ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

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maclover
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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » sab 10 mag 2025, 10:13:19

malpensante ha scritto: sab 10 mag 2025, 08:54:41 C’è chi tutte le notti fa sogni bagnati, perché interpreta l’ingresso di Lufthansa nel capitale di ITA come il riconoscimento che il piano Fiumicino+Linate sia il Quinto Evangelo.

Se ti riferisci a me, hai scritto una inesattezza. Non faccio sogni bagnati a tema aeronautico, né’ tantomeno su AZ o FCO. Tu pensa, neppure sono ancora salito su un aereo blu…

Il businessman di Milano non va adesso in America passando da FCO e non ci andrà mai. Figuriamoci uno da Madrid o da Lione.

Il track record di cose che ti inventi già dovrebbe instillare il dubbio in chi legge, ma prendiamo anche per buona la affermazione riferita al presente.
Spacciare invece come verità già scritta quello che potrebbe essere in futuro, e la cartina tornasole di tutto il retro pensiero che muove ogni ragionamento su queste pagine.

Già in passato, ho condiviso screenshot degli screenshot dove fare LIN-XXX-MIA (e prendo questo esempio apposta, perché il businessman Milanese non può prendere un diretto) non cambia sostanzialmente come tempi se XXX è FRA/MUC o FCO. Stessa cosa per tante altre destinazioni.

Immagine


Un domani che la integrazione sarà completata, il businessman milanese sul sito Lufthansa troverà le diverse opzioni tra cui FCO. Scrivere che non sceglierà mai di farlo via FCO può essere vero solo per gli ultrá. Gli altri, la maggioranza, scelgono per altri parametri.

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » sab 10 mag 2025, 10:23:42

grandemilano ha scritto: sab 10 mag 2025, 10:04:22 Si parla di Fiumicino perché il business plan di Ita confermato da Lufthansa è FCO hub + LIN.
Cosa c'entra Malpensa?

Si parla, da due anni, che LH avrebbe voluto spostare tutto a MXP se non fosse stata ricattata dal governo.
Quindi ti chiedo nuovamente: hai identificato due problemi a FCO (LCC e yield).
A MXP il primo è ancora più evidente, il secondo è marginalmente migliore.

Quindi? Siamo davvero così sìcuri che la scelta sia stata invece un’imposizione come piace tanto raccontarsi ogni tot post?

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ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda malpensante » sab 10 mag 2025, 10:23:56

maclover ha scritto:Senza alcuna provocazione, se sostituisci Roma Fiumicino con Milano Malpensa, quale sarebbe la differenza?
Nel nord Italia ci sono popolazione maggiore, PIL maggiore, stagionalità ben minore, equilibrio fra incoming e outgoing maggiore, componente di traffico business intercontinentale e traffico cargo O/D che a Roma non esistono proprio.

Questo vale oggi come valeva quando KLM voleva un hub a Malpensa. La differenza da allora è che la dimensione assoluta del traffico è molto cresciuta, che il nord Italia e Milano in particolare sono diventate molto più importanti per il turismo incoming, il tutto quando il numero di sedili da riempire nei voli intercontinentali è semmai diminuito e quindi l’O/D può bastare più facilmente. Roma ha un turismo altospendente incoming molto cresciuto.

Sia a Roma che a Milano, grazie ai decenni di brillanti performance di Alitalia, le rotte europee sono dominate dai feed dei concorrenti e dalle low cost, cosa che rende impervio un esteso sistema Hub & Spoke.

Le rotte intercontinentali sono dominate dai vettori esteri, sempre grazie al palmarès di AZ.

A Milano ITA controlla il traffico business nazionale diretto in centro città.

Quello che si dovrebbe capire è che Roma, al contrario di Londra, Parigi, Amsterdam, Madrid, Istanbul eccetera NON esiste per i viaggi d’affari intercontinentali e per le merci, che in Italia stanno da un’altra parte. Roma NON è un posto paragonabile alle altre capitali, a parte Berlino.

L’Italia, particolarmente dove si trova Roma, è una penisola, quindi intorno ce sta er mare, non gente che viaggia in aereo, non è Francoforte. Non c’è un territorio circostante che possa gravitare intorno a FCO per collegarsi al resto del mondo, transitando naturalmente da lì anziché da un altro hub. Roma non è in mezzo a nessuna direttrice di traffico. Ha un elevatissimo traffico O/D quasi interamente turistico e molto stagionale e tra l’altro mostra evidenti segni di overtourism.

Certo, ce n’è abbastanza per portare i conti di ITA in equilibrio, se non la fai gestire da un Lazzerini. Lufthansa può fare in modo che una maggior quota di traffico Nordamerica-Roma voli diretto, anziché con scalo, ma poi resta il problema di che cosa fare degli aerei d’inverno. Se il traffico è turistico, incoming e stagionale c’è un bel problema da risolvere.

