A me sembra un buonissimo prodotto. Poi va beh io mi sono fatto 6 ore su un 737-800 di Neos senza problemi, ma non faccio testo.canadian#affairs ha scritto: ↑lun 23 set 2024, 20:49:32 Non comprendo fino in fondo le lamentele, spesso a priori, sui B767.
Ok non è il più giovane aeromobile, ma quanti A330 girano e sono altrettanto "diversamente giovani"?
Per me il fattore principale è che si presentino in uno stato decoroso, che non sia un pollaio con le ali e quindi abbia uno spazio vitale a bordo. E ovviamente anche il tipo di poltrona installata.
Il B767 ha poi anche suoi vantaggi : imbarco/sbarco più celeri, configurazione 2-3-2 che garantisce maggiori possibilità di avere accesso diretto al corridoio (o nel peggiore dei casi "scavalcare" solo un pax).
A me quello DL non dispiace, e MXP-BOS non è nemmeno un volo così lungo in definitiva.
https://www.youtube.com/watch?v=J74yjliTxfY
Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Azz... secondo te c'è il rischio che con i doppioni su FCO ci aprano qualcosa sulla west coast?malpensante ha scritto: ↑lun 23 set 2024, 20:20:04 Se una fra United e ITA dovesse smettere di volare da SFO a FCO, potrebbe anche subentrare un remedy taker.
Tra tutte le rotte che potrebbe fare United per Malpensa San Francisco senza prosecuzioni a Milano mi sembra la più difficile.
Visto che la domanda principale è per Roma United potrebbe far partire il volo da uno dei suoi hub più occidentali, per esempio Denver.

Io mi accontentavo di una IAD... ma questo è un vero unicorno!.

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Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Intendevo Denver-Roma.
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
malpensante ha scritto: ↑lun 23 set 2024, 18:14:01 Il Grand Tour è in voga almeno dal Settecento, non è propriamente una novità.
Non è una novità il Grand Tour in sé. Ma nell’ultimo decennio è cambiata la magnitudo.
Senza dover tornare indietro di 3 secoli, negli anni ‘80 venivano in Italia poco più di 1 milione di americani all’anno. Quest’anno credo saremo tra i 5 e i 6.
Come gli italiani “medi” affollano i 4/5 stelle di Bangkok con l’eccezione dei top notch che hanno prezzi quasi “europei” (St. Regis, Park Hyatt, Mandarin…), così per un americano medio abituato a pagare 300$ a notte un 3*, sembra un affare venire in Italia e spendere quella cifra per un 4 * o 5*.
E per chi arriva dalle grandi città della costa, sia east che west, è sorprendente poter fare un’ottima cena con quello che in patria basta ormai a malapena per un cocktail o un diner di scarsa qualità.
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Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Credo che realisticamente nessuno subentrerebbe in maniera diretta sulla FCO-SFO in qualità di remedy taker. Semplicemente non ha senso strategico, organizzativo ed economico che una, diciamo AF o IB, impieghi un aeromobile su una rotta fuori base, fuori dal proprio hub.malpensante ha scritto: ↑lun 23 set 2024, 20:20:04 Se una fra United e ITA dovesse smettere di volare da SFO a FCO, potrebbe anche subentrare un remedy taker.
Idem per le altre 2 big americane (AA, DL) per le quali SFO è una mera destinazione come altre nel proprio network, anche se di un certo rilievo.
Penso più probabile si finisca, in alternativa al volo diretto, con le 2 opzioni con scalo con le caratteristiche in qualche modo richieste dalla UE.
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Tra i vari rimedi, non c'era anche l'obbligo di fornire C/S sulle rotte in questione ai competitors che ne facessero richiesta?
Nel caso di SFO, potrebbe essere quella la soluzione.
Nel caso di SFO, potrebbe essere quella la soluzione.
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Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
E aggiungo, come per la SFO il discorso del remedy taker vale a mio avviso anche per IAD.
Vedo (veramente) altamente improbabile che qualcuno esterno si metta all'improvviso a volare tra Roma e Washington.
Oltretutto la situazione per un subentrante sarebbe ancora più tosta con, se non ricordo male, 3 voli concorrenti (2 UA e 1 AZ) da fronteggiare.
Vedo (veramente) altamente improbabile che qualcuno esterno si metta all'improvviso a volare tra Roma e Washington.
Oltretutto la situazione per un subentrante sarebbe ancora più tosta con, se non ricordo male, 3 voli concorrenti (2 UA e 1 AZ) da fronteggiare.
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Dal Sito del Boston Globe:
Delta is launching nonstop flights from Boston to Milan and Barcelona in 2025
A Delta lounge is also coming to Logan Airport.
September 20, 2024
Delta Air Lines is helping Boston travelers discover Milan and Barcelona next year with new nonstop flights taking off in the summer of 2025.
The routes are part of Delta’s largest-ever transatlantic summer schedule, announced on Friday. Next summer, Delta will offer more than 700 weekly flights to 33 European destinations and beyond.
Delta’s new route between Boston and Milan is “filling a crucial gap as Boston’s largest unserved European market,” according to a press release. The Milan route will be offered four times a week, and the Barcelona route will be offered three times a week.
“Delta has been an excellent partner to Logan for many years and we are thrilled about their new routes to Milan and Barcelona as part of their trans-Atlantic expansion in summer 2025,” said Ed Freni, director of aviation for Massport, in a statement. “These new services will provide our passengers with more travel opportunities and further strengthen our ties between New England and the many regions of Europe.”
The airline also announced new direct service between Boston and Bozeman, Montana, which will begin in December ahead of ski season.
What’s more, Delta says it is opening a Delta One lounge at Logan International Airport by next summer. The lounge will offer “an exclusive and luxurious setting” for Delta One and other eligible customers, according to the carrier. Lounges will also open at Los Angeles International Airport and Seattle-Tacoma International Airport. The first Delta One lounge opened at John F. Kennedy International Airport in June.
https://www.boston.com/travel/travel/20 ... a-in-2025/
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Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Interessanti riflessioni da parte del CCO di United circa il cambiamento - che appare piuttosto strutturale - delle abitudini e della tipologia di traffico verso l'Europa.
Mi sembrano dichiarazioni in linea con quelle emerse recentemente anche da parte dei colleghi di DL e AA.
Aiutano a capire la ragione di così tanti nuovi voli e l'aumento delle stagionalità dopo la pandemia, con riferimento in particolare all'Europa mediterranea e meridionale in generale.
United Airlines thinks business-as-usual corporate travel is over
Melvin Backman
Wed, September 18, 2024 at 11:59 PM GMT+2·1
The chief commercial officer of United Airlines (UAL) confirmed Wednesday that one of the airline industry’s biggest COVID-19-era shifts will be more permanent than initially imagined. Andrew Nocella said the company is leaning harder on its leisure customer base as businesses continue their cautious spending around travel.
“I expect it to continue going in the right direction, but I don’t expect it to return to the levels of 2019,” he said at the Skift Global Forum travel industry conference in New York.
The consulting firm Deloitte recently said that nominal spending could soon reach new highs, with 73% of business travelers expecting to be traveling more this year — a 15-point jump from 2023. But the Global Business Travel Association isn’t expecting an inflation-adjusted recovery in the sector until at least 2027.
