Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
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In questa sezione si dovranno trattare gli argomenti che riguardano i vettori con COA italiano
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
a me risulta che ryanair in italia utilizzi contratti italiani, gia' da alcuni anni
e comunque un conto e' avere un contratto italiano, altra cosa e' utilizzare tutti il contratto nazionale che e' stato concordato tra i sindacati ed un unico operatore aereo, alitalia. Questo ha l'unico scopo di rompere i cotillons a tutti per favorire un unico operatore.
e comunque un conto e' avere un contratto italiano, altra cosa e' utilizzare tutti il contratto nazionale che e' stato concordato tra i sindacati ed un unico operatore aereo, alitalia. Questo ha l'unico scopo di rompere i cotillons a tutti per favorire un unico operatore.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Per me l'articolo schifoso fra i due è il primo dei due. L'altro può essere giusto, ma siamo in Europa ed allora si aprirebbe il vaso di Pandora delle differenze: fiscali, previdenziali, legislative fra uno stato e l'altro. Se è consentito ad FCA e soci portare la sede legale in Olanda per pagare meno tasse, deve essere consentito ad una compagnia aerea europea operare liberamente con i contratti dello stato di registrazione. Se poi sono condizioni diverse è il libero mercato.
Poi che venga fatto a scapito di una concorrenza che rispetta comunque le norme comunitarie, per favorire AZ, che si è bevuta un miliardo all'anno di soldi pubblici, negli ultimi undici, ecco a mio avviso è schifoso.
Poi che venga fatto a scapito di una concorrenza che rispetta comunque le norme comunitarie, per favorire AZ, che si è bevuta un miliardo all'anno di soldi pubblici, negli ultimi undici, ecco a mio avviso è schifoso.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Esatto, il problema non è solo nazionale ma anche europeo. In ogni caso AZ continuerà ad affondare mentre l'orchestra continuerà a suonare. Penso sia solo il grido disperato di chi non sappia competere e avere un hub performante .KL63 ha scritto: ↑gio 21 mag 2020, 14:00:45 Per me l'articolo schifoso fra i due è il primo dei due. L'altro può essere giusto, ma siamo in Europa ed allora si aprirebbe il vaso di Pandora delle differenze: fiscali, previdenziali, legislative fra uno stato e l'altro. Se è consentito ad FCA e soci portare la sede legale in Olanda per pagare meno tasse, deve essere consentito ad una compagnia aerea europea operare liberamente con i contratti dello stato di registrazione. Se poi sono condizioni diverse è il libero mercato.
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
La storia, anche recente, ha dimostrato che FCO non è mai stato hub. E mai potrà diventarlo.D960 ha scritto: ↑gio 21 mag 2020, 14:02:46Esatto, il problema non è solo nazionale ma anche europeo. In ogni caso AZ continuerà ad affondare mentre l'orchestra continuerà a suonare. Penso sia solo il grido disperato di chi non sappia competere e avere un hub performante .KL63 ha scritto: ↑gio 21 mag 2020, 14:00:45 Per me l'articolo schifoso fra i due è il primo dei due. L'altro può essere giusto, ma siamo in Europa ed allora si aprirebbe il vaso di Pandora delle differenze: fiscali, previdenziali, legislative fra uno stato e l'altro. Se è consentito ad FCA e soci portare la sede legale in Olanda per pagare meno tasse, deve essere consentito ad una compagnia aerea europea operare liberamente con i contratti dello stato di registrazione. Se poi sono condizioni diverse è il libero mercato.
Poi che venga fatto a scapito di una concorrenza che rispetta comunque le norme comunitarie, per favorire AZ, che si è bevuta un miliardo all'anno di soldi pubblici, negli ultimi undici, ecco a mio avviso è schifoso.
