SACBO e Catullo, accordi in vista
SACBO e Catullo, accordi in vista
NOTA SACBO DEL 20 AGOSTO 2013
Comunicato stampa
SACBO, società di gestione dell'Aeroporto "Il Caravaggio" di
Bergamo Orio al Serio, rende noto che nel prossimo mese di
settembre il proprio Consiglio di Amministrazione valuterà i passi
necessari al fine di addivenire a un accordo con la società
Catullo di Verona, in un'ottica di sviluppo organico delle
reciproche attività in grado di portare reciproci vantaggi sul piano
operativo e gestionale, nel rispetto dei propri azionisti e dei territori
di riferimento.
Grassobbio (BG), 20 agosto 2013
Comunicato stampa
SACBO, società di gestione dell'Aeroporto "Il Caravaggio" di
Bergamo Orio al Serio, rende noto che nel prossimo mese di
settembre il proprio Consiglio di Amministrazione valuterà i passi
necessari al fine di addivenire a un accordo con la società
Catullo di Verona, in un'ottica di sviluppo organico delle
reciproche attività in grado di portare reciproci vantaggi sul piano
operativo e gestionale, nel rispetto dei propri azionisti e dei territori
di riferimento.
Grassobbio (BG), 20 agosto 2013
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.
Stephen Hawking
è la presunzione della conoscenza.
Stephen Hawking
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
Catullo, dal Cda primo sì all'intesa con Venezia
LA TRATTATIVA. A Verona i vertici hanno approvato la proposta di Save. Sul piatto ci sono 25 milioni di euro per il 35 per cento Il prossimo passo prevede l'approvazione dei soci
L'ingresso dell'aeroporto D'Annunzio di Montichiari al centro delle trattative sullo sviluppo del sistema veneto e lombardo
Enrico Giardini
Una proposta con un «importante valore strategico» e «idonea a realizzare il piano industriale». Con queste valutazioni il Consiglio di amministrazione della Catullo, società di gestione degli aeroporti di Verona-Villafranca e di Brescia-Montichiari, ha esaminato ieri mattina, dandole il via libera, la proposta «non vincolante» di Save Spa, presieduta da Enrico Marchi, che gestisce gli scali di Venezia e di Treviso, di entrare come socio con 25 milioni (per il 5 per cento con cambio azionario e il resto con denaro fresco) arrivando a detenere il 35 per cento della società. Il cda, riunitosi sotto la presidenza di Paolo Arena, ha disposto quindi di sottoporre l'offerta di Save all'attenzione dell'assemblea dei soci della Catullo, convocata martedì della prossima settimana, 27 agosto. «In ottemperanza alla decisione dell'assemblea dei soci del 5 luglio scorso», si legge in una nota della Catullo, «di dare mandato al presidente Paolo Arena, coadiuvato dal Consiglio d'amministrazione e dal direttore generale Carmine Bassetti, di esplorare il mercato, e dopo approfondimenti con player del settore, i soci saranno chiamati a valutare la proposta non vincolante di Save Spa, per l'acquisto di una quota di minoranza della società e le eventuali tappe successive da implementare per gli approfondimenti di natura tecnico-giuridica ed economica». Informato della comunicazione formale dell'interesse da parte di Save Spa il 5 agosto scorso, il cda della Catullo «ha valutato l'importante valore strategico della proposta», prosegue la nota della società di gestione degli aeroporti del Garda, «idonea alla realizzazione del piano industriale, approvato dai soci nell'assemblea di luglio. Il cda ha inoltre analizzato il significativo miglioramento dell'efficienza del servizio pubblico che gli scali sarebbero in grado di offrire». SE DOVESSE andare in porto l'operazione darebbe vita a un polo veneto degli aeroporti, in realtà veneto-lombardo visto che comprenderebbe gli scali di Verona-Villafranca, Venezia, Treviso e Brescia-Montichiari. Save, da nuovo socio, chiederebbe un numero di consiglieri pari al 44 per cento della rappresentanza nel cda, che passerebbe a nove membri, dai sei attuali, quindi quattro su nove in quota a Save, compreso il vicepresidente, più il vicepresidente del Collegio sindacale. Verrebbe inoltre imposta una maggioranza di sei per deliberare scelte strategiche e quindi Save, se otterrà quattro su nove consiglieri, avrà un peso determinante. Restano da chiarire l'aspetto di natura economico e giuridica. Come la stima della società Catullo (per Save oscillerebbe fra i 70 e i 75 milioni, per la società Catullo di più, in considerazione del piano di risanamento avviato e dopo