Re: AZ ennesimo cambio della guardia 29 Giugno 2020
Inviato: mer 30 set 2020, 23:27:28
Mi fa ridere il finale dell'articolo... "presunti" ...
Notizie su Malpensa, Linate, Orio al Serio, Montichiari
http://www.mxpairport.it/forum/
Resta comunque un punto a sfavore di mxp che denota le sua debolezze!I-Alex ha scritto:quoto, serviva qualcosa prima coi voli LR ma nulla oggi con gli intercontinentali fermimalpensante ha scritto:I voli Alitalia da Malpensa a Fiumicino non servivano esattamente a niente o meglio servivano solo ad Alitalia e alle sue connessioni a Roma.
Certo potevano fare comodo a chi è di Varese e vuole andare a Roma, ma nulla vieta di alzare le chiappe e portarle a Linate, esattamente come fanno i milanesi quando partono da Malpensa o da Orio.
Le lamentazioni della Lega sono la dimostrazione della pochezza mentale di tanti dei suoi rappresentanti. Quando erano al governo avrebbero potuto e dovuto staccare la spina ad Alitalia, invece Matteo S. straparlava di compagnia di bandiera e altre minchiate. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Da Varese andremo a Roma in treno
A questo giro, più che debolezze di Malpensa io direi debolezze di alitalia.Flo ha scritto: ↑gio 01 ott 2020, 10:40:32Resta comunque un punto a sfavore di mxp che denota le sua debolezze!I-Alex ha scritto:quoto, serviva qualcosa prima coi voli LR ma nulla oggi con gli intercontinentali fermimalpensante ha scritto:I voli Alitalia da Malpensa a Fiumicino non servivano esattamente a niente o meglio servivano solo ad Alitalia e alle sue connessioni a Roma.
Certo potevano fare comodo a chi è di Varese e vuole andare a Roma, ma nulla vieta di alzare le chiappe e portarle a Linate, esattamente come fanno i milanesi quando partono da Malpensa o da Orio.
Le lamentazioni della Lega sono la dimostrazione della pochezza mentale di tanti dei suoi rappresentanti. Quando erano al governo avrebbero potuto e dovuto staccare la spina ad Alitalia, invece Matteo S. straparlava di compagnia di bandiera e altre minchiate. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Da Varese andremo a Roma in treno
Opinione proprio per nulla condivisibile. E' così difficile capire che l'area servita da Malpensa è la medesima che Alitalia serve da Linate, dove AZ già fa arrivare aerei vuoti da Roma? Che senso avrebbe mandare aerei doppiamente vuoti verso due aeroporti? Ma che stiamo a dire?Flo ha scritto: ↑gio 01 ott 2020, 10:40:32Resta comunque un punto a sfavore di mxp che denota le sua debolezze!I-Alex ha scritto:quoto, serviva qualcosa prima coi voli LR ma nulla oggi con gli intercontinentali fermimalpensante ha scritto:I voli Alitalia da Malpensa a Fiumicino non servivano esattamente a niente o meglio servivano solo ad Alitalia e alle sue connessioni a Roma.
Certo potevano fare comodo a chi è di Varese e vuole andare a Roma, ma nulla vieta di alzare le chiappe e portarle a Linate, esattamente come fanno i milanesi quando partono da Malpensa o da Orio.
Le lamentazioni della Lega sono la dimostrazione della pochezza mentale di tanti dei suoi rappresentanti. Quando erano al governo avrebbero potuto e dovuto staccare la spina ad Alitalia, invece Matteo S. straparlava di compagnia di bandiera e altre minchiate. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Da Varese andremo a Roma in treno
Non ci sarà più tutto il resto ma Alitalia si.[emoji16]I-Alex ha scritto:cmq AZ ha fatto trapelare che il Malpensa - Fiumicino tornerà coi voli LR... se ci sarà ancora una Alitalia
https://www.ilmessaggero.it/economia/ne ... 98920.htmlSarebbero oltre 15 i candidati proposti dai 5 Stelle per il board di Alitalia. Tra questi c'è sicuramente l'attuale direttore generale Giancarlo Zeni, sponsorizzato dalla senatrice Giulia Lupo, ex hostess della compagnia, ma non visto di buon occhio da una parte del movimento - il ministro Stefano Patuanelli in testa - e su un fronte diverso, dall'intero Pd. Un elenco per ora top secret, gelosamente custodita nella segreteria dell'ad Fabio Lazzerini, ma che ha fatto già storcere il naso sia al Tesoro che ai vertici del ministero delle Infrastrutture, i due dicasteri che insieme allo Sviluppo si stanno occupando del dossier.
