Varese 13feb2015: tavolo provinciale competività
Inviato: sab 14 feb 2015, 10:36:02
Non ci sono più parole per descrivere il nostro malessere
I rappresentanti delle associazioni di categoria, sindacati e amministratori hanno affrontato con il ministro Maurizio Lupi il tema delle infrastrutture
Maurizio Lupi sapeva benissimo che venire a confrontarsi a Varese sulle infrastrutture non sarebbe stata una passeggiata. Nonostante la cortesia che ci ha messo il padrone di casa Renato Scapolan, gli interventi dei vari rappresentanti del territorio, compreso quello del presidente della Camera di Commercio, non hanno fatto sconti al ministro dell'Ncd.
Quella delle infrastrutture, nella undicesima provincia d'Europa per produzione di valore industriale, è una partita vitale o «uno spartiacque del destino» per usare le parole di Giovanni Brugnoli, presidente di Univa. Ci sono argomenti, poi, che più di qualsiasi altro, quando vengono toccati, fanno innervosire gli imprenditori. «Purtroppo su Malpensa, non c'è più niente da dire - ha commentato Brugnoli-. Il sistema economico locale ha finito il vocabolario dei termini necessari per testimoniare il proprio grado di malessere e malcontento nella gestione di una delle infrastrutture più importanti del Paese».
Il decreto del ministro Lupi, sulla liberalizzazione degli slot a Milano Linate, non convince del tutto nemmeno Claudio Del Bianco, responsabile relazioni esterne di Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, secondo cui «è ancora troppo presto per capire quali saranno gli effetti sul traffico aeroportuale sia di Malpensa che di Linate». E poi c'è la questione Sea-Handling e il destino di oltre duemila lavoratori, una vertenza delicatissima per i numeri e la portata dei suoi effetti su tutto l'indotto. Per il momento è risolta, ma «poteva rappresentare un grosso problema per tutti».
Il derby Linate-Malpensa non appassiona i sindacati. Ciò che preoccupa Umberto Colombo è invece la questione occupazione. «In questi anni - ha detto il segretario della Cgil - abbiamo perso 18mila posti di lavoro, ma se l'aeroporto rimane un'opportunità di sviluppo, questo non può' essere rappresentato solo dal cargo».
Il presidente dell'Associazione consumatori, Francesco De Lorenzo, rivendica un collegamento diretto tra Varese e l'aeroporto della brughiera, mentre l'assessore al Territorio del Comune di Luino, Alessandra Miglio, parlando della tratta Bellinzona-Luino-Gallarate, dice di «non voler essere un puntino grigio che vede passare i treni dell'Alp-Transit».
La vicinanza con la Svizzera rappresenta una fonte di occupazione e per molti imprenditori una vera e propria tentazione alla delocalizzazione, come ha ricordato il presidente di Uniascom Giorgio Angelucci. A quelli che hanno deciso di rimanere in Italia, Gunnar Vincenzi, neopresidente della Provincia di Varese, porta una buona novella: Villa Recalcati, nonostante le difficoltà della trasformazione in atto, ha messo a disposizione 5 milioni e 400mila euro per lo sblocco di pagamenti della pubblica amministrazione verso imprese che hanno effettuato lavori sul territorio.
La vera risorsa scarsa, secondo Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese, è il tempo. In un'epoca dove le decisioni politiche arrivano sempre in ritardo va da sè che le infrastrutture nascano già vecchie. «Pensiamo a Malpensa - ha osservato Galli - un aeroporto passeggeri e uno cargo, con a poca distanza Hupac e l'alta velocità. Infrastrutture che andavano messe in rete già a suo tempo. Un'opportunità persa».
