Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

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wrth
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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda wrth » mer 19 set 2018, 21:22:52

il vettore italiano non ordina aerei da anni.
Ce la vedo proprio Boeing fare della beneficenza ad Az solo perché quest'ultima ha bisogno di nuovi aerei. M sembra che Boeing e Airbus riescano a cavarsela egregiamente anche senza gli ordini di AZ.
Non capisco perché, per acquisire nuovi ordini, i costruttori di aerei dovrebbero entrare in società con i loro clienti.
Perchè non chiedere anche alle società di leasing aereo di entrare in AZ? :applausi:
Già che ci siamo chiediamo anche ai gestori aeroportuali e ai fornitori di carburante e di servizi vari se vogliono partecipare. Qualche "sinergia" la si trova sempre

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malpensante
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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda malpensante » gio 20 set 2018, 00:11:34

wrth ha scritto:Già che ci siamo chiediamo anche ai gestori aeroportuali e ai fornitori di carburante e di servizi vari se vogliono partecipare. Qualche "sinergia" la si trova sempre
Perché chiedere quando puoi avere senza nemmeno dover chiedere? L'ultima volta è successo nel maggio 2017 e ad esempio a SEA è costato qualche decina di milioni.

Alitalia, anche senza Denim, non deve chiedere mai.

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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda malpensante » gio 20 set 2018, 09:46:10

La Stampa, da rassegna stampa in mia disponibilità

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romaneeconti
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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda romaneeconti » gio 20 set 2018, 10:05:59

:green: :green: :green: :green: :green: :green:

Luka77
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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda Luka77 » gio 20 set 2018, 10:53:37

Ma se Boeing non sta dietro agli ordini, come faranno ad avere nuovi aerei? :confuso:

Forse Qatar Airways cede i 787-9 ad Alitalia, potrebbe essere il minimo dopo aver pensato di dare i 787-8 ad
Air Italy :green: :green: :green: :green: :green: e poi volano loro con i 330 :green: :green: :green:

KittyHawk
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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda KittyHawk » gio 20 set 2018, 11:48:38

Un po' di storia, che non guasta mai.

Il 30 giugno 1927 viene fondata la Boeing Air Transport, con William E. Boeing come presidente del consiglio di amministrazione. Poco più di un anno dopo, il 30 ottobre 1928, viene costituita la Boeing Airplane and Transport Corp, che comprende sia la linea aerea che le costruzioni aeronautiche.
Passa qualche mese e dal 1° febbraio 1929 il nome diventa United Aircraft and Transportation Corp. Vi ricorda qualcosa? :yeah: Sì? Bene, non avete tutti i torti. Il 28 marzo 1931 Boeing Air Transport, National Air Transport, Varney Airlines e Pacific Air Transport si fondono come United Air Lines, offrendo servizi aerei passeggeri coast-to-coast (solo 27 ore di viaggio :green: ) e servizio di posta aerea.
Il 28 settembre 1934 il nuovo presidente della Boeing Airplane Co. è Claire L. Egtvedt, che a seguito di un obbligo del governo americano divide la United Aircraft and Transport Corp. in tre società separate: United Aircraft Co., Boeing Airplane Co. e United Air Lines. United Air Lines rileva la Boeing School of Aeronautics.
Con questo atto termina la storia di Boeing come linea aerea e non penso sia interessata a riprovarci.

clabre
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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda clabre » gio 20 set 2018, 13:23:21

Sono stato lunedì ad Innotrans a Berlino, la fiera mondiale sul settore ferroviario, dove Trenitalia ha presentato i due ultimi treni regionali.
Presenti anche tontinelli (che leggendo il discorso ha sbagliato ben 2 verbi!) e Battisti. Era un unico lodarsi ed imbrodarsi uno con l'altro. Li vedo molto deboli, eppure molto solidi dandosi la sponda l'un l'altro. La loro incompetenza (il primo) e mancanza di visione (il secondo, cosa confermata anche dai cuggini dei portieri di FS) mi fanno molta paura.

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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda malpensante » gio 20 set 2018, 13:44:32

clabre ha scritto:Presenti anche tontinelli (che leggendo il discorso ha sbagliato ben 2 verbi!)
In italiano, in tedesco o in inglese?

