piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla

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mcfonto
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda mcfonto » lun 17 apr 2017, 20:48:57

Zapping su rai radiouno, argomento Alitalia/aliroma. http://www.zapping.rai.it/dl/portaleRad ... 9ac&type=A

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Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda malpensante » lun 17 apr 2017, 21:22:28

Prescindendo dal fatto che Alitalia avrebbe potuto far meglio a Milano, sta in piedi Lot, dunque Alitalia dovrebbe essere in grado di stare in piedi con l'enorme traffico di Roma. Se non ci sta è solo cattiva gestione.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » lun 17 apr 2017, 21:49:10

La differenza e' che Lot sta in piedi e per la polonia magari e' anche grasso che cola, alitalia a roma starebbe in piedi con la meta' degli aerei attuali e per l'italia sarebbe una vergogna. Il problema non e' fare in modo che alitalia stia in piedi a fco, il problema e' fare in modo che l'italia abbia una linea aerea di proporzioni accettabili per il - dicono - settimo paese industrializzato al mondo.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda malpensante » lun 17 apr 2017, 23:51:21

Se non fosse per le conseguenze sui contribuenti, sul sistema aeroportuale lombardo e sulle banche (che sarebbero pure del nord...) io di quello che succede a Roma e all'AIitalia me ne fregherei.

Mi sembrano evidenti due zone con 40 milioni di passeggeri annui, in cui preferirei vedere due compagnie IATA diverse. Roma faccia la sua strada, con Alitalia se le piace e senza troppi aiutini (ad Alitalia intendo). La stessa Alitalia sarebbe bello se in Lombardia semplicemente si levasse dai piedi una volta per tutte.

Alitalia è stata, è e sempre sarà romana. A Milano è come una compagnia aerea estera e a Milano ci vuole altro.

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Re: RE: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda kco » mar 18 apr 2017, 07:41:33

malpensante ha scritto:Prescindendo dal fatto che Alitalia avrebbe potuto far meglio a Milano, sta in piedi Lot, dunque Alitalia dovrebbe essere in grado di stare in piedi con l'enorme traffico di Roma. Se non ci sta è solo cattiva gestione.
Fatico a pensare una network carrier che sopravvive al di fuori di un hub da cui possa fare lungo raggio, che abbia proventi unitari decenti, senza troppa stagionalità e soprattutto che sia a corto di slot per tenere fuori la concorrenza.
Questo AZ non ce l ha e dovunque entrino le low cost sono in grado di smontare il sistema hub and spoke e riporlo in un cassetto.
AZ dove ha l hub si espone troppo alla concorrenza, a Linate non puo fare lungo raggio.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda KittyHawk » mar 18 apr 2017, 09:47:08

Non avere le low cost tra i piedi aiuta, ma più che altro perché ti consente di mascherare meglio le eventuali inefficienze, potendo tenere alti i prezzi in mancanza di concorrenza. E se, fortunatamente, sei una compagnia aerea efficiente, non solo non avere perdite ma guadagnarci pure.

AZ, temo, sarebbe capace di perdere anche se fosse l'unica compagnia aerea a operare dall'aeroporto. Prova indiretta ne è il fatto che non riesce a sfruttare un aeroporto, LIN, dove ha la stragrande maggioranza degli slot, da dove può collegare tutt'Europa, che è situato "dentro" la città di riferimento e dove la concorrenza low cost si trova a una cinquantina di chilometri di distanza. Eppure, anche con tutte queste condizioni favorevoli, regolarmente offre, o è costretta a offrire, biglietti con tariffe promozionali, sintomo che le cose non vanno bene come dovrebbero.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda robix » mar 18 apr 2017, 09:50:02

