hal ha scritto: ↑sab 13 feb 2021, 14:29:59
Sapendo d’andare fuori argomento, esprimo la mia valutazione sull’uso dell’elettrico nel trasporto in genere, che sia di terra mare o … cielo in funzione dell’inquinamento
E’ vero che il motore elettrico in se non inquina, ma quanto invece inquina il produrre energia elettrica e poi nell’immagazzinarla con l’uso di batterie con tutto il lorio ciclo produttivo, d’uso e smaltimento?
Quanto e come potrebbe essere soddisfatta la richiesta di energia se, ipoteticamente, avessimo anche solo il 50% del parco autoveicoli completamente elettrici? Quante nuove centrali elettriche dovremmo costruire? E le centrali elettriche, vista l’idiozia di mettere al bando il nucleare, con cosa sarebbero alimentate? Con il vento? Con le onde? Cacche varie per ottenere biogas? Con sterminate distese di pannelli solari? Ma per favore siamo seri e con i piedi per terra.
L’unica prospettiva è l’idrogeno, molto in prospettiva. Anche se elemento più abbondante in natura per ora non è facile da ottenere a costi accettabili. Ancor meno è facilmente maneggiabile e immagazzinabile se non con estrema difficoltà. Ma a mio avviso rimane pur sempre “la soluzione”. Soluzione bivalente, sia come produzione di elettricità (fuel cell) sia come uso termico da combustione.
L'argomento sarebbe lungo e complesso. Sono d'accordo con quanto hai scritto sul nucleare, scelta strategica folle e populista. Le auto elettriche di norma vengono ricaricate di notte a casa, quando la produzione di corrente viene attualmente ridotta per via della scarsa richiesta, quindi non credo ci sarebbero problemi insormontabili per la produzione di energia. Le colonnine per le ricariche ultrarapide, secondo me saranno soprattutto una risorsa per chi è lontano da casa, o chi deve viaggiare veramente tanto (la corrente costa cara e le tensioni alte stressano le batterie). Ma nelle stragrande maggioranza dei casi, il consueto viaggio casa-ufficio giornaliero si ricarica con tutta comodità dalla presa di casa a 6-7 kw. E visto che le auto più recenti hanno autonomie reali ormai sopra i 300 km, la possibilità di un utilizzo senza problemi è a portata di mano. soprattutto in città.
Discorso diverso per i grandi viaggiatori, per i quali diesel e metano (dove c'è) rimarranno vincenti.
E' vero che l'inquinamento di un'auto elettrica dipende da come viene prodotta l'energia, ma tempo fa lessi che anche nel caso dell'utilizzo di centrali a gas, l'inquinamento sarebbe stato sensibilmente minore rispetto all'utilizzo di motori a combustione interna. Anche se ovviamente non l'inquinamento zero che alcuno spacciano per convenienza.
Credo comunque che anche l'auto elettrica sia solo uno step verso un concept di mobilità totalmente nuovo, dove all'acquisto di un'auto, si sostituirà l'acquisto di un utilizzo della stessa in funzione della necessità. La gran parte di noi attualmente possiede un'auto che utilizza in media 1-1.5 ore al giorno, non di rado con il solo guidatore anche se ha 5 posti.
Per fare un confronto con parametri noti, è un po' come far fare ad un A320 una sola rotazione al giorno con 36 pax. L'inefficienza è palese.
Ecco perchè con ogni probabilità in futuro, almeno nelle città, si affermeranno auto a guida autonoma di cui si acquisterà (da soli o in condivisione con altri) un determinato tragitto. Qualora l'auto sia condivisa, i posti sarebbero comunque separati per la dovuta privacy e al passeggero non resterebbe altro da fare che prenotare il proprio percorso con la app, salire nel suo posto dedicato, inserire la password nell'immancabile schermo, ed essere riconosciuto dal sistema. Che inclinerebbe il sedile e regolerebbe la climatizzazione come memorizzato, proporrebbe i siti internet (o le applicazioni) usati di frequente, oppure ci rilasserebbe con la nostra musica preferita e per gli stakanovisti, ci sarebbe la possibilità di portarsi avanti con lavoro nei giorni un cui si va in ufficio invece che nel proprio salotto. Senza dimenticare lo sgravio dall'impegno e dalla responsabilità della guida. Probabilmente a regime, con una larga diffusione di veicoli, il servizio in condivisione sarebbe quello preferito. Una volta garantita la privacy della propria mini-suite, non credo sarebbero in molti a barattare 10' con il triplo del costo.
Un sistema simile diffuso su larga scala, avrebbe una serie di conseguenze molto rilevanti.
Innanzitutto ci sarebbe un drastico calo dei veicoli in circolazione, con relativo abbattimento del traffico, del relativo inquinamento e il probabile azzeramento o quasi degli ingorghi. Si ridurrebbe il tasso di incidenti e la relativa mortalità, si aumenterebbe la produttività dei trasportati che in auto potrebbero lavorare o riposare invece che sprecare energie guidando. E secondo me per il viaggiatore medio, ci sarebbe anche un cospicuo risparmio economico rispetto al possesso (ma anche al noleggio) di un'auto propria.
Senza nemmeno la necessità di sborsare migliaia di euro come acconto. Tanta roba.
Però ci sarebbero anche aspetti negativi, dovuti all'eliminazione dei costi che generano i risparmi di cui sopra. Verrebbero costruite molte meno auto con pesanti ripercussioni su tutta la filiera produttiva, dalle fabbriche, ai concessionari, fino alle officine, con migliaia di esuberi. Presumibilmente un servizio su vasta scala come quello ipotizzato, sarebbe effettuato da grandi aziende con migliaia di mezzi, per cui l'opzione più probabile sarebbe una gestione diretta da parte degli stessi gruppi di produttori di auto attraverso controllate dedicate a questo tipo di business. Evidentemente sarebbe un sistema "chiuso" dove tutta la gestione del trasporto (costruzione del mezzo, commercializzazione, manutenzione, ricarica e smaltimento), passerebbe attraverso un unico soggetto con la relativa ottimizzazione del processo. Però con il rischio di un oligopolio.
Il problema più grosso però non è di natura tecnologica, ma fiscale. Immatricolare e far circolare meno auto, creerebbe un grosso buco nei conti pubblici attraverso la diminuzione di tutte le tasse correlate. Senza contare che le auto a guida autonoma non commettono infrazioni e quindi inaridirebbero questa voce così rilevante nei bilanci comunali.
Nonostante questo, probabilmente nei prossimi decenni andremo in quella direzione in modo crescente, seppure non totalizzante. Per la semplice ragione che privati e imprese hanno la necessità costante di ottimizzare il loro ecosistema. E' nel nostro DNA cercare di fare sempre meglio. E seppure con le rilevanti controindicazioni di cui sopra, è palese che un sistema implementato in questo modo sarebbe una grande ottimizzazione del trasporto di massa.