Instead, Nocella said, the norm will be less business and more pleasure. That transition could create its own challenges, though. Whereas business travelers go to business capitals to do business stuff, tourists go everywhere, whether they’re wanted or not. Nocella pointed to the popularity of places like Italy, Portugal, and Spain.
“Southern Europe in total has had an incredible amount of demand post-pandemic,” he said.
When Gordon Smith, Skift’s airlines editor, asked Nocella if the company felt awkward about contributing to so-called overtourism (in Barcelona, locals took to squirting their numerous unwanted visitors with water pistols), Nocella gave a bottom-line answer: “We put the airplanes where the people want to go.”
https://www.yahoo.com/tech/united-airli ... 00622.html
e qualche estratto da quest'altro articolo
(...)
Expanding Global Network: Tapping into Hidden Gems
One of UA's key advantages lies in its global network, which includes unique destinations many competitors overlook. Nocella explained that UA's wealth of wide-body planes and flatbed seats enables the airline to expand to destinations like Christchurch, New Zealand, and Marrakech, Morocco.
“I’m happy that they continue to ignore me,” Nocella joked, referring to competitors who haven't pursued these markets. He emphasized UA’s strategy of finding “unique content” for customers and positioning the airline to serve business and leisure travelers.
On October 10, the carrier will announce additional routes, further solidifying its place as a global leader in air travel. “Everything that didn’t make sense 10 years ago now makes complete sense,” Nocella teased.
Balancing Growth and Over-tourism
While UA is excited about the demand for Southern Europe post-pandemic, Nocella acknowledged concerns about over-tourism in some areas, particularly in hotspots like Majorca, Spain.
United, he said, remains conscious of the balance between meeting demand and avoiding overwhelming local communities. In cases where demand outstrips local capacity—such as a shortage of accommodations—the airline is willing to pull back.
However, he pointed out that Southern Europe has seen unprecedented demand from U.S. travelers, much more than expected post-pandemic. UA is merely responding to where its customers want to go but remains open to adjusting if issues like over-tourism become too severe.
“The amount of demand, particularly from U.S. citizens that want to go to Southern Europe, I just couldn’t have ever anticipated,” Nocella explained. UA aims to balance customer demand with the realities of over-tourism, and the airline is willing to adjust routes if communities become oversaturated.
(...)
The Future of Corporate Travel, Premium Leisure
While corporate travel has not fully rebounded to pre-pandemic levels, Nocella noted that UA is seeing healthy growth in this segment, particularly in September and January.
Leisure travel, however, continues to snowball, outpacing corporate demand. As more consumers treat themselves to premium experiences, Nocella believes that the shift toward premium leisure travel is here to stay.
“Once passengers experience one of those elevated products, they don’t necessarily want to go back to the basic one,” Nocella explained. He believes the shift toward premium travel is here to stay and that UA will continue to expand its premium offerings to meet growing demand.
https://www.airwaysmag.com/new-post/uni ... m-swifties
Mi sembrano dichiarazioni in linea con quelle emerse recentemente anche da parte dei colleghi di DL e AA.
Aiutano a capire la ragione di così tanti nuovi voli e l'aumento delle stagionalità dopo la pandemia, con riferimento in particolare all'Europa mediterranea e meridionale in generale.
United Airlines thinks business-as-usual corporate travel is over
Melvin Backman
Wed, September 18, 2024 at 11:59 PM GMT+2·1
The chief commercial officer of United Airlines (UAL) confirmed Wednesday that one of the airline industry’s biggest COVID-19-era shifts will be more permanent than initially imagined. Andrew Nocella said the company is leaning harder on its leisure customer base as businesses continue their cautious spending around travel.
“I expect it to continue going in the right direction, but I don’t expect it to return to the levels of 2019,” he said at the Skift Global Forum travel industry conference in New York.
The consulting firm Deloitte recently said that nominal spending could soon reach new highs, with 73% of business travelers expecting to be traveling more this year — a 15-point jump from 2023. But the Global Business Travel Association isn’t expecting an inflation-adjusted recovery in the sector until at least 2027.
Instead, Nocella said, the norm will be less business and more pleasure. That transition could create its own challenges, though. Whereas business travelers go to business capitals to do business stuff, tourists go everywhere, whether they’re wanted or not. Nocella pointed to the popularity of places like Italy, Portugal, and Spain.
“Southern Europe in total has had an incredible amount of demand post-pandemic,” he said.
When Gordon Smith, Skift’s airlines editor, asked Nocella if the company felt awkward about contributing to so-called overtourism (in Barcelona, locals took to squirting their numerous unwanted visitors with water pistols), Nocella gave a bottom-line answer: “We put the airplanes where the people want to go.”
https://www.yahoo.com/tech/united-airli ... 00622.html
e qualche estratto da quest'altro articolo
(...)
Expanding Global Network: Tapping into Hidden Gems
One of UA's key advantages lies in its global network, which includes unique destinations many competitors overlook. Nocella explained that UA's wealth of wide-body planes and flatbed seats enables the airline to expand to destinations like Christchurch, New Zealand, and Marrakech, Morocco.
“I’m happy that they continue to ignore me,” Nocella joked, referring to competitors who haven't pursued these markets. He emphasized UA’s strategy of finding “unique content” for customers and positioning the airline to serve business and leisure travelers.
On October 10, the carrier will announce additional routes, further solidifying its place as a global leader in air travel. “Everything that didn’t make sense 10 years ago now makes complete sense,” Nocella teased.
Balancing Growth and Over-tourism
While UA is excited about the demand for Southern Europe post-pandemic, Nocella acknowledged concerns about over-tourism in some areas, particularly in hotspots like Majorca, Spain.
United, he said, remains conscious of the balance between meeting demand and avoiding overwhelming local communities. In cases where demand outstrips local capacity—such as a shortage of accommodations—the airline is willing to pull back.
However, he pointed out that Southern Europe has seen unprecedented demand from U.S. travelers, much more than expected post-pandemic. UA is merely responding to where its customers want to go but remains open to adjusting if issues like over-tourism become too severe.
“The amount of demand, particularly from U.S. citizens that want to go to Southern Europe, I just couldn’t have ever anticipated,” Nocella explained. UA aims to balance customer demand with the realities of over-tourism, and the airline is willing to adjust routes if communities become oversaturated.
(...)
The Future of Corporate Travel, Premium Leisure
While corporate travel has not fully rebounded to pre-pandemic levels, Nocella noted that UA is seeing healthy growth in this segment, particularly in September and January.
Leisure travel, however, continues to snowball, outpacing corporate demand. As more consumers treat themselves to premium experiences, Nocella believes that the shift toward premium leisure travel is here to stay.