APPROFONDIMENTI
LA FAIDA
Una faida, quella interna ai pentastellati, che dura da 4 mesi e che fatalmente blocca le nomine, pesa sui contribuenti che pagano la Cigs, ritarda il varo del decreto che deve costituire la Newco, avvelena il clima aziendale. Tanto che i rumors parlano addirittura di confronti particolarente tesi anche al vertice della compagnia. Una battaglia sotto certi aspetti paradossale e certamente non dignitosa visto che la lotta per un pugno di poltrone o per mantenerne anche una soltanto (quella del dg Zeni) sta progressivamente paralizzando il vettore di Stato e tiene in ostaggio il futuro della compagnia, di fatto senza una guida legittimata, riducendo ogni giorno di più la credibilità della società in un momento complesso per il trasporto aereo.
Alitalia, nomine bloccate dalle divisioni nei 5Stelle
«Probabilmente dello sperpero dei soldi pubblici - spiega una fonte sindacale - tra quanto impegnato dal governo per tenere in piedi Alitalia e gli oneri legati alla Cigs non importa proprio a nessuno, tanto meno ai 5Stelle che invece si erano eretti a paladini anticasta». I 5Stelle respingono le accuse, ma di fatto, al di là delle smentite rituali, il nodo non viene sciolto. Anzi ogni ora che passa s'ingarbuglia ulteriormente perché nessuno, sia sul fronte dei pentastelati che su quello dei democrat, sembra cercare un compromesso. Ieri mattina si era anche diffusa la voce, messa in circolazione dallo stesso movimento, che la Lupo si fosse autocandidata per il board, voce priva di fondamento in quanto la senatrice sarebbe stata in conflitto d'interesse.
Alitalia, un altro anno di Cigs: paralisi su nomine e strategie, la lite Pd-M5S blocca l’azienda
Una voce falsa ma rivelatrice comunque di un clima pesante, fatto di veti e controveti. Dal partito guidato da Zingaretti non arriva nessun commento ufficiale, ma trapela solo una amara constatazione: non bisogna partire con il piede sbagliato, la definizione di una squadra di vertice affiatata e coesa è fondamentale per le sorti del vettore. Alla fine qualcuno dovrà fare un passo indietro, magari dopo le pressioni crescenti che arrivano da Palazzo Chigi, dove l'irritazione è in crescita. Anche perché l'esecutivo, va ricordato, aveva annunciato il varo della Newco a giugno ed ora, considerando l'impasse anche di Atlantia e Ilva, casi ben più complessi, sta dando l'impressione di immobilità. Conte, che ha già aperto il fronte Inps con Tridico, non vuole però affondare anche su Alitalia e auspica che la moral suasion avviata 48 ore fa abbia effetto.
Atlantia divide in due Autostrade ma lascia uno spiraglio a Cdp
Non mollano la presa nemmeno i sindacati fortemente critici con l'attuale gestione commissariale. Preoccupazioni ribadite da Salvatore Pellecchia (Fit-Cisl) dopo l'incontro con Giuseppe Leogrande: manca la visione strategica, manca il dialogo, bisogna invece tutelare i lavoratori. Sulla stessa linea Ivan Viglietti della Uiltrasporti che è preoccupato per il mancato «presidio dei mercati, in particolare di quello domestico che peserà sul il rilancio della futura newco». In serata la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ha mandato un messaggio chiaro ai 5 Stelle: «Non vi nascondo - ha detto - una certa irritazione per il ritardo sulla firma del decreto che, come avevo detto qualche giorno fa, è pronto». Insomma, basta tergiversare, basta con i veti. La stessa irritazione di Palazzo Chigi.