In questo AZ non ha colpe e si trova ad affrontare una situazione difficile da gestire. Resa ancora più difficile dalla concorrenza delle low cost.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
FCA ha sede fiscale a Londra, per pagare meno tasse, e sede legale ad Amsterdam per altri motivi. All'epoca dello spostamento avevo letto che il diritto societario olandese dà maggior valore, in sede di voto, alle azioni possedute da più tempo (non mi ricordo quale sia il minimo degli anni di possesso perché ciò avvenga). Insomma una specie di premio che avvantaggia i discendenti degli Agnelli, che hanno così un peso decisionale ben superiore a quello semplicemente correlato al capitale investito. Un diritto societario che sembra scaturito dalla mente di Cuccia, che soleva dire che "le azioni si pesano, non si contano".KL63 ha scritto: ↑gio 21 mag 2020, 14:00:45 Per me l'articolo schifoso fra i due è il primo dei due. L'altro può essere giusto, ma siamo in Europa ed allora si aprirebbe il vaso di Pandora delle differenze: fiscali, previdenziali, legislative fra uno stato e l'altro. Se è consentito ad FCA e soci portare la sede legale in Olanda per pagare meno tasse, deve essere consentito ad una compagnia aerea europea operare liberamente con i contratti dello stato di registrazione. Se poi sono condizioni diverse è il libero mercato.
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Secondo quanto anticipato da Conte anche l'Italia sta studiando una riforma del diritto societario per renderlo piu' simile a quello Olandese con l'intento di attrarre piu' aziende o almeno piu' sedi legali in Italia. Certo manca l'altro aspetto fondamentale che attrae le aziende in alcuni paesi ovvero la convenienza fiscale, non avendo i soldi per competere in campo fiscale si cerca a costo zero di rendere piu' attraente il diritto societario italiano.KittyHawk ha scritto: ↑gio 21 mag 2020, 17:25:17 FCA ha sede fiscale a Londra, per pagare meno tasse, e sede legale ad Amsterdam per altri motivi. All'epoca dello spostamento avevo letto che il diritto societario olandese dà maggior valore, in sede di voto, alle azioni possedute da più tempo (non mi ricordo quale sia il minimo degli anni di possesso perché ciò avvenga). Insomma una specie di premio che avvantaggia i discendenti degli Agnelli, che hanno così un peso decisionale ben superiore a quello semplicemente correlato al capitale investito. Un diritto societario che sembra scaturito dalla mente di Cuccia, che soleva dire che "le azioni si pesano, non si contano".
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Ben venga la revisione, ma il problema non viene solo da li', tant'e' che anche in Italia ci sono meccanisimi validi per far si' che certe classi di azioni pensino di piu'. Posso peraltro dirvi per esperienza diretta che non e' che il sistema Olandese sia poi cosi' snello...cesare.caldi ha scritto: ↑gio 21 mag 2020, 19:32:10Secondo quanto anticipato da Conte anche l'Italia sta studiando una riforma del diritto societario per renderlo piu' simile a quello Olandese con l'intento di attrarre piu' aziende o almeno piu' sedi legali in Italia. Certo manca l'altro aspetto fondamentale che attrae le aziende in alcuni paesi ovvero la convenienza fiscale, non avendo i soldi per competere in campo fiscale si cerca a costo zero di rendere piu' attraente il diritto societario italiano.KittyHawk ha scritto: ↑gio 21 mag 2020, 17:25:17 FCA ha sede fiscale a Londra, per pagare meno tasse, e sede legale ad Amsterdam per altri motivi. All'epoca dello spostamento avevo letto che il diritto societario olandese dà maggior valore, in sede di voto, alle azioni possedute da più tempo (non mi ricordo quale sia il minimo degli anni di possesso perché ciò avvenga). Insomma una specie di premio che avvantaggia i discendenti degli Agnelli, che hanno così un peso decisionale ben superiore a quello semplicemente correlato al capitale investito. Un diritto societario che sembra scaturito dalla mente di Cuccia, che soleva dire che "le azioni si pesano, non si contano".
L'attrattivita' di un paese rispetto ad un altro deriva da molteplici fattori, tra cui la certezza delle regole e della loro applicazione in maniera coerente e puntuale. Cosa che in Italia non funziona mai.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Da quanto ho letto su AC AZ è ufficialmente fuori dalla JV nordatlantica di SKYTEAM. Comunicato di DELTA.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Strano che non si sia letto nulla, e' un comunicato interno?
