http://economia.ilmessaggero.it/economi ... 4726.shtmlIl piano Etihad: nuove rotte e aerei con il ritorno al profitto nel 2017
Trasformare la vecchia Alitalia in una compagnia a cinque stelle in cinque anni, con più rotte intercontinentali, nuovi aerei e una forza sul mercato in grado di competere ad armi pari con gli altri colossi del settore, sfruttando, tra l’altro, anche la forza dei prodotti made in Italy, quale veicolo nel mondo di un servizio di alta qualità.
E’ certamente ambizioso e articolato il piano di Etihad messo a punto per le nozze con la compagnia tricolore. Un piano, adesso che l’intesa con i sindacati si è finalmente delineata, che costituirà l’architrave della nuova alleanza dei cieli. Con un investimento complessivo di oltre 1,2 miliardi da qui al 2018 e, va sottolineato, una buona dose d’ottimismo sull’andamento di un mercato difficile e competitivo come quello dei trasporti aerei.
Del resto, la rotta tracciata dagli arabi (che avranno il 49% del capitale del vettore ristrutturato), ovviamente condivisa dai soci italiani, indica il ritorno all’utile nel 2017 con 108 milioni, un fatturato a quota 3,7 miliardi e un load factor, l’indice di riempimento degli aerei, che sfiorerà l’80 per cento. Nel 2023 l’utile volerà invece a quota 212 milioni e il fatturato a 4,5 miliardi.
Per il mol balzo dai 237 milioni del 2015 ai 526 milioni del 2017 fino ai 694 milioni del 2023. Cifre da capogiro se confrontate al rosso fisso con cui si sono chiusi gli ultimi bilanci di Alitalia.
La strategia di sviluppo di Alitalia si basa su sei linee guida. Le sinergie con Etihad e le compagnie collegate per consentire «guadagni tangibili»; l’integrazione in un network con oltre 95 milioni di passeggeri; la riduzione del corto raggio e il contestuale sviluppo del lungo raggio con il lancio da Roma Fiumicino di 7 nuove rotte in meno di 3 anni; l’ottimizzazione degli slot da Linate per la connessione con le capitali europee; l’incremento del lungo raggio da Malpensa con 25 nuovi voli settimanali nel 2018 rispetto agli attuali 11.
I PUNTI CHIAVE
Sarà poi sempre Malpensa l’hub di riferimento per il rilancio in grande stile del cargo. L’obiettivo dichiarato, come accennato, è puntare sul lungo raggio, dando servizi di qualità e filo da torcere ai tradizionali competitor europei. Prevedendo nel contempo lo sviluppo di Fiumicino e Linate.
Le città target da collegare all’Italia sono Pechino, Mexico City, Santiago del Chile, San Francisco, Seoul, Shanghai. Prevista invece una maggiore frequenza di voli per Chicago, New York e Rio, mentre da Abu Dhabi aumenteranno i voli per Roma, Milano, Venezia, Catania e Bologna.
A regime, cioè nel 2018, le destinazioni domestiche saranno 26, quelle internazionali 61 e le intercontinentali 18 per 105 destinazioni complessive e un flusso di passeggeri che sfiorerà, sempre nel 2018, quota 23 milioni. In sintesi, almeno in una prima fase saranno 7 le nuove destinazioni e 16 le nuove rotte. Per Etihad l’occasione dell’Expo non va perduta.
Tant’è che nel piano si spiega in maniera dettagliata come l’alleanza potrà «coprire completamente i target», rispondendo così alla domanda interna (sono previsti oltre 2,8 milioni dall’Italia), a quella europea (3,3 milioni di visitatori) e all’internazionale (1,6 milioni di visitatori).
Sfruttando, tra l’altro, anche Air Berlin, compagnia partecipata di Etihad. E, ovviamente, la forza degli arabi sul fronte asiatico e mondiale.[/b] Proprio attraverso le sinergie (Air Berlin appunto) si può riconquistare il ricco mercato del Nord Italia, ora nelle mani di Lufthansa, e partire al contrattacco.
Nulla di nuovo, sono notizie passate già più volte in rete, ma su cui vale la pena soffermarsi per una veloce analisi. I punti interessanti li ho evidenziati in neretto.
1) Ormai la famosa triade AZ "Quest'anno perdiamo - l'anno prossimo raggiungiamo il pareggio - tra due anni guadagniamo" è più granitica della tradizionale "Dio-Patria-Famiglia" a cui eravamo abituati. Dato che la nuova compagnia partirà nel 2015 (gli arabi avevano chiesto che le perdite del 2014 rimangano comunque in capo ai vecchi soci, e così sarà se le cose non sono nel frattempo cambiate, senza contare che ci sono dei tempi tecnici per l'avvio della nuova avventura che ci porteranno a fine anno), gli anni da considerare sono perciò 2015-2016-2017, in linea con l'assunto. È dal 2008 che ci ripropongono la stessa solfa, vediamo se sarà la volta buona.
2) Load factor dell'80%: ci dicano invece quale sarà il valore medio per passeggero del biglietto emesso, per confrontarlo con quello della concorrenza.
3) MXP hub cargo: ormai più del 50% della merce vola nelle stive degli aerei. Gli aerei e voli solo cargo sono in sofferenza e alcune analisi li danno come una razza, se non in estinzione, in sicura contrazione. Se a MXP AZ non ha voli passeggeri, come pensano di sviluppare il cargo? Come pensano di rendere profittevoli i voli passeggeri di FCO, se il cargo ruoterà su MXP?
4) Nuove rotte: sono poche e facilmente saranno solo stagionali. Ma il dato più interessante è l'apertura di voli diretti da Venezia, Bologna e Catania su Abu Dhabi. Neppure per l'Italia AZ riuscirà a far funzionare FCO come hub. Speriamo che almeno i velivoli che apriranno queste nuove rotte verso il Golfo siano col tricolore in coda, ma non ne sarei così sicuro.
5) Expo: l'occasione dovrà essere sfruttata - udite, udite - dall'alleanza. O meglio, da Etihad e dalle sue compagnie partecipate. Non quasi esclusivamente da AZ, che volerà principalmente su LIN, mentre le altre usano il più comodo (per l'Expo) aeroporto di Malpensa.
6) E infine chi combatterà la battaglia contro LH, per riprendersi il ricco mercato del Nord Italia (lo scrive il romano Il Messaggero, non sono mie parole :green: )? Air Berlin! Vorrà dire che milanesi, torinesi, veronesi, veneziani voleranno su Düsseldorf o Berlino, invece di Francoforte o Monaco, per poi volare magari da qualche altra parte del mondo. Anche perché, tra qualche anno, Air Berlin avrà una quantità di velivoli LR paragonabile a quella di AZ, che dovranno essere riempiti.