente diventata una mummia
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda grandemilano » gio 06 apr 2017, 13:44:16

spanna ha scritto:alitalia era gia' vecchia, ma con la notizia che FR comincia a fare voli in connessione e' improvvisamente diventata una mummia
Il fatto che ryaner farà connessioni a Fiumicino, è una brutta notizia per alitalia. Rischia di penalizzare quel pochi transiti che alitalia riesce a garantire a Fiumicino riempiendo i suoi voli

spanna
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » sab 08 apr 2017, 10:58:30

mancini sul messaggero, da rassegna stampa in mio possesso:
E' partita la corsa contro il tempo per salvare Alitalia. Il futuro si gioca in 6 giorni e 6 notti. Perché entro i1 13 aprile, data limite, va trovato un accordo con i sindacati sul taglio al costo del lavoro e, soprattutto, sugli esuberi, altrimenti le banche azioniste, Unicredìt in testa, lasceranno la compagnia al proprio destino, ovvero ad una lenta agonia finanziaria e quindi al fallimento. Ieri il primo round al ministero dello Sviluppo è servito a mettere sul tavolo i problemi. Da un lato le richieste delle organizzazioni sindacali, dall'altro l'azienda, in mezzo il governo che cerca una difficile mediazione e, sopratutto, i soldi per gli ammortizzatori sociali. Le distanze sono ancora notevoli. Come è teso il braccio di ferro fra Tesoro e le banche. Unicredit e Intesa Sanpaolo sono infatti pronte a convertire in azioni i vecchi crediti vantati verso la compagnia per circa 1 miliardo. Non solo. Sono anche disponibili a convertire, sempre in azioni, i crediti recenti per circa 150 milioni oltre a partecipare al «cuscinetto» di 400 milioni (200 milioni di competenza di Etihad) per dare sicurezza finanziaria qualora il piano industriale dovesse tardare a dare frutti. Oltre a ciò sono pronte a fornire nuova finanza. Epperò chiedono che su questi nuovi finanziamenti ci sia la garanzia della Cdp. Dal Tesoro al momento non è arrivata alcuna seria risposta. Per di più sembra che Mps, ormai a un passo dalla nazionalizzazione, si stia sfilando dal pool bancario che assiste Alitalia. Si ricorda, peraltro, che fu il ministro Carlo Calenda ad affermare per primo che lo Stato non avrebbe partecipato in alcun mondo al rifinanziamento della compagnia. Ebbene, questa latitanza sta introducendo nuovi elementi di tensione. Al punto che ieri, riferiscono fonti sindacali, è dovuto intervenire in veste di mediatore Luca di Montezemolo per evitare che i rappresentanti di Unicredit abbandonassero il tavolo. «La situazione è piuttosto complicata», ha del resto confermato il presidente esecutivo in pectore di Alitalia, Luigi Gubitosi, dopo un mini vertice con il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il quale ha chiesto al vettore di migliorare il piano industriale, coinvolgendo nei tagli di stipendio anche il top management e aumentando gli investimenti. Il governo, assicura il ministro, da parte sua «metterà un campo tutto ciò che ha a sua disposizione per accompagnare il rilancio dell'azienda».
COSTO DEL PERSONALE
Il nodo, almeno allo stato attuale, sono dunque le risorse che dovrà mettere in campo lo Stato e l'articolazione dei vari paracadute sociali. «Sul tavolo - ha detto il segretario della Uilt, Ivan Viglietti - è arrivata la proposta di due anni di cassa integrazione straordinaria più due anni di Naspi con integrazione da parte del Fondo di solidarietà del settore che porterebbe lo stipendio al 70% del netto per i 1.330 dipendenti di terra considerati in esubero». Per quelli a tempo determinato non ci sarà, pare, nessuna salvezza. «C'è bisogno di qualche giorno per la verifica dell'Inps sulla sostenibilità delle ipotesi di ammortizzatori», ha aggiunto il segretario nazionale della Fit Cisl, Emiliano Fiorentino, precisando che «le risposte devono necessariamente arrivare per lunedì». Sul tavolo anche la possibilità di favorire gli esodi volontari con incentivi che oscillerebbero tra 25 e 50 mila euro per chi decide di lasciare. Oggi si affronterà il tema delle esternalizzazioni (800 posti di lavoro). E proprio Fiorentino sottolinea che bisogna valutare bene se sia davvero conveniente affidare all'esterno due funzioni vitali come la manutenzione e l'It, che rischiano di costare all'azienda molto più di quanto costano ora. «Si dovrà valutare - aggiunge -se a fronte di un recupero di efficienza queste risorse possano rimanere nel perimetro aziendale». Tutta da discutere poi la questione del taglio degli stipendi del 30% a piloti, hostess e personale di terra. Il sindacato insiste per un recupero di efficienza senza intaccare la busta paga. L'azienda non ne vuole sentir parlare. Del resto, l'amministratore delegato Cramer Ball, non presente ieri all'incontro, ha come obiettivo minimo quello di recuperare circa 85 milioni di euro dal taglio del costo del lavoro (Cig e Naspi). Gli altri, per arrivare a quota 163 milioni, arriverebbero recuperando in tema di produttività
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » sab 08 apr 2017, 11:01:02

