Conseguenze economiche del Bridge

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malpensante
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Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda malpensante » lun 18 nov 2019, 19:47:31

"Durante i tre mesi di chiusura di Linate a Malpensa i negozi hanno guadagnato una montagna di soldi"
mi dice chi sa e SEA pure, visto che incassa corpose royalties in percentuale.

Nonostante la perdita di parte del traffico e nonostante un po' di sovraffollamento. Noi pensiamo sempre e solo ai numeri di passeggeri, ma contano di più i numeri delle casse. Linate non ha un'offerta commerciale nemmeno lontanamente paragonabile a Malpensa e le royalties del non aviation permettono, se si vuole, di offrire condizioni più attraenti alle linee aeree, stimolando ulteriormente il traffico.

"Se fosse per me l'avrei lasciato chiuso, ma ormai è una battaglia persa."

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mattaus313
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda mattaus313 » lun 18 nov 2019, 21:08:43

Insomma, ad alcuni non è proprio andato giù, molti l'hanno sopportato ma a qualcuno è pure piaciuto sto bridge :green:
"Because you needed a lot of capital in an airline, you needed to be where the financial markets were, and obviously that's New York"

gabbozzo
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda gabbozzo » lun 18 nov 2019, 21:13:23

Perdonate l'ignoranza, ma una quota parte degli affitti che Sea incassa dai negozi dei terminal dipende da veduto di questi ultimi?
Le citazioni di chi sono?

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EK412
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda EK412 » lun 18 nov 2019, 21:17:31

gabbozzo ha scritto:Perdonate l'ignoranza, ma una quota parte degli affitti che Sea incassa dai negozi dei terminal dipende da veduto di questi ultimi?
Esatto.

pensionatofelix
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda pensionatofelix » lun 18 nov 2019, 21:31:47

EK412 ha scritto:
gabbozzo ha scritto:Perdonate l'ignoranza, ma una quota parte degli affitti che Sea incassa dai negozi dei terminal dipende da veduto di questi ultimi?
Esatto.
Avviene anche negli outlet e grandi centri commerciali, gli esercenti pagano affitto e piccola percentuale del venduto.

KittyHawk
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda KittyHawk » lun 18 nov 2019, 22:25:27

E vogliamo tralasciare le concessionarie autostradali nei confronti di autogrill e pompe di benzina?

Mauz
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda Mauz » mar 19 nov 2019, 01:37:57

Che SEA incassi una percentuale sul venduto non mi stupisce: è pratica comune in tutti i centri commerciali e/o infrastrutture del genere.

Diciamo che le royalties sono un po' ovunque. Anche in molti negozi su strada aperti in franchising...


In ogni caso avevo ingenuamente dato per scontato che col bridge gli incassi di Linate di sarebbero semplicemente riversati su MXP, ma non avevo considerato la maggiore offerta commerciale di quest ultimo.

Quindi praticamente, oltre alla connettività diretta, ci rimettiamo anche a livello economico pur di tenere aperto Linate.

E un'altra buona parte di passeggeri li facciamo passare da BGY, che è un altro buco di aeroporto.

Avanti così... [emoji849]
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Stiamo monitorando attentamente la situazione. (Claudia)

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I-Alex
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda I-Alex » mer 20 nov 2019, 19:12:41

Riporto qui per non aprire o disperdere su altri Topic il post Bridge in senso lato.

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Malpensa a livelli Bridge in 7/8 anni. Sea: alzare le tariffe agli aerei che inquinano

20/11/2019 Andrea Aliverti


MILANO – «Malpensa in 7/8 anni ai livelli del Bridge». È la previsione che l’amministratore delegato di Sea Armando Brunini ha confermato oggi in commissione a Palazzo Marino, nel corso del dibattito sul restyling del city airport di Linate. Lo aveva già dichiarato a Varese, in occasione della riunione in Prefettura per fare il punto sul trasloco dallo scalo milanese a Malpensa. Ma una proposta che era emersa nel dialogo con i sindaci in quella giornata varesina ora arriverà all’Autorità dei trasporti: «Far pagare tariffe aeroportuali più alte agli aerei più rumorosi e più inquinanti».

Dopo-Bridge

Durante i tre mesi di Bridge, nello scalo varesino, rispetto allo stesso periodo 2018, ci sono stati il 44 per cento in più di movimenti e il 34 per cento in più di passeggeri, in media 105mila al giorno. «Se il trend continua a essere quello registrato negli ultimi dieci anni, ritorneremo ai volumi di Malpensa di quest’estate tra circa sette o otto anni» ammette l’Ad Brunini. L’aumento si reggerà soprattutto sull’implementazione dei voli intercontinentali e di quelli low cost: «Le direttrici principali – ha spiegato il capo operativo di SEA – sono fondamentalmente due: l’intercontinentale, che noi vogliamo spingere il più possibile perché questo territorio merita un’amplissima rete di collegamenti intercontinentali. Negli ultimi anni si sono fatti tanti nuovi collegamenti, ma c’è spazio ancora per crescere, in particolare verso l’Oriente e la Cina e con più voli per gli Usa». Su questo tema SEA si è espressa già più volte e poche ore prima anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana aveva chiesto nuove aperture sui bilaterali con il Paese del Dragone. L’altra direttrice, aggiunge Brunini, «è lo sviluppo dei low cost, il cui trend magari rallenta un po’ rispetto ai dieci anni precedenti, ma non si arresta. Noi abbiamo presenti a Malpensa i tre principali vettori low cost e tutti e tre hanno idea di continuare a crescere sul nostro scalo».

