piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla

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hal
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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda hal » ven 12 mag 2017, 20:17:42

I-Alex ha scritto:se è andato a Lourdes un motivo ci sarà! LOL :-)
Hai sbagliato apparizione!!! Miscredente!!! E' Fatima !!!
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.


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malpensante
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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda malpensante » ven 12 mag 2017, 21:08:31


FlyCX
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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda FlyCX » ven 12 mag 2017, 21:17:24

malpensante ha scritto:Molto consigliato

http://phastidio.net/2017/05/12/la-fossa-sistema/
Articolo molto bello!

Il sistema che si auto-affonda è un'immagine bellissima!
“È bastato che O’Leary prevedesse il fallimento della nostra compagnia, che, da quel momento, è aumentato il nostro fatturato” il soggetto non è Alitalia ma Lufthansa

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda spanna » sab 13 mag 2017, 11:49:41

malpensante ha scritto:Molto consigliato

http://phastidio.net/2017/05/12/la-fossa-sistema/
ottimo link e ottimo blog, ci sono altri articoli su alitalia tutti ben fatti
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda spanna » dom 14 mag 2017, 17:48:02

altro articolo da orrore infilato dall'espresso, che non pago di aver dato la colpa del terzo fallimento di alitalia a MXP, a distanza di 9 anni dal dehub, ecco che si esibisce in un perfetto "calcio dell'asino" a firma turano, da rassegna stampa in mia disponibilita':
...
Dopo Mps e Mediaset, il terzo banco di prova dell'interventismo statale è, in effetti, l'ennesimo remake di un film che nessuno voleva rivedere. L'Alitalia è il caso di scuola di una politica debole, che marcia sui binari della furbata all'italiana e del complesso di inferiorità, sempre tesa - come nel vecchio sketch di Carlo Verdone - ad applicare slogan autolesionistici. L'alleanza con Etihad, una società che agisce in base ai principi dello statalismo monarchico, non poteva avere esiti diversi dalla catastrofe. La compagnia di bandiera di Abu Dhabi ha utilizzato gli aerei tricolori mezzi vuoti come spazi da riempire con i viaggiatori in overbooking delle sue tratte a lungo raggio dall'Asia, incassando il grosso dei ricavi del code-sharing e scaricando le perdite sulla società italiana. Come contentino, i piloti italiani hanno ottenuto rotte lunari come la Roma - Santiago del Cile dove in economy ogni passeggero ha a disposizione un paio di file vuote per godersi le 15 ore di viaggio con un comfort da prima classe e prezzi a partire da 471 euro (meno di 4 centesimi per chilometro). Troppo anche Mohammed al Nahyan, il principe reggente degli Emirati, che pochi giorni fa ha ordinato la rimozione dell'ad James Hogan dalla guida di Etihad. Intanto, negli scali emergenti come Orio al Serio e Catania le low-cost, Easyjet e Ryanair in testa, hanno potuto fare concorrenza ad Alitalia anche grazie ai contributi e agli incentivi pagati dalle società di gestione aeroportuale, spesso controllate da enti locali. Così il denaro pubblico di Comuni e Province ha sostenuto imprenditori privati per mettere alle corde Alitalia in modo che si perdesse altro denaro pubblico. In compenso, ci siamo goduti le camicie a vampe rosse delle assistenti di volo e, come misura estrema quando i buoi erano già volati via dall'aereo, il taglio degli snack (dolce o salato?) sulle tratte a corto raggio. Il delitto perfetto.
...
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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda FlyCX » dom 14 mag 2017, 18:54:31

Quel l'articolo è un vero obbrobrio!

Etihad nonera certamente il migliore dei partner possibili per AZ (categoria comunque in via d'estinzione!) ma per altri motivi, il primo dei quali perché è gestita male
“È bastato che O’Leary prevedesse il fallimento della nostra compagnia, che, da quel momento, è aumentato il nostro fatturato” il soggetto non è Alitalia ma Lufthansa

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda KittyHawk » dom 14 mag 2017, 19:22:53

Altro che prendersela con Etihad. All'epoca, non si trovò disponibile nessuna società di buon senso (leggi "interessata a non perdere soldi e non ricattabile dal Governo italiano") interessata al salvataggio di AZ. Ciò che rimaneva erano, evidentemente, solo società che operano in base ai principi dello statalismo monarchico. Che, detto tra noi, è la versione coronata della filosofia che continua a tenere in vita AZ.