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » sab 10 mag 2025, 10:48:54

malpensante ha scritto: sab 10 mag 2025, 10:23:56 Nel nord Italia ci sono […]

La mia domanda era più semplice: grandemilano ha citato LCC e yield.

Non ho visto risposte sui punti sollevati, se non un excursus generico sul Nord Italia che è anche condivisibile ma giova ricordare che solo una parte è nella catchment area di MXP.

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Messaggio da leggereda malpensante » sab 10 mag 2025, 11:16:11

La catchment area del volo LATAM per San Paolo arriva a Venezia, quella del Wenzhou sicuramente a Prato, sul JFK di Emirates sale gente da ogni dove, eccetera eccetera.

Non vorrei ripetere l’elenco dei voli intercontinentali di Malpensa, che è eccezionale per un aeroporto senza hub carrier e praticamente senza transiti. Quei voli si riempiono con i passeggeri della catchment area.

È piuttosto Roma ad avere una catchment area poco rilevante, come quantità di popolazione e reddito disponibile. Soprattutto non c’è traffico intercontinentale d’affari originante, che è la cosa che tiene in piedi i voli intercontinentali degli hub europei, in particolare nei mesi di bassa stagione turistica. Non lo dico io, lo ha ripetuto l’AD di Air France-KLM recentemente.

Ma sono cose dette e stradette. I voli intercontinentali li riempi se hai l’O/D, che a Roma non c’è dodici mesi l’anno, se hai una catchment area importante e ricca, che a Roma non c’è, se puoi riempirti con feed che costano poco, perché brevi e a Roma ce ne possono essere pochi, se sei lungo una direttrice di traffico, come a Roma capita forse solo fra Americhe e Tel Aviv, se vicino non ci sono alternative che ti surclassano come IST.

In questo Paese ci si eccita per cose estremamente provinciali come le “eccellenze enogastronomiche”, si segue il tennis perché c’è l’italiano Sinner, Roma è il centro del mondo perché c’è il funerale del papa e via discorrendo.

Ci può stare una linea aerea più redditizia e più grande di ITA a Fiumicino, ma non sarà nemmeno facile arrivarci, se non si tengono i piedi per terra, cosa indispensabile anche in aviazione.

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » sab 10 mag 2025, 12:00:54

malpensante ha scritto: sab 10 mag 2025, 11:16:111
La catchment area del volo LATAM per San Paolo arriva a Venezia, quella del Wenzhou sicuramente a Prato, sul JFK di Emirates sale gente da ogni dove, eccetera eccetera.
Anche la catchment area di BGY arriva a Torino perché c’è gente disposta a farsi 4/5h di auto a/r perché il volo è a 19,90€. Non ne farei però la regola.
Prato è equidistante da MXP e FCO, si vede che i cinesi stanno imparando dai businessman milanesi a evitare FCO
Non vorrei ripetere l’elenco dei voli intercontinentali di Malpensa, che è eccezionale per un aeroporto senza hub carrier e praticamente senza transiti. Quei voli si riempiono con i passeggeri della catchment area.

Te ne sono grato.
Ma per un attimo, fai finta che AZ non esista a FCO dove, come ci hai sempre condiviso, non è mai stata capace a fare transiti se non dal poverissimo e arretrato sud Italia che ha lo stesso potere di acquisto dei raccoglitori di riso del Vietnam.
Spero che non ti stia, ancora una volta, rimangiando la parola pur di sostenere la narrativa, presentando AZ come il motore di un hub che macina decine di milioni di pax.

Ecco… di cosa parliamo quindi? FCO aeroporto da 45M di pax senza hub carrier e senza transiti? Dobbiamo fare l’elenco dei vettori che ci volano e, ipotizzo, ci fanno soldi?
O anche qui tirerai fuori coercizioni, ricatti e cose simili?

Aspetto sempre risposta a LCC e yield

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda robix » sab 10 mag 2025, 12:57:24

Mi pare evidente che per i prossimi 2/3 anni continuerà necessariamente la strategia FCO+LIN e quindi noi possiamo anche andare avanti a scrivere all'infinito, ma si tratta sempre e comunque di ipotesi che sono sicuramente influenzate anche dalle simpatie ed antipatie personali. Se e quando LH avrà il 100% di ITA (lo stato al 10% comunque rompe i c...) si potranno fare i conti: funziona la strategia FCO+LIN come qualcuno qui è sicuro che avverrà? Vorrà dire che LH continuerà per questa via ed al massimo potrà pensare di mettere un paio di voletti IC a MXP. Non funziona la strategia FCO+LIN perchè se va bene si arriva al tanto agognato pareggio di bilancio, mentre tutti gli altri fanno utili? Poichè LH è una società privata, a logica si dovranno domandare se “accontentarsi” (perchè magari aspirano alla grande dal Nord Italia grazie all’integrazione con ITA, in questo modo giustificando il suo acquisto) o se invece “osare” e cambiare strategia.

