Commenti al piano Airone. Merletti:Bisognava chiudere Linate

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I-Alex
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Commenti al piano Airone. Merletti:Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda I-Alex » sab 13 feb 2010, 11:29:23

Riporto le repliche al piano di Alitalia (visibile poi nell'intervento successivo) che in questi giorni arrivano dal territorio circostante Malpensa. In particolare quest'oggi su La Provincia di Varese e La Prealpina ci sono molte repliche interessanti.

Quella che più stupisce però sono le parole di Giorgio Merletti ex sindaco di Arsago Seprio e da sempre nemico numero uno di Malpensa: da quando è stato nominato presidente degli Artigiani di Varese chissà come mai per difendere la propria categoria ha svoltato di 180° i suoi pensieri diventato quasi un sostenitore di Malpensa :eek:
Per la serie dove tira il grano gira il vento...

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Alitalia e il suo "ritorno" a Malpensa?
«Non tiene conto davvero del territorio»


Alitalia si dimostra lontana ancora una volta dal territorio. E' il grido che si leva dalla provincia di Varese, associazioni di categoria in testa dopo l'annuncio del ritorno. Lo dichiara con forza il presidente dell'Unione degli Industriali della provincia di Varese Michele Graglia che vede nel nuovo piano triennale presentato da Alitalia per Malpensa la «conferma di un atteggiamento incomprensibile perché sembra non tener conto delle potenzialità che tale aeroporto possiede trovandosi al centro dell'area economicamente più sviluppata del Paese».
Duro anche l'intervento di Giorgio Merletti, presidente dell'Associazione artigiani: «Chi ha deciso le sorti di Alitalia sono i lombardi che sono a Roma. Quando ha aperto Malpensa, bisognava chiudere Linate. Ma Milano ha scelto e Varese ha subìto». La Uil sottolinea che "non si dice mai di no al lavoro, ma non è sufficiente". Critica anche Confesercenti, con il direttore Gianni Lucchina. E le altre compagnie aeree? Freddezza e nessun timore.
Alessandra Pedroni

fonte: La Provincia di Varese
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Re: Merletti: Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda I-Alex » sab 13 feb 2010, 11:30:00

E Alitalia si accorse di Malpensa «Ma non ce lo ordina nessuno»
Colaninno: «Grande aeroporto». AirOne avanti sul low cost, l'altro fronte è il business
L'avviso: «Se aumentano i passeggeri facciamo bingo. Altrimenti ce ne andiamo»