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda KittyHawk » lun 15 mag 2017, 07:42:18

Stasera, alle 21:15, puntata di Report su RAI 3 che tratterà di Alitalia.
Qui un'anticipazione: http://www.corriere.it/video-articoli/2017/05/14/alitalia-stato-fallimentare/35079686-38c1-11e7-8530-ea2b12fbdf2c.shtml

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda spanna » lun 15 mag 2017, 09:46:40

il messaggero pubblica anticipazioni sul piano industriale, da rassegna stampa in mia disponibilita':
E' pronto il bando per la vendita di Alitalia. Il documento di appena 6 pagine, che Il Messaggero ha potuto consultare in anteprima, traccia la road map del salvataggio individuata dai tre commissari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. Oggi, salvo sorprese, dovrebbe ottenere il via libera del ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, per poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro il 17 maggio. Da lì in poi scatterà ufficialmente la gara per acquistare in toto o a pezzi la ex compagnia di bandiera. Procedura complessa che si completerà, si augurano i commissari e tutto il governo, in autunno. Sempre in settimana saranno scelti gli advisor che supporteranno l'azione dei commissari e ripartirà il confronto con i sindacati per il rinnovo del contratto.
LA NOVITÀ
Nel bando a maglie larghe, messo a punto da Enrico Laghi, docente alla Sapienza e tra i principali esperti di ristrutturazioni in Italia, che sollecita le manifestazioni d'interesse c'è scritto ne nero su bianco che i potenziali investitori devono indicare prioritariamente quale soluzione proporre per risolvere la crisi Alitalia: ristrutturazione, acquisto dell'azienda nel suo complesso o spezzatino. Insomma, un primo interrogativo a cui rispondere per capire l'orientamento del mercato. Entro il 10 giugno, ovvero in tempi rapidissimi, i potenziali investitori compagnie aeree in primis - dovranno poi manifestare in maniera formale le proprie intenzioni così da poter avviare rapidamente la seconda fase della procedura. Fase che prevede o una prima selezione e, contestualmente, l'apertura della data room con i conti di Alitalia. Dati sensibili che saranno analizzati nei dettagli per capire l'appetibilità del vettore tricolore. Entro la fine di luglio i commissari si attendono l'arrivo delle proposte non vincolanti da parte degli interessati che - ed è questa la principale novità scritta nel documento - si potranno riunire in cordate. Insomma, non è escluso quindi che, tanto per fare un esempio, Etihad e Lufthansa possano presentarsi insieme per acquistare la compagnia, magari con l'aiuto di un fondo d'investimento o di altri soci. O che Ryanair o EasyJet presentino offerte mirate.
Proprio Laghi ha voluto un bando flessibile, forte delle esperienze maturate nel risanamento di settori strategici come l'energia o i trasporti. Basti pensare al lavoro di commissario straordinario di Ilva, dove sta portando a soluzione, con Piero Gnudi e Corrado Carrubba, una complessa operazione di ristrutturazione aziendale e risanamento ambientale. E proprio l'esperienza maturata nel campo delle ristrutturazioni di grandi imprese in crisi è alla origine della nomina. Come noto, Laghi dopo la nomina a commissario, ha rassegnato le dimissioni da Midco e Cai, mentre ha rimesso il proprio incarico (membro del collegio sindacale) in Unicredit lo scorso 2 maggio.
Il bando pur privilegiando almeno in linea teorica la vendita in blocco, non esclude la cessione di asset singoli. Di certo prima della fine di agosto i commissari avranno un quadro più chiaro e potranno modulare il programma dell'amministrazione straordinaria, spingendo o meno sui tagli.
SPRINT FINALE
A fine estate partirà lo sprint finale. Con i commissari che valuteranno le proposte arrivate dai singoli investitori o dalle cordate che si saranno costituite. Non ci sono vincoli temporali su questo fronte, per cui fino all'ultimo istante i potenziali investitori potranno formare pool. Saranno sempre Gubitosi, Laghi e Palmieri, d'intesa ovviamente con il governo, a decidere chi garantirà alla compagnia e ai dipendenti un futuro migliore. Una road map che, al di là delle tecnicalità, dovrà comunque tenere conto da un lato delle mosse degli acquirenti e, dall'altro delle indicazioni che arriveranno dalla Commissione europea sui tempi per la restituzione del prestito ponte da 600 milioni. Negoziato, è bene dirlo, il cui esito dipenderà dalla esistenza di offerte concrete. La sfida è avere sul tavolo già ad ottobre le offerte vincolanti.
IL PIANO DEL PD
I commissari sono anche in attesa del piano in via di elaborazione da parte del Pd che proprio Matteo Renzi aveva annunciato di volere presentare già oggi e che dovrebbe invece slittare di qualche giorno. Del resto viste le caratteristiche del bando, aperto a varie soluzioni, e la volontà del Pd di individuare una soluzione pubblico-privato, non è escluso che nella partita finiscano per entrare anche le Fs, già contattate da Renzi, che potrebbero unirsi ad un pool con un vettore estero per rilevare Alitalia.
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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda robix » lun 15 mag 2017, 10:05:29