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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda malpensante » gio 20 set 2018, 13:52:38

KittyHawk ha scritto:Un po' di storia, che non guasta mai.
Mii, non lo sapevo, ah!

clabre
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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda clabre » gio 20 set 2018, 15:24:49

malpensante ha scritto:
clabre ha scritto:Presenti anche tontinelli (che leggendo il discorso ha sbagliato ben 2 verbi!)
In italiano, in tedesco o in inglese?
siamo italiani, tutto italiano con a fianco l'interprete che traduce (tralasciando alcune boiate) per il pubblico internazionale... mica come quegli sfigati di OBB che sanno parlare inglese, presidente (non operativo) incluso!

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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda canadian#affairs » gio 20 set 2018, 17:08:51

Si parla di AZ ma secondo me di riflesso coinvolge anche IG.

Oggi Di Maio si vanta pubblicamente del fatto che lo Stato entrerà prepotentemente in Alitalia, non è più un tabù dice.
Si legge in giro sempre più spesso, in questi ultimi periodi, che sempre lo Stato in qualche maniera ne deciderà la flotta, le sinergie con FS, e tutti i vari aspetti strategici, come la crescita del network e lo sviluppo della compagnia.
Il nuovo CEO Di Maio, ops vicepremier, tira fuori i soliti evergreen del lungo raggio e delle rotte cinesi (si sarà accorto che per andare in missione a Chengdu non ha potuto usufruire dei voli AZ).

La domanda di fondo però è : un'Alitalia che va a essere sostanzialmente "azienda di stato", in cui il governo ci metterà soldi e soprattutto anche la faccia al fine di salvarla (anzi loro ribadiscono, Toninelli per esempio, che non stanno lavorando per salvarla ma per rilanciarla), che spazio, appoggio e sostegno possono avere dallo stesso Stato altre compagnie, in particolare appunto IG?
Posto che le possibilità eventuali di successo di AZ sono inversamente proporzionali alla crescita della concorrenza.



Alitalia, Di Maio: "Lʼingresso dello Stato non è più un tabù"

"Lo Stato che entra nelle aziende non è più un tabù". Lo ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio parlando del futuro di Alitalia. "La prima cosa che mi viene in mente è che bisogna investire sui voli a lungo raggio ed è chiaro che una delle destinazioni non può che essere la Cina", ha sottolineato il ministro del Lavoro precisando che la compagnia aerea sta "registrando una controtendenza in positivo in questi ultimi mesi".
http://www.tgcom24.mediaset.it/economia ... 802a.shtml

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A chi l’Alitalia? A noi!

Messaggio da leggereda malpensante » ven 21 set 2018, 13:38:29

Non è ancora ben chiaro il prossimo futuro di Alitalia, ma si può azzardare qualche previsione.

Finita in bancarotta nel maggio 2017, Alitalia sopravvive grazie ai 900 milioni erogati dallo Stato come prestito ponte, che vengono consumati ogni giorno dalle perdite, ma che vanno restituiti, oltre agli interessi di circa il 10% annuo, entro la fine del 2019. Non essendoci soldi in cassa per rimborsare il debito, l’onere toccherà al nuovo proprietario.

La liberalizzazione dei cieli europei ha permesso alle linee aeree di tutti i Paesi membri di andare a prendersi passeggeri ovunque ne vedano l’opportunità, ma con l’ovvio limite che ciascuna lo faccia con le proprie forze e non con quelle dello Stato a cui appartiene. È un principio di fair play finanziario come quello accettato persino nel mondo del calcio, se venisse meno le linee aeree degli Stati finanziariamente più forti potrebbero schiacciare quelle dei Paesi più deboli come l’Italia.

L’aiuto di Stato perciò può essere solo temporaneo, il prestito ponte va restituito, ma in un anno e mezzo non si è trovato nessuno disposto a investire capitali in Alitalia, alle regole imposte dai Governi presente e passato, cioè non toccare l’occupazione.

Alitalia sarà italiana, la nazionalizzazione di cui si parla altro non è che la constatazione che, a queste condizioni, nessuno che non sia lo Stato o sotto il controllo dallo Stato accetta di investire in Alitalia e anche tra quelli che rientrano nella categoria chi può si tira indietro, perché come ENI teme un contraccolpo sulla propria quotazione in Borsa o perché come la Cassa Depositi e Prestiti per statuto non può investire in società in perdita.

Le voci di interessamenti di questa o quell’altra compagnia o di costruttori di aerei sono solo frutto dell’abile opera di PR, non c’è nessun compratore alla porta, c’è solo lo Stato italiano, che però deve essere affiancato da investitori privati, per rispettare le regole comunitarie.

