Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

I-Alex ha scritto:Ragazzi fate i bravi, sul Forum di AL non è consuetudine scrivere e parlare di altri forum, specialmente se non meritano considerazione.
Andiamo avanti a parlare di Az su questo topic

...gia'..., in effetti per trovare un po' di buonumore, e' meglio parlare di AZ!! :contento

nuova strategia alitalia su linate:
http://www.missionline.it/alitalia-voli ... no-linate/

I nuovi voli business da Milano Linate a London City airport operati da Alitalia, che prenderanno il via da marzo col modello del collegamento shuttle ad alta frequenza (leggi qui), potrebbero presto essere replicati anche su altre città europee. A dirlo è Fabio Lazzerini, Chief Commercial Officer dell’ex vettore di bandiera, a margine della presentazione di Stopover, il prodotto lanciato in collaborazione con Federalberghi Roma, Unindustria e AdR che prevede che i passeggeri in transito presso l’hub di Roma Fiumicino abbiano la possibilità di fermarsi nella città a prezzi speciali. (leggi come Sea continua a sviluppare il “Milano Linate Prime”).

“Stiamo studiando nuovi collegamenti ad alta frequenza come quelli che il mese prossimo partiranno per Londra” ha detto a Mission il manager monzese, che ha ricordato come il London Shuttle preveda servizi dedicati per i business traveller e 16 collegamenti quotidiani a chiara vocazione business effettuati con aeromobili Embraer, di cui il vettore ha in flotta sia la versione 175 da 88 posti che la 190 da 100 posti.

“I futuri voli all business saranno diretti verso le principali città europee a vocazione d’affari” ha ricordato. Intanto con il progetto “Stopover” anche i business traveller potranno pernottare a Roma secondo tariffe speciali concordate con gli alberghi, secondo uno schema che prevede un prezzo di 70 euro a persona. Unica condizione: che si sia in transito con Alitalia e si debba prendere un volo di coincidenza.

L’obiettivo congiunto della compagnia, degli alberghi e della stessa città di Roma è di trattenere in città almeno 90mila del milione e mezzo di passeggeri che ogni anno volano con Alitalia tra 2 paesi del mondo transitando da Fiumicino. La compagnia si occuperà della vendita e della promozione del prodotto in tutti i paesi in cui lo stesso prodotto è disponibile.

ultimi sviluppi sulla procedura di vendita:
https://www.milanofinanza.it/news/alita ... 0904001124

MILANO (MF-DJ)--I ricavi di Alitalia stanno tornando a crescere. La tendenza che si e' registrata a fine 2017 (+ 3% a dicembre), e' confermata anche dai primissimi dati del 2018, secondo il direttore commerciale della compagnia, Fabio Maria Lazzerini, che stima un incremento del 4-5% anno su anno per il trimestre gennaio-marzo. "Alcune cose stanno cambiando, il fatturato per la prima volta dopo 6 anni e' tornato a crescere, anche se il 2017 non e' stato un anno facile", ha detto Lazzerini, che per il 2018 stima anche un incremento del 10% dell'offerta di lungo raggio, nonostante Alitalia abbia cancellato Pechino e dimezzato i voli per L'Avana. Intanto, pero', arriva il semaforo rosso di Bernstein alla cessione di Alitalia, con un monito per gli eventuali acquirenti a portare avanti offerte senza adeguate garanzie, soprattutto sul fronte del costo del lavoro, per non rischiare di ritrovarsi come l'ex azionista Etihad. In sintesi, per la banca d'affari, Alitalia cosi' com'e' non e' un buon affare, ferma restando l'attrattivita' indiscussa del mercato italiano. Tutto, percio', andra visto dopo le elezioni del 4 marzo prossimo, per capire come il nuovo esecutivo si muovera' tra le spinte dei sindacati e l'esigenza di chiudere la partita Alitalia. Oltre che nel controllo dei costi, la chiave per Bernstein e' anche nei tempi. Ora che si sono allungati, visto che la cordata EasyJet-AirFrance-Delta ha chiesto un mese ancora per mettere a punto un'offerta congiunta, c'e' margine perche' i concorrenti in gara possano presentare un'offerta migliorativa rispetto a quella iniziale. Anche il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha confermato che sara' difficile chiudere prima delle elezioni. Nel caso in cui ci fosse carta bianca per una ristrutturazione, come per esempio quella richiesta da Lufthansa , secondo Bernstein la gara potrebbe addirittura riaprirsi e allargarsi ad altri pretendenti.