Dall'articolo sull'Espresso si legge "Come contentino, i piloti italiani hanno ottenuto rotte lunari come la Roma - Santiago del Cile dove in economy ogni passeggero ha a disposizione un paio di file vuote per godersi le 15 ore di viaggio con un comfort da prima classe e prezzi a partire da 471 euro (meno di 4 centesimi per chilometro)".
AZ ha sempre affermato che le nuove rotte andavano benissimo e su altri lidi la FCO-SCL veniva spesso descritta come "piena a tappo": probabilmente la verità sta nel mezzo, con riempimenti tutto sommato soddisfacenti per una nuova rotta (di nicchia) ma grazie a tariffe ridicole.

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda malpensante » lun 15 mag 2017, 12:38:07

Mi corrono brividi lungo la schiena a leggere "piano del PD", dove sarebbe meglio leggere piano di Renzi. Mi aspetto un nuovo pateracchio assurdo e fallimentare. Ma non dovrebbe bastare il piano del Governo, che a me risulta essere governo del PD?

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda FlyCX » lun 15 mag 2017, 13:49:33

malpensante ha scritto:Mi corrono brividi lungo la schiena a leggere "piano del PD", dove sarebbe meglio leggere piano di Renzi. Mi aspetto un nuovo pateracchio assurdo e fallimentare. Ma non dovrebbe bastare il piano del Governo, che a me risulta essere governo del PD?
Evidentemente non vuole essere da meno di Berlusconi, a cui dobbiamo il disastro targato "Capitani Coraggiosi", ancora alla base dell'attuale gestione Alitalia.
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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda robix » lun 15 mag 2017, 18:30:30

Il piano di Renzi mi sembra già chiaro (cito da sopra): "Fs, già contattate da Renzi, che potrebbero unirsi ad un pool con un vettore estero per rilevare Alitalia". Ovviamente le FS le può "convincere", ma il partner estero un po' meno SE vuole salvare l'attuale AZ (altro discorso un'AZ "pesantemente dimagrita"). Comunque spero per le FS e per il sistema Italia che le FS se ne stiano fuori da AZ (è già bastata la sinergia con le Poste, no ?).
Comunque se Renzi vuole interessarsi personalmente del dossier AZ c'è da preoccuparsi, perchè ai tempi ci aveva messo la faccia e quindi farà di tutto per salvarla (ovviamente a spese nostre) almeno fino alle prossime elezioni.

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda spanna » lun 15 mag 2017, 18:37:28

se il piano renzi fa paura a tutti, bisogna riconoscere che il governo si sta comportando in modo parecchio diverso, e devo dire, assennato. Vedi per esempio qui:
http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... e08cb.html
...
"Ho litigato duramente con l'amministratore delegato di Alitalia perché accusava il governo italiano di non promuovere a sufficienza il turismo. Il fatto che noi abbiamo chiuso accordi con tutte le compagnie per potenziare i posti e promuovere il turismo, significava semplicemente che loro non erano in grado di stare al passo con la rapidità con cui si muoveva la richiesta di Italia". Lo ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ai microfoni di Report in onda stasera. "Il problema vero di Alitalia - ha detto - non è il taglio dei costi, anche se anche lì si può fare meglio, ma è il tema dei ricavi. Hanno sempre voluto concentrarsi sulle rotte nazionali. Credo che ci siano delle responsabilità precise, perché questa compagnia, che è privata da tanti anni, non ha mai trovato un manager che faccia quello che aveva annunciato di fare, cioè di spostare il core business sui voli di medio e lungo raggio. Anche con un partner così pieno di risorse come è stato Etihad, non hanno fatto queste strategie, hanno preferito lamentarsi".
ottime queste dichiarazioni di delrio. Va da se' che se alitalia vuole aumentare i ricavi puo' solo trasferirsi a milano MXP, non ha scelta, se rimane a fco i ricavi continueranno a fare schifo.