Per evitare una sfida plateale alla Commissione Europea il capitale di Alitalia non sarà interamente detenuto dallo Stato, ma in parte andrà alle Ferrovie, che pure hanno il nome di Ferrovie dello Stato ma reciteranno la parte di investitore privato, perché legalmente sono una Società per Azioni, quindi di diritto privato.

Con questo escamotage si consentirà a tutti di salvare la faccia e di far arrivare ad Alitalia soldi che in ultima analisi sono tutti dello Stato, sperando che l’ennesimo salvataggio abbia sorte migliore dei precedenti.

I liberisti puri e duri penseranno che sarà l’ennesimo spreco, i cinici che comunque il costo annuo del mantenere in vita Alitalia è inferiore a quanto costa agli Italiani la sola (accento acuto o grave come preferite) azienda del trasporto pubblico romana ATAC.

Il nuovissimo capo delle Ferrovie dello Stato, investitore obtorto collo, dice per carità di Patria di vedere interessanti sinergie con Alitalia, ma ci sono veramente sinergie fra treno e aereo? O piuttosto un accordo porterebbe a una riduzione della concorrenza e ad un aumento dei prezzi, ad esempio fra Milano e Roma? La materia è veramente spinosa.

Trenitalia ha appena siglato un accordo con Emirates, che permetterà ai passeggeri di avere in un unico biglietto sia il viaggio aereo che la tratta ferroviaria di avvicinamento all’aeroporto con le Frecce, ottenendo le stesse garanzie di riprotezione che in caso di disguidi avrebbero se quell’avvicinamento fosse fatto in aereo.

Cose che succedono già da tempo in Francia e in Germania, a cui diamo finalmente il benvenuto in Italia e facilmente estendibili a tutte le altre linee aeree, tra cui Alitalia, che è bene non ne abbia l’esclusiva.
L’enorme successo dell’Alta Velocità ferroviaria, indubbiamente l’innovazione più rilevante dell’ultimo decennio in Italia, impone una migliore integrazione con il trasporto aereo e speriamo che dal fidanzamento Alitalia-FS arrivino finalmente buoni collegamenti fra le linee AV e gli aeroporti intercontinentali di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia, fin qui spesso bloccati dall’opposizione di comitati locali o dagli usuali ritardi negli investimenti. Questa sarebbe una sinergia veramente utile al Paese. Invece la ventilata abolizione dei voli Alitalia da Bologna, Firenze e Napoli a Roma farebbe solo risparmiare una goccia nel mare delle perdite.

Per Ferrovie dello Stato quello in Alitalia sarà un buon investimento? I precedenti non consentono di essere ottimisti ed è meglio ragionare in questi termini: per iniettare soldi in Alitalia lo Stato attingerà anche alle casse di FS, poi sarà quel che sarà.

Ma perché Alitalia perde così tanto? Perché fa un lavoro che i concorrenti fanno a costi molto inferiori o su una scala molto maggiore.

Portare passeggeri da Palermo a Milano costa ad Alitalia il doppio che a Ryanair, che però non saprebbe portarli a Roma e da lì farli proseguire per San Paolo. Alitalia stessa però non è in grado di portarli a Shanghai o a Dallas, dove non vola. Finché Alitalia insiste nel fare concorrenza sulla rotta Palermo-Milano a Ryanair, che occupandosi marginalmente di voli in transito ha una struttura incredibilmente più semplice e meno costosa, perderà soldi. Se offrirà a Tel Aviv voli con scalo a Roma per New York, ma non per Dallas, continuerà a perdere potenziali clienti che potrebbero riempire i suoi voli Tel Aviv-Roma.

Da qui nasce l’idea di Gubitosi di aumentare il ventaglio di voli intercontinentali offerti, ampliando la flotta come da sola una compagnia aerea in bancarotta non può fare. Toccherà perciò alla Cassa Depositi e Prestiti ordinare e pagare nuovi aerei per affittarli ad Alitalia, sia per sostituire quelli più vecchi, sia per ampliare la flotta. Boeing è pronta a cogliere l’occasione di scavalcare Airbus nella penisola, stanti i rapporti tesi del Governo italiano con quello francese.

Secondo questo piano si ridurranno i voli nazionali, spostando il personale a quelli intercontinentali e dunque mantenendo i livelli occupazionali, fatto salvo un nuovo giro di pensionamenti e Cassa Integrazione a condizioni nuovamente privilegiate.

L’impegno di Cassa Depositi e Prestiti ammonterebbe a parecchi miliardi, ma questo schema, nel malaugurato caso in cui Alitalia non sopravvivesse, almeno le lascerebbe la proprietà di aerei da rivendere o affittare a un nuovo cliente, limitando i danni.