spanna ha scritto:La differenza e' che Lot sta in piedi e per la polonia magari e' anche grasso che cola, alitalia a roma starebbe in piedi con la meta' degli aerei attuali e per l'italia sarebbe una vergogna. Il problema non e' fare in modo che alitalia stia in piedi a fco, il problema e' fare in modo che l'italia abbia una linea aerea di proporzioni accettabili per il - dicono - settimo paese industrializzato al mondo.
Straquoto. AZ (o altri) starebbero benissimo in piedi a Roma se si specializzassero sul traffico ivi esistente, con una flotta adeguata (nettamente inferiore a quella attuale di AZ) e magari "flessibile" per fare fronte ai picchi turistici stagionali, riducendola invece d'inverno. Il problema è volere a tutti i costi una "major" basata a FCO (che poi di major oramai ha ben poco, a furia di tagli) senza che ce ne sia il mercato: così è sarà ovviamente sempre un bagno di sangue.
Credo che se il G7 nascesse oggi nessuno si sognerebbe mai di includere l'Italia, quindi piantiamola con la stronz... del 7° paese industrializzato al mondo, che serve soltanto ai politici per "esaltarsi" partecipando ai meetings con i veri paesi potenti del mondo (a dire il vero anche il Giappone non è che oggi sia messo benissimo ...); di conseguenza è anche ridicolo che l'Italia si paragoni alla Germania quanto a compagnia aerea "nazionale": la Polonia (per stare all'esempio di LOT) mi pare un raffronto molto più appropriato alla situazione odierna.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda robix » mar 18 apr 2017, 10:20:29

KittyHawk ha scritto:Prova indiretta ne è il fatto che non riesce a sfruttare un aeroporto, LIN, dove ha la stragrande maggioranza degli slot, da dove può collegare tutt'Europa, che è situato "dentro" la città di riferimento e dove la concorrenza low cost si trova a una cinquantina di chilometri di distanza. Eppure, anche con tutte queste condizioni favorevoli, regolarmente offre, o è costretta a offrire, biglietti con tariffe promozionali, sintomo che le cose non vanno bene come dovrebbero.
Su LIN AZ vive nel passato: se anche ci fosse LH ad operare i voli da LIN, la situazione non cambierebbe sostanzialmente. Una volta AZ poteva rapinare i passeggeri che usavano LIN perchè o non c'era concorrenza (voli domestici) oppure anche gli altri li rapinavano (voli europei operati dalle majors). Poi la gente si è accorta che EZY e FR non sono poi "la peste", che raggiungere MXP (magari un po' meno BGY) per volare con loro non è poi così scomodo, e che per andare a Roma il treno AV è generalmente più comodo dell'aereo (salvo forse AR in giornata): e allora oggi neanche LH riuscirebbe a riempire gli aerei a LIN con tariffe "da rapina", ma sarebbe costretta a fare tariffe di poco superiori alle LC.
La conseguenza è che oggi LIN è straordinario per aspirare passeggeri da Milano e dintorni (soprattutto est) verso i veri hubs (cioè non i mini-hubs di AZ o AB) per i voli IC - con enorme danno per MXP - ma sul PTP ha fatto il suo tempo e non è più la gallina dalle uova d'oro (certamente restano gli ultras di LIN ad ogni costo/prezzo, ma il loro numero non è più sufficiente a riempire i voli PTP a tariffe "piene").
Ma per AZ la strategia FCO+LIN è una vera e propria religione e quindi mai rinuncerà ai suoi principi (e poi comunque LIN le serve per presentarsi come compagnia italiana e non solo romano-laziale).