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Messaggio da leggereda malpensante » sab 10 mag 2025, 13:01:48

Fiumicino è un hub, ha una componente di transiti che permette di operare voli che altrimenti non avrebbero passeggeri a sufficienza. Per molti di quei voli non ce ne sono comunque a sufficienza per parecchi mesi l’anno o meglio non ce ne sono stati finora. Può darsi che con ITA integrata nella JV nordatlantica di Star Alliance possa magari reggere qualche volo in più tutto l’anno, ma si tratta di pochi numeri.

Non è un hub come Doha, che si basa quasi interamente sui transiti, ma ha alle spalle un padrone decisamente differente e non ha le regole UE a cui ubbidire. Il valore di Fiumicino è comunque nel point-to-point, nuove rotte in cui il p-t-p non è significativo mi sembrano improbabili.

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » sab 10 mag 2025, 13:36:49

malpensante ha scritto: sab 10 mag 2025, 13:01:48 Fiumicino è un hub

Non è l’aeroporto ad essere intrinsecamente hub (magari per merito). È una compagnia aerea a renderlo tale.
AZ (parole di JE) non arriva a fare il 15% del traffico di FCO, se non si inventa le cose sono 6,8M (14%) di pax o magari 6,4M (13%)
Anche fossero tutti transiti (e non lo sono) sarebbe un numero ridicolo considerando che aeroporti che sono hub di compagnie hanno mediamente tra il 20% e il 30% di transiti, senza scomodare UAE dove credo la componente sia ben maggiore.

E i restanti 40+ M? Fanno self connection a FCO perché non possono rinunciare a transitare vicino al Colosseo? O c’è un hub nascosto di cui ignoriamo l’esistenza?

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Messaggio da leggereda malpensante » sab 10 mag 2025, 13:46:24

Fiumicino è l’hub di ITA e fornisce passeggeri in transito a lei, ai partner e a tutte le linee aeree con cui ha accordi di interline. Ci sono pure i passeggeri in self-transit.

Funziona tecnicamente altrettanto bene e ha costi inferiori rispetto agli hub germanofoni. Avendo il 100% di ITA sarebbe logico per Lufthansa Group far transitare a Roma quanto più traffico possibile dalle Americhe verso Roma stessa, sud e isole, Albania, Grecia, Medio Oriente e India, almeno se questo non pregiudica la sopravvivenza degli stessi voli da FRA, MUC e ZRH.

Questi flussi di traffico non mi sembrano però sufficienti a cambiare né la struttura, né le dimensioni dell’hub, anche se un po’ di passeggeri in più possono già far passare un volo da perdita a guadagno.

Si parla tanto di Africa, ma per ora mi sembra soltanto di un discorso futuribile.

Quanto a Malpensa, il discorso non è totalmente diverso. Un numero anche limitato di passeggeri in transito potrebbe rendere possibili voli che non esistono e migliorare significativamente gli economics almeno di quelli che Lufthansa Group ha in JV. Farebbero ovviamente comodo a quelli dei partner di Star Alliance. Il tutto sottraendo passeggeri e ricavi ai concorrenti.
Ultima modifica di malpensante il sab 10 mag 2025, 13:46:24, modificato 2 volte in totale.

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » sab 10 mag 2025, 13:47:09

robix ha scritto: sab 10 mag 2025, 12:57:24 funziona la strategia FCO+LIN come qualcuno qui è sicuro che avverrà?
Parlo ovviamente per me.
Io non ho mai scritto che sono sicuro che funzioni FCO+LIN.

Al contrario, sono sicuro che
- non sia un fallimento annunciato come molti (e non solo qualcuno) qui sostiene. Poi magari fallirà, ma non non è già storia scritta perché come già diceva Lorenzo il Magnifico “di doman non v’è certezza”
- basare ITA a MXP nella condizione attuale (LCC, LIN, BGY…) non sarebbe indiscutibilmente foriero di onore, gloria e un inarrestabile fiume di denaro come qualcuno qui sostiene

Sono posizioni un po’ diverse, non credi?