Quoto da sopra: "In sintesi, per la banca d'affari, Alitalia cosi' com'e' non e' un buon affare".
WOW, non l'avevo mica capito :azz: : pensavo infatti che AZ fosse più attraente di EK ed SQ messe insieme (anche grazie a LIN, l'aeroporto che tutto il mondo invidia a Milano) e che il ritardo nella sua vendita fosse dovuto ad un'asta tra i troppi pretendenti.
Comunque è oramai chiaro che prima delle elezioni non accadrà nulla e quindi che i tempi saranno mooolto lunghi (ma che problemi ci sono: i 900m sono quasi intoccati e gli affari per AZ vanno benissimo, no ?).

"Non è un buon affare" a che prezzo e a quali condizioni accessorie?

Gratis e senza condizioni è per definizione un affare, basterebbe affittare gli slot di Linate come fa Meridiana, fare dieci coppie di voli al giorno fra Fiumicino e Linate, chiudere il resto, licenziare a volontà e si vivrebbe alla grande di rendita.

altri sviluppi sulla procedura di vendita:
http://www.finanzareport.it/Detail_News ... -al-rialzo

.....
Che di fronte a queste prospettive i commissari Alitalia possano chiedere di più alle compagnie aeree che corteggiano da mesi l'ala tricolore pare assodato. Anzitutto perché lo stesso ministro dello Sviluppo Carlo Calenda seguita a pressare per la conclusione della vendita all'incirca "entro due settimane", di sicuro prima delle elezioni politiche del 4 marzo. Calenda ha ripetuto negli ultimi giorni: "Alitalia ha una storia dolorosa ma dobbiamo capire che continuare a buttarvi soldi dentro non porta da alcuna parte. C'è una gara, e le gare vanno fatte in modo trasparente".

E poi perché i commissari hanno confermato che prosegue la loro valutazione delle offerte e delle manifestazioni d'interesse, confermando che "verranno approfondite" prima di passare a una negoziazione esclusiva". Ecco perché da pochi giorni si è ormai profilata la grande alleanza, che pare definitiva, fra l'americana Delta Airlines, la franco-olandese Air France-Klm e la britannica Easyjet, che in tal modo si coalizzano contro la tedesca Lufthansa. I tedeschi se la vedono quindi brutta nella partita, ritrovandosi più isolati, mentre la cordata avversaria starebbe meditando di preparare una offerta con tutti i crismi al più presto, ma aspettando di intravedere l'esito delle elezioni politiche dato il ruolo governativo nel sostenere finora Alitalia.

Sembra comunque che sia stata Easyjet per prima a proporre l'alleanza a Delta e Air France, in modo da essere più forti insieme contro Lufthansa e integrare meglio le proprie rotte con quelle a lungo raggio del vettore italiano. Alla compagnia germanica non resta che passare alla controffensiva cercando di capire a quale tipo di offerta dovrà proporre un'alternativa allettante per gli italiani.

malpensante ha scritto:"Non è un buon affare" a che prezzo e a quali condizioni accessorie?

Gratis e senza condizioni è per definizione un affare, basterebbe affittare gli slot di Linate come fa Meridiana, fare dieci coppie di voli al giorno fra Fiumicino e Linate, chiudere il resto, licenziare a volontà e si vivrebbe alla grande di rendita.

none :nonono:
l'articolo dice:

con un monito per gli eventuali acquirenti a portare avanti offerte senza adeguate garanzie, soprattutto sul fronte del costo del lavoro,

se non tagliano gli stipendi manco gratis sarebbe un buon affare :fischio:
anche perche' in prospettiva alitalia dovra' lottare con IG per il mercato italiano, e IG gode di un costo inferiore per il personale navigante

spanna ha scritto:ultimi sviluppi sulla procedura di vendita:
https://www.milanofinanza.it/news/alita ... 0904001124

Guardacaso si parla sempre di incremento dei ricavi, mai un cenno alla profittabilità. Chissà come mai...

spanna ha scritto:none :nonono:
l'articolo dice:
con un monito per gli eventuali acquirenti a portare avanti offerte senza adeguate garanzie, soprattutto sul fronte del costo del lavoro,
se non tagliano gli stipendi manco gratis sarebbe un buon affare :fischio:
anche perche' in prospettiva alitalia dovra' lottare con IG per il mercato italiano, e IG gode di un costo inferiore per il personale navigante

Gli stipendi di Cityliner sono decisamente bassi.

veramente secondo LH gli stipendi di cityliner nemmeno giustificano un tentativo di ristrutturazione, tanto sono lontani dal portare un contributo positivo al conto economico, per cui i suoi dipendenti dovranno cercarsi un altro lavoro se LH dovesse ritirare AZ

https://it.reuters.com/article/topNews/ ... R2GX-OITTP

BERLINO (Reuters) - Lufthansa ha confermato oggi il suo interesse nei riguarda di Alitalia [CAITLA.UL] ma solo se l‘azienda sarà ristrutturata, un processo di cui ancora non si ravvisano i segnali. Lo ha detto oggi l‘AD della compagnia di bandiera tedesca, Carsten Spohr.

