Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

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D960
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda D960 » dom 11 apr 2021, 13:13:53

Meno male, anche a questa tornata cambieranno livree e divise. Mi stavo già preoccupando :mrgreen: .
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » dom 11 apr 2021, 13:46:06

Perché sulle divise c’è scritto Alitalia dappertutto, come se fossero Emporio Armani.

KittyHawk
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » dom 11 apr 2021, 15:31:13

Gli zeloti velinari di Alitalia continuano a fare danni. Ti interessa mantenere la proprietà del marchio? Non parlare di cifre, fai finta di niente e parla di interesse sentimentale e storico.
Invece no, pensando di essere furbi hanno snocciolato cifre su cifre. Ora, fossi un commissario dell'UE, esigerei che in un'asta di aggiudicazione il prezzo di partenza fosse congruo con queste valutazioni e ITA si troverebbe a dover sborsare molti più soldi del previsto. Se non fosse possibile imporre un alto prezzo di partenza per l'asta e fossi invece un avventuriero cercherei di aggiudicarmi il marchio senza strafare, per poi rivenderlo con alto guadagno a ITA, che ha già fatto sapere via stampa quanto lo valuta e, immagino, fino a quanto potrebbe essere disposta a pagarlo. :naughty:

spanna
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda spanna » dom 11 apr 2021, 21:31:41

per il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti quella che sta per iniziare sarà "una settimana decisiva" per il futuro di Alitalia. Perché quello che definisce un "braccio di ferro" ingaggiato con la Commissione europea per dare un futuro a una compagnia di bandiera è alle battute finali: a breve nascerà Ita, così come verrà chiamata la società che nasce dalle ceneri di Alitalia ora che si è sbloccato il contenzioso che da mesi oppone il governo italiano a Bruxelles.

Il futuro della società pubblica è ancora incerto: Alitalia non cambierà solo il nome, ma anche il logo. Mentre quasi la metà degli slot di Milano Linate dovranno essere ceduti a concorrenti. Resta aperta anche la questione legata alle attività di manutenzione ed handling, che devono essere messi a gara e che Ita potrà rilevare solo per una quota di minoranza.

Il ministro Giorgetti, intervenendo a un dibattito organizzato a Milano dalla scuola di formazione politica della Lega, non ha nascoso le ultime difficoltà. "Auspico che questa trattativa con Bruxelles porti a una soluzione positiva - ha spiegato - è chiaro che se fossimo stati proni, la trattativa sarebbe stata chiusa tre mesi fa. La nuova compagnia per essere in discontinuità e in equilibrio economico sarà una compagnia aerea molto probabilmente diversa, molto più ristretta su rotte e velivoli e soprattutto non potrà avere in sé tutte le parti che aveva prima come l'handling e la manutenzione".

Insomma, a detta di Giorgetti è in corso "un confronto serrato con la Commissione europea, l'intenzione del governo italiano è di avere una compagnia competitiva", ma "è oggettivamente un braccio di ferro".

Il settore cargo non è al momento una priorità. anche se Giorgetti non esclude che "in prospettiva sia contemplato". Il ministro ha ricordato che "lo Stato italiano ha deciso di metterci tre miliardi, che non si possono sicuramente buttare via, perché ci sono altri settori in sofferenza". Resta il fatto che "il piano di ammortizzatori sociali e di politiche attive del lavoro è già allo studio con il ministro Andrea Orlando".

Una frase che manda in allarme i sindacati, da tempo sulle barricate. "Su Alitalia è inaccettabile l'atteggiamento discriminatorio della Ue, che non autorizza il piano industriale per i tre miliardi dello Stato - interviene Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl - Bruxelles ha autorizzato la ricapitalizzazione di altre compagnie europee per importi ben superiori: parliamo di 10,4 miliardi per Air France-Klm e di 9 miliardi di euro per Lufthansa. Questi non erano aiuti di Stato?".