Il piano è così geniale che c’è da chiedersi come mai non sia stato pensato prima. Fuori dal sarcasmo, è come la sortita disperata degli assediati, restati a corto di cibo e munizioni, costretti a tentare la sorte per evitare morte certa.

La altre compagnie aeree però non resteranno a guardare. A parte i ricorsi legali contro uno schema che sembra fin troppo furbo, questa strategia tipo import substitution nei voli intercontinentali si scontrerà non soltanto con il crescente fenomeno delle low cost intercontinentali, ma con i grandi colossi che si sono già formati.

Alitalia appartiene da tempo al gruppo SkyTeam, ma non si capisce se lo sviluppo pianificato vedrà d’accordo i partner. Se volerà in solitudine Alitalia rischierà l’ennesimo brusco impatto col terreno e le aumentate dimensioni porteranno ad un botto finanziario maggiore dei precedenti. Se andrà molto bene potrà forse essere accolta in un gruppo più grande a condizioni meno umilianti di quelle che ha trovato oggi.

Se allo Stato spetta il dovere di fare politica industriale quella odierna però è politica miope, perché troppo imperniata sulla ricerca di consenso politico a breve, per evitare una ristrutturazione drastica e forse impopolare.

La cifra in gioco non è altissima, spreco più, spreco meno si tratta di avere una seconda ATAC da mantenere, ma un animale malato e mantenuto in vita artificialmente toglie risorse ad altri animali che potrebbero crescere sani e forti.

Alitalia nazionalizzata rischia di essere un ritorno agli anni ’70, in un settore che vola verso il futuro. Se l’essere proprietà statale toglierà vincoli all’efficienza e ridarà la stura allo spreco, l’esito sarà infausto. Gridare Alitalia a noi e sventolare l’orgoglio patrio della compagnia di bandiera non porterà a nulla di buono.

L’obiettivo del Governo deve essere avere operatori sani, evitando distorsioni della concorrenza e i favoritismi che nei decenni hanno reso l’aviazione italiana una tragica barzelletta e Alitalia un animale incapace di cavarsela da solo.


https://www.glistatigenerali.com/govern ... lia-a-noi/

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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda spanna » ven 21 set 2018, 15:26:20

malpensante ha scritto:
Per evitare una sfida plateale alla Commissione Europea il capitale di Alitalia non sarà interamente detenuto dallo Stato, ma in parte andrà alle Ferrovie, che pure hanno il nome di Ferrovie dello Stato ma reciteranno la parte di investitore privato, perché legalmente sono una Società per Azioni, quindi di diritto privato.
anche SEA e' una SPA ma cio' non ha impedito alla UE di sanzionare la sua controllata SEA handling per aiuti di stato
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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda malpensante » ven 21 set 2018, 16:24:35

E tra l'altro SEA ha sempre avuto azionisti privati veri, sia pure con quote insignificanti.

La differenza è che SEA ripianava le perdite di SEAH annualmente e qui sperano di fare un one off. Atra differenza è che qualche concorrente di SEAH fece ricorso.

In ogni caso, come ben ricordi, ci sono voluti anni prima che la Commissione si muovesse e l'attuale Governo non ha le stesse aspettative di vita. Sarà qualcun altro a dover rimediare.

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Re: A chi l’Alitalia? A noi!

Messaggio da leggereda cesare.caldi » sab 22 set 2018, 09:45:49

malpensante ha scritto: Secondo questo piano si ridurranno i voli nazionali, spostando il personale a quelli intercontinentali e dunque mantenendo i livelli occupazionali, fatto salvo un nuovo giro di pensionamenti e Cassa Integrazione a condizioni nuovamente privilegiate.
Non credo sia cosi automatico questo spostamento di personale, i piloti per passare dai NB ai WB devono fare corsi di riconversione e ottenere licenze ma soprattuto gli AV che operano sul corto non so se da contratto dall' oggi al domani li puoi spostare di ufficio sul lungo e anche se fosse legalmente possibile immagino scioperi e proteste sindacali, tipicamente AV sul breve raggio lavora con schemi tipo Ryanair con partenza e ritorno a fine giornata nello stesso aeroporto cosa che ovviamente non può avvenire per chi opera sul lungo dove hai durata, fusi orari, ore di riposo ecc. Essere AV di corto e di lungo raggio seppur simili sono due mestieri diversi.

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Re: A chi l’Alitalia? A noi!