Il governo punta a stringere sulla cessione di Alitaliaprima delle elezioni politiche del 4 marzo. A manifestare interesse per Alitalia, oltre a Lufthansa, c‘è Easyjet; anche il fondo Usa Cerberus si èfatto avanti.

CS, uomo di poca fede.

http://www.corriere.it/cronache/18_febb ... 3c7b.shtml
il corriere fa un punto della situazione delle due offerte concorrenti

FRANCOFORTE — Lufthansa non cede, insiste, ma attende. Se a Roma vogliono davvero salvare Alitalia dovranno farlo alle condizioni presentate dai tedeschi. Una su tutte: una profonda ristrutturazione sul modello Swissair, il vettore svizzero caduto in disgrazia poi preso in mano proprio da Lufthansa. «Se questo non accade per noi non ha senso andare avanti nella trattativa anche se l’Italia è il nostro secondo mercato e mi sembra che si stia facendo poco in questo senso», risponde al Corriere della Sera Carsten Spohr, amministratore delegato del gruppo che oltre alla compagnia tedesca e svizzera comprende pure Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Air Dolomiti, il catering, la manutenzione. L’Italia, insomma, deve prima fare i suoi compiti. Poi si vedrà.

L’approccio con Roma

Il capitolo Alitalia viene discusso mentre Spohr ha appena presentato nel quartier generale operativo di Francoforte uno dei più grandi e complicati rinnovi estetici mai compiuto da una compagnia aerea: nuove livree per gli aerei, nuove carte d’imbarco, nuova cartellonistica. Un’operazione che richiederà circa sette anni di lavoro. Mentre la questione della compagnia aerea italiana Lufthansa vorrebbe risolverla nei prossimi mesi. Ma senza fretta. Perché il lavoro da fare in Alitalia è tantissimo. «La nostra posizione non cambia: per noi il vettore italiano, per come si presenta oggi non è interessante», ribadisce Spohr. L’ad, uno dei manager più potenti in Germania e a livello globale, fa trasparire un po’ di frustrazione per una vicenda — quella di Alitalia — che i tedeschi ritengono abbastanza chiara, ma che gli italiani sembrano voler complicare a tutti i costi.

Il ruolo del governo italiano

«A Roma lo sanno: il nostro impegno ci sarà quando la compagnia sarà ristrutturata per bene», ribatte Spohr. A chi spetta questo processo delicato, che comporterebbe anche licenziamenti, per il capo di Lufthansa non ci sono dubbi: «Il governo italiano ha di certo gli strumenti per intervenire e penso che questo processo debba essere lasciata in mano ai commissari straordinari che dovranno intervenire nei prossimi mesi». Solo allora entrerebbe in gioco Lufthansa. «Quando e se Alitalia dovesse diventare interessante per noi allora ci rivedremo con i vertici per discutere con loro quale forma di collaborazione tra le due società». Inutile quindi parlare di piani, inutile ipotizzare ora che ruolo potrebbe avere Alitalia nel gruppo tedesco. Il colosso dei cieli non firmerà mai un accordo per prendersi l’ex compagnia di bandiera (in parte o tutta) se non cambia la struttura del suo business. «Proprio la necessità di una ristrutturazione è la ragione che ci ha portato a non muoverci in questo momento, a non prendere alcuna decisione».

La cordata franco-olandese-inglese

Di certo Spohr non mostra alcun accenno di reazione quando gli si chiede dell’ipotesi di una cordata di Air Franck-Klm e easyJet — con Delta Air Lines forse nel ruolo di cassaforte — che si è fatta avanti nelle ultime settimane. Proprio l’inedita coalizione tra i franco-olandesi e la low cost inglese sembra ora in pole position. «Manca ancora una vera proposta, ma la cordata garantirebbe la connettività sia sul nazionale, grazie a easyJet, che sull’internazionale, per non parlare delle questioni legali e finanziarie che si eviterebbero tenendo Alitalia dentro l’alleanza SkyTeam», raccontano al Corriere due fonti che stanno seguendo il dossier e che preferiscono l’anonimato perché non autorizzate a parlarne con la stampa. Sempre che l’esito elettorale non cambi i piani e il futuro di Alitalia.

