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bagagli lost in Fiumicino...

Inviato: gio 11 mar 2010, 21:58:42
da I-Alex
Lost in Fiumicino
di Tommaso Cerno

Montagne di bagagli persi. Caduti dai carrelli, buttati tra i rifiuti, abbandonati anche sulle piste. Senza che nessuno controlli o intervenga. Ecco cosa succede ogni giorno nel più grande aeroporto italiano

Montagne di valigie. Abbandonate nei depositi e senza più un padrone. Centinaia di borsoni e zaini spariti nel nulla. Persi sulle piste. Danneggiati. Infilati nei sacchi della spazzatura e gettati come rifiuti. Entrare nell'inferno dantesco dei bagagli di Fiumicino è l'incubo di chi passa per Roma. Ore al nastro senza mai rivedere il trolley. Vestiti ripescati allo sportello "Lost&Found" ridotti come stracci. Fucili da caccia smarriti assieme al segugio. Addirittura la salma di nonna che non si trova più. Disagio. Rabbia. E a volte anche pericolo. Perché quelle valigie scivolate sotto i jet in rullaggio potrebbero venire risucchiate dalle turbine. E trasformare un disservizio a terra in una strage del cielo.

Li chiamano "bagagli morti" e sono migliaia. Se in Europa se ne perdono 13 ogni mille passeggeri, a Fiumicino va peggio. Molto peggio. Lo scorso agosto Alitalia toccò il fondo: il 56 per cento delle valigie fu consegnato in ritardo, anche di settimane. In molti casi non arrivarono nemmeno. I passeggeri infuriati paralizzarono lo scalo. Qualcuno rinunciò a imbarcarsi, perché gli spiegarono che era più probabile perdere la roba che trovarla nel caos che regnava. Si gridò all'emergenza, si promisero soluzioni. Ma nulla è cambiato. Perché quella era solo la punta dell'iceberg. La piaga dei bagagli fantasma può colpire di nuovo. "L'espresso" ha raccolto decine di testimonianze. Filmati e fotografie realizzati fra il 2004 e il 2009 da un dipendente dello scalo (GUARDA TUTTI I VIDEO), che documentano cosa succeda davvero dentro il più grande aeroporto italiano. E che fine facciano quelle valigie. Prima di sparire nel nulla.

Se Eurocontrol, l'organizzazione europea per la sicurezza del traffico aereo, ha assegnato allo scalo romano la maglia nera (nove voli su 20 decollano in ritardo), la colpa è spesso del trasporto bagagli. Perché il Leonardo da Vinci ha carenze infrastrutturali, di investimenti, di controllo e di personale. E i problemi partono proprio dalle valigie. Le società di handling, quelle che gestiscono i servizi a terra, lavorano con stipendi bassi e turni massacranti. Ed è così che l'odissea delle borse ha inizio. Una traversata senza certezze, dove il buco nero è il tragitto fra il check in e l'aereo in partenza. Oppure fra la stiva di un volo atterrato e il nastro di riconsegna agli arrivi.



Chi viaggia non vede cosa succeda sulle piste in quei minuti che possono diventare ore, giorni, anni. Eppure la scena è sempre la stessa: trolley accatastati sui carrelli oltre i limiti di capienza. Attrezzature sportive infilate dove capita, strumenti musicali buttati come sacchi di farina, senza protezioni, senza un nastro che li fissi. Per non perdere tempo anche quando i container sono semivuoti e le valigie starebbero al sicuro, gli addetti le sistemano in fretta, sull'esterno. Appoggiate sul tetto, appese alle bandinelle laterali, incastrate fra un carrello e l'altro. Anche gli animali viaggiano su quei treni scassati. Sbalzati qua e là. Spesso sono cani di grossa taglia quelli costretti a finire in stiva in compagnia dei bagagli. Sempre che ci arrivino in mezzo a quel cumulo di valigie traballanti. Ovunque ci sia un centimetro libero ci infilano qualcosa. Sembrano gli incastri del Tetris. Solo che stavolta non è un videogioco, ma la realtà. Ogni caduta è un trolley perso, una vacanza rovinata, un affare che va a monte.

