Il ministero Alitalia
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In questa sezione si dovranno trattare gli argomenti che riguardano i vettori con COA italiano
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- malpensante
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Re: Il ministero Alitalia
Lo paga il Governo, favorisce le società che piacciono al Governo
- malpensante
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Re: Il ministero Alitalia
Il numero di pax intercontinentali O/D di Roma è quasi identico a quello della Lombardia.
Re: Il ministero Alitalia
dici che dobbiamo aspettarci lo stesso anche dalla guardia di finanza?malpensante ha scritto:Lo paga il Governo, favorisce le società che piacciono al Governo
il punto e': quanti sono O e quanti sono D? Fa tutta la differenza del mondomalpensante ha scritto:Il numero di pax intercontinentali O/D di Roma è quasi identico a quello della Lombardia.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
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Il ministero Alitalia
Fa differenza solo lo yield. A Milano ovviamente più business, ma la vera differenza sono il cargo e la meno marcata stagionalità a Milano, l'assenza di un qualsiasi aeroporto concorrente in una vasta area, a Roma.
Ci si può aspettare molta più crescita dal D che dall'O, perché il mondo cresce più dell'Italia.
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Re: Il ministero Alitalia
I vantaggi di roma mi paiono tutt altro che secondari.malpensante ha scritto:Fa differenza solo lo yield. A Milano ovviamente più business, ma la vera differenza sono il cargo e la meno marcata stagionalità a Milano, l'assenza di un qualsiasi aeroporto concorrente in una vasta area, a Roma.
Ci si può aspettare molta più crescita dal D che dall'O, perché il mondo cresce più dell'Italia.
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Re: Il ministero Alitalia
Dalla rassegna stampa di oggi:
2 su 4 sono Etihad puri, un terzo è non allineato (ma davvero poco amato in AZ) e solo l'ultimo è italiano.
Mi sembra che già da questo emergano i rapporti di forza Italia-Ahu Dhabi.
Le voci che ho raccolto io riguardano i primi due.
Il fatto che siano della stessa squadra di Etihad rende il loro arrivo a Roma semplice e veloce, uno addirittura ci abita già.
Fonte: http://www.ttgitalia.com/stories/traspo ... _alitalia/Parte il totonomine: un poker di manager per Alitalia
È già partito il totonomine per il dopo-Cassano in Alitalia.
All’indomani dell’improvviso annuncio delle dimissioni dell’amministratore delegato della compagnia, sono già 4 i nomi che circolano come possibili successori del manager, la cui uscita di scena sembra legata a doppio filo con l’andamento non soddisfacente dei conti del vettore.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, l’orientamento da parte dei vertici sarebbe quella di accelerare il processo, orientandosi inoltre su una figura di grande esperienza nel settore. Tra i papabili Duncan Naysmith, attuale chief financial officer con una decennale esperienza in Etihad; Bruno Matheu, già nel cda di Alitalia, dirigente di Air France e da un anno direttore generale ‘equity partners’ del vettore di Abu Dhabi; Glen Hauenstein, ai vertici di Delta e con un breve passato in Az come direttore generale e commerciale; infine, unico italiano, il direttore delle operazioni Giancarlo Schisano, al quale è stato affidato la gestione ordinaria insieme a Naysmith.
Intanto la compagnia ha diffusi i risultati del primo semestre, giudicati in linea con il budget e negativi per 130 milioni di euro, trenta in più rispetto al primo periodo dell’anno. A livello operativo Az ha trasportato 10,3 milioni di passeggeri, con un load factor del 75 per cento. Dati che spingono il vettore a confermare il piano industriale che prevede il raggiungimento dell’utile nel 2017.
2 su 4 sono Etihad puri, un terzo è non allineato (ma davvero poco amato in AZ) e solo l'ultimo è italiano.
Mi sembra che già da questo emergano i rapporti di forza Italia-Ahu Dhabi.
Le voci che ho raccolto io riguardano i primi due.
Il fatto che siano della stessa squadra di Etihad rende il loro arrivo a Roma semplice e veloce, uno addirittura ci abita già.
“È bastato che O’Leary prevedesse il fallimento della nostra compagnia, che, da quel momento, è aumentato il nostro fatturato” il soggetto non è Alitalia ma Lufthansa
Re: Il ministero Alitalia
10 mln di pax... Ormai è sempre più regional il traffico che vola AZ
Malpensa airport user
Re: Il ministero Alitalia
sbagliato. Fa la differenza chi prenota il volo: chi vola per affari prenota sempre la compagnia aerea di casa (o le sue consociate) per guadagnare le miglia. Quindi e' fondamentale per una compagnia aerea basarsi laddove c'e' molto O, mentre gli aeroporti D non sono buoni candidati hub e non ospitano mai basi aeree di compagnie importanti. Almeno in europa e' sempre cosi'. Con l'unica eccezione dell'italia naturalmente.malpensante ha scritto:Fa differenza solo lo yield. A Milano ovviamente più business, ma la vera differenza sono il cargo e la meno marcata stagionalità a Milano, l'assenza di un qualsiasi aeroporto concorrente in una vasta area, a Roma.