E se il consigliere regionale pentastellato Paola Macchi in tema di infrastrutture non condivide il metodo di una certa politica di calare le decisioni dall'alto, il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani inaugura un nuovo corso delle relazioni tra potere locale e centrale, annunciando la decisione presa con il presidente di Sea di studiare ed elaborare il nuovo masterplan con tutti i comuni interessati. «Una proposta accolta con i comuni di Busto Arsizio, Novara, Magenta e Legnano - ha concluso Guenzani -. E Pietro Modiano ci rappresenterà nei rapporti con il ministero delle infrastrutture».
da http://www3.varesenews.it/economia/non- ... 06383.html
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Arcisate-Stabio: a giugno riapriranno i cantieri. Parola di Lupi
Il ministro delle Infrastrutture ha partecipato al tavolo provinciale della competitività dove ha preso due impegni: far ripartire i cantieri per il collegamento ferroviario con il Canton Ticino e il passaggio dell'Alta velocità da Malpensa. «Chiudere Linate oggi è impossibile»
La salita del ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi a Varese sarà ricordata per due promesse pesanti prese di fronte ai rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali riuniti alle Ville Ponti dov'è stato convocato dalla Camera di Commercio il tavolo provinciale della competitività: la riapertura entro giugno dei cantieri dell'Arcisate-Stabio e il collegamento di Malpensa all'alta velocità. «Il 31 dicembre scorso abbiamo risolto consensualmente il contratto con l'impresa Ingegner Claudio Salini spa che lavorava ai cantieri dell'Arcisate- Stabio. Entro fine febbraio si rimetterà l'appalto all'interno dei fornitori di Rfi (Rete ferroviaria italiana, ndr) e il cantiere verrà aperto entro il 30 giugno».
Sul problema delle terre di scavo contenenti arsenico, Lupi ha riferito che il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato la delibera, già rinviata alla Corte dei Conti che deciderà entro 20 giorni. «Ora - ha aggiunto il ministro delle infrastrutture - bisogna recuperare il rapporto con i cittadini che in questi anni hanno vissuto una situazione di disagio notevole. Quindi con Rfi, entro due settimane, si inizierà a intervenire in quei comuni per fare le opere di mitigazione».
Il secondo grande argomento, sollecitato dai numerosi interventi, è stato il destino di Malpensa su cui Maurizio Lupi ha fatto un ragionamento di sistema. Il ministro ha illustrato il piano nazionale degli aeroporti, nel quale lo scalo della brughiera è destinato, insieme a quelli di Venezia e Roma-Fiumicino, a ricoprire il ruolo di aeroporto intercontinentale. «Il piano - ha spiegato Lupi - prevede la presenza di 12 aeroporti strategici e 27 di interesse nazionale. A Malpensa devono fare riferimento quelli di Bergamo, Genova, Torino e Brescia. È chiaro che se uno ha solo tremila passeggeri non puo' aspirare ad avere risorse dallo Stato, puo' continuare la sua attività ma senza soldi pubblici».
Sul secondo scalo milanese, il ministro è stato perentorio: «Oggi chiudere Linate è impossibile, occorre integrarlo nel sistema, recuperando il deficit che esiste. Mentre Malpensa va collegata alle grandi reti a cominciare dall'alta velocità. È stato un errore non averlo fatto in passato, ma ora bisogna guardare avanti».
da http://www3.varesenews.it/lombardia/arc ... 06377.html
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Lo "scontro" Cattaneo-Farioli sulle ferrovie
Il sindaco di Busto Arsizio replica al presidente del consiglio regionale: «La scelta di portare tutto su Garibaldi crea un danno ad oltre 800 pendolari»
Quando si parla di infrastrutture in provincia di Varese, l'invito di Raffaele Cattaneo è di non concentrarsi sul bicchiere mezzo vuoto. «In questo momento sbaglieremmo a guardare solo quello che manca: l'asse Milano-Varese è quello che è cresciuto di più dal punto di vista infrastrutturale, anche in prospettiva di Expo. E sbaglieremmo anche a dire che va tutto male. Pensiamo al tema Malpensa, su cui è stata fatta una lettura strumentale e forzata dei dati. I numeri dicono che il nostro aeroporto è cresciuto sotto il profilo del trasporto merci e per quanto riguarda i passeggeri intercontinentali, che sono coloro che ricadute maggiori per l'economia del nostro territorio» ha detto il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, intervenendo al Tavolo della Competitività della provincia di Varese organizzato dalla Camera di Commercio.
