Malpensa: 3' pista, nuovo T2, nuovo molo, Cargo City 2

Un nuovo terminal centrale, uno dedicato specificamente ai voli low-cost, la realizzazione della terza pista e di alcune monorotaie per i collegamenti interni allo scalo. Sono questi alcuni degli interventi previsti all’interno del piano investimenti che la Società Aeroporti di Milano (SEA) presenterà oggi al governo, ai vertici delle istituzioni locali del Lazio e della Lombardia e ai rappresentanti di Aeroporti di Roma, autori di un progetto analogo per lo scalo di Fiumicino. Il termine dei lavori ipotizzato da questo programma di investimenti e’ previsto per il 2020. La prima fase dei lavori prevede di terminare nel dicembre di quest’anno il Raccordo Sud, a giugno del 2010 le strutture ricettive Airport city e a dicembre del prossimo anno la realizzazione del nuovo Terminal 1.

La seconda parte dei lavori, da chiudere entro il 2015, prevede invece la realizzazione di un nuovo terminal dedicato ai voli low-cost, di una terza pista e di una cittadella per i Cargo. Le prospettive a lungo termine per lo scalo della Malpensa parlano invece sul fronte delle opere strutturali di un nuovo Terminal centrale e di un polo logistico. Quanto alle infrastrutture di trasporto il piano prevede la costruzione di di una monorotaia di collegamento tra il Terminal 1 e 2 e di una che porti al Terminal centrale.

“Chiediamo l’attenzione del Governo sulla necessità di collegare gli aeroporti di Roma e di Milano all’alta velocità”. Il presidente della Sea, Giuseppe Bonomi, questa mattina nel corso dell’incontro “Due hub, un unico obiettivo: far crescere il Paese”, a villa Madama, ha sollecitato il Governo a rafforzare e implementare le infrastrutture di collegamento degli aeroporti e ha lanciato un appello affinché, tra gli investimenti infrastrutturali, si preveda di collegare gli aeroporti all’alta velocità “che non deve essere considerato un nemico del traffico aereo”.

Bonomi ha anche auspicato che il Governo “prosegua il suo impegno nell’accelerazione dei processi autorizzativi” e faccia in modo “che i meccanismi di veto” annidati nella burocrazia, “non prevalgano sulle azioni virtuose del governo del territorio”, e quindi sulle iniziative imprenditoriali di rilancio del territorio attraverso l’attivazione di nuovi investimenti. Il presidente di Sea ha poi riflettuto sulla “necessita di un adeguamento del modello tariffario” degli aeroporti italiani, “visto che i nostri livelli tariffari sono inferiori del 42% rispetto a quelli di altri Paesi europei”.

fonte: Affari Italiani
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