Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

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KittyHawk
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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda KittyHawk » ven 03 apr 2020, 19:15:01

La pandemia COVID-19 è senza dubbio l'evento che ha impattato di più sull'aviazione civile dai tempi del secondo conflitto mondiale. Magari tra qualche anno ci sarà anche una distinzione tra pre- e post-covid, un po' come si può fare tra pre e post 11 settembre.
Il COVID-19 è ancora una malattia orfana, dato che non c'è una cura certa. Magari tra qualche mese le cose cambieranno e ci saranno sia il vaccino che la cura ma a oggi, e ripeto a oggi, non c'è alcuna certezza, neanche quella che chi l'ha avuta sia immunizzato per un lungo periodo di tempo.
Premesso questo, complice la forzata clausura, sto cercando di immaginarmi come sarà nel futuro l'aviazione civile, ma la sfera di cristallo offre solo immagini sfocate, che provo a condividere.

L'esperienza di viaggio
Nel corso degli ultimi anni si è assistito a una continua densificazione degli aeromobili. Lo spazio a disposizione del passeggero si è via via ristretto. Ora si predica il distanziamento sociale e l'uso permanente delle mascherine (ultime indicazioni OMS), come unica soluzione per fronteggiare il COVID-19 in attesa di altre soluzioni definitive. In un prossimo futuro i passeggeri si troveranno a viaggiare tutti con la mascherina? Per viaggi di un paio d'ore è un fastidio sopportabile da tutti, ma se dovesse valere anche per gli intercontinentali si è comunque pronti al sacrificio? I posti degli aerei verranno obbligatoriamente ridotti? E, sopratutto, all'interno del velivolo varranno le disposizioni sanitarie della nazione della compagnia aerea o si troverà un compromesso internazionale?

Il turismo di massa
In tanti pensavano, e si erano abituati a pensare, che trascorrere le vacanze a Cesenatico o sulle spiagge della Thailandia o di altri posti del globo terracqueo fosse la stessa cosa. COVID-19 ha mostrato che non è così. Molti hanno provato sulla propria pelle cosa significa non poter sbarcare dall'aereo o essere abbandonati a migliaia di chilometri di distanza senza voli di ritorno, senza alberghi pagati o altro. Il turismo sicuramente si riprenderà - con che tempi lo scopriremo - ma continueremo a vedere orde di vacanzieri spostarsi tranquillamente da una parte all'altra del mondo, seguendo l'illusione delle vacanze a basso costo, sapendo che lo scenario potrebbe cambiare da un momento all'altro?

Il prezzo del biglietto
Una manciata di euro e si volava dove si voleva. Bastava prenotare con congruo anticipo e sottostare a tutta una serie di limitazioni, come ad esempio niente rimborso e niente cambi data. Finché le cose vanno bene è un compromesso accettabile e un sicuro risparmio, ma se non si sa con ragionevole certezza cosa il futuro ci prepara varrà ancora la pena approfittarne? Le compagnie, se saranno obbligate a ridurre il numero di passeggeri trasportati, offriranno ancora questi biglietti ultrascontati?

Le compagnie low cost
Le compagnie low cost basano le loro fortune su tre principi: riduzione al massimo dei costi operativi, riempimento dei velivoli al massimo e uso massiccio dei ricavi ausiliari. Potranno continuare a dominare il mercato europeo se non potranno più fare affidamento sulla densità dei passeggeri trasportati e se non ci saranno più i copiosi contributi, come penso succederà per mancanza di fondi, di aeroporti e amministrazioni locali per aprire e operare voli e destinazioni?

Le compagnie legacy
Le compagnie che vengono anche etichettate come "major" hanno subito un drastico ridimensionamento in queste settimane. Dato per acquisito che in un modo o nell'altro verranno salvate, che taglia avranno alla fine? Nel caso dei gruppi europei (IAG, AF/KLM, LH Konzern) che controllano diverse compagnie, non è che qualche compagnia ancella verrà sacrificata per privilegiare la capogruppo? E se ciò accadesse, potremmo essere la pietra tombale del consolidamento in favore di altre nazionalizzazioni? Poco sopra si citava Brusseles Airlines, ma Svizzera o Austria sarebbero disposte a veder morire Swiss o Austrian Airlines?

Pseudo hub?
Prevedibilmente, anche dopo la ripartenza, ci sarà una riduzione del numero complessivo di passeggeri e tutte le compagnie si troveranno di fronte all'alternativa o di diminuire le destinazioni servite, con abbandono di quelle che non si reggono col p-t-p, o di implementare necessariamente una qualche forma di hub. Dei pseudo hub talvolta, perché facilmente non saranno organizzati in ondate, con tempi di transito ridotti, ma saranno semplicemente tappe per scendere da un aereo e salire su un altro. I tempi di permanenza nell'aeroporto di scambio potranno essere significativi, ma anche essere l'unica alternativa per raggiungere determinate mete. La vera discriminante di questi viaggi sarà il biglietto unico, emesso da una compagnia aerea, e non due biglietti separati da "connessione fai da te".
Per le compagnie tradizionali non è una novità, ma potrebbe esserlo per molte compagnie low cost. Una volta adottato il modello ed essersi assefuatte ad esso, potrebbero le compagnie low cost abbandonare il p-t-p e magari sviluppare definitivamente interline con le compagnie tradizionali? A MXP, una U2 o FR potrebbero offrire alle compagnie straniere il feederaggio che mancava per sostenere certe destinazioni intercontinentali? E potremmo vedere sorgere nuovi e strani "hub", come ad esempio BGY?