“Once passengers experience one of those elevated products, they don’t necessarily want to go back to the basic one,” Nocella explained. He believes the shift toward premium travel is here to stay and that UA will continue to expand its premium offerings to meet growing demand.
https://www.airwaysmag.com/new-post/uni ... m-swifties
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Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Dall’intervista di Italiavola a Curcio di Delta

Nell’intervista Milano non è mai citata, d’altronde ci sarebbe stato da parlare solo del nuovo volo da Boston, ma è esposto chiaramente il modo di ragionare di Delta:
1) si apre JFK
2) se il traffico cresce si apre Atlanta
3) se cresce ancora si apre Boston
4) se cresce ancora si apre Detroit

Nell’intervista Milano non è mai citata, d’altronde ci sarebbe stato da parlare solo del nuovo volo da Boston, ma è esposto chiaramente il modo di ragionare di Delta:
1) si apre JFK
2) se il traffico cresce si apre Atlanta
3) se cresce ancora si apre Boston
4) se cresce ancora si apre Detroit
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
L’italiano di Italiavola è imbarazzante
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Non penso importi più di tanto, se fatto presente ti insulta.
AHO-ARN-BLQ-BGY-CAG-CPH-DUB-FCO-FLR-FRL-GOA-GRO-KIR-KBP-LIN-MXP-MUC-KRN-OLB-PMF-PSA-STN-TBS-TPS-TRN-TRS-TSF-VCE-ZRH
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Faccio sempre molta fatica a leggere il loro italiano. Per il resto è da reputare come carta straccia.malpensante ha scritto:Dall’intervista di Italiavola a Curcio di Delta
Nell’intervista Milano non è mai citata, d’altronde ci sarebbe stato da parlare solo del nuovo volo da Boston, ma è esposto chiaramente il modo di ragionare di Delta:
1) si apre JFK
2) se il traffico cresce si apre Atlanta
3) se cresce ancora si apre Boston
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Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Quali vantaggi porterà il nuovo volo Boston-Milano di Delta. L’opinione di Olga Mazzoni – Meet Boston
Pubblicato da ITALIAVOLA il 1 OTTOBRE 2024
https://italiavola.com/2024/10/01/quali ... et-boston/
Il recente nuovo annuncio di Delta Air Lines sull’apertura della rotta stagionale Milano-Boston per l’estate 2025, ha visto immediate reazioni positive provenienti da vari ambiti del mercato dal corporate al leisure. In merito abbiamo sentito Olga Mazzoni – Presidente di Thema Nuovi Mondi che rappresenta in Italia Meet Boston e che da vari decenni opera sugli USA.
Come ha accolto la recente notizia dell’apertura del Boston – Milano o Milano – Boston?
Mah, tutti noi a Boston e Meet Boston l’abbiamo accolta con estrema gioia, perche’ siamo fortemente consapevoli che il Nord Italia é rappresentativo di un mercato non solo leisure, ma anche corporate e del business travel molto importante per una città come Boston, che decisamente e’ una città che ha un 50% di turismo leisure e un 50% di turismo d’affari. Con una forte valenza di convention, congressi ed eventi. In piu’ bisogna pensare che é una città degli atenei quindi con MIT, Harvard e almeno una altra sessantina di università, college in città. C’é un interscambio con gli atenei proprio lombardi e non specifico milanesi, pensiamo al Politecnico, pensiamo alla Bocconi, che sono decisamente molto importanti. Abbiamo dei ricercatori italiani, dei docenti italiani, che spesso volentieri viaggiano su Boston ed é uno scambio culturale decisamente fondamentale per la città di Boston e per la città di Milano.
In più abbiamo tutto il settore della ricerca scientifica, delle biotecnologie , del farmaceutico, che sono senz’altro un valore, un assetto per la città di Boston e hanno uno stretto collegamento nuovamente con il nord Italia. Pensiamo solo alla Chiesi Farmaceutici, che e’ uno dei marchi farmaceutici italiani, peraltro ha sede anche a Boston.
Quindi ci sono molti motivi per i quali non possiamo che essere contentissimi e sopratutto per Milano perchè é giusto che anche per Milano abbia un riscontro anche per il turismo incoming che é assolutamente pregiato quello che noi riceviamo dagli Stati Uniti, che però per Milano abbia una maggiore visibilità e possa accogliere dei turisti americani che sappiamo, hanno l’ambizione comunque di fare un certo tipo di turismo nel nord Italia, toccando magari luoghi meno notori aldilà di luoghi già famosi come il lago di Como e il distretto dei laghi. Ma luoghi dico assolutamente meritevoli. Penso che sia per Milano una grandissima opportunità , anche perché riconosciuta non solo come la città della moda, ma la città del mobile , la città del design. Quindi é anche noi che abbiamo i nostri atenei, che abbiamo i nostri poli culturali, che certamente sono allineati a quello che é l’assetto proprio di Boston.
Quindi questo volo Delta é volo ambito da anni e benvenuto in assoluto.
In un’ottica generale Milano si lega anche a Roma, dove ha un volo giornaliero di Delta e uno di ITA Airways, che con Milano diventa un’offerta completa?
Assolutamente completa, che soddisfa sia il nord Italia, che il sud Italia e il centro Italia. Quindi direi per l’assetto dei voli per Boston , non possiamo dire che essere contenti e pensiamo solo al fatto che i turisti, gli studenti, i ricercatori, gli scienziati, chunque anche i viaggiatori partono direttamente dall’Italia e questo é estremamente comfortevole e senza dubbio anche maggiormente stimolante per il flusso del traffico “in and out” Milano-Boston / Boston-Milano e Boston-Roma / Roma-Boston.
Come hanno preso questa notizia il mercato B2B tour operating, agenzie di viaggio del nuovo volo Milano-Boston?
Noi abbiamo divulgato solo un messaggio proprio volante tramite i social e c’é stata gioia, gioia, gioia. E sopratutto abbiamo letto i commenti, direi che almeno il 90% ha detto “finalmente finalmente!!”. Direi quindi che era un gap il fatto di non avere un volo diretto da Milano, che era sofferto dal comparto del tour operating, che delle agenzie di viaggio e penso che questo faciliti non poco il loro tenore di business ed affari.
Quale tipo di passeggero oltre al traffico business, parliamo del leisure si affaccia a Boston e ovviamente al New England? E quale stagionalità?
Mah, allora a livello di stagionalità, direi che comunque Boston a parte il fatto di essere una cittadina che di puo’ godere tutto l’anno. Senz’altro da aprile a tutto dicembre sono i mesi maggiormente sfruttabili e godibili. Probabilmente, gennaio e febbraio un po’ meno perche’ l’inverno a Boston é serio, trovandoci nell’estremo nord del nord-est statunitense. La categoria di viaggiatori ma dobbiamo qua discernere. Boston é sicuramente una meta luxury nel palinsesto delle metropoli statunitensi. Ma perché tutto il New England si posiziona in quanto regione, vuoi per lifestyle, vuoi per valori anche economici, si posizione in una delle zone più ambiziose dal punto di vista economico negli Ststi Uniti d’America. Quindi vediamo senz’altro molto favorevolmente una grande spinta verso il turismo luxury, verso il turismo individuale, ma anche delle coppie e anche sopra tutto comunque degli studenti. Ci sarà una grande spinta, perché Boston rimane uno dei poli di accesso per tutti quei ragazzi che vogliono migliorare la conoscenza della lingua inglese, che vogliono fare dei corsi, degli stage di lingua. Boston é una città di riferimento proprio perchè é la città dell’istruzione e della educazione. Poi ovviamente avremo anche maggiori opportunità per degli eventi e dei piccoli viaggi incentive. Direi ecco che é un flusso di passeggeri che può andare dai giovani e tranquillamente fino ai senior italiani.
