Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

le news dei vettori con Coa italiano
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In questa sezione si dovranno trattare gli argomenti che riguardano i vettori con COA italiano
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I-Alex
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda I-Alex » lun 26 apr 2021, 18:09:32

malpensante ha scritto:In Italia con le linee aeree siamo messi male, però i giornali...
...e pensare che Il Messaggero è di fatto l'house organ di Alitalia, nonostante gli sforzi berberi.
probabilmente dai sindacati è arrivata la versione col 340 [emoji1787]
Fa molto retrò come livrea
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KittyHawk
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » lun 26 apr 2021, 20:09:15

«Alitalia, perché Bruxelles condannerà l’Italia per aiuti di Stato: lo spettro del fallimento»

La Commissione europea sarebbe pronta a ufficializzare la condanna dell’Italia per aver aiutato illegalmente Alitalia. La compagnia aerea — stando a quanto trapela da Bruxelles — dovrebbe essere condannata a restituire almeno 900 milioni degli 1,3 miliardi erogati dal governo italiano nel 2017 e 2019. Pochi giorni fa il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha parlato di decisione attesa il 30 aprile. Sull’esito — anche se ufficialmente la Commissione europea non fa commenti — sembrano esserci poche sorprese, almeno a sentire un esperto in materia, l’avvocato Cesare Rizza, counsel presso Cleary Gottlieb, studio legale internazionale che ha una lunga esperienza sul tema aiuti di Stato nel settore aereo e aeroportuale.

Avvocato quand’è che un aiuto di Stato si definisce illegale?
«Quando non sono stati notificati, questa definizione attiene a un aspetto procedurale: i governi nazionali notificano i nuovi aiuti alla Commissione europea, che in linea di principio deve decidere entro due mesi dalla notifica se vuole approfondire aprendo una procedura formale o che non c’è aiuto. Nel caso del primo prestito (quello del 2017 da 900 milioni di euro, ndr) la Commissione si è attivata su denuncia di vettori concorrenti».

Alla fine si riduce tutto al fatto a una mancata notifica?
«No. La Commissione ha analizzato le misure nel merito, in base ai suoi orientamenti sugli aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione. Tra le condizioni che tali aiuti devono soddisfare c’è quello del rimborso dei prestiti entro sei mesi dall’erogazione o in alternativa la presentazione del piano di ristrutturazione dell’impresa in difficoltà, qual era Alitalia. Queste condizioni non sono state rispettate ed è stata disposta la cessione dei complessi aziendali entro maggio 2020. Inoltre, la compatibilità delle misure — oggetto della valutazione della Commissione — è apparsa fortemente dubbia anche sotto il profilo delle altre condizioni».

Insomma sembra un caso semplice, ma ci hanno messo 3 anni...
«Anche se la valutazione tecnica del caso può apparire relativamente semplice dal punto di vista delle regole di concorrenza, la Commissione ha dovuto ponderare attentamente tutte le variabili in gioco, tanto più che la restituzione dell’eventuale aiuto incompatibile appare assai improbabile. L’uscita di Alitalia dal mercato avrebbe ovvie ripercussioni di sistema (leggi: mobilità, connettività, occupazione), tanto più gravi nell’attuale contesto economico».

Quanto pesa il pregresso di Alitalia e gli altri aiuti di Stato?
«In materia di aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione c’è il principio “one time last time”, aiuti che ricevi una tantum o dopo dieci anni dall’aiuto precedente. Nel caso del primo prestito da 900 milioni la Commissione ha ritenuto che il principio era rispettato, data l’assenza di continuità economica tra Alitalia Linee Aeree S.p.A. — che ha ricevuto un aiuto alla ristrutturazione nel 2008 — e Alitalia - Società Aerea Italiana S.p.A., nel suo assetto attuale».

La condanna sembra scontata, a parte le sorprese politiche...
«Sarei stupito se ci fosse una decisione diversa da quella dell’incompatibilità, nonostante le inevitabili pressioni “politiche” delle autorità nazionali. La Commissione peraltro deve preoccuparsi di rendere una decisione solida che possa in ipotesi superare il sindacato del Tribunale Ue, al quale i vettori concorrenti, inclusi i denuncianti, potrebbero altrimenti rivolgersi (come l’Italia e Alitalia contro l’eventuale decisione negativa)».