e' una scusa per ritardare la newco, sicuramente, ma allo stesso tempo e' anche una questione sostanziale. La nomina di lazzerini come AD in pectore della newco e' stata fatta dal presidente del consiglio e avrebbe dovuto risolvere la querelle tra il PD che la spingeva e il M5S che era favorevole a zeni. Che poi zeni in realta' e' piu' il cocco della senatrice lupo ex hostess alitalia che non dei 5S, tanto e' vero che circolano rumours di patuanelli a cui zeni non piacerebbe, quindi pare esserci un certo disaccordo gia' all'interno dei 5S. Comunque di fatto la senatrice vuole infilare zeni nel CDA della newco alitalia per vigilare sulle mosse di lazzerini + caio, ma lazzerini di avere un rompicotillons in CDA non ne vuole proprio sapere. Pensate a zeni che, avendo a disposizione i dati di dettaglio di alitalia, li va a spifferare alla lupo la quale a sua volta li utilizza per dimostrare che lazzerini sta facendo buchi grandi come una casa nel bilancio. Non e' strano che Lazzerini si opponga a questa situazione, e che se ne lamenti coi suoi riferimenti politici. Ma questa lotta non e' solo una questione di nomine e quindi di puro potere come la pone il messaggero, c'e' di piu', o meglio, c'e' anche una impostazione di tipo diverso adottate da lazzerini e da zeni. Il primo e' il classico commerciale brillante che sa di avere le spalle ben coperte dal governo e ben 3 mld da giocarsi nei prossimi anni, la sua impostazione e' quella di spingere le vendite, aumentare il giro d'affari, aprire nuove rotte particolarmente quelle di lungo raggio dove la narrazione dietro i fallimenti continui di alitalia ha costruito un ipotetico mondo dorato alla portata di chi lo cerca. Noi qui dentro sappiamo tutti che si tratta di caxxate senza il minimo fondamento, ma lazzerini vuole giocarsi le sue carte puntando su quella pista, e sa che la politica italiana nonche' i sindacati non aspettano altro che l'apertura di nuove rotte, l'acquisto di nuovi aerei, e la creazione di nuovi posti di lavoro. Badate bene, poi magari lazzerini e' il primo a non credere nel successo di questa strategia, ma perche' dovrebbe proporne un'altra? E' quello che la politica italiana vuole, quindi avanti, tanto le perdite per alitalia non sono mai state un problema.easyMXP ha scritto: ↑ven 02 ott 2020, 13:24:51 Partisse la newco non farebbe altro che iniziare ad erodere i 3 miliardi di tesoretto.
Meglio tenere tutto in amministrazione straordinaria, tanto la UE non interverrà mai a chiudere il rubinetto fino a quando ci sarà la pandemia.
Il mancato accordo sulle nomine è un'ottima scusa.
https://www.ilmessaggero.it/economia/ne ... 00055.htmlLa cloche per il decollo della nuova Alitalia passa nelle mani di Giuseppe Conte. Dal Tesoro fanno infatti sapere che dal ministero dello Sviluppo è finalmente arrivato, fresco di firma, il decreto per la costituzione della Newco, che è stato subito inviato a Palazzo Chigi per il placet del presidente del Consiglio. Il ministero delle Infrastrutture, per quanto di sua competenza, aveva già dato l'ok. Si tratta, a meno di clamorosi colpi di scena, di un passaggio decisivo per la compagnia che, dopo oltre 4 mesi di attesa e uno scontro durissimo sulle nomine, avrà finalmente il suo atto costitutivo e, a seguire, un piano industriale. La firma di Stefano Patuanelli, che si era duramente scontrato con la senatrice Giulia Lupi, ex hostess sempre dei 5Stelle come il ministro, fa supporre che sia stata trovata un'intesa dopo il lungo tiro alla fune sui componenti del cda: un organismo che - sempre che la partita si chiuda nelle prossime ore - dovrebbe avere 7 componenti, mentre sarebbero stati esclusi a sorpresa i rappresentanti dei lavoratori, nonostante il pressing dei sindacati e le promesse del Mise. Bisognerà ora capire se la senatrice Lupo sia riuscita o meno a imporre nel cda l'attuale dg Giancarlo Zeni superando le diffidenze, per usare un eufemismo, di Pd, Tesoro e di una parte cospicua del Movimento.