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda belumosi » ven 03 apr 2020, 23:11:13

@KittyHawk

La tua analisi è interessante delinea alcuni scenari verosimili. Ma secondo me è troppo presto avere anche solo un'idea di come sarà l'aviazione nel futuro.
Al momento sono del tutto ignoti gli sviluppi della malattia, sia come tempi, sia come diffusione geografica.
Si potrebbe trovare un vaccino entro pochi mesi, come potrebbe proprio non essere trovato.
Non sappiamo la reale misura dei contagiati asintomatici, non sappiamo se il virus muterà geneticamente un'altra volta, non sappiamo quanto le singole economie dei vari paesi saranno impattate.
L'unica cosa che sappiamo con certezza, è che abbiamo davanti un indistinto oceano di merxa a tempo indeterminato.

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda malpensante » ven 03 apr 2020, 23:27:02

Non sappiamo neanche se, come quasi tutte le epidemie, da quelle di peste a quella della SARS, quella del Covid-19 se ne andrà come è venuta, lasciando dietro di sé un numero di lutti non paragonabile a quello della Morte Nera, della peste dei Promessi Sposi o della spagnola, ma uno scossone micidiale all’economia.

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda cesare.caldi » sab 04 apr 2020, 10:14:46

malpensante ha scritto:Non sappiamo neanche se, come quasi tutte le epidemie, da quelle di peste a quella della SARS, quella del Covid-19 se ne andrà come è venuta, lasciando dietro di sé un numero di lutti non paragonabile a quello della Morte Nera, della peste dei Promessi Sposi o della spagnola, ma uno scossone micidiale all’economia.
Esatto, penso che la malattia prima o poi verrà sconfitta o limitata fortemente, e quindi col tempo tutte le limitazioni che ha generato, come ban ai viaggi all' estero o imposizioni di aerei con posti limitati e distanziati ecc, verranno meno, il vero problema secondo me sarà il pesante calo della domanda di viaggi legato alla crisi economica.

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda gabbozzo » sab 04 apr 2020, 15:48:29

Interessanti contributi!
Mi quoto da altra discussione..
Io penso che le low cost saranno molto reattive e ci metteranno poco a riaprire le basi principali e far partire i voli sulle rotte a più alta frequentazione. Le legacy, invece, senza lungo raggio faticano a stare in piedi, e far ripartire tutto il sistema hub and spoke con il lungo raggio ed i voli di corto in coincidenza sarà molto faticoso e molto costoso..mentre le low cost inizieranno a caricare passeggeri fra le principali città europee (di certo non riaprono Mykonos come prima destinazione). Voglio dire che entrambi i tipi di compagnia avranno i loro problemi e tutti saranno ridimensionati.
Per quanto riguarda le compagnie legacy sarà interessante capire come si organizzeranno.
La logica "di mercato" direbbe di concentrare le operazioni hub and spoke su pochi aeroporti (quindi importanti ridimensionamenti a ZRH, VIE, BRU per citare gli stessi di qualche post sopra) in modo da ottimizzare i costi e massimizzare le possibilità di viaggio. Al tempo stesso è verissimo che gli stati nei quali ricadono gli hub secondari non penso lasceranno ridurre la propria compagnia di riferimento e lo scenario di una nazionalizzazione generalizzata non lo scarterei a priori.
Vediamo nei prossimi mesi come evolverà la società e l'economia.

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda KittyHawk » sab 04 apr 2020, 16:17:08

Coronavirus, "la mia odissea sull'aereo da New York a Roma"
Nessun controllo medico alla partenza, passeggeri stipati come sardine, hostess terrorizzate e nessuna richiesta formale di quarantena: il racconto di un rientro da incubo

