Petizione e Ricorso da firmare

report da incontri con enti, istituzioni ed eventi vari
ART
Messaggi: 4
Iscritto il: gio 03 feb 2011, 15:52:41

Petizione e Ricorso da firmare

Messaggio da leggereda ART » gio 03 feb 2011, 23:50:33

Petizione n° 1
Gli effetti della manovra economica concepita nei mesi scorsi dal ministro
Tremonti, consistente nella riduzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni
e agli Enti Locali, arriveranno presto a farsi sentire nelle tasche dei
pendolari italiani. La prima a scoprire le carte è stata la Regione Lombardia,
il cui assessore ai trasporti ha preannunciato aumenti tariffari dal 25% al 30%
su biglietti ed abbonamenti per l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico
locale a partire da gennaio, nonché un taglio di servizi pari ad una corsa ogni
dieci. Analoghe decisioni stanno per venire prese anche in molte altre regioni
italiane.

Non si può allontanare il sospetto che, in realtà, dietro agli aumenti
tariffari si nasconda una strategia precisa che ritiene il trasporto pubblico,
anziché una risorsa, un inutile fardello per le casse dello Stato, penalizzando
così milioni di cittadini che si comportano in modo virtuoso.

Viene altresì completamente ignorato il basso livello qualitativo dei nostri
trasporti pubblici e le gravi inefficienze che li caratterizzano, a cominciare
dalla velocità commerciale dei nostri autobus, tram e treni, che risulta essere
di gran lunga più bassa degli altri Paesi e che ne influisce negativamente la
produttività e l’efficacia. Ciò è dovuto alla mancanza di una vera politica
della mobilità sostenibile e di un quadro normativo arretrato, causando un
enorme dispendio di risorse e danni incalcolabili al sistema economico e
produttivo.

Se, peraltro, vi fosse reale necessità di risorse, una politica che vuole
assegnare la priorità al trasporto pubblico si dovrebbe preoccupare, anziché
penalizzare gli utenti, di recuperare nuove entrate per sostenerlo, mirando a
riequilibrare il rapporto tra trasporto pubblico e trasporto privato. Ciò
sarebbe possibile, ad esempio, mediante una piccolissima accisa regionale sui
carburanti. Si eviterebbero così i gravi danni sociali ed ambientali
conseguenti ad un ulteriore aumento della mobilità privata, l’aumento della
congestione e la necessità di costruire nuove strade.

L’assenza di qualunque tipo di strategia complessiva di riforma del sistema
della mobilità in questo contesto è la riprova più evidente che dagli aumenti
tariffari non si avrà alcun miglioramento qualitativo, ma solamente un indebito
prelievo economico per milioni di pendolari che finirà per alimentare
ulteriormente sprechi ed inefficienze.

Ecco perché dobbiamo dire NO! ad ogni ipotesi di adeguamento tariffario e
chiedere invece una verificata e trasparente politica di aumento della qualità
e di sviluppo dei trasporti pubblici.

Egregio signor Presidente, Onorevole, Assessore, Consigliere,

gli effetti della manovra economica approvata nello scorso mese di luglio,
consistente nella riduzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni e agli
Enti Locali, arriveranno presto a farsi sentire nelle tasche degli utenti del
trasporto pubblico. Apprendiamo infatti con grande preoccupazione che le
regioni, cui è delegata la gestione del Trasporto Pubblico Locale, hanno
cominciato a programmare pesanti adeguamenti tariffari e tagli ai servizi.

Ad esempio, in Regione Lombardia, sono allo studio aumenti tariffari dal 25% al
30% su biglietti ed abbonamenti per l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico
locale, nonché un taglio di servizi pari anche a più di una corsa ogni dieci.
Sappiamo inoltre che analoghe decisioni sono allo studio anche in molte altre
regioni italiane.

Il sottoscritto ritiene che la ricerca di un mero equilibrio dei conti non possa
prevalere sulla grande valenza sociale ed ambientale del trasporto pubblico, che
va ritenuto una risorsa, anziché un inutile fardello per le casse dello Stato,
in quanto utilizzato da milioni di cittadini che adottano così un comportamento
virtuoso.