Alla destra di Cattaneo c'è Gigi Farioli, sindaco di Busto Arsizio, che ha ascoltato con attenzione il passaggio del presidente del consiglio regionale sul «No» dei comitati contro il terzo binario della tratta Rho -Gallarate, sui collegamenti ferroviari di Busto Arsizio con Milano, con il depotenziamento necessario di Cadorna in favore di Garibaldi e anche l'invito a non ascoltare solo «il rumore delle piante cadute, ma anche quello della foresta che cresce». Tra gli alberi che crescono ci sono anche due treni nuovi per la tratta Varese-Gallarate-Milano, per un totale di 503 posti, che secondo l'assessore regionale alla mobilità e infrastrutture, Alessandro Sorte, dovrebbero arrivare settimana prossima, insieme ad altri due destinati a Varese.
La metafora è piaciuta così tanto al sindaco di Busto, che lo stesso ha ammesso di lavorare per la crescita della foresta, ma di stare al contempo molto attento «agli acari che intaccano le piante». Farioli ha poi così precisato: «Busto Arsizio non si è mossa per lesa maestà e da noi non è mai nato un comitato. Ma la scelta di portare tutto su Garibaldi crea un danno enorme alla foresta dei pendolari che è formata da oltre 800 persone».
Tra gli uditori del tavolo provinciale c'è anche Amedeo Cocca in rappresentanza dei pendolari di Busto Arsizio che ogni giorno con Trenord vanno a Milano Cadorna. «Ha ragione Farioli - dice Cocca - quella di potenziare Garibaldi è una scelta inaccettabile perché danneggia la città che in questo momento è un ecosistema sottoposto a una scelta calata dall'alto che non considera il disagio provocato a tantissime persone che usano i mezzi per andare al lavoro. Oggi abbiamo inoltre sentito che l'alta velocità passerà da Malpensa, ma nessuno ricorda che le Frecce già partivano dal nostro aeroporto, mentre ora non più. Forse perché non c'erano abbastanza utenti?».
Farioli si alza prima che il ministro finisca di parlare. «Le priorità» di cui parla Maurizio Lupi, a Busto Arsizio, evidentemente non piacciono.
da http://www3.varesenews.it/economia/lo-s ... 06384.html
I rappresentanti delle associazioni di categoria, sindacati e amministratori hanno affrontato con il ministro Maurizio Lupi il tema delle infrastrutture
Maurizio Lupi sapeva benissimo che venire a confrontarsi a Varese sulle infrastrutture non sarebbe stata una passeggiata. Nonostante la cortesia che ci ha messo il padrone di casa Renato Scapolan, gli interventi dei vari rappresentanti del territorio, compreso quello del presidente della Camera di Commercio, non hanno fatto sconti al ministro dell'Ncd.
Quella delle infrastrutture, nella undicesima provincia d'Europa per produzione di valore industriale, è una partita vitale o «uno spartiacque del destino» per usare le parole di Giovanni Brugnoli, presidente di Univa. Ci sono argomenti, poi, che più di qualsiasi altro, quando vengono toccati, fanno innervosire gli imprenditori. «Purtroppo su Malpensa, non c'è più niente da dire - ha commentato Brugnoli-. Il sistema economico locale ha finito il vocabolario dei termini necessari per testimoniare il proprio grado di malessere e malcontento nella gestione di una delle infrastrutture più importanti del Paese».
Il decreto del ministro Lupi, sulla liberalizzazione degli slot a Milano Linate, non convince del tutto nemmeno Claudio Del Bianco, responsabile relazioni esterne di Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, secondo cui «è ancora troppo presto per capire quali saranno gli effetti sul traffico aeroportuale sia di Malpensa che di Linate». E poi c'è la questione Sea-Handling e il destino di oltre duemila lavoratori, una vertenza delicatissima per i numeri e la portata dei suoi effetti su tutto l'indotto. Per il momento è risolta, ma «poteva rappresentare un grosso problema per tutti».
Il derby Linate-Malpensa non appassiona i sindacati. Ciò che preoccupa Umberto Colombo è invece la questione occupazione. «In questi anni - ha detto il segretario della Cgil - abbiamo perso 18mila posti di lavoro, ma se l'aeroporto rimane un'opportunità di sviluppo, questo non può' essere rappresentato solo dal cargo».