"Un viaggio inaspettato, per non dire assurdo. È un miracolo se non mi sono preso il coronavirus durante il mio rocambolesco ritorno in Italia". Michele, chiamiamolo così perché fa l'attore e preferisce non essere ricordato per la sua disavventura, si era trasferito a New York da qualche mese per seguire un corso di recitazione.
Quando ha deciso di rientrare a Roma?
"Una decina di giorni fa ha chiuso la scuola che frequentavo, seguita a ruota da ristoranti e molti commerci. Non aveva più senso restare ma rientrare è stato molto più complicato e dispendioso di quanto immaginassi"
È stato difficile trovare un biglietto?
"Al consolato mi hanno detto che dovevo organizzarmi per conto mio. Non c'era più una compagnia, a parte Alitalia, che effettuasse voli diretti senza contare che i prezzi erano molto più alti del solito. Ho speso 450 euro per un biglietto di sola andata in economy. A quello che mi era seduto di fianco è andata peggio, a lui è costato 1.850 euro"
Per viaggiare vi hanno chiesto di rispettare delle precauzioni?
"Ci hanno chiesto di procurarci una mascherina e i guanti. Qualcuno li aveva, altri no. Le mascherine erano introvabili, dopo qualche giorno sono riuscito a procurarmene una, altri amici, che sono ancora lì, non sono stati così fortunati. La cosa assurda è che l'aereo era strapieno, non c'era un solo posto libero e c'erano talmente tanti bagagli nelle cappelliere che per tutto il viaggio ho dovuto tenere la valigia sotto i piedi. Un'hostess si è lasciata sfuggire che avrebbero dovuto applicare le disposizioni di sicurezza ma che, se l'avessero fatto, la metà dei passeggeri sarebbero rimasti a terra. Se su quel volo c'era un solo passeggero con il coronavirus ce lo siamo presi tutti".
Come si comportava il personale di bordo?
"Le hostess sembravano terrorizzate. L'atmosfera non era il massimo. Una, alla quale avevo chiesto di aiutarmi a cercare un posto per la valigia, mi ha risposto che non poteva stare nel corridoio. Quando ci hanno servito da mangiare, un altoparlante continuava a ripetere in inglese e in italiano che non potevamo toglierci la mascherina per mangiare fino a che non si allontanava il carrello. Il vicino però si poteva benissimo infettare visto che eravamo gomito a gomito"
Che giorno è arrivato in Italia?
"Domenica scorsa. La cosa più incredibile però è stato il nostro arrivo. Alla partenza da New York nessuno ci ha provato la febbre, ci hanno solo fatto firmare un'autorizzazione come quella che si deve compilare per uscire di casa. Sull'aereo ce ne hanno fatta compilare un'altra. Una volta scesi, ci hanno ammassato in un corridoio per altri 40 minuti. Il colmo è che quando siamo arrivati all'ingresso dell'aeroporto gli agenti della sicurezza, dopo averci stipato come sardine, ci hanno detto che dovevamo rispettare tra noi la distanza di un metro. Ma che senso aveva se avevamo passato più di nove ore uno sopra l'altro?"
Qualcuno vi ha detto che avreste dovuto seguire una quarantena preventiva?
"Ci hanno provato la febbre, ma una volta appurato che non ce l'avevamo, nessuno ci ha detto che dovevamo restare a casa. Quando sono arrivato nel mio appartamento, di mia iniziativa, ho cercato su internet il telefono della mia Asl di riferimento per autodenunciarmi. Mi hanno detto che avrebbero chiamato ogni giorno per monitorarmi. Nessuno si è preoccupato di sapere come avrei fatto la spesa. Grazie all'associazione di volontari del mio quartiere, la Sparwasser - in genere fanno gli acquisti per gli anziani - anche io ho potuto mangiare qualcosa. Non ho più sentito nessuno per giorni. Solo ieri la Asl mi ha richiamato sgridandomi perché non avevo appuntato la temperatura fino a quel momento...Peccato non mi avessero avvisato".

Intanto il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma contro il mancato rispetto delle distanze di sicurezza a bordo dei voli Alitalia. Al centro della denuncia il volo AZ 1269 Roma-Napoli del 28 marzo scorso che, come segnalato dai passeggeri attraverso foto e filmati, risultava assolutamente pieno e conseguentemente impediva il rispetto della distanza minima di sicurezza tra cittadini. Il Codacons ha dunque chiesto alla magistratura di aprire una indagine per le possibili violazioni dell'art. 650 cp che punisce "chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d' ordine pubblico o d' igiene' e per reati contro la salute pubblica", accertando le responsabilità della compagnia aerea.
https://www.repubblica.it/cronaca/2020/04/04/news/coronavirus_la_mia_odissea_sull_aereo_da_new_york_a_roma_-253119782/?ref=RHPPTP-BH-I253013165-C12-P2-S4.4-T1

KittyHawk
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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda KittyHawk » lun 06 apr 2020, 09:24:46

E qui si parla anche di Neos:
Ricominciamo dal turismo. Per Alpitour sarà «Italy first»

Ricominciamo dal turismo. Per Alpitour sarà «Italy first»
«Riporteremo gli italiani a fare le vacanze in Italia. Siamo il Paese che per primo ha subìto l’ondata dei contagi e quindi per primo dovrebbe uscire dall’emergenza. Bisogna ripartire dall’Italia, il turismo è un asset che ha grande valore perché rappresenta il 13 per cento del Pil e il 14,9% per cento dell’occupazione: vuole dire un totale di 3,5 milioni di addetti a livello nazionale, per un giro d’affari di 232,2 miliardi. Questo è il Paese più bello del mondo. Certo, dei quasi 2miliardi di ricavi di Alpitour, circa 500 sono i servizi venduti ai turisti stranieri. Quelli sono perduti per quest’anno ma possiamo raddoppiare il fatturato nelle città storiche e sulle spiagge della Penisola. Sono un bene inestimabile. E in un momento in cui Ryanair ed EasyJet hanno messo gli aerei a terra la nostra compagnia Neos air può trovare più spazio per i collegamenti che ora mancano. Abbiamo effettuato voli umanitari per rimpatriare 21mila italiani dall’estero. E ora siamo a disposizione dello Stato e delle altre compagnie aeree».