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda robix » sab 10 mag 2025, 15:13:09

maclover ha scritto: sab 10 mag 2025, 13:47:09
robix ha scritto: sab 10 mag 2025, 12:57:24 funziona la strategia FCO+LIN come qualcuno qui è sicuro che avverrà?
Al contrario, sono sicuro che
- non sia un fallimento annunciato come molti (e non solo qualcuno) qui sostiene. Poi magari fallirà, ma non non è già storia scritta perché come già diceva Lorenzo il Magnifico “di doman non v’è certezza”
- basare ITA a MXP nella condizione attuale (LCC, LIN, BGY…) non sarebbe indiscutibilmente foriero di onore, gloria e un inarrestabile fiume di denaro come qualcuno qui sostiene
Nessuno può sapere il futuro ma secondo me se va bene (e lo spero) AZ con la stragegia FCO-LIN è già tanto se arriva al pareggio; sul basare ITA a MXP mi sono già espresso in contrario nel caso di LHG che ha già hubs a FRA, MUC e ZRH e quindi non vedo a cosa serva MXP (dato che il ricco - una volta? - mercato milanese lo si può comunque prendere aspirando come si è sempre fatto). Altro discorso è se fallisse la strategia FCO+LIN, nel qual caso occorrerà inventare qualcosa (che può anche essere niente "vero" hub in Italia ma solo qualche volo LR da MXP e FCO).

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda belumosi » dom 11 mag 2025, 10:19:08

Eberhart sposta l'utile al 2027, preannuncia più LR a FCO e chiude su MXP.

Ita Airways, il ceo Eberhart: «Più voli di lungo raggio, sinergie e produttività, così possiamo fare utili»

di Leonard Berberi
La prima intervista dell’amministratore delegato della compagnia tricolore co-gestita da Mef e Lufthansa. I lavori sul nuovo piano industriale. «Primo profitto previsto nel 2027»

«C’è un bel po’ di lavoro da fare, ma i fondamentali della compagnia sono buoni e con lo sforzo di tutti si possono fare utili e si può crescere ulteriormente». Joerg Eberhart, amministratore delegato e direttore generale italo-tedesco di Ita Airways dal 17 gennaio scorso, non ha dubbi: il vettore — al 59% del ministero dell’Economia e al 41% di Lufthansa — può fare quello che il predecessore, Alitalia, non ha mai fatto in decenni: chiudere i bilanci in nero. Ma perché questo succeda gli ingranaggi della «macchina» devono girare al meglio. Nel 2024 Ita — a gestione tutta Mef — ha registrato 3,1 miliardi di euro di ricavi, un Ebit positivo per 3 milioni e una perdita netta di 227 milioni. «Ma il profitto è possibile», dice Eberhart al Corriere nella sua prima intervista da ceo nel suo ufficio al quartier generale del vettore tricolore, a due passi dall’aeroporto di Fiumicino.

E il primo trimestre a gestione Mef-Lufthansa com’è andato?
«Il fatturato totale del periodo gennaio-marzo è stato di 637 milioni, di questi 558 milioni di ricavi passeggeri, compresi gli extra come la scelta del posto, il bagaglio in stiva e l’upgrade di classe».

E l’Ebit?
«È negativo. Non c’è ancora un numero finale perché mancano delle voci da includere nei costi».

Lei prima è stato manager di Lufthansa e ha seguito il vettore italiano dal lato tedesco. Quante volte avete provato a investire?
«Tre. Il primo con Alitalia, gestita dai commissari Luigi Gubitosi, Stefano Paleari, Enrico Laghi. Ma non abbiamo trovato un punto d’incontro».

E il secondo tentativo?
«Sempre con Alitalia, abbiamo lavorato su una possibile cordata con Ferrovie di Stato e Atlantia. Ma anche lì non abbiamo trovato un piano business comune».

Poi Alitalia chiude e nasce Ita.
«E lì ci siamo fatti avanti assieme a Msc».

L’offerta con il colosso marittimo secondo gli esperti era la migliore.
«Lo pensavo anche io. Ma non è stato così. Gli allora vertici del Mef hanno scelto l’altra proposta (quella del fondo Certares, ndr)».

Deluso?
«Sì. Avevamo fatto tutto il possibile. Ma è in quel momento che Carsten (Spohr, il ceo del gruppo Lufthansa, ndr) mi ha detto: vedrai che verrà il nostro momento perché siamo il partner naturale di Ita».

A un certo punto, autunno 2022 — nuovo governo, nuovo ministro dell’Economia —, qualcuno da Roma vi contatta dopo il fallimento delle trattative con Certares.
«Ci chiamano dal Mef. Andiamo con Spohr a Roma, il ministro Giancarlo Giorgetti ci chiede se siamo ancora interessati. E così riapriamo il dossier».

E si arriva, dopo lunghi travagli, al via libera Ue, alle nozze e all’insediamento del nuovo cda con lei come ceo e Sandro Pappalardo come presidente. La stabilità governativa ha aiutato?
«È stata fondamentale. Non abbiamo dovuto ricominciare da zero. Abbiamo avuto interlocuzioni con quattro esecutivi: Conte I, Conte II, Draghi e Meloni. Tutti governi più o meno coinvolti, ma la continuità di quello attuale è stata molto importante, altrimenti non so come sarebbe andata a finire».

