Le vacanze sono finite, le persone tornano in ufficio e ricordandosi che il dossier Alitalia è ancora aperto (e senza soluzione) iniziano ad agitarsi. Si prospetta un duro lavoro per gli uffici stampa.
Alitalia, l’incontro ad Atlanta con Delta Air Lines: il nodo delle rotte verso il Nord-America
L’attesa è tutta per l’incontro ad Atlanta che dovrebbe tenersi entro venerdì. Non è stato ancora deciso il giorno, ma fonti vicine a Ferrovie dello Stato ed ad Atlantia, capogruppo degli Aeroporti di Roma, si attendono di essere convocati da Ed Bastian, amministratore delegato di Delta Air Lines, per discutere del piano di rilancio di Alitalia ora in amministrazione straordinaria.
Il nodo principale riguarda la composizione delle rotte verso il Nord America, soggette a vincoli molto stringenti in virtù della joint venture tra Delta ed Air France (di cui la compagnia Usa è azionista) che pone Alitalia come «associata» e non partner di primo piano.
Secondo il sindacato dei piloti Alitalia rischia di essere penalizzata e la vicenda viene letta con grande attenzione dai tecnici di Atlantia per non ridurre il grado di connettività di Roma Fiumicino. I consulenti di Fs e Atlantia stanno cercando un accordo preliminare con Delta in modo da vidimarlo nell’incontro con Bastian che dovrà delineare il piano industriale da presentare ai commissari Alitalia entro il 15 settembre. Solo con un accordo sulle rotte, si passerà al personale, alla flotta, alla scelta del Ceo sottoposto alla caccia dei selezionatori di Egon Zehnder.
https://www.corriere.it/economia/aziende/19_agosto_26/alitalia-l-incontro-ad-atlanta-delta-air-lines-nodo-rotte-il-nord-america-8953f76a-c826-11e9-8c03-de8d8a3c7a87.shtml?refresh_ce-cp
Da Fiumicino l'allarme per Alitalia
«Sembrava che la crisi di Alitalia avesse imboccato un binario complesso, ma tuttavia percorribile.
Purtroppo le notizie che emergono tornano a destare grande preoccupazione». Lo dichiara il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, secondo cui «la crisi di governo in atto non può bloccare la risoluzione delle crisi aziendali, perchè le aziende operano anche in tempo di instabilità politica. Tra queste, anche Alitalia». Montino fa notare che «sarebbe insopportabile un'ulteriore crisi che coinvolgerebbe 12 mila persone di cui circa la metà, tra diretto e indotto, gravitano sul territorio di Fiumicino». La richiesta è che «il governo faccia i passi necessari per procedere velocemente alla risoluzione».
Secondo indiscrezioni, la trattativa su Alitalia è in pieno stallo. Entro fine mese i rappresentanti della cordata formata per il salvataggio e il rilancio della compagnia (tra cui i vertici delle Fs e gli uomini del Mef) dovrebbero incontrasi entro fine agosto, Quindi entro la fine della settimana che inizia oggi. Ma al momento non si sa ancora nulla della data della trasferta. Al punto che qualcuno sospetta che l'incontro, per la crisi di governo, sia saltato.
«Il dato più eclatante - sottolinea ancora Montino - è che Alitalia è uscita dall'alleanza con Delta sulle rotte intercontinentali, soprattutto sul Nord America, e questo dà un duro colpo sulle prospettive future dell'azienda - prosegue il sindaco -. Teniamo conto che Alitalia ha in cassa, in questo momento, circa 100 milioni ed è sopravvissuta grazie alla campagna di prevendita dei biglietti per la stagione estiva. Ma il momento di picco degli incassi, che è la primavera, ha subito lasciato il posto al momento di picco di spesa, che è appunto l'estate in cui si incrementano i voli». Inoltre, per Montino, i liquidatori non hanno lavorato in alcun modo per incidere sulle spese strutturali. Il leasing continua a costare circa il 40-45% in più dei prezzi di mercato, il carburante viene pagato di più rispetto alle altre compagnie, la manutenzione è del tutto esternalizzata con costi elevatissimi, i servizi non sono razionalizzati. In sostanza, le grandi voci di spesa sono rimaste inalterate. Alitalia, oggi, è un'azienda che vivacchia e non ce lo possiamo permettere».