Il presidente dell'Associazione consumatori, Francesco De Lorenzo, rivendica un collegamento diretto tra Varese e l'aeroporto della brughiera, mentre l'assessore al Territorio del Comune di Luino, Alessandra Miglio, parlando della tratta Bellinzona-Luino-Gallarate, dice di «non voler essere un puntino grigio che vede passare i treni dell'Alp-Transit».
La vicinanza con la Svizzera rappresenta una fonte di occupazione e per molti imprenditori una vera e propria tentazione alla delocalizzazione, come ha ricordato il presidente di Uniascom Giorgio Angelucci. A quelli che hanno deciso di rimanere in Italia, Gunnar Vincenzi, neopresidente della Provincia di Varese, porta una buona novella: Villa Recalcati, nonostante le difficoltà della trasformazione in atto, ha messo a disposizione 5 milioni e 400mila euro per lo sblocco di pagamenti della pubblica amministrazione verso imprese che hanno effettuato lavori sul territorio.
La vera risorsa scarsa, secondo Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese, è il tempo. In un'epoca dove le decisioni politiche arrivano sempre in ritardo va da sè che le infrastrutture nascano già vecchie. «Pensiamo a Malpensa - ha osservato Galli - un aeroporto passeggeri e uno cargo, con a poca distanza Hupac e l'alta velocità. Infrastrutture che andavano messe in rete già a suo tempo. Un'opportunità persa».
E se il consigliere regionale pentastellato Paola Macchi in tema di infrastrutture non condivide il metodo di una certa politica di calare le decisioni dall'alto, il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani inaugura un nuovo corso delle relazioni tra potere locale e centrale, annunciando la decisione presa con il presidente di Sea di studiare ed elaborare il nuovo masterplan con tutti i comuni interessati. «Una proposta accolta con i comuni di Busto Arsizio, Novara, Magenta e Legnano - ha concluso Guenzani -. E Pietro Modiano ci rappresenterà nei rapporti con il ministero delle infrastrutture».
da http://www3.varesenews.it/economia/non- ... 06383.html
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Arcisate-Stabio: a giugno riapriranno i cantieri. Parola di Lupi
Il ministro delle Infrastrutture ha partecipato al tavolo provinciale della competitività dove ha preso due impegni: far ripartire i cantieri per il collegamento ferroviario con il Canton Ticino e il passaggio dell'Alta velocità da Malpensa. «Chiudere Linate oggi è impossibile»
La salita del ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi a Varese sarà ricordata per due promesse pesanti prese di fronte ai rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali riuniti alle Ville Ponti dov'è stato convocato dalla Camera di Commercio il tavolo provinciale della competitività: la riapertura entro giugno dei cantieri dell'Arcisate-Stabio e il collegamento di Malpensa all'alta velocità. «Il 31 dicembre scorso abbiamo risolto consensualmente il contratto con l'impresa Ingegner Claudio Salini spa che lavorava ai cantieri dell'Arcisate- Stabio. Entro fine febbraio si rimetterà l'appalto all'interno dei fornitori di Rfi (Rete ferroviaria italiana, ndr) e il cantiere verrà aperto entro il 30 giugno».
Sul problema delle terre di scavo contenenti arsenico, Lupi ha riferito che il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato la delibera, già rinviata alla Corte dei Conti che deciderà entro 20 giorni. «Ora - ha aggiunto il ministro delle infrastrutture - bisogna recuperare il rapporto con i cittadini che in questi anni hanno vissuto una situazione di disagio notevole. Quindi con Rfi, entro due settimane, si inizierà a intervenire in quei comuni per fare le opere di mitigazione».
Il secondo grande argomento, sollecitato dai numerosi interventi, è stato il destino di Malpensa su cui Maurizio Lupi ha fatto un ragionamento di sistema. Il ministro ha illustrato il piano nazionale degli aeroporti, nel quale lo scalo della brughiera è destinato, insieme a quelli di Venezia e Roma-Fiumicino, a ricoprire il ruolo di aeroporto intercontinentale. «Il piano - ha spiegato Lupi - prevede la presenza di 12 aeroporti strategici e 27 di interesse nazionale. A Malpensa devono fare riferimento quelli di Bergamo, Genova, Torino e Brescia. È chiaro che se uno ha solo tremila passeggeri non puo' aspirare ad avere risorse dallo Stato, puo' continuare la sua attività ma senza soldi pubblici».
