Sicuramente.
???malpensante ha scritto: ↑dom 20 set 2020, 09:51:19 Pensa a Lufthansa che sposta i voli da Torino a Cuneo [emoji2961]
Mi sfugge completamente il senso di questa mossa.malpensante ha scritto:Pensa a Lufthansa che sposta i voli da Torino a Cuneo [emoji2961]
MoneyMauz ha scritto: ↑mer 23 set 2020, 02:01:40Mi sfugge completamente il senso di questa mossa.malpensante ha scritto:Pensa a Lufthansa che sposta i voli da Torino a Cuneo [emoji2961]
Mantiene la base a MXP per servire torino città e apre Cuneo per il turismo nelle Langhe?
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Alitalia W20 intra-European network changes as of 22SEP20
By Jim Liu
Posted23 September 2020 08:00
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Alitalia this week completed schedule update for intra-European routes (excluding domestic) during winter 2020/21 season, from 25OCT20 to 27MAR21. From Rome, overall service reduces from 326 weekly departures on 27 routes to 118 weekly on 15 routes, while Milan Linate operation sees reduction from 223 weekly departure on 14 routes to 44 weekly on 4 routes, based on comparison of OAG schedules as of 20SEP20 vs Updated schedule/inventory in the GDS as of 22SEP20.
Additional changes remain highly possible. Note prior to this latest schedule update, the airline already closed reservation on various routes.
Milan Linate – Amsterdam Reduce from 21 to 12 weekly
Milan Linate – Brussels Reduce from 17 to 6 weekly
Milan Linate – Cologne Service cancelled
Milan Linate – Dusseldorf Service cancelled
Milan Linate – Frankfurt Service cancelled
Milan Linate – Geneva Service cancelled
Milan Linate – Hamburg Service cancelled
Milan Linate – London City Service cancelled
Milan Linate – London Heathrow 14 weekly
Milan Linate – Luxembourg Service cancelled
Milan Linate – Madrid Service cancelled
Milan Linate – Paris CDG Reduce from 20 to 12 weekly
Milan Linate – Paris Orly Service cancelled
Milan Linate – Stuttgart Service cancelled
Rome – Amsterdam Reduce from 14 to 12 weekly
Rome – Athens Reduce from 21 to 7 weekly
Rome – Barcelona Reduce from 20 to 7 weekly
Rome – Belgrade Service cancelled
Rome – Berlin Service cancelled
Rome – Brussels Reduce from 14 to 7 weekly
Rome – Budapest Service cancelled
Rome – Frankfurt Reduce from 12 to 7 weekly
Rome – Geneva Reduce from 18 to 7 weekly
Rome – Kyiv Zhulyany Service cancelled
Rome – London Heathrow Reduce from 21 to 14 weekly
Rome – Madrid Reduce from 20 to 7 weekly
Rome – Malaga Service cancelled
Rome – Malta Reduce from 7 to 5 weekly
Rome – Marseille Reduce from 13 to 3 weekly
Rome – Moscow Sheremetyevo Service cancelled
Rome – Munich Reduce from 13 to 7 weekly
Rome – Nice Reduce from 19 to 7 weekly
Rome – Paris CDG Reduce from 28 to 14 weekly
Rome – Podgorica Service cancelled
Rome – Prague Service cancelled
Rome – Sofia Service cancelled
Rome – Tirana Reduce from 20 to 7 weekly
Rome – Toulouse Service cancelled
Rome – Valencia Service cancelled
Rome – Warsaw Service cancelled
Rome – Zurich Reduce from 13 to 7 weekly
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The economic impact of hosting World Routes
The World Routes Economic Impact Study highlights the long-term effects hosts have benefited from on their economy, tourism activity and city's airports.
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) ridotto al 36% 
Piuttosto non bisognerebbe obbligare AZ a volare all'80 % degli slot di Linate? Hanno spinto per riaprire Linate a ben 10 movimenti orari, e ora AZ dovrebbe garantire almeno 8 movimenti orari da Linate. Sea e comune dovrebbero spingere verso questa soluzione, anche se sarà ovviamente un bagno di sangue per AZ. Hanno voluto riaprire Linate a 10 movimenti orari e ora sono tenuti a onorare il servizio. La norma che congela gli slot non dovrebbe cessare il mese prossimo?
Al momento ma anche in futuro direi. Chissà mai se arriveranno i cash visto che hanno deciso di attuare un così drastico taglio del network.mattaus313 ha scritto: ↑mer 23 set 2020, 16:45:25 Minimizzare le perdite non farebbe schifo dato che di soldi da buttare al momento non ne abbiamo.