Però con il Mef qualche frizione non è mancata.
«È normale. Avevamo a che fare con un governo che vendeva un’azienda, non era una trattativa tra privati. Le necessità del governo sono altre. Ma ogni volta abbiamo trovato le soluzioni, grazie all’aiuto di Antonino Turicchi (l’ex presidente di Ita, ndr) che ha creato tanti ponti tra il Mef e Lufthansa».

Qual è stato un momento in cui ha pensato «salta tutto»?
«In realtà ci sono stati più momenti. Una volta, primavera 2024, dopo le ennesime interlocuzioni con l’Ue ci chiamano da Bruxelles per dirci che se non cambiano le cose “si va verso lo stop alle nozze”».

E un’altra volta?
«Lo scorso novembre, quando non abbiamo mandato il pacchetto dei rimedi alla Commissione per alcuni disaccordi su alcuni punti. A notte fonda sono andato a casa e ho pensato è finita».

Avevate un «piano B»?
«Sì. In caso di bocciatura Ue avevamo pensato a un investimento del 20% e non del 41%, come hanno fatto Iag con Air Europa e Air France-Klm con Sas».

E quando ha pensato ok ce l’abbiamo fatta?
«Quando la Commissione ha dato l’ok. Anche se non pensavo sarebbe stato ancora difficile, con l’obbligo a trovare i cosiddetti “remedy taker”».

Prima di Ita lei era capo delle strategie in Lufthansa. Chi ve lo fa fare di investire in una compagnia italiana? Cosa ci vedete di così, di valore?
«Il mercato italiano ha un valore molto alto, è un mix tra business e turismo in ingresso, ha potere d’acquisto e Roma Fiumicino ha un vantaggio geografico verso il Sud America e l’Africa. Inoltre l’hub funziona molto bene, è proprio un’altra cosa rispetto ad altri del gruppo Lufthansa dove non si può più crescere. A Francoforte e Monaco, poi, ci sono stati vari problemi operativi negli ultimi tre anni. L’Italia insomma è stata per noi l’ambito ideale per investire. E abbiamo già avuto l’esperienza con Air Dolomiti e prima ancora con Lufthansa Technik».

Che azienda ha trovato al suo insediamento?
«Una realtà con una squadra molto professionale e motivata, che sa esattamente quello che fa. Anche se con processi non tutti già strutturati come in un’impresa matura. C’è un potenziale che si può sviluppare».

Oggi Ita ha una rete di collegamenti che somiglia molto a quella che aveva Alitalia. Su cosa si baserà il prossimo piano industriale?
«Ci stiamo lavorando con il Mef, ne discuteremo anche con i sindacati. A livello di network stiamo pensando a un mix di nuovi mercati e potenziamento di rotte già esistenti».

Quante nuove rotte?
«Abbiamo individuato cinque nuovi collegamenti intercontinentali interessanti e faremo una valutazione su quelli».

Verso dove?
«Sul Sud America abbiamo già abbastanza. C’è qualche tratta sul Nord America che ci manca. Poi molto dipende dalla situazione della Russia: nel caso dovessimo tornare a sorvolare il Paese ci sarebbero delle destinazioni interessanti in Asia».

E più lontano? Penso all’Oceania...
«Non abbiamo gli aerei che facciano collegamenti così lunghi. E diciamo che quel tipo di traffico è stato preso dai vettori mediorientali: adesso va tutto attraverso Istanbul, Dubai, Doha, Abu Dhabi. Nel futuro ci saranno le aviolinee dell’Arabia Saudita e dell’India».

L’Europa ha perso la gestione del traffico diretto con l’Oceania?
«Temo di sì».

A regime quanto peserà sul fatturato di Ita il contributo di Lufthansa e della joint venture transatlantica con United Airlines e Air Canada?
«In gran parte non è misurabile. Forse solo un terzo dei ricavi che abbiamo previsto sono davvero quantificabili. Dovrebbe comunque essere un contributo di oltre cento milioni di euro all’anno».

Nell’ambito del pacchetto di «rimedi» chiesti dalla Ue — come condizione per il via libera alle nozze — avete dovuto cedere un numero significativo di slot a Milano Linate. Quanto vi è costato?
«Non tutti gli slot che Ita aveva prima erano di utile».

Quindi vi hanno fatto un favore?
«Non proprio. Chi ha preso gli slot ci sta facendo concorrenza diretta su alcune rotte».

Per esempio?
«È il caso di Klm. Ha ottenuto qualche slot e ha spostato a Linate i voli per Amsterdam che operava a Malpensa. Così abbiamo perso tutto il beneficio, volandoci anche noi tra le due città. Tutti i rimedi penso che ci costino qualcosa sia sul corto che sul lungo raggio».

Ita rinuncia per sempre a Malpensa?
«I voli intercontinentali di Alitalia da Malpensa non hanno mai funzionato bene. Oggi, poi, c’è già tanta competizione. C’è pure Emirates che vola a New York, la principale destinazione. Se si avviano i voli intercontinentali su Malpensa bisognerebbe affiancare una rete di “alimentazione” con collegamenti medi e brevi. Non è una cosa fattibile per un vettore come il nostro che ha solo un centinaio di aerei».