Quindi Lei consiglia praticamente oltre a Boston nel New England in generale anche nel Massachussets, Maine, Vermont, Rhode Islands e New Hampshire
Absolutely si perché Boston é stata sempre la porta di accesso a tutta la regione del New England. Poi bisogna pensare che da Boston partono anche delle crociere molto importanti e molto interessanti. Non siamo certo il porto di Miami come si vuol dire. Ma la stagione questa autunnale, abbiamo delle crociere meravigliose che partono dal porto di Boston che arrivano fino alla Nova Scotia e al Canada. Molte di queste arrivano fino a Bermuda. Boston é anche la porta di accesso all’arcipelago delle Bermuda. Quindi abbiamo anche un traffico croceristico che probabilmente non e’ cosi popolare, ma é una realtà.
https://italiavola.com/2024/10/01/qual ... KtmiE9bbZQ
Pubblicato da ITALIAVOLA il 1 OTTOBRE 2024
https://italiavola.com/2024/10/01/quali ... et-boston/
Il recente nuovo annuncio di Delta Air Lines sull’apertura della rotta stagionale Milano-Boston per l’estate 2025, ha visto immediate reazioni positive provenienti da vari ambiti del mercato dal corporate al leisure. In merito abbiamo sentito Olga Mazzoni – Presidente di Thema Nuovi Mondi che rappresenta in Italia Meet Boston e che da vari decenni opera sugli USA.
Come ha accolto la recente notizia dell’apertura del Boston – Milano o Milano – Boston?
Mah, tutti noi a Boston e Meet Boston l’abbiamo accolta con estrema gioia, perche’ siamo fortemente consapevoli che il Nord Italia é rappresentativo di un mercato non solo leisure, ma anche corporate e del business travel molto importante per una città come Boston, che decisamente e’ una città che ha un 50% di turismo leisure e un 50% di turismo d’affari. Con una forte valenza di convention, congressi ed eventi. In piu’ bisogna pensare che é una città degli atenei quindi con MIT, Harvard e almeno una altra sessantina di università, college in città. C’é un interscambio con gli atenei proprio lombardi e non specifico milanesi, pensiamo al Politecnico, pensiamo alla Bocconi, che sono decisamente molto importanti. Abbiamo dei ricercatori italiani, dei docenti italiani, che spesso volentieri viaggiano su Boston ed é uno scambio culturale decisamente fondamentale per la città di Boston e per la città di Milano.
In più abbiamo tutto il settore della ricerca scientifica, delle biotecnologie , del farmaceutico, che sono senz’altro un valore, un assetto per la città di Boston e hanno uno stretto collegamento nuovamente con il nord Italia. Pensiamo solo alla Chiesi Farmaceutici, che e’ uno dei marchi farmaceutici italiani, peraltro ha sede anche a Boston.
Quindi ci sono molti motivi per i quali non possiamo che essere contentissimi e sopratutto per Milano perchè é giusto che anche per Milano abbia un riscontro anche per il turismo incoming che é assolutamente pregiato quello che noi riceviamo dagli Stati Uniti, che però per Milano abbia una maggiore visibilità e possa accogliere dei turisti americani che sappiamo, hanno l’ambizione comunque di fare un certo tipo di turismo nel nord Italia, toccando magari luoghi meno notori aldilà di luoghi già famosi come il lago di Como e il distretto dei laghi. Ma luoghi dico assolutamente meritevoli. Penso che sia per Milano una grandissima opportunità , anche perché riconosciuta non solo come la città della moda, ma la città del mobile , la città del design. Quindi é anche noi che abbiamo i nostri atenei, che abbiamo i nostri poli culturali, che certamente sono allineati a quello che é l’assetto proprio di Boston.
Quindi questo volo Delta é volo ambito da anni e benvenuto in assoluto.
In un’ottica generale Milano si lega anche a Roma, dove ha un volo giornaliero di Delta e uno di ITA Airways, che con Milano diventa un’offerta completa?
Assolutamente completa, che soddisfa sia il nord Italia, che il sud Italia e il centro Italia. Quindi direi per l’assetto dei voli per Boston , non possiamo dire che essere contenti e pensiamo solo al fatto che i turisti, gli studenti, i ricercatori, gli scienziati, chunque anche i viaggiatori partono direttamente dall’Italia e questo é estremamente comfortevole e senza dubbio anche maggiormente stimolante per il flusso del traffico “in and out” Milano-Boston / Boston-Milano e Boston-Roma / Roma-Boston.
Come hanno preso questa notizia il mercato B2B tour operating, agenzie di viaggio del nuovo volo Milano-Boston?
Noi abbiamo divulgato solo un messaggio proprio volante tramite i social e c’é stata gioia, gioia, gioia. E sopratutto abbiamo letto i commenti, direi che almeno il 90% ha detto “finalmente finalmente!!”. Direi quindi che era un gap il fatto di non avere un volo diretto da Milano, che era sofferto dal comparto del tour operating, che delle agenzie di viaggio e penso che questo faciliti non poco il loro tenore di business ed affari.
Quale tipo di passeggero oltre al traffico business, parliamo del leisure si affaccia a Boston e ovviamente al New England? E quale stagionalità?
Mah, allora a livello di stagionalità, direi che comunque Boston a parte il fatto di essere una cittadina che di puo’ godere tutto l’anno. Senz’altro da aprile a tutto dicembre sono i mesi maggiormente sfruttabili e godibili. Probabilmente, gennaio e febbraio un po’ meno perche’ l’inverno a Boston é serio, trovandoci nell’estremo nord del nord-est statunitense. La categoria di viaggiatori ma dobbiamo qua discernere. Boston é sicuramente una meta luxury nel palinsesto delle metropoli statunitensi. Ma perché tutto il New England si posiziona in quanto regione, vuoi per lifestyle, vuoi per valori anche economici, si posizione in una delle zone più ambiziose dal punto di vista economico negli Ststi Uniti d’America. Quindi vediamo senz’altro molto favorevolmente una grande spinta verso il turismo luxury, verso il turismo individuale, ma anche delle coppie e anche sopra tutto comunque degli studenti. Ci sarà una grande spinta, perché Boston rimane uno dei poli di accesso per tutti quei ragazzi che vogliono migliorare la conoscenza della lingua inglese, che vogliono fare dei corsi, degli stage di lingua. Boston é una città di riferimento proprio perchè é la città dell’istruzione e della educazione. Poi ovviamente avremo anche maggiori opportunità per degli eventi e dei piccoli viaggi incentive. Direi ecco che é un flusso di passeggeri che può andare dai giovani e tranquillamente fino ai senior italiani.
