piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
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- malpensante
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piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
Il solo fatto che gli unici dati di cassa resi pubblici fossero relativi al picco migliore come appena descritto e che dopo non sia emerso un numero fa capire che il Governo sta cercando di far credere che tutto vada per il meglio, tanto bene che la decisione migliore sarà sempre non "svendere" e mantenere saldamente il gioiello Alitalia in mani italiane.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
Le (ridicole) dichiarazioni di Delrio sembrano purtroppo andare in quella direzione.malpensante ha scritto:Il solo fatto che gli unici dati di cassa resi pubblici fossero relativi al picco migliore come appena descritto e che dopo non sia emerso un numero fa capire che il Governo sta cercando di far credere che tutto vada per il meglio, tanto bene che la decisione migliore sarà sempre non "svendere" e mantenere saldamente il gioiello Alitalia in mani italiane.
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Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
Eppure, qualche giorno fa, il ministro Calenda ha detto l'esatto contrario. Che gli italiani hanno già messo ben 8 miliardi in AZ senza che la situazione mai cambiasse.
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Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
E poi, le dichiarazioni di Delrio possono benissimo essere le dichiarazioni di chi mette le mani avanti: noi abbiamo fatto di tutto per non svenderla e sputta***la, ma proprio non è stato possibile
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
le tue sono tutte congetture prive di un supporto di fatti. A me risulta che le fatture vengano pagate dietro presentazione, per esempio, per non mettere in difficolta' i fornitori. Ci sono 128 milioni di euro che sono stati pagati subito come garanzia chiesta dalla IATA, che tu non prendi nemmeno in considerazione. E poi chi lo dice che nei primi mesi alitalia non ha intaccato la liquidita'? Gubitosi? Uno che gia' da mesi era stato scelto dagli azionisti per subentrare a sparaball, che era gia' entrato nel CDA di SAI, e che poi e' stato nominato commissario dal governo in totale dispregio delle norme che proibiscono la nomina di chi ha fatto parte della societa'? Ma per favore... vuoi che ti faccio la lista delle dichiarazioni dei manager di alitalia che non si sono rivelate "accurate"? La verita' e' che il prestito ponte e' stato fatto subito in fretta e furia perche' alitalia non aveva piu' soldi... e dopo 6 mesi, per legge, va restituito. Tutto. Non lo vogliono restituire? Bene... la fossa in cui alitalia si trova e' gia' profonda, continuino pure a scavare. Poi vediamo come ne esce.belumosi ha scritto:L'ingresso in AS ha permesso di annullare tutti i pagamenti ritenuti "superflui" (non pagare i lessor ad esempio non sarebbe stata una gran mossa).
Nello stesso tempo, tutte le nuove fatture nate sotto l'AS, hanno potuto scontare il lasso di tempo che di solito viene concesso per pagare (30-60-60 giorni).
Ergo per i primi tempi (appunto intorno ai 2 mesi) AZ in AS probabilmente si è trovata in una situazione TEMPORANEA favorevole per quanto riguarda la liquidità.
Passato questo periodo iniziale, i pagamenti DOVREBBERO essere ripresi.
Inoltre il periodo stagionale migliore stava pian piano passando, quindi quasi certamente AZ ha ricominciato ad avere entrate inferiori alle uscite.
E credo che Gubitosi abbia attinto al prestito nella misura strettamente disponibile per avere la liquidità necessaria per andare avanti.
Tieni anche presente che ammesso e non concesso che quanto ho scritto sia corretto, il livello di liquidità all'inizio dell'AS era sicuramente molto basso e probabilmente è rimasto borderline fino a quando AZ non ha ricominciato ad avere un flusso di cassa negativo.
