Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
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In questa sezione si dovranno trattare gli argomenti che riguardano i vettori con COA italiano
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Dedicato a chiunque si illude che Alitalia tornerà a Malpensa. Il messaggio mi sembra chiaro.
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Mi chiedo come qualcuno possa continuare a sognare un'Alitalia a MXP.
Dovendo scegliere il male minore, una bella base solo di Embraer sarebbe la cosa migliore per il sistema Milano.
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Grazie
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Non gli si può rispondere che lo skyline delle Alpi con Monte Rosa dietro a Mxp è molto più scenico dei palazzoni e capannoni di viale Mecenate..
Concordo! ..sempre più piccoli e lascino far muovere Milano agli altri.I-GABE ha scritto: Mi chiedo come qualcuno possa continuare a sognare un'Alitalia a MXP.
Dovendo scegliere il male minore, una bella base solo di Embraer sarebbe la cosa migliore per il sistema Milano.
A voler essere ancora un minimo logici potevano anche tentare il trasloco a Mxp tanto..male per male non è che avessero nulla da perdere. Non che ci abbia mai creduto ma secondo me non saranno in grado nemmeno di sfruttare il periodo di tabula rasa con ripartenza da quasi zero per tutti.
Con AZ io comunque ho finito le parole, ormai siamo passati al surreale. Potrebbero tentare una fusione con Norwegian che anch'essa sembra immortale e con strategia di voli random
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Alitalia: De Micheli, fatti tutti gli approfondimenti del caso
Roma, 06 mag 16:19 - (Agenzia Nova) - Il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, parlando di Alitalia nel corso dell'audizione davanti alla commissione Trasporti della Camera sulle ricadute dell'emergenza coronavirus sul settore, ha spiegato che "sulla compagnia di bandiera ho le idee molto chiare, più di quanto fino ad ora abbia espresso. Nel mio ruolo ho fatto tutti gli approfondimenti del caso". Inoltre, ha aggiunto, "con i colleghi tedeschi, francesi e spagnoli abbiamo una posizione univoca molto chiara nei confronti dell'Unione europea e della Commissione europea sugli aiuti di stato ed eventuali sostegni nazionali ed europei alle compagnie aeree". Per il ministro, inoltre "con un sistema aereo efficiente ci riportiamo in Italia, dopo il Covid, tutti i turisti che c'erano prima e anche di più" e "quindi armiamo l'industria aerea italiana a servizio delle industrie turistiche italiane. Per farlo - ha concluso - serve anche un piano industriale che butti il cuore oltre l'ostacolo". (Rin) © Agenzia Nova - Riproduzione riservata
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Ancora turismo e inbound? Ma proprio non ce la fanno, eh?
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Ma soprattutto non è necessario avere un hub per portare turisti.
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Esatto. D'altro canto è molto più semplice gestire voli p-t-p, piuttosto che un hub. E penso che sarà questo il volto della nuova AZ, la cosiddetta "alitalia a chiamata" come hanno detto recentemente. Non più un hub di riferimento ma, ricalcando lo stile delle low cost, macchine sparse su diversi aeroporti italiani col compito di muovere turisti sulle principali località italiane.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
I transiti di AZ sono transiti anche per altri vettori e dubito che ADR voglia rinunciarci, anche perché sono passeggeri in più che figurano nel conteggio. Nel frattempo...grandemilano ha scritto: ↑gio 07 mag 2020, 10:44:15
Esatto. D'altro canto è molto più semplice gestire voli p-t-p, piuttosto che un hub. E penso che sarà questo il volto della nuova AZ, la cosiddetta "alitalia a chiamata" come hanno detto recentemente. Non più un hub di riferimento ma, ricalcando lo stile delle low cost, macchine sparse su diversi aeroporti italiani col compito di muovere turisti sulle principali località italiane.