MALPENSA Alitalia rimette Malpensa nei suoi pensieri con l'obiettivo di passare da 1,5 a 3 milioni di passeggeri in 3 anni, ma il sorriso del presidente Sea Giuseppe Bonomi è più che altro di circostanza. AirOne sarà lanciata sul mercato dei voli «a tariffe particolarmente convenienti» dal 28 marzo: 10 destinazioni nazionali, di cui 5 nuove, e 4 internazionali di cui 2 non effettuate prima per le isole Baleari. Mentre Alitalia cancellerà il lungo raggio diretto a San Paolo e andrà invece a Miami dal 3 giugno consentendo un volo comodamente distesi su una delle nuove ?full flat?, pronte a fare da letto.
«Oggi cominciamo un progetto, il progetto Malpensa», dice il presidente di Alitalia Roberto Colaninno «se i passeggeri aumenteranno avremo fatto bingo ma se perderemo soldi, non resteremo qui, nessuno ce lo ordina». Sono proprio in loco, i vertici della nuova Alitalia. A un anno e pochi mesi dalla ri-nascita della ex compagnia di bandiera, presidente e amministratore delegato Rocco Sabelli ieri mattina sono atterrati al terminal 1 di Malpensa. E dalla nuova location dell'Infocenter hanno presentato il loro piano di sviluppo. Che se per Linate significa mantenere la posizione, per lo scalo nostrano vorrà dire tagli e, nello stesso tempo, nuove destinazioni.
Si taglia il Malpensa-NewYork che da 7 voli alla settimana passerà a 4 voli. Rimarrà il Tokyo 3 volte alla settimana e ci sarà il Miami al posto del San Paolo. Questa l'operatività di Alitalia che volerà in più a Mosca e a Fiumicino. Nient'altro, per ora. Tutte le altre 14 tratte saranno targate AirOne e seguiranno il modello low cost anche se, ha precisato Sabelli «non saremo una low cost». Obiettivo raddoppiare il numero dei passeggeri trasportati in tre anni da Alitalia e AirOne su Malpensa con una crescita del 20% già nel 2010 e arrivare a 32 destinazioni servite per 24.800 voli all'anno (contro i 16.700 attuali. Netta la distinzione tra i due vettori: Alitalia rivolta al traffico intercontinentale e ai clienti business e leisure di pregio, AirOne per il traffico domestico e internazionale con passeggeri più attenti al prezzo.
«Oggi è una giornata molto importante - ha detto Colaninno - una tappa che aspettavamo e un traguardo che speravamo di raggiungere. Malpensa è un'occasione straordinaria, qui possiamo avere la capacità di competere e se la nostra strategia sarà corretta, avremo degli utili, altrimenti sarà solo colpa di Alitalia». Piccolo excursus: «Dal gennaio 2009 ad oggi, abbiamo assunto 14.000 persone (1.500 in più rispetto al piano) e perseguito due obiettivi fondamentali: rilanciare l'operatività dell'azienda e chiudere l'anno con un bilancio in perdita, ma con una perdita prevista (sotto i 300 milioni, specifica Sabelli). Abbiamo fatto tre grandi cose: sostenuto costi in concorrenza con le compagnie più aggressive, messo in piedi una struttura operativa prendendo gli aerei (9 nuovi l'anno scorso e altri ne arriveranno con 2 A330 a giugno di base a Malpensa) e curato il rapporto con gli aeroporti, con Fiumicino perché Alitalia è là, ma anche con Linate e sviluppando la teoria delle basi tra cui Torino, Venezia e ora a Malpensa. Che per noi è un grande aeroporto».
Alessandra Pedroni

le reazioni
Cattaneo: «Vecchi metodi». Cisl: «Non ci pare un investimento»


(al.pe.) Freddezza sul "ritorno" di Malpensa da più fronti. «Alitalia a Malpensa? Sono già due anni che abbiamo preso strade diverse» osserva l'assessore regionale Raffaele Cattaneo, aggiungendo "la nuova Alitalia sta continuando a seguire la strada che imboccò la vecchia Alitalia, quella di Prato e Prodi, e che noi non abbiamo mai condiviso». Secondo l'esponente del Pdl «Alitalia concentra il lungo raggio a Fiumicino e tenta goffamente di rincorrere i low cost che su Malpensa hanno avuto successo. Mi sembra francamente una strada che non sarà foriera di molti risultati. Noi comunque abbiamo augurato "buona fortuna" ad Alitalia già mesi fa e continuiamo a farlo oggi. Non erano certo questi i piani per il rilancio che avevamo chiesto. E´ evidente che queste scelte non sono da noi condivise è ed altrettanto evidente che ci aspettavamo altro. Le scelte annunciate oggi da Alitalia incidono ben poco su Malpensa. Il vuoto lasciato ormai quasi due anni fa, il 30 marzo del 2008, è in buona parte recuperato».
«Tre milioni di passeggeri da qui al 2012 non mi sembrano un grande investimento», commenta a caldo Dario Grilanda, segretario della Fit Cisl di Varese, «se poi pensiamo che prima del de-hubbing Alitalia contava a Malpensa 7 milioni di viaggiatori soltanto in transito, è già detto tutto. Dunque non mi pare che ci sia l'intenzione di investire seriamente». Il portavoce dei Trasporti della Cisl ritiene l'investimento illustrato ieri dai vertici della compagnia aerea «marginale». E aggiunge: «è Fiumicino l'aeroporto di Alitalia e non vorremmo che questo piano danneggiasse i piani di investimento di Lufthansa che ha creduto in Malpensa anche in un momento non felice». Non pensa alla possibilità di un'opera di feederaggio tra voli low cost di AirOne e voli di lungo raggio di Alitalia, Grilanda. «Mi fa però piacere - continua - che la nuova Alitalia indichi il mercato quale soggetto destinato a decidere, cosa che Lufthansa ha già messo in pratica scegliendo di investire su Malpensa».
Per chi, come Grilanda, proprio di recente ha puntato il dito sul rischio di una Malpensa low cost, non basta sapere che ci sarà la pre-assegnazione del posto in aereo, il bagaglio a mano e il check-in saranno gratuiti e si potranno accumulare miglia per il progetto Millemiglia di Alitalia anche volando alle tariffe scontate di AirOne. Questi punti definiti da Sabelli caratteristici per non poter parlare di low cost, non sarebbero sufficienti