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » mar 18 apr 2017, 12:19:16

mancini sul messaggero, da rassegna stampa in mia disponibilita'
Non ha perso tempo Luigi Gubitosi, presidente in pectore di Alitalia e futuro "dominus" dell'azienda. Nel week end pasquale è volato negli Usa per parlare di alleanze, studiare nuove rotte, fare un primo giro d'orizzonte. Per questo avrebbe incontrato in un meeting riservato i vertici di Delta Airlines e preso contatto anche con altri vettori, consapevole che il futuro si gioca tutto sulla riconquista del mercato a lungo raggio e, ovviamente, sulla drastica riduzione dei costi. Il top manager non ha quindi aspettato l'esito del referendum tra i lavoratori sull'accordo raggiunto tra azienda e sindacati, per muoversi. E, come nel suo stile, ha giocato d'anticipo, dando per scontato, con un pizzico di coraggio, che alla fine della consultazione - il risultato arriverà domenica prossima - prevarranno le ragioni del «si», ovvero il senso di responsabilità degli oltre 12 mila dipendenti di fronte ai nuovi sacrifici richiesti.
LA SFIDA
Gubitosi sa bene - ed è scritto anche nel piano industriale - che l'attuale struttura di alleanze è fortemente penalizzante per Alitalia visto che, in virtù di accordi capestro che sono stati già disdetti alla fine del 2016, favorisce sostanzialmente Air France e Delta. Va quindi totalmente ripensata. Come si ricorderà, l'accordo con i francesi era stato concluso nel lontano gennaio 2009 da Roberto Colaninno e Rocco Sabelli in uno scenario ben diverso dall'attuale. Adesso invece tra le ragioni che hanno indotto Alitalia, spinta dal socio forte Etihad, a rompere con i francesi c'è anche la volontà di riappropriarsi degli slot dell'aeroporto di Linate oggi utilizzati da Air France e Klm per avere più libertà nei voli di lungo raggio in partenza da questo scalo. L'obiettivo di Gubitosi è puntare deciso ad una espansione sulle ricche rotte del Nord America, crescita fino a ora preclusa dalle vecchie intese, rivedendo i patti siglati con Delta Airlines e, più in generale, tutte le joint venture internazionali. Un problema non di poco conto visto che uscire da Skyteam potrebbe costare caro: si parla di una penale di oltre 200 milioni di euro. Su tutti questi fronti il manager è al lavoro, perché senza un aumento dei ricavi non si può uscire dal tunnel. Da tempo, si parla di un possibile avvicinamento tra Alitalia e Lufthansa. La prima vera alternativa industriale all'attuale assetto sarebbe già sul piatto da mesi. Ma i tedeschi hanno fatto capire che sono pronti a discutere solo dopo che i conti saranno tornati sotto controllo. Più facile invece avviare una trattativa con le low cast, interessate a rilevare le tratte sul corto e medio raggio di Alitalia e già pronte, come Ryanair, a sedersi al tavolo. Intanto in vista del referendum, la Cub Trasporti e l'Air Crew Committe (il Comitato del personale aereo navigante) hanno reso noto di aver costituito un «Comitato per il No» e di aver formalizzato a Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporto aereo, Anpav e Anpac, la richiesta di partecipazione al Comitato Elettorale. Oggi le sigle sindacali si incontreranno per definire i dettagli della consultazione che partirà mercoledì 19 aprile per concludersi probabilmente domenica o al massimo lunedì 24 aprile. Da definire anche il quesito da sottoporre ai 12.500 dipendenti della compagnia. La verifica dell'esito del referendum, dal quale dipende la firma dell'accordo per il salvataggio di Alitalia, è già stata fissata per il 26 aprile al ministero dello Sviluppo Economico.
gubitosi vada pure a parlare con delta che gli sbattera' la porta in faccia come ha gia' fatto con montezemolo, cassano e ball. Quanto allo sproloquio sugli slot di linate mi sembra piu' che altro uno svarione di mancini, e niente di piu'. Insomma niente di nuovo all'orizzonte.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » mar 18 apr 2017, 12:23:08

malpensante ha scritto:Se non fosse per le conseguenze sui contribuenti, sul sistema aeroportuale lombardo e sulle banche (che sarebbero pure del nord...) io di quello che succede a Roma e all'AIitalia me ne fregherei.

Mi sembrano evidenti due zone con 40 milioni di passeggeri annui, in cui preferirei vedere due compagnie IATA diverse. Roma faccia la sua strada, con Alitalia se le piace e senza troppi aiutini (ad Alitalia intendo). La stessa Alitalia sarebbe bello se in Lombardia semplicemente si levasse dai piedi una volta per tutte.

Alitalia è stata, è e sempre sarà romana. A Milano è come una compagnia aerea estera e a Milano ci vuole altro.
perfetto, siamo sulla stessa lunghezza d'onda, ma c'e' un grosso ostacolo da rimuovere per concretizzare questa ipotesi: AZ possiede il 75% degli slot di linate coi quali condiziona il governo e fa il bello e cattivo tempo su milano. Finche' questo ostacolo non sara' rimosso milano rimarra' inchiodata dov'e' ora, ed anzi con la spada di damocle di ulteriori interventi governativi chiesti da AZ per favorirla su linate.
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda romaneeconti » mar 18 apr 2017, 12:32:03

spanna ha scritto:
malpensante ha scritto:Se non fosse per le conseguenze sui contribuenti, sul sistema aeroportuale lombardo e sulle banche (che sarebbero pure del nord...) io di quello che succede a Roma e all'AIitalia me ne fregherei.