Quindi il prestito immediato era comunque opportuno per non correre rischi, mentre un po' più tardi nel tempo sarebbe stato indispensabile.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
sono d'accordo :cool2:grandemilano ha scritto:E poi, le dichiarazioni di Delrio possono benissimo essere le dichiarazioni di chi mette le mani avanti: noi abbiamo fatto di tutto per non svenderla e sputta***la, ma proprio non è stato possibile
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
Al governo e come titolare dell'AS c'è Calenda che è molto meno morbido, almeno a parole.grandemilano ha scritto:E poi, le dichiarazioni di Delrio possono benissimo essere le dichiarazioni di chi mette le mani avanti: noi abbiamo fatto di tutto per non svenderla e sputta***la, ma proprio non è stato possibile
Confido in un minimo di dialettica, almeno per arrivare ad un esito abbastanza obiettivo: AZ è un bidone che è fallito un'altra volta perchè i dipendenti non hanno accettato un piano di riduzione del costo del lavoro.
Il costo del lavoro magari non è il problema numero uno di AZ, ma è un problema ad oggi irrisolto.
Gubitosi ha anche fatto dichiarazione del tipo "i tagli li faremo d'accordo con l'acquirente", lasciando intendere che non hanno ancora fatti (si è visto).
Un'AZ regalata non sarebbe affatto svenduta.
“È bastato che O’Leary prevedesse il fallimento della nostra compagnia, che, da quel momento, è aumentato il nostro fatturato” il soggetto non è Alitalia ma Lufthansa
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Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
Calenda sara' il "titolare" sul' AS di AZ, ma come si e' gia' visto in passato conta meno del due di briscola...E' un "portaborse" del Governo e basta...se Calenda ha fatto quelle dichiarazioni, state certi che Alitalia verra' nazionalizzata! Mettiamoci tutti il cuore in pace...FlyCX ha scritto:Al governo e come titolare dell'AS c'è Calenda che è molto meno morbido, almeno a parole.grandemilano ha scritto:E poi, le dichiarazioni di Delrio possono benissimo essere le dichiarazioni di chi mette le mani avanti: noi abbiamo fatto di tutto per non svenderla e sputta***la, ma proprio non è stato possibile
Confido in un minimo di dialettica, almeno per arrivare ad un esito abbastanza obiettivo: AZ è un bidone che è fallito un'altra volta perchè i dipendenti non hanno accettato un piano di riduzione del costo del lavoro.
Il costo del lavoro magari non è il problema numero uno di AZ, ma è un problema ad oggi irrisolto.
Gubitosi ha anche fatto dichiarazione del tipo "i tagli li faremo d'accordo con l'acquirente", lasciando intendere che non hanno ancora fatti (si è visto).
Un'AZ regalata non sarebbe affatto svenduta.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
Articolo di Dragoni sulle presunte incompatibilità dei commissari.
Alitalia, Laghi dice: “Non sono incompatibile”. Il giudizio del Tar
Pubblicato il 10 ottobre 2017da Gianni Dragoni
E’ il giorno del giudizio per i commissari di Alitalia. Domani, 11 ottobre, ci sarà l’udienza al Tar della Lazio sul ricorso del Codacons contro il decreto del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, di nomina dei tre commissari Alitalia.
Le contestazioni riguardano soprattutto Enrico Laghi, commercialista e docente universitario con numerosi incarichi. L’accusa di incompatibilità nasce dal fatto che, fino al commissariamento, era presidente di Midco, la società che controllava il 51% dell’Alitalia-Sai commissariata. Inoltre Laghi era consigliere di amministrazione di Cai, detentrice del 100% di Midco. Secondo il Codacons questo violerebbe ildecreto dell’ex ministro Passera del 10 aprile 2013 che vieta la nomina di chi si sia “ingerito” nella gestione dell’impresa insolvente.
Laghi si è opposto alla richiesta di trasparenza sugli incarichi presentata al ministero di Calenda dal deputato M5S Davide Crippa. Laghi ha autorizzato solo la pubblicazione di una striminziata autocertificazione in cui afferma di non avere alcun conflitto d’interesse e che “non sussistono le cause impeditive e di incompatibilità” del decreto Passera. Laghi si è rifiutato di pubblicare l’elenco dei suoi incarichi e del parere legale “pro veritate” che ha presentato, affermando che gli serve per difendersi al Tar.