Il differente atteggiamento della Ue nei confronti di Air France e Lufthansa è un tema sui cui si è esibito anche il ministro. "E' un difficile equilibrio tra interesse nazionale e la necessità di avere una compagnia che non replichi gli errori del passato - ha spiegato Giorgetti - noi siamo arrivati a questa crisi con una compagnia fallita, Francia e Germania no. Avevano compagnie più strutturate".
https://www.repubblica.it/economia/2021 ... 296017383/
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda hkg » lun 12 apr 2021, 06:34:45

Leggendo que e la, il problema di ieri oggi az sta chiuso in linate.
Ieri perché doveva presevarlo, considerato la gallina delle uova d'oro, oggi perché perde gli slot a favore di altri concorrenti.
Ma i mirabolanti tecnocrati che sono al potere non sono capaci di fare uno straccio di piano nazionale di sistema aeroportuale???
Pure il CEO di Airdolomiti ha affermato che così non funziona, e con stupore ci troviamo dei voli Parma- Catania e quant' altro.
L Italia aeroportuale mi sa che è suddivisa come nel medioevo con tante signorie, mentre oltralpe si formavano i regni..
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » lun 12 apr 2021, 08:45:20

Il problema di Alitalia è che non hanno mai saputo, o voluto, accorgersi dei cambiamenti in atto e hanno continuato come se nulla fosse. Nella loro concezione degli affari evidentemente è il mercato che deve adattarsi a loro e non viceversa.
Linate è solo uno dei tanti esempi. All'epoca dei capitani coraggiosi hanno puntato troppo sulla Milano-Roma che, se fino ad allora era la gallina dalle uova d'oro, per i più avveduti era già a notevole rischio con l'apertura dell'AV ferroviaria. Qualche anno prima da Roma snobbarono il fenomeno low cost e in particolare il non azzimato MoL a BGY, per poi lamentarsi di quel che accadde negli anni successivi.

Nel corso degli anni LIN è stato via via aperto, seguendo le richieste dei sempre nuovi padroni di AZ e di parte della politica, ma la compagnia non è mai stata capace di sfruttare veramente l'aeroporto. Anche quando avrebbe potuto approfittare delle occasioni che si sono presentate negli anni per riacquistare un vantaggio competitivo non lo ha fatto, cercando sempre il tornaconto di breve durata rispetto a uno di lungo termine. La voluta riapertura di LIN in piena pandemia, solo per trarre qualche effimero vantaggio dai voli estivi, ne è l'ultimo esempio.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda hkg » lun 12 apr 2021, 10:41:04

Il problema oltre che ad esserci sul sistema aeroportuale milanese lo abbiamo anche negli altri scali nazionali. L unico che si salva e fco, e per volontà politica troverà vantaggio con la ultima castrazione del limite max giornaliero dei voli dal City Airport Ciampino.
Programmato e legiferato in tempo per bloccare llo sviluppo dele LCC da Ciampino.
Chiassa quando linate diverrà un city Airport LCC, cosa scoppierà.
Vedremo, vedremo...
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Messaggio da leggereda malpensante » lun 12 apr 2021, 13:04:31

Il whatever it takes inopportuno per Alitalia

Lorenzo Borga 12 apr 2021

Sembrava che Draghi non volesse perseguire la via del salvataggio pubblico. Oggi invece le prospettive sono diverse

Anche Mario Draghi ci è cascato. Sembra che in questo paese non si possa fare politica attiva senza desiderare una compagnia aerea di bandiera e salvare per l’ennesima volta Alitalia dalle sue difficoltà economiche. Il presidente del Consiglio in una conferenza stampa ha prima detto «non accetteremo discriminazioni arbitrarie tra Alitalia e Air France» da parte della Commissione europea. E ha poi ribadito che il piano del governo è mettere in piedi un’azienda con una forte discontinuità dalla precedente Alitalia, anche perché a livello personale Draghi la considera «una cosa di famiglia, anche se un po’ costosa» visto che – ha aggiunto - ha viaggiato quasi sempre con quella compagnia.