Quindi Lei consiglia praticamente oltre a Boston nel New England in generale anche nel Massachussets, Maine, Vermont, Rhode Islands e New Hampshire
Absolutely si perché Boston é stata sempre la porta di accesso a tutta la regione del New England. Poi bisogna pensare che da Boston partono anche delle crociere molto importanti e molto interessanti. Non siamo certo il porto di Miami come si vuol dire. Ma la stagione questa autunnale, abbiamo delle crociere meravigliose che partono dal porto di Boston che arrivano fino alla Nova Scotia e al Canada. Molte di queste arrivano fino a Bermuda. Boston é anche la porta di accesso all’arcipelago delle Bermuda. Quindi abbiamo anche un traffico croceristico che probabilmente non e’ cosi popolare, ma é una realtà.
https://italiavola.com/2024/10/01/qual ... KtmiE9bbZQ
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Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Delta Air Lines, così i «baby boomer» (ora in pensione) riempiono i voli Usa-Italia
di Leonard Berberi
Intervista del «Corriere» a Matteo Curcio, vicepresidente della compagnia statunitense, tra focus sul turismo, studio delle nuove rotte (in Puglia, Sardegna, Toscana, Emilia-Romagna) e come cambiano i clienti
La pandemia e l’uscita graduale da mesi di blocco delle attività sociali hanno nascosto una piccola rivoluzione demografica che oggi sta portando alcune compagnie aeree — senza volerlo — a fare affari d’oro: il pensionamento in massa dei «baby boomer». La generazione dei nati tra il 1946 e il 1964 è quella che in questi mesi sta comprando i sedili nelle classi Business e Premium economy dei voli intercontinentali. Con gli statunitensi che, più di tutti, hanno deciso di godersi il riposo viaggiando sempre più verso l’Europa, Italia compresa.
Le attività commerciali
A confermare questo trend al Corriere della Sera è Matteo Curcio, senior vice president per Europa, Medio Oriente, Africa, India di Delta Air Lines, uno dei principali vettori a livello mondiale. Originario di Napoli, ex Alitalia, Curcio «vigila» su tutte le attività commerciali nell’area di competenza e su quelle con i partner della joint venture transatlantica che Delta — primo vettore in Italia per offerta di posti con gli Usa — ha con Air France-Klm e Virgin Atlantic.
Avete lanciato il volo diretto New York-Catania, i rivali di United Air Lines quello, sempre senza scalo, tra la «Grande mela» e Palermo. Non è un modo per le compagnie americane di aggirare gli hub dei partner commerciali europei?
«Direi che è più un bilanciamento tra il bisogno di volare via hub e il bisogno di raggiungere il più direttamente possibile le destinazioni turistiche. C’è anche un discorso di stagionalità. Alcune di queste località ha senso raggiungerle senza scalo d’estate, mentre d’inverno voliamo via hub. Se 300, 500 o 1.000 passeggeri al giorno vogliono andare dagli Stati Uniti in Sicilia o a Napoli, alla fine qualcuno deve portarli nella maniera più veloce possibile. Va però detto che anche l’hub evolve nel tempo...».
In che senso?
«Se prima un volo Atlanta (hub di Delta, ndr)-Parigi (hub di Air France, ndr) poteva avere Roma tra i tre flussi principali di connessione, adesso ne vede altri. Il mix dell’hub continua a cambiare anche se i volumi complessivi restano gli stessi».
Ma come fate a espandervi senza far arrabbiare Air France-Klm, vostri soci in affari sul mercato transatlantico?
«Queste sono decisioni che prendiamo all’interno della joint venture che abbiamo con loro, quando decidiamo la pianificazione congiunta delle rotte».
Con loro condividete anche i profitti?
«Certo».
Pure sulla rotta che operare solo voi, come la New York-Napoli?
«Sì. Tutto confluisce nella joint venture e si divide tra i membri. Se la rotta è profittevole ne hanno benefici anche loro, se invece è in perdita decidiamo il da farsi. Sul network c’è anche un problema di saturazione degli aeroporti».
Cioè?
«L’accesso ad Amsterdam com’è noto è al centro di una battaglia politica sui movimenti annuali».
Una battaglia che per ora vincete voi visto che è stato bloccato il tentativo di ridurre il numero di voli.
«Vince il buonsenso. Limitare senza alcun reale obiettivo di riduzione del rumore e dell’inquinamento, ma semplicemente mettendo un tetto al numero di voli è abbastanza anacronistico. Noi siamo apertissimi al fatto che si arrivi a certi target, però va fatto nell’ambito di un percorso condiviso».
In Europa si punta a limitare o tagliare. Altrove no.
«E questo è un problema. Se Amsterdam non può crescere, ma Turkish Airlines può mettere 25 voli al giorno per Istanbul, allora non stiamo riducendo nulla perché semplicemente chi ha più spazio per aggredire il mercato, lo aggredisce».
Dopo la pandemia i vettori statunitensi sono stati protagonisti di un’espansione senza precedenti verso le località turistiche del Mediterraneo. C’è ancora spazio per allargarsi o si è raggiunto il limite? Penso alla possibilità di avviare collegamenti diretti, d’estate, tra gli Usa e Bari o la Sardegna.
«L’anno scorso abbiamo detto che quella del 2024 sarebbe stata la più grande stagione estiva di sempre sul transatlantico. Quest’anno abbiamo detto lo stesso per il 2025. È evidente che le destinazioni che lei ha citato — se questo ciclo continua — più che “possibili” direi che sono “probabili”, cosa impensabile un tempo».
Quindi prossime aperture verso Puglia, Sardegna?
«Aggiungerei Toscana e Bologna che aveva il volo...».
E magari anche una Milano-Los Angeles...
«E la Roma-Los Angeles. Insomma ci sono tante opzioni. È ovvio che la costa occidentale Usa è più impegnativa perché richiede più aerei e un maggiore utilizzo. Però sono destinazioni che tutti noi studiamo. Con questo tipo di trend dubito che non ci sia niente di nuovo per l’estate 2026. In generale in Italia vediamo un’espansione sia verso nuove destinazioni, sia verso gli hub. Abbiamo aperto di recente le vendite per la rotta Milano Malpensa-Boston».
Lo stesso si può dire del resto del Sud Europa.
«In questo momento l’area attrae moltissima domanda. Senza dimenticare il Nord Africa che ha chiaramente ampi margini».
Perché questo è possibile soltanto ora?
«Oggi più di prima le persone vogliono spendere per fare esperienze. Il dollaro forte incentiva l’espansione. In questo momento abbiamo i “baby boomer” che sono andati in pensione con un sacco di soldi e vogliono viaggiare. Abbiamo anche le nuove generazioni che comunque vedono nel viaggio un’esperienza migliore. La domanda negli Usa è molto forte».
I trend di viaggio sono cambiati nel Mediterraneo?
«Secondo me c’è una combinazione di fattori. C’è, come dicevo, la disponibilità economica del “baby boomer” che tra l’altro ora non hanno più l’obbligo di ritorno a casa poco prima di metà agosto per far iniziare la scuola ai figli. C’è sicuramente l’aspetto climatico. Ma anche la saturazione delle destinazioni: andare a Capri a settembre è probabilmente più facile che andarci a luglio, e questo vale per tantissimi posti. E poi c’è una domanda in generale maggiore. Questo mix porta a un allungamento delle stagioni turistiche».
E questo richiede un approccio diverso del settore turistico?