Bonomi
«Sono clienti. Il progetto però è l'hub»


MALPENSA (al.pe.) Stop ai voli per Tripoli, Algeri, Sofia, Tel Aviv e Kiev da Malpensa, queste due ultime mete destinate però ad avere più frequenze da Fiumicino. In compenso dal 2011, Alitalia intende aprire all'est europeo e al turismo verso la Grecia con 10 nuove destinazioni e aggiungere Cagliari ai 5 nuovi voli per l'Italia (Brindisi, Lamezia Terme, Trapani, Olbia e Alghero) pronti a partire dalla Brughiera dal prossimo 28 marzo. Ma anche le due new entry Palma e Ibiza, non bastano a fare dichiarare al presidente Sea che il piano di sviluppo di Colaninno e Sabelli per Malpensa e Linate, è da sposare.
«Non è necessario che ci sia una condivisione con il gestore aeroportuale», ha dichiarato ieri in conferenza stampa il presidente e ad di Sea Giuseppe Bonomi. Non si può insomma più parlare come due anni fa, di uno stretto rapporto Malpensa-Alitalia.
«Alitalia rappresenta uno dei clienti importanti di Malpensa», ha precisato Bonomi, «e chi fa il mio lavoro ascolta con attenzione i propri clienti. L'ipotesi di portare passeggeri in più a Malpensa non può che trovarci favorevoli ma il nostro obiettivo rimane quello di riportare questo aeroporto ad essere un hub. La missione di Malpensa è consentire il raggiungimento del maggior numero di destinazioni possibili in tutto il mondo».
Da qui il vanto delle 61 mete intercontinentali che già oggi lo scalo fa toccare ai suoi passeggeri. «Ci sono vettori che qui hanno investito, permettendo una crescita che si era interrotta», ha rimarcato Bonomi con un chiaro riferimento al de-hubbing di Alitalia. «Sono convinto della serietà del piano di Alitalia e spero in un incremento sensibile dei passeggeri, ma ricordo che il bacino di utenza di Linate è identico a quello di Malpensa e che la prevalenza del traffico business si origina in Lombardia con il 62% dei biglietti staccati». L'aeroporto della provincia di Varese sta crescendo: il dato di gennaio è di +9,5% nel traffico passeggeri e +45% nel cargo. In controtendenza con il resto degli scali europei.
«Il mercato sarà l'unico sovrano a giudicare», ha rimarcato l'ad di Alitalia Rocco Sabelli. E Giuseppe Bonomi ne è felice visto che da quasi tre anni a questa parte ne ha mangiato eccome di pane e mercato: «il confronto con il mercato l'abbiamo ben presente e Sea ha un conto economico ben solido. L'elemento confortante è che Malpensa cresce nella concorrenza tra compagnie aeree».

fonte: La Provincia di Varese
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Re: Merletti: Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda I-Alex » sab 13 feb 2010, 11:53:52

l'argomento però non era tanto quello (altrove ho letto di 61rotte internazionali) quanto al fatto che finalmente qualcuno in provincia di Varese sta iniziando a riflettere....

