Il ministero Alitalia

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FlyCX
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda FlyCX » lun 28 set 2015, 11:06:18

spanna ha scritto:http://www.agi.it/cronaca/notizie/crac_ ... ro-rt10060
Crac Alitalia: ex vertici condannati, 8 anni e 8 mesi a Cimoli
10:26 28 SET 2015

(AGI) - Roma, 28 set. - Quattro condanne e tre assoluzioni: si e' chiuso cosi', davanti ai giudici della sesta sezione penale del tribunale di Roma, il processo legato al dissesto della vecchia Alitalia per perdite di oltre 4 miliardi di euro attraverso una serie di operazioni "abnormi o ingiustificate sotto il profilo economico e gestionale" nel periodo compreso tra il 2001 e il 2007. Otto anni e otto mesi di reclusione sono stati inflitti a Giancarlo Cimoli, presidente e amministratore delegato della compagnia area dal maggio 2004 al febbraio 2007, sei anni e mezzo a Pierluigi Ceschia, gia' responsabile del settore Finanza Straordinaria, sei anni a Gabriele Spazzadeschi, all'epoca direttore centrale del settore Amministrazione e Finanza, cinque anni a Francesco Mengozzi, amministratore delegato dal febbraio 2001 al febbraio 2004.
Assolti, per non aver commesso il fatto, gli ex funzionari Giancarlo Zeni e Leopoldo Conforti, e, perche' il fatto non costituisce reato, Gennaro Tocci, gia' responsabile del settore Acquisti e Gestione Asset Flotta. La bancarotta, per distrazione o dissipazione, era il reato contestato dalla procura mentre al solo Cimoli erano attribuiti due episodi di aggiotaggio per la diffusione, tra il novembre 2005 e la primavera 2006, di notizie false idonee a provocare una sensibile alterazione dei valori del titolo Alitalia quotato sui mercati finanziari. Il tribunale ha disposto anche una serie di risarcimenti milionari. (AGI)
mengozzi e cimoli, quelli che avrebbero dovuto far funzionare l'hub az a mxp, condannati ad anni di reclusione. Dopo uno si chiede come mai i conti di az non erano buoni. Forse oggi capiamo bene il perche'.
5 anni o 8 anni sono condanne pesanti, che parlano da sole per il danno fatto.

I giudici non sono esperti di aviazione ma hanno dimostrato di aver inquadrato correttamente la soluzione.
“È bastato che O’Leary prevedesse il fallimento della nostra compagnia, che, da quel momento, è aumentato il nostro fatturato” il soggetto non è Alitalia ma Lufthansa

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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda spanna » mar 29 set 2015, 19:14:18

l'UE corre in aiuto degli ex dipendenti alitalia, poverini, evidentemente non avevano abbastanza aiuti dal governo
http://www.ansa.it/europa/notizie/rubri ... b5df3.html
BRUXELLES - Gli europarlamentari della Commissione per i bilanci hanno approvato lo stanziamento di circa 1,4 milioni di euro a favore di Alitalia, come aiuti previsti dal Fondo Europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg). E' un primo via libera, visto che questa misura dovrà ora essere approvata dal Parlamento nel suo insieme e dal Consiglio dei ministri dell'Ue, che si dovrebbe riunire il prossimo 5 ottobre. Si tratta, in particolare, della cifra di 1,414,848 di euro che beneficerà 184 lavoratori licenziati da Alitalia, che ora hanno maggiore difficoltà a trovare un nuovo posto di lavoro.
Grazie a questo fondo, ai lavoratori licenziati vengono offerti strumenti come il supporto per la creazione di imprese, assistenza nella ricerca del lavoro, orientamento professionale e vari tipi di percorsi di formazione. In molti casi le autorità nazionali hanno già iniziato a prendere alcune di queste misure che saranno rimborsate dall'Ue una volta che le loro richieste verranno definitivamente approvate.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda spanna » mer 30 set 2015, 10:57:46

la condanna a cimoli e mengozzi ha stimolato alcune analisi da parte di firme eccellenti del giornalismo italiano:
statera:
http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... 123964516/
turani:
http://www.uominiebusiness.it/default.a ... ccomandati
ecco, leggendo queste articolesse si capisce bene che uno dei grandi problemi di alitalia e' stato proprio il livello del giornalismo italiano. Pennivendoli incapaci di un'analisi che non sia piegata da interessi di parte. Gente spinta da motivazioni di guadagno personale. I manager vanno in galera (forse), i politici vengono trombati alle elezioni, ma costoro continuano imperterriti da decenni ad ammannirci le loro stro***te dai megafoni dei potentati economici da cui dipendono, e non c'e' modo di liberarsene. Ricordiamoci anche di loro quando parliamo dei disastri di alitalia, per favore.
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda FlyCX » mer 30 set 2015, 12:44:40