«Come sistema-Paese si deve accettare il fatto che probabilmente le strutture che erano chiuse diversi mesi all’anno non lo dovranno più essere. Se poi si chiede al turismo di funzionare tutto l’anno bisogna risolvere i problemi di normativa del lavoro rispetto alla stagionalità dei contratti. Secondo me è un’opportunità molto importante per l’Italia. La Spagna lo sta facendo, il Portogallo pure».
Come sono ora i rapporti con Ita Airways?
«Sono abbastanza regolari e limitati. Abbiamo ristretto il codeshare e siamo in attesa di quello che avverrà all’accordo con Lufthansa. Aspettiamo e vediamo che succede».
Intanto la famiglia si è allargata di recente.
«Abbiamo avuto un settembre eccitante perché Sas è entrata nel nostro mondo con Air France che è anche azionista. La Scandinavia è un mercato ricco, con domanda importante e dove l’alleanza alla quale apparteniamo, SkyTeam, è meno presente di Star Alliance».
Avete partecipazioni in Latam, Virgin Atlantic e altri vettori. Il futuro delle alleanze commerciali si reggerà sempre più sull’avere una quota nelle compagnie?
«Diciamo che aiuta sugli investimenti di lungo termine. Nella joint venture è difficile prendere decisioni che vanno oltre a quel contesto. La mia opzione di flotta sulle tratte domestiche o la scelta del mio sistema di vendita dei voli difficilmente può essere influenzata da cosa voliamo sulla Sicilia. Però l’avere un consiglio di amministrazione dove discutere il futuro delle nostre aziende ci permette anche di guardare queste cose da un punto di vista sinergico di medio termine».
Le tariffe nell’estate 2024 sono state sostanzialmente stabili sulle rotte transatlantiche. Che tipo di evoluzione prevede, al netto di tutto quello che può succedere a livello geopolitico?
«Non ci sono stati i picchi degli anni passati, però è un’estate che è andata benissimo. L’offerta continuerà ad aumentare con una forte focalizzazione sui prodotti premium. Il sistema transatlantico resta molto in salute. Per noi i ricavi sono in crescita anno su anno».
Nei primi nove mesi di quest’anno il 45,5% dei vostri ricavi dai biglietti è rappresentato dai sedili nelle classi premium come la Business. Avete un valore che volete raggiungere in questo senso?
«No, non esiste un target. Ma credo che ci siano elementi del prodotto offerto che dovrebbero essere spacchettati ancora meglio e che andrebbero arricchiti».
lberberi@corriere.it
https://www.corriere.it/economia/traspo ... refresh_ce
di Leonard Berberi
Intervista del «Corriere» a Matteo Curcio, vicepresidente della compagnia statunitense, tra focus sul turismo, studio delle nuove rotte (in Puglia, Sardegna, Toscana, Emilia-Romagna) e come cambiano i clienti
La pandemia e l’uscita graduale da mesi di blocco delle attività sociali hanno nascosto una piccola rivoluzione demografica che oggi sta portando alcune compagnie aeree — senza volerlo — a fare affari d’oro: il pensionamento in massa dei «baby boomer». La generazione dei nati tra il 1946 e il 1964 è quella che in questi mesi sta comprando i sedili nelle classi Business e Premium economy dei voli intercontinentali. Con gli statunitensi che, più di tutti, hanno deciso di godersi il riposo viaggiando sempre più verso l’Europa, Italia compresa.
Le attività commerciali
A confermare questo trend al Corriere della Sera è Matteo Curcio, senior vice president per Europa, Medio Oriente, Africa, India di Delta Air Lines, uno dei principali vettori a livello mondiale. Originario di Napoli, ex Alitalia, Curcio «vigila» su tutte le attività commerciali nell’area di competenza e su quelle con i partner della joint venture transatlantica che Delta — primo vettore in Italia per offerta di posti con gli Usa — ha con Air France-Klm e Virgin Atlantic.
Avete lanciato il volo diretto New York-Catania, i rivali di United Air Lines quello, sempre senza scalo, tra la «Grande mela» e Palermo. Non è un modo per le compagnie americane di aggirare gli hub dei partner commerciali europei?
«Direi che è più un bilanciamento tra il bisogno di volare via hub e il bisogno di raggiungere il più direttamente possibile le destinazioni turistiche. C’è anche un discorso di stagionalità. Alcune di queste località ha senso raggiungerle senza scalo d’estate, mentre d’inverno voliamo via hub. Se 300, 500 o 1.000 passeggeri al giorno vogliono andare dagli Stati Uniti in Sicilia o a Napoli, alla fine qualcuno deve portarli nella maniera più veloce possibile. Va però detto che anche l’hub evolve nel tempo...».
In che senso?
«Se prima un volo Atlanta (hub di Delta, ndr)-Parigi (hub di Air France, ndr) poteva avere Roma tra i tre flussi principali di connessione, adesso ne vede altri. Il mix dell’hub continua a cambiare anche se i volumi complessivi restano gli stessi».
Ma come fate a espandervi senza far arrabbiare Air France-Klm, vostri soci in affari sul mercato transatlantico?
«Queste sono decisioni che prendiamo all’interno della joint venture che abbiamo con loro, quando decidiamo la pianificazione congiunta delle rotte».
Con loro condividete anche i profitti?
«Certo».
Pure sulla rotta che operare solo voi, come la New York-Napoli?
«Sì. Tutto confluisce nella joint venture e si divide tra i membri. Se la rotta è profittevole ne hanno benefici anche loro, se invece è in perdita decidiamo il da farsi. Sul network c’è anche un problema di saturazione degli aeroporti».
Cioè?
«L’accesso ad Amsterdam com’è noto è al centro di una battaglia politica sui movimenti annuali».
Una battaglia che per ora vincete voi visto che è stato bloccato il tentativo di ridurre il numero di voli.
«Vince il buonsenso. Limitare senza alcun reale obiettivo di riduzione del rumore e dell’inquinamento, ma semplicemente mettendo un tetto al numero di voli è abbastanza anacronistico. Noi siamo apertissimi al fatto che si arrivi a certi target, però va fatto nell’ambito di un percorso condiviso».
In Europa si punta a limitare o tagliare. Altrove no.
«E questo è un problema. Se Amsterdam non può crescere, ma Turkish Airlines può mettere 25 voli al giorno per Istanbul, allora non stiamo riducendo nulla perché semplicemente chi ha più spazio per aggredire il mercato, lo aggredisce».
Dopo la pandemia i vettori statunitensi sono stati protagonisti di un’espansione senza precedenti verso le località turistiche del Mediterraneo. C’è ancora spazio per allargarsi o si è raggiunto il limite? Penso alla possibilità di avviare collegamenti diretti, d’estate, tra gli Usa e Bari o la Sardegna.
«L’anno scorso abbiamo detto che quella del 2024 sarebbe stata la più grande stagione estiva di sempre sul transatlantico. Quest’anno abbiamo detto lo stesso per il 2025. È evidente che le destinazioni che lei ha citato — se questo ciclo continua — più che “possibili” direi che sono “probabili”, cosa impensabile un tempo».
Quindi prossime aperture verso Puglia, Sardegna?
«Aggiungerei Toscana e Bologna che aveva il volo...».
E magari anche una Milano-Los Angeles...