È pieno di idee Gabriele Burgio per rilanciare un settore che è stato travolto dal lockdown delle attività, deciso dal governo per frenare l’epidemia: «Da metà febbraio le destinazioni estere care agli italiani chiudevano, venendo giù come birilli. Poi dal 9 marzo il turismo si è spento». Classe 1954, fiorentino (e di fede viola), il manager-imprenditore dal 2012 è presidente e ceo di Alpitour, il primo gruppo nazionale del turismo che all’estero si confronta con grandi realtà. Alle spalle ha 25 anni trascorsi in questo settore, prima in Nh hotel (protagonista dell’acquisto di Jolly hotel in Italia) e ora è impegnato a fare crescere il numero uno delle vacanze. «Il sostegno — spiega —viene dagli azionisti». La galassia di Giovanni Tamburi ha investito 160 milioni nel tempo per salire al 70% del capitale.

Quali sono le priorità e i percorsi possibili per ripartire?
«Il turismo è un tessuto fatto da migliaia di piccole realtà, in larga parte da famiglie che peraltro sono parte dell’ossatura di Alpitour. Qui conteremo molti caduti se non si fa nulla. Un grande gruppo come Alpitour invece ce la può fare. È ben patrimonializzata e ha azionisti forti, disposti a sostenerlo. I piccoli invece avrebbero bisogno di interventi da parte dello Stato. Perché a crisi conclusa saranno realtà che rischiano di chiudere o finire in mani straniere a prezzi di saldo».

A che tipo di intervento pensa?
«Vedo quello che hanno fatto altri Paesi come la Germania che in due settimane ha messo sul piatto un assegno da 2 miliardi per salvare il gruppo Tui, dieci volte più grande di Alpitour, con una flotta di 120 aerei contro i nostri dodici. È stata una scelta lungimirante da parte di Berlino perché con la ripresa Tui si confermerà il più grande gruppo europeo del turismo. Non è un intervento da poco, dietro c’è una strategia industriale del Paese che ha scelto di salvare il più grande gruppo tedesco. Storia analoga in Norvegia dove il governo supporta Norwegian Airline con 500 milioni. Nei momenti difficili si compiono le scelte strategiche. Bisognerà capire da noi che direzione si vuole prendere. L’Italia delle imprese turistiche è un mercato frammentato ma molto vivace. Bisogna supportarlo perché tornerà a crescere».

<omissis>

Su quali fronti agite?
«Tutti, perché per fortuna abbiamo costruito un gruppo articolato. Come sempre succede, vengono a frutto gli investimenti fatti nel tempo. Alpitour, per fare un esempio, ha comprato due anni fa per circa 100 milioni la Eden viaggi, il suo diretto rivale in Italia varando un’operazione chiave nel consolidamento del settore turistico. Abbiamo massa critica per reagire. Siamo il gruppo che porta più italiani all’estero, ora li faremo viaggiare in Italia. Ci sono poi gli alberghi e i resort di Voi hotels, la catena alberghiera del gruppo che possiede 17 strutture».

<omissis>

E la vostra compagnia Neos air?
«Penso che possa giocare un ruolo, anche perché in Italia il settore aereo attraversa difficoltà, non solo per il caso Alitalia, altre compagnie versano in difficoltà. Trovo che aiutando il trasporto aereo si possa sostenere l’economia e l’occupazione, salvaguardare il settore turistico. Neos ha organizzato sinora 80 viaggi per riportare le persone bloccate all’estero. Da ora affianca anche l’Unità di crisi della Farnesina per aiutare i connazionali a tornare a casa. Per Alpitour è un’attività chiave: il fatturato in questo momento lo facciamo con gli aerei, non con le vacanze. D’altronde il tema è di tutto il mondo che ha a che fare con il pubblico, da Gucci a Prada fino a Decathlon. Chi ha le spalle solide può ripartire più in fretta».
https://www.corriere.it/economia/finanza/20_aprile_06/ricominciamo-turismo-alpitour-sara-italy-first-6356780a-77c9-11ea-98b9-85d4a42f03ea.shtml

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda cesare.caldi » lun 06 apr 2020, 17:18:48

KittyHawk ha scritto: «Riporteremo gli italiani a fare le vacanze in Italia.
Anche perchè non si potrà andare da altre parti. Inoltre tutti i turisti stranieri non potranno arrivare in Italia, in pratica una stagione turistica molto compromessa se non del tutto azzerata.

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda malpensante » lun 06 apr 2020, 17:44:26

Tu davvero pensi che potrò liberamente andare e tornare da Olbia ogni weekend?
Sarò già fortunato se potrò andare all'Idroscalo, che si trova a Segrate, un Comune diverso dal mio.