spanna ha scritto:la condanna a cimoli e mengozzi ha stimolato alcune analisi da parte di firme eccellenti del giornalismo italiano:
statera:
http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... 123964516/
turani:
http://www.uominiebusiness.it/default.a ... ccomandati
ecco, leggendo queste articolesse si capisce bene che uno dei grandi problemi di alitalia e' stato proprio il livello del giornalismo italiano. Pennivendoli incapaci di un'analisi che non sia piegata da interessi di parte. Gente spinta da motivazioni di guadagno personale. I manager vanno in galera (forse), i politici vengono trombati alle elezioni, ma costoro continuano imperterriti da decenni ad ammannirci le loro stro***te dai megafoni dei potentati economici da cui dipendono, e non c'e' modo di liberarsene. Ricordiamoci anche di loro quando parliamo dei disastri di alitalia, per favore.
Il primo articolo lo vedo solo parzialmente, ma non lo trovo aberrante.

Il secondo sbaglia solo a parlare di dipendenti e non di sindacati, altrimenti è fin condivisibile.

Se uno nota, qualche articolo scandalo negli anni c'è stato, sia su AZ che su FCO, ma fanno folklore e poi passano in cavalleria.
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda spanna » mer 30 set 2015, 18:24:14

il primo articolo lo puoi leggere completo qui: http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 109601.htm

io penso che se uno vuol fare un'analisi, o tirare una somma, o stilare un bilancio, dovrebbe cercare di inserire tutti gli elementi rilevanti senza perlomeno dimenticarsi quelli piu' grossi. Altrimenti non sta facendo un'analisi, sta solo perseguendo un'agenda di parte per fini che non sono quelli informativi ma di altro tipo. Un elemento mancante lo hai sottolineato tu, possibile che il personale sia cosi' carente ma il sindacato non viene tirato in ballo? Ma ce ne sono ben altri. Sono tutti e due bravissimi nel ricordare quanto alitalia abbia perso in passato e quanto perda tutt'ora, ma mentre per il passato forniscono abbondanti pezze giustificative a spiegare l'andamento negativo, che spiegazione offrono per il presente? Bravissimi a tirare fuori le colpe politiche del passato, ma dove sono le colpe politiche di oggi? Oggi i politici non c'entrano niente? Facile criticare chi ormai non conta piu' un c***o o meglio ancora fa parte dello schieramento avverso (che gia' un giornalista che appartiene ad una fazione politica e' una roba che fa schifo, ma in italia e' la norma), piu' difficile criticare quelli che ti danno da mangiare. Si condanna la mancata vendita ad AF del 2008, ma non si spiega la mancata vendita ad AF del 2014. Se AF era l'ancora di salvezza di AZ nel 2008, nel 2014 perche' non lo e' stata piu'? Si contesta la "faraonica" buonuscita di 3 milioni a cimoli, mentre si tace dei 2,8 milioni (come prima tranche, bada bene) a cassano. Ancora oggi a distanza di 7 anni dalla privatizzazione alitalia e' una fornace che brucia quattrini, ma i due giornalisti si guardano bene dall'analizzare il perche'. Turani poveretto alla fine dell'articolo ci prova a dare una ricetta, quella che gli ha insegnato il suo amico Verri alla fine degli anni '90. Una stronzata sesquipedale che solo gente senza una pallida idea del business aereo potrebbe proporre. Ehi, ma quello era amico suo, e le stro***te dell'amico sono meglio delle buone idee altrui. Questo e' il principio guida di questi due personaggi e di gran parte dei giornalisti italiani. Non saranno certo questi pseudo giornalisti ad informare gli italiani su che cosa non va, oggi, in alitalia.
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda spanna » mer 07 ott 2015, 08:30:10