La dichiarazione “vuota” di Laghi
Ecco l’unica dichiarazione di Laghi diffusa dal ministero, finora inedita. Aprendo questo link la potete leggere:
Dichiarazione Prof_Laghi
Inoltre Laghi è professore universitario, come un altro dei commissari, Stefano Paleari. Secondo il Codacons e il M5S, in base alla legge Gelmini la posizione di professore universitario “è incompatibile con l’esercizio del commercio e dell’industria”. E anche Luigi Gubitosi, secondo il Codacons, essendo stato consigliere di amministrazione di Alitalia-Sai dal 15 marzo 2017, prima del commissariamento, non avrebbe potuto essere nominato.
Avevamo già riferito della mancanza di trasparenza di Laghi (e anche di Calenda) nell’articolo dell’11 settembre 2017 “Alitalia, Calenda non fa piena tarsparenza su Laghi”.
Il decreto Passera
Il decreto del 10 aprile 2013, firmato dall’allora ministro dello Sviluppo Corrado Passera, dice all’articolo 4: “Non può essere nominato commissario giudiziale o commissario straordinario: a) chi ha esercitato funzioni di amministrazione, direzione o controllo nell’impresa insolvente ovvero si è in qualsiasi modo ingerito nella medesima; (…) d) chi, nei due anni anteriori alla dichiarazione dello stato di insolvenza, ha prestato a qualunque titolo la sua attività professionale a favore dell’impresa insolvente”.
La lettera di Laghi a Calenda
Il decreto stabilisce che chi viene nominato commissario deve presentare al Mise un’autocertificazione. Ecco la lettera con cui Laghi si è opposto alla divulgazione di tutte le carte sulla nomina. Poteri Deboli ne ha riferito il 7 settembre nei due articoli “Alitalia, le opacità di Laghi”.
Totale oscuramento. La lettera di Enrico Laghi al ministero dello Sviluppo
Quanti incarichi?
Laghi ricopre almeno una dozzina di incarichi in società ed enti privati e pubblici, oltre ad essere docente ordinario di economia aziendale all’università La Sapienza di Roma, commercialista, valutatore di aziende, perito per il Tribunale.
Laghi è anche commissario del gruppo siderurgico Ilva, presidente dell’immobiliare Beni Stabili, società quotata in Borsa che fa capo a Leonardo Del Vecchio, presidente del collegio sindacale di Acea (voluto da Francesco Gaetano Caltagirone), revisore dei conti del Coni, consigliere di amministrazione di Burgo Group e di B4 Holding Srl.
Per assumere la carica di commissario della compagnia, in maggio Laghi si è dimesso da sindaco di Unicredit e consigliere di Cai.
La vendita di Alitalia e il rinvio delle offerte
La partita al Tar si intreccia con la procedura di vendita della compagnia. Entro il 16 ottobre dovranno essere depositate le offerte d’acquisto di Alitalia. I commissari hanno messo in vendita le attività di volo (Lotto Aviation) anche separate da quelle di assistenza aeroportuale (Lotto Handling). Un’offerta unitaria per tutta l’azienda non dovrebbe esserci. Il termine era fissato in origine al 2 ottobre. Abbiamo un dubbio: lo slittamento delle offerte, ufficialmente motivato con la richiesta di alcuni pretendenti di avere più tempo, potrebbe essere stato fatto in realtà anche per aspettare la decisione del Tar.
Una domanda per Laghi
Torniamo a fare una domanda molto semplice al commissario contestato, che non ha mai risposto. Con tutti questi incarichi, il professor Laghi ha il tempo di occuparsi di Alitalia?
http://www.giannidragoni.it/economia/al ... ni-il-tar/
Alitalia, Laghi dice: “Non sono incompatibile”. Il giudizio del Tar
Pubblicato il 10 ottobre 2017da Gianni Dragoni
E’ il giorno del giudizio per i commissari di Alitalia. Domani, 11 ottobre, ci sarà l’udienza al Tar della Lazio sul ricorso del Codacons contro il decreto del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, di nomina dei tre commissari Alitalia.