Messaggio da leggereda KittyHawk » sab 22 set 2018, 11:08:21

cesare.caldi ha scritto:
malpensante ha scritto: Secondo questo piano si ridurranno i voli nazionali, spostando il personale a quelli intercontinentali e dunque mantenendo i livelli occupazionali, fatto salvo un nuovo giro di pensionamenti e Cassa Integrazione a condizioni nuovamente privilegiate.
Non credo sia cosi automatico questo spostamento di personale, i piloti per passare dai NB ai WB devono fare corsi di riconversione e ottenere licenze ma soprattuto gli AV che operano sul corto non so se da contratto dall' oggi al domani li puoi spostare di ufficio sul lungo e anche se fosse legalmente possibile immagino scioperi e proteste sindacali, tipicamente AV sul breve raggio lavora con schemi tipo Ryanair con partenza e ritorno a fine giornata nello stesso aeroporto cosa che ovviamente non può avvenire per chi opera sul lungo dove hai durata, fusi orari, ore di riposo ecc. Essere AV di corto e di lungo raggio seppur simili sono due mestieri diversi.
Potrei sbagliarmi, ma credo che chi operi sul lungo abbia più riposi, stipendi migliori e quanto meno possa vedere di più il mondo. Magari non con AZ, ma con le altre compagnie sicuramente. A parte casi personali, non ho mai letto di crew in agitazione perché dovevano fare Italia-USA o simili invece di continuare a svolazzare sopra i cieli europei o solo italiani.
I corsi non sono un problema, li devi fare anche semplicemente cambiando modello di NB.

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Re: A chi l’Alitalia? A noi!

Messaggio da leggereda spanna » sab 22 set 2018, 12:36:44

cesare.caldi ha scritto:
malpensante ha scritto: Secondo questo piano si ridurranno i voli nazionali, spostando il personale a quelli intercontinentali e dunque mantenendo i livelli occupazionali, fatto salvo un nuovo giro di pensionamenti e Cassa Integrazione a condizioni nuovamente privilegiate.
Non credo sia cosi automatico questo spostamento di personale, i piloti per passare dai NB ai WB devono fare corsi di riconversione e ottenere licenze ma soprattuto gli AV che operano sul corto non so se da contratto dall' oggi al domani li puoi spostare di ufficio sul lungo e anche se fosse legalmente possibile immagino scioperi e proteste sindacali, tipicamente AV sul breve raggio lavora con schemi tipo Ryanair con partenza e ritorno a fine giornata nello stesso aeroporto cosa che ovviamente non può avvenire per chi opera sul lungo dove hai durata, fusi orari, ore di riposo ecc. Essere AV di corto e di lungo raggio seppur simili sono due mestieri diversi.
gli AV di alitalia non lavorano affatto con schemi tipo ryanair, AZ li semina dappertutto sul territorio nazionale ed oltre, stanno via diversi giorni per volta senza mai tornare a roma. Il che e' proprio la ragione per cui AZ perde tanto sul medio e corto raggio, per altro.
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Re: A chi l’Alitalia? A noi!

Messaggio da leggereda cesare.caldi » sab 22 set 2018, 17:49:14

spanna ha scritto:.
gli AV di alitalia non lavorano affatto con schemi tipo ryanair, AZ li semina dappertutto sul territorio nazionale ed oltre, stanno via diversi giorni per volta senza mai tornare a roma. Il che e' proprio la ragione per cui AZ perde tanto sul medio e corto raggio, per altro.
Ci vuole tanto a copiare il modello low cost con AV ed equipaggi che rientrano alla base alla sera? Fuori resterebbero solo gli equipaggi dei voli in night stop. Sarebbe un bel risparmio di costi.

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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda malpensante » sab 22 set 2018, 19:10:35

Ci vuole che devi avere equipaggi che non risiedano a Roma.

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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda spanna » dom 23 set 2018, 10:33:08

Le low cost hanno una strategia multihub mentre AZ le sue basi le ha chiuse tutte tranne FCO e MIL. A FCO essendo assente il traffico business nessuno prende l'aereo alla mattina presto per cui AZ non ha partenze prima delle 8 del mattino, in compenso sono moltissimi i night stop da tutt'italia e europa che prendono AZ per FCO. A LIN sono molte le partenze prima delle 8 ma gli equipaggi base milano credo siano pochissimi rispetto alle necessita', essendo quasi tutti base FCO, ed inoltre anche su LIN ci sono molti voli del mattino in arrivo da night stop. Alla fine quello che ottieni e' che gli equipaggi dormono quasi sempre fuori sede quando il giorno dopo lavorano. Poi uno si chiede come fa AZ a perdere tanto.
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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda KittyHawk » dom 23 set 2018, 11:11:36

La strategia multibase delle lowcost non è replicata da nessuna delle aerolinee tradizionali, che continuano invece ad avere night stop dove e quando servono. La differenza è nella tipologia di traffico (e negli yield) che Roma attrae la mattina presto, che non è comparabile con quella di Parigi, Francoforte o Londra.