Le dichiarazioni del presidente del Consiglio partono però da un errore di fondo. Come ha già chiarito anche Il Foglio, gli aiuti pubblici straordinari autorizzati dall’Unione europea dopo lo scoppio della pandemia possono compensare solo le perdite legate all’attuale crisi economica. Per questo la Commissione ha già concesso ad Alitalia diverse tranche di aiuti. Mentre per ora non si è ancora sbloccata la trattativa principale, quella per la creazione di Ita con 3 miliardi di soldi pubblici freschi, la nuova compagnia pubblica che potrebbe nascere dalle ceneri della vecchia Alitalia con parte dei suoi aerei e dei suoi dipendenti. La Commissione europea vuole infatti delle garanzie dal governo italiano, e per questo non ha ancora avallato il salvataggio, differentemente a quanto accaduto con AirFrance (che il governo francese ricapitalizzerà per 4 miliardi di euro) e per Lufthansa (salvata con 6 miliardi dallo stato tedesco). Le due società europee sono infatti in una condizione ben diversa rispetto ad Alitalia: sia la compagnia francese che quella tedesca avevano chiuso il 2019 con risultati positivi, mentre Alitalia è in perdita da un ventennio e la pandemia ha solo aggravato una situazione già compromessa. Nel 2019 Alitalia aveva un margine Ebit – che rappresenta i profitti senza tenere conto di interessi e tasse - negativo di oltre 14 punti percentuali, mentre AirFrance-Klm aveva un margine positivo del 4,2 per cento (il gruppo Lufthansa oltre il 5 per cento). Peraltro, dalla fine degli anni ’90 e salvo pochi esercizi, la redditività della compagnia aerea è sempre stata negativa. Senza dimenticare l’intervento pubblico, che è stato sostanzialmente continuo negli ultimi decenni. La differenza di trattamento dell’Unione europea sta tutta in questi risultati precedenti allo scoppio della pandemia, come ha chiarito anche una portavoce della Commissione europea.

Peraltro, e qui veniamo all’attaccamento emotivo che Draghi ha dimostrato verso la compagnia di bandiera, Alitalia ha smesso da tempo di essere il vettore fondamentale per gli italiani. Nel 1997, anno della completa liberalizzazione del trasporto aereo passeggeri nell’Unione Europea, Alitalia deteneva circa il 75 per cento del mercato domestico italiano e circa il 35 per cento del mercato intercontinentale che interessava l’Italia. Nel 2018 invece, la percentuale sul mercato italiano si è dimezzata, raggiungendo il 38 per cento, mentre sul mercato internazionale Alitalia sposta ormai solo l’8 per cento dei passeggeri da e per l’Italia. E nel 2019 ha lasciato per strada un altro 1 per cento dei passeggeri trasportati rispetto all’anno prima. Per i voli nazionali Alitalia è ormai stata quasi raggiunta da Ryanair, mentre per il traffico internazionale il suo secondo posto tra le compagnie con più passeggeri è conteso da Easyjet. Come lo stesso Draghi ha ammesso, forse il suo attaccamento come pure l’abitudine a viaggiare con Alitalia sono dovuti alla sua età: un tempo, infatti, la compagnia italiana era una delle poche opzioni per gli italiani che dovessero viaggiare, tutelata anche da regole non concorrenziali. Ma ora, in un mercato moderno, non è più così.

Il discorso di Mario Draghi in occasione della fiducia in Parlamento sembrava presagire alcuni segnali di discontinuità. Allora il premier neoincaricato aveva affermato che «il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente». Allora sembrava un chiaro riferimento alle aziende cosiddette “zombie”, quelle cioè che fin da prima della pandemia navigavano in acque agitate ma il cui fallimento è stato ritardato dagli aiuti pubblici a pioggia di cui hanno beneficiato le imprese da marzo 2020. Draghi, peraltro, ne aveva già parlato, prima di essere nominato presidente del Consiglio, avvertendo i governi che non tutte le aziende avrebbero potuto essere salvate e che serviva concentrarsi su quelle in salute e con prospettive di crescita dopo la pandemia. Quelle parole avevano fatto sperare che non avrebbe perseguito la via del salvataggio pubblico di Alitalia a ogni costo. E invece…


https://www.ilfoglio.it/economia/2021/0 ... a-2180011/

KittyHawk
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » lun 12 apr 2021, 14:58:08

Come disse Jean-Cyril Spinetta, per Alitalia ci vuole l'esorcista.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda spanna » lun 12 apr 2021, 19:14:02

https://www.ansa.it/europa/notizie/rubr ... 3416b.html
BRUXELLES - "La Commissione Ue ha applicato la stessa valutazione" fatta per Alitalia "ad altre compagnie nella stessa situazione, comprese Corsair e Tap. Al contrario, Air France e Lufthansa non erano in difficoltà alla fine del 2019". Lo spiega all'ANSA un portavoce dell'esecutivo Ue parlando degli aiuti di Stato concessi alle compagnie aree.