Meglio un solo hub?
«Dobbiamo concentrarci su Roma, dobbiamo creare la massa critica a Fiumicino, dobbiamo aumentare le vendite, avere più destinazioni di lungo raggio anziché investire in un nuovo hub».

Come si deve posizionare Ita?
«La compagnia deve toccare sempre più alti livelli di soddisfazione del cliente in ogni parte dell’esperienza di viaggio».

E a che punto siete?
«C’è un’evoluzione positiva, ma non siamo ancora sui livelli dei vettori migliori del gruppo Lufthansa. Dobbiamo vedere cosa possiamo cambiare sul lato operativo e come migliorare la connettività a bordo».

Le statunitensi forniscono gratis la messaggistica istantanea per esempio.
«Lo fanno sempre più compagnie. Se diventa un trend anche noi dobbiamo muoverci su questo fronte».

Lei è stato paracadutista, assistente di volo, comandante di Airbus A320 (lo è ancora), manager. Che cosa sta servendo di più in questo periodo di gestione di Ita?
«L’esperienza nell’operativo di sicuro. E poi i quattro anni che ho fatto come imprenditore. Entrare qua mi è sembrato come farlo in una startup».

I vettori si concentrano sempre di più sulla gestione dei costi.
«La disciplina sui costi è assolutamente necessaria, è la base, ma serve anche maggiore attenzione a come si combinano i fattori di produzione».

In che senso?
«Bisogna guardare alla produttività di un aeromobile, quante ore fa al giorno. Poi c’è la questione dei contratti collettivi. Tutti aspetti sulle spese operativo che bisogna avere sempre sotto controllo».

È contento dell’attuale produttività degli aerei?
«Si può fare un po’ di più. Siamo soddisfatti della produttività dei jet di lungo raggio. Un po’ meno di quella dei velivoli dei voli brevi e medi. Ma qui c’è anche il tema dei problemi ai motori. Siamo un po’ limitati anche dalle poche “onde” che abbiamo sull’hub di Fiumicino».

Le «onde» sono i picchi orari nei quali fate confluire i voli brevi verso l’hub con a bordo i passeggeri che poi salgono sugli aerei dei voli intercontinentali.
«Ne abbiamo tre. Una vera e propria di mattina, e due piccole durante la giornata: ma in queste sono pochi i voli di lungo raggio che partono».

E come si può cambiare?
«Con più voli verso Oriente o Sudafrica avremmo anche più forza nella seconda e terza onda. Anche per questo dobbiamo crescere, dobbiamo far crescere la flotta di lungo raggio così si creano delle onde più solide durante la giornata. E con onde più solide anche la rete di alimentazione dei voli, il cosiddetto “feederaggio”, funziona molto meglio. Si ha maggiore produttività».

Però restereste sempre sulle tre onde?
«Adesso sì».

In autunno entrerete nel vivo delle trattative con i sindacati sul rinnovo contrattuale. Lei ha detto che questo è un anno di consolidamento, che è anche un modo per dire non aspettatevi più di tanto.
«Dobbiamo raggiungere il pareggio di bilancio in un modo sostenibile. Deve essere un break even vero, non solo grazie al prezzo basso del carburante. E mi riferisco al “Cask ex fuel”, cioè al costo operativo al netto dell’impatto del cherosene».

Quindi la crescita dell’azienda porta alla crescita dei posti di lavoro?
«Sì. Dei posti di lavoro e anche delle carriere. Il copilota che siede a destra, dopo un certo numero di anni deve avere la possibilità di diventare comandante. E questo avviene solo quando c’è una certa crescita».

Chiaramente i sindacati vorranno aumenti degli stipendi.
«È giusto che loro abbiano delle idee. Dobbiamo vedere cosa ci possiamo permettere di fare. Ci sono temi in cui possiamo insieme generare dei vantaggi reciproci, da ripartire anche tra i dipendenti».

Qual è l’Ebit che auspica quest’anno?
«Vorrei andare almeno a +50 milioni, sarebbe un bel risultato. Ma dipende molto cosa succede nella seconda metà dell’anno».

A quando l’utile vero?
«Se tutto va come previsto, nel 2027 un utile sostenibile dovrebbe essere possibile. Ma voglio un miglioramento anche su altri aspetti. Voglio che salgano, tra le altre cose, il “Net promoter score” (che misura la soddisfazione del cliente) e l’indice di innovazione digitale, parametri che portano strategicamente avanti l’azienda».

Che criticità vede per questo 2025?
«C’è il tema dei controllori del traffico aereo a livello europeo. C’è il tema anche degli aeroporti. Fiumicino è cresciuta di più e prima del previsto e Aeroporti di Roma (la società di gestione dello scalo, ndr) deve anticipare gli investimenti».