Alitalia: Patuanelli, capitale iniziale della newco non inferiore a 3 miliardi
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 07 mag - Il capitale iniziale della newco non potra' essere inferiore a 3 miliardi per assicurare il rilancio" della compagnia. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel corso del question time in Senato, rispondendo su Alitalia ed assicurando che "l'intenzione del Governo non e' l'ennesimo salvataggio ma il rilancio della compagnia".
nep
(RADIOCOR) 07-05-20 10:38:17 (0260) 3 NNNN
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
azz 3 Miliardi.
Del resto le cose si fanno bene o non si fanno affatto.
E poi c'è gente che non ha ancora visto i 600 euro o la cassa integrazione
Del resto le cose si fanno bene o non si fanno affatto.
E poi c'è gente che non ha ancora visto i 600 euro o la cassa integrazione
Ultima modifica di wrth il gio 07 mag 2020, 13:47:12, modificato 1 volta in totale.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Ma con 3 miliardi ci si compravano intere compagnie SANE europee..UX era stata valutata 1 miliardo da Iag..
vomito davvero.
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- cesare.caldi
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
La cosa vergognosa è che faremo debiti con l'Europa per poi usare i soldi da mettere nel pozzo senza fondo di Alitalia..
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Stivalata romana inconfondibbbbile
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Premesso che la soluzione giusta era e sarebbe tuttora lasciar fallire AZ, delle due è più intelligente investire 3 MLD€ per capitalizzare la futura AZ decentemente permettendole di fare un piano industriale espansivo, piuttosto che ripianare 500 M€ ogni anno per i prossimi 6 anni per tirare a campare.
Aggiungo che Zeni non è uno stupido e se lo lasciano lavorare, qualche risultato potrebbe portarlo a casa.
Tutto questo, ripeto, all'interno del concetto che AZ sarà sempre salvata con soldi pubblici.
Andrebbe tenuto presente che siamo di fronte ad una rivoluzione epocale: con ogni probabilità rotte, yield, situazioni consolidate, almeno parzialmente saranno da riscrivere per adeguarle alle esigenze del mondo post Covid.
E AZ avrebbe la possibilità di plasmare la compagnia a misura delle nuove esigenze del mercato, cosa assai più difficile per le grandi major, che per parecchio tempo saranno ridondanti di aerei e personale.
La misura delle possibilità di successo, la farà il grado di ingerenza della politica.
Se si accontenterà di salvare i posti di lavoro e lascerà lavorare Zeni, secondo me c'è una remota possibilità che ne esca qualcosa di buono. Diciamo una su cento.
Aggiungo che Zeni non è uno stupido e se lo lasciano lavorare, qualche risultato potrebbe portarlo a casa.
Tutto questo, ripeto, all'interno del concetto che AZ sarà sempre salvata con soldi pubblici.
Andrebbe tenuto presente che siamo di fronte ad una rivoluzione epocale: con ogni probabilità rotte, yield, situazioni consolidate, almeno parzialmente saranno da riscrivere per adeguarle alle esigenze del mondo post Covid.
E AZ avrebbe la possibilità di plasmare la compagnia a misura delle nuove esigenze del mercato, cosa assai più difficile per le grandi major, che per parecchio tempo saranno ridondanti di aerei e personale.
La misura delle possibilità di successo, la farà il grado di ingerenza della politica.
Se si accontenterà di salvare i posti di lavoro e lascerà lavorare Zeni, secondo me c'è una remota possibilità che ne esca qualcosa di buono. Diciamo una su cento.
- malpensante
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Sai che cosa faranno con i 3 miliardi in più? Compreranno dei WB per sostituire i 772. Bene, bravo, bis.belumosi ha scritto: ↑ven 08 mag 2020, 09:40:55 Premesso che la soluzione giusta era e sarebbe tuttora lasciar fallire AZ, delle due è più intelligente investire 3 MLD€ per capitalizzare la futura AZ decentemente permettendole di fare un piano industriale espansivo, piuttosto che ripianare 500 M€ ogni anno per i prossimi 6 anni per tirare a campare.