Il contesto è diverso anche per il taglio degli slot chiesto dall'Ue. "Air France e Lufthansa hanno dovuto cederne dove avevano una presenza significativa per garantire una concorrenza effettiva", mentre per Alitalia si tratta di dimostrare la discontinuità economica tra la vecchia e la nuova compagnia.
margherita non molla
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Messaggio da leggereda malpensante » mar 13 apr 2021, 09:23:24

Nuova Alitalia, decollo con 47 aerei. Ma l’Ue non cede su slot e marchio

di Leonard Berberi 13 apr 2021

Dopo 155 scambi di e-mail, ore di incontri (virtuali) e l’invio negli ultimi tre mesi di una quarantina di documenti tra presentazioni, fogli Excel e analisi di mercato iniziano questi giorni i negoziati finali tra l’Antitrust Ue e il governo per far decollare Italia Trasporto Aereo, la newco pubblica creata per rilanciare Alitalia. Negoziati per nulla facili visto che su diversi nodi Bruxelles non intende cedere, ribadendo la linea della fermezza che va avanti ormai dagli inizi dello scorso gennaio.

L’ultimo piano

Secondo l’ultima controproposta inviata domenica alla Direzione generale della Concorrenza — raccontano al Corriere della Sera fonti europee e ministeriali che seguono il dossier — ITA vuole decollare con 47 aerei per il trasporto passeggeri (di cui sei per le rotte intercontinentali). Altri 2-3 velivoli — già in servizio con Alitalia dopo le modifiche agli arredamenti interni — verrebbero utilizzati per il cargo. I dipendenti, se si considerano anche handling e manutenzione non dovrebbero superare le 4.800 unità. L’operazione richiederebbe in una prima fase meno di 1,8 miliardi di euro di finanziamento (sui 3 miliardi stanziati), ma negli anni successivi la società aprirà linee di credito.

Gli asset

Uno dei nodi è la modalità di passaggio del ramo «aviation» (la parte volo) da Alitalia a ITA: a Bruxelles pensano che questo debba avvenire attraverso una gara, cosa che richiederebbe fino a cinque mesi di tempo, facendo quindi slittare il decollo della nuova società in autunno. Sul programma fedeltà MilleMiglia la newco è disposta a fare il passo indietro, creandosi una sua piattaforma di fidelizzazione. Ma su handling e manutenzione chiede di poter rilevare gli asset con alcuni partner industriali e ottenendo il 51% di uno dei rami (preferibilmente i servizi di terra). Per l’Antitrust Ue invece vanno ceduti a terzi.

I nodi

Slot e marchio sono i principali ostacoli. ITA offre il taglio di circa 110 diritti di decollo e atterraggio a Milano Linate, Roma Fiumicino e alcuni scali europei «congestionati». Per l’Ue è ancora poco. La riduzione secondo loro deve essere «proporzionale» alle dimensioni della nuova azienda: dal momento che dimezza gli aerei e le persone allora è auspicabile il dimezzamento degli slot. Linea dura dell’Europa anche sul marchio, ritenuto segno evidente della continuità aziendale e proprio per questo non dovrebbe andare a ITA.

Il tavolo politico

Mentre vanno avanti i tavoli tecnici, in settimana non sono previsti quelli «politici» tra la commissaria per la Concorrenza Margrethe Vestager e i ministri Daniele Franco (Economia), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) ed Enrico Giovannini (Infrastrutture). Dalla Commissione ripetono, per l’ennesima volta, che il dossier Alitalia non è equiparabile a quelli di Air France e Lufthansa: non solo perché il vettore italiano perde da anni (al contrario degli altri due), ma anche perché qui si tratta di stabilire la discontinuità o meno con ITA. Sullo sfondo resta la doppia indagine Ue sui presunti aiuti di Stato (1,3 miliardi di euro) nei confronti di Alitalia.

lberberi@corriere.it


https://www.corriere.it/economia/aziend ... 2647.shtml

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Re:

Messaggio da leggereda malpensante » mar 13 apr 2021, 09:31:19

malpensante ha scritto: mar 13 apr 2021, 09:23:24 ITA vuole decollare con 47 aerei per il trasporto passeggeri (di cui sei per le rotte intercontinentali). Altri 2-3 velivoli — già in servizio con Alitalia dopo le modifiche agli arredamenti interni — verrebbero utilizzati per il cargo.
Quindi 9 WB e 38 NB.