Quindi la quarta pista a Fiumicino è urgente?
«Gli esperti dicono che è necessaria. Stiamo parlando con il management di AdR su come Ita può contribuire alla crescita prevista».

La politica italiana ha sempre ficcato il naso nelle affari correnti dalla gestione di Alitalia e Ita. Ha iniziato a farsi sentire anche con lei?
(ride) «No, no. Del resto questa è un’operazione di mercato».

https://www.corriere.it/economia/traspo ... 5xlk.shtml

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda belumosi » dom 11 mag 2025, 10:36:03

Solo pochi giorni fa Eberhart aveva sostenuto che l'utile forse sarebbe potuto arrivare già quest'anno. Anzi, senza le perdite dovute al cambio, il netto avrebbe potuto avere il segno + già nel 2024.
Ora dice a Berberi che non se parla fino al 2027.
E' chiaro che predire il futuro non è una scienza esatta, però Eberhat deve mantenere una certa linearità in quello che dice. Ne va della sua credibilità.

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » dom 11 mag 2025, 10:48:10

malpensante ha scritto: sab 10 mag 2025, 13:46:24 Fiumicino è l’hub di ITA e fornisce passeggeri in transito a lei, ai partner e a tutte le linee aeree con cui ha accordi di interline. Ci sono pure i passeggeri in self-transit.

Fino a che punto può spingersi l’assenza di coerenza?

Quando serve, si sostiene che AZ non è mai stata capace a fare transiti
Ma se serve a giustificare le proprie invenzioni, basta una piroetta e via: AZ è il motore che fa girare un hub da 50 milioni di passeggeri.

Non serve proseguire oltre

KittyHawk
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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda KittyHawk » dom 11 mag 2025, 10:53:22

Allora quest'anno (2025) ancora probabilmente in perdita, il prossimo non si sa e nel 2027, se tutto va bene, ITA finalmente in utile.
Mi ricorda un'affermazione - quest'anno in perdita, l'anno prossimo in pareggio e tra due in utile - che avevo avuto occasione di sentire o leggere, ma chissà dove e chissà di chi. :?

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belumosi
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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda belumosi » dom 11 mag 2025, 11:09:31

Esiste anche la possibilità che quando Eberhart parla di utile sostenibile, intenda che sia sufficientemente alto da gestire eventuali peggioramenti ambientali, ad esempio un forte aumento di carburante.
Interpretazione che sarebbe congrua con un possibile utile netto già quest'anno, grazie al Giubileo e ai prezzi del kerosene bassi.
Con una previsione dell'EBIT ad almeno +50 M€, avere un netto positivo (con valori minimi), potrebbe non essere impossibile.

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » dom 11 mag 2025, 11:13:38

belumosi ha scritto: dom 11 mag 2025, 10:36:03 Solo pochi giorni fa Eberhart aveva sostenuto che l'utile forse sarebbe potuto arrivare già quest'anno. Anzi, senza le perdite dovute al cambio, il netto avrebbe potuto avere il segno + già nel 2024.
Ora dice a Berberi che non se parla fino al 2027.
E' chiaro che predire il futuro non è una scienza esatta, però Eberhat deve mantenere una certa linearità in quello che dice. Ne va della sua credibilità.
Aspettano di salire al 90/100% prima di incassare utili ;j

Dobbiamo raggiungere il pareggio di bilancio in un modo sostenibile. Deve essere un break even vero, non solo grazie al prezzo basso del carburante


Secondo me la prudenza è data dal fatto che il 2027 dovrebbe essere il primo anno completo di integrazione, come specificato da Spohr e altri.
Se anche a fronte di essere a tutti gli affetti parte della famiglia, non dovesse garantire conti sostenibili, ci sarebbe il problema.

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda belumosi » dom 11 mag 2025, 11:21:21

maclover ha scritto: dom 11 mag 2025, 11:13:38 Dobbiamo raggiungere il pareggio di bilancio in un modo sostenibile. Deve essere un break even vero, non solo grazie al prezzo basso del carburante
Mi ero perso questo passaggio, che spiega tutto. Come non detto.

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » dom 11 mag 2025, 11:41:33

KittyHawk ha scritto: dom 11 mag 2025, 10:53:22 Allora quest'anno (2025) ancora probabilmente in perdita, il prossimo non si sa e nel 2027, se tutto va bene, ITA finalmente in utile.
Mi ricorda un'affermazione - quest'anno in perdita, l'anno prossimo in pareggio e tra due in utile - che avevo avuto occasione di sentire o leggere, ma chissà dove e chissà di chi. :?

