Il governo vuole nazionalizzare i cieli italiani

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spanna
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Il governo vuole nazionalizzare i cieli italiani

Messaggio da leggereda spanna » gio 21 mag 2020, 09:35:12

il governo vuole nazionalizzare anche gli aeroporti, dopo alitalia? Al peggio non c'e' mai fine
C'è un fantasma che aleggia nel mondo dei trasporti aerei italiani dopo l'ennesimo salvataggio di Alitalia. Cioè che la sintassi del governo, o almeno di una sua parte largamente maggioritaria, sia quella delle nazionalizzazioni dei cieli italiani.
Un progetto che - letto attraverso l'operazione Alitalia - sarebbe articolato in due parti, apparentemente scollegate temporalmente e funzionalmente, ma, invece, figlie di un medesimo disegno: nazionalizzare il trasporto aereo con regole che riducono la concorrenza alla nuova Alitalia mettendo fuori gioco le compagnie low cost (nelle prime cinque compagnie aeree per traffico passeggeri tre sono low cost, poi ci sono Alitalia e Lufthansa, ma Ryanair - la prima - ha quasi il doppio dei passeggeri di Alitalia, 37 a 21 milioni, e Easyjet, terza, ha appena tre milioni in meno rispetto alla compagnia nazionale!), sicchè aumenterebbero i ricavi per la compagnia di bandiera tornando a muoversi nella sua modalità operativa preferita del monopolio, e nazionalizzare, sul modello spagnolo di Aena, tutti gli aeroporti, cioè i luoghi dove attraverso le tasse di imbarco e diritti aeroportuali si generano importantissimi flussi di cassa. Di questo disegno parla un progetto di legge del M5S che ha come primo firmatario la senatrice Giulia Lupo, ex assistente di voto Alitalia.
 
Non è solo fantapolitica. Nel mondo del trasporto aereo - pur con differenze e molta circospezione - la tesi ha cominciato a circolare da diverse settimane e ha trovato alimento nel fatto che nella pioggia di aiuti e contributi contenuta nel Dl Rilancio al mondo degli aeroporti - che nel mese di marzo ha visto svanire l'85 per cento dei passeggeri (rispetto a marzo 2019) e il 66,6 per cento dei movimenti di aeromobili (cioè - mettendo insieme questi due numeri - significa che hanno volato poche persone in aerei vuoti) - non è arrivato nulla.
APPROFONDIMENTI
Eppure gli aeroporti per decisione dell'ente regolatore del settore, l'Enac, sono rimasti aperti e operativi per consentire il traffico cargo, i trasporti del materiale di emergenza per il Covid-19, tutte le attività di protezione civile, il rientro degli italiani all'estero coordinati dal ministero degli Affari esteri. Il conto è stato pagato dalle società di gestione e dal personale: a traffico quasi zero hanno corrisposto cassa integrazione guadagni straordinaria, congelamento degli investimenti, taglio delle forniture.
Eppure dal decreto Rilancio nulla è arrivato. E questo ha alimentato - insieme all'infinita querelle di Autostrade per l'Italia che controlla gli aeroporti di Roma - i timori che il salvataggio Alitalia possa essere il primo passo di un intervento di nazionalizzazione delle società di gestione aeroportuale. Certo non è un'operazione semplice né politicamente, né economicamente ma le difficoltà che il settore ha, e che potrebbero protrarsi fino al 2021 potrebbero essere l'abbrivio.
Intanto una prima cartina di tornasole potrebbe essere l'atteggiamento di governo e maggioranza su una proposta che gira nel mondo aeroportuale e che prevede il trasferimento alle società di gestione di 400 milioni di euro destinati non a coprire le perdite di bilancio causate dal Covid-19 ma le spese e gli investimenti realizzati dai gestori per l'adozione delle misure di sanità pubblica e i costi connessi alle misure straordinarie adottate a garanzia della salute e sicurezza dei lavoratori impiegati per garantire la continuità del servizio e infine per la parte residua, al finanziamento a degli investimenti previsti nei contratti di programma. Di questo ieri mattina ha parlato nella commissione attività produttive di Palazzo Madama, l'amministratore delegato di F2i (il fondo che controlla le società degli aeroporti di Milano, Torino, Napoli, Alghero e Trieste), Renato Ravanelli, accompagnato dai Ceo di Sea (Milano), Armando Brunini, di Gesac (Napoli) e Alghero, Roberto Barbieri e Andrea Andorno di Sagat (Torino).
https://www.ilmattino.it/primopiano/pol ... 40360.html
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