Mi sembrano evidenti due zone con 40 milioni di passeggeri annui, in cui preferirei vedere due compagnie IATA diverse. Roma faccia la sua strada, con Alitalia se le piace e senza troppi aiutini (ad Alitalia intendo). La stessa Alitalia sarebbe bello se in Lombardia semplicemente si levasse dai piedi una volta per tutte.

Alitalia è stata, è e sempre sarà romana. A Milano è come una compagnia aerea estera e a Milano ci vuole altro.
perfetto, siamo sulla stessa lunghezza d'onda, ma c'e' un grosso ostacolo da rimuovere per concretizzare questa ipotesi: AZ possiede il 75% degli slot di linate coi quali condiziona il governo e fa il bello e cattivo tempo su milano. Finche' questo ostacolo non sara' rimosso milano rimarra' inchiodata dov'e' ora, ed anzi con la spada di damocle di ulteriori interventi governativi chiesti da AZ per favorirla su linate.
Ma perche' continuare sta manfrina dei voli destinazione US da Linate? Non si faranno mai a meno di asfaltare l'idroscalo come e' stato ampiamente scritto qui in passato. quali timori si dovrebbero avere per questo scenario di Linate aperto ai voli LR? sinceramente non capisco.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda robix » mar 18 apr 2017, 13:10:32

Gubitosi è un ottimista: dà per scontato che i lavoratori diranno sì al referendum (probabile, ma non sicuro considerando che loro danno invece per certo che tanto AZ non verrà mai fatta fallire) e crede che dopo aver preso a pesci in faccia AF/KL (e quindi DL, che è molto più legata ad AF/KL che ad AZ) la JV Atlantica lascerà fare ad AZ quello che vuole sugli USA. Buona fortuna !

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Re: RE: Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda kco » mar 18 apr 2017, 14:07:57

romaneeconti ha scritto:
spanna ha scritto:
malpensante ha scritto:Se non fosse per le conseguenze sui contribuenti, sul sistema aeroportuale lombardo e sulle banche (che sarebbero pure del nord...) io di quello che succede a Roma e all'AIitalia me ne fregherei.

Mi sembrano evidenti due zone con 40 milioni di passeggeri annui, in cui preferirei vedere due compagnie IATA diverse. Roma faccia la sua strada, con Alitalia se le piace e senza troppi aiutini (ad Alitalia intendo). La stessa Alitalia sarebbe bello se in Lombardia semplicemente si levasse dai piedi una volta per tutte.

Alitalia è stata, è e sempre sarà romana. A Milano è come una compagnia aerea estera e a Milano ci vuole altro.
perfetto, siamo sulla stessa lunghezza d'onda, ma c'e' un grosso ostacolo da rimuovere per concretizzare questa ipotesi: AZ possiede il 75% degli slot di linate coi quali condiziona il governo e fa il bello e cattivo tempo su milano. Finche' questo ostacolo non sara' rimosso milano rimarra' inchiodata dov'e' ora, ed anzi con la spada di damocle di ulteriori interventi governativi chiesti da AZ per favorirla su linate.
Ma perche' continuare sta manfrina dei voli destinazione US da Linate? Non si faranno mai a meno di asfaltare l'idroscalo come e' stato ampiamente scritto qui in passato. quali timori si dovrebbero avere per questo scenario di Linate aperto ai voli LR? sinceramente non capisco.
Az fallirebbe e fallisce anche a Linate, piu preoccupante è uno scenario post Az in cui da linate si vola anche extra ue.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda FlyCX » mar 18 apr 2017, 18:10:37

robix ha scritto:Gubitosi è un ottimista: dà per scontato che i lavoratori diranno sì al referendum (probabile, ma non sicuro considerando che loro danno invece per certo che tanto AZ non verrà mai fatta fallire) e crede che dopo aver preso a pesci in faccia AF/KL (e quindi DL, che è molto più legata ad AF/KL che ad AZ) la JV Atlantica lascerà fare ad AZ quello che vuole sugli USA. Buona fortuna !
Tra l'altro sono curioso di sapere come si è presentato in Delta (se ci è andato):
a) sono il futuro Presidente
b) sono un amico di Montezemolo
c) rappresento il 51% degli azionisti di AZ, ma parlo a titolo personale
:lol: :lol: :lol:

Spero per lui che in USA sia andato per le vacanze di Pasqua e basta.
Il Messaggero ci ha abituato a storie fantastiche sui restroscena della vicenda AZ e a me quello basta.
“È bastato che O’Leary prevedesse il fallimento della nostra compagnia, che, da quel momento, è aumentato il nostro fatturato” il soggetto non è Alitalia ma Lufthansa

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda robix » mar 18 apr 2017, 18:30:41

Versione "in chiaro" dell'articolo sulla Stampa postato nella rassegna:

http://www.lastampa.it/2017/04/18/econo ... agina.html

Se fosse vero che con il "no" si andrebbe al commissariamento e svendita degli assets (i.e. la fine di AZ), come dice l'articolo:

"Gli azionisti infatti hanno garantito un ulteriore impegno finanziario (di quasi due miliardi di euro) nel caso in cui i lavoratori dovessero dare l’ok all’accordo. In caso contrario, invece, come ha avvertito il governo ci sarà il commissariamento e la successiva svendita della compagnia aerea. Non sarebbe prevista quindi una nazionalizzazione"

io tifo per il "no" all'accordo, cosicché per quanto possa costarci sarebbe l'ultima volta. Ma penso che purtroppo non accadrebbe questo e si arriverebbe comunque al salvataggio (pubblico) di AZ.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda KittyHawk » mar 18 apr 2017, 20:04:09

Qualcuno è in grado di spiegarmi perché l'ectoplasma chiamato Alitalia abbia previsto un seggio di votazione per il referendum anche a MXP, dove sono ormai quasi scomparsi? Non potevano votare a LIN?

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda FlyCX » mer 19 apr 2017, 09:10:32

robix ha scritto:Versione "in chiaro" dell'articolo sulla Stampa postato nella rassegna:

http://www.lastampa.it/2017/04/18/econo ... agina.html

Se fosse vero che con il "no" si andrebbe al commissariamento e svendita degli assets (i.e. la fine di AZ), come dice l'articolo:

"Gli azionisti infatti hanno garantito un ulteriore impegno finanziario (di quasi due miliardi di euro) nel caso in cui i lavoratori dovessero dare l’ok all’accordo. In caso contrario, invece, come ha avvertito il governo ci sarà il commissariamento e la successiva svendita della compagnia aerea. Non sarebbe prevista quindi una nazionalizzazione"

io tifo per il "no" all'accordo, cosicché per quanto possa costarci sarebbe l'ultima volta. Ma penso che purtroppo non accadrebbe questo e si arriverebbe comunque al salvataggio (pubblico) di AZ.
Parole del genere non si erano mai sentite: Alitalia no è mai stata come ora vicina alla fine.
“È bastato che O’Leary prevedesse il fallimento della nostra compagnia, che, da quel momento, è aumentato il nostro fatturato” il soggetto non è Alitalia ma Lufthansa

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda malpensante » mer 19 apr 2017, 09:28:29

Sì, ma è più probabile che l'accordo venga approvato e che l'agonia si prolunghi all'infinito.

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda robix » mer 19 apr 2017, 09:53:31