Le contestazioni riguardano soprattutto Enrico Laghi, commercialista e docente universitario con numerosi incarichi. L’accusa di incompatibilità nasce dal fatto che, fino al commissariamento, era presidente di Midco, la società che controllava il 51% dell’Alitalia-Sai commissariata. Inoltre Laghi era consigliere di amministrazione di Cai, detentrice del 100% di Midco. Secondo il Codacons questo violerebbe ildecreto dell’ex ministro Passera del 10 aprile 2013 che vieta la nomina di chi si sia “ingerito” nella gestione dell’impresa insolvente.
Laghi si è opposto alla richiesta di trasparenza sugli incarichi presentata al ministero di Calenda dal deputato M5S Davide Crippa. Laghi ha autorizzato solo la pubblicazione di una striminziata autocertificazione in cui afferma di non avere alcun conflitto d’interesse e che “non sussistono le cause impeditive e di incompatibilità” del decreto Passera. Laghi si è rifiutato di pubblicare l’elenco dei suoi incarichi e del parere legale “pro veritate” che ha presentato, affermando che gli serve per difendersi al Tar.
La dichiarazione “vuota” di Laghi
Ecco l’unica dichiarazione di Laghi diffusa dal ministero, finora inedita. Aprendo questo link la potete leggere:
Dichiarazione Prof_Laghi
Inoltre Laghi è professore universitario, come un altro dei commissari, Stefano Paleari. Secondo il Codacons e il M5S, in base alla legge Gelmini la posizione di professore universitario “è incompatibile con l’esercizio del commercio e dell’industria”. E anche Luigi Gubitosi, secondo il Codacons, essendo stato consigliere di amministrazione di Alitalia-Sai dal 15 marzo 2017, prima del commissariamento, non avrebbe potuto essere nominato.
Avevamo già riferito della mancanza di trasparenza di Laghi (e anche di Calenda) nell’articolo dell’11 settembre 2017 “Alitalia, Calenda non fa piena tarsparenza su Laghi”.
Il decreto Passera
Il decreto del 10 aprile 2013, firmato dall’allora ministro dello Sviluppo Corrado Passera, dice all’articolo 4: “Non può essere nominato commissario giudiziale o commissario straordinario: a) chi ha esercitato funzioni di amministrazione, direzione o controllo nell’impresa insolvente ovvero si è in qualsiasi modo ingerito nella medesima; (…) d) chi, nei due anni anteriori alla dichiarazione dello stato di insolvenza, ha prestato a qualunque titolo la sua attività professionale a favore dell’impresa insolvente”.
La lettera di Laghi a Calenda
Il decreto stabilisce che chi viene nominato commissario deve presentare al Mise un’autocertificazione. Ecco la lettera con cui Laghi si è opposto alla divulgazione di tutte le carte sulla nomina. Poteri Deboli ne ha riferito il 7 settembre nei due articoli “Alitalia, le opacità di Laghi”.
Totale oscuramento. La lettera di Enrico Laghi al ministero dello Sviluppo
Quanti incarichi?
Laghi ricopre almeno una dozzina di incarichi in società ed enti privati e pubblici, oltre ad essere docente ordinario di economia aziendale all’università La Sapienza di Roma, commercialista, valutatore di aziende, perito per il Tribunale.
Laghi è anche commissario del gruppo siderurgico Ilva, presidente dell’immobiliare Beni Stabili, società quotata in Borsa che fa capo a Leonardo Del Vecchio, presidente del collegio sindacale di Acea (voluto da Francesco Gaetano Caltagirone), revisore dei conti del Coni, consigliere di amministrazione di Burgo Group e di B4 Holding Srl.
