Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

[hal]

Giovani al timone di comando, senza conoscenza della storia.
....

:applausi:

[KittyHawk]

L'industria dell'abbigliamento e della moda (féscion in milanese riformato) è senz'altro molto importante nella generazione del PIL. Che alcuni capi possano essere parecchio costosi è un dato che anche un inesperto come me riesce a capire.
Ma che ci sia qualcuno disposto a spendere 168 euro per una maglietta bianca con ricamato sopra, anche meravigliosamente, il logo Alitalia è qualcosa che sfugge a ogni umana comprensione. Che la Ferretti stia cercando di guadagnarci qualcosa dall'accordo per le nuove divise disegnate gratis? Oppure è un tentativo di ancillary revenue messo in atto dalla dirigenza AZ (se andasse bene rischiano di guadagnare di più dalle magliette che dai biglietti aerei)?

https://www.albertaferretti.com/it/alberta-ferretti/t-shirt_cod12196824pu.html?tp=148189&utm_source=criteo_it&utm_medium=retargeting&utm_campaign=lowerfunnel

AGGIORNAMENTO
Scopro che non solo di magliette si tratta, ma anche di felpe a 350 euro (https://www.albertaferretti.com/it/alberta-ferretti/topwear_cod12196820fo.html#dept=fvwllf) e maglioni a 420 euro (https://www.albertaferretti.com/it/alberta-ferretti/maglieria_cod12196828oo.html#dept=fvwllf). :eek:

[malpensante]

Gente, da rassegna stampa in mia disponibilità

[hal]

De gustibus
Anche se non eccezionale meglio il Con tenuto che gli "involucri" o packaging che dir si voglia

[D960]

Ma che ci sia qualcuno disposto a spendere 168 euro per una maglietta bianca con ricamato sopra, anche meravigliosamente, il logo Alitalia è qualcosa che sfugge a ogni umana comprensione. Che la Ferretti stia cercando di guadagnarci qualcosa dall'accordo per le nuove divise disegnate gratis? Oppure è un tentativo di ancillary revenue

Una maglietta del genere vieniva consegnata gratuitamente ai cadetti da scegliere nel periodo in cui AZ aveva la scuola di volo ad Alghero. Andrò in soffitta a recuperarla e mi farò due selfie :green:

[KittyHawk]

De gustibus
Anche se non eccezionale meglio il Con tenuto che gli "involucri" o packaging che dir si voglia

Perfettamente d'accordo. Peccato che se le ordini ti consegnano solo la parte tessile.

[easyMXP]

Però di qualità eh.... che 168 euro per una T-shirt... se il motivo è la qualità avranno usato dei fili d'oro :green:

[hal]

Però di qualità eh.... che 168 euro per una T-shirt... se il motivo è la qualità avranno usato dei fili d'oro :green:

Roba da Bangladesh o Vietnam, sicuramente. :cool2:

[robix]

Finalmente AZ ha trovato la sua mission: nè corto, nè medio, nè lungo raggio ma S, M, L ed XL.

[Commonwealth]

Me li voglio vedere i “VIP” che vanno in giro così al di fuori della marchetta fotografica costata qualche viola e un paio di biglietti in J. Orribili.

[KittyHawk]

Ogni tanto un'intervista bisogna concederla, se non si vuole cadere nel dimenticatoio, anche se non c'è nulla di nuovo da dire o che si vuol dire. E soprattutto per rimarcare che tutto va bene, o almeno meglio di quanto succedeva prima.