riporto un commento che abbiamo messo in bacheca riguardo la replica del mondo economico Varesino
BACHECA

Dopo il piano di rilancio Airone-Alitalia presentato a Malpensa sono in tanti a prendere le distanze sia sul lato politico che economico. Un piano basato su poche rotte nuove, anzi a conti fatti sono più le chiusure e diminuizioni di frequenze che le aperture, e soprattutto un piano che non tiene conto del territorio di Malpensa ovvero il primo motore economico italiano.
Riportiamo ovviamente le prime dichiarazioni del mondo economico varesino che in questi giorni stanno riempiendo i giornali.
In particolare fanno riflettere le parole del Presidnete degli Artigiani Varese che finalmente a chiare lettere annuncia che “Quando ha aperto Malpensa, bisognava chiudere Linate”.
Parole giuste, che condividiamo appieno perchè mai in un paese evoluto e orientato al futuro è stato aperto un Hub lasciando in vita il city Airport. Qualunque buon amministratore avrebbe chiuso già dal lontano 1998 o al massimo nel 1999 lo scalo di Linate.
Perchè? Perchè da Linate i milanesi scappano sugli hub stranieri e non consentono a Malpensa di avere un adeguato numero di passeggeri per sostenere i voli diretti di lungo raggio; perchè arrivando a Linate i voli di corto-medio raggio questi non possono alimentare coi transiti i passeggeri di lungo raggio a Malpensa; perchè i voli da Linate point to point fanno diretta concorrenza con quelli di Malpensa; perchè se si vogliono voli diretti e accessibilità da Malpensa non si può tenere Linate a questi livelli.
Ormai di tempo ne abbiamo perso troppo, ormai Linate difficilmente si potrà chiudere perchè i nostri politicanti Milanesi e Lombardi hanno paura di perdere voti… ma almeno che si faccia rispettare il Decreto Bersani Bis, il decreto che prevede per ogni destinazione un numero massimo di frequenze giornaliere: ad esempio Linate Napoli al massimo 2 volte al giorno peccato che poi Alitalia ne operi ben 11 di frequenze. Il tutto a danno di Malpensa, e soprattutto a danno del libero mercato in ragione del fatto che da Linate Alitalia opera circa l’80% degli slot disponibili.
Una vergogna pubblica che nessuno ha mai denunciato.
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Re: Merletti: Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda kco » sab 13 feb 2010, 14:10:43

Che forse l'indotto di MXP per lo più non graviti nell'area di Milano?
Se così fosse un sindaco di Milano sarebbe elettoralmente poco interessato a sviluppare MXP: in effetti la Moratti sta promuovendo opere di collegamento con Linate a gogo, anche cose che non stanno facilmente in piedi come un megatunnel Fiera-Linate.

KittyHawk
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Re: Merletti: Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda KittyHawk » sab 13 feb 2010, 16:30:00

Certi politici sono secondi solo agli avvocati nel mutare il loro pensiero secondo le circostanze.
A parte il presidente degli artigiani di Varese, come ricorda I-Alex, basta vedere come molti aspiranti presidenti di Regione si sono subito espressi contro le centrali nucleari (almeno nel loro territorio), mentre mi ricordo un assordante silenzio quando i loro partiti le avevano rilanciate, a livello nazionale, parecchi mesi fa.

Che l'indotto di MXP graviti maggiormente sulla zona di Varese rispetto a quella di Milano non credo sia la ragione per cui i politici milanesi non si interessano di Malpensa. L'indotto di LIN (potrei sbagliarmi) non credo sia gran cosa: cargo il 4% di quello di Malpensa, solo voli nazionali ed europei in cui il catering credo si riduca a caricare (se non lo fanno già all'origine) qualche snack, SEA HAndlig che a LIN ha meno del 30% del suo personale. Numeri che non potranno verosimilmente aumentare qualsiasi cosa facciano i politici meneghini.
La realtà è che per molti Linate è più comodo rispetto a MXP. E meno costoso da raggiungere, e non solo per i milanesi: pensiamo ai lodigiani o anche ai monzesi.
E in ogni caso è un'infrastruttura che sarebbe criminale abbandonare, perché una volta persa non potremmo più recuperarla.