aver ottenuto la concessione per lo scalo D'Annunzio di Montichiari) e anche la forma giuridica della futura società. Si dovrà anche cambiare lo statuto. C'È POI IL TEMA della modalità dell'operazione: o aprire una gara internazionale, aperta a tutti, o trattativa diretta per cedere le quote come scelta strategica industriale. Save vorrebbe questa seconda opzione. Nel cda, da soci pubblici del Catullo e in particolare da Trento e da Brescia, sarebbe partita la richiesta di garantire comunque ai territori adeguato peso e rappresentanza se dovesse entrare un socio privato, come Save, in maniera così consistente. «Siamo soddisfatti del fatto che l'aeroporto Catullo, dopo un periodo in cui era salito agli onori della cronache negativamente per questioni economiche, ora sia un asset strategico per lo sviluppo del sistema aeroportuale italiano», commenta dopo il cda il presidente del Catullo, Paolo Arena. Fra l'altro, la svolta impressa dalla presidenza e dal management alla società — concessione per Montichiari in capo alla Catullo, esternalizzato il servizio handling e chiuso il contratto con Ryanair, causa di cospicue perdite — e questo attivismo della Catullo sul fronte delle alleanze, sta rivoluzionando i progetti di società concorrenti nel Settentrione, come la Sacbo di Orio al Serio (Bergamo), F2i di Torino e Sea di Milano. Che devono studiare contromosse. Una di queste potrebbe concretizzarsi con la contro proposta firmata Bergamo-Brescia per la gestione autonoma di Montichiari e della sua pista.
http://www.bresciaoggi.it/stories/dalla ... n_venezia/
LA TRATTATIVA. A Verona i vertici hanno approvato la proposta di Save. Sul piatto ci sono 25 milioni di euro per il 35 per cento Il prossimo passo prevede l'approvazione dei soci
L'ingresso dell'aeroporto D'Annunzio di Montichiari al centro delle trattative sullo sviluppo del sistema veneto e lombardo
Enrico Giardini
Una proposta con un «importante valore strategico» e «idonea a realizzare il piano industriale». Con queste valutazioni il Consiglio di amministrazione della Catullo, società di gestione degli aeroporti di Verona-Villafranca e di Brescia-Montichiari, ha esaminato ieri mattina, dandole il via libera, la proposta «non vincolante» di Save Spa, presieduta da Enrico Marchi, che gestisce gli scali di Venezia e di Treviso, di entrare come socio con 25 milioni (per il 5 per cento con cambio azionario e il resto con denaro fresco) arrivando a detenere il 35 per cento della società. Il cda, riunitosi sotto la presidenza di Paolo Arena, ha disposto quindi di sottoporre l'offerta di Save all'attenzione dell'assemblea dei soci della Catullo, convocata martedì della prossima settimana, 27 agosto. «In ottemperanza alla decisione dell'assemblea dei soci del 5 luglio scorso», si legge in una nota della Catullo, «di dare mandato al presidente Paolo Arena, coadiuvato dal Consiglio d'amministrazione e dal direttore generale Carmine Bassetti, di esplorare il mercato, e dopo approfondimenti con player del settore, i soci saranno chiamati a valutare la proposta non vincolante di Save Spa, per l'acquisto di una quota di minoranza della società e le eventuali tappe successive da implementare per gli approfondimenti di natura tecnico-giuridica ed economica». Informato della comunicazione formale dell'interesse da parte di Save Spa il 5 agosto scorso, il cda della Catullo «ha valutato l'importante valore strategico della proposta», prosegue la nota della società di gestione degli aeroporti del Garda, «idonea alla realizzazione del piano industriale, approvato dai soci nell'assemblea di luglio. Il cda ha inoltre analizzato il significativo miglioramento dell'efficienza del servizio pubblico che gli scali sarebbero in grado di offrire». SE DOVESSE andare in porto l'operazione darebbe vita a un polo veneto degli aeroporti, in realtà veneto-lombardo visto che comprenderebbe gli scali di Verona-Villafranca, Venezia, Treviso e Brescia-Montichiari. Save, da nuovo socio, chiederebbe un numero di consiglieri pari al 44 per cento della rappresentanza nel cda, che passerebbe a nove membri, dai sei attuali, quindi quattro su nove in quota a Save, compreso il vicepresidente, più il vicepresidente del Collegio sindacale. Verrebbe inoltre imposta una maggioranza di sei per deliberare scelte strategiche e quindi Save, se otterrà quattro su nove consiglieri, avrà un peso determinante. Restano da