Sul secondo scalo milanese, il ministro è stato perentorio: «Oggi chiudere Linate è impossibile, occorre integrarlo nel sistema, recuperando il deficit che esiste. Mentre Malpensa va collegata alle grandi reti a cominciare dall'alta velocità. È stato un errore non averlo fatto in passato, ma ora bisogna guardare avanti».
da http://www3.varesenews.it/lombardia/arc ... 06377.html
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Lo "scontro" Cattaneo-Farioli sulle ferrovie
Il sindaco di Busto Arsizio replica al presidente del consiglio regionale: «La scelta di portare tutto su Garibaldi crea un danno ad oltre 800 pendolari»
Quando si parla di infrastrutture in provincia di Varese, l'invito di Raffaele Cattaneo è di non concentrarsi sul bicchiere mezzo vuoto. «In questo momento sbaglieremmo a guardare solo quello che manca: l'asse Milano-Varese è quello che è cresciuto di più dal punto di vista infrastrutturale, anche in prospettiva di Expo. E sbaglieremmo anche a dire che va tutto male. Pensiamo al tema Malpensa, su cui è stata fatta una lettura strumentale e forzata dei dati. I numeri dicono che il nostro aeroporto è cresciuto sotto il profilo del trasporto merci e per quanto riguarda i passeggeri intercontinentali, che sono coloro che ricadute maggiori per l'economia del nostro territorio» ha detto il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, intervenendo al Tavolo della Competitività della provincia di Varese organizzato dalla Camera di Commercio.
Alla destra di Cattaneo c'è Gigi Farioli, sindaco di Busto Arsizio, che ha ascoltato con attenzione il passaggio del presidente del consiglio regionale sul «No» dei comitati contro il terzo binario della tratta Rho -Gallarate, sui collegamenti ferroviari di Busto Arsizio con Milano, con il depotenziamento necessario di Cadorna in favore di Garibaldi e anche l'invito a non ascoltare solo «il rumore delle piante cadute, ma anche quello della foresta che cresce». Tra gli alberi che crescono ci sono anche due treni nuovi per la tratta Varese-Gallarate-Milano, per un totale di 503 posti, che secondo l'assessore regionale alla mobilità e infrastrutture, Alessandro Sorte, dovrebbero arrivare settimana prossima, insieme ad altri due destinati a Varese.
La metafora è piaciuta così tanto al sindaco di Busto, che lo stesso ha ammesso di lavorare per la crescita della foresta, ma di stare al contempo molto attento «agli acari che intaccano le piante». Farioli ha poi così precisato: «Busto Arsizio non si è mossa per lesa maestà e da noi non è mai nato un comitato. Ma la scelta di portare tutto su Garibaldi crea un danno enorme alla foresta dei pendolari che è formata da oltre 800 persone».
Tra gli uditori del tavolo provinciale c'è anche Amedeo Cocca in rappresentanza dei pendolari di Busto Arsizio che ogni giorno con Trenord vanno a Milano Cadorna. «Ha ragione Farioli - dice Cocca - quella di potenziare Garibaldi è una scelta inaccettabile perché danneggia la città che in questo momento è un ecosistema sottoposto a una scelta calata dall'alto che non considera il disagio provocato a tantissime persone che usano i mezzi per andare al lavoro. Oggi abbiamo inoltre sentito che l'alta velocità passerà da Malpensa, ma nessuno ricorda che le Frecce già partivano dal nostro aeroporto, mentre ora non più. Forse perché non c'erano abbastanza utenti?».
Farioli si alza prima che il ministro finisca di parlare. «Le priorità» di cui parla Maurizio Lupi, a Busto Arsizio, evidentemente non piacciono.
da http://www3.varesenews.it/economia/lo-s ... 06384.html