I soldi dovranno essere restituiti?
«Anche se per espressa previsione di legge il rimborso dei prestiti dovrebbe avere luogo “in prededuzione con priorità rispetto ad ogni altro debito detenuto da Alitalia in amministrazione straordinaria”, è difficile che lo Stato possa recuperare risorse dalla liquidazione della compagnia. Il mancato recupero può anche essere accettabile per la Commissione, purché la società abbandoni il mercato a vantaggio di concorrenti più efficienti».

E questo si inserisce anche nelle sorti di Italia Trasporto Aereo, la newco pubblicata creata per rilanciare il vettore tricolore...
«C’è un aiuto che Alitalia deve, ma non può, restituire e ITA è intenzionata ad acquistare da Alitalia una serie di asset. La Commissione ha elaborato la dottrina della continuità economica. Se sulla base di una serie di fattori valuta che, grazie al trasferimento degli asset, l’acquirente sta di fatto continuando il business dell’impresa debitrice dell’aiuto, allora la responsabilità si trasferisce all’acquirente».

Da qualche settimana gira un’ipotesi: siccome Alitalia gli 1,3 miliardi deve restituirli al ministero dell’Economia — che è l’azionista di ITA —si potrebbe procedere con la condanna alla newco a ridare quella somma perché tanto i soldi si possono tornare sotto forma di aumento di capitale.
«Lo Stato come azionista di ITA deve dimostrare alla Commissione che sta agendo come farebbe un investitore privato puntando fino a 3 miliardi nel trasporto aereo. La Commissione comunque indaga: se ritiene l’importo eccessivo o il piano industriale di ITA non la convince perché l’investimento non presenta adeguate prospettive di redditività allora interviene per verificare se lo Stato non stia concedendo un nuovo aiuto, questa volta a ITA».
https://www.corriere.it/economia/aziende/21_aprile_26/alitalia-perche-bruxelles-condannera-l-italia-aiuti-stato-spettro-fallimento-1a56ee98-a67e-11eb-b37e-07dee681b819.shtml

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » lun 26 apr 2021, 20:53:56

KittyHawk ha scritto: lun 26 apr 2021, 20:09:15 Da qualche settimana gira un’ipotesi: siccome Alitalia gli 1,3 miliardi deve restituirli al ministero dell’Economia — che è l’azionista di ITA —si potrebbe procedere con la condanna alla newco a ridare quella somma perché tanto i soldi si possono tornare sotto forma di aumento di capitale.
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda wrth » lun 26 apr 2021, 21:54:55


KittyHawk
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » mar 27 apr 2021, 01:23:55

ALITALIA/ “Se non fosse stata ‘rapinata’ avrebbe chiuso il 2019 in attivo di 121 mln”

Alitalia si trova forse nel peggior momento della sua storia. Dopo venti anni di agonia sembra ormai un malato terminale che i medici non sanno come salvare. La cassa si è ridotta all’osso e non permette di pagare regolarmente gli stipendi, le prenotazioni per l’estate sono prevedibilmente crollate, sotto la pressione degli annunci di blocco delle operazioni, la Commissione europea ha posto dei paletti per il passaggio a una nuova realtà e ITA non è in grado di partire con le operazioni di volo prima di qualche mese.

Apparentemente è una situazione da scacco matto. In queste condizioni Einstein avrebbe invece usato una delle sue massime più citate: non puoi risolvere un problema con la stessa logica che l’ha creato. Il problema Alitalia è stato posto male e se non si cambia paradigma non si può risolvere. Così come in campo scientifico dei problemi si sono risolti cambiando gli occhi dell’osservatore, anche qui occorre porre il quesito su altre basi.

Dobbiamo analizzare rispettivamente le posizioni della Commissione europea, dei sindacati, del management e della politica.