Poi però, continuando a perdere soldi, faranno dei lease-back e con i soldi incassati tireranno a campare per altri sei anni. Che cosa cambia? Nulla.
Con un minimo di intelligenza e soprattutto di rigore, potrebbe essere magari CdP a comprare gli aerei, per affittarli a buon prezzo ad Alitalia, la quale per sopravvivere sarebbe costretta a rigare diritto. Invece è più comodo approfittare del tana libera tutti europeo e dare ad Alitalia un tesoretto con cui poter continuare a scialare per anni.
-
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Ragazzi, io sono estremamente pessimista, 1% docet.
Però va detto che AZ non ha mai avuto una capitalizzazione decente. A questo giro c'è un margine di manovra oggettivamente assente nelle ripartenze precedenti.
Il fatto che ci sia la volontà di sfruttarlo al meglio è molto dubbio, però esiste la possibilità di farlo.
Fino a quando lo standard era ripianare con qualche centinaio di M€ il buco per sopravvivere alcuni mesi per poi ripartire da capo, non c'era nessuna speranza di sfangarla.
Però va detto che AZ non ha mai avuto una capitalizzazione decente. A questo giro c'è un margine di manovra oggettivamente assente nelle ripartenze precedenti.
Il fatto che ci sia la volontà di sfruttarlo al meglio è molto dubbio, però esiste la possibilità di farlo.
Fino a quando lo standard era ripianare con qualche centinaio di M€ il buco per sopravvivere alcuni mesi per poi ripartire da capo, non c'era nessuna speranza di sfangarla.
- malpensante
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Perché? Perché le perdite erodono il patrimonio, mentre i profitti lo accrescono.
Se non c'è il tappo, per quant'acqua tu ci versi la vasca da bagno alla fine si svuota. Io in questo momento non vedo il tappo.
Alitalia pare aver deciso di:
1) rinnovare la flotta WB con un modello solo ed efficiente, il 789, al posto di due modelli di cui uno, il 772, è totalmente obsoleto e l'altro, il 332, giusto un po' meno, ma non ha range sufficiente per essere l'unico in flotta.
2) usare a Linate un aereo di dimensioni ridotte ma ancora abbastanza efficiente come il 190, per servire la domanda di chi è disposto a spendere qualcosa in più per evitare MXP e BGY, un mercato che per forza di cose non è di massa. Dubito che la scelta possa funzionare per le destinazioni non italiane, a causa della concorrenza delle major straniere da LIN in aggiunta a quella delle low cost da BGY e MXP.
Fin qui tutto bene, se proprio non si vuole abbandonare Linate e Milano.
Ma che cosa fai a Roma? Servi il Nordamerica, in modo prevalentemente stagionale, però all'interno di una JV e adesso te ne stai uscendo da quella in cui eri. Servi il Giappone e andrai pure a Haneda. La collaborazione con ANA, a cui dovrai cedere la rotta da Milano, è indispensabile. Servi Brasile e Argentina, prendendo traffico da/per Italia e Spagna. Il tutto a condizione che il volume di traffico torni velocemente a quello pre Covid.
Altre scelte non ne hai e per far quadrare i conti devi almeno liberarti definitivamente di un surplus enorme di dipendenti, la qual cosa non mi sembra di vedere, perché è in antitesi con le premesse politiche.
Alitalia sembra diretta verso un modello ibrido hub & spoke ma di fatto regional perché gli spokes sono solo in Italia e qualcosa in Spagna e Israele. Un po' poco.
Ultima modifica di malpensante il ven 08 mag 2020, 11:32:09, modificato 1 volta in totale.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Quoto questo e il tuo post precedente. Secondo me se ci fosse la volontà di una ristrutturazione seria, questo sarebbe indubbiamente il momento buono, un gran colpo di fortuna dal punto di vista di AZ.belumosi ha scritto: ↑ven 08 mag 2020, 10:49:13 Ragazzi, io sono estremamente pessimista, 1% docet.