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda I-Alex » lun 06 apr 2020, 18:22:20

OT

Spero che vi sbagliate entrambi, che poi dipende tutto dal "quando" si potrà

Fine OT

PER fortuna Neos fa parte di un grande gruppo, per fortuna si
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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda KittyHawk » lun 06 apr 2020, 21:27:32

Occorreva proprio una pandemia e il conseguente stato di difficoltà delle altre compagnie aeree perché la situazione di Alitalia venisse finalmente presentata nella sua cruda realtà?
Lufthansa tra aiuti di Stato e chiusura di Germanwings. E British Airways licenza a tempo i dipendenti

Un effetto collaterale, non secondario, dell’emergenza coronavirus è il ritorno dello Stato in molti settori strategici, incluso quello delle compagnie aeree, colpite duramente dal blocco quasi generalizzato dei voli. La crisi è globale. E a rischio di sopravvivenza non ci sono soltanto i vettori già in moribondi, come Alitalia, tenuta finora in vita unicamente dai prestiti dello Stato, che si prepara a diventare azionista, dopo il venir meno di ogni possibilità di vendita. Il problema riguarda tutti i gruppi mondiali, alle prese con quella che è stata definita la peggiore crisi della storia del settore aereo. Più grave perfino del periodo seguito agli attentati dell’11 Settembre. Così ogni Paese va in soccorso di un asset considerato più che mai strategico nei momenti di emergenza come quelli attuali, non solo per il buon funzionamento dell’economia. Lo abbiamo visto, ad esempio, quando si è trattato di riportare in Italia cittadini rimasti bloccati all’estero o per trasportare materiale sanitario). Anche grazie alla sospensione temporanea delle leggi europee sulla concorrenza, che vietano gli aiuti di Stato. Per il settore aereo, in particolare, l’Antitrust Ue dà il via liberà agli aiuti di Stato anche nel caso di vettori che ne abbiano già beneficiato in passato, come nel caso di Alitalia, che peraltro, a fine febbraio, era finita nel mirino di Bruxelles, che aveva aperto un’indagine per il prestito di 400 milioni da parte del governo.

In America, l’amministrazione Trump ha stanziato per ora un pacchetto da 50 miliardi di dollari di aiuti per i vettori in crisi, crollati in Borsa e in crisi di liquidità dopo lo stop ai voli transatlantici e ai collegamenti con la Cina; oltre a 17 miliardi per poter intervenire nel capitale di società.


In Gran Bretagna, British Airways ha raggiunto un accordo con i sindacati per tagliare i costi che porterà al licenziamento temporaneo (con l’80% dello stipendio) di oltre 30.000 lavoratori, dopo che la holding di controllo Iag ha annunciato la messa a terra del 90% della flotta per aprile e maggio e ha cancellato il dividendo. L’accordo vale sia per il personale di bordo che per i lavoratori a terra, ma a differenza dello schema statale a cui è ispirato, non prevede un limite massimo di retribuzione e permette al personale di ricevere anche l’80% di alcune indennità.

In Germania. Lufthansa sta negoziando con il governo di Berlino un aiuto miliardario, che potrebbe riportare lo stato nel capitale a 23 anni dalla privatizzazione. Secondo indiscrezioni di stampa, il vettore tedesco non avrebbe cassa sufficiente fino alla fine dell’anno e sta negoziando in questi giorni una forte iniezione di liquidità da parte dello Stato. «Il governo federale ha già pubblicamente negato la nazionalizzazione», ha detto in un’intervista al settimanale Der Spiegel, il Ceo Carsten Spohr. Ma l’affermazione risale al 3 aprile, mentre le trattative proseguono.

La situazione è seria. Lufthansa, settimo gruppo aereo mondiale che controlla, tra l’altro, Eurowings, Swiss International, Austrian Airlines, Brussels Airlines e Air Dolomiti, attualmente offre solo il 5% dei suoi voli abituali, a causa del crollo del traffico passeggeri per la pandemia e la chiusura dei cieli Usa: circa 700 dei suoi 760 aerei sono a terra. Perciò la società ha annunciato di voler ridurre l’orario di lavoro di circa due terzi dei suoi dipendenti in tutto il mondo, 87 mila persone su un totale di cira 135 mila, ricorrendo allo schema pubblico del kurzarbeit, che la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen propone anche per l’Unione attraverso il programma Sure.

Nel frattempo, nel quartier generale di Colonia, è scoppiata un altro problema. Secondo il sindacato, il gruppo vorrebbe approfittare della crisi del Covid-19 per una drastica ristrutturazione. Una petizione, firmata dai rappresentanti delle sigle sindacali Ufo e Associazione Cockpit, afferma che la chiusura della controllata Germanwings sarà annunciata questa settimana, minacciando circa 1400 dipendenti. Ma la società ha respinto i presunti piani di chiusura come «speculazioni», aggiungendo che il consiglio di amministrazione non ha votato alcuna delibera, anche se ha ammesso che le opzioni per Germanwings sono in fase di revisione.
https://www.corriere.it/economia/aziende/20_aprile_06/lufthansa-aiuti-stato-chiusura-germanwings-british-airways-licenza-tempo-dipendenti-693ad37a-781d-11ea-98b9-85d4a42f03ea.shtml

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda malpensante » lun 06 apr 2020, 23:10:52

Germanwings?
Ma che cosa scrivono?

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda cesare.caldi » lun 06 apr 2020, 23:40:22

Soliti errori dei giornalisti ovviamente si riferiscono a Eurowings le cui attività di lungo raggio erano in forte perdita gia prima del virus. Una sua chiusura vorrebbe però dire lasciare ampi spazi a Ryanair ed Easyjet in molti aeroporti tedeschi come Dusseldorf, Colonia, Amburgo e Stoccarda che sono tutte basi Eurowings, dove è la prima compagnia.

gabbozzo
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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda gabbozzo » mar 07 apr 2020, 09:21:06

Come stavamo prevedendo nella discussione (!) cambieranno seriamente gli scenari futuri fra calo domanda, più controllo/presenza pubblica nelle compagnie e riduzione offerta (per vuoti lasciati o per adeguamento alla domanda ridotta).