Quando il carrello è stracolmo, pronti via: il trattorino parte a tutta velocità. Frena, curva, accelera. L'unico imperativo è fare in fretta, risparmiare tempo e soldi. Non importa se quelle valigie sono troppe, stanno in bilico, oscillano a ogni scossa, scivolano in curva e finiscono per piombare sull'asfalto. Le cadute accidentali sono una delle principali cause di smarrimento dei bagagli. Secondo l'Adr incidono per il 15 per cento assieme agli errori nello smistamento. Ma per gli addetti al trasporto quella percentuale va raddoppiata. In certe stagioni anche triplicata. Perché a far schizzare la statistica c'è la scarsa manutenzione. Il parco macchine di Fiumicino è fatiscente: gomme bucate, ruote rotte, freni bloccati. Infrastrutture inadeguate, insomma, ai ritmi di un aeroporto da quasi centomila passeggeri al giorno. Ci sono trattorini che trainano senza una ruota, fumo che si alza dagli impianti di frenaggio, carrelli zeppi che si sganciano lungo il tragitto. Senza che nessuno intervenga. Molti mezzi non hanno gli specchietti retrovisori, per cui chi guida nemmeno si accorge dei bagagli che cadono. Una volta persi nel tragitto, non hanno più chance di arrivare in tempo sull'aereo giusto. Ora qualcuno dovrà farsene carico. Almeno in teoria. La procedura prevede cinque giorni di tempo per "ricongiungere" valigia e titolare. Eppure già nella fase di raccolta dei "colli" dalle piste spesso il meccanismo s'inceppa. Ogni valigia ritrovata dovrebbe essere sigillata dalla security. Questo per ridurre il rischio di furti. E far sapere al proprietario che qualcuno, titolato a farlo, ha messo lemani nel suo bagaglio. Così è in tutti gli aeroporti del mondo.

A Roma, invece, capita che venga imbustato negli stessi sacchetti utilizzati per le pulizie di bordo. Verdi. Anonimi. Chi passa li scambia per spazzatura e li getta in discarica. Se fa buio, poi, non si vedono. Per cui è facile che le auto di servizio li travolgano. Nel mucchio finisce anche la posta: pacchi e scatoloni danneggiati che non arriveranno a destinazione: «Il tempo è poco e, con i mezzi che ci sono, spesso le valigie che cadono diventano un costo per l'handler. Al punto che a volte è meglio se vanno perse, anche se questo ufficialmente non si può dire», racconta un addetto alla riconsegna. Nella bolgia di Fiumicino molte valigie perdono pure l'etichetta. Bagagli fantasma, senza più proprietario né destinazione, che passano in carico all'Adr. A volte i tag sono danneggiati. Altre volte, però, vengono strappati di proposito e lasciati a bordo pista.

E mentre il sito Internet degli Aeroporti di Roma garantisce il 90 per cento di riconsegne, nel dossier i casi anomali sono molti. Fra i rifiuti trovi di tutto: computer, telefoni, macchine fotografiche, materiale medico, strumenti musicali. Così come migliaia di valigie mai più riconsegnate finiscono all'asta. A chi paga di più. Perdere il bagaglio non fa solo arrabbiare, può diventare pericoloso. Quelle borse in terra attirano uccelli, si spostano con il vento e possono generare un "fod". È l'acronimo di foreign object damage: il danno che un oggetto estraneo può provocare se entra in contatto con un aereo in rullaggio. È per questo che le procedure prevedrebbero controlli costanti. I bagagli dovrebbero essere subito portati al più vicino punto di lavorazione. Area Nazionali, area Tango, aera Bhs. Invece spesso passano giorni, anche settimane prima che qualcuno li prenda in carico. Così i rischi aumentano. Succede perché il personale è poco e manca una vera vigilanza sulle società di handling, come le associazioni dei consumatori chiedono da anni. La situazione sembrò sbloccarsi dopo il disastro di agosto: «Il sistema andò in tilt in piena estate. Il personale era già insufficiente e, a questo, si aggiungevano le ferie, il boom di arrivi e il malcontento dopo la fusione delle società che gestiscono i bagagli di Alitalia e AirOne», racconta un dipendente. Un malcontento cresciuto dopo il taglio di altri 343 addetti fra mobilità e cassa integrazione. Contro i disservizi tuonò anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Rimase oltre un?ora ad aspettare la valigia. Partirono multe per 120 mila euro. Ma Fiumicino tornò presto come prima. Lo dimostra una lettera del ministero dei Trasporti inviata il 12 febbraio all'Enac, una settimana dopo l'inchiesta de "L'espresso" che denunciava carenze nei controlli di sicurezza: "A Roma non si fa abbastanza per risolvere il caos bagagli". Poche ispezioni. Molte proteste. E il rischio che già a Pasqua riesploda l'emergenza.

fonte: Espresso.Repubblica.it

Re: bagagli lost in Fiumicino...

Inviato: gio 11 mar 2010, 22:07:52
da I-Alex