malpensante ha scritto:Sì, ma è più probabile che l'accordo venga approvato e che l'agonia si prolunghi all'infinito.
Infatti la pressione che il governo sta facendo, grazie anche ai media, ha il chiaro intento di ottenere il sì al referendum (le condizioni ottenute dai sindacati sono alla fine molto meglio di quelle inizialmente prospettate, ed infatti non servono sostanzialmente ad un cavolo).
La mia impressione è che oramai tutti si siano resi conto che AZ sia finita e che (salvo per i frequentatori di un noto forum e per i "nazionalisti") agli italiani in fondo non gliene freghi più niente di avere una "compagnia di bandiera" se questo avviene a spese dei contribuenti. EY a mio avviso ha investito in AZ con altre finalità (principalmente scalzare EK e QR dal mercato italiano verso Oriente, intento clamorosamente fallito - persino Oman a MXP fa il pienone rispetto ad EY) ed una volta ottenuto quello che voleva o poteva (compresi gli slots di AZ a LHR) e realizzato che non c'è alcuna speranza di fare di AZ (come di AB) una compagnia che "faccia soldi", non gliene frega (giustamente) più nulla di AZ (la beneficienza l'Emiro magari la fa altrove, non in AZ).
E' chiaro tuttavia che, sia dalla parte degli azionisti di AZ sia del governo, se si deve trattare con un terzo (LH e magari altri) a cui vendere gli assets di AZ, è bene farlo con una compagnia "in bonis" (anche se per pochi mesi) piuttosto che "fallita": di qui l'importanza fondamentale del referendum, mentre il piano industriale (volutamente) ridicolo resta quello che era perchè tanto è solo fuffa da vendere ai media / al pubblico (che tuttavia non hanno molto abboccato), non un vero piano industriale per l'effettivo (ma impossibile) rilancio di AZ.
Quindi se passa il sì al referendum io mi aspetto trattative (ovviamente "nascoste", ma anche tra governi) per cedere quel (poco) di buono che c'è in AZ al miglior (od unico) offerente.
Ovviamente può darsi che mi sbagli e, escluso che i soci e/o il governo effettivamente pensino di poter rilanciare AZ con questo "piano", tra massimo un anno saremo di nuovo nella stessa situazione (ma intanto tutti hanno guadagnato un anno, e poi si vedrà).

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda gabrio » mer 19 apr 2017, 11:36:25

Purtroppo questa pagliacciata non finirà mai...

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda D960 » mer 19 apr 2017, 12:41:00

gabrio ha scritto:Purtroppo questa pagliacciata non finirà mai...
AZ ha già la metà degli aeromobili di LAI e ora sicuramente ci sarà un altro giro di boa se vincerà il no. In qualsiasi caso fra un anno le low cost continueranno a crescere mentre Alitalia avrà i soliti problemi - accuserà mai se stessa e non gli altri? Prima o poi diventerà talmente piccola che qualcuno le riderà in faccia se verrà definita ''strategica'' per il turismo.
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Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile

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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » mer 19 apr 2017, 14:47:29