Articoli di inizio maggio davano ancora AZ come associata alla JV (non come full member).
Articoli di inizio maggio davano ancora AZ come associata alla JV (non come full member).
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Sul Corriere di ieri si riportava il comunicato di Delta. In realtà era già fuori dal 31 dicembre scorso ed il 20 maggio è scaduta l'immunità, che non so cosa voglia dire. Proseguono i code share sia con Delta che AF KLM. In ogni caso si AC c'è un argomento dedicato.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Sul Corriere di ieri si riportava il comunicato di Delta. In realtà era già fuori dal 31 dicembre scorso ed il 20 maggio è scaduta l'immunità, che non so cosa voglia dire. Proseguono i code share sia con Delta che AF KLM. In ogni caso si AC c'è un argomento dedicato.
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Vuol dire che Alitalia non può più essere parte della Joint Venture transatlantica con Delta, Air France e KLM, che peraltro non esiste più, sostituita da un'altra JV fra loro e Virgin Atlantic. Nella JV i ricavi e i costi vengono messi insieme e i profitti che c'erano prima di Covid-19 venivano divisi in quote fisse.
Se non ricordo male AZ aveva l'8% del 50% che toccava agli europei ed era una delle rare voci positive del suo conto economico.
Se non ricordo male AZ aveva l'8% del 50% che toccava agli europei ed era una delle rare voci positive del suo conto economico.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Non frequento AC, sorry!KL63 ha scritto: ↑sab 23 mag 2020, 14:20:47 Sul Corriere di ieri si riportava il comunicato di Delta. In realtà era già fuori dal 31 dicembre scorso ed il 20 maggio è scaduta l'immunità, che non so cosa voglia dire. Proseguono i code share sia con Delta che AF KLM. In ogni caso si AC c'è un argomento dedicato.
Sarebbe interessante che qualcuno recuperasse il comunicato.
Comunque che AZ non facesse parte della nuova JV si sapeva da tempo, appunto. Ma fino a qualche settimana fa, si parlava di status di "associato" - non so in pratica che cosa si volesse intendere, nel caso specifico. Immagino ci fosse una coda per cui anche una volta scaduta la JV precedente non ci si scannasse, probabilmente anche quella e' finita.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Ti ringrazio, ma intendevo cosa s'intenda per "immunità", conosco quella di gregge, quella politica, quella ad una malattia, quella di AZ nel restituire i soldi , ma non conosco quella da JV!malpensante ha scritto: ↑sab 23 mag 2020, 15:55:24 Vuol dire che Alitalia non può più essere parte della Joint Venture transatlantica con Delta, Air France e KLM, che peraltro non esiste più, sostituita da un'altra JV fra loro e Virgin Atlantic. Nella JV i ricavi e i costi vengono messi insieme e i profitti che c'erano prima di Covid-19 venivano divisi in quote fisse.
Se non ricordo male AZ aveva l'8% del 50% che toccava agli europei ed era una delle rare voci positive del suo conto economico.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
L'immunità da azioni dell'antitrust. Una JV si può assimilare un cartello, che elimina la concorrenza e che in certi mercati può sfiorare il monopolio, con quello che ne consegue con gli antitrust di entrambe le sponde dell'Atlantico .KL63 ha scritto: ↑sab 23 mag 2020, 18:18:29Ti ringrazio, ma intendevo cosa s'intenda per "immunità", conosco quella di gregge, quella politica, quella ad una malattia, quella di AZ nel restituire i soldi , ma non conosco quella da JV!malpensante ha scritto: ↑sab 23 mag 2020, 15:55:24 Vuol dire che Alitalia non può più essere parte della Joint Venture transatlantica con Delta, Air France e KLM, che peraltro non esiste più, sostituita da un'altra JV fra loro e Virgin Atlantic. Nella JV i ricavi e i costi vengono messi insieme e i profitti che c'erano prima di Covid-19 venivano divisi in quote fisse.