il coinvolgimento di poste italiane in alitalia e' spiegato nella relazione di bilancio semestrale reperibile a questo link:
http://www.posteitaliane.it/resources/e ... o_2015.pdf
La voce Finanziamenti di 76.727 migliaia di euro (valore nominale complessivo 75 milioni di euro) si riferisce alle Contingent Convertible Notes* sottoscritte in data 23 dicembre 2014 da Poste Italiane SpA, nell’ambito dell’operazione strategica finalizzata all’ingresso della Compagnia Etihad Airways nel capitale sociale di Alitalia SAI SpA, emesse dalla Midco SpA che, a sua volta,detiene il 51% della Alitalia SAI. Le Contingent Convertible Notes, di durata ventennale, maturano dal 1° gennaio 2015 un interesse contrattuale del 7% nominale annuo. Il pagamento degli interessi e del capitale sarà effettuato dalla Midco SpA se, e nella misura in cui, esistono risorse liquide disponibili. Sulla base dell’ultimo Piano industriale del Gruppo Alitalia, redatto alla fine dell’esercizio 2014, una ragionevole stima del tasso di interesse effettivo che maturerà sulle Notes è di circa il 4,6%.
*Prestito convertibile, al verificarsi di determinate condizioni negative, in uno strumento finanziario partecipativo ai sensi dell’art. 2346 comma 6 del Codice Civile dotato degli stessi diritti associati al prestito
questo significa che poste italiane ha prestato denaro ma non ha investito direttamente in alitalia, la midco ha un unico socio che e' CAI. E' una scelta che in pratica la esclude dal processo decisionale, ma che ha il vantaggio di rendere di piu' (se le cose vanno bene, il che e' da escludere). Poste italiane comunque mantiene una piccola quota in CAI come residuo dell'investimento effettuato da sarmi, il cui valore e' quasi azzerato.
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda malpensante » mer 07 ott 2015, 08:50:54

7% è proprio un rendimento da risk free asset.

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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda malpensante » mer 07 ott 2015, 09:29:12

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spanna
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda spanna » mar 13 ott 2015, 22:44:38

http://www.askanews.it/regioni/lazio/gi ... 629423.htm
Roma, 13 ott. (askanews) - "I vertici e i dirigenti Alitalia hanno agito a costo di diminuire il patrimonio di Alitalia per interessi del tutto estranei a quelli della compagnia, piegandosi ad interessi politici del tutto avulsi da quelli imprenfitoriali, contribuendo ad prire una voragine senza fondo che ha inghiottito lavoratori, famiglie, l'economia nazionale". Così affermano i giudici della VI sezione penale del tribunale di Roma in un passaggio delle motivazioni della sentenza di condanna emessa poche settimane fa nei confronti dell'ex presidente e amministratore delegato Giancarlo Cimoli, Francesco Mengozzi ed altri due in relazione al crac della azienda per il trasporto aereo.

"Si ritiene che già negli anni 2002-2003 Alitalia fosse in una situazione gravemente compromessa che avrebbe dovuto portare nel 2004, quando Mengozzi dava le dimissioni, a dare atto dello stato di insolvenza e portare i libri in tribunale, senza continuare a far 'navigare' Alitalia, priva di obiettivi plausibili ed effettivi. Così non è stato, perseguendo gli imputati, finalità del tutto estranee agli interessi aziendali, e anzi, procrastinando nel tempo il destino ineluttabile di Alitalia con il suo fallimento".
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda KittyHawk » gio 24 dic 2015, 13:46:26

Per non dimenticare...
Milano, 24 dicembre 2015
Cassa integrazione extralusso per diecimila piloti e hostess

«È Natale, è Natale / si può fare di più...». Il celebre motivetto di uno spot natalizio non vale però per tutti. Più di così ai dipendenti Alitalia non si può proprio dare. Il governo, infatti, sta per donare loro l’ennesima proroga alla cassa integrazione extralusso. E undici anni dopo il primo accordo sul «fondo volo» non c’è Babbo Natale più generoso in tutto il pianeta. Su un punto però quella canzoncina di Alicia dedicata a un pandoro ha ragione: «A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai...». Esatto: era già successo l’anno scorso, sta per succedere di nuovo. Mentre gli italiani sono distratti dagli acquisti, dai regali, dai cenoni... Ma partiamo dall’inizio. Da un’agenzia Ansa titolata «Alitalia: attivato fondo integrativo a cassa integrazione» del 21 aprile 2006. Quasi dieci anni fa. Diceva: «È operativo il Fondo speciale per il trasporto aereo che consentirà, tra l’altro, l’integrazione del reddito del personale Alitalia in cassa integrazione». E precisava che questo fondo era previsto da una legge del 2004 e che operava «presso l’Inps senza oneri per la finanza pubblica». Una promessa cara a Berlusconi: mai le mani nelle tasche degli italiani.