Alitalia, parla Gubitosi: «La cura sta funzionando. E ora il governo scelga»
«Ci sono Paesi che hanno visto la loro compagnia di bandiera entrare in gruppi più grandi, altri che hanno deciso di mantenerla sotto controllo nazionale. Un anno fa eravamo la cenerentola d’Europa, a giugno +10,6% i ricavi da traffico passeggeri»

«Un anno fa eravamo la cenerentola d’Europa, i tour operator ci chiedevano se era sicuro prenotare, se ad agosto ci saremmo ancora stati. Oggi chiudiamo il mese di giugno con una crescita dei ricavi da traffico passeggeri del 10,6%, dopo il +7,6% di maggio». Luigi Gubitosi è soddisfatto, ma non canta ancora vittoria. Insieme ai commissari Enrico Laghi e Stefano Paleari è stato chiamato a maggio dell’anno scorso a tentare l’ennesima rianimazione di Alitalia, dopo l’avvicendamento di 11 amministratori delegati in 10 anni. Molto è già cambiato, ma la gestione commissariale «nasce con un orizzonte temporale ristretto», sottolinea Gubitosi, e ora ad Alitalia «serve un piano di lungo periodo, che deve nascere da una scelta di politica industriale».

Tutto risolto?
«È stato fatto molto in questo anno, ma molto c’è ancora da fare. La cosa più importante è aver messo le persone in condizione di lavorare, abbiamo fissato degli obiettivi e lavorato perché potessero essere raggiunti. Oggi c’è un management forte che ha creato motivazione tra i dipendenti e questo ha migliorato il livello di servizio. Alitalia è la compagnia più puntuale d’Europa. Si tratta di un risultato estremamente importante».

Non si misurerà tutto sulla capacità di far decollare e atterrare un aereo in orario.
«È un indicatore di performance importante, perché la puntualità si ottiene attraverso il controllo simultaneo di 10-12 diverse variabili e quando un aereo è puntuale vuol dire che tutti i processi hanno funzionato perfettamente».

Il problema di Alitalia non era però la puntualità, ma il conto economico, il personale in esubero, le alleanze.
«Andiamo con ordine: non c’è un tema lavoro, oggi in Alitalia il costo del personale è pari a circa il 20%, la produttività è aumentata, l’assenteismo si è ridotto e soprattutto sono state ricostruite le relazioni industriali. Sul personale abbiamo puntato molto e continuiamo a farlo».

Qualche pilota lo avete perso.
«Sarei stato sorpreso del contrario. È lusinghiero che altre compagnie ce li “rubino” perché sono i migliori e formati tutti da Alitalia. Quest’anno daremo i brevetti a 61 cadetti e a novembre nella nostra scuola di volo ci saranno altri 60 candidati. Ma analoga attenzione va prestata agli assistenti di volo».

Ai quali avete appena concesso una nuova divisa. Era necessaria?
«Ho avuto modo di confrontarmi spesso con il ceo di Delta, che probabilmente rappresenta la storia di maggior successo di turnaround dell’aviazione civile. Ed Bastian mi ha detto che per creare motivazione e una mentalità vincente bisogna rompere con il passato, cambiare tutto, anche le divise degli assistenti di volo. Lo condivido pienamente. Inoltre, l’uniforme è uno strumento di lavoro ed era uno dei principali motivi di malessere del personale operativo e per un’azienda di servizi il rapporto con il personale è fondamentale».

Parliamo del conto economico.
«Nel secondo trimestre il margine operativo lordo (Ebitda), l’anno scorso negativo per circa 100 milioni, sarà vicino al pareggio e l’aumento dei ricavi da traffico, trimestre dopo trimestre, conferma che siamo sulla strada giusta. Ma per mettere Alitalia in sicurezza vanno fatti interventi strutturali che implicano decisioni sul futuro dell’azienda. Soprattutto in un contesto di elevati prezzi del petrolio».

Quanto è rimasto del prestito ponte da 900 milioni?
«Al 30 giugno erano 763 milioni, più 103 milioni depositati presso la Iata. È praticamente intatto, ma andiamo verso l’autunno e aumenterà l’utilizzo, anche per questo è importante decidere e fare presto».

