Messaggio da leggereda spanna » gio 18 ott 2012, 16:22:44
va bene tutto ma leggere che sabelli ha fatto un gran lavoro, no, questa e' veramente grossa. Perche' avrebbe fatto un gran lavoro? Perche' e' scappato dopo 3 anni in cui - probabilmente - si e' reso conto che non era possibile portare in utile cai, lasciando la societa' con il compito impossibile - stanti le esangui casse - di espandersi acquisendo windjet e blue panorama?
Se fosse onesto intellettualmente se ne sarebbe andato dicendo quello che ormai sta diventando chiaro a tutti, che cai ha un progetto che contiene i germi del fallimento fin dall'inizio, tutto centrato sul corto/medio raggio dove le low cost (quelle vere, mica airone) la stanno sbranando e dove l'hub di fco e' troppo decentrato ed inefficiente per poter aspirare ad essere un hub importante. L'unica parte della strategia che rende denaro e' quella di linate, dove sfrutta i milanesi imponendo prezzi elevati forte del quasi monopolio su moltissime rotte, nonche' del monopolio temporaneo su fco. Ma chi puo' fondare la solidita' di un'azienda sulla redditivita' di un aeroporto che ha un destino incerto, con la lin-fco che a breve perdera' il monopolio, con le voci di ridimensionamento o chiusura che si rincorrono, con la concorrenza dell'AV ferroviaria che ogni anno diventa piu' appuntita?
No, sabelli non ha fatto un grande lavoro, e' uno dei massimi responsabili del fallimento del progetto cai, ed anzi il suo abbandonare la nave dopo 3 anni mi fa ricordare il comandante schettino, per vilta' e opportunismo. Sono sicuro che tra qualche anno, quando la vicenda cai avra' trovato uno sbocco, e il polverone si sara' posato, il ruolo di sabelli verra' rivalutato e collocato li' dove merita, tra i massimi responsabili, secondo solo a colaninno.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.