Però va detto che AZ non ha mai avuto una capitalizzazione decente. A questo giro c'è un margine di manovra oggettivamente assente nelle ripartenze precedenti.
Il fatto che ci sia la volontà di sfruttarlo al meglio è molto dubbio, però esiste la possibilità di farlo.
Fino a quando lo standard era ripianare con qualche centinaio di M€ il buco per sopravvivere alcuni mesi per poi ripartire da capo, non c'era nessuna speranza di sfangarla.
Se ci fosse...
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Una ricapitalizzazione sostanziosa da parte dello Stato non sarebbe di per sè assurda, specie in una contingenza assolutamente straordinaria che pone in serissime difficoltà un po' tutte le compagnie aeree. Il problema di Alitalia però, come sappiamo bene, è il suo modello operativo che difficilmente cambierà in prospettiva, è il concetto tutto romanocentrico che da sempre condiziona le sue scelte, è sopratutto l' assunto indistruttibile che comunque AZ è un asset indispensabile e che in ogni caso lo Stato interverrà a finanziarla. L'esito del famoso referendum in cui i dipendenti della Compagnia bocciarono il piano industriale presentato dalla precedente gestione (intendo non quella commissariale) sta ancora una volta a confermare questa profonda convinzione di tutto il mondo (e la politica) che gira intorno alla (ritornata) compagnia di bandiera.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Perché nelle precedenti due ripartenze il capitale non è mai andato oltre il miliardo, nemmeno tutto di soldi freschi, col risultato di bastare a malapena a coprire le inevitabili perdite dei primi due anni.malpensante ha scritto: ↑ven 08 mag 2020, 11:28:11Perché? Perché le perdite erodono il patrimonio, mentre i profitti lo accrescono.
Se non c'è il tappo, per quant'acqua tu ci versi la vasca da bagno alla fine si svuota. Io in questo momento non vedo il tappo.
È la prima volta che parte con 3 miliardi.
Le prime scelte (789 e 190) sono buone, per le altre si vedrà. Per ora ci sono quasi 7000 dipendenti in CIG, tutto da verificare se rientreranno tutti o 2 o 3000 rimarranno fuori.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Ho guardato di recente la programmazione di Alitalia. Le ondate non sono mai servite interamente, anzi sono più monche che altro. Quella pomeridiana più debole è stata letteralmente potata perché hai solo voli nazionali principalmente e pochissimo internazionale. Se voli 3/4 volte a settimana a Kiev ma 4 volte al giorno per Atene ma con due voli a distanza di poco tempo, dov'è la ratio? La verità è che in Alitalia è la struttura dell'hub che appesantisce perché non dimentichiamoci che l'impostazione deriva dal dehub e da ciò che aveva a Malpensa ma depauperato delle macchine e dei passeggeri persi. Il network per l'est Europa, perso a causa dell'allontamento dei regional dalla flotta, è risicato, a parte le solite Amsterdam e Parigi in collaborazione con i partner e Londra, l'internazionale ha al massimo due voli giornalieri. Certo, ci sono Tel Aviv e Barcellona ma il bacino rimane abbastanza piccolo. Come ho sostenuto post addietro, la posizione per una compagnia del genere basata a Roma è un qualcosa simile a Vueling o Aer Lingus che servono più point-to-point e poi anche transiti per direttrici specifiche, come voli nazionali o appunto il bacino mediterraneo ma nulla di più. Inutile dire che rispetto a Milano hai i feed sbilanciati in termini di durata del volo, tant'è che eventuali voli per il Nord Europa di fatto assenti con AZ non esistono.malpensante ha scritto: ↑ven 08 mag 2020, 11:28:11 Alitalia sembra diretta verso un modello ibrido hub & spoke ma di fatto regional perché gli spokes sono solo in Italia e qualcosa in Spagna e Israele. Un po' poco.
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