Anzitutto, vediamo le obiezioni della Comunità europea, che molti soggetti pubblici stanno additando come la causa dei nostri mali. In realtà, la Commissaria europea sta dicendo cose di buon senso, che vengono deformate spesso a uso politico per questioni che niente hanno a che fare con la risoluzione della vertenza Alitalia. Lo sintetizzo in modo banale. Se domattina volessi aprire una fabbrica di automobili, chiamandola FIAT, probabilmente qualcuno mi batterebbe sulla spalla ricordandomi che FIAT già esiste. Per ovviare all’obiezione posso fare due cose: chiamarmi in un altro modo oppure acquistare il marchio. Ed è esattamente la situazione di Alitalia, oggi. Se volesse partire una nuova compagine e chiamarsi Alitalia non potrebbe farlo, perché questo marchio già esiste. Quindi deve comprarlo attraverso una procedura pubblica di vendita.

La seconda obiezione riguarda la cessione degli slot. Se mi presentassi davanti alla commissaria, dicendole che voglio una compagnia da cinquanta aeroplani Margrethe Vestager non avrebbe probabilmente nulla in contrario. Tuttavia, ha il dovere di ricordare che tutti gli slot che non possono essere usati perché dimensionati per cento aerei, dovrà riallocarli sul mercato.

Fin qui, mi pare abbastanza logica la posizione europea, che sebbene possa sembrare rigida si basa solo sul rispetto delle regole.

Dal punto di vista interno, qual è la posizione dei sindacati? Anche qui abbiamo due punti di vista opposti e inconciliabili. Da una parte, coloro che vogliono partire immediatamente con ITA, mentre dall’altra chi sostiene che occorra risanare i conti della compagnia in Amministrazione straordinaria prima di cederla a futuri acquirenti.

La prima posizione non è tecnicamente possibile per vari motivi. In primo luogo, l’Ue ha obiettato 108 remarks alla presentazione del piano industriale di ITA. Se non si risolvono quelle osservazioni, la nuova azienda non può partire rispettando le regole esistenti. In secondo luogo, ITA non ha ancora ricevuto il COA (Certificato di Operatore Aereo) e non potrebbe partire con le abilitazioni ad effettuare il lungo raggio con due motori (Certificazione ETOPS). In terzo luogo, mancano tutti gli strumenti legati agli ammortizzatori sociali che dovrebbero favorire il passaggio da Alitalia a ITA. Quindi, cassa integrazione, contrattualistica futura, criteri di assunzione, ecc.

La posizione di chi invece vuole ristrutturare i conti aziendali (cosa mai fatta realmente in questi quattro anni) parte dal presupposto che sia necessario cambiare il management. Una petizione tra i lavoratori che ha superato le seimila firme (su 10.600 addetti), chiede proprio questo. Il motivo di fondo è che la maggioranza dei lavoratori è convinta che la reale causa di insolvenza non sia l’incapacità di competere sul mercato, ma molto più prosaicamente un problema di legalità, poiché a Civitavecchia è aperta per l’ennesima volta una procedura per bancarotta fraudolenta a carico dei gestori della società fino al 2017.

Analizzando i conti nel dettaglio si capisce che la maggior parte delle forniture è fuori mercato, in particolare carburante, leasing e manutenzione. Secondo il professor Ugo Arrigo, dell’Università La Bicocca di Milano, se questi costi fossero a prezzo di mercato, già nel 2019 l’Alitalia avrebbe chiuso in attivo per 121 milioni di euro. È proprio questo il nocciolo della questione. Se Alitalia riesce a dimostrare che può stare sul mercato con le proprie gambe cadono anche le obiezioni europee, che si fondano su un sostanziale equivoco, poiché insistono sul fatto che la compagnia non può stare in un mercato concorrenziale.