Per assumere la carica di commissario della compagnia, in maggio Laghi si è dimesso da sindaco di Unicredit e consigliere di Cai.
La vendita di Alitalia e il rinvio delle offerte
La partita al Tar si intreccia con la procedura di vendita della compagnia. Entro il 16 ottobre dovranno essere depositate le offerte d’acquisto di Alitalia. I commissari hanno messo in vendita le attività di volo (Lotto Aviation) anche separate da quelle di assistenza aeroportuale (Lotto Handling). Un’offerta unitaria per tutta l’azienda non dovrebbe esserci. Il termine era fissato in origine al 2 ottobre. Abbiamo un dubbio: lo slittamento delle offerte, ufficialmente motivato con la richiesta di alcuni pretendenti di avere più tempo, potrebbe essere stato fatto in realtà anche per aspettare la decisione del Tar.
Una domanda per Laghi
Torniamo a fare una domanda molto semplice al commissario contestato, che non ha mai risposto. Con tutti questi incarichi, il professor Laghi ha il tempo di occuparsi di Alitalia?
http://www.giannidragoni.it/economia/al ... ni-il-tar/
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
La risposta alla domanda retorica di Dragoni è ovviamente NO. Ma c'è Gubitosi che pensa a tutto.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
gubitosi pensa a tutto ma anche la sua nomina e' in conflitto con la legge, visto che ha partecipato ad una seduta del CDA di CAI e quindi non e' indipendente. Ma a nessuno gliene f0tte nulla.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
http://www.travelnostop.com/news/cronac ... lia_406936
sindacati convocati il giorno stesso dell'apertura delle offerte, delrio deve avere una certa fretta... dal 17 ottobre in avanti volare alitalia diventa rischiosissimo, nel senso che mi aspetto degli scioperi“Siamo fiduciosi, aspettiamo le offerte per Alitalia”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, in vista delle scadenza del 16 ottobre, termine per le offerte vincolanti. A margine di un’audizione in commissione lavori pubblici del Senato, Delrio ha spiegato che quindi si sta continuando a “lavorare” sul dossier. E a chi gli chiedeva di riunioni con i tre commissari straordinari di Alitalia, ha detto: “ci stiamo già incontrando. Ci incontriamo abbastanza spesso”. Quanto alla vicenda Ryanair, Delrio ha sottolineato che “ognuno fa la sua parte. Noi – ha assicurato – faremo la nostra”. Intanto, come annunciato due giorni fa, per il 17 ottobre il ministero ha convocato i sindacati.
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Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
Corre voce, non so quanto affidabile, di un nuovo prestito statale.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
A certe realtà - evidentemente - un prestito statale non si nega (quasi) mai.malpensante ha scritto:Corre voce, non so quanto affidabile, di un nuovo prestito statale.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
Secondo me Delrio ha ormai una visione chiara in merito agli eventuali pretendenti di AZ e non si aspetta offerte serie dell'ultima ora. Una volta chiusi i termini formali per presentare un'offerta, probabilmente il ministro avrà un primo confronto interlocutorio con i sindacati in merito alle opzioni disponibili.
Vedremo se dietro all'ottimismo peloso che ci ha sommerso negli ultimi mesi c'è veramente qualche possibile acquirente, o se il cerino rimarrà in mano ai soliti: tutti noi.
AZ secondo me è attesa da un inverno pesante. Oltre alle incognite sociali e finanziarie, avrà l'onere di onorare i tanti biglietti svenduti in questi mesi. Scelta che forse ha permesso di racimolare immediatamente liquidità, ma che ha anche creato un debito da onorare verso i pax di importo non indifferente.
Vedremo se dietro all'ottimismo peloso che ci ha sommerso negli ultimi mesi c'è veramente qualche possibile acquirente, o se il cerino rimarrà in mano ai soliti: tutti noi.