Inoltre ti segnalo che tutta la retorica di potenziare alitalia per portare i turisti in italia e' falsa e stupida. Per portare i turisti in italia occorre offrire qualcosa di bello da vedere o da offrire (e qui siamo fortissimi), ed un'ottima organizzazione per ospitare i turisti (e qui siamo molto meno bravi). Dopodiche' vedrai che le compagnie aeree faranno a pugni per portarci i turisti senza nessun bisogno che sia il carrozzone alitalia a farlo.
Adesso per esempio si parla molto del prossimo giubileo. Benissimo. Quanto pensi che incidera' sui conti di alitalia? Secondo me pochissimo. I pellegrini europei verranno a frotte con FR, U2 e VY. Quelli nordamericani useranno preferenzialmente le US3, che non mancheranno di potenziare i loro voli. Forse potrebbero guadagnare qualcosa da quelli sudamericani, dove le compagnie locali sono poco presenti. Sempre che non vengano intercettati da IB che e' molto presente. Basta, nient'altro.
Vero, e cio' non depone bene per alitalia, mentre depone benissimo per le compagnie aeree dove c'e' la crescita maggiore.malpensante ha scritto:Ci si può aspettare molta più crescita dal D che dall'O, perché il mondo cresce più dell'Italia.
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Re: Il ministero Alitalia
ma io non sarei così categorico, altrimenti vuol dire che ogni compagnia si porta i pax della propria nazionalità e poco altro.
Spesso è vero anche il contrario. Se prendi un volo AZ per Tokyo, e questo anche quando esisteva JAL era così, la componente italiana a bordo è mediamente risibile.
Sono quasi tutti giapponesi, 9X % del totale.
Spesso è vero anche il contrario. Se prendi un volo AZ per Tokyo, e questo anche quando esisteva JAL era così, la componente italiana a bordo è mediamente risibile.
Sono quasi tutti giapponesi, 9X % del totale.
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Re: Il ministero Alitalia
@spanna
Quando a MXP c'era Alitalia, i pax business volavano Lufthansa o qualsiasi altra cosa.
Quando a MXP c'era Alitalia, i pax business volavano Lufthansa o qualsiasi altra cosa.
Re: Il ministero Alitalia
Molto meno che dopo, quando l'hub nin c'era più.malpensante ha scritto:@spanna
Quando a MXP c'era Alitalia, i pax business volavano Lufthansa o qualsiasi altra cosa.
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Re: Il ministero Alitalia
Che infatti e' quello che succede, almeno in europa. Il poco altro potrebbe non essere cosi' poco, dipende... gli italiani che volano AZ sono l'eccezione, di solito usano altri vettori. Guarda caso il secondo mercato di LH e' l'america dove attira probabilmente pax UA che quindi possono guadagnare miglia, e il terzo e' l'italia perche' al nord non esiste hub carrier locale che possa impensierirli.canadian#affairs ha scritto:ma io non sarei così categorico, altrimenti vuol dire che ogni compagnia si porta i pax della propria nazionalità e poco altro.
la rotta e' dominata dai pax giapponesi, ma se le compagnie giapponesi non ci vogliono volare (da anni) viene il dubbio che non ci sia niente da guadagnare. Forse az faceva prezzi dumping? Oggi az vola da sola per cui il problema nemmeno si pone. E' chiaro che se pratichi prezzi molto piu' bassi puoi attirare anche pax altrui. Non c'e' altra spiegazione al "clamoroso" successo di az nella terra del sol levante.canadian#affairs ha scritto:Spesso è vero anche il contrario. Se prendi un volo AZ per Tokyo, e questo anche quando esisteva JAL era così, la componente italiana a bordo è mediamente risibile.
Sono quasi tutti giapponesi, 9X % del totale.
az e' stata hub carrier per qualche anno, un tempo insufficiente per svilupparsi a sufficienza e conquistare pax fidelizzati con altre compagnie. Occorreva crescere nei voli, nelle destinazioni e naturalmente anche nella qualita'. Anche MXP stava crescendo in dimensioni, qualita' e collegamenti. Ma az e' scappata prima di tutto cio'. Coi risultati che vediamo.malpensante ha scritto:@spanna
Quando a MXP c'era Alitalia, i pax business volavano Lufthansa o qualsiasi altra cosa.