RAV38
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Re: Il governo vuole nazionalizzare i cieli italiani

Messaggio da leggereda RAV38 » gio 21 mag 2020, 13:22:29

Credo che si accontenteranno di emanare tutte le misure e condizioni possibili per cercare di azzoppare le low cost.

gabbozzo
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Re: Il governo vuole nazionalizzare i cieli italiani

Messaggio da leggereda gabbozzo » gio 21 mag 2020, 18:29:16

Per autostrade ed aeroporti ho sempre preferito la gestione unica pubblica già in tempi non sospetti ante Giggino.
Detto ciò un paio di considerazioni:
- quale procedura andrebbe seguita per nazionalizzare tutto? Immagino si debba passare per una revoca delle concessioni con gli attuali gestori a cui andranno pagate laute penali e rimborsati gli investimenti, senza contare la forza politica necessaria a portare avanti una mossa del genere che in Italia al momento non abbiamo;
- quale vantaggio porterebbe ad AZ? che se anche non paga è più facile chiudere un occhio? che non ci saranno contributi alle low cost? ... mi sembra che il gioco non valga manco lontanamente la candela.
Nel prossimo periodo penso che escogiteranno un po' di misure per limitare i vantaggi delle low cost anche se ritengo che queste continueranno a fare da padrone senza troppi problemi..al massimo qualche rotta 2xw in meno, o almeno spero.

Mauz
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Re: Il governo vuole nazionalizzare i cieli italiani

Messaggio da leggereda Mauz » sab 23 mag 2020, 10:08:43

Francamente, se questa cosa eliminasse i contributi e le scontistiche selvagge fatte alle low-cost perché vengano a riempire aeroporti altrimenti vuoti, non ci vedrei niente di male. Chissà che finalmente non si arrivi a una sacrosanta selezione degli aeroporti da tenere aperti e di quelli da chiudere.

Per il resto, Alitalia si troverebbe comunque a dover competere con FR e U2 su tutte le destinazioni Schengen (cioè tquasi tutte). Il governo mica può impedire quei voli...

FR e U2 alzeranno un po' i prezzi, ma la loro struttura gli permetterà comunque di praticare tariffe nettamente più basse di AZ.

L'unica cosa che il governo potrebbe fare è rimettere mano ai bilaterali su tutte le destinazioni extra - Schengen. Ma anche lì, Open Skies con gli USA la vedo dura toccarla. I bilaterali con Paesi politicamente potenti come la Cina o gli Emirati Arabi la vedo dura toccarli.

Insomma, che pensano di ottenere?
Stiamo monitorando attentamente la situazione. (Claudia)

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D960
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Re: Il governo vuole nazionalizzare i cieli italiani

Messaggio da leggereda D960 » sab 23 mag 2020, 10:54:42

A parte Cuneo, Parma, Trapani e Comiso non vedo quali aeroporti sarebbero da chiudere.
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easyMXP
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Re: Il governo vuole nazionalizzare i cieli italiani

Messaggio da leggereda easyMXP » sab 23 mag 2020, 12:34:20

D960 ha scritto: sab 23 mag 2020, 10:54:42 A parte Cuneo, Parma, Trapani e Comiso non vedo quali aeroporti sarebbero da chiudere.
Perché vuoi chiudere Trapani e non Montichiari o Perugia?

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D960
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Re: Il governo vuole nazionalizzare i cieli italiani

Messaggio da leggereda D960 » sab 23 mag 2020, 13:00:49

easyMXP ha scritto: sab 23 mag 2020, 12:34:20
D960 ha scritto: sab 23 mag 2020, 10:54:42 A parte Cuneo, Parma, Trapani e Comiso non vedo quali aeroporti sarebbero da chiudere.
Perché vuoi chiudere Trapani e non Montichiari o Perugia?
Perché li ho dimenticati onestamente :D

Ma il punto è che io non vedo nulla di male se un piccolo aeroporto vuole aprirsi ai voli di linea. Condanno invece quando viene fatto calandosi le braghe e disperdendo risorse inutili, anche perché esistono altri segmenti di mercato a cui votarsi.
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KittyHawk
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Re: Il governo vuole nazionalizzare i cieli italiani

Messaggio da leggereda KittyHawk » sab 23 mag 2020, 18:33:23

Buona parte degli aeroporti sono già in mano pubblica o semipubblica, quindi non è che le cose cambierebbero in modo radicale con la nazionalizzazione.