Come sia andata si sa. Lo ricordava nove mesi fa un dossier Inps. Che spiegava come il «salvataggio» della compagnia aerea (costato agli italiani quattro miliardi di euro e fortissimamente voluto dall’allora Cavaliere) aveva ancora agli inizi del 2015 uno strascico di quasi diecimila cassintegrati. Dei quali 152 benedetti da un assegno mensile tra i dieci e i ventimila euro e «casi limite in cui la prestazione si avvicina ai 30 mila euro lordi al mese». Cifre stratosferiche per tutti gli altri lavoratori, sottoposti per la cassa integrazione a un tetto massimo di 1.168 euro.
Come ricostruiva il dossier, infatti, decenni di privilegi concessi dalla compagnia di bandiera (uno per tutti: perfino dopo la riforma Dini piloti e personale di volo ebbero per qualche tempo la possibilità di andare in pensione a 47 anni con 23 di contributi) erano sfociati in un trattamento «deluxe» anche nello stato di crisi. Per capirci: i cassintegrati delle varie compagnie aeree in crisi (nella stragrande maggioranza Alitalia) possono contare sull’80% «della retribuzione comunicata dall’azienda all’Inps al momento della richiesta del trattamento integrativo, fino ad un massimo di 7 anni». Sette lunghissimi, interminabili anni. Risultato: a dispetto delle promesse («senza oneri»...) la «cassa» era stata alimentata, per fare fronte al salasso, con un pubblico balzello pagato da ciascun passeggero aereo (di tutte le compagnie, anche quelle straniere) atterrato o decollato in un aeroporto italiano. Un euro, all’inizio. Poi due. Poi tre. Su tutti i biglietti. Dal low cost da pochi spiccioli al più lussuoso business intercontinentale. Di fatto, una soprattassa scaricata sui conti di tutti.

Soprattassa indispensabile: una tabella dell’Inps sulle fonti di finanziamento del «fondo» mostra infatti che dal 2007 al 2014 la quota fornita dalle aziende e dai lavoratori del settore (già bassissima) è via via scesa al 4% mentre i proventi della gabella sui biglietti sono saliti al 96%. «Un pilota che percepisce un salario mensile di 10.000 euro, di cui circa 4.000 euro di indennità di volo, versa al Fondo un contributo di 7,5 euro mensili». Una miseria. Compensata, in caso di cassa integrazione, da un assegno mensile di circa 8.000. Fate voi i conti.
Insomma, era così ingiusto questo sistema finanziato ogni anno, attraverso il balzello sui ticket, con duecento milioni di euro (e spesso di più) e complessivamente costato in pochi anni a tutti noi oltre un miliardo e mezzo, che da tempo, per usare un verbo amato da Matteo Renzi, era stato deciso di «svoltare». Col passaggio il primo gennaio 2016 dal Fsta (Fondo Sostegno Trasporto Aereo) a un Fondo di Solidarietà meno «privilegiato». E cioè sostenuto, come gli altri «fondi» di questo tipo, dai versamenti delle aziende e dei lavoratori. Altrimenti, spiegava l’Inps di Tito Boeri, «il Fsta diverrebbe l’unico fondo di solidarietà alimentato prevalentemente da proventi a carico della fiscalità generale».
Tutto chiaro? Macché. A una settimana dalla scadenza, la bozza del decreto attuativo che dovrebbe portare all’agognata «svolta» galleggia ancora da qualche parte tra i ministeri del Lavoro, dell’Economia e dei Trasporti ma alcune cose (salvo sorprese) vengono date per scontate. E cioè che forse l’Inps avrà qualche potere in più nella gestione (oggi il comitato è totalmente autoreferenziale) ma l’eccezione al tetto di 1.168 euro resterà intatta e comunque il «fondo» continuerà a venire alimentato ancora dal balzello sui ticket aerei, che scenderà sì a due euro e mezzo (per poi calare ancora negli anni futuri fino a 2,34 nel 2018) restando però il «pozzo» principale al quale attingere. Tanto che con la soppressione della gabella nel 2019 (campa cavallo...) il «fondo» non sarà più sostenibile. Sempre che, si capisce, non arrivi fra quattro anni una nuova proroga. Magari sotto Natale.