LE CONSEGUENZE
Ma il lungo confronto sulle nomine, tutto interno ai pentastellati, non è stato privo di conseguenze. Ha fatto in primo luogo perdere tempo prezioso alla compagnia, paralizzata nella gestione commissariale e senza vertici operativi in grado di mettere a punto una strategia industriale. Soprattutto, visto che la Cigs per gli oltre 8 mila dipendenti Alitalia è pagata dai contribuenti, ha aggravato ulteriormente le casse statali. Un decollo rapido avrebbe probabilmente evitato un uso così massiccio di ammortizzatori sociali e consentito di affrontare il mercato con offerte commerciali più aggressive. Va considerato infatti che al momento il vettore tricolore perde ogni mese circa 2 milioni di euro e che a fine anno il rosso, anche per l'effetto Covid, sfiorerà o addirittura supererà 700 milioni. E questo proprio perché i grillini, o almeno una parte di essi, come denunciato più volte dai sindacati, hanno proditoriamente rallentato l'avvio della nuova compagnia.
ZAVORRA
L'Alitalia di Stato sarebbe dovuta partire, come annunciato solennemente dal governo, il primo giugno per sfruttare al meglio i segnali di ripresa del mercato. Riorganizzandosi sul lungo e medio raggio e approfittando, tra l'altro, delle difficoltà degli altri vettori, low cost in primis. Lo scontro sulle poltrone, o meglio sull'assetto al vertice, non ha invece consentito di mettere a punto le linee guida per il futuro, lasciando al commissario straordinario Giuseppe Leogrande il solo compito di ridurre costi e tratte. Così è stata tagliata Malpensa, ridotti o eliminati i voli per Nord e Sud America, cedute ad altre compagnie le tratte per le Maldive, abbandonato il settore cargo. Insomma, una vera deblacle che renderà molto più difficile per il nuovo board, a prescindere dai componenti, risalire in fretta la china. Tant'è che vista l'impasse è in arrivo la richiesta di nuova cassa integrazione per un altro anno per oltre 6.800 dipendenti.
Tornando al decreto sulla Newco, dove sembra essere stato decisivo il pressing dei sindacati e della ministra Paola De Micheli, c'è attesa per capire i dettagli della nuova struttura che dovrebbe avere circa 5 mila dipendenti, un centinaio di aerei a regime e tre società ad hoc. Una per il comparto volo, una per servizi di terra e l'altra per la manutenzione, sul modello della portoghese Tap. Nella società che resterà sotto la gestione commissariale finiranno invece gli esuberi e tutti i debiti. Il via libera, salvo sorprese viste le recenti impuntature dei 5Stelle, nelle prossime 48 ore.
Ci hanno smantellato un hub in una notte, oltre a fare bau bau non è stato fatto altro contro AZ. Non mi stupisco di questa situazione.
Ma non è che la politica si debba occupare solo di fatti che interessano il vasto pubblico.