Buono anche questo articolo del corriere della sera, che tira fuori una serie di dati che in questo forum conoscevamo gia', ma insomma, non si puo' neanche pretendere che un professo' ne sappia quanto un forum di appassionati, dico bene? http://www.corriere.it/economia/17_magg ... a055.shtml
riporto solo la logica conclusione:
...
Con i 600 milioni in arrivo Alitalia può insomma scavallare l’estate, la stagione più profittevole. Ma poiché ci vorrebbero diversi miliardi per farla ripartire, la soluzione della vendita a pezzi pare la più probabile
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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda malpensante » lun 15 mag 2017, 19:04:30

spanna ha scritto:Ma poiché ci vorrebbero diversi miliardi per farla ripartire, la soluzione della vendita a pezzi pare la più probabile
Si dà per scontato che ci sia qualcuno disposto a comprare quei pezzi, anzi magari una fila fuori dalla porta, come le compagnie vogliose di fare un hub a Malpensa secondo Formigoni.

IMHO solo qualche pezzo potrebbe venire corteggiato, il resto è inevitabilmente scarto, anche se mi pare che non se ne accorga nessuno.

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda FlyCX » lun 15 mag 2017, 21:17:56

malpensante ha scritto: ...
IMHO solo qualche pezzo potrebbe venire corteggiato, il resto è inevitabilmente scarto, anche se mi pare che non se ne accorga nessuno.
La speranza è l'ultima a morire.
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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda spanna » mar 16 mag 2017, 12:17:31

il messaggero, da rassegna stampa in mia disponibilita'
Il piano Renzi per Alitalia non esiste. Anzi c'è. Coincide sostanzialmente con quello che i tre commissari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Palmieri, d'intesa con il governo, stanno mettendo a punto in queste ore. Dal Pd arriva quindi una mezza retromarcia rispetto all'annuncio dell'ex premier che, come si ricorderà, aveva indicato l'arrivo di una proposta concreta poco meno di 15 giorni fa. Questo non significa che il segretario non segua da vicino il dossier. Tutt'altro. Oltre che con Gentiloni, i contatti con i ministri delle Infrastrutture Graziano Delrio e con quello dello Sviluppo, Carlo Calenda sono costanti, così come quelli con Luigi Gubitosi che coordina il pool di salvataggio. Renzi, ed è questa la novità più importante, continuerà a sondare il mercato alla ricerca di un partner industriale. Insomma, non rinuncerà a fare il playmaker e, sopratutto, cercherà fino all'ultimo di evitare nuovi sacrifici per i dipendenti. L'interlocutore privilegiato resta Lufthansa che ha chiesto all'ex premier due cose: pax sindacale e taglio in profondità dei costi, prima di avanzare una proposta. Ed è su questo si sta ragionando.
La linea del Pd è chiara. Bisogna partire, ha ricordato il portavoce di Renzi Michele Anzaldi, nonchè deputato della Commissione Trasporti, dai risparmi sui contratti in essere: leasing, carburante e fornitori, cancellando gli errori del vecchio management. Musica per le orecchie dei commissari che proprio da qui hanno iniziato a lavorare. «Perchè - ha spiegato Gubitosi - ci sono contratti di copertura del costo del carburante superiori del 20% rispetto al mercato che vogliamo sciogliere». Un'operazione che farebbe risparmiare circa 120 milioni. Anzaldi osserva che bisogna evitare lo scontro con i dipendenti, scontro che potrebbe pregiudicare l'operazione di salvataggio. Possibile quindi che il governo Gentiloni faccia pressioni per prolungare il vecchio contratto che scade a fine maggio, scongiurando così scioperi nella stagione estiva. Del resto, spiega sempre Anzaldi, gli stipendi medi di hostess, piloti e personale di terra sono sotto la media europea e incidono sul bilancio complessivo solo per il 16,5%. L'invito del Pd, che ha chiesto a Delrio e Calenda di muoversi in questa direzione, è quindi esplicito: mettere mano ai costi del leasing (+11% rispetto alla media), alla manutenzione degli aerei (+24%), handling e assistenza passeggeri (+20%), biglietteria (+15). Pulendo in profondità il bilancio. Poi si penserà al resto. Ovvero a coinvolgere i tedeschi a cui fa gola la nostra ex compagnia di bandiera. Sempre ieri Delrio ha confermato che il 17 ci sarà la riunione con i commissari per la validazione del bando. E a chi gli chiedeva se ci saranno cordate, come scritto proprio nel bando anticipato dal Messaggero, il ministro ha risposto che «siamo aperti a tutte» le soluzioni.

