C-ALEX ha scritto:Cesare, le rotte possono essere aperte e chiuse tranquillamente, nessuna compagnia tiene aperta una rotta non profittevole anche se l'ha aperta sei mesi prima.
Uscendo dal caso specifico di Air Italy, e parlando per linee generali, mi sembra un'affermazione non necessariamente vera quella che asserisci.
Certo una compagnia ha l'ambizione di avere (tutte) rotte profittevoli, ma non è così automatico e scontato che se una rotta esiste (anche dopo alcuni anni) è perchè sia in attivo. Soprattutto in vettori che si reggono su reti di voli, non p2p, dove il buon andamento di una è (anche) legato alla presenza delle altre. Beh in questo caso una o più rotte potrebbero non essere di per sé performanti, tuttavia sono funzionali al network di una compagnia. Chiamale rotte
strategiche anche se in perdita, esistono comunque.
Chiaro che pur in perdita non devono essere dei pozzi senza fondo e che le rotte in passivo non devono essere la maggioranza..altrimenti il castello complessivamente non sta in piedi.
Quanto invece alla fase di start-up, più o meno lunga che sia da mercato a mercato, è vero che normalmente non producono segni (+), tuttavia anche qui ci sono dei segnali premonitori (riempimenti, tariffe medie, forward bookings etc) che fanno capire se una rotta sia o meno sulla strada giusta, o se verosimilmente sia difficilmente recuperabile (avete presente la FCO-NBO di AZ oppure la MXP-LAX di Norwegian?).
Perchè ok che un volo appunto produce perdite nei primi mesi, ma se l'entità delle stesse è
fuori controllo rispetto a quanto preventivato, allora è un altro paio di maniche.