In ogni caso i milanesi non vanno da LIN sugli altri hub perché è più comodo prendere così un intercontinentale, lo fanno perché a MXP non c'è. Prova lo è il fatto che i voli intercontinentali diretti che originano da MXP non partono vuoti, altrimenti anche queste compagnie aeree farebbero armi e bagagli e abbandonerebbero la brughiera.
Controprova del ragionamento. Qualche giorno fa su una rivista sono apparsi i dati dei bagagli registrati a Linate e Malpensa per prosecuzioni intercontinentali. Ebbene, a parte il caso anomalo della LIN-FCO, in tutti gli altri casi sono più i passeggeri che partono da MXP per transitare su un altro hub di quelli che lo fanno da LIN.

Sul fatto che stiano promuovendo opere di collegamento con Linate a gogo dubito fortemente: a parte la M4 (che ancora non si sa come e quando vedrà la luce, e che comunque servirebbe a bloccare il traffico automobilistico della Rivoltana prima dell'ingresso a Milano), tutte le altre sono opere speculative e assalti alla diligenza dei soldi pubblici, in primis il famoso tunnel Fiera-Linate.
Se qualcuno pensa veramente che esso serva a collegare Fiera e Linate è un illuso. Se quella fosse la motivazione, allora non servirebbero tutti gli svincoli che hanno previsto lungo il tracciato e non verrebbero abbattute opere già esistenti, come il cavalcavia Monte Ceneri. Un percorso a pagamento con un pedaggio superiore a quello autostradale Milano-Venezia. Con il grosso rischio che una volta partiti i lavori (formalmente un'iniziativa privata), debba poi subentrare il pubblico coi suoi soldi per finire l'opera (la TAV insegna).

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Re: Merletti: Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda MUSICA » dom 14 feb 2010, 00:54:45

permettetemi:

i politici sono popolo e vengono eletti dal popolo.
Vado oltre: Bassolino a Napoli non l'ho votato io, tantomeno Vendola. Quindi vuol dire che va bene così al popolo. Ho fatto questi esempi per dare un esempio di "misura" di "degrado" accondiscenso dal popolo. Ma ne abbiamo tanti e di tutti i colori...politici.

Ovviamente vale anche per i nostri anche se, oggettivamente, il livello è un tantino diverso. Scusate se dico cose scomode. Ma tutto fa part del livello culturale del popolo. Ecco perchè anche noi ci meritiamo i nostri incoerenti politici. Il Merletti della situazione.
O, il sindacalista-esperto-pilota-ingegnere--ambientalista-consulente-di-tutto-docente alla Columbia e a Yale, con la terza media: Dario Balotta (scherzo ovviamente sull'esagerazione della caricatura).


Il popolo (ameno una buona parte) fino a pochi mesi fa era molto contro MXP.
In gran parte per ingnoranza si faceva trascinare: ma, ecco la colpa.
Ci si deve informare e questo non è certo una qualità italica: parlare quando veramente si conosce.

Poi ci si lamenta di Merletti? ma se tutti la menano col rumore eppure continuano a costruire case!
Ma finitela! Moglie ubriaca e botte piena! Coerenza prego.

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Re: Merletti: Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda MUSICA » dom 14 feb 2010, 00:56:41

Sarebbe bello in una conferenza stampa chiedere a Merletti:

Ma lei, perchè una volta era ossessivamente contro MXP?
E' diventato più saggio oggi o lo era meno allora^
:green:

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Re: Merletti: Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda mxp98 » dom 14 feb 2010, 08:51:48

Sono sempre i soliti discorsi Linate si Linate no.
Certo,oggi non avrebbe senso chiuderlo ma far rispettare le regole e limitarlo,sicuramente.
Poi,11 anni di lunghissime riflessioni da parte di questi personaggi,ci hanno portato agli attuali risultati. :azz:
Marco
The engine is the heart of an airplane but the pilot is its soul.

