Picco di voli a Malpensa, l’astronave sulla torre che sorveglia l’aeroporto.
È a 70 metri d’altezza, davanti alle piste. È la torre di controllo del traffico aereo di Malpensa di Enav. Qui dentro, nove esperti di giorno e quattro di notte garantiscono che tutto, nel secondo scalo più importante del Paese, proceda senza intoppi
di Leonard Berberi
Nell’«astronave» a circa 70 metri d’altezza il responsabile della sala operativa osserva le due piste mentre un Airbus A380 di Emirates, il più grande velivolo passeggeri del mondo, atterra sulla striscia d’asfalto 35 destra. Davanti a lui ecco le postazioni, ciascuna con la propria missione e con i monitor pieni di sigle di almeno tre colori, in quello che è il terzo — e ultimo — mese straordinario dovuto alla chiusura di Linate per il restyling. Straordinario anche per gli spostamenti che, secondo previsioni, dovevano aumentare di circa il 40%, e invece tra agosto e settembre segnano +53,2%. Con un record storico, il 23 settembre, dove i 1.013 movimenti hanno consentito all’impianto in provincia di Varese di diventare il primo d’Italia, superando Fiumicino.
Benvenuti nella torre di controllo del traffico aereo di Malpensa di Enav, la società che gestisce 1,97 milioni di flussi civili in Italia. All’interno dell’«astronave» nove esperti di giorno e quattro di notte garantiscono che tutto, nel secondo scalo più importante del Paese, proceda senza intoppi. Da sinistra ecco la postazione «Apron nord», che affaccia un po’ sui parcheggi un po’ su una delle piazzole di sosta e ha competenza sul Terminal 2, quello per intenderci, di easyJet e di qualche cargo. Di fianco il desk «Delivery» che fornisce le informazioni necessarie sulla rotta da seguire e gestisce la messa in moto dei velivoli subito dopo aver finito le procedure d’imbarco. Poi ci sono i monitor dell’«Apron ovest» che sovrintende l’operatività del Terminal 1. Più a destra il controllore/coordinatore si occupa del traffico in ingresso, riceve e smista le informazioni dei centri civili o militari e cura gli spostamenti dei veicoli per l’ispezione e la manutenzione. Infine ecco i controllori della torre ovest e di quella est che si occupano, tra le altre cose, dei movimenti in decollo e atterraggio — rispettivamente — sulla pista 35 sinistra e 35 destra.
Nonostante i volumi importanti l’unico rumore è quello delle conversazioni tra i piloti e il personale Enav. Le strisce di carta con i dati di volo da qualche tempo a Malpensa — e presto anche a Linate — sono diventate bande digitali sui monitor. Chiedere un bilancio sui primi due mesi del «Bridge» (la chiusura dal 27 luglio alle 5.59 del 27 ottobre di Linate) è operazione delicata in Enav, soprattutto per una questione scaramantica. «Finora Malpensa non ha pagato lo stop del “Forlanini”», commenta Massimiliano Di Monte, responsabile Enav dello scalo nel Varesotto: «Il traffico è stato fluido, al netto dei primi giorni di agosto e in corrispondenza di eventi come il Gran Premio d’Italia di Formula 1 e la Settimana della moda che hanno portato un traffico spaventoso». I giorni più caldi, un po’ a sorpresa, sono stati il 16-20-23 settembre. I voli charter hanno fatto registrare picchi il lunedì e il venerdì. Mentre durante la Formula 1 ci sono stati 40 movimenti di elicotteri in un paio d’ore.
Nel complesso, fa sapere Enav, ad agosto ci sono stati 27.369 movimenti, il 54,33% in più rispetto allo stesso mese dell’anno passato. A settembre 27.589, il 52,09% in più. «Per affrontare la chiusura di Linate abbiamo iniziato a lavorare già nel 2017 assieme a Sea (la società che gestisce i due scali, ndr)», ricorda Antonio Gigli, responsabile Enav «Operation North» che amministra un’ampia fetta d’Italia. «A Malpensa sono state aperte delle frequenze in più per reggere il traffico e sono state aggiunte persone». Per eliminare le code in arrivo, poi, si è ricorso al cosiddetto «sistema trombone», una procedura particolare che evita al velivolo di girare attorno, ma di allungare il tragitto in una sorta di serpentina.
La principale criticità del «Bridge»? «Nella natura stessa dell’operazione — ragiona Gigli —: da un giorno all’altro è stato cancellato un intero aeroporto, il terzo in Italia per movimenti che è stato assorbito da quello che è il secondo». Il secondo aspetto problematico è il meteo. «La vicinanza della Alpi — aggiunge Di Monte — porta l’aria calda e incrociarsi con quella fredda che negli ultimi 4-5 anni, a causa del cambiamento climatico, provoca sempre più temporali tropicali». Ma le perturbazioni, a Malpensa come altrove, nessuno è ancora in grado di gestirle.
https://milano.corriere.it/notizie/cron ... DySTe5JwMg
Il Bridge visto dalla Torre
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Marco
The engine is the heart of an airplane but the pilot is its soul.
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Re: Il Bridge visto dalla Torre
Addirittura superato Fiumicino? Ah però...
Inviato dal mio JSN-L21 utilizzando Tapatalk
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Stiamo monitorando attentamente la situazione. (Claudia)
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Re: Il Bridge visto dalla Torre
Perché a Roma i bizjet vanno a Ciampino.
Re: Il Bridge visto dalla Torre
I movimenti conteggiano anche gli elicotteri con piano di volo, comunque numeri davvero notevoli
Ne parla anche il TgR
https://twitter.com/ENAVSpA/status/1179 ... 36192?s=09
Ne parla anche il TgR
https://twitter.com/ENAVSpA/status/1179 ... 36192?s=09
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