«Quando e se Alitalia dovesse diventare interessante per noi allora ci rivedremo con i vertici per discutere con loro quale forma di collaborazione tra le due società».

Come diceva la pubblicità qualche tempo fa, a C. Spohr "piace vincere facile".

La vuole praticamente regalata dopo averla fatta ristrutturare a spese dello Stato italiano, già che c'è tenendosi quello che avanza del prestito ponte, se avanza qualcosa.
Non c'è da stupirsi che i commissari siano tornati a bussare alla porta di AF

easyMXP ha scritto:La vuole praticamente regalata dopo averla fatta ristrutturare a spese dello Stato italiano, già che c'è tenendosi quello che avanza del prestito ponte, se avanza qualcosa.
Non c'è da stupirsi che i commissari siano tornati a bussare alla porta di AF

Ma se si aspettano di trovare ponti d'oro da AF la vedo dura. La realtà è che AZ come compagnia aerea giustamente non interessa a nessuno (altro discorso i suoi singoli assets, in particolare gli slots a LIN, ed il mercato italiano) salvo che ai politici italiani, ai romani ed agli azafans: ma perchè non se la comprano e mantengono loro a spese proprie ?

E perché dovrebbero farlo, se possono mantenerla a nostre spese?

beh intanto va rilevato che a 3 settimane dal voto pare che alitalia sia scomparsa dalla campagna elettorale. L'unico che ne parla e' il ministro calenda che e' anche l'unico che non si presenta alle elezioni. Temevo che i partiti avrebbero fatto a gara a chi la sparava piu' grossa su alitalia, ma anche i 5S che sembravano quelli piu' agguerriti se ne stanno buoni buoni e parlano d'altro. A mio avviso tutto questo e' molto positivo perche' il prossimo governo potra' operare senza promesse elettorali piu' o meno campate per aria da rispettare. Silvio sta alla larga completamente perche' ha i suoi scheletri nell'armadio e non e' il caso di tirarli fuori, renzi dopo la sparata del mese di maggio u.s. quando diceva di aver pronta una soluzione alternativa al piano del governo ha capito che non c'e' trippa per gatti e ha smesso di parlarne, di maio ha provato a dicembre a sparare qualche caxxata ma evidentemente si deve essere reso conto anche lui strada facendo che soluzioni alternative non ce ne sono. Salvini non ne ha mai parlato e non comincia certo ora. Chiunque vinca le elezioni potra' operare su alitalia senza alcuna remora. A me pare che lentamente i pianeti si stiano allineando.... il countdown passa a livello 6!

ringalluzzito dalla vicenda italo, panerai ripropone la soluzione interna:
http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... 20&%20tori

Con Alitalia è andata male, ma non per colpa degli investitori e dei banchieri italiani, bensì del socio industriale Etihad, che non ne ha azzeccata una, da Air Berlin alle altre acquisizioni. È andata invece benissimo con Ntv-Italo treno e non è detto che da questo successo non possa derivare un beneficio anche per Alitalia. C'è infatti chi pensa, anche alla luce del ritorno all'equilibrio sotto la gestione commissariale, che con un'accoppiata Luigi Gubitosi (uno dei tre commissari) con Flavio Cattaneo ad, il capitale italiano potrebbe tornare a investire nella compagnia pur sempre di bandiera.
...
[OMISSIS]
.....
Piuttosto, dal lato delle banche finanziatrici e socie si tende a valorizzare un'altra idea che nasce dalla coesione mostrata da tutti i componenti del grande successo di Ntv. Come dire, la squadra funziona e potrebbe cimentarsi in altre operazioni, sempre infrastrutturali. È facile immaginare che possa trattarsi di Alitalia, il cui valore strategico per il turismo e i collegamenti dell'Italia con il mondo è fondamentale. Era su questi valori che Passera e Micciché decisero di promuovere la cordata, penultima proprietaria della compagnia aerea, che poi ha ceduto il passo, senza successo appunto a Etihad. La gestione di Alitalia e delle altre partecipazioni acquistate in Europa è stata pessima principalmente per l'incapacità dell'amministratore delegato australiano, Cramer Ball. Più volte Montezemolo, presidente di Alitalia, lo ha fatto presente agli azionisti di Abu Dhabi, ma il cambiamento è arrivato troppo tardi e Alitalia è andata in amministrazione straordinaria. I tre commissari (Luigi Gubitosi che ha un ruolo centrale, il professor Stefano Paleari ed Enrico Laghi) stanno facendo un lavoro ottimo e risulta che la compagnia sia tornata in conto economico equilibrato, al punto che non solo i commissari ma anche il governo si stanno domandando se è il caso di venderla per 300 milioni, l'offerta migliore finora pervenuta. Per questo è stato richiesto il prolungamento del periodo di gestione straordinaria per arrivare a una decisione dopo le elezioni.