savelli sul corriere, da rassegna stampa in mia disponibilita':
....
Non sfugge che Alitalia si muova in un sentiero strettissimo. Ha bisogno di 2 miliardi per non dichiarare l'insolvenza. L'azienda ha cassa per finanziare il circolante fino a fine aprile. Gli azionisti ritengono ineludibile un accordo con i sindacati che allinei la struttura dei costi di Alitalia a quella dei vettori low cost. L'ipotesi della garanzia pubblica sulle nuove linee di credito, chiesta dalle banche, resta in piedi. L'operazione in un primo momento sembrava prevedesse il coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti. Si profilerebbe invece un orientamento diverso, perché Cdp non può intervenire - per statuto - né sotto forma di equity, né come erogatore di un prestito ponte.
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda grandemilano » sab 08 apr 2017, 11:30:33

Secondo quanto riporta il Messaggero, EY non crede più nel risanamento di alitalia

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda D960 » sab 08 apr 2017, 11:46:25

grandemilano ha scritto:Secondo quanto riporta il Messaggero, EY non crede più nel risanamento di alitalia
SAI com'è. Dopo che bussi alla porta tre volte per lasciare un bidone e dopo aver speso e spanto soldi ai quattro venti, ormai manco un miracolo sarebbe in grado di salvare la compagnia.
AHO-ARN-BLQ-BGY-CAG-DUB-FCO-FLR-FRL-GOA-GRO-KIR-KBP-LIN-MXP-MUC-OLB-PMF-PSA-STN-TBS-TPS-TRN-TRS-TSF-VCE

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda malpensante » sab 08 apr 2017, 13:46:48

grandemilano ha scritto:Secondo quanto riporta il Messaggero, EY non crede più nel risanamento di alitalia
Vuol dire che, in fondo in fondo, non sono poi così scemi come ci sembrano.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda robix » sab 08 apr 2017, 15:50:51

malpensante ha scritto:
grandemilano ha scritto:Secondo quanto riporta il Messaggero, EY non crede più nel risanamento di alitalia
Vuol dire che, in fondo in fondo, non sono poi così scemi come ci sembrano.
Premesso che bisognerebbe anche vedere quanto EY ha guadagnato con AZ grazie a (ripetuto) training del personale ad Abu Dhabi, manutenzione, slots a LHR "regalati", accordi commerciali tutti a favore di EY, business lounges pagate da AZ ma usate da EY, etc., nel complesso tuttavia non mi pare che sia stato un grande affare per EY, e forse oggi si sono resi conto che AZ è senza speranza (dato oramai oggettivo: può tirare avanti soltanto se lo vuole il governo, che purtroppo lo vuole, altrimenti a condizioni di mercato chiuderebbe domani, anzi ieri).