chiarire l'aspetto di natura economico e giuridica. Come la stima della società Catullo (per Save oscillerebbe fra i 70 e i 75 milioni, per la società Catullo di più, in considerazione del piano di risanamento avviato e dopo aver ottenuto la concessione per lo scalo D'Annunzio di Montichiari) e anche la forma giuridica della futura società. Si dovrà anche cambiare lo statuto. C'È POI IL TEMA della modalità dell'operazione: o aprire una gara internazionale, aperta a tutti, o trattativa diretta per cedere le quote come scelta strategica industriale. Save vorrebbe questa seconda opzione. Nel cda, da soci pubblici del Catullo e in particolare da Trento e da Brescia, sarebbe partita la richiesta di garantire comunque ai territori adeguato peso e rappresentanza se dovesse entrare un socio privato, come Save, in maniera così consistente. «Siamo soddisfatti del fatto che l'aeroporto Catullo, dopo un periodo in cui era salito agli onori della cronache negativamente per questioni economiche, ora sia un asset strategico per lo sviluppo del sistema aeroportuale italiano», commenta dopo il cda il presidente del Catullo, Paolo Arena. Fra l'altro, la svolta impressa dalla presidenza e dal management alla società — concessione per Montichiari in capo alla Catullo, esternalizzato il servizio handling e chiuso il contratto con Ryanair, causa di cospicue perdite — e questo attivismo della Catullo sul fronte delle alleanze, sta rivoluzionando i progetti di società concorrenti nel Settentrione, come la Sacbo di Orio al Serio (Bergamo), F2i di Torino e Sea di Milano. Che devono studiare contromosse. Una di queste potrebbe concretizzarsi con la contro proposta firmata Bergamo-Brescia per la gestione autonoma di Montichiari e della sua pista.
http://www.bresciaoggi.it/stories/dalla ... n_venezia/
Malpensa airport user
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
Legambiente spera nell’ingresso di Sacbo a Montichiari
Il Tar le impone una riduzione voli e Orio non ha alternative per il futuro. Per questo Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Orio al Serio (Bergamo) ha tempo fino al prossimo 27 agosto per «fare una proposta a Catullo (aeroporti di Brescia e Verona, ndr)» prima che quest'ultima valuti la proposta di acquisto di Save (Aeroporto di Venezia). È quanto afferma il responsabile trasporti di Legambiente Lombardia Dario Balotta in una nota in cui ricorda che «dopo il pronunciamento del Tar di Milano, Sacbo prima o poi dovrà limitare i propri voli diurni e cancellare quelli notturni» sullo scalo di Orio al Serio, base operativa di Ryanair. «L'offerta di Save - spiega Balotta - è pari a 25 milioni di euro per il 35% della società di gestione veronese» e «per il management di Sacbo si tratta di «prendere decisioni coraggiose e lungimiranti. Le risorse di cui lo scalo orobico dispone - conclude - vanno utilizzate subito per gli investimenti e per il futuro, perchè altre strade non ce ne sono: Linate è saturo e Malpensa è troppo lontana».
da http://brescia.corriere.it/brescia/noti ... 9378.shtml
Il Tar le impone una riduzione voli e Orio non ha alternative per il futuro. Per questo Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Orio al Serio (Bergamo) ha tempo fino al prossimo 27 agosto per «fare una proposta a Catullo (aeroporti di Brescia e Verona, ndr)» prima che quest'ultima valuti la proposta di acquisto di Save (Aeroporto di Venezia). È quanto afferma il responsabile trasporti di Legambiente Lombardia Dario Balotta in una nota in cui ricorda che «dopo il pronunciamento del Tar di Milano, Sacbo prima o poi dovrà limitare i propri voli diurni e cancellare quelli notturni» sullo scalo di Orio al Serio, base operativa di Ryanair. «L'offerta di Save - spiega Balotta - è pari a 25 milioni di euro per il 35% della società di gestione veronese» e «per il management di Sacbo si tratta di «prendere decisioni coraggiose e lungimiranti. Le risorse di cui lo scalo orobico dispone - conclude - vanno utilizzate subito per gli investimenti e per il futuro, perchè altre strade non ce ne sono: Linate è saturo e Malpensa è troppo lontana».
da http://brescia.corriere.it/brescia/noti ... 9378.shtml
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Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
Il solito "ballotta"..... ma quanto dista Montichiari da Milano?..... andate a dirglielo forse non sa neanche dove vive!!!!!!