In realtà, nessuno può essere competitivo sul mercato se subisce una rapina al giorno. Quindi, non sono né il posizionamento strategico, né il modello di business, né la dimensione dell’azienda i veri problemi. Certamente, errori ne sono stati fatti dal punto di vista manageriale, come quello di abbandonare il lungo raggio ed entrare nell’alleanza con Air France, decisione che ha affossato i conti della compagnia. Anche qui però bisogna capire se ciò fu dovuto a un problema di errata analisi del mercato o se invece c’è un nesso di causalità tra il fatto che un manager venga condannato penalmente in Italia per bancarotta fraudolenta e contemporaneamente insignito in Francia della Legion d’Onore per straordinari meriti offerti alla nazione francese.

In sintesi, i dipendenti, che sono gli unici che veramente conoscono l’azienda, sono convinti che sia possibile risanarla, mettendo al comando persone capaci di fare trasporto aereo.

Ed eccoci alla terza area da indagare, cioè quella manageriale, da sempre il punto debole di Alitalia. Il trasporto aereo è un settore estremamente complicato che richiede competenze specifiche, esperienza nel settore e visione. Purtroppo, tranne Domenico Cempella, che non a caso fece l’intera carriera all’interno della compagnia, al vertice si sono avvicendati personaggi che non avevano queste competenze.

Gli stessi commissari, sulla cui nomina si potrebbe discutere a lungo, non hanno fatto quello che dovevano fare. I compiti in un commissariamento sono sostanzialmente tre: 1) provare a risanare l’azienda; 2) se ciò non è possibile, provare a venderla intera; 3) se ciò non è possibile, provare a venderla a pezzi.

Ebbene in quattro anni di commissariamento non è avvenuto nulla di tutto ciò. La compagnia, entrata in amministrazione straordinaria il 5 maggio 2017, è stata messa in vendita quindici giorni dopo. Come abbiano fatto a capire in quindici giorni che l’azienda non fosse risanabile è un mistero. Ma anche la procedura di vendita ha presentato una serie di anomalie serie se si prende il punto di vista dettato dai canoni della legge. Anzi, dopo innumerevoli rinvii di 45 giorni in 45 giorni, dichiarando alla stampa che era tutto pronto ma che serviva mettere a punto solo alcuni dettagli, si è arrivati a novembre 2019 senza aver trovato acquirenti e avendo consumato tutti i soldi prestati dallo Stato per condurre questa operazione.

Per questi straordinari risultati i commissari straordinari Gubitosi, Laghi, Paleari e Discepolo riceveranno uno straordinario compenso, nonostante siano stati sostituiti da un unico commissario, esperto in diritto fallimentare. Tuttavia, anche lui dopo un po’ è stato a sua volta commissariato affiancandogli altri due commissari di cui non si capisce bene quale sia la funzione. Nel frattempo, l’aereo Alitalia consuma carburante andando a zonzo per i cieli senza un piano di volo, senza una destinazione e probabilmente senza un pilota.

E arriviamo alle dolenti note, cioè alla politica. In quattro anni di commissariamento si sono succeduti quattro governi (Gentiloni, Conte I, Conte II, Draghi) che hanno colpevolmente perso prezioso tempo affidando il dossier in mani sbagliate. Anzi, si ha la netta sensazione che il dossier sia il classico barile da scaricare, poiché la palla rimbalza continuamente tra quattro ministeri (Lavoro, Trasporti, Tesoro, Attività Produttive) senza trovare una sintesi.

Al di là della gestione ministeriale c’è poi l’indirizzo politico. In particolare, il Movimento 5 Stelle, che nell’area di Fiumicino ha preso più di centomila voti legati al bacino elettorale di Alitalia, sulla base di promesse di rilancio, si è rivelato la delusione maggiore. Subito dopo le elezioni, si è troncato di fatto il dialogo con i lavoratori; nessuna assemblea indetta, nessuna interazione con chi nell’azienda ci lavora e che avrebbe potuto fornire un prezioso supporto. La comunicazione one way avveniva attraverso degli sgrammaticati post di Facebook o estemporanee dichiarazioni stampa, difficilmente comprensibili. Eppure, di competenze a disposizione, tra professionisti, professori e manager ne sono state offerte, ma sono anche state regolarmente scartate. Tra questi il professor Gaetano Intrieri e il professor Ugo Arrigo che hanno fornito analisi corrette e soluzioni percorribili che tuttavia non sono state prese in considerazione secondo il principio Ubi minor, maior cessat. Lo sconfortante dilettantismo politico esibito in questi anni è forse la causa principale di questa situazione.