Comunque Germanwings esiste ancora, rientra nel calderone di Eurowings, anche se mi sembrano troppi 1400 dipendenti...
Non ho mai indagato il caso Eurowings, si sa quali siano le cause principali delle perdite? Di certo il fatto che non sia una compagnia unica ma a livello operativo siano differente compagnie ad operare i voli non aiuta e non ha semplificato la gestione (mi dicevano amici del settore che c'è stata una forte opposizione sindacale che ha portato ad una ristrutturazione "a metà" impedendo l'unificazione effettiva delle operazioni).

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda I-GABE » mar 07 apr 2020, 11:26:11

Minchiate a valanga su BA.
Lo schema utilizzato e' quello del furlough, di fatto una sorta di cassa integrazione, che il governo ha messo in piedi contro i licenziamenti dovuti all'epidiemia. In sostanza HMRC garantisce l'80% del salario ai dipendenti che vengono messi in furlough dalle aziende, anziche' essere licenziati.

KittyHawk
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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda KittyHawk » mar 07 apr 2020, 18:57:56

L'intervento odierno di Alexandre de Juniac alla conferenza stampa IATA sulle conseguenze del COVID-19:
The impact of COVID-19 on the air transport industry continues to be devastating. The industry is burning through cash at a dangerous rate. Some $61 billion could disappear from cash reserves in the second quarter alone. Demand is in free-fall. Worldwide it’s down 70% compared to last year—90% in Europe. And it could even get worse.
There are no words that can adequately describe how deeply this crisis is impacting aviation.

If aviation is not functioning, the economic damage goes well beyond the sector itself. Some 65. 5million jobs are linked to aviation. If the planes don’t fly, the viability of many of these jobs disappears.
Many businesses have been ordered to close or cease operations—airlines, restaurants, tourist attractions, and hotels among them. And if global supply chains are broken, still others in manufacturing or retail will not have anything to make or sell.

Governments acting on the guidance of health authorities will determine when the lockdowns and travel restrictions can safely end. When that decision is taken, the air transport sector needs to be ready to deliver the people and goods that are required for many businesses to start operating normally again.

Our estimation is that some 25 million people’s jobs are at risk until the aviation sector is functioning again. 25 million people is equal to the entire population of Australia. It is equal to the entire labor force of Italy and larger than the workforce of major industrialized nations like Spain or Canada. The scale of the economic impact is enormous.

From this, I want to emphasize two conclusions.

The first you have already heard me speak about. Governments need to urgently provide financial relief to the airlines. That is to ensure that they can survive as viable businesses that can lead the recovery when we get to that stage. We continue to ask governments for:
  • Direct financial support;
  • Loans, loan guarantees and support for the corporate bond market by the Government or Central Banks, and
  • Tax relief
We received some positive news today from Eurocontrol which has deferred the payment of more than EUR1.1 billion to help airlines maintain liquidity.

Throwing airlines lifelines like this at this critical stage will help people far beyond those directly employed in air transport. That is one of the reasons why we believe that governments must make the viability of airlines a priority.

Some governments are responding. But we are concerned that relief is not sufficiently available. Speed is of the essence. On average airlines have two months of cash on hand. And many airlines are already into the third week of major shutdowns of their businesses.

The second conclusion is that we cannot leave the recovery of the sector to chance. We must have firm and coordinated plans in place so that airlines can re-start operations when governments and public health authorities give us the all clear. And we need to be able to scale-up operations as demand returns.

One challenge will be the physical re-start. If airlines have been largely shut down for a few months, restarting is a complicated thing. All the licensed personnel need to be ready to go. But their licenses may have expired or the airline’s safety audit dates may have passed. Airworthiness certificates may no longer be valid. Schedules may need to be coordinated. Aircraft will need some maintenance work.

We have never shut down the industry on a global scale before. So this will be the first time for a re-opening.

The second challenge is adapting the industry to post-COVID-19 realities. Having gone through the pain of shutting down economies to fight the virus, governments will not accept the risk of reinfection. We see this in the severe measures that China has introduced to limit international flights. It is more restrictive now than it was at the height of the COVID-19 crisis in China.

We are not expecting to re-start the same industry that we closed a few weeks ago. Airlines will still connect the world. And we will do that using a variety of business models. But the industry processes will need to adapt.

So another stream of activity will involve working with governments and health authorities to understand what measures will be needed.

A particular focus will be on travel restrictions. States implemented these on a unilateral basis—closing their borders to others. We should aim to have a more managed and predictable approach to how these restrictions are revised to enable governments to re-open their borders.

Part of this will surely involve passenger screening. And we don’t want to repeat the mistakes made after 9.11 when many new processes were imposed in an uncoordinated way. We ended up with a mess of measure piled on top of measure. And nearly twenty years later we are still trying to sort it out.

In this case, we have some, if limited, time to build consensus around how to do this most effectively. Of course, we will need to work with public health authorities to understand their needs and guidance on any necessary screening measures.

