Man mano che passano le ore, i tasselli intravisti finora delineano un quadro più chiaro:
1) Controllo di ITA: il 35 o 40% di capitale acquisibile da LH è coerente con il comando di ITA, dato che ci sarebbe in cordata un socio (MSC) che porta la quota azionaria congiunta oltre il 50% e perciò consente il controllo della compagnia aerea.
2) Commissione europea: LH ha già restituito il 75% del prestito ricevuto causa Covid (incredibile, non è vero? allora i prestiti si possono restituire, chi l'avrebbe mai detto?
) e Bruxelles ha già fatto sapere preventivamente (perché, se non ce ne fosse bisogno?) che LH, se vuole, può tornare a fare acquisizioni.
3) Stato italiano nell'azionariato: perché LH e MSC auspicano che lo Stato rimanga? Due i motivi, senza volergli dare un ordine di importanza. Il primo è che, con lo Stato dentro, ITA si assicurerebbe una serie di favori, come finora è accaduto con AZ. Il secondo è che probabilmente MSC entrerebbe come società svizzera, quindi extracomunitaria, e a LH occorre un altro soggetto comunitario per garantirsi più del 50% di azionariato comunitario perché ITA sia considerata compagnia UE, meglio se quest'altro soggetto è un interlocutore unico.
4) Proprietà completa di ITA: questo è l'ultimo punto da tenere presente e coincide con l'auspicio che lo Stato continui ad esserci. Se le cose andranno bene, e LH vorrà acquisire in toto ITA, i tedeschi dovranno trattare con un solo soggetto, lo Stato, e non una miriade di soggettini (l'AZ dei capitani coraggiosi insegna; con MSC, probabilmente, ci saranno già fin dall'inizio dei patti per la cessione di quote). Se le cose andranno male si abbandona man mano ITA al vecchio proprietario, ad esempio con ricapitalizzazioni a cui non si partecipa, in modo indolore tranne che per le tasche degli Italiani.
Se le voci che circolano si concretizzeranno, nei prossimi mesi inizieremo a vedere cose interessanti, come un finalmente nuovo piano industriale, e si capirà dove finirà ITA. E anche, volendo, Air Dolomiti. Per il momento iniziamo a procurarci i pop-corn.