A questo punto il lettore si chiederà: tutto giusto, ma allora? La navigazione è certamente complicata, dovendo trovare un equilibrio tra la Scilla dell’esaurimento della cassa, con relativa liquidazione, e la Cariddi della falsa partenza di ITA che ne pregiudicherebbe il cammino, destinandola a un fallimento precoce. La risposta, che è una sorta di uovo di Colombo, alla prossima puntata. Stay tuned!
https://www.ilsussidiario.net/news/alitalia-se-non-fosse-stata-rapinata-avrebbe-chiuso-il-2019-in-attivo-di-121-mln/2161779/

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda I-Alex » mar 27 apr 2021, 06:52:12

Alitalia non paga. In ritardo anche gli stipendi di aprile. Come fa a volare?
di Gianni Dragoni
https://t.co/cu6sNgK1WW

Se, come riferisce l'articolo del Sole24ore, ogni mese per pagare gli stipendi servono 12 milioni al mese (perché il grosso lo paga da anni l'INPS), non si capisce davvero io motivo per tenere in piedi wie se ti carrozzone. Diamo quel che serve all'INPS e chiudiamola finché siamo in tempo a non perdere altri 3 miliardi
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » mar 27 apr 2021, 08:23:23

Vuoi restare senza una compagnia che tenga alta la bandiera italiana come la tiene alta Alitalia?
Rinunciare all'orgoglio dei suoi successi?

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda gabbozzo » mar 27 apr 2021, 08:55:27

KittyHawk ha scritto: dom 25 apr 2021, 13:16:18 Alitalia, Meloni e Giuricin:

https://www.youtube.com/watch?v=NcCjnjcc4-o
Intervista molto chiara. Andrebbero dette in TV quelle cose!
Bello che più volte Giuricin insista sul fatto che lo stato dovrebbe tutelare la connettività aerea dell'Italia e non Alitalia, e che è il settore del trasporto aereo che è strategico per la nazione e non la compagnia aerea. Di fatto è il motivo di fondo per cui tutta la faccenda è mal posta.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda RAV38 » mar 27 apr 2021, 13:20:31

Alitalia dichiara che non ha più soldi in cassa per pagare gli stipendi, ma continua a volare come se niente fosse. Ma ENAC che cosa fa? Nulla? O è anch'essa una dipendenza di AZ?

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Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » mar 27 apr 2021, 13:48:25

C’è qualche somiglianza con l’art. 416-bis CP

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » mar 27 apr 2021, 14:39:11

A proposito, come va Alitalia con la tesoreria IATA?

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » mar 27 apr 2021, 16:42:42

Secondo Il Messaggero, ITA si appresterebbe a fare ad Alitalia una proposta complessiva per rilevare direttamente aerei e personale. Nel contratto preliminare di compravendita per l'aviation (comprese le licenze internazionali) sarebbe previsto un pagamento parziale anticipato in conto prezzo, con cui verrebbero pagati gli stipendi di Alitalia. Poi contratto definitivo e saldo entro 12 mesi, con passaggio finale della componente aviation. Tra le due date le scelte di gestione ordinaria e straordinaria dovranno essere condivise.
Nella proposta si parla anche di un accordo in modo che a ITA venga affidato subito l'incarico di gestire la biglietteria per conto di Az in amministrazione straordinaria, compresi accordi con agenzie di viaggio e tour operator.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda RAV38 » mar 27 apr 2021, 16:56:28

Mi pare un avvitamento verso il tracollo. Una specie di contrattistica creativa per confondere le idee.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda RAV38 » mar 27 apr 2021, 17:00:57

A proposito, non ci sono soldi (al momento) per pagare gli stipendi al personale. Riguarda anche gli emolumenti dei commissari str. e i dirigenti di vertice?