At the end of the SARS crisis, temperature screening was a key factor in returning the sector to normal. We need to find the equivalent process to take us to when a COVID-19 vaccine is available. The goal we should have is an effective set of standard practices that can be implemented globally as required.

A further area of activity is on stimulating markets. With questions over so many things that we take for granted, we have the ability to re-think processes or systems to make them better when the industry starts up again.

And, by better I mean more efficient and less costly.

A good example could be visas. If we can get governments to use e-visa technology we could reduce costs and improve efficiency. Making the process easier without compromising on security would pay immediate benefits when people return to travel.

The 25 million people whose jobs are at risk as a result of this crisis will depend on an efficient re-start of the industry. IATA will be concentrating its efforts to resolve these issues with governments and other stakeholders.

One initial step is a series of virtual meetings—or summits—to which we will invite governments and other stakeholders. The recovery will, for sure, need a strong and coordinated team effort. Among the main objectives of the summits two things are critical:
  • Understanding what is needed to re-open closed borders
  • Agreeing solutions that can be operationalized and scaled efficiently
The plan is to do this regionally, building towards a global outcome. I don’t have specific dates to share yet. But we are targeting to start towards the end of April.

Lastly, today is World Health Day. I will close with a salute to the healthcare workers who are working so courageously to fight this pandemic.

I am happy to take your questions.
Per chi fosse interessato, è disponibile anche la registrazione della teleconferenza:
https://soundcloud.com/iata-audio/teleconference-recording-7-april-2020

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda wrth » mar 07 apr 2020, 21:57:36

malpensante ha scritto:Germanwings?
Ma che cosa scrivono?
Purtroppo sembra proprio così:
http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 74f80.html
Ribadito anche da skynews:
https://tg24.sky.it/economia/2020/04/07 ... wings.html

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda I-Alex » mar 07 apr 2020, 22:03:20

Germanwings è scomparsa come nome commerciale sotto l'insegna Eurowings ma è rimasta con proprio Coa e a tutto ieri aveva 6 A319 e 3 A320 in flotta
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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda wrth » mar 07 apr 2020, 22:24:18

Chiedo venia, ho confuso Germanwings con Eurowings. In questo caso l'impatto è sicuramente inferiore.
Era un po' la situazione di AZ quando possedeva il COA di Volare...

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda KittyHawk » mer 08 apr 2020, 07:47:48

La notizia è parzialmente OT, ma sicuramente può impattare sui conti economici delle compagnie aeree, per i contratti di acquisto dei carburanti, e dell'indotto (raffinerie e rivenditori).

L'ACEA (European Automobile Manufacturers Association, che raggruppa i più importanti produttori di auto europei), si è detta assolutamente contraria (leggete il documento) all'idea di mescolare il carburante per jet, che ha visto una drammatica caduta della domanda, al diesel automobilistico per ridurre le scorte del primo.
Le differenze delle specifiche tecniche dei due carburanti sono tali che la pratica causerebbe danni irreversibili al motore e sistema di scarico di auto e camion, che non sarebbero coperti dalla garanzia del veicolo. I costi di questi danni, che potenzialmente possono essere di centinaia di euro, ricadrebbero su automobilisti e camionisti.
In particolare si evidenzia come il contenuto di zolfo del carburante diesel automobilistico sia inferiore a 10 mg/kg (Fuel Quality Directive e norma EN 590), mentre in quello per jet il contenuto di zolfo può arrivare a 3.000 mg/kg.

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda gabbozzo » ven 15 mag 2020, 15:59:26

wrth ha scritto: mar 07 apr 2020, 22:24:18 Chiedo venia, ho confuso Germanwings con Eurowings. In questo caso l'impatto è sicuramente inferiore.
Era un po' la situazione di AZ quando possedeva il COA di Volare...
Vedremo che ne sarà di EW a fine limitazioni Covid.
Purtroppo per LH tutto il progetto Germanwings prima ed Eurowings dopo non ha mai funzionato a dovere e la gestione deve aver raggiunto dei livelli di complessità che nulla hanno a che fare con una low cost (troppi contratti diversi, troppi wet lease, troppi coa di fatto inutili a fini operativi..). Sarebbe curioso scoprire se, a giochi fatti, va peggio EW o le basi secondarie di LH ante progetto eurowings.
L'unica via seria che vedo, se non vogliono perdere il mercato tedesco non FRA e MUC, è che facciano propria una low cost consolidata esistente e gli affidino il mercato tedesco cross country. Essere alla canna del gas dopo tutti questi mesi di stop potrebbe anche essere occasione di forzare un po' di misure poco sindacal-friendly.

Fedpassion
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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda Fedpassion » dom 19 lug 2020, 11:43:28

Ho provato a fare una riflessione su un tema a mio avviso fondamentale per Malpensa. Sarebbe importante, penso, confrontarci tutti su questo tema: mi piacerebbe molto conoscere il vostro parere di esperti! (sicuramente più esperti di quanto lo sono io^^)

Il mondo dell'aviazione è da anni caratterizzato da una grande inefficienza di fondo: mentre milioni di persone price sensitive viaggiano da A a B, passando da C (ad esempio da Londra a New York, passando da Parigi), altri milioni di persone price sensitive fanno l'opposto, viaggiando da C a B, passando da A (ad esempio, da Parigi a New York, passando da Londra). Tutto ciò accade spesso a prescindere dalle quantità di posti disponibili su ciascuna rotta.