Chi più inquina nei cieli, più paga

Ma l’altra novità emersa nella riunione di oggi in Comune a Milano tocca da vicino i sindaci del CUV. Armando Brunini ha infatti rivelato la proposta che SEA porterà al tavolo dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), in vista del rinnovo delle tariffe, previsto per il 2021: far pagare tariffe aeroportuali maggiori alle compagnie aeree che hanno una flotta più vecchia e quindi più inquinante e rumorosa. «Dal momento che si conosce esattamente, per ogni tipologia di aereo, quanto consuma e quanto rumore fa, l’ipotesi che stiamo studiando e che proporremo all’Art è di quella di far pagare un po’ di più a quelli più rumorosi e più inquinanti e un po’ di meno a quelli più efficienti che sono in genere quelli più nuovi» ha rivelato l’Ad di Sea a margine della riunione della commissione, facendo riferimento ai nuovi aeromobili che riducono in modo notevole le emissioni in atmosfera e le emissioni acustiche. Sulla sostenibilità c’è anche un preciso impegno di SEA per la riconversione all’elettrico della flotta di veicoli che operano negli scali aeroportuali: «La maggioranza dei mezzi di Sea saranno elettrici entro il quinquennio del piano industriale che stiamo elaborando»



https://www.malpensa24.it/sea-milano-malpensa-brunini/
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Mattia
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda Mattia » mer 20 nov 2019, 19:21:30

Quello che fanno a Schiphol

spanna
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda spanna » mer 20 nov 2019, 19:24:57

I-Alex ha scritto:«Se il trend continua a essere quello registrato negli ultimi dieci anni, ritorneremo ai volumi di Malpensa di quest’estate tra circa sette o otto anni» ammette l’Ad Brunini.
a questo qui air italy mi sa che gli da' fastidio.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

milmxp
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda milmxp » mer 20 nov 2019, 19:51:35

spanna ha scritto:
I-Alex ha scritto:«Se il trend continua a essere quello registrato negli ultimi dieci anni, ritorneremo ai volumi di Malpensa di quest’estate tra circa sette o otto anni» ammette l’Ad Brunini.
a questo qui air italy mi sa che gli da' fastidio.
Per me bisognerebbe cambiare prospettiva. Secondo me livelli del bridge intendono 36 mil pax annui, non i 29-30 di quest'anno. Non possiamo sapere che scenari hanno ipotizzato (AF/KL che si sposta a Linate? Base EW a Linate? Base easyJet a Linate? Tanto per citare qualche scenario che è stato ipotizzato nei vari anni). Posto che MXP ne dovrebbe aver fatti 26 al netto del bridge, a me non sembra un'esagerazione 10 mil pax in 7/8 anni, specie se la stima è conservativa.
Se poi IG dovesse davvero ingranare non è detto che qualcuno su qualche volo molli il colpo.
SEA poi secondo me meno fa proclami su IG meglio è. Tra l'altro alla inaugurazione di Toronto Brunini in persona era presente e ha detto che SEA va a braccetto con Air Italy. Non mi sembra roba da poco.

minsk
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda minsk » mer 20 nov 2019, 20:06:57

Questo avrà fatto anche bene a Napoli, ma a Milano si è dovuto confrontare con ben altra realtà, mettendosi anche lui a novanta come i suoi predecessori. In SEA il vero AD e il comune, Brunini è solo un burattino. Quando fecero in passato le stime pax su MXP prevedevano i numeri del 2018 credo per il 2023. Nonostante gli errori di calcolo, giustificati, visto che la galoppata di MXP negli ultimi anni ha sorpreso la buona parte dei forumusti, anche i più ottimisti, rifare però gli stessi errori di calcolo mi sembra non solo diabolico, ma soprattutto da ignoranti non vedenti.
Anche se dovesse rallentare la corsa attuale del 10% annuo, giustificata, come possono pensare che i pax registrati in occasione del bridge a MXP, si potranno rivedere fra circa 7/8 anni?
Rimango stupito e senza parole. Spero che coloro che fanno i calcoli per MXP non siano usciti dalla Bocconi, altrimenti sarebbe uno smacco pure per l’ateneo!

:ciao:

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I-Alex
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda I-Alex » mer 20 nov 2019, 20:55:18

Può anche essere una strategia conservativa per evitare la rivolta del territorio, quello che importa è avere le infrastrutture pronte.
Quindi migliorie all'esistente nei punti deboli (Bhs, spazi attesa voli in zona sterile, viabilità, etc,) e dotarsi di un serio MasterPlan in tempi brevi per governare lo sviluppo
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easyMXP
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Re: Conseguenze economiche del Bridge

Messaggio da leggereda easyMXP » gio 21 nov 2019, 09:18:57

Probabile, se Brunini dicesse " bella lì ragazzi, tra 3 anni siamo ai livelli del bridge e tra 5 facciamo 40 milioni" quante proteste ci sarebbero?
Il vero indicatore di cosa pensa realmente SEA sarà il progetto del T1 XL, che tra non molto dovrebbe vedere la luce.


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