I PALETTI A Report, che ha sollevato il caso di una presunta incompatibilità del neo-commissario Laghi, fonti vicino al professionista precisano che «non ha mai avuto funzioni di gestione della compagnia aerea e non ha mai ricoperto ruoli di amministrazione, direzione o controllo di Alitalia-Sai»
tirando le somme, renzi non ha nessuna idea di come salvare alitalia, sui costi del personale sara' difficile risparmiare, sugli altri costi la solita aria fritta di cui si parla da mesi ma chissa' perche' i risultati non arrivano mai. A dire il vero si sa benissimo perche' ma fa niente.
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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda KL63 » mar 16 mag 2017, 12:42:38

Poi dovrebbero spiegarci perchè ad LH farebbe gola quel gioiellino che è Alitalia, per giunta facente capo ad un'altra alleanza per liberarsi della quale ci sarebbero dei costi notevoli da affrontare. Mah...
Come già scritto l'unica condizione alla quale LH potrebbe essere interessata ad Alitalia sarebbe dopo un fallimento, così da prenderla libera da vincoli.
Con buona pace dei nostri 600 miloni buttati nel cesso.

Ieri sera DELRIO mi è piaciuto tanto.
Nessuno ne parla ma ho letto su AC che le lounge EY sono state chiuse per i passeggeri Alitalia che devono servirsi di quelle Skyteam.
Se fossi nei commissari inizierei a sopprimere i voli AZ verso il mega hub di EY e inizierei a programmare voli diretti verso l'estremo oriente, l'India o almeno l'Africa. In questo caso il mega hub per legge non è posizionato male geograficamente.

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda spanna » mar 16 mag 2017, 18:07:46

oggi delrio ha parlato in commissione lavori pubblici al senato dicendo parecchie cose interessanti:
https://www.milanofinanza.it/news/delri ... 1622532381
La crisi di Alitalia dura da anni. La compagnia ha sbagliato strategie o meglio non sono state messe in pratica le strategie annunciate. Non ha usato mezzi termini quest'oggi il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, nel corso di un'audizione presso la Commissione Lavori pubblici del Senato sulla crisi della compagnia aerea.