Contribuirei immediatamente anch'io ma sono certo che questa iniziativa verrebbe bannata da qualunque quotidiano a tiratura nazionale complici tacitamente (..o no...) nel non incorrere giammai a provare a violare l'assunto di "lesa maesta' " verso l'inceneritore di quattrini dei contibuenti nonche' distributore di prebende varie ai "privileggiati" beneficiari.RAV38 ha scritto: ↑sab 03 ott 2020, 20:26:37 Magistrale esposto come sempre. Il guaio è che il vasto pubblico (anche quello che in questa fase non vola ma che comunque paga le tasse) ignora questi fatti ...oggettivamente vergognosi. E quindi la politica non ci bada. L'articolo di M. dovrebbe essere pubblicato su un giornale milanese di ampia tiratura. Anche a pagamento. Se ci fosse una iniziativa in tal senso di Aeroporti Lombardi, sarei pronto a contribuire. Tra parentesi: domando: i sindacati dei l'avoratori dell'handling a LIN accettano tutto senza protestare? Perchè non inviare anche a loro copia dell'articolo di M.?
Quanto costano i dipendenti in trasferta? Meno dell'handling locale? È ragionevole farlo per una società in amministrazione (non) controllata che continua a sperperare denaro pubblico che arriva dalle tasse degli Italiani? Ogni quanto tornano a Roma questi operai? Pensano forse di trasferire definitivamente a breve questi dipendenti su base Milano, così da risparmiare sulle spese di trasferta, oppure avremo voli FCO-LIN dedicati solo ai loro spostamenti? Qual è la ragione logica per cui il personale di AZ viene assunto base Roma ma poi viene mandato a lavorare in trasferta a Milano (prima piloti e A/V, ora anche i facchini)?Come ciliegina sulla torta Alitalia ha deciso di non utilizzare più a Linate i servizi locali di handling e ha mandato in trasferta da Roma gli operai che caricano e scaricano le valigie etc. Tutto lecito, per carità, ma è uno schiaffo alla forza lavoro locale, che rischia il licenziamento, non essendo super‑protetta come chi è dipendente di Alitalia.
Queste sono le domande che si dovrebbero fare i magistrati e cominciare finalmente a metterci le "mani" dentro a sto carrozzone. Arrivera' pur un magistrato prima o poi?KittyHawk ha scritto: ↑dom 04 ott 2020, 01:02:19 Per sollevare un bel caso politico-sindacale basta questo passaggio di Malpensante:Quanto costano i dipendenti in trasferta? Meno dell'handling locale? È ragionevole farlo per una società in amministrazione (non) controllata che continua a sperperare denaro pubblico che arriva dalle tasse degli Italiani? Ogni quanto tornano a Roma questi operai? Pensano forse di trasferire definitivamente a breve questi dipendenti su base Milano, così da risparmiare sulle spese di trasferta, oppure avremo voli FCO-LIN dedicati solo ai loro spostamenti? Qual è la ragione logica per cui il personale di AZ viene assunto base Roma ma poi viene mandato a lavorare in trasferta a Milano (prima piloti e A/V, ora anche i facchini)?Come ciliegina sulla torta Alitalia ha deciso di non utilizzare più a Linate i servizi locali di handling e ha mandato in trasferta da Roma gli operai che caricano e scaricano le valigie etc. Tutto lecito, per carità, ma è uno schiaffo alla forza lavoro locale, che rischia il licenziamento, non essendo super‑protetta come chi è dipendente di Alitalia.
Ecco, queste sarebbero alcune domande da porre ai commissari e ai vari responsabili politici e sindacali, sperando di ricevere delle risposte.
Probabilmente ora AZ ha personale di terra in eccesso da pagare a prescindere, per cui ha convenienza a spostarne una parte a LIN piuttosto che pagare ulteriori stipendi ai dipendenti AH.
C’è sempre la possibilità di metterli in Cassa Integrazione e ad AZ non costerebbero niente.belumosi ha scritto:Probabilmente ora AZ ha personale di terra in eccesso da pagare a prescindere, per cui ha convenienza a spostarne una parte a LIN piuttosto che pagare ulteriori stipendi ai dipendenti AH.
Capisco l'astio verso AZ, ma mi sembra eccessivo pretendere che un'azienda mandi in cassa integrazione i propri dipendenti per dar lavoro a terzi.malpensante ha scritto: ↑dom 04 ott 2020, 01:59:06C’è sempre la possibilità di metterli in Cassa Integrazione.