Ciò che credo si possa escludere a priori è che il passaggio completamente in mano pubblica di tutti gli aeroporti porterebbe a una razionalizzazione degli stessi. Ogni aeroporto rappresenta un ben definito bacino elettorale e nessun politico sarà disposto a presentarsi davanti ai suoi potenziali elettori con l'idea di chiudere l'inutile aeroporto cittadino. Andrà già bene se qualcuno non cercherà di aprire altre piste nel deserto per gloriarsene.
Ma c'è di peggio. Qualora tutti gli aeroporti fossero sotto lo stesso ente statale non è difficile prevedere che gli utili generati dagli aeroporti che hanno ragione di esistere finirebbero a ripianare le perdite degli altri. Quello che guadagna SEA e che finisce nelle casse del Comune di Milano, ad esempio, potrebbe servire a tenere aperti Comiso, Crotone e così via. Avete presente il disavanzo fiscale? ecco sarebbe la stessa cosa applicata agli aeroporti.

Inoltre anche l'idea che con la nazionalizzazione non ci sarebbero più sconti e si tarperebbero le ali alle varie low cost è campata per aria. FR, ad esempio, potrebbe pagare le tariffe aeroportuali a prezzo pieno e nel contempo usufruire di sponsorizzazioni per co-marketing dalla locale camera di commercio o dall'assessorato regionale per il turismo. Qualcuno potrebbe obiettare che la stessa cosa potrebbe replicarla, a suo vantaggio, anche Alitalia, ma a differenza della compagnia nazionale gli irlandesi riescono veramente a far arrivare i passeggeri promessi e quindi non c'è partita.

Mauz
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Re: Il governo vuole nazionalizzare i cieli italiani

Messaggio da leggereda Mauz » mar 26 mag 2020, 20:41:57

D960 ha scritto: sab 23 mag 2020, 10:54:42 A parte Cuneo, Parma, Trapani e Comiso non vedo quali aeroporti sarebbero da chiudere.
Non dico di arrivare a questi estremi, ma personalmente chiuderei Cuneo, Parma, Trapani, Comiso, Montichiari, Treviso (troppo vicino a VCE), Albenga, Perugia, uno a scelta tra Rimini e Forlì (ma anche entrambi non sarebbe una tragedia), Foggia, Brindisi, Taranto, Crotone, Salerno, Firenze o Pisa (uno a scelta), Oristano, Alghero o Olbia (uno a scelta). Più qualsiasi altro micro-aeroporto che abbia velleità ad aprirsi al traffico commerciale in concorrenza con uno o più aeroporti già esistenti nella zona. Ovviamente includo anche lui, il RE di questa lista: LINATE!

Rimango indeciso su Ancona e Ciampino e Orio


Rimarremmo con:
-Valle d'Aosta: Aosta
-Piemonte: Torino
-Lombardia: Malpensa (Bergamo?)
-Veneto: Verona, Venezia
-Trentino: Bolzano
-Friuli: Trieste
-Liguria: Genova
-Emilia Romagna: Bologna + uno tra Rimini e Forlì (comunque non fondamentali);
-Marche: Ancona (?)
-Puglia: Bari
-Toscana: Pisa (o Firenze)
-Lazio: Fiumicino
-Campania: Napoli
-Calabria: Lamezia Terme, Reggio Calabria
-Sicilia: Palermo, Catania, Lampedusa, Pantelleria
-Sardegna: Cagliari, Olbia (o Alghero).
-Umbria: si servirebbe degli aeroporti della Toscana, Lazio, Riviera Romagnola, Marche
-Molise: si servirebbe di Pescara, Napoli, Fiumicino
-Basilicata: insisterebbe su Bari, Napoli, Lamezia.


La concorrenza non deve essere tra gli aeroporti, ma tra le compagnie aeree.
Meglio avere il traffico concentrato su pochi aeroporti con collegamenti frequenti e capillari che sparso ad-minchiam su una miriade di aeroporti inefficienti.
Stiamo monitorando attentamente la situazione. (Claudia)

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Re: Il governo vuole nazionalizzare i cieli italiani

Messaggio da leggereda D960 » mar 26 mag 2020, 20:45:19

Forlì è chiuso di fatto, Rimini ha un suo traffico stagionale. Olbia e Alghero a mio avviso devono rimanere, d'estate alla fine fanno il loro anche se d'inverno è più difficile. Oristano non opera più da anni.
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