Alcuni hanno detto "fate fallire Alitalia". Ma è difficile far fallire una compagnia che detiene il 41% del mercato nazionale. "Nessuno potrebbe coprire subito il 41% del mercato interno", ha affermato Delrio,
coprire subito sarebbe difficile ma con l'amministrazione straordinaria tutti i concorrenti sono sul chivala' e penso che per la winter non ci sara' nessun problema a sostituire alitalia
rincarando la dose: "Alitalia non è in grado di coprire gli spazi di mercato. Gli altri sì e ci sono riusciti". Al contempo, è vero che le compagnie low cost sono aumentate, ma la loro espansione riguarda tutti i Paesi europei. Quindi, "possono diventare un problema solo in caso di concorrenza sleale".
condivido
Inoltre Alitalia ha continuato a concentrarsi sul mercato domestico anche dopo l'ingresso di Etihad. "Su 23 milioni di passeggeri solo 2,3 milioni riguardano il traffico intercontinentale", ha osservato Delrio, valutando comunque positivamente l'operazione con Etihad: "poteva portare Alitalia fuori dal tunnel". Così non è stato. Sulla crisi di Alitalia hanno sicuramente pesato canoni di leasing elevati, così come i contratti sul carburante, "mentre il costo del lavoro è in linea con quello delle altre compagnie".
sul costo del lavoro sono d'accordo, sul carburante e sui leasing secondo me non c'e' stato nessun errore dei manager. Ma capisco anche che un ministro possa trovare comodo scaricare sui precedenti amministratori colpe che sono anche sue.
In Alitalia c'è poi un problema di aumento di connessioni che porta all'impossibilità di aumentare i ricavi.
e che vordi'?
"Si tratta di una debolezza intrinseca che fa sì che dal 2009 in poi la compagnia non ha mai chiuso in utile", ha continuato Delrio. Il break-even nel 2017 era previsto con un aumento di ricavi di oltre 400 milioni che non è avvenuto. "Perché non c'è stato un aumento di ricavi? Perché Alitalia ha un load-factor (fattore di riempimento degli aerei, ndr) molto molto basso. Ha una media del 76% che è un valore più basso anche rispetto alle aziende ferroviarie. Il load factor negli aerei è un fattore decisivo. Per dare un'idea, il load factor di Ryanair è pari al 94%", si è chiesto Delrio.
si' il LF di alitalia e' bassino ed ha contribuito, ma il LF di FR e' irraggiungibile per una compagnia tradizionale
A giorni verrà pubblicato il bando per le manifestazioni di interesse su Alitalia. La seconda fase prevede entro giugno la selezione delle manifestazioni, entro metà agosto le proposte non vincolanti e poi entro settembre quelle vincolanti. Delrio ha ribadito, tuttavia, di restare contrario alla vendita a pezzi.
Te credo che resta contrario, rimarrebbe ben poco
Così come non ci sarà la nazionalizzazione del vettore e non ci sarà l'ingresso delle Ferrovie nel capitale della compagnia aerea. "Mi sembra irragionevole l'ingresso delle Ferrovie in Alitalia e altrettanto mi sembra irragionevole che lo Stato si metta a gestire un operatore aereo anche se importante", ha spiegato il ministro.
questa e' un'affermazione importante e molto positiva, bravo delrio
D'altra parte un eventuale ingresso delle Ferrovie nel capitale di Alitalia porrebbe "rilevanti problemi antitrust". Quanto all'eventuale coinvolgimento di aziende controllate dal Tesoro come Eni e Leonardo , Delrio ha rilevato che "le aziende fanno le valutazioni nella loro indipendenza. La mia preferenze però continua a essere per l'ingresso in Alitalia di investitori di medio e lungo periodo e di operatori del settore aereo".
non fa una grinza
Peraltro oggi Intesa Sanpaolo , Eni e Leonardo si sono di nuovo defilate. "Non è cambiato nulla, noi non abbiamo nel nostro piano industriale l'assunzione di partecipazioni al di fuori della nostra attività principale", ha detto, a margine di un convegno, il presidente di Intesa Sanpaolo , Gian Maria Gros-Pietro, a proposito di un nuovo eventuale impegno dell'istituto bancario nel salvataggio di Alitalia. "Facciamo la banca e quindi facciamo credito a processi industriali basati su piani industriali credibili", ha ribadito Gros-Pietro.
2 di picche da intesa
Anche il presidente di Eni , Emma Marcegaglia, ha escluso che la società del Cane a sei zampe possa entrare nella partita Alitalia, come proposto, da ultimo, dal sindaco di Fiumicino, Esterino Montino. "Su questo ha parlato già l'ad, noi facciamo un altro mestiere", ha chiarito Emma Marcegaglia.
2 di picche da eni
Mentre l'ad di Leonardo , Mauro Moretti, si è limitato a dire che in merito si esprimerà "il prossimo cda, ma la mia opinione personale è che Leonardo non c'entra nulla con una società di servizi di quel genere. Mi auguro che ci sia qualcuno che la voglia rimettere in piedi", ha concluso Moretti.
e 2 di picche anche da leonardo, peccato che non si gioca a poker, sarebbe un bel tris
Intanto i tre commissari di Alitalia stanno già lavorando a una bozza del piano industriale. Delrio resta convinto che anche adesso, con i commissari al lavoro, la vera operazione da fare sia quella di non frazionare Alitalia e che "arriveranno delle offerte" per la compagnia. E per quanto riguarda il superamento del limite azionario del 49% che le compagnie aeree extra Ue possono detenere in compagnie aeree europee "è una discussione abbastanza avanzata in Commissione europea", ha sottolineato il ministro dei Trasporti.
Un limite, previsto dall'attuale normativa europea, che di fatto ha impedito a Etihad di oltrepassare la quota del 49% in Alitalia e che impedirebbe a una compagnia extra europea di acquisire la maggioranza del capitale del vettore italiano. Ma per Delrio la soglia del 49% ormai è "irrealistica". Di questo, ha concluso , "mi è già capitato di discutere con altri ministri ai consigli europei, ma deve essere la Commissione Ue a decidere".
Aspetta e spera che la commissione UE decida.