Non si può inoltre ignorare il basso livello qualitativo dei nostri trasporti
pubblici e le gravi inefficienze che li caratterizzano, a cominciare dal fatto
che i nostri autobus, tram e treni hanno la velocità commerciale di gran lunga
più bassa degli altri Paesi europei. Ciò provoca un enorme dispendio di
risorse e danni incalcolabili al sistema economico e produttivo.

Ritengo che vada innanzitutto perseguito l’obiettivo di aumentare la
produttività e quindi l’efficacia e l’efficienza del sistema della mobilità
nella direzione della sostenibilità ambientale e sociale, liberandolo dai
vincoli normativi arretrati o inadeguati che ne appesantiscono la gestione e
adottando una coerente politica degli investimenti.

Ritengo peraltro che, se vi fosse una reale carenza di risorse, una politica che
vuole assegnare la priorità al trasporto pubblico si dovrebbe preoccupare non
di penalizzarlo con tagli e aumenti tariffari, ma di recuperare nuove entrate
per sostenerlo.

Occorre, in particolare, cercare di evitare di squilibrare il difficile rapporto
tra trasporto pubblico e trasporto privato, cosa possibile, ad esempio, mediante
una piccolissima accisa regionale sui carburanti. Si eviterebbero così i gravi
danni sociali ed ambientali conseguenti ad un ulteriore aumento della mobilità
privata, come l’aumento della congestione, dell’inquinamento,
dell’incidentalità e la necessità di costruire nuove strade. Ogni regione
potrebbe così decidere autonomamente quali e quante risorse dedicare per lo
sviluppo del trasporto pubblico, senza dover sottostare a meri criteri di
equilibrio di stampo ragionieristico.

Le evidenzio infine che, dagli adeguamenti tariffari attuati con le modalità
che si stanno prefigurando, ovvero al di fuori di una strategia complessiva di
riforma del sistema della mobilità, verrebbe completamente a mancare ogni
criterio di giusto rapporto tra qualità e prezzo del servizio. Non vi è,
infatti, alcuna garanzia che, a fronte di un consistente aumento delle tariffe,
vi sia un aumento della qualità adeguato. Al contrario, come sopra detto,
vengono annunciate diminuzioni del livello di servizio. Se ciò dovesse
realmente avvenire, le manifesto sin d’ora la mia più netta contrarietà.

Sono dunque a chiederLe di impegnarsi in prima persona affinché:

-vengano innanzitutto ricercate e perseguite tutte le forme di risparmio,
intervenendo in particolare sui fattori che limitano la produttività e
l’efficacia del servizio reso;
-venga salvaguardato il livello di finanziamento per il trasporto pubblico
locale, che sia adeguato non solo al mantenimento dei livelli di servizio, ma
anche all’incremento in funzione delle necessità degli utenti, anche
attraverso la ricerca di nuove risorse, come intervenendo sulle accise,
nell’ottica del riequilibrio tra trasporto privato e trasporto pubblico;
-ad un eventuale adeguamento tariffario corrisponda un immediato, adeguato,
proporzionale e concretamente misurabile miglioramento della qualità del
servizio offerto.
-venga rispettato il diritto dei pendolari e dei viaggiatori
-vengano costruite le vecchie cinture ferroviarie eliminate nel 1932 nella
città di Milano
-venga diviso il traffico ferroviario in base alla normativa comunitaria ed
internazionale (Lunga Percorrenza, Regionale e Merci)nei nodi urbani.
-vengano raccordate tra loro tutte le linee tra loro nel nodo di Milano e in
tutti i nodi urbani
-venga ricostruita la cintura Nord di Roma e la cintura Ovest di milano
collegando tutte alle ferrovie presenti e future afferenti ai relativi nodi.
-venga costruito il passante AV a Milano e la stazione AV passante ubicandola in
Piazza della Repubblica (Ang. Via Pisani-Via. S. Gregorio).