Se non ricordo male AZ aveva l'8% del 50% che toccava agli europei ed era una delle rare voci positive del suo conto economico.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
grazieKittyHawk ha scritto: ↑sab 23 mag 2020, 18:39:27L'immunità da azioni dell'antitrust. Una JV si può assimilare un cartello, che elimina la concorrenza e che in certi mercati può sfiorare il monopolio, con quello che ne consegue con gli antitrust di entrambe le sponde dell'Atlantico .KL63 ha scritto: ↑sab 23 mag 2020, 18:18:29Ti ringrazio, ma intendevo cosa s'intenda per "immunità", conosco quella di gregge, quella politica, quella ad una malattia, quella di AZ nel restituire i soldi , ma non conosco quella da JV!malpensante ha scritto: ↑sab 23 mag 2020, 15:55:24 Vuol dire che Alitalia non può più essere parte della Joint Venture transatlantica con Delta, Air France e KLM, che peraltro non esiste più, sostituita da un'altra JV fra loro e Virgin Atlantic. Nella JV i ricavi e i costi vengono messi insieme e i profitti che c'erano prima di Covid-19 venivano divisi in quote fisse.
Se non ricordo male AZ aveva l'8% del 50% che toccava agli europei ed era una delle rare voci positive del suo conto economico.
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Con la riduzione della flotta di corto raggio e degli Embraer in particolare che operavano una buona parte degli operativi da LIN, Alitalia a Linate si trova di fatto in un cul de sac.
Sarà giocoforza costretta a ridurre e tagliare diverse rotte per il ridursi della flotta, ma questo porterà gli slot ad essere riassegnati e ad avere quindi nuova concorrenza comprese le low cost a Linate. Se Alitalia invece decidesse di continuare a presidiare Linate col numero di aerei che finorà era basato vorrà dire sottrarre aerei all' hub di FCO, riducendo la massa critica su questo aeroporto e rendendo quindi piu' difficile il federaggio del lungo raggio.
Aggiungiamo che l'unica rotta internazionale da Linate che andava bene cioè Londra, dal 1 gennaio prossimo con la Brexit che diventa pienamente in vigore, non potrà piu' essere operata da Linate.
Qualunque strategia scelgano su Linate qualcosa dovranno perdere, o quote di mercato a LIN o se lo vogliono difendere indirettamente perderanno quote di mercato a FCO.
Ci sarebbe una soluzione win-win per salvare entrambe le cose. ovvero una riduzione dei movimenti aerei a LIN, in maniera proporzionale agli slot esistenti. Lascerebbe ad Alitalia una posizione dominante su LIN ma nel contempo potrebbe tagliare o ridurre buona parte della rotte non profittevoli o non piu' operabili vista la riduzione di flotta senza il problema dell' ingresso di nuova concorrenza e delle low cost. Certo le altre major europee probabilmente non la prenderebbero bene, ma se la riduzione è proporzionale agli slot posseduti le quote di mercato rimarrebbero inalterate solo da spartirsi in una torta di dimensioni piu' piccole. Adesso che Alitalia è una compagnia statale se volesse acconsentire a questa soluzione, il Ministero dei Trasporti ci metterebbe poco a riscrivere il decreto.
Sarà giocoforza costretta a ridurre e tagliare diverse rotte per il ridursi della flotta, ma questo porterà gli slot ad essere riassegnati e ad avere quindi nuova concorrenza comprese le low cost a Linate. Se Alitalia invece decidesse di continuare a presidiare Linate col numero di aerei che finorà era basato vorrà dire sottrarre aerei all' hub di FCO, riducendo la massa critica su questo aeroporto e rendendo quindi piu' difficile il federaggio del lungo raggio.
Aggiungiamo che l'unica rotta internazionale da Linate che andava bene cioè Londra, dal 1 gennaio prossimo con la Brexit che diventa pienamente in vigore, non potrà piu' essere operata da Linate.
Qualunque strategia scelgano su Linate qualcosa dovranno perdere, o quote di mercato a LIN o se lo vogliono difendere indirettamente perderanno quote di mercato a FCO.