In definitiva mi e' sembrato un ottimo intervento da parte di delrio, che conferma quanto di buono fatto fino ad ora come ministro dei trasporti. Da una parte continua a sostenere verbalmente alitalia con esternazioni ottimistiche, dall'altra continua a sfilargli il tappeto da sotto i piedi negandogli tutti gli aiuti reali di cui alitalia avrebbe bisogno, ovverosia i fondi provenienti da aziende pubbliche. Un'ottima tattica per portare alitalia ad una dolce chiusura entro fine anno.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda spanna » mar 16 mag 2017, 18:14:58

https://www.reuters.com/article/alitali ... SL8N1II5N0
intanto janaillac mette il dito nella piaga:
...
"I don't think the past experience of either KLM or Air France in their relations with Alitalia encourages us to repeat the experience of a direct presence in Italy, especially since Alitalia's market share in Italy and Europe and in long-haul have fallen sharply and we can capture the Italian market through our CDG (Paris) and Schiphol (Amsterdam) hubs," said Air France-KLM Chief Executive Jean-Marc Janaillac.

"We will watch what happens with the administrators in the next six months and adjust our position accordingly," he told an annual shareholder meeting.
...
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spanna
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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda spanna » mar 16 mag 2017, 18:18:09

E U2 si sta preparando ad approfittare delle difficolta' di alitalia:
https://www.flightglobal.com/news/artic ... es-437265/

EasyJet chief executive Carolyn McCall believes the UK carrier could gain from Alitalia's uncertain future, though she acknowledges that "it's very hard to read what's going to happen there".

Citing reports that Alitalia, which has entered extraordinary administration, could scale back domestic operations to focus on international routes, McCall asserts: "Inevitably it will mean that short-haul capacity will come out of the market. That will lead to opportunities for EasyJet, and we would be interested in those opportunities."

McCall identifies Rome and northern Italy as potential markets where EasyJet could take advantage of any reduction in Alitalia services.

EasyJet's Italy country manager, Frances Ouseley, adds that "on certain routes we are already seeing [Alitalia] capacity coming out of the market".

Asked if EasyJet had so far noticed any change in bookings patterns since the scale of the Italian flag carriers problems became apparent, McCall responded: "I think it is too early; I don't think we're going to get anything sensible [on that issue] for a while yet."

FlightGlobal schedules data for June 2017 shows EasyJet to be the third-largest operator on Italian domestic and international routes, with 1.8 million seats. Ryanair is the largest with 3.7 million seats; Alitalia second with 2.6 million seats.

IAG chief executive Willie Walsh said earlier this month that the group would assess the Italian market to see whether the situation presented any room to "accelerate" plans for Vueling in the region.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda C-ALEX » mar 16 mag 2017, 18:59:25

Ragazzi leggendo il tutto e trovandolo molto interessante comincio a credere che la possa comprare RyanAir
a patto di comprarsi solo l'Alitalia long distance (spezzatino)
Tradotto si mette a fare federaggio per Alitalia, che è sua.
Avrebbe diritti per Stati Uniti da tutti gli stati europei, (ma questo è il meno, e connessioni con tutto il mondo dall'Italia (bilaterali).
Sede fisiologica Roma (cosi sono contenti Alitalia e politici), coerente poi con il business Ryanair low cost, low price......

Sono tutto matto ?

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda NoSync » mar 16 mag 2017, 19:29:01

C-ALEX ha scritto:Ragazzi leggendo il tutto e trovandolo molto interessante comincio a credere che la possa comprare RyanAir
a patto di comprarsi solo l'Alitalia long distance (spezzatino)
Tradotto si mette a fare federaggio per Alitalia, che è sua.
Avrebbe diritti per Stati Uniti da tutti gli stati europei, (ma questo è il meno, e connessioni con tutto il mondo dall'Italia (bilaterali).
Sede fisiologica Roma (cosi sono contenti Alitalia e politici), coerente poi con il business Ryanair low cost, low price......

Sono tutto matto ?
Anche assumendo che FR in questa fase abbia interesse ad accelerare sul business a lunga percorrenza, perché un'azienda privata, una volta acquistato l'acquistabile, avrebbe mai interesse a tenere come base Roma per operare voli IC?