«E la Roma-Los Angeles. Insomma ci sono tante opzioni. È ovvio che la costa occidentale Usa è più impegnativa perché richiede più aerei e un maggiore utilizzo. Però sono destinazioni che tutti noi studiamo. Con questo tipo di trend dubito che non ci sia niente di nuovo per l’estate 2026. In generale in Italia vediamo un’espansione sia verso nuove destinazioni, sia verso gli hub. Abbiamo aperto di recente le vendite per la rotta Milano Malpensa-Boston».
Lo stesso si può dire del resto del Sud Europa.
«In questo momento l’area attrae moltissima domanda. Senza dimenticare il Nord Africa che ha chiaramente ampi margini».
Perché questo è possibile soltanto ora?
«Oggi più di prima le persone vogliono spendere per fare esperienze. Il dollaro forte incentiva l’espansione. In questo momento abbiamo i “baby boomer” che sono andati in pensione con un sacco di soldi e vogliono viaggiare. Abbiamo anche le nuove generazioni che comunque vedono nel viaggio un’esperienza migliore. La domanda negli Usa è molto forte».
I trend di viaggio sono cambiati nel Mediterraneo?
«Secondo me c’è una combinazione di fattori. C’è, come dicevo, la disponibilità economica del “baby boomer” che tra l’altro ora non hanno più l’obbligo di ritorno a casa poco prima di metà agosto per far iniziare la scuola ai figli. C’è sicuramente l’aspetto climatico. Ma anche la saturazione delle destinazioni: andare a Capri a settembre è probabilmente più facile che andarci a luglio, e questo vale per tantissimi posti. E poi c’è una domanda in generale maggiore. Questo mix porta a un allungamento delle stagioni turistiche».
E questo richiede un approccio diverso del settore turistico?
«Come sistema-Paese si deve accettare il fatto che probabilmente le strutture che erano chiuse diversi mesi all’anno non lo dovranno più essere. Se poi si chiede al turismo di funzionare tutto l’anno bisogna risolvere i problemi di normativa del lavoro rispetto alla stagionalità dei contratti. Secondo me è un’opportunità molto importante per l’Italia. La Spagna lo sta facendo, il Portogallo pure».
Come sono ora i rapporti con Ita Airways?
«Sono abbastanza regolari e limitati. Abbiamo ristretto il codeshare e siamo in attesa di quello che avverrà all’accordo con Lufthansa. Aspettiamo e vediamo che succede».
Intanto la famiglia si è allargata di recente.
«Abbiamo avuto un settembre eccitante perché Sas è entrata nel nostro mondo con Air France che è anche azionista. La Scandinavia è un mercato ricco, con domanda importante e dove l’alleanza alla quale apparteniamo, SkyTeam, è meno presente di Star Alliance».
Avete partecipazioni in Latam, Virgin Atlantic e altri vettori. Il futuro delle alleanze commerciali si reggerà sempre più sull’avere una quota nelle compagnie?
«Diciamo che aiuta sugli investimenti di lungo termine. Nella joint venture è difficile prendere decisioni che vanno oltre a quel contesto. La mia opzione di flotta sulle tratte domestiche o la scelta del mio sistema di vendita dei voli difficilmente può essere influenzata da cosa voliamo sulla Sicilia. Però l’avere un consiglio di amministrazione dove discutere il futuro delle nostre aziende ci permette anche di guardare queste cose da un punto di vista sinergico di medio termine».
Le tariffe nell’estate 2024 sono state sostanzialmente stabili sulle rotte transatlantiche. Che tipo di evoluzione prevede, al netto di tutto quello che può succedere a livello geopolitico?
«Non ci sono stati i picchi degli anni passati, però è un’estate che è andata benissimo. L’offerta continuerà ad aumentare con una forte focalizzazione sui prodotti premium. Il sistema transatlantico resta molto in salute. Per noi i ricavi sono in crescita anno su anno».
Nei primi nove mesi di quest’anno il 45,5% dei vostri ricavi dai biglietti è rappresentato dai sedili nelle classi premium come la Business. Avete un valore che volete raggiungere in questo senso?
«No, non esiste un target. Ma credo che ci siano elementi del prodotto offerto che dovrebbero essere spacchettati ancora meglio e che andrebbero arricchiti».
lberberi@corriere.it
https://www.corriere.it/economia/traspo ... refresh_ce
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
La IAD ha molto potenziale...UA ci veniva col B747.
La zona di Washington é "sparpagliata" ma la popolazione é notevole. Molti benestanti e tanti dipendenti statali con una base di reddito medio alta...Sembrano poi "secondari" ma qui ci sono ambiti militari che vedono molte frequentazioni ovviamente non sbandierate. Cameri (Faco, unica fabbrica F35 fuori dagli Usa), Agusta, Solbiate (più importante centro Nato dopo Wiesbaden. Incerlynk sta scemando), Verona, Vicenza, Aviano, Spezia, Poggio Renatico...certo, avessimo Napoli e Venezia / Trieste per i militari saremmo coperti su tutto...
Da Mxp', oltre Roma, Napoli dovrebbe essere collegamento "obbligato" di qualcuno che faccia coincidenza IATA (non l. cost).
A questo si aggiungono le tante aziende che hanno lasciato la zona di NY/NJ andando verso Filadelfia, Baltimora, Washington.
E, non trascurabile, IAD come smistamento verso Sud e Florida: alleggerire EWR libererebbe posti p2p sull'area di NY sempre in crescita ma che non giustifica un nuovo volo per UA.
Boston: crescerà velocemente. Anche per le coincidenze sulla Costa Ovest (risparmi circa 80 minuti di volo rispetto a NY, tra scendere e ripartire). Al TTG Rimini ho incontrato vari operatori americani che non sapevano ancora dei nuovi voli: per loro sono talmente tanti che non possono sapere tutto. Il boom delle prenotazioni arriverà dopo Natale, anche per i gruppi. La nave in più di Costa e quella di Msc a Genova contribuiranno a spingere gli USA.
Ora si velocizzino veramente i collegamenti di Milano. Si stimoli la politica a ripensare alla tangenziale esterna: Melegnano-Binasco-Gaggiano-Origgio...le ferrovie da Mxp su Milano e Novara/Genova: i treni sono quasi saturi.
L'apertura A/V su Bs, Vr, Ve, Ts sarà "causa" di un altro milioncino di pax sul lungo raggio.
La zona di Washington é "sparpagliata" ma la popolazione é notevole. Molti benestanti e tanti dipendenti statali con una base di reddito medio alta...Sembrano poi "secondari" ma qui ci sono ambiti militari che vedono molte frequentazioni ovviamente non sbandierate. Cameri (Faco, unica fabbrica F35 fuori dagli Usa), Agusta, Solbiate (più importante centro Nato dopo Wiesbaden. Incerlynk sta scemando), Verona, Vicenza, Aviano, Spezia, Poggio Renatico...certo, avessimo Napoli e Venezia / Trieste per i militari saremmo coperti su tutto...
Da Mxp', oltre Roma, Napoli dovrebbe essere collegamento "obbligato" di qualcuno che faccia coincidenza IATA (non l. cost).
A questo si aggiungono le tante aziende che hanno lasciato la zona di NY/NJ andando verso Filadelfia, Baltimora, Washington.