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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda malpensante » dom 23 set 2018, 11:17:15

@spanna

Non è che gli equipaggi di LIN siano prevalentemente base Roma, è che sono romani.

Tutti, ma proprio tutti quelli che incontro sull'ascensore del parcheggio hanno l'inconfondibile cadenza romana e già si tratta di persone che a LIN hanno un'auto privata a disposizione e quindi hanno una casa nei dintorni.

Non credo che ci siano più masse di persone tenute in albergo, ma può darsi che ricevano un'indennità di trasferta.

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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda spanna » lun 24 set 2018, 09:52:45

KittyHawk ha scritto:La strategia multibase delle lowcost non è replicata da nessuna delle aerolinee tradizionali, che continuano invece ad avere night stop dove e quando servono. La differenza è nella tipologia di traffico (e negli yield) che Roma attrae la mattina presto, che non è comparabile con quella di Parigi, Francoforte o Londra.
secondo me la differenza con le grandi citta' che hai elencato non e' tanto nel tipo di traffico attirato, ma nel tipo di traffico originante. Da FCO non partono voli AZ la mattina entro le 8, dalle altre citta' ne partono parecchi. Specularmente, su FCO non hai molti voli che tornano la sera come ultimo volo. Questo ti impedisce di avere equipaggi base FCO che cominciano la mattina presto per fare il loro giro, gli equipaggi AZ del primo mattino partono tutti da altre localita' (con pernotto ed aggravio di spese) ed arrivano a FCO per poi continuare il loro giro programmato. Così pure alla sera gli ultimi voli di AZ sono tutti in uscita da FCO, nessun equipaggio torna a casa a dormire. Un equipaggio base FCO puo' lavorare effettivamente a FCO solo per voli o per giri in centro giornata, che sono una minoranza del totale.
Nelle altre citta', inclusa milano, ci sono un sacco di voli che partono alla mattina presto, e che quindi rientrano la sera tardi, generando la possibilita' di usare gli equipaggi come fanno le low cost, senza costi di pernottamento.
Il traffico attirato invece non credo che sia molto diverso tra le varie citta', ci sono transiti, e c'e' gente che va nella capitale per affari o per politica. Il problema non e' li'.
malpensante ha scritto:@spanna

Non è che gli equipaggi di LIN siano prevalentemente base Roma, è che sono romani.

Ma secondo te, e' possibile che equipaggi romani di AZ non siano base roma ed abbiano accettato di essere trasferiti a milano? Secondo me, no. :incazzato: Di sicuro usarli come fossero base milano implica dei costi aggiuntivi. Tieni presente che su linate gravitano circa 30 aerei, non una piccola fetta del totale.
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Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda malpensante » lun 24 set 2018, 10:16:31

Se gli equipaggi sono romani ci sarà sempre la richiesta di tornare a casa, esattamente come capita ai dipendenti statali in Lombardia che vengono dal sud e in parte non vedono l'ora di tornarci, ma credo che con ENAV accada lo stesso. In pausa pranzo ai tavoli gli accenti si sentono, tutto quello che è statale non è "Indigeno".

Linate è qualcosa che serviva ad Alitalia a fare soldi (linea per FCO), adesso serve a trovare il modo di impiegare aerei e personale prevalentemente romano. Una colonia, perché proprio così funzionavano le colonie.

Adesso arriveranno i sardi a Malpensa, ma non credo che andrà nello stesso modo.

KittyHawk
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Re: Alitalia: prorogato prestito ponte fino a Sett 2018 e aggiunti 300mln

Messaggio da leggereda KittyHawk » lun 24 set 2018, 10:34:47

@spanna
Da Milano la mattina presto un viaggiatore può andare a Parigi, Londra o Francoforte per lavoro o per viaggiare attraverso il loro hub, quindi hai almeno due tipologie di viaggiatori che puoi intercettare e il night stop di AF, LH, BA etc. si ripaga. Catania ad esempio non ha queste opportunità e i voli di AF li ha a metà mattinata.


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