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda KittyHawk » sab 08 apr 2017, 17:56:38

Con AZ ci hanno guadagnato tutti, tranne gli italiani, che si son dovuti sorbire tutti i costi visibili e nascosti del carrozzone. Chi è intervenuto nella farsa aziendale, con l'aurea del salvatore, per male che sia andata ha quanto meno pareggiato i conti.

Se adesso tutti sono riluttanti a gettare ancora soldi nella fornace, malgrado i pressanti "suggerimenti" di chi ci governa, è perché, evidentemente, i "suggeritori" hanno esaurito le contropartite con cui accompagnare i preziosi "consigli".

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » dom 09 apr 2017, 11:09:02

Lillo sulla stampa, da rassegna stampa in mia disponibilita':
La data segnata sul calendario dagli azionisti è il 13 aprile, termine ultimo per tentare il salvataggio di Alitalia. Ci sono ancora quattro giorni di trattativa tra azienda e sindacati, poi se l'intesa sui tagli sarà raggiunta i soci si sono detti disponibili a rifinanziare la compagnia per scongiurare il commissariamento. Il fronte degli azionisti italiani però è ora meno compatto di quanto non fosse solo alcune settimane fa. Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno obiettivi comuni, mettere in sicurezza e rilanciare la compagnia, ma sono differenti le richieste che arrivano dai due istituti nei giorni più importanti per il futuro del vettore. Le banche hanno garantito insieme agli altri soci, anche alla presenza la scorsa settimana del premier Paolo Gentiloni, la disponibilità a mettere nuova liquidità una volta trovato l'accordo, tra prestiti e conversione di crediti in azioni si parla in tutto di circa 2 miliardi di curo. Fonti finanziarie raccontano però che tra i due istituti si è aperta una crepa. Se da un lato la banca guidata da Carlo Messina preferisce affidarsi all'attuale management - venerdì scorso il presidente Gian Maria Gros Pietro lo ha detto espressamente - dalle parti di piazza Gae Aulenti le richieste sono più pressanti. L'istituto guidato dal francese Jean Pierre Mustier, che in passato è stato membro del consiglio di amministrazione di Alitalia, avrebbe infatti chiesto ulteriori garanzie sul piano e maggiori tagli ai costi. Per smussare la posizione della banca sarebbero intervenuti sia il presidente uscente della compagnia e vicepresidente di Unicredit, Luca Cordero di Montezemolo, sia importanti esponenti di governo. La situazione è particolarmente delicata e intreccia più partite. Una di queste coinvolge direttamente l'esecutivo, a cui le banche italiane hanno chiesto una garanzia pubblica su nuove linee di credito da oltre 200 milioni di euro. L'opzione continua a rimanere sul tavolo dell'esecutivo che sta studiando un'ipotesi di intervento dopo che il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti sembra essere ormai escluso. Cdp sarebbe infatti fuori dai giochi, non potendo intervenire né nell'azionariato né con un prestito, e anche l'ipotesi di una garanzia pubblica, spiegano fonti vicine al dossier, sarebbe complicata da raggiungere. Per questo una via possibile potrebbe essere quella di un prestito statale a prezzo di mercato attraverso un decreto, ma non è l'unica. Quello che si vuole evitare è una procedura di infrazione per aiuti di Stato. La trattativa tra azienda e sindacati, cui è subordinato il finanziamento del piano, intanto proseguirà domani con un altro incontro al ministero dello Sviluppo economico dopo quello che si è svolto ieri. Si sono già iniziate a delineare le prime ipotesi sui possibili ammortizzatori sociali per favorire l'uscita dei lavoratori: due anni di Cigs più due di Naspi (la nuova indennità di disoccupazione introdotta dal governo Renzi nel 2015) o due anni di Naspi più l'integrazione del Fondo di solidarietà del trasporto aereo per assicurare un reddito pari a circa 1'80% della retribuzione. Domani dovrebbe arrivare una risposta del ministero del Lavoro e dell'Inps su queste soluzioni, che sono comunque su base volontaria e che coinvolgono 1388 lavoratori di terra. Sul personale navigante invece i sindacati ritengono inaccettabili i tagli alle retribuzioni e fanno presente che dall'estero c'è una forte richiesta e il conseguente rischio è la fuga dei comandanti.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » dom 09 apr 2017, 11:13:31