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
Balotta presuppone che il traffico di Orio sia di Bergamo e dintorni e quindi pensa che da lì vada a Montichiari e non a MXP...
qualcuno gli spieghi che Orio vive sul traffico di Milano, quindi limitato Orio quel traffico non può che andare a LIN e MXP.
Guarda te quante palle deve inventarsi uno per giustificare che MXP deve essere segato in favore di Montichiari.
qualcuno gli spieghi che Orio vive sul traffico di Milano, quindi limitato Orio quel traffico non può che andare a LIN e MXP.
Guarda te quante palle deve inventarsi uno per giustificare che MXP deve essere segato in favore di Montichiari.
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
su Twitter ci seguemxp ernesto ha scritto:Il solito "ballotta"..... ma quanto dista Montichiari da Milano?..... andate a dirglielo forse non sa neanche dove vive!!!!!!
@dariobalotta
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Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
La Catullo è finanziariamente nei guai e quello di SAVE è un salvataggio, anche se non capisco a che cosa le serva. Non è improbabile che VBS venga poi ceduto ai lombard, che finalmente potranno giocare con un poker di aeroporti.
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
Sarebbe meglio ci seguisse anche da queste parti!I-Alex ha scritto:su Twitter ci seguemxp ernesto ha scritto:Il solito "ballotta"..... ma quanto dista Montichiari da Milano?..... andate a dirglielo forse non sa neanche dove vive!!!!!!
@dariobalotta
Marco
The engine is the heart of an airplane but the pilot is its soul.
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Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
più che ai lumbàrd ai bèrgamasch che potranno spostare il cargo e a regime i parcell su una pista lunga e inutilizzata con servizi dedicati, lasciando entro a BGY per l'Expo lo spazio che serve per arrivare a 12/14 mln di pax, spazio che serve più sul lato piazzole che sul lato terminalmalpensante ha scritto:La Catullo è finanziariamente nei guai e quello di SAVE è un salvataggio, anche se non capisco a che cosa le serva. Non è improbabile che VBS venga poi ceduto ai lombard, che finalmente potranno giocare con un poker di aeroporti.
Malpensa airport user
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
A VBS non ci vuole volare nessuno. Cosa induce SACBO a pensare che gli spedizionieri saranno felici di traslocare a VBS al posto che a MXP con una Cargo City 2 nuova di zecca? Regaleranno i servizi? E chi paga in tempo di patto di stabilità e amenità simili?
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
Non saprei, avranno i loro buoni motivi e contattieasyMXP ha scritto:A VBS non ci vuole volare nessuno. Cosa induce SACBO a pensare che gli spedizionieri saranno felici di traslocare a VBS al posto che a MXP con una Cargo City 2 nuova di zecca? Regaleranno i servizi? E chi paga in tempo di patto di stabilità e amenità simili?
Malpensa airport user
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
VBS visto nell'ottica di aeroporto merci rifornito in larga misura via gomma, è in una posizione eccellente, sicuramente migliore di MXP. In circa 300 km di strada si raggiunge qualsiasi punto del nord Italia fino all'asse Livorno-Rimini e anche come collegamenti autostradali, è messo alquanto meglio dell'aeroporto varesino.easyMXP ha scritto:A VBS non ci vuole volare nessuno. Cosa induce SACBO a pensare che gli spedizionieri saranno felici di traslocare a VBS al posto che a MXP con una Cargo City 2 nuova di zecca? Regaleranno i servizi? E chi paga in tempo di patto di stabilità e amenità simili?
Uno scenario possibile secondo me potrebbe vedere VBS passare nelle mani di Sacbo che l'utilizzerebbe appunto come scalo merci, liberando spazio prezioso a BGY ma soprattutto eliminando i voli merci dallo scalo orobico, di norma più rumorosi dei voli pax (causa aerei più vecchi) e parzialmente effettuati in orari notturni. Inoltre BGY si assicurerebbe di fatto una seconda pista dove delocalizzare parte del traffico (a partire dai charter), qualora un giorno LIN venisse chiuso. In pratica con VBS si comprerebbe la possibilità fisica di crescere (e molto) in futuro.
Sul versante opposto, SAVE potrebbe rilevare VRN che, con una gestione oculata e senza il peso di VBS inutilizzato, potrebbe avere un suo spazio. Probabilmente non enorme ma sufficiente a permettere un equilibrio finanziario.
Sul piano strategico, sia SACBO che SAVE si assicurerebbero che i due aeroporti del Garda non potrebbero più fare fughe in avanti verso uno sviluppo incontrollato (e dispendioso) a danno di BGY e VCE. Perchè in Italia può essere conveniente acquistare l'aeroporto vicino affinchè non ti faccia concorrenza....