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Re: Merletti: Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda BAlorMXP » dom 14 feb 2010, 10:56:13

11 anni di lunghe riflessioni, 11 anni in cui non è cambiato un nome ne un volto di questa politica perennemente corrotta e suicida. 11 anni per ritrovarsi un sistema aeroportuale penoso, collassato e peggio di quello di 10 anni fa, tanto che non si è ne carnene pesce... In questo paese solo le cose eclatanti portano a cambiamenti... incredibile che l'essere l'unico schifo in Europa ci renda orgoglioni di mantenere uno status quo scellerato e non funzionante.
Linate va fortemente limitato per non dire di chiuderlo.

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Re: Merletti: Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda I-Alex » dom 14 feb 2010, 15:03:10

«Al lavoro mai dire di no Ma non basta»

MALPENSA (al.pe.) «Alitalia se ne è andata da compagnia di bandiera ed è tornata a Malpensa da simil low cost. Direi che questo non fa ben sperare». La lettura del segretario generale della Uil di Varese Antonio Albrizio, fino all'anno scorso portavoce della Uiltrasporti e profondo conoscitore della realtà aeroportuale, non è certo molto positiva.
Dopo le critiche di Cgil e Cisl, anche le critiche della Uil risuonano con voce forete e chiara. Con tutte le precisazioni del caso. «Al lavoro non si dice mai di ?no? ? aggiunge - Alitalia e AirOne porteranno lavoro in più e ben venga. Ci sarebbe invece da chiedersi se il piano di sviluppo presentato l'altro ieri a Malpensa dai vertici di Alitalia sia davvero un investimento in questo aeroporto. Forse sarebbe meglio chiamare le cose con il loro nome». In altri termini, Albrizio non crede si tratti di nuova linfa per lo scalo nostrano: «non è un piano strategico per Malpensa, non lo si venda per tale».
Ci sarebbe di contro il rischio che il programma AirOne infici i progetti di Lufthansa Italia, venuta in Brughiera a giocare una scommessa insieme a Sea? «Non credo», risponde con decisione il segretario varesino della Uil, «il nodo fondamentale rimane un altro ed è sempre lo stesso per questo aeroporto: serve un ruolo a Malpensa».
Per questo non ci sono compagnie aeree o gestore che tenga, secondo il sindacalista della provincia, piuttosto il dovere di una «scelta centrale da parte della politica, cioè del Governo. Sea può compiere tutti gli sforzi, peraltro ottimi, che ha già messo in atto e che potrà avanzare ancora, ma speriamo non siano vani. Lo Stato deve decidere cosa vuole fare dei suoi aeroporti, soprattutto al Nord dove si mangiano tra di loro». La priorità di Giuseppe Bonomi per una Malpensa hub? «E' un obiettivo nobile e condivisibile ma è anche vero che servono scelte politiche».
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Un grido si alza dalla provincia
«Cara Alitalia, ci spieghi dove vivi?»
Univa: «Non bada alle potenzialità di Malpensa». Le altre compagnie: «Nessuna novità»