malpensante ha scritto: mar 13 apr 2021, 09:23:24 Slot e marchio sono i principali ostacoli. ITA offre il taglio di circa 110 diritti di decollo e atterraggio a Milano Linate, Roma Fiumicino e alcuni scali europei «congestionati». Per l’Ue è ancora poco. La riduzione secondo loro deve essere «proporzionale» alle dimensioni della nuova azienda: dal momento che dimezza gli aerei e le persone allora è auspicabile il dimezzamento degli slot.
Quindi dimezzamento degli slot a Linate, che sono circa 100 coppie e cessione di 50 coppie.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda D960 » mar 13 apr 2021, 10:13:34

Considerando le rotte daily, JFK, MIA a cui si potrebbero aggiungere NRT e GRU con rotazioni più ampie.
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Messaggio da leggereda malpensante » mar 13 apr 2021, 10:24:47

Un aspetto poco chiaro riguarda i diritti di volo adesso detenuti da Alitalia, ad esempio quelli per il Brasile, l’Argentina e Tokyo Haneda. Se c’è discontinuità non dovrebbero passare automaticamente a ITA e comunque con così pochi aerei non si può pensare che le 21 frequenze settimanali per San Paolo e Rio de Janeiro, come le 14 per l’Argentina, vadano tutte a lei e vadano tutte per voli da Roma.

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Messaggio da leggereda BAlorMXP » mar 13 apr 2021, 10:36:43

malpensante ha scritto:Un aspetto poco chiaro riguarda i diritti di volo adesso detenuti da Alitalia, ad esempio quelli per il Brasile, l’Argentina e Tokyo Haneda. Se c’è discontinuità non dovrebbero passare automaticamente a ITA e comunque con così pochi aerei non si può pensare che le 21 frequenze settimanali per San Paolo e Rio de Janeiro, come le 14 per l’Argentina, vadano tutte a lei e vadano tutte per voli da Roma.
Dubito che ci sarà molto spazio per qualche tratta IC che non siano le blasonate con il riassetto di Linate pompato a più non posso per caricare gente dal sonno pesante e portarla per il mondo via hub europeo.


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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda wrth » mar 13 apr 2021, 10:40:40

malpensante ha scritto: mar 13 apr 2021, 10:24:47 Un aspetto poco chiaro riguarda i diritti di volo adesso detenuti da Alitalia, ad esempio quelli per il Brasile, l’Argentina e Tokyo Haneda. Se c’è discontinuità non dovrebbero passare automaticamente a ITA e comunque con così pochi aerei non si può pensare che le 21 frequenze settimanali per San Paolo e Rio de Janeiro, come le 14 per l’Argentina, vadano tutte a lei e vadano tutte per voli da Roma.
Quindi dovranno farne richiesta e aspettare come i comuni mortali?

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KL63 » mar 13 apr 2021, 11:21:25

Ne faranno pronta richiesta ed otterranno immediata riassegnazione e tutti i diritti saranno logicamente da Roma. Non occorre molta immaginazione, anche perché l'ente regolatore è della stessa proprietà che avrà ITA.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda BAlorMXP » mar 13 apr 2021, 11:34:56

KL63 ha scritto:Ne faranno pronta richiesta ed otterranno immediata riassegnazione e tutti i diritti saranno logicamente da Roma. Non occorre molta immaginazione, anche perché l'ente regolatore è della stessa proprietà che avrà ITA.
Un po’ ritornare a 30 anni fa. Brava Milano!


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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » mar 13 apr 2021, 11:37:12

KL63 ha scritto: mar 13 apr 2021, 11:21:25Ne faranno pronta richiesta ed otterranno immediata riassegnazione e tutti i diritti saranno logicamente da Roma.
Per fare 21 voli settimanali per San Paolo+Rio ci vogliono almeno 5 aerei, se li combini favorevolmente con qualcosa come Tokyo. Per fare 7 voli settimanali per Buenos Aires ce ne vogliono 2, per 14 voli (mai fatti) ce ne vogliono 4 e non sto contando le esigenze di backup e manutenzione.

In parole povere ITA non avrà nemmeno abbastanza aerei per fare tutti i voli per cui ci sono diritti per Brasile, Argentina e Haneda. Mi auguro che Neos bussi alle porte di ENAC e chieda almeno i diritti per San Paolo da Milano.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda BAlorMXP » mar 13 apr 2021, 11:46:00

Ho il brutto presentimento che neos sara la prossima ancella.