Gian Antonio Stella
http://www.corriere.it/cronache/15_dice ... 341c.shtml#

spanna
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda spanna » mer 09 mar 2016, 09:07:34

altro furto scandaloso ai danni della collettivita' da parte di alitalia, con i sindacati complici:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03 ... a/2223723/
Piloti Alitalia, per il giudice il sistema dei riposi è fuorilegge. L’azienda, d’accordo col sindacato, non applica la sentenza


Tra le grane che attendono il nuovo ad c’è anche la gestione del personale navigante. Una sentenza ha bocciato la prassi dei “riposi movibili” ma la compagnia tira dritto e richiama in servizio piloti e assistenti dal legittimo turno riposo per poi tenerli a casa, senza farli lavorare, quando sono pagati dalla collettività attraverso la famigerata tassa da 3 euro. E le sigle sindacali unite non si oppongono
di Thomas Mackinson | 8 marzo 2016

Il 7 marzo è atterrato in Alitalia Cramer Ball, l’australiano che ha risanato l’indiana Jet Airways e rilanciato la Seychelles Airlines e ora chiamato a domare anche i conti della compagnia italo-araba. A Fiumicino troverà però una situazione mai vista prima. La compagnia, per cambiare, è alle prese con un problema di gestione del personale navigante: si tratta del sistema di turnazione che da sette anni le consente di richiamare in servizio piloti e assistenti di volo durante i turni programmati come riposo, con tanto di contestazione e sanzioni disciplinari a chi rifiuta di decollare. Il meccanismo è stato introdotto dal 2009 in accordo con i sindacati e in Europa ha eguali. In sette anni questo sistema flessibile di gestione del personale non ha certo fermato le perdite della compagnia ma ha contribuito a tenere in piedi l’operativo e le tratte di Alitalia, sollevandola dal ricorrere al personale che – nel frattempo – sacrificava sull’altare degli esuberi. “In particolare – lamenta il personale costretto al decollo – sottraendo riposi all’organico nei periodi di picco per poi “restituirli” nei periodi di bassa stagione”.

Il 16 ottobre scorso però la prassi dei “riposi movibili” è andata a sbattere contro una sentenza del Tribunale di Civitavecchia che, accogliendo il ricorso di un dipendente e del Comitato del personale navigante (ACC), li ha bollati come “illegittimi” perché in contrasto con le norme europee sulla sicurezza in volo e in materia di tutela dei diritti del lavoratore. Alitalia SAI però tira dritto per la sua strada. In una nota ribadisce di “rispettare in modo rigoroso le normative in vigore e prevedere almeno 7 giorni di riposo “inamovibili” al mese per il personale navigante. Su base trimestrale, prevede 30 giorni di riposo e dunque ben oltre i 21 giorni previsti per legge. Ed è su questi giorni di riposo “eccedenti” (fermi restando, dunque, i 7 mensili “inamovibili”) che viene applicata la previsione contrattuale dei riposi “movibili”. Si tratta di una procedura vantaggiosa in quanto garantisce ai lavoratori giorni di riposo in più senza impatti negativi per la produttività dell’azienda”. Nel frattempo Alitalia CAI – oggi braccio finanziario del gruppo – ha proposto appello e la nuova gestione, nonostante la sentenza, continua a comminare sanzioni a chi rifiuta il decollo nei riposi, l’ultima risale a poche settimane fa. Così, la spada di Damocle è rimasta ben dritta sulla testa di piloti e assistenti di volo, ossia tutti i preposti a garantire la sicurezza a bordo. E sia, l’azienda fa il suo mestiere.

E di quella sentenza che fanno i sindacati? Niente: non potendo sollevare conflitto su ciò che firmano le otto sigle (otto!) presenti in Alitalia si schierano al fianco dell’azienda e danno indicazione di partire al personale che si vede assorbire i riposi. A dirla tutta hanno anche poca voglia di parlarne: il delegato della Filt-Cigil, Fabrizio Cuscito, è molto molto impegnato, non risponde; il segretario della Uil Trasporti Marco Veneziani è in riunione permanente e buca sistematicamente gli appuntamenti telefonici che, di volta in volta, lui stesso fissa. A denti stretti qualcuno ammette: “E’ vero, è stato un accordo al ribasso. Tutta questa flessibilità non ha fatto bene al lavoro…”. Un modo elegante per ricordare che da quando è in vigore quell’accordo il personale Alitalia si è ridotto della metà, passando da 21mila a 12mila unità.