mancini sul messaggero, da rassegna stampa in mia disponibilita':
Ministro Carlo Calenda, dal 20 al 24 aprile i circa 12.500 dipendenti di Alitalia dovranno esprimersi sull'accordo siglato tra azienda e sindacati. Un accordo da cui dipende il futuro della compagnia e per la quale il governo si è molto speso. Che cosa accadrà se dovesse prevalere il voto contrario? «I lavoratori si esprimeranno liberamente, ma anche spero consapevolmente, avendo dunque chiara qual'è l'alternativa in caso di un voto negativo. Quello raggiunto grazie alla mediazione dell'esecutivo è un accordo decisivo per la compagnia, che può innescare oltre 2 miliardi d'investimento tra equity e linee di credito sulla base di un piano nettamente migliore rispetto a quello presentato a dicembre. Abbiamo chiesto ed ottenuto che gli esuberi occupazionali vengano gestiti prima di tutto con gli ammortizzatori sociali, con le politiche attive di riqualificazione, con l'incentivo all'esordio e con la ricerca di soluzioni che evitino fino all'ultimo i licenziamenti. Le eccedenze occupazionali dei lavoratori a tempo indeterminato sono stati ridotte da 1.338 A 980. I lavoratori in esubero potranno godere di 4 anni tra Cassa e Naspi all'80% dello stipendio, grazie all'integrazione del fondo volo, non c'è stata l'esternalizzazione della manutenzione. Si è ottenuto che l'intervento sulla parte economica del personale navigante fosse ridotta da un iniziale 30% chiesto dall'azienda ad un effettivo del 16/17% distribuito in modo tale da non pesare su una sola parte dei lavoratori interessati. Di più non si poteva fare. Per Alitalia questa è davvero l'ultima chiamata». Tra molti lavoratori e anche dal fronte sindacale c'è chi soffia sul fuoco e auspica una vittoria del "no" e punta tutto su una nuova nazionalizzazione. Insomma, c'è chi pensa che ci sarà un nuovo salvagente, come sempre accaduto nella storia di Alitalia. «Questa strada non esiste. Se dovesse prevalere il "no" ci sarebbe solo un brevissimo periodo di amministrazione straordinaria, circa 6 mesi, e poi l'accompagnamento verso la liquidazione della compagnia. Anche perché nessun altro investitore si presenterebbe dopo una bocciatura dell'accordo. La nazionalizzazione è impossibile perché ci sono delle regole europee da rispettare e perché è convinzione del governo che gli italiani non la capirebbero e, soprattutto, non la vorrebbero, dopo le ingenti risorse elargite ad Alitalia in questi ultimi dieci anni. Uno studio di Mediobanca parla di oltre 7 miliardi». E tuttavia c'è il paracadute offerto da Invitalia sul cosiddetto contigenty equity. «E' una garanzia da 200 milioni che scatterà nel 2018 e che testimonia l'impegno del governo nella trattativa e per evitare allo Stato gli oneri ben più pesanti che scaturirebbero dalla liquidazione. Un impegno che ha di fatto cambiato e migliorato il business plan, aumentando i voli a lungo raggio, aumentando la quota di tagli di spesa non legati al personale che oggi rappresentano più di due terzi della manovra di riduzione dei costi. E anche il management, con l'arrivo di Luigi Gubitosi, si è decisamente rafforzato. Oltre questo impegno, condizionato all'esito del referendum, non siamo disponibili ad andare». Torniamo al referendum, è ottimista? «Tutta questa manovra, ovvero gli impegni del governo, degli azionisti e delle banche sta in piedi solo se c'è un "sì" convinto. Non ci sono alternative. Lo Stato non interverrà più». Anche se ritiene che la compagnia sia strategica? «Sì. E' strategica per il turismo e per l'export e per questo il governo si è impegnato a fondo per salvarla, ma non possiamo per questo addossare altre perdite ai contribuenti». Anche perché se Alitalia è ridotta così la colpa è in buona parte degli errori del management, tra sprechi, inefficienze e strategie industriali miopi. Basti ricordare che il lungo raggio era stato abbandonato o i costi assurdi del leasing degli aerei. Per non parlare dei tagli alle rotte più profittevoli o ai tanti privilegi che sono stati tagliati con grande ritardo. «Abbiamo dato un giudizio chiaro sulla gestione operativa della compagnia. Va però detto che gli azionisti hanno già messo sul piatto 1,5 miliardi e sono disponibili ad andare avanti e di questo il governo è loro riconoscente. Il piano industriale adesso è migliore. Un progetto che, in prospettiva, potrà anche prevedere altre partnership internazionali. Altri orizzonti, ripeto, non ce ne sono». Il governo darà una mano frenando le low cost?
«Il governo farà rispettare le regole. Alitalia deve saper competere ad armi pari, con una struttura dei costi adeguata alla concorrenza e una strategia definita. Scorciatoie non ce ne sono. Dopo di che c'è l'impegno di tutto il governo per supportarne il rilancio e la successiva crescita in un quadro di regole che sono prima di tutto europee».
Quindi non e' vero che i risparmi sono l'8% come dichiarato dai sindacati, ma sono il 16%-17%. Che poi se lo dice il ministro, e' facile che i risparmi veri siano il 20%. E si ritorna al quesito che avevo posto un po' di tempo fa. Ai dipendenti conviene accettare di lavorare col 20% in meno con la prospettiva di rifallire e andare in CIGS togliendo un altro 20%, oppure tanto vale andare subito in CIGS con lo stesso 20% in meno che ti darebbero lavorando? Da come risponderanno i lavoratori dipende l'esito del referendum.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

spanna
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » mer 19 apr 2017, 14:50:07