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Re: Il ministero Alitalia
livini su repubblica di oggi non si capacita:
Passano gli anni, si rinnovano le gestioni, ma due cose in Alitalia non cambiano mai: il colore dei conti, in rosso fisso, e la provvisorietà degli amministratori delegati. Ultima vittima: Silvano Cassano, che un anno dopo aver preso la cloche dell'ex-compagnia di bandiera, ha dato le dimissioni per misteriose "ragioni personali". Stesso turbolento destino dei tre manager che prima di lui, dal 2009 ad oggi, si sono seduti sulla poltrona di vertice della società. Cosa è successo davvero? Cosa ha rotto il rapporto di fiducia tra il manager e James Hogan, numero uno del partner arabo Etihad, con cui aveva già lavorato alla Hertz? Follow the money", dicono gli esperti citando la gola profonda del caso Watergate. Per rimettere in sesto i conti di Alitalia ci vuole "un esorcista" aveva detto temporibus illis Maurizio Prato, ex-ad della società. E i nuovi soci del Golfo non sarebbero soddisfatti delle peformance finanziarie del gruppo. Messo anche in ginocchio dai guai di Fiumicino. L'obiettivo rimane quello di arrivare a un utile nel 2017 e nessuno, a dire il vero, si aspettava miracoli a breve termine. Ma anche la squadra di Hogan si è resa conto forse che la strada per rimettere in carreggiata la società è più lunga del previsto e che forse la strategia di fare shopping di rivali è più costosa e meno redditizia del previsto. Per ora paga Cassano. Avanti un altro. Si vedrà quanto potrà durare.
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- malpensante
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Re: Il ministero Alitalia
Che cosa non va ancora in Alitalia
Le dimissioni dell’Amministratore Delegato Silvano Cassano, dopo nemmeno un anno dall’incarico, hanno sorpreso i più, ma ancora più sorprendenti sono le dichiarazioni di Luca Cordero di Montezemolo, secondo cui tutto va ben, madama la marchesa e il piano industriale non va cambiato, ma solo implementato. [...]
http://www.glistatigenerali.com/governo ... -alitalia/
Le dimissioni dell’Amministratore Delegato Silvano Cassano, dopo nemmeno un anno dall’incarico, hanno sorpreso i più, ma ancora più sorprendenti sono le dichiarazioni di Luca Cordero di Montezemolo, secondo cui tutto va ben, madama la marchesa e il piano industriale non va cambiato, ma solo implementato. [...]
http://www.glistatigenerali.com/governo ... -alitalia/
- cesare.caldi
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- Iscritto il: lun 15 ott 2007, 22:55:42
Re: Il ministero Alitalia
Malpensante un articolo veramente ottimo che esamina nel merito tutte le reali problematiche di Alitalia e scritto in maniera altamente competente, cosa molto rara quando i giornalisti parlano di aviazione. Vivi complimenti :applausi:
- malpensante
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- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
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Re: Il ministero Alitalia
Grazie Cesare, ma forse esageri, infatti in altri lidi cancellano subito :green:
Re: Il ministero Alitalia
Chapeau.malpensante ha scritto:Che cosa non va ancora in Alitalia
Le dimissioni dell’Amministratore Delegato Silvano Cassano, dopo nemmeno un anno dall’incarico, hanno sorpreso i più, ma ancora più sorprendenti sono le dichiarazioni di Luca Cordero di Montezemolo, secondo cui tutto va ben, madama la marchesa e il piano industriale non va cambiato, ma solo implementato. [...]
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Re: Il ministero Alitalia
Ottimo veramente
Re: Il ministero Alitalia
non sono per niente d'accordo sul discorso del middle management da bonificare. Hanno cambiato tutta la prima linea di manager con l'unica eccezione del dinosauro schisano, adesso hanno una schiera di top manager nuovi, molti dei quali di cultura anglosassone, e dopo 9 mesi di lavoro si scopre che esiste il problema del middle management? Il CDA e' arrivato a mandare a casa l'AD pagando 2,4 milioni come prima tranche di una liquidazione multimilionaria ed il top management ha problemi a sostituire qualche dirigente o quadro e correggere gli altri? Ma questi top manager che caxxo stanno mai facendo?
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Re: Il ministero Alitalia
Citando un commento su Facebook, chi ha deciso che EI-DIP e EI-DIR non fossero riconfigurati subito? Chi apre, chiude e riapre (forse) la MXP-PVG, eccetera eccetera?
Cassano serviva a non mettere subito un uomo di Etihad, adesso si andrà al sodo.
Ma chi crede di risolvere tutto con le cinque stelle, che arriveranno alle calende greche?
Cassano serviva a non mettere subito un uomo di Etihad, adesso si andrà al sodo.
Ma chi crede di risolvere tutto con le cinque stelle, che arriveranno alle calende greche?