E, non trascurabile, IAD come smistamento verso Sud e Florida: alleggerire EWR libererebbe posti p2p sull'area di NY sempre in crescita ma che non giustifica un nuovo volo per UA.
Boston: crescerà velocemente. Anche per le coincidenze sulla Costa Ovest (risparmi circa 80 minuti di volo rispetto a NY, tra scendere e ripartire). Al TTG Rimini ho incontrato vari operatori americani che non sapevano ancora dei nuovi voli: per loro sono talmente tanti che non possono sapere tutto. Il boom delle prenotazioni arriverà dopo Natale, anche per i gruppi. La nave in più di Costa e quella di Msc a Genova contribuiranno a spingere gli USA.
Ora si velocizzino veramente i collegamenti di Milano. Si stimoli la politica a ripensare alla tangenziale esterna: Melegnano-Binasco-Gaggiano-Origgio...le ferrovie da Mxp su Milano e Novara/Genova: i treni sono quasi saturi.
L'apertura A/V su Bs, Vr, Ve, Ts sarà "causa" di un altro milioncino di pax sul lungo raggio.
- cesare.caldi
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- Iscritto il: lun 15 ott 2007, 22:55:42
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
UA usava il 747 quando il volo era Iad-Fco-Mxp-Iad, poi ha usato il 767 ed il 777 quando il volo è diventato dedicato solo su Milano.
Concordo che Boston possa crescere bene.

Delta apre volo per Boston da maggio 2025


Situazione volo del 25 maggio da Boston a Milano.
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- cesare.caldi
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- Iscritto il: lun 15 ott 2007, 22:55:42
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Sarebbe il volo inaugurale? Di solito il riempimento del primo volo non è mai molto significativo perchè spesso viene riempito con dirigenti, giornalisti e invitati vari della compagnia per fare conoscere il volo.
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
No è il volo immediatamente dopo proprio per evitare commenti come questo.cesare.caldi ha scritto: ↑ven 02 mag 2025, 09:01:21 Sarebbe il volo inaugurale? Di solito il riempimento del primo volo non è mai molto significativo perchè spesso viene riempito con dirigenti, giornalisti e invitati vari della compagnia per fare conoscere il volo.
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Date a Cesare quel che e' di Cesare.
Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Parte sabato 24 maggio il nuovo volo Delta Air Lines da Milano Malpensa per il Boston Logan International Airport. Il collegamento si aggiunge alle rotte già operative da Milano per New York/JFK e Atlanta, e verrà servito quattro volte alla settimana. Il nuovo volo offrirà ai passeggeri anche la possibilità di continuare il proprio viaggio con collegamenti in coincidenza via l’hub Delta di Boston verso destinazioni in tutto il Nord America e oltre.
“L’Italia è il mercato transatlantico nel quale cresciamo in assoluto di più nell’estate 2025, lanciando un totale di quattro nuove rotte e aumentando in maniera significativa la frequenza di diversi collegamenti già esistenti rispetto all’anno precedente”, ha detto Matteo Curcio, Senior Vice President Delta per l’Europa, il Medio Oriente, l’Africa e l’India.
“Una delle novità più importanti del nostro orario estivo di quest’anno è proprio il volo diretto da Milano a Boston. Delta sarà l’unica compagnia aerea a collegare direttamente la capitale italiana della moda a questa iconica città americana, uno dei nostri hub in più rapida crescita e un punto di accesso chiave alla costa orientale degli Stati Uniti. Delta collega Milano agli Stati Uniti dal 1991, promuovendo il turismo, i viaggi d'affari e gli scambi culturali, e non possiamo che essere entusiasti di aggiungere questo nuovo volo al nostro network, portando a tre – con New York/JFK e Atlanta – le destinazioni che serviamo da Milano Malpensa”.
“Siamo lieti di accogliere il nuovo volo diretto da Milano Malpensa a Boston operato da Delta, con cui condividiamo una lunga e solida collaborazione, che ha portato la compagnia a crescere fino a 23 voli settimanali sul nostro scalo, divenuto un sempre piu’ importante gateway europeo del vettore. Questo nuovo collegamento per una delle metropoli americane più vitali ed affascinanti rafforza ulteriormente l’offerta di lungo raggio del nostro scalo, rispondendo alla crescente domanda di connettività diretta tra Milano e gli Stati Uniti, sia per il traffico business che leisure. L’apertura della rotta per Boston, terza destinazione servita da Delta da Malpensa, conferma il ruolo strategico dell’aeroporto come hub di riferimento per i viaggi intercontinentali. Nella stagione Summer 2025 Malpensa servirà circa 200 destinazioni con voli diretti, con una crescita della capacità programmata dai vettori sul lungo raggio superiore al 18%, l’incremento più elevato tra i grandi scali europei” ha commentato Luigi Battuello, Chief Commercial Officer di Sea Aeroporti di Milano.
Comunicato stampa Delta - Sea Milano
“L’Italia è il mercato transatlantico nel quale cresciamo in assoluto di più nell’estate 2025, lanciando un totale di quattro nuove rotte e aumentando in maniera significativa la frequenza di diversi collegamenti già esistenti rispetto all’anno precedente”, ha detto Matteo Curcio, Senior Vice President Delta per l’Europa, il Medio Oriente, l’Africa e l’India.
“Una delle novità più importanti del nostro orario estivo di quest’anno è proprio il volo diretto da Milano a Boston. Delta sarà l’unica compagnia aerea a collegare direttamente la capitale italiana della moda a questa iconica città americana, uno dei nostri hub in più rapida crescita e un punto di accesso chiave alla costa orientale degli Stati Uniti. Delta collega Milano agli Stati Uniti dal 1991, promuovendo il turismo, i viaggi d'affari e gli scambi culturali, e non possiamo che essere entusiasti di aggiungere questo nuovo volo al nostro network, portando a tre – con New York/JFK e Atlanta – le destinazioni che serviamo da Milano Malpensa”.
“Siamo lieti di accogliere il nuovo volo diretto da Milano Malpensa a Boston operato da Delta, con cui condividiamo una lunga e solida collaborazione, che ha portato la compagnia a crescere fino a 23 voli settimanali sul nostro scalo, divenuto un sempre piu’ importante gateway europeo del vettore. Questo nuovo collegamento per una delle metropoli americane più vitali ed affascinanti rafforza ulteriormente l’offerta di lungo raggio del nostro scalo, rispondendo alla crescente domanda di connettività diretta tra Milano e gli Stati Uniti, sia per il traffico business che leisure. L’apertura della rotta per Boston, terza destinazione servita da Delta da Malpensa, conferma il ruolo strategico dell’aeroporto come hub di riferimento per i viaggi intercontinentali. Nella stagione Summer 2025 Malpensa servirà circa 200 destinazioni con voli diretti, con una crescita della capacità programmata dai vettori sul lungo raggio superiore al 18%, l’incremento più elevato tra i grandi scali europei” ha commentato Luigi Battuello, Chief Commercial Officer di Sea Aeroporti di Milano.
Comunicato stampa Delta - Sea Milano
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Re: Delta apre volo per Boston da maggio 2025
Ecco qualche foto dell'evento di oggi, seguirà nei prossimi giorni video dell'evento
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