Nella logica delle compagnie la convenienza è chiara: così facendo si segmenta la clientela e si estrae il massimo valore possibile da chi è disposto a pagare di più per viaggiare diretto.
Anche nella logica del viaggiatore price sensitive la convenienza è chiara: meglio spendere un po' meno a costo di qualche scomodità in più.

Nella logica del sistema nel suo insieme però tutto ciò non ha senso, perché' produce uno status sub-ottimale: nonostante i posti sui voli diretti ci sarebbero, tantissima gente vola con scalo, con costi maggiori in termini di consumo di risorse ed impatto ambientale. Il tutto, solo perché’ le compagnie fanno il possibile per segmentare la propria clientela, vendendo i diretti a prezzo piu' alto ai soli viaggiatori alto spendenti.

Di fronte a questa situazione, vedo due soluzioni "regolamentari": sono entrambe semplici, ma improbabili, in quanto le grandi compagnie di bandiera le ostacolerebbero facendo tantissimo lobbying. Attenzione: l’obiettivo non è impedire i voli con scalo, e nemmeno renderli sempre e per forza meno convenienti. L’obiettivo è far si che i voli con scalo siano più convenienti soltanto quanto questo è legato a motivi di domanda e offerta (alta richiesta sui voli diretti), non per ragioni di segmentazione della clientela. Ecco le due possibili soluzioni:

1. I regolatori dovrebbero stabilire che nessuna compagnia può mettere in vendita un volo con scalo (ad esempio Londra-Parigi-NY) a un prezzo inferiore di quello cui mette in vendita il diretto per una sola delle due tratte (ad es il solo Parigi-NY). Sarebbe la soluzione più semplice e efficace.
2. I regolatori dovrebbero obbligare le compagnie a consentire di volare anche singole tratte del viaggio acquistato (ad esempio, solo un pezzo del ritorno), senza cancellare l’intero itinerario al primo biglietto non utilizzato. In questo modo, i motori di ricerca potrebbero iniziare a offrire soluzioni dirette che altrimenti non sarebbero disponibili (in quanto acquistate come parte di itinerari più complessi, ma venduti a prezzo piu' basso rispetto alla sola soluzione diretta). Nel medio termine, l’effetto sarebbe simile a quello della prima soluzione.

Pensate possa esistere anche una terza soluzione, totalmente “di mercato” (cioè fattibile a regolamenti invariati)? Di solito, di fronte a inefficienze così macroscopiche, la soluzione di mercato esiste sempre. Però in questo caso mi sembra si tratti di una situazione di fallimento di mercato, in cui sarebbe bene intervenissero i regolatori. Che ne pensate?

KittyHawk
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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda KittyHawk » dom 19 lug 2020, 14:31:14

Non credo ci possa essere una soluzione di mercato, tutto deve passare attraverso il legislatore.
Le due soluzioni prospettate sono interessanti, ma di difficile attuazione.
Nella prima, non essendoci un prezzo di riferimento fisso, è difficile dire se un volo con scalo costi meno del diretto. Qual è il costo del volo diretto da prendere in considerazione? Quell'unico biglietto messo in vendita a prezzo ultrapromozionale e che scompare subito? Il costo minimo ottenibile nel giorno dell'acquisto? Cosa succederebbe in questo caso se la somma dei biglietti p-t-p per le due tratte che compongono il volo con scalo fosse naturalmente più bassa del diretto? Si aumentano i prezzi dei biglietti p-t-p o si diminuisce quello del diretto? Occorre fare riferimento a voli della stessa compagnia o di tutte le compagnie che operano sullo scalo di partenza? MXP, LIN e BGY come occorre considerarli, come aeroporti distinti o come lo stesso sistema aeroportuale? Domande a cui è difficile dare risposta.
Nel secondo caso le compagnie si sono opposte a questo andazzo per svariati motivi e credo continuerebbero a farlo, opponendosi fermamente al legislatore.
Un'altra soluzione potrebbe essere, in nome dell'ambiente, inserire una costosa tassa di connessione quando gli aeroporti di partenza e arrivo vedono già dei voli diretti, ma vorrebbe dire eliminare la concorrenza. Oppure obbligare le compagnie a prezzare l'itinerario con scalo come somma dei prezzi dei biglietti meno cari per le due tratte p-t-p acquistabili lo stesso giorno.

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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda I-Alex » dom 19 lug 2020, 15:46:54

alla faccia delle liberalizzazioni dei cieli, tanto vale mettere anche rigidi diritti di traffico Intra UE così per fare un Milano - Parigi si pagherà 400€

Io preferisco libera scelta personale in libero mercato
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Re: Consolidamento e prossimi sviluppi mercato aviazione in Europa

Messaggio da leggereda I-GABE » dom 19 lug 2020, 16:22:38

Se l’obiettivo è punire l’inefficienza ecologica, alzare le tasse sulle emissioni di CO2 è il modo migliore - più breve il percorso scelto, meno paghi. Senza inventarsi complicati meccanismi legati agli scali, etc...


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