Re: Il ministero Alitalia
decisioni di questo tipo le prende il top management.malpensante ha scritto:Citando un commento su Facebook, chi ha deciso che EI-DIP e EI-DIR non fossero riconfigurati subito? Chi apre, chiude e riapre (forse) la MXP-PVG, eccetera eccetera?
ne ridiscutiamo quando verra' nominatomalpensante ha scritto:Cassano serviva a non mettere subito un uomo di Etihad, adesso si andrà al sodo.
hogan in personamalpensante ha scritto:Ma chi crede di risolvere tutto con le cinque stelle, che arriveranno alle calende greche?
questo e' quello che va dicendo aubrey tiedt, per esempio:
E magari ci crede anche."Gli obiettivi della nuova Alitalia sono realizzabili perche' stiamo mettendo a disposizione delle nostre persone, in particolare degli equipaggi e del personale di terra, gli strumenti di cui hanno bisogno per eccellere e la reazione che riceviamo dai nostri ospiti e' estremamente positiva". Lo ha detto la chief customer officer di Alitalia, Aubrey Tiedt, presentando agli operatori intervenuti al convegno Future Travel Experience di Las Vegas, la visione e le modalita' con cui la compagnia aerea intende trasformare il servizio di accoglienza dei propri ospiti. Nel dettaglio, informa una nota, Tiedt ha parlato della nuova visione di Alitalia che pone l'ospite al centro del servizio e in cui l'accoglienza rappresenta l'elemento chiave, secondo una strategia che punta a introdurre cambiamenti tangibili e duraturi nel tempo. Il manager ha spiegato che il fattore distintivo di Alitalia e' la grande passione delle sue persone. "La trasformazione che abbiamo posto in atto -ha messo in evidenza- e' senza precedenti e prevede una completa rivisitazione del business, con l'obiettivo di rendere Alitalia una delle compagnie piu' importanti al mondo. Al centro di questo cambiamento ci sono i nostri dipendenti". Alitalia ha avviato programmi di formazione specializzati sull'ospitalita' quali parte della propria strategia per migliorare le competenze del personale di bordo, continuando a lavorare a stretto contatto con il suo partner strategico Etihad Airways
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Re: Il ministero Alitalia
Alitalia è una cozza che pensano di rendere attraente con qualche vestito firmato.
Re: Il ministero Alitalia
E finora il lavoro fatto coi colori degli interni è ABOMINEVOLE.malpensante ha scritto:Alitalia è una cozza che pensano di rendere attraente con qualche vestito firmato.
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Re: Il ministero Alitalia
Li ho rivisti dal vivo a EXPO e non mi dispiacciono, anche se sarà impossibile tenere pulita la pelle chiara.
Re: Il ministero Alitalia
http://www.agi.it/cronaca/notizie/crac_ ... ro-rt10060
mengozzi e cimoli, quelli che avrebbero dovuto far funzionare l'hub az a mxp, condannati ad anni di reclusione. Dopo uno si chiede come mai i conti di az non erano buoni. Forse oggi capiamo bene il perche'.Crac Alitalia: ex vertici condannati, 8 anni e 8 mesi a Cimoli
10:26 28 SET 2015
(AGI) - Roma, 28 set. - Quattro condanne e tre assoluzioni: si e' chiuso cosi', davanti ai giudici della sesta sezione penale del tribunale di Roma, il processo legato al dissesto della vecchia Alitalia per perdite di oltre 4 miliardi di euro attraverso una serie di operazioni "abnormi o ingiustificate sotto il profilo economico e gestionale" nel periodo compreso tra il 2001 e il 2007. Otto anni e otto mesi di reclusione sono stati inflitti a Giancarlo Cimoli, presidente e amministratore delegato della compagnia area dal maggio 2004 al febbraio 2007, sei anni e mezzo a Pierluigi Ceschia, gia' responsabile del settore Finanza Straordinaria, sei anni a Gabriele Spazzadeschi, all'epoca direttore centrale del settore Amministrazione e Finanza, cinque anni a Francesco Mengozzi, amministratore delegato dal febbraio 2001 al febbraio 2004.
Assolti, per non aver commesso il fatto, gli ex funzionari Giancarlo Zeni e Leopoldo Conforti, e, perche' il fatto non costituisce reato, Gennaro Tocci, gia' responsabile del settore Acquisti e Gestione Asset Flotta. La bancarotta, per distrazione o dissipazione, era il reato contestato dalla procura mentre al solo Cimoli erano attribuiti due episodi di aggiotaggio per la diffusione, tra il novembre 2005 e la primavera 2006, di notizie false idonee a provocare una sensibile alterazione dei valori del titolo Alitalia quotato sui mercati finanziari. Il tribunale ha disposto anche una serie di risarcimenti milionari. (AGI)
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