santelli su repubblica, da rassegna stampa in mia disponibilita':
......
Mentre le posizioni restano ancore distanti sulle retribuzioni del personale di volo, che l'azienda vorrebbe ridurre fino a un terzo risparmiando circa 80 milioni l'anno. Una prospettiva «inaccettabile» secondo i sindacati, che propongono invece una riorganizzazione di orari e turni che lasci intatta la busta paga del personale. Piccole aperture dunque, ma a cui è appesa la possibilità di un accordo che faccia scattare il piano di risanamento finanziario del vettore. Su cui pure non tutte le incognite sono per ora risolte, a cominciare dal coinvolgimento come prestatore (e con garanzia pubblica) della Cassa depositi e prestiti. Un intervento chiesto in particolare dalle banche, azioniste e creditrici di Alitalia, ma che sembra destinato a tramontare.
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda KittyHawk » dom 09 apr 2017, 12:02:54

spanna ha scritto:santelli su repubblica, da rassegna stampa in mia disponibilita':
......
Mentre le posizioni restano ancore distanti sulle retribuzioni del personale di volo, che l'azienda vorrebbe ridurre fino a un terzo risparmiando circa 80 milioni l'anno. Una prospettiva «inaccettabile» secondo i sindacati, che propongono invece una riorganizzazione di orari e turni che lasci intatta la busta paga del personale.
La confusione regna sovrana. Prendiamo l'aspetto occupazione+retribuzione. L'azienda dice, in parole povere, che per mantenere un certo livello di occupazione con un determinato sviluppo di rete e le clausole del contratto attuale occorre ridurre gli stipendi per contenere le perdite. Il sindacato, di contro, si dice disposto a rivedere le clausole contrattuali, immagino aumentando la produttività, purché lo stipendio non venga toccato.

Ora, delle due l'una: o le rotte ipotizzate da AZ rappresentano già il massimo di quelle in grado di generare utili (o quanto meno di non causare perdite) oppure per il sindacato esistono rotte che potenzialmente guadagnerebbero ma che non lo possono fare a causa del contratto di lavoro in vigore.

Nel primo caso a un aumento di produttività corrisponde un esubero di forza lavoro. Il sindacato è pronto a sostenere i licenziamenti, pur di mantenere i livelli salariali di quelli che rimangono?
Nel secondo caso si deduce che le perdite di AZ sono state frutto anche di una manifesta rigidità sindacale nel contratto di lavoro. Perché quello che per il sindacato non poteva essere discusso fino a pochissimo tempo fa ora è facilmente modificabile? Forse perché "essere sull'orlo del precipizio" non è più un'astratta metafora letteraria, ma un reale pericolo?

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » lun 10 apr 2017, 12:42:39

se voi foste dei dipendenti, preferireste andare in cassa integrazione per 4 anni adesso all'80% dello stipendio, oppure preferireste andare a lavorare con l'80% dello stipendio con il rischio elevatissimo che tra due anni l'azienda rifallisca e vi rimandi in cassa integrazione con l'80% dell'80%, e magari neanche per 4 anni ma per meno, visto che la volta precedente la cassa e' durata 7 anni?
Da come rispondete dipende il destino di alitalia.
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda indaco » lun 10 apr 2017, 13:18:32

Ovviamente io preferirei la cassa all'80% per 4 anni.. In 4 anni un altro lavoro me lo trovo, anzi, me lo faccio.

Se poi, quello che sottintendi, e' che sarebbe meglio chiudere baracca e burattini e piuttosto i soldi darli agli ex dipendenti per fare nulla e ai loro possibili datori di lavoro se li assumono per far ripartire altre compagnie aeeree basate in Italia (cose che non sono aiuto di stato e quindi sono legali), ovviamente sono d'accordo con te ed e' in ritardo di 10 anni.