lillo sulla stampa
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 146094.htm
.....
Nell' operazione finanziaria è inoltre prevista una garanzia pubblica, per mezzo di Invitalia, società del Tesoro, che potrebbe salire da 200 a 250 milioni di euro, spiegano fonti governative.
Ma anche il Sì al quesito non appare del tutto risolutivo. Un azionista importante come Unicredit, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe in attesa di ulteriori segnali. Vuole essere certo cioè che dopo l' eventuale via libera dei dipendenti arrivi un esplicito impegno da parte dei principali azionisti per garantire il capitale necessario per i prossimi cinque anni.
La banca guidata dal francese Jean Pierre Mustier non sarebbe interessata a un piano per sopravvivere e per rinviare di alcuni mesi i problemi di Alitalia. Del resto Unicredit non è più disposta a perdere altri soldi dopo gli oltre 500 milioni degli ultimi tre anni, al massimo è pronta a mettere sul tavolo altri 56 milioni attraverso la conversione dei crediti in capitale per supportare il rilancio. Sulla posizione di Unicredit, sia fonti industriali che politiche ricordano però che la banca ha già preso impegni precisi e che il piano industriale è stato asseverato e approvato dal consiglio di amministrazione.
In vista del referendum intanto i sindacati iniziano a posizionarsi. La Filt-Cgil e la Fit Cisl sono per il sì all' accordo, mentre la Uilt ha preferito lasciare «libertà di coscienza». La situazione nell' azienda è particolarmente tesa e i sindacati temono che il referendum si trasformi in un voto di protesta. Per di più la compagnia è spaccata in due con il personale di terra da un lato, dall' altro piloti e assistenti di volo che lamentano un trattamento peggiore rispetto agli altri colleghi.
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KittyHawk
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda KittyHawk » mer 19 apr 2017, 18:51:15

spanna ha scritto:Ai dipendenti conviene accettare di lavorare col 20% in meno con la prospettiva di rifallire e andare in CIGS togliendo un altro 20%, oppure tanto vale andare subito in CIGS con lo stesso 20% in meno che ti darebbero lavorando?
Se fai parte del personale di terra tanto vale andare in CIGS: vai al mare, aiuti il coniuge in negozio, ti dai al lavoro nero... tutte cose che accadono ai cassintegrati.

Ma se sei un pilota meglio volare, anche se pagato poco, perché se non voli perdi l'abilitazione. E non è che noleggiare legalmente un A320 o un simulatore, per fare il minimo di ore necessario per mantenere l'abilitazione, sia proprio a buon mercato. Ci ricordiamo quei brillanti piloti ex-LAI che, in CIGS, volavano per altre compagnie e una volta beccati accampavano come scusa che serviva loro per mantenere brevetti e abilitazioni?

spanna
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Re: Nuovo piano, nuovo salvataggio: Alitalia vuole volare da LIN extra UE

Messaggio da leggereda spanna » mer 19 apr 2017, 19:03:09

L'alternativa di nazionalizzazione per Alitalia "non esiste. Chi spera in un intervento dello Stato si illude". Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. "C'è un piano sul tavolo che il governo è disposto ad accompagnare, ma non intende sostituirsi agli investitori privati", ha aggiunto il ministro spiegando che il pre-accordo raggiunto tra l'azienda e i sindacati, con la mediazione del governo, consentirà alla compagnia di competere. "Se l'accordo fosse bocciato - ha aggiunto il ministro - gli investitori si tirerebbero indietro". "Non è limitando la concorrenza che si risolve il problema di Alitalia ma rendendo la compagnia competitiva".

Liquidazione. Secondo Calenda se al referendum dal 20 al 24 aprile dovesse prevalere il 'no' al piano, "ci sarebbe solo un brevissimo periodo di amministrazione straordinaria, circa 6 mesi, e poi l'accompagnamento verso la liquidazione della compagnia".
http://www.metronews.it/17/04/19/alital ... siste.html

in italia hanno risanato le poste, hanno risanato le ferrovie - nonostante la celebre battuta di andreotti - ora viene il turno dell'anas... non so cos'altro sia rimasto da risanare, credo piu' nulla. L'unico risanemento fallito completamente e' alitalia. Da notare che ne' le poste ne' le ferrovie hanno tagliato i salari, ed erano pieni di fancaxxisti da paura. Evidentemente in un'azienda che ha un business sano i salari vengono pagati normalmente, ed i fancaxxisti vengono contenuti in modo che possano nuocere limitatamente. In alitalia hanno tagliato gli stipendi nel 2009, li ritagliano ora, hanno cacciato oltre meta' del personale eppure continueranno a perdere ancora. E daranno ancora la colpa ai fancaxxisti e agli stipendi troppo alti. Tutto pur di far finta di non capire qual e' il vero problema.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.


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