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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda C-ALEX » mar 16 mag 2017, 20:36:27

Roma a bassi prezzi riempi tutto l'anno.
Anzi farei accordo con ente turismo romano.
Possiamo dire tutto quello che vogliamo ma Roma sarebbe la prima città al mondo da visitare.
Peccato la gente italiana, estendo a tutto il sud, pensa fare business sulla qualità (che Roma non ha) rispetto alla quantità, perciò Roma non fa turismo di massa (troppo cara) e non fa turismo di qualità (non fatemi scrivere il perchè)
La Sicilia, che amo tanto, avrebbe turismo tutto l'anno vista la posizione strategica e invece se escludiamo il catanese il resto il 15 settembre è CLOSED e i tedeschi dove vanno ..... vedi base Germanwings

tornando alla domanda se arrivo ad avere circa il 70% dei passeggeri point to point con voli a buona frequenza, riempire il resto per long distance con traffico di transito non dovrebbe essere cosi drammtico.
Percentuale di ptp per Parigi, Frankfurt, Amsterdam, Munich, London ?

spanna
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Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...

Messaggio da leggereda spanna » mer 17 mag 2017, 08:10:47

il messaggero, da rassegna stampa in mia disponibilita':
L'asse tra Pd, governo e i sindacati di Alitalia potrebbe portare al congelamento del contratto nazionale del settore che, come noto, dopo essere stato già prorogato durante la travagliata trattativa con Etihad, scade a fine mese. A spingere verso questa soluzione sarebbe stato nelle ultime ore proprio l'ex premier Matteo Renzi che non vuole scontri con i dipendenti e punta in maniera esplicita ad una pax sindacale. Per mettere in sicurezza la compagnia e non spaventare gli evenutali acquirenti. Sa bene il segretario del Pd che in questa fase così delicata nuove turbolenze sarebbero drammatiche. Meglio quindi rinviare ancora, probabilmente a dopo l'estate, la partita del contratto che, non è difficile prevederlo, avrebbe surriscaldato gli animi. Del resto era stata proprio la Uil Trasporti, per bocca del segretario Claudio Tarlazzi, a suggerirlo nei giorni scorsi. Possibili invece, perché i tre commissari vogliono intervenire sul costo del lavoro in maniera «non indolore», una serie di modifiche soft al contratto aziendale, non andando ad incidere sugli stipendi, visto che i tagli sono stati già sonoramente bocciati dal referendum. Insomma, la via è molto stretta, anche se i sindacati sono disponibili a parlare di maggiore efficienza e produttività, ma non di ulteriori sacrifici economici. Il nodo vero resta ovviamente quello degli esuberi. Ed è lì che ci sarà la resa dei conti. Lufthansa ha fatto trapelare che i 12.500 dipendenti di Alitalia sono troppi e che almeno 5 mila vanno lasciati a casa. Sulla stessa linea Ryanair, mentre EasyJet, altra candidata a rilevare il nostro ex vettore nazionale, ha messo gli occhi sui piloti e conta di assumerne circa 450. «L'Italia ci interessa» - ha detto il direttore per l'Italia Frances Ouseley.
LE MISURE
I commissari guidati da Luigi Gubitosi hanno fatto capire ai sindacati che stanno studiano una sorta di pacchetto chiuso da offrire ai potenziali investitori. Un pacchetto chiavi in mano, completo, a 360 gradi, che include i risparmi sul costo del personale e le misure concrete per il recupero della produttività, le nuove rotte (Maldive) con i relativi aumenti dei ricavi, gli interventi su contratti e forniture (dal leasing alla biglietteria), la sforbiciata agli sprechi. Il tutto per dare un equilibrio strutturale al bilancio e rendere appetibile l'azienda sul mercato. Iniziative che stanno già prendendo corpo se si pensa che dalla ridefinizione dell'accordo sui carburanti ci si attende un risparmio di circa 120 milioni. La Uil stima che gli extra costi tagliabili possano arrivare fino a 600 milioni, senza intaccare la voce legata al personale. Più difficile inserire nel pacchetto anche la revisione dell'accordo commerciale capestro fatto con Klm, Air France e Delta, che non permette all'Alitalia di svilupparsi sul fronte delle rotte intercontinentali. Tutto da capire se il pacchetto potrà essere oggetto di trattativa nella fase finale della vendita.
I TEMPI
Oggi, come previsto, sarà pubblicato on line il bando per la vendita di Alitalia. Confermate la possibilità di costituire cordate e l'obiettivo di chiudere entro l'autunno. Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, in audizione al Senato,si è detto sicuro del fatto che ci saranno offerte ma ha anche definito «irragionevole» un eventuale intervento di Ferrovie come anche l'impegno diretto dello Stato. Più sibillino Gentiloni che ha parlato di un generico interesse dei cinesi per l'Italia.
insomma, buio pesto
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