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Nel momento che il Governo ha tolto il blocco a Linate SEA è stata obbligata a riaprire. Potrebbero anche non esserci voli, ma l'aeroporto ormai deve rimanere aperto, tranne che venga emesso un altro decreto di chiusura.mattaus313 ha scritto: ↑mer 23 set 2020, 16:45:25 Dato che Alitalia è in AS e campa con soldi pubblici e SEA è a sua volta pubblica pochi ca**i, dovrebbe intervenire la corte dei conti per capire se e quanto si stanno buttando nel cesso soldi pubblici. A prescindere da ogni slogan di rilancio, in questo preciso momento e in queste precise condizioni, tenere aperti due aeroporti così non ha senso. Alitalia perderebbe comunque, SEA forse pure. Minimizzare le perdite non farebbe schifo dato che di soldi da buttare al momento non ne abbiamo.
Anche un esamonemattaus313 ha scritto: ↑mer 23 set 2020, 21:40:27Leggo tante critiche (in generale e ovunque) sulle amministrazioni da Roma in giù ma anche a queste latitudini un esamino di coscienza non farebbe male...
Ironia, questa sconosciuta...grandemilano ha scritto: ↑mer 23 set 2020, 21:46:49Di quali menti brillanti parli? Dove le avresti viste queste menti brillanti in AZ?
Gli imbecilli albergano a qualsiasi latitudine, come pure quelli che si credono più furbi degli altri.mattaus313 ha scritto: ↑mer 23 set 2020, 21:40:27 Si ma anche no, cioè, i governi si sa a che gioco giocano con Alitalia, Alitalia """giustamente""" (le virgolette vista la situazione dovrebbero essere di più) fa la sua partita, ma c***o non mi sembra di aver sentito voci grosse da questa sponda del Po sul tema, anzi, qualcuno ha pure festeggiato. Ora, non so quanto effettivamente si sarebbe potuto fare ma se usando un minimo di cervello si fosse detto categoricamente "NO, due milioni al mese (o quello che è) da buttare nel cesso non li abbiamo perché ad Alitalia fa comodo atterrare a Linate" viste le contingenze un filo più importanti di una compagnia decotta non sarebbe stato male.
Leggo tante critiche (in generale e ovunque) sulle amministrazioni da Roma in giù ma anche a queste latitudini un esamino di coscienza non farebbe male...
https://www.ilsole24ore.com/art/alitali ... myVLYxa6GsLa Newco Alitalia non decolla. La nuova compagnia pubblica non esiste. Non è ancora stata costituita dal Mef, perché non c’è accordo nel governo su tutte le poltrone da assegnare nel consiglio di amministrazione. Intanto per i lavoratori della compagnia in amministrazione straordinaria è in arrivo una nuova richiesta di cassa integrazione: potrebbe essere prolungata fino al 31 marzo 2021 per i 6.828 dipendenti già in cigs.
Le esternazioni di De Micheli e Patuanelli
Le dichiarazioni del governo sulla nascita della Newco - che sarebbe dovuta partire il primo giugno scorso - ormai non fanno fede, non sono attendibili. Il 23 settembre la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli (Pd), ha detto: «Confermo che su Alitalia siamo alla firma del decreto di istituzione degli organi sociali e dello statuto; però è un decreto che non firmo da sola, ma siamo alla firma». Il 15 settembre il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli (M5S), era stato tassativo: «Credo che questa possa essere la settimana giusta per il decreto di costituzione della Newco. È questione di giorni, non di settimane». Intanto sono passate due settimane.
Manca il decreto interministeriale
Della Newco il governo si è occupato con tre decreti legge, il Cura Italia di marzo, il Rilancio di maggio, in parte modificato dal decreto Agosto (che è ancora all’esame del Senato in prima lettura). La Newco avrà un capitale iniziale di 20 milioni di euro e una dotazione a regime di tre miliardi (attraverso ricapitalizzazioni successive). La società deve essere costituita da un decreto del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri (Pd), che però non decide da solo. Occorre il «concerto», cioè la controfirma, di altri tre ministeri: nell’ordine Mit (De Micheli, Pd), Mise (Patuanelli, M5S) e Lavoro (Nunzia Catalfo, M5S). La procedura per approvare il decreto però si è incagliata nella navetta fra questi ministeri.