Inoltre uno scenario del genere avrebbe il grosso vantaggio politico di lasciare gli aeroporti lombardi in mano ai lombardi e quelli veneti ai veneti, cosa che nell'Italia dei campanili è sempre gradita, anche dal popolino.
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
per me andrà come ha scritto Belumosi, staremo a vedere
Malpensa airport user
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
VBS è in una posizione così eccellente che, nonostante sia aperto, non ci vola nessuno. E' già adesso in una posizione più centrale di MXP e di BGY, lontano dall'intasamento delle tangenziali milanesi, eppure tutti volano a MXP e in subordine a BGY. Sarà perché Lombardia e Piemonte contano molto più di tutto il Triveneto e Emila Romagna e quindi la centralità geografica di VBS non è centralità economica?
Per me è solo una spartizione di potere per poter continuare a piazzare quanti più amici possibile. In SAVE i posti sono tutti occupati, in SACBO pure, si dividono i 2 aeroporti in mezzo e fanno un bel pieno di stipendi. Alla faccia del contribuente italiano che continua a spendere soldi per un aeroporto inutile.
Per me è solo una spartizione di potere per poter continuare a piazzare quanti più amici possibile. In SAVE i posti sono tutti occupati, in SACBO pure, si dividono i 2 aeroporti in mezzo e fanno un bel pieno di stipendi. Alla faccia del contribuente italiano che continua a spendere soldi per un aeroporto inutile.
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
la BREBEMI cambierà un po' gli equilibri... il grosso problema attuale di VBS è la scarsa capacità dei manager della Catullo nello sviluppo di una pista in terra lombarda nonchè l'aggressività/capacità commerciale di Sacbo che non molla la presa sul cargo (a dire il vero, eccetto Air Berlin nemmeno sui pax molla...)
Malpensa airport user
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
La BREBEMI non cambierà nulla. Partirà all'altezza della tangenziale est esterna, da quell'altezza non trovi coda nemmeno sulla A4 storica. Da ovest alle BREBEMI ci devi arrivare, e questo implica come per la A4 un simpatico attraversamento di Milano. Per chi viene da sud non cambia nulla, già adesso da PC arrivi comodo comodo nel bresciano.
Re: SACBO e Catullo, accordi in vista
@easyMXP
tieni presente che mi riferivo al traffico merci da rifornire via strada, non a quello pax.
Non credo proprio che chi opera ora a BGY si straccerebbe le vesti nel caso di un trasloco a VBS: alla maggior distanza da Milano farebbero da contraltare una migliore accessibilità e spazio in abbondanza da ogni punto di vista, oltre alla possibilità di volare a discrezione causa assenza o quasi di altri traffici.
Preciso che nel mio intervento precedente non intendevo certo pensare ad una "sostituzione" di MXP con VBS nel freighter, ma solo prendere atto che lo scalo bresciano in quel tipo di mercato, ha delle carte da giocare. Se anche avvenisse quanto ho supposto, per MXP cambierebbe poco o nulla.
Si andrebbe solo a definire una soluzione chiara per i due aeroporti gardesani che ora sono nel limbo: VRN si sta svenando per tenere in mano VBS vuoto per non avere concorrenza a Villafranca. Una situazione che non può essere certo eterna e che secondo me potrebbe evolversi nella spartizione di cui sopra.
tieni presente che mi riferivo al traffico merci da rifornire via strada, non a quello pax.
Non credo proprio che chi opera ora a BGY si straccerebbe le vesti nel caso di un trasloco a VBS: alla maggior distanza da Milano farebbero da contraltare una migliore accessibilità e spazio in abbondanza da ogni punto di vista, oltre alla possibilità di volare a discrezione causa assenza o quasi di altri traffici.
Preciso che nel mio intervento precedente non intendevo certo pensare ad una "sostituzione" di MXP con VBS nel freighter, ma solo prendere atto che lo scalo bresciano in quel tipo di mercato, ha delle carte da giocare. Se anche avvenisse quanto ho supposto, per MXP cambierebbe poco o nulla.
Si andrebbe solo a definire una soluzione chiara per i due aeroporti gardesani che ora sono nel limbo: VRN si sta svenando per tenere in mano VBS vuoto per non avere concorrenza a Villafranca. Una situazione che non può essere certo eterna e che secondo me potrebbe evolversi nella spartizione di cui sopra.
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