Ma ho il sospetto che non tutti siano d'accordo.. piuttosto ci faranno sanzionare dalla UE e/o svenderanno ancora di piu' il nostro mercato, tanto decidono loro e paghiamo noi.

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Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda malpensante » mar 11 apr 2017, 11:52:50

Riassumendo quello che si legge oggi sulla stampa, pare che Generali rifiuti di convertire le sue obbligazioni in capitale e che UniCredit stia cercando in ogni modo di non scucire ulteriori euro freschi, nonostante le telefonate di Gentiloni.

Per Generali si sta approntando, pare, un escamotage, che però salverebbe le chiappe ai suoi dirigenti in caso di fallimento di Alitalia (adesso non è patriottico negare la conversione, ma poi rischierebbero in Tribunale).
Ciarlando con UniCredit ho ricavato l'impressione che considerino Alitalia fallita e irrecuperabile, il che non sorprende visto che il capo è francese: quello è il giudizio di AF da tempo.

Intesa ha più soldi, è più legata al potere politico e soprattutto ha guadagnato parecchio, ai tempi, dalla fusione fra Alitalia e Air One.

Si avvicina la scadenza del 13 e IMHO aumentano le probabilità di un commissariamento, anche se è difficile intravedere qualcosa nella sfera di cristallo.

Si parla anche di un prestito dello Stato "a condizioni di mercato", che sarebbe la solita ipocrisia, perché nessuno presterebbe soldi ad Alitalia a nessun tasso, nemmeno uno strozzino.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda robix » mar 11 apr 2017, 12:17:07

malpensante ha scritto:Si parla anche di un prestito dello Stato "a condizioni di mercato", che sarebbe la solita ipocrisia, perché nessuno presterebbe soldi ad Alitalia a nessun tasso, nemmeno uno strozzino.
Al di là del tasso di interesse (che certamente sarà di favore), il prestito mai verrà restituito e quindi di fatto sarebbe l'ennesimo aiuto di stato, ancora una volta mascherato per fare finta di rispettare le regole EU.

Che AZ sia tecnicamente fallita e senza alcuna possibilità di rilancio l'hanno oramai capito anche i loro fans del noto forum, che semmai ritengono giusto tenerla comunque in piedi a spese pubbliche (ma il numero degli ultras di AZ è comunque in calo anche lì, il che è tutto dire).

Tra l'altro sembra che inizino ad esserci lamentele dei passeggeri sul servizio stile LC (direi peggio delle LC) e quindi se pensano con questa trovata di risollevare i conti sul corto / megio raggio, sono a posto. Ma dimenticavo: loro volano sull'aeroporto situato in centro Milano e questo prevale su tutto !

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda KittyHawk » mar 11 apr 2017, 13:39:04

malpensante ha scritto:Ciarlando con UniCredit ho ricavato l'impressione che considerino Alitalia fallita e irrecuperabile, il che non sorprende visto che il capo è francese: quello è il giudizio di AF da tempo.
Giudizio condiviso da tanti altri, non così importanti e con passaporto italiano. :cool2:

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » mar 11 apr 2017, 18:31:51

brambilla sul foglio, da rassegna stampa in mio possesso:
Se l'impasse permane il governo non esclude più l'opzione di aprire la procedura di amministrazione controllata per Alitalia la prossima settimana, dicono al Foglio due fonti molto vicine al dossier. Ovvero affidare l'azienda in estrema sofferenza alle curatele di un commissario pubblico titolato ad aggredire le sostanze di creditori e azionisti per farla operare nei prossimi due anni. "La situazione è molto complessa, anche l'amministrazione controllata alle lunghe sarebbe costosa per lo stato e vogliamo usare meno soldi pubblici possibile", dice una fonte. Nell'ultima decade il rilancio della compagnia è stato tentato due volte, nel 2008 dai "capitani coraggiosi", una coalizione italiana di imprenditori e istituti di credito, e nel 2014, dalla compagnia de Etihad di Abu Dhabi con una partecipazione di Poste Italiane come presidio pubblico. Tuttavia l'azienda è di nuovo prossima al collasso e quasi non ha più liquidità per volare con regolarità. I soci italiani, in particolare le banche sia azioniste sia creditrici, Intesa Sanpaolo (20,5 per cento) e Unicredit (11 per cento), sono refrattarie a partecipare a una nuova ricapitalizzazione - che in totale supererebbe il miliardo di euro - in assenza di garanzie granitiche sulla sostenibilità economica futura di Alitalia che negli ultimi tre anni ha perso almeno un miliardo di euro a causa dell'assenza di una strategia operativa. "Alitalia è troppo inefficiente rispetto ai vettori low cost e troppo piccola rispetto ai grandi competitor tradizionali", dice Andrea Giuricin, docente di economia dei trasporti all'Università Milano Bicocca. Il nuovo piano industriale prevede 2.037 esuberi tra il personale di terra, su 12 mila dipendenti totali, e una riduzione degli stipendi di piloti e assistenti di volo fino al 32 per cento. Mercoledì scorso il personale ha scioperato - e il 60 per cento dei voli è stato cancellato - per fare pressione sull'azienda in vista del nuovo confronto sindacale programmato il 13 aprile. Nel periodo della privatizzazione del 2008 Alitalia passò per l'amministrazione straordinaria per cui l'allora commissario vendette il ramo d'azienda a una compagine di azionisti italiani che però fallirono nel tentativo di migliorarne la performance. La quota di mercato in Italia è passata dal 50 al 25 per cento e oggi - aggredita dai vettori low cost come Ryanair e Easyjet- è arrivata al minimo storico de1 18 per cento. Il risultato è che il 55 per cento delle rotte di Alitalia si sovrappone con Ryanair e il 38 con Easyjet, secondo fonti aziendali. Nel 2014 la condizione era ancora una volta ideale per tentare il rilancio. Mentre altre compagnie europee, come AirFrance, ex partner storico di Alitalia, si attrezzavano per superare la crisi, Etihad ha acquisì il 49 per cento del capitale del vettore italiano, il massimo possibile secondo le regole comunitarie che non consentono a un operatore extraeuropeo di possedere la maggioranza di uno continentale. Doveva essere l'ultima volta, dicono in coro manager e politici coinvolti all'epoca. Invece la promessa svolta del ceo di Etihad James Hogan - dato in uscita a metà 2017 - per far rifiorire Alitalia all'interno del network globale del vettore emiratino è ormai in grande discussione. Etihad ha acquisito altre aziende europee periclitanti nel tentativo di risollevarle grazie alla liquidità potenzialmente illimitata dell'emirato petrolifero. Ma l'esperienza pregressa dell'Etihad di Hogan con la tedesca AirBerlin in questo senso è preoccupante perché ha perso 1,2 miliardi di euro dal 2012. Alcuni protagonisti, in particolare Unicredit, secondo fonti del Foglio, valutano future alleanze nel tentativo di escogitare una via d'uscita: gli sguardi sono rivolti al colosso tedesco Lufthansa che a febbraio ha firmato con Etihad un accordo di condivisione del servizio di catering e di manutenzione degli aerei; una base per future collaborazioni di natura commerciale. Più fonti apicali della banca guidata dal ceo Jean Pierre Mustier, forte in Germania, replicano tuttavia che in ogni caso prima di pensare a delle alleanze è "essenziale" procedere con la ristrutturazione aziendale. Alitalia vola tra due estremi: il tracollo e nuove partnership.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

spanna
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » mar 11 apr 2017, 18:38:08