Non c’è accordo politico sul cda
Manca l’accordo sulla composizione delle poltrone del cda, in particolare tra i Cinque stelle. Secondo le ultime notizie nel cda non dovrebbe esserci un rappresentante dei lavoratori, al contrario di quanto aveva affermato nei mesi scorsi Patuanelli. Questo ha fatto irritare i sindacati confederali (Cgil-Cisl-Uil), che spesso vanno ad incontri riservati con il governo insieme alla sigla di destra Ugl, mentre sono escluse le altre sigle che rappresentano lavoratori Alitalia.
I vertici annunciati via Facebook
Neppure i vertici si sono insediati. Dopo un lungo braccio di ferro sulla scelta dei vertici, il 29 giugno il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato che il presidente della nuova Alitalia sarà Francesco Caio e l’a.d. Fabio Maria Lazzerini. L’annuncio è stato dato via Facebook. Nessuno nel governo ha fatto commenti. I due manager hanno anche partecipato a riunioni al Mef per stendere le linee guida del piano industriale (elaborate dagli advisor Oliver Wyman e Deloitte) e il 10 settembre sono andati in audizione alla commissione Trasporti della Camera, ma non sono stati nominati, dunque non hanno alcun potere.
Caio e Lazzerini in fibrillazione
Caio e Lazzerini sono in fibrillazione: se ci fosse una crisi di governo o un ripensamento le nomine potrebbero saltare. Caio è presidente della Saipem (e ha detto alla Camera che manterrà questa poltrona anche quando sarà presidente di Alitalia «non a tempo pieno»), mentre Lazzerini è il Chief business officer dell’Alitalia commissariata, cioè il direttore commerciale. Ma sono praticamente inesistenti i rapporti di Lazzerini con il commissario Giuseppe Leogrande e il d.g. Giancarlo Zeni, che si occupano della gestione di Alitalia, le relazioni sono pessime.
Le perdite di Alitalia
Arriviamo alla situazione di Alitalia, che ha perdite elevatissime e fa pochi voli. Il disastro del trasporto aereo mondiale causato dalla pandemia ha in parte coperto i problemi di Alitalia, che era in crisi già prima, nel 2019 infatti aveva perso circa 600 milioni di euro. La Iata ha previsto che quest’anno le compagnie mondiali nel complesso perderanno 84,3 miliardi di dollari, dopo dieci anni di utili aggregati. Nel primo semestre di quest’anno i ricavi di Alitalia sono diminuiti del 62%, da 1.444 a 544 milioni. La perdita a livello operativo (Ebit) è peggiorata da -250 a -427 milioni, secondo la relazione inviata da Leogrande al Parlamento. La flotta a luglio era ridotta a 104 aerei.
Non c’è il piano industriale
Senza il via alla Newco non può essere fatto il piano industriale. Secondo la successione di decreti legge sarà il cda della Newco a redigere e approvare il piano industriale, entro 30 giorni dalla costituzione della società. Poi il piano dovrà essere mandato alle competenti commissioni parlamentari, che avranno 30 giorni per dare un parere. La Newco potrà essere operativa solo in seguito alle «valutazioni» della Commissione Ue, che ha chiesto una «discontinuità economica» tra la vecchia e la nuova società. Il punto chiave è quello degli aiuti di Stato, essendo in ballo 3 miliardi di soldi pubblici per la ricapitalizzazione della nuova società.
La cigs scade il 31 ottobre
A fine ottobre scade la cassa integrazione per 6.828 lavoratori del gruppo Alitalia che il commissario aveva chiesto, con decorrenza dal 24 marzo scorso, sia per efficientamento sia per ridurre i costi di fronte alla crisi da Covid-19. I dipendenti di Alitalia al 30 giugno scorso erano 10.654.
Pronta la richiesta di nuova cigs per altri 5 mesi
Secondo fonti autorevoli è già stata preparata da Alitalia la lettera per chiedere il prolungamento della cigs fino al 31 marzo 2021 per gli stessi lavoratori (a rotazione per la maggioranza, tranne alcune centinaia a zero ore). La lettera però non è ancora stata ufficializzata da Leogrande e non è stata inviata ai sindacati per dare il via alla procedura di legge e al negoziato.
Newco operativa non prima del 2021
Da quanto trapela il commissario attende un segnale politico sulla costituzione della Newco, perché ogni azione potrebbe non essere tarata alle dimensioni adeguate . In ogni caso, dati i tempi per l’intera operazione, la Newco non potrebbe essere operativa prima del 2021.
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