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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » mar 13 apr 2021, 12:09:36

La flotta WB di Alitalia si ridurrà di due terzi e Neos ha ne già un numero paragonabile a quello di Alitalia.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda spanna » mar 13 apr 2021, 12:27:50

sbaglio o berberi ha moderato di parecchio i toni? Non vedo piu' intemerate contro la cattiva europa, ne' riferimenti ad un presunto strappo del governo italiano per fare nascere un'ITA senza approvazione europea. Me ne compiaccio....
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda RAV38 » mar 13 apr 2021, 13:04:37

malpensante ha scritto: La flotta WB di Alitalia si ridurrà di due terzi e Neos ha ne già un numero paragonabile a quello di Alitalia.

Mors tua vita mea
Già, ma se Neos vorrà fare un salto di qualità avrà bisogno di contributi di traffico feed, specie dal nazionale. E quì ritorna l' ipotesi Easy. Staremo a vedere. Sarà interessante anche vedere se, di fronte agli sviluppi nel lungo raggio di una NEOS più ambiziosa, a Roma non cercheranno di mettere qualche bastone fra le ruote (pardon le ali) per difendere una ITA barcollante.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda gabbozzo » mar 13 apr 2021, 13:20:42

malpensante ha scritto: mar 13 apr 2021, 11:37:12
KL63 ha scritto: mar 13 apr 2021, 11:21:25Ne faranno pronta richiesta ed otterranno immediata riassegnazione e tutti i diritti saranno logicamente da Roma.
Per fare 21 voli settimanali per San Paolo+Rio ci vogliono almeno 5 aerei, se li combini favorevolmente con qualcosa come Tokyo. Per fare 7 voli settimanali per Buenos Aires ce ne vogliono 2, per 14 voli (mai fatti) ce ne vogliono 4 e non sto contando le esigenze di backup e manutenzione.

In parole povere ITA non avrà nemmeno abbastanza aerei per fare tutti i voli per cui ci sono diritti per Brasile, Argentina e Haneda. Mi auguro che Neos bussi alle porte di ENAC e chieda almeno i diritti per San Paolo da Milano.
Quoto. A rigor di logica i diritti bilaterali non dovrebbero essere un problema perché, appunto, ITA non potrà utilizzarli tutti con solo 9 macchine in flotta.
Se ENAC si rifiuta di ri-assegnare i diritti in eccesso si espone sicuro ad una causa epocale poiché si va a ledere il rispetto delle regole base del mercato (non si parla di un cavillo).
Chi altro riuscirà ad operare in modo sostenibile e regolare rotte su Brasile ed Argentina non saprei..dipende da quale ripresa ci sarà della domanda e da cosa farà LATAM dall'altra parte dell'Atlantico.

Sarà anche curioso vedere cosa faranno con i 38 narrow body.
Da un conto spannometrico a FCO ne servirebbero una 20ina solo per le rotte italiane. A Linate per coprire 100 coppie di slot ne servirebbero più di 20, e siamo già ad una 40ina di macchine.
Quindi ridurre Linate è inevitabile a meno di non volare solo sul nazionale da Roma. L'ostinazione a non voler cedere slot a LIN da questo punto di vista è un non-sense..ma probabilmente puntano ad affittarli a terzi (e qui sarebbe curioso capire come sia possibile che un diritto legale gratis possa essere affittato per soldi ad altri..).

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » mar 13 apr 2021, 14:06:47

gabbozzo ha scritto: mar 13 apr 2021, 13:20:42 Chi altro riuscirà ad operare in modo sostenibile e regolare rotte su Brasile ed Argentina non saprei..dipende da quale ripresa ci sarà della domanda e da cosa farà LATAM dall'altra parte dell'Atlantico.
LATAM pare aver detto che non tornerà a volare a Milano.

gabbozzo ha scritto: mar 13 apr 2021, 13:20:42L'ostinazione a non voler cedere slot a LIN da questo punto di vista è un non-sense..ma probabilmente puntano ad affittarli a terzi (e qui sarebbe curioso capire come sia possibile che un diritto legale gratis possa essere affittato per soldi ad altri..).
Cedere slot è avere concorrenza, che finora nei nazionali a Linate è stata praticamente assente dal 2008. Inoltre avere slot ha un valore anche nel caso in cui ci si voglia vendere.

Alitalia ha affittato slot a Air France e KLM per anni, Meridiana a British Airways. Non si affitta lo slot, si operano voli in code share in cui è il partner a mettere il metallo. Poi si suddividono le entrate e il detentore dello slot incassa senza aver fatto nulla. Bel mestiere, lo farei volentieri anch'io.


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