MALPENSA. Alitalia assente dal contesto, lontana dal bisogno di volare altrove di questo territorio.
A dichiararlo con forza è il presidente dell’Unione degli Industriali della provincia di Varese Michele Graglia che vede nel nuovo piano triennale presentato da Alitalia per Malpensa la «conferma di un atteggiamento incomprensibile perché sembra non tener conto delle potenzialità che tale aeroporto possiede trovandosi al centro dell’area economicamente più sviluppata del Paese».
Ancora una volta, annota Graglia, «non si comprende su quali principi si basi la scelta di ridurre ulteriormente i voli intercontinentali. In termini di investimento, l’aumento dei voli per le varie destinazioni europee non è sufficiente a compensare i tagli effettuati sulle altre aree. Ed è questo un punto fondamentale del piano che va a discapito di un sistema produttivo, quello del Nord Italia, che guarda sempre di più all’Asia e all’Africa come mercati di sbocco. È in queste zone che ci giochiamo la crescita dell’export e del nostro futuro, di fronte al calo dello scambio commerciale in atto con i nostri partner europei tradizionali». Eppure proprio Asia e Africa non sono nei programmi della compagnia. Perché Malpensa sia un’infrastruttura a sostegno della competitività del sistema manifatturiero «bisogna far tornare questo scalo un hub»: non ha dubbi, il presidente di Univa. E non sarà Alitalia il mezzo per raggiungere l’obiettivo.
«Su Alitalia già da tempo non si può contare e il piano appena presentato è l’ulteriore amara dimostrazione. E’ dunque necessario puntare su vettori alternativi, così come è già stato fatto in questi ultimi due anni, con alcune compagnie del Far East e con Lufthansa le cui esigenze debbono essere sempre più ascoltate per creare i presupposti a quel salto di qualità che tutti ci aspettiamo
sul fronte delle mete intercontinentali servite dalla società tedesca a Malpensa».
Dall’Associazione artigiani, la voce del presidente Giorgio Merletti è una stilettata: «Chi ha deciso le sorti di Alitalia sono i lombardi che sono a Roma. Quando ha aperto Malpensa, bisognava chiudere Linate. Ma Milano ha scelto e Varese ha subìto».
Intanto sul fronte delle compagnie aeree alle quali il modello di tariffe agevolate di AirOne potrebbe dar fastidio, prevale la tentazione di non voler badare al nuovo che avanza. Lufthansa Italia si limita a dire che «accogliamo positivamente la competizione in Malpensa». Così Heike Birlenbach, vicepresidente della divisione Milano. «Noi offriamo un prodotto di alta qualità a un costo vantaggioso e stiamo rafforzando la posizione con il nostro network in espansione. Introdurremo presto un strategia tariffaria che permetterà di viaggiare in economy class a un prezzo migliore, e che renderà ancora più flessibile viaggiare in business class». E easyJet, che ha dato il benvenuto ad AirOne sperando di poter “entrare” a propria volta sul mercato di Linate? «Non comprendo perché siano state scelte rotte già servite anziché fornire un valore aggiunto ai passeggeri e all’economia della regione con destinazioni assenti a Malpensa» commenta Thomas Meister, manager del vettore low cost in Italia.

Alessandra Pedroni

fonte: LaProvinciadiVarese.it
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Re: Commenti al piano Airone. Merletti:Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda janmnastami » dom 14 feb 2010, 17:13:09

Nei giorni caldi di AZ, a Napoli quelli dell'Atitech bloccarono la pista di Capodichino.

A Roma, i dipendenti AZ bloccarono l'autostrada Roma-Fiumicino.

A Malpensa, qualcuno ha visto qualcosa?

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Re: Commenti al piano Airone. Merletti:Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda I-Alex » dom 14 feb 2010, 17:39:22

janmnastami ha scritto:Nei giorni caldi di AZ, a Napoli quelli dell'Atitech bloccarono la pista di Capodichino.

A Roma, i dipendenti AZ bloccarono l'autostrada Roma-Fiumicino.

A Malpensa, qualcuno ha visto qualcosa?
non siamo abituati a pingerci addosso, di solito si lavora e si lavora e si lavora.
Il lavoro si solito da buoni frutti
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Re: Commenti al piano Airone. Merletti:Bisognava chiudere Linate

Messaggio da leggereda C-ALEX » dom 14 feb 2010, 20:48:37

Basta solo impegnarsi a non prendere Alitalia o Airone, bisogna dire ad Air France che Malpensa non è St. Exupery e Milano non è Lione.

Ordine di scelta personale voli diretti o scalo LHI, STAR, Air France, Alitalia, Easyjet e poi Airone


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