cillis su repubblica, da rassegna stampa in mio possesso:
La sorte di Alitalia appare sempre più appesa a un filo perché resta lontano l'accordo tra compagnia, governo e istituzioni finanziarie sulla conversione di crediti e bond in azioni, che dovrebbe consentire la sopravvivenza immediata e l'attuazione del piano industriale al gruppo guidato da Cramer Ball e Luigi Gubitosi. Negli ultimi giorni, e in particolare nell'ultimo weekend, ci sono stati contatti febbrili tra tutte le parti in causa, con una girandola di incontri e telefonate che ha visto protagonisti i ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio, il consulente del governo Enrico Laghi, Intesa Sanpaolo e Unicredit, i consulenti di Roland Berger, Etihad e Alitalia, assistita da Lazard e i consulenti di Generali, Banca Leonardo e Houlihan-Lokey. Ma la soluzione resta lontana perché Intesa, Unicredit e Generali non hanno intenzione di sottoscrivere capitale Alitalia. E senza questo accordo potrebbe concretizzarsi il rischio che la compagnia aerea finisca in amministrazione straordinaria. Un epilogo che tutti, governo in primis, vorrebbero scongiurare. Nel frattempo, secondo fonti vicine alla trattativa, le Generali avrebbero teso una mano ad Alitalia e al governo. Si starebbe infatti ragionando su una possibilità che potrebbe risolvere uno dei nodi, quello relativo al bond in mano a Trieste. I consulenti che si stanno occupando della vicenda avrebbero infatti immaginato un'operazione in due tempi che potrebbe risolvere la necessità di maggior capitale dell'Alitalia, consentendo a Generali però di fare solo uno switch del credito di 300 milioni oggi detenuto attraverso i bond "Dolce Vita" senza convertirli in azioni. La soluzione allo studio prevederebbe che gli attuali soci di Alitalia ( Cai al 51% e Etihad al 49%) creino una nuova società ad hoc per rilevare i 300 milioni di bond in mano a Generali dando in cambio al Leone delle obbligazioni della nuova società. Una volta effettuato questo switch, la società creata ad hoc dai soci della compagnia aerea convertirebbe i 300 milioni di bond "Dolce Vita" in azioni Alitalia, mentre le Generali diventerebbero titolari di bond di pari importo di questa nuova società. In questo modo Trieste rispetterebbe la volontà di non diventare azionista di Alitalia con tutti i problemi che potrebbero venirne in futuro e rischiando quindi di perdere "solo" l'investimento da 300 milioni, e darebbe ugualmente una mano al governo e all'Alitalia che avrebbero così la possibilità di convertire il bond e aumentare quindi le disponibilità di capitale del vettore. Per ora, però, la situazione resta in alto mare perché al di là del tema Generali sono ancora aperte tutte le altre partite dalle quali dipende il futuro della compagnia. In particolare rimangono ancora aperti i temi al centro del tavolo no-stop tra governo, azienda e sindacati. Mentre mancano solamente 72 ore al termine della trattativa - fissato per giovedì sera -, le ipotesi sul tavolo non cambiano: cigs e Naspi per un totale di quattro anni con incentivi all'uscita di almeno dodici mesi. Ma le sigle sindacali confermano la loro netta contrarietà all'uscita di lavoratori dall'azienda e il pressing proseguirà nelle prossime ore. Il nodo più difficile da sciogliere è quello dei naviganti: è infatti ancora incerto il futuro di 100 piloti e 300 assistenti di volo che non avranno più la solidarietà a partire da giugno. Ieri, infine, il cda della compagnia ha fatto il punto della situazione: obiettivo «allineare Alitalia alle best practice del mercato».
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda robix » mar 11 apr 2017, 19:00:44

L'escamotage sul bond Generali l'avevo già letto e secondo me cambia poco in termini di sostanza: convertire il credito in azioni di AZ significa rinunciare oggi al credito, convertirlo in azioni di una nuova società che presta i soldi ad AZ significa rinunciare domani al credito; oramai quei soldi Generali se li può scordare. (Certo, con l'intermediazione di una newco per lo meno Generali evita di diventare socia di AZ, ma capirai che sollievo dopo aver perso 300 milioni !)

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda I-GABE » mar 11 apr 2017, 19:14:11

Almeno non sei chiamato a partecipare alla copertura di eventuali perdite ulteriori (secondo me sanno che di fatto Alitalia sara' di nuovo insolvente a breve).


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