Cosa manca ancora?
«Il mandato dei commissari ha un orizzonte temporale breve. In questo anno abbiamo apportato molti miglioramenti e il mercato ce lo sta riconoscendo. Il tasso di riempimento degli aerei è cresciuto. Ma, soprattutto sul lungo raggio, ci stiamo avvicinando alla soglia della massima capacità».

Servono aerei nuovi?
«Serve innanzitutto un piano di almeno 5 anni, che comprenda investimenti sulla flotta, in particolare sul lungo raggio dove l’Italia è ancora sottoservita. Alitalia ha diverse tipologie di aerei, per i 2/3 in leasing, con costi di esercizio alti che potrebbero essere ridotti sensibilmente, ma per noi commissari è impossibile pianificare investimenti di questo tipo».

Con il governo avete già parlato?
«Aspettiamo la convocazione. Entro il 31 ottobre andrebbe definito il futuro di Alitalia ed è auspicabile rispettare i tempi per completare il rilancio. Perché il commissariamento possa chiudersi nei tempi previsti bisogna impostare adesso il lavoro».

Il governo sembra tentato dall’idea di riportare Alitalia sotto il cappello pubblico. È una buona soluzione o sarebbe meglio un privato, tipo Lufthansa o un partner cinese?
«L’ultima parola spetta al governo. Sarà importante considerare i piani di sviluppo, i mezzi forniti e la credibilità degli interlocutori. Il business aereo ha bisogno di capitali e Alitalia storicamente è stata sottocapitalizzata. Detto questo, ci sono Paesi che hanno visto la loro compagnia di bandiera entrare in gruppi più grandi, altri che hanno deciso di mantenerla sotto controllo nazionale. Di certo l’Italia è un mercato appetibile e ora Alitalia rappresenta una grande opportunità. Ma per deciderne il futuro serve una scelta di politica economica».

https://www.corriere.it/economia/18_luglio_07/alitalia-parla-gubitosi-la-cura-sta-funzionando-ora-governo-scelga-b454bef2-8224-11e8-a063-c48368df153e.shtml

[D960]

Ma in fondo, se la cura sta funzionando e la compagnia è sempre puntuale, di che ci preoccupiamo?

[romaneeconti]

Ma in fondo, se la cura sta funzionando e la compagnia è sempre puntuale, di che ci preoccupiamo?

:green: :clapp: :green: :clapp: ...e alla fine :ciapett: :ciapett

[robix]

Ecco pronti i nuovi capitani coraggiosi, che sicuramente sono molto meglio di LH per il rilancio di AZ:

https://www.investireoggi.it/finanza-bo ... -fs-e-cdp/

"Per quanto riguarda il futuro della compagnia, nel pomeriggio i commissari dovrebbero incontrare i rappresentanti del governo che così intende riaprire i piani di rilancio. All’incontro i commissari dovrebbero portare un corposo documento predisposto da Rothschild. L’ipotesi del governo è quella di coinvolgere nel rilancio della compagnia le Fs affiancate da una delle società facente capo a Cdp. I fari ... sono puntati su QuattroR, una sgr che gestisce un fondo di oltre 700 mln specializzato in investimenti in aziende italiane in temporaneo squilibrio finanziario. I sottoscrittori di QuattroR sono Cdp, Inail, Inarcassa e Cassa Forense."

PS: AZ ha smentito la notizia sul MilleMiglia, a cui peraltro io ho il piacere di non appartenere

[KL63]

Cavolo devo mandare una raccomandata di diffida agli amministratori di INARCASSA, siamo in buone condizioni finanziarie, vogliono rovinarci?

[KittyHawk]

Cavolo devo mandare una raccomandata di diffida agli amministratori di INARCASSA, siamo in buone condizioni finanziarie, vogliono rovinarci?

Ma vuoi mettere il (dis)piacere di poter dire di essere azionista di AZ? :green:

[cazzani]

Cavolo devo mandare una raccomandata di diffida agli amministratori di INARCASSA, siamo in buone condizioni finanziarie, vogliono rovinarci?

Dovremmo pensarci sul serio, prima che sia troppo tardi.