Mr Ball dovrà poi districarsi in un altro paradosso tutto italiano. Dal 1 marzo 2014 Alitalia è in regime di solidarietà, prima per 767 unità ora per 340. Significa che piloti e gli assistenti di volo stanno fermi fino a 13 giorni al mese per far lavorare i colleghi in esubero e il loro stipendio – per quel giorno – è anticipato dall’Inps a valere sul Fondo speciale per il Trasporto aereo (Ftsa), quello che si alimenta tassando con 3 euro tutti i passeggeri per garantire l’80% della retribuzione. Un prelievo alla fonte da 230 milioni l’anno. In 30 anni – secondo Mediobanca - la compagnia è costata agli italiani la bellezza di 7,4 miliardi. E’ dunque lecito domandarsi, a questo punto, se sia legittimo richiamare in servizio il personale dal legittimo riposo – a scapito dei diritti, se non della sicurezza – e tenerlo poi a casa, senza farlo lavorare, quando è pagato dalla collettività
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda FlyCX » mer 09 mar 2016, 18:45:14

spanna ha scritto:altro furto scandaloso ai danni della collettivita' da parte di alitalia, con i sindacati complici:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03 ... a/2223723/
Azienda e sindacati sono d'accordo perchè se non usa questo trucco, i piloti rischiano di volare troppo poco e quindi creare problemi di training con costi addizionali.

Con Alitalia si è andati in deroga su tutto, inclusi gli ammortizzatori sociali, creando quindi un eccesso di tutela per alcuni a scapito della comunità (e dei piu' deboli). Ovviamente gl iammortizzatori sociali non sono aiuto di stato perchè vanno ai lavoratori e non all'azienda.

La vergogna è che neanche questo basta a far funzionare AZ: i conti restano in passivo!
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda spanna » mer 09 mar 2016, 19:26:38

^^^
sempre a nostre spese comunque
-------
cambiando discorso:
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 120245.htm
Tornando a Luchino Settepoltrone, sempre più scomoda è pure quella in Alitalia. Il nuovo amministratore delegato è finalmente in arrivo, e James Hogan (Etihad) ha strappato a Montezemolo tutte, ma proprio tutte, le deleghe che aveva avuto dopo l'uscita improvvisa e stizzita di Silvano Cassano. Via pure le comunicazioni, unico vero settore che interessa al ciuffo smontezemolato, che però è riuscito in questa breve finestra di potere a piazzare Al-lesso Vinci come Senior Vice President Corporate Communications.

Ma i piazzamenti non finiscono qui: Renzi ha imposto ha Luchino di nominare pure Claudia Bugno, rampante quarantenne con alle spalle già una notevole palmarès: prima nel cda di Banca Etruria, poi un clamorosamente breve incarico (sei mesi) come coordinatrice delle Olimpiadi (sempre terreno di Montezemolo e sempre paracadutata da Renzi). La Bugno è diventata Vice President Public Affairs, perché una vicepresidenza e relativo stipendio non si negano a nessuno.
della serie... alitalia azienda privatizzata
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda romaneeconti » mer 09 mar 2016, 19:47:59

Schifo.

spanna
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Re: Il ministero Alitalia

Messaggio da leggereda spanna » ven 18 mar 2016, 08:23:56

ancora banche in soccorso di alitalia:
Mps: converte crediti e diventa azionista di Alitalia

18:52 Banca ha il 3,49% di Alitalia Compagnia Area Italiana spa (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 17 mar - Il Monte dei Paschi dall'anno scorso anno e' azionista di Alitalia. La banca ha infatti acquisito il 3,49% di Alitalia Compagnia Aerea Italiana spa nell'ambito di un accordo di ristrutturazione. E' l'indicazione che emerge dalla bozza di bilancio consultata da Radiocor e predisposta per l'assemblea del prossimo 14 aprile. Il Monte dei Paschi e' stata una delle banche finanziatrici della compagnia italiana. Gli ultimi dati pubblici sull'esposizione verso la compagnia risalgono al prospetto per l'aumento di capitale del 2014 nel quale era emerso che Siena aveva un'esposizione a marzo 2014 di oltre 93 milioni nei confronti di Alitalia di cui circa 63 milioni per operazioni di natura auto-liquidabili.
http://www.corriere.it/notizie-ultima-o ... 4518.shtml
altri soldi buttati nella fornace, come se MPS ne avesse in eccesso, per altro. Alitalia e' un peso morto che sta contribuendo a mandare a fondo l'economia italiana.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.


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