Certo che prenderà in considerazione le richieste sopra enunciate, porgo i miei
più cordiali saluti.








PETIZIOENE 2

Comitato Nazionale Pendolari

Milano si trova al crocevia del Corridoio 5 (TEN5), del Corridoio 24 (TEN24),
del Corridoio 1bis (TEN1bis - Domodossola-Bologna) e all'ingresso del Corridoio
24 bis (linea Mortara). A differenza di tutte le città Europee ed Italiane non
è previsto nessun intervento e non è previsto alcun Passante TAV.
Questo implica che tutto il traffico nazionale e internazionale circolante e
passante a Milano è regolarmente in ritardo, in quanto MANCA LA DIVISIONE DELLE
LINEE TAV e LENTE.
Qualche mese fa AlpTransit ha deciso l'ingresso della TAV Chiasso C24 da Monza,
ma NESSUN PROGETTO PREVEDE L'INSERIMENTO DEL CORRIDIO 24 (MILANO-CHIASSO) nel
PASSANTE E NEI PASSANTI IMMAGINARI (da costruire).
La mancata divisione dei traffici nel nodo di Milano ( il 90% dei treni in
futuro diventeranno treni passanti) sta creando e crea tutti i ritardi che si
ripercuotono in Italia e in Europa.

Detto questo desidero denunciare che la città di Milano e la Lombardia non
rispettano le norme sui TEN Europei:
1 Non viene rispettato il libro bianco dei Trasporti;
2 Non viene rispettata la Decisione del 20 dicembre 2007 C(2007)6440] nella
parte in cui si chiede "eliminazioni delle strozzature"-Milano è una
strozzatura non esiste il passante TAV e nessuno vuole costruirlo.
3 Non avviene la divisione tra servizio locale e AV (obbligo di
ferrovie divise anche nei nodi urbani)
4 L'asse del Gottardo TEN 24 non viene preso in considerazione
e non viene inserito nel passante (si chiede l'itinerario Repubblica-Greco ora
non possibile).
5 Non è prevista alcuna stazione TAV (si chiede una stazione TAV/AV/TEN in
Piazza della Repubblica.
6 La promisquità di servizi crea ritardi in tutto il suolo
nazionale ed Internazionale
7 Non vengono rispettati gli accordi Internazionali con la
Svizzera dove si dice di fare il passante TAV e togliere le strozzature.
8 Non viene rispettato il protocollo sul Trasporto Pubblico
Locale - Invece di mobilità sulla rotaia Lombardia e Milano fanno mobilità su
gomma (Si chiede Mobilità su Rotaia).
9 Richiesta stazione AV in Piazza della Repubblica e far confluire tutte le
linee presenti e future su di essa (A Milano non è prevista
nessuna stazione AV)
Detto questo chiedo l'apertura di un procedimento d'Infrazione nei confronti
dell'Italia e l'obbligo di costruire le seguenti Infrastrutture:
1 Costruire il Passante Ovest (Collegare Porta Genova e Romolo con Ferrovie Nord
Milano, Ghisolfa, Garibaldi Passante e Garibaldi Superficie
2 Inserire nel passante urbano metropolitano le direttrici Bivio Musocco, Greco
(TEN24), Porta Romana e Lambrate
3 Costruire la stazione AV/TEN in Piazza della Repubblica e inserire tutte le
linee presenti e future su di essa.
4 Far rispettare le normative Internazionali e Comunitarie a Lombardia e Comune
di Milano.

Le norme violate sono:
1 Libro Bianco (riguardante i diritti del viaggiatore)
2 Memorandum d'Intesa sui TEN Europei
3 Accordi Italo-Svizzeri
4 Accordi Internazionali TEN Corridoio 24
5 Rifiuto di eliminare la strozzatura di Milano, per cui per aumentare i treni
Internazionali, bisogna togliere i treni regionali che vengono ridotti
6 Decisione Europea n° C(2007)6440
7 Diritto e Accordi in materia di Trasporto Pubblico.

Torna a “CONVEGNI, MEETING & EVENTI”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 16 ospiti