Ci sarebbe una soluzione win-win per salvare entrambe le cose. ovvero una riduzione dei movimenti aerei a LIN, in maniera proporzionale agli slot esistenti. Lascerebbe ad Alitalia una posizione dominante su LIN ma nel contempo potrebbe tagliare o ridurre buona parte della rotte non profittevoli o non piu' operabili vista la riduzione di flotta senza il problema dell' ingresso di nuova concorrenza e delle low cost. Certo le altre major europee probabilmente non la prenderebbero bene, ma se la riduzione è proporzionale agli slot posseduti le quote di mercato rimarrebbero inalterate solo da spartirsi in una torta di dimensioni piu' piccole. Adesso che Alitalia è una compagnia statale se volesse acconsentire a questa soluzione, il Ministero dei Trasporti ci metterebbe poco a riscrivere il decreto.
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
La penso esattamente come te. Uno dei due (Linate o Fiumicino) ne uscirà penalizzato.cesare.caldi ha scritto: ↑dom 24 mag 2020, 19:26:57 Con la riduzione della flotta di corto raggio e degli Embraer in particolare che operavano una buona parte degli operativi da LIN, Alitalia a Linate si trova di fatto in un cul de sac.
Sarà giocoforza costretta a ridurre e tagliare diverse rotte per il ridursi della flotta, ma questo porterà gli slot ad essere riassegnati e ad avere quindi nuova concorrenza comprese le low cost a Linate. Se Alitalia invece decidesse di continuare a presidiare Linate col numero di aerei che finorà era basato vorrà dire sottrarre aerei all' hub di FCO, riducendo la massa critica su questo aeroporto e rendendo quindi piu' difficile il federaggio del lungo raggio.
Aggiungiamo che l'unica rotta internazionale da Linate che andava bene cioè Londra, dal 1 gennaio prossimo con la Brexit che diventa pienamente in vigore, non potrà piu' essere operata da Linate.
Qualunque strategia scelgano su Linate qualcosa dovranno perdere, o quote di mercato a LIN o se lo vogliono difendere indirettamente perderanno quote di mercato a FCO.
Ci sarebbe una soluzione win-win per salvare entrambe le cose. ovvero una riduzione dei movimenti aerei a LIN, in maniera proporzionale agli slot esistenti. Lascerebbe ad Alitalia una posizione dominante su LIN ma nel contempo potrebbe tagliare o ridurre buona parte della rotte non profittevoli o non piu' operabili vista la riduzione di flotta senza il problema dell' ingresso di nuova concorrenza e delle low cost. Certo le altre major europee probabilmente non la prenderebbero bene, ma se la riduzione è proporzionale agli slot posseduti le quote di mercato rimarrebbero inalterate solo da spartirsi in una torta di dimensioni piu' piccole. Adesso che Alitalia è una compagnia statale se volesse acconsentire a questa soluzione, il Ministero dei Trasporti ci metterebbe poco a riscrivere il decreto.
Si vedrà chi la spunterà
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Non la spunterà nessuno, taglieranno un po' LIN e un po' FCO, si accettano scommesse.
A LIN perderanno qualche slot e un po' di quota di mercato, idem a FCO. Nessun cambiamento radicale, solo un colpo al cerchio e uno alla botte, e continueranno a bruciare denaro come prima.
A LIN perderanno qualche slot e un po' di quota di mercato, idem a FCO. Nessun cambiamento radicale, solo un colpo al cerchio e uno alla botte, e continueranno a bruciare denaro come prima.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Io la penso come @CesareCaldi, sarebbe la cosa migliore per AZ, il punto è che dato che il numero dei movimenti orari è stato stupidamente inserito nell'ultimo decreto non ci riusciranno a ridurli perché occorrerà l'approvazione della UE.
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Sei sicuro? A ottobre scade il congelamento degli slot di Linate e AZ sarà costretta a impiegare un enorme numero di macchine per presidiarlo.spanna ha scritto: ↑dom 24 mag 2020, 22:54:09 Non la spunterà nessuno, taglieranno un po' LIN e un po' FCO, si accettano scommesse.
A LIN perderanno qualche slot e un po' di quota di mercato, idem a FCO. Nessun cambiamento radicale, solo un colpo al cerchio e uno alla botte, e continueranno a bruciare denaro come prima.