Delrio aveva già espresso disponibilità in tal senso, nessuna sorpresa.malpensante ha scritto:Corre voce, non so quanto affidabile, di un nuovo prestito statale.
AZ secondo me è attesa da un inverno pesante. Oltre alle incognite sociali e finanziarie, avrà l'onere di onorare i tanti biglietti svenduti in questi mesi. Scelta che forse ha permesso di racimolare immediatamente liquidità, ma che ha anche creato un debito da onorare verso i pax di importo non indifferente.
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Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
L'unico pretendente serio di cui si chiacchiera è Lufthansa, che deve afferrare, masticare e digerire Air Berlin prima di poter passare al secondo.
La vicenda ILVA di questi giorni mostra i lati politicamente sgradevoli delle privatizzazioni e non ci saranno licenziamenti in Alitalia prima delle elezioni. Il Governo fornirà i soldi necessari per tirare a campare. Ma poi?
Se Alitalia finisce in bocca a LH può avere un modesto futuro, se viene ceduta ad una nuova consorteria di coraggiosi, in cerca di compensazioni in altri campi, fra un paio d'anni saremo punto e a capo.
La vicenda ILVA di questi giorni mostra i lati politicamente sgradevoli delle privatizzazioni e non ci saranno licenziamenti in Alitalia prima delle elezioni. Il Governo fornirà i soldi necessari per tirare a campare. Ma poi?
Se Alitalia finisce in bocca a LH può avere un modesto futuro, se viene ceduta ad una nuova consorteria di coraggiosi, in cerca di compensazioni in altri campi, fra un paio d'anni saremo punto e a capo.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
La vedo allo stesso modo.
La speranza è che LH faccia un'offerta socialmente accettabile in nome di una visione strategica di lungo periodo.
La speranza è che LH faccia un'offerta socialmente accettabile in nome di una visione strategica di lungo periodo.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
se non vogliono che alitalia chiuda i battenti ai primi di novembre devono per forza fare un nuovo prestito. Quello vecchio va restituito per legge, e per restituirlo ne occorre un altro, non c'e' alcun dubbio. Per farlo digerire alla UE occorre pero' avere sottomano un accordo per la vendita di alitalia, in modo da poter affermare che serve solo per dare il tempo al compratore di prendere in mano l'azienda, e non per mantenere in vita artificialmente una compagnia decotta.malpensante ha scritto:Corre voce, non so quanto affidabile, di un nuovo prestito statale.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
visione strategica di lungo periodo e socialmente accettabile non possono coesistere nella stessa frase se si parla di alitalia. Questo e' quello che insegna la storia, poi se ci sono dei pazzi che ci vogliono ancora provare con la strategia FCO + LIN, prego...belumosi ha scritto:La vedo allo stesso modo.
La speranza è che LH faccia un'offerta socialmente accettabile in nome di una visione strategica di lungo periodo.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
Il problema è proprio questo: è oramai materialmente impossibile fare di AZ una compagnia "grande e profittevole" (ovviamente altrove la pensano diversamente, ma sono oramai una minoranza); è già tanto se AZ riesce a sopravvivere come sussidiaria di un grande gruppo (LH) con il corto/medio (da FCO e LIN) tagliato e gestito stile LC (leggi Eurowings) e qualche IC da FCO cosicchè a rrroma possano dire che "noi ciavemo er hubbe e malano no" (ovviamente che AZ si trasferisca a MXP è impossibile per noti motivi politici). Ma questa strategia (che può portare forse al sostanziale pareggio, non certo a fare soldi a palate) vuol dire tagli pesanti al personale, specialmente di terra e specialmente (praticamente soltanto) a rrroma: sarà "molto facile" farla digerire ai sindacati (ed al pubblico), e praticamente impossibile da attuare prima delle elezioni, come insegna la vicenda dell'ILVA. Quindi direi che la strada più verosimile è un nuovo prestito ponte, che in EU passerebbe senza problemi se serve a dare una mano ad un governo "amico della EU" e contro i "populisti" e soprattutto se all'orizzonte è prevista la cessione a LH (dopo le elezioni, quando sarà un po' meno difficile intervenire coi tagli in vista della cessione di AZ). Salvo che qualcuno in LH impazzisca e decida di presentare oggi un'offerta vincolante per questa AZ, rinviando i tagli a dopo l'acquisto.spanna ha scritto:visione strategica di lungo periodo e socialmente accettabile non possono coesistere nella stessa frase se si parla di alitalia. Questo e' quello che insegna la storia, poi se ci sono dei pazzi che ci vogliono ancora provare con la strategia FCO + LIN, prego...
