L'aeronautica Varesina (convegno)

[I-TIGI]

Varese - In un affollato convegno le aziende del settore si sono per la prima volta "contate", grazie a una indagine del centro studi Univa. E hanno scoperto di essere leader per addetti ed esportazione

L'aeronautica varesina si scopre grande

Una sala come quella di villa Andrea alle Ville Ponti piena fino all'orlo, per un convegno dal poco rutilante titolo “Distretto aerospaziale lombardo: un’opportunità da cogliere” racconta molto di quanto tutto un settore produttivo della provincia, vissuto per decenni quasi come clandestino, evoluto sottotraccia malgrado a fare da capofila fossero due delle più importanti aziende della provincia e d'Italia, abbia cambiato pelle in pochi anni. Ha innanzitutto acquistato coscienza di sè, del valore economico che ha per questo territorio: e se non l'aveva ancora fatto, i numeri che sono stati presentati nel corso del convegno, che ha illustrato i risultati di una ricerca sul settore effettuata dal Centro Studi Univa, non possono che averli definitivamente convinti.

Varese infatti è la provincia più importante d'Italia dal punto di vista aerospaziale, soprattutto in termini di numero di addetti e di peso sull'export. Nel 2006 in provincia di Varese è stato creato il 29% dell’export italiano legato all’aerospazio, con merci per un valore di 894 milioni di euro. Varese ha esportato come la Campania e il Lazio (altre due regioni considerate a vocazione aerospaziale) messe insieme e quasi il doppio di tutto il Piemonte, che pure promuove da due anni il suo distretto aerospaziale, come ha testimoniato in quello stesso convegno Mauro Zangola, responsabile dell'area economia e ricerca dell'Unione Industriali di Torino. Sulla media del triennio 2004-2006 l’industria del Varesotto si è ritagliata una quota del 23 per cento, contro il 14% della provincia di Torino, il 12% di Roma, il 17% di Napoli e il 34% del resto d’Italia. Cioè: nessuna provincia esporta prodotti aeronautici quanto Varese.

Ad ottenere questi risultati, una filiera fatta di realtà produttive di ogni dimensione: che non si risolvono nelle pur grandi dimensioni e commesse di AgustaWestland e Aermacchi, due aziende che da sole mettono insieme oltre 3500 lavoratori. Ma sommando gli operatori specializzati strettamente aeronautici a tutta la rete di fornitori, dei servizi e del commercio dei materiali connessi: fino ad arrivare a 117 imprese per un totale di 8.363 addetti. Cioè, la gran maggioranza delle imprese lombarde: che in tutto sono 207 imprese con quasi 12.300 lavoratori.

Queste le stime, ancora "in progress" emerse dal lavoro di raccolta dati effettuato dall’Ufficio Studi dell’Unione Industriali: che innanzitutto è stato un lavoro non facile, visto che i dati di partenza si basavano sul censimento Istat del 2001. Dati vecchi, poco utilizzati: così lo studio coordinato da Paola Margnini si è avvalso di altri dati altre ricerche e anche del mezzo più semplice di tutti: telefonate alle aziende del settore. Tanto da rendere quest'indagine anche una stata straordinaria occasione di "primo contatto" non solo per le sei aziende "velivoliste" della provincia, che da sole fanno quasi seimila addetti. Ma anche per le 31 della prima fornitura o le 30 della seconda fornitura, che messe insieme ne fanno altri 1900.

Aziende che, una volta coinvolte, non hanno perso l'occasione di esserci, in questa giornata dove "iniziamo a contarci, a scattarvi una fotografia in cui tutti possiate riconoscervi" come ha sottolineato il presidente di Univa Michele Graglia. E hanno riempito la sala in una giornata per la quale parlare di debutto "sarebbe come parlare del debutto di una centenaria" per la tradizione che questo settore ricopre in provincia. Graglia ha fin da subito lanciato una proposta: "Quella di riflettere sull'idea di dare una veste al "distretto virtuale" dell'aerospaziale lombardo", e perchè no varesino. Un'idea che è stata raccolta da Giorgio Brazzelli: "La filiera aerospaziale varesina, “la provincia con le ali”, e più in generale la regione Lombardia, per il suo peso in termini di export e numero di addetti, necessita di un vero e proprio status di “Distretto Aerospaziale” - ha sottolineato infatti il presidente di Alenia Aermacchi - Questo potrebbe migliorare e focalizzare l’indotto delle piccole e medie imprese su attività e prodotti ad alto valore aggiunto che, grazie all’elevata tecnologia, siano così in grado di competere con la “globalizzazione” derivante dai Paesi in via di sviluppo". Ma è stata avvallata anche da Giuseppe Orsi: "Siamo convinti dell’utilità di un’azione coordinata di un distretto per lo sviluppo della filiera aerospaziale varesina - ha sottolineato l'Amministratore Delegato di AgustaWestland - Daremo la nostra piena collaborazione per il successo dell’iniziativa, augurandoci che la leadership mondiale di AgustaWestland abbia un contributo sempre più forte dalla filiera varesina e possa così sempre più aiutare lo sviluppo industriale e occupazionale del territorio".

Una filiera ancora tutta da delimitare, visto che i numeri raccolti fino a qui sono solo una prima parte di una realtà che probabilmente è molto più consistente e alla quale, dunque, in un lavoro di aggiornamento nel tempo, si potrebbero aggiungere altre imprese già facenti parte dell’indotto. Che non vive e merita di essere riconosciuto internazionalmente solo in forza dei numeri, ma anche e soprattutto in forza di una storia, una passione e una voglia di andare oltre a quello che già stato conosciuto che è la vera forza di questo settore in questo territorio: come hanno raccontato le foto in bianco e nero degli anni venti mostrate in apertura della presentazione dell'indagine, che raccontavano di uomini che avevano saputo dare vita a una passione molto più di tante pagine di lucidi e statistiche.



Martedi 11 Marzo 2008
Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

[I-Alex]

"LA PROVINCIA CON LE ALI" ;)