http://www.ilgiornale.it/news/economia/fiumicino-lallarme-alitalia-1743529.html
Alitalia, corsa contro il tempo per offerta vincolante e piano industriale. In cassa a luglio 412 milioni
La crisi di Governo mette in stand-by il dossier Alitalia. Al momento, infatti, sarebbe tutto fermo in attesa che si concretizzi o meno l'ipotesi di un Esecutivo Pd-M5s. Intanto i commissari straordinari hanno convocato per mercoledì 28 agosto, nel pomeriggio, un incontro informale con i sindacati per fare il punto sulla situazione. Il tempo infatti stringe e davanti c'è la scadenza del 15 settembre entro la quale sono attesi l'offerta vincolante e il piano industriale della cordata composta da Fs, Delta, Atlanta e Mef.
Nei prossimi giorni sono cerchiati nel calendario della compagnia la scadenza di metà settembre, ma anche lo sciopero di 24 ore dei piloti e assistenti di volo, in programma il 6 settembre: si tratta dello stop proclamato da Anpac, Anpav e Anp inizialmente per il 26 agosto e poi differito dopo l'invito del Garante degli scioperi e del Ministero dei trasporti. È possibile che i commissari Stefano Paleari, Daniele Discepolo ed Enrico Laghi, che già a marzo raccomandavano “rapidità”, evidenzino la necessità di fare presto. Pur rassicurando sullo stato di salute della compagnia, che a fine luglio, secondo quanto si apprende da fonti vicine alla compagnia, aveva in cassa 412 milioni, cui vanno aggiunti i depositi: sono 24 milioni in meno rispetto ai 436 milioni di fine giugno: un livello di liquidità che però, secondo le stesse fonti, sarebbe superiore a quanto programmato e comunicato come dato previsionale nelle sedi istituzionali.
Il lavoro della compagine, completata il 15 luglio con l'ingresso di Atlantia, si stava avviando verso la fase finale con in programma una verifica con Delta negli Usa entro la fine del mese, ma la crisi di Governo ha sospeso tutto e la data dell'incontro ad Atlanta è tuttora da fissare. Nelle scorse settimane gli incontri tra i partner si sono focalizzati su alcune modifiche al piano, con interventi sullo sviluppo dei ricavi e del lungo raggio e sul miglioramento dei servizi a terra. Ma la verifica con i vertici di Delta sarà fondamentale per sciogliere altri nodi chiave: dagli esuberi, che potrebbero arrivare a 2.800; alla flotta (possibile un taglio di 15 aeromobili); dal network, con la rinegoziazione dell'alleanza transatlantica tuttora in corso; alla governance, con l'individuazione dell'a.d. della nuova Alitalia (nel toto-nomi, l'ex ad di Meridiana Roberto Scaramella, il commissario Paleari, il direttore commerciale della compagnia Fabio Lazzerini, l'ex ad dell'Alitalia del Piano Fenice Rocco Sabelli).
Resta infine da capire come la politica potrebbe incidere sull'operazione. La soluzione della “nazionalizzazione” (lo Stato, attraverso Fs e Mef, dovrebbero andare oltre il 50%) è stata fortemente voluta dal Governo uscente, ma il modo in cui Luigi Di Maio ha gestito il dossier ha ricevuto non poche critiche dal Pd, compresi gli ex ministri Calenda e Delrio.
Critiche che restano anche oggi ma con un «grande pragmatismo», fanno sapere dal Pd: «L'essenziale è garantire una prospettiva alla compagnia».
https://www.ilsole24ore.com/art/alitalia-corsa-contro-tempo-offerta-vincolante-e-piano-industriale-cassa-luglio-412-milioni-ACRRgNg