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
A quanto pare non ci sono pazzi in LH:
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AEknedlC
"Interesse per una «nuova Alitalia»
Lufthansa ha confermato l’interesse per Alitalia, ma non nella sua attuale forma. «Alitalia per come esiste oggi non è in discussione - ha spiegato Spohr - Ma se ci fosse l’opportunità di creare una nuova Alitalia, allorra Lufthansa sarebbe la prima compagnia europea interessata». Le offerte per Alitalia scadono il prossimo 16 ottobre."
Nuovo prestito-ponte sempre più vicino ...
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AEknedlC
"Interesse per una «nuova Alitalia»
Lufthansa ha confermato l’interesse per Alitalia, ma non nella sua attuale forma. «Alitalia per come esiste oggi non è in discussione - ha spiegato Spohr - Ma se ci fosse l’opportunità di creare una nuova Alitalia, allorra Lufthansa sarebbe la prima compagnia europea interessata». Le offerte per Alitalia scadono il prossimo 16 ottobre."
Nuovo prestito-ponte sempre più vicino ...
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
vediamo cosa ha fatto LH con AB, ha ritirato 80 aerei su 140, 3000 dipendenti su 8000, mettendo a terra il LR e puntando sugli slot degli aeroporti congestionati.
Su AZ mi aspetto qualche cosa di simile, anche se magari un minimo di LR lo potrebbero conservare, ma non certo tutto quello attuale.
Su AZ mi aspetto qualche cosa di simile, anche se magari un minimo di LR lo potrebbero conservare, ma non certo tutto quello attuale.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
Concordo, per AZ possono lasciare parte del LR (inutile nel caso di AB, con la Germania già copertissima da FRA e MUC), tutto sommato anche quasi tutto. Diciamo una quantità di aerei simile al caso AB, ma con la parte WB, che porta i dipendenti più intorno ai 4000, magari fino a 4500.spanna ha scritto:vediamo cosa ha fatto LH con AB, ha ritirato 80 aerei su 140, 3000 dipendenti su 8000, mettendo a terra il LR e puntando sugli slot degli aeroporti congestionati.
Su AZ mi aspetto qualche cosa di simile, anche se magari un minimo di LR lo potrebbero conservare, ma non certo tutto quello attuale.
Una prospettiva drammatica per il Governo prima delle elezioni, devono pregare U2 di prendersi un'altra trentina di aerei e altri 1500 dipendenti.
Piazzando l'handling separatamente vorrebbe dire salvare quasi tutti, lasciando fuori i soliti 2500-3000, che sono un numero classico nelle ristrutturazioni AZ.
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
https://www.ttgitalia.com/stories/trasp ... _digitale/
Johannesburg sempre più vicina dalla prossima summer. Direi che la telenovela prosegue senza problemi...
Johannesburg sempre più vicina dalla prossima summer. Direi che la telenovela prosegue senza problemi...
AHO-ARN-BLQ-BGY-CAG-DUB-FCO-FLR-FRL-GOA-GRO-KIR-KBP-LIN-MXP-MUC-OLB-PMF-PSA-STN-TBS-TPS-TRN-TRS-TSF-VCE
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Re: piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
4500 dipendenti all'interno di un gruppo che già supera i 120.000 dipendenti vuol dire non contare nulla.
Chi c’è in linea
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