Cosa ti aspetti che dica un manager da poco insediato?
“Non vedo alcuna prospettiva e non faremo mai un soldo”, implicitamente dando del c*****e al suo capo?
Oppure un “Tranquilli. Ora che ci sono io, da domani soldi a palate”, passando lui per c*****e?

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » dom 11 mag 2025, 11:52:50

Joerg Eberhart ha scritto:I voli intercontinentali di Alitalia da Malpensa non hanno mai funzionato bene.

Nessuno gli ha spiegato che i businessmen milanesi con AZ non ci volano?

Joerg Eberhart ha scritto:Meglio un solo hub?
Dobbiamo concentrarci su Rom

Se neppure questa (ennesima) dichiarazione fa prendere coscienza della realtà, serve prendere atto che qualcuno non è qui per discutere di ITA - Lufthansa ma per fare fanta-aviazione

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ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda BAlorMXP » dom 11 mag 2025, 12:15:24

I voli a sé stanti di Alitalia da Malpensa non avevano più alcun senso se non quello di essere in mezzo alla lista di vettori operanti una tratta affollata e prestigiosa come JFK ma senza prosecuzioni e una base operativa i costi aumentano ritenendo non proprio efficace l’investimento. Il CEO teutonico ha perfettamente ragione e sostenere che si possano avere due basi con una manciata di aerei lungo raggio è un’idea più balzana che altro ma è anche consapevole che ITA non è e non può farsi carico di tutto il traffico intercontinentale da e per l’Italia, che esistono mercati diversi da quello romano che hanno dinamiche ed esigenze diverse, che il mercato milanese non è solo linatecentrico e che, come dice Belumosi da tempo, probabilmente le sinergie sul lungo raggio porteranno benefici anche ad altri scali che indirettamente acquisiranno passeggeri fidelizzati. Ita sta bene dove sta, vuoi per consuetudine, vuoi per immagine, vuoi per facilità operativa con un solo scalo (e che scalo) da presidiare dove si concentrano tutti gli sforzi e vuoi anche per un concerto politico molto favorevole (che non è da poco in questo lugubre paese) ma ITA DEVE trovare una sua armonia a casa sua. Per il resto possiamo divagare ad oltranza.


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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » dom 11 mag 2025, 12:45:51

BAlorMXP ha scritto: dom 11 mag 2025, 12:15:24 Ita sta bene dove sta, vuoi per consuetudine, vuoi per immagine, vuoi anche per un concerto politico molto favorevole

Non quoto il resto del messaggio, in buona parte condivisibile, e lascio questa parte che è quella che mi fa “arrabbiare” in tutta questa discussione.

Il concetto che si cerca di far passare, magari anche inconsciamente, è sempre quello che AZ by LH sta a Roma per n motivi diversi, ma nessuno che ha a che fare con il business di una compagnia aerea.
Perché, se si escludesse la consuetudine, l’immagine è il concerto politico, beh, è ovvio, mica starebbe a FCO.

Visto che tanto il trend è di fanta-aviazione, immaginiamoci lo scenario in cui AZ si sposta a MXP abbandona FCO per traslocare baracca e burattini (mai definizione è stata più azzeccata in questo contesto!)

- dove li metti i 7M in più di pax?
- come organizzi i transiti stante che praticamente non c’è infrastruttura adatta?
- dove posizioni le lounge?
- fai costantemente imbarcare i pax della compagnia di casa con i bus?
- quali voli tagli da Linate per evitare le sovrapposizioni, i doppioni, o che viaggino tutti mezzi vuoti?
- a che prezzo puoi vendere i biglietti P2P per tutte le destinazioni che sono francobollate da U2/W6/FR (anche da BGY che è per Milano parimenti accessibile che MXP)
- in quanto tempo riesci a rivoltare i servizi di terra (handling in primis) per portarli ad un livello perlomeno decente?

Ho solo messo lì un po’ di cose, ma forse serve “rassegnarsi” al fatto che l’hub a FCO non è solo il ricatto politico o la necessità di mantenere lo status quo. È, ad oggi e nel contesto attuale, una scelta praticamente obbligata.

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda malpensante » dom 11 mag 2025, 12:54:42

maclover ha scritto: Il concetto che si cerca di far passare, magari anche inconsciamente, è sempre quello che AZ by LH sta a Roma per n motivi diversi, ma nessuno che ha a che fare con il business di una compagnia aerea.
AZ by LH sta a Roma, perché è una miniera d’oro.

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Re: ITA, entra Lufthansa - Puntata 8

Messaggio da leggereda maclover » dom 11 mag 2025, 12:56:08

malpensante ha scritto: dom 11 mag 2025, 12:54:42
maclover ha scritto: Il concetto che si cerca di far passare, magari anche inconsciamente, è sempre quello che AZ by LH sta a Roma per n motivi diversi, ma nessuno che ha a che fare con il business di una compagnia aerea.
AZ by LH sta a Roma, perché è una miniera d’oro.

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