[wrth]

E CI RISIAMO.....
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... 0d89a.html

:cry2: :duro:

INCAPACI

[malpensante]

"L'italianità è un punto fondamentale nel futuro" di Alitalia e nel contempo emergono "i danni straordinari" compiuto da manager spesso dipinti come molto efficienti. Lo afferma il ministro, Danilo Toninelli a RaiNews 24 aggiungendo che "torneremo a farla diventare compagnia di bandiera con il 51% in capo all'Italia e con un partner che la faccia volare".

L'italianità mi fa male, lo so [cit. Caterina Caselli]

#goverrnodelcambiamento

[easyMXP]

Peccato che il 51% fosse già in capo all'Italia...
o intende proprio allo stato?

Comunque quelli di prima non l'hanno venduta, quelli due o tre volte prima nemmeno, quelli di adesso neppure, deve esserci un articolo della Costituzione che non conosciamo che lo vieta...

[malpensante]

Adesso Alitalia è del Tesoro al 100%, anche se quello che ha non è un "capitale", ma un prestito ponte.

Quello che non si capisce è se il #governodelcambiamento stia cercando gonzi stile Colaninno come il governo Berlusconi nel 2008 o se invece, come il governo piddino, stia cercando un socio tecnico (una linea aerea) per il 49%, che corra il rischio di perdere tutto l'investimento che fa, appunto come Air France che aveva poi solo il 25%, ma lucrava sugli accordi che instradavano i passeggeri a CDG e AMS.

Fatevi avanti, offrite i vostri risparmi, le vostre liquidazioni, il vostro oro alla Patria, per tenere alta la bandiera.

[D960]

Adesso Alitalia è del Tesoro al 100%, anche se quello che ha non è un "capitale", ma un prestito ponte.

Quello che non si capisce è se il #governodelcambiamento stia cercando gonzi stile Colaninno come il governo Berlusconi nel 2008 o se invece, come il governo piddino, stia cercando un socio tecnico (una linea aerea) per il 49%, che corra il rischio di perdere tutto l'investimento che fa, appunto come Air France che aveva poi solo il 25%, ma lucrava sugli accordi che instradavano i passeggeri a CDG e AMS.

Fatevi avanti, offrite i vostri risparmi, le vostre liquidazioni, il vostro oro alla Patria, per tenere alta la bandiera.

Mi chiedo però chi si possa fare avanti come compagnia. Ormai chi ha avuto accesso alla data room durante questi decenni conosce vita morte e miracoli della compagnia di bandiera e sa benissimo che mettere 2 miliardi per rilanciarla sarebbe da folli, figuriamoci non avere il comando! Certo, qualcuno potrebbe obiettare sulla veridicità dei data mostrati ma dopo la fuga di KLM, AF e quella di EY mi pare che i risultati siano alquanto evidenti anche per chi ha le fette di prosciutto davanti agli occhi. Come MOL insegna, è più facile far fallire una compagnia con le proprie armi che con un acquisto sciagurato. A KLM non è convenuto perché ha percepito le rogne italiche, AF pure, EY? Ci avrà guadagnato qualcosa? Ne dubito per com'è messa. Non conviene e basta. L'unica soluzione è quella del controllo italiano totale.

[malpensante]

Se Etihad non ci ha guadagnato, ho la sensazione che qualche suo manager sì.

[Mattia]

ma chi sarebbe l'idiota di "partner che la faccia volare" che si prende il 49% col 51% in mano allo Stato italiano? :fischio:

[KL63]

Nessun partner industriale se la prenderà a meno di indicibili contropartite come già accaduto.
Al prossimo giro vedo bene trenitalia accompagnata da un solido contributo a fondo perduto di partner finanziari "volenterosi" come appunto la nostra (architetti ed ingegneri) cassa di previdenza. Almeno che si facciano dare qualcosa di vantaggioso in cambio per tutti gli iscritti.