Di quali studi stai parlando? Hai un link? O piuttosto sono discorsi da bar sport?romaneeconti ha scritto:Gli studi hanno rilevato che almeno ORD e LAX e credo anche SFO in stagione, potrebbero reggere il solo p2p senza l'ausilio dei transiti. Se non le aprono avranno motivi che a noi sfuggono oppure semplicemente non frega nulla a nessuno in SEA come alla Regione Lombardia di incentivare nuovi voli.
Le compagnie tradizionali servono, da Milano, tutti gli aeroporti del Nordamerica con scalo oltralpe oppure a New York (e Atlanta e Toronto d'estate).
Che un volo diretto per LAX, SFO o ORD possa reggere di per sé non significa nulla. Quello che conta è se aprirlo AUMENTA il guadagno rispetto ai voli con scalo e se utilizzare un nuovo aereo su quelle rotte AUMENTA il guadagno rispetto ad utilizzarlo su altre rotte attualmente non servite.
Per un nuovo entrante, come Norwegian, il discorso sarebbe naturalmente diverso, ma non troppo, visto che il volo Emirates per JFK ha drasticamente ridotto i prezzi dei biglietti e che il suo LF è così basso da garantire che una crescita del mercato non porterà presto ad un aumento dei prezzi.
Quanto a SEA e alla Regione, che di SEA non è nemmeno socia: SEA è una società a scopo di lucro e non una Onlus. I suoi profitti finanziano il bilancio del Comune di Milano, che non ha interesse a favorire voli in dumping le cui ricadute andrebbero a vantaggio di una vasta catchment area.
Inoltre, salvo il caso suicida che si PAGHI una linea aerea per operare dei voli, al massimo si possono dare incentivi (i.e. fare sconti) rispetto all'ammontare delle tasse aeroportuali, il cui peso sul biglietto scende al crescere del prezzo del biglietto stesso, che a sua volta cresce ovviamente con la lunghezza della rotta.
Voli point-to-point da Malpensa si possono reggere solo in casi limitati e nemmeno sempre sarebbero la soluzione migliore per un vettore, che ha sempre la scelta di servire Milano arrivando a Malpensa, anche se non arriva a Linate.
Se non c'è un hub carrier (e non esistono in Europa casi di hub fuori dal Paese di provenienza, se non attraverso l'acquisto del vettore locale), il numero di voli possibili è giocoforza limitato. Vedremo se con il lungo raggio low cost cambierà qualcosa e se eventualmente cambierebbe a Malpensa, anziché a Orio.
Alitalia, SkyTeam, Star Alliance e Oneworld condividono l'interesse a far sì che Milano sia servita dal Nordamerica tramite voli con scalo, le ME3 (e Turkish) per l'Asia pure, anche se ci eccitiamo sessualmente chiamando intercontinentali anziché feed i loro voli.
Lufthansa ha provato timidamente qualcosa di diverso, occupando Malpensa "con la forza" ed è stata ricacciata da Alitalia con l'AirOne Smart Dumping Carrier e dal comportamento inequivocabile di ENAC.
Lo Stato italiano non vuole un hub Alitalia a Malpensa e non vuole un hub non di Alitalia a Malpensa, né dà i soldi necessari per avere l'indispensabile collegamento autostradale est-ovest (Pedemontana). Quanto a quello ferroviario (T2-Gallarate-quadruplicamento per Rho- Milano Centrale, ci pensano gli pseudo-ambientalisti a bloccarlo, insieme ad amministrazioni locali "lungimiranti" e ad una Regione imbelle.