Alitalia opera in un settore ben più difficile di quello dei treni ad alta velocità che sono una tecnologia nuova, suscettibile di straordinari sviluppi. In più, a cominciare dall'ex presidente Montezemolo, sono non pochi a essere rimasti bruciati da Alitalia, in primo luogo Intesa Sanpaolo e Unicredito. Ma certo, se veramente la gestione si consolidasse in positivo; se fosse possibile costruire l'accoppiata Gubitosi presidente e Cattaneo amministratore delegato, potrebbe non essere impossibile replicare con la squadra Ntv un'operazione davvero molto importante per il Paese. Infatti, qualche altro, straniero, che comprasse Alitalia, la metterebbe al servizio degli interessi del Paese principale in cui opera o comunque non avrebbe al centro l'Italia. Avvicinandosi lo sviluppo di Bri (Belt and road Initiative, o nuova Via della Seta) un vettore aereo nazionale con focus principale sull'Italia sarebbe fondamentale. E forse Micciché e Messina, con il prestigio e la forza di Intesa Sanpaolo e Banca Imi, potrebbero coagulare come investimento in Italia anche una parte contenuta dei capitali guadagnati dai soci e fondatori di Ntv.

Nonostante la fantascienza propinata dalla stampa amica, è ormai chiaro anche ai sassi che senza una preventiva ristrutturazione AZ resterà una macchina per fare perdite, che nessuno si prenderà in casa.
E questo mi fa paura, perchè aumenta le probabilità che ci rimanga sul groppone.

Secondo me il costo di Alitalia per il Paese è più per le storture che impone al sistema (vedi Milano, dove tutto deve girare a difesa dei suoi slot a Linate), che per i soldi che fa perdere ai contribuenti.

Quella riflessa da Italia Oggi è chiaramente un'operazione orchestrata da ambienti che intorno ad Alitalia muovono interessi che, in caso di vendita della compagnia ad altri vettori, ovviamente perderebbero. Non sarei sorpreso, fra l'altro, se dietro le quinte della manovra ci fosse lo zampino di Gubitosi. Da parte sua o di chi lo appoggia strumentalmente si tratta naturalmente di un wishful thinking. Tuttavia in un Paese come l'Italia la tesi dell'"italianità" da difendere (anche a costo di porne gli oneri sul groppone dei contribuenti) fa sempre un certo effetto. Ricordiamoci l'esperienza dei "capitani coraggiosi".

Paleari e amici sono abbagliati dalla vicenda Italo. Mi spiego. La sola idea che tra poco un ristretto numero di soggetti avrà disponibili 2 miliardi di euro cash non li fa più ragionare. 2 miliardi! Al normale ritmo di perdite di 1 milione al giorno, sono oltre 5 anni di sopravvivenza di Alitalia! E volete che qualcuno non stia già pensando come bruciarne una parte, più o meno considerevole, nella compagnia romana? Mantenendo, ovviamente, la supervisione "pubblica" della faccenda, sennò Gubitosi presidente che ci starebbe a fare?

E non mi soffermo, per carità cristiana, sulle inesattezze (eufemismo) dell'articolo. :green:

A quanto si legge su AC la Nairobi viene chiusa ad un mese dall'apertura. Certo che se non riescono nemmeno a far funzionare le rotte per le quali sono geograficamente favoriti sono messi bene!

KL63 ha scritto:A quanto si legge su AC la Nairobi viene chiusa ad un mese dall'apertura. Certo che se non riescono nemmeno a far funzionare le rotte per le quali sono geograficamente favoriti sono messi bene!

Ormai non fa piu' notizia e non e' piu' una notizia il fatto che in Alitalia aprono e chiudono rotte in continuazione...in ogni ufficio della Magliana c'e' un mappamondo pieno di freccette su ogni rotta... :green: :green:

Aeroporti Lombardi
Passa al contenuto