Di affittare slot ad altri non se ne parla. Ad oggi, l'unica compagnia che ha chiesto di volare su LIN è BA con un volo su Londra. Gli altri hanno continuato a operare su MXP anche dopo il 5 maggio quando hanno riaperto LIN
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
se si taglia ancora un po possono lasciarlo chiuso.cesare.caldi ha scritto: ↑dom 24 mag 2020, 19:26:57 Con la riduzione della flotta di corto raggio e degli Embraer in particolare che operavano una buona parte degli operativi da LIN, Alitalia a Linate si trova di fatto in un cul de sac.
Sarà giocoforza costretta a ridurre e tagliare diverse rotte per il ridursi della flotta, ma questo porterà gli slot ad essere riassegnati e ad avere quindi nuova concorrenza comprese le low cost a Linate. Se Alitalia invece decidesse di continuare a presidiare Linate col numero di aerei che finorà era basato vorrà dire sottrarre aerei all' hub di FCO, riducendo la massa critica su questo aeroporto e rendendo quindi piu' difficile il federaggio del lungo raggio.
Aggiungiamo che l'unica rotta internazionale da Linate che andava bene cioè Londra, dal 1 gennaio prossimo con la Brexit che diventa pienamente in vigore, non potrà piu' essere operata da Linate.
Qualunque strategia scelgano su Linate qualcosa dovranno perdere, o quote di mercato a LIN o se lo vogliono difendere indirettamente perderanno quote di mercato a FCO.
Ci sarebbe una soluzione win-win per salvare entrambe le cose. ovvero una riduzione dei movimenti aerei a LIN, in maniera proporzionale agli slot esistenti. Lascerebbe ad Alitalia una posizione dominante su LIN ma nel contempo potrebbe tagliare o ridurre buona parte della rotte non profittevoli o non piu' operabili vista la riduzione di flotta senza il problema dell' ingresso di nuova concorrenza e delle low cost. Certo le altre major europee probabilmente non la prenderebbero bene, ma se la riduzione è proporzionale agli slot posseduti le quote di mercato rimarrebbero inalterate solo da spartirsi in una torta di dimensioni piu' piccole. Adesso che Alitalia è una compagnia statale se volesse acconsentire a questa soluzione, il Ministero dei Trasporti ci metterebbe poco a riscrivere il decreto.
Io li aumenterei, e farei piu concorrenza. La concorrenza non fa male!!!!!
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Linate NON è aperto, a parte l'aerostazione bizjet MilanoPrime.grandemilano ha scritto: ↑lun 25 mag 2020, 07:48:44 Sei sicuro? A ottobre scade il congelamento degli slot di Linate e AZ sarà costretta a impiegare un enorme numero di macchine per presidiarlo.
Di affittare slot ad altri non se ne parla. Ad oggi, l'unica compagnia che ha chiesto di volare su LIN è BA con un volo su Londra. Gli altri hanno continuato a operare su MXP anche dopo il 5 maggio quando hanno riaperto LIN
In particolare il terminal passeggeri dell'aviazione commerciale è chiuso.
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Re: Brunini: Alitalia non determinante per Nord Italia
Sì è vero. Però qualche settimana fa qualche politico ci aveva provato a riaprirlo, anche se non c'era il minimo traffico che ne giustificasse la riapertura. E per un paio di giorni ci era pure riuscitomalpensante ha scritto: ↑lun 25 mag 2020, 10:33:56Linate NON è aperto, a parte l'aerostazione bizjet MilanoPrime.grandemilano ha scritto: ↑lun 25 mag 2020, 07:48:44 Sei sicuro? A ottobre scade il congelamento degli slot di Linate e AZ sarà costretta a impiegare un enorme numero di macchine per presidiarlo.
Di affittare slot ad altri non se ne parla. Ad oggi, l'unica compagnia che ha chiesto di volare su LIN è BA con un volo su Londra. Gli altri hanno continuato a operare su MXP anche dopo il 5 maggio quando hanno riaperto LIN
In particolare il terminal passeggeri dell'aviazione commerciale è chiuso.
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