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda wrth » mar 27 apr 2021, 17:50:25

RAV38 ha scritto: A proposito, non ci sono soldi (al momento) per pagare gli stipendi al personale. Riguarda anche gli emolumenti dei commissari str. e i dirigenti di vertice?
Penso che il loro compenso sia comunque garantito. Come per i liquidatori fallimentari.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » mar 27 apr 2021, 19:08:05

KittyHawk ha scritto: mar 27 apr 2021, 16:42:42 Secondo Il Messaggero, ITA si appresterebbe a fare ad Alitalia una proposta
che non può rifutare

https://www.youtube.com/watch?v=fmX2VzsB25s

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda D960 » mer 28 apr 2021, 00:41:48

KittyHawk ha scritto: mar 27 apr 2021, 01:23:55
ALITALIA/ “Se non fosse stata ‘rapinata’ avrebbe chiuso il 2019 in attivo di 121 mln”

[...]
Se mia nonna avesse due ruote sarebbe una bicicletta.
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » mer 28 apr 2021, 08:20:34

Di rapinato ci sono i contribuenti italiani passati, presenti e futuri.

Da notare come la propaganda onnipresente sui media, senza contraltare, sia riuscita un'altra volta a convincere che l'Italia ha un diritto imprescrittibile a una compagnia di bandiera, che la sua compagnia di bandiera perde per colpa dei cattivoni (low cost, Bruxelles) e che siam pronti alla morte, l'Italia chiamò, dopodiché con la preziosissima, irrinunciabile compagnia di bandiera non volerà praticamente nessuno.

Nel secondo tempo della sceneggiata gli Italiani si arrabbiano perché i dipendenti della compagnia di bandiera hanno privilegi unici, qualche "giornalista" sdegnato si augura che paghino il fio e si torna al punto di partenza con l'erogazione di nuovi aiuti di Stato e privilegi vari e Bruxelles che borbotta, ma non ha mai il coraggio di andare fino in fondo e imporre la chiusura.

Da capo, cambiando tutto perché non cambi niente.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » mer 28 apr 2021, 09:23:28

@malpensante
In realtà la situazione non è immutata. Se guardiamo indietro all'epoca della nascita di AZ-CAI ci potremmo accorgere che la sensibilità delle masse è cambiata. Allora nei commenti della gente comune AZ era intoccabile e la sua esistenza mai messa in discussione. Pochissimi quelli che osavano criticare la compagnia di bandiera. Ora è il contrario. Se si escludono dipendenti, sindacalisti e parenti, sono quasi inesistenti quelli che difendono, al di là di ogni ragionevolezza, sempre e comunque Alitalia.
Sarà che negli anni gli Italiani hanno scoperto che si può volare anche senza Alitalia, sarà che le crisi economiche e sanitarie che si sono succedute abbiano cambiato le priorità delle persone, sarà che accorgersi che con Alitalia il mondo si divide tra figlie figliastri, sarà quello che sarà, il consenso generalizzato è ormai sparito.
Rimane ovviamente la stampa in senso lato ma, come scriveva Longanesi, i giornalisti hanno famiglia e seguono le veline che arrivano. Ancora pochi, a quanto pare, gli orfani celibi nella categoria.

Non è comunque strano che da anni non ci sia uno straccio di sondaggio sull'opportunità di mantenere artificialmente in vita Alitalia? Non dico un sondaggio pubblico, ma credo che neanche privatamente ne sia stato fatto uno, perché qualche dato sarebbe sicuramente trapelato. A meno che i risultati non fossero così disastrosi da secretare il tutto.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » mer 28 apr 2021, 09:31:27

KittyHawk ha scritto: mer 28 apr 2021, 09:23:28 @malpensante
In realtà la situazione non è immutata.
Mi puoi citare UN politico che si sia dichiarato a favore della chiusura di Alitalia?

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda belumosi » mer 28 apr 2021, 10:40:48

malpensante ha scritto: mer 28 apr 2021, 09:31:27
KittyHawk ha scritto: mer 28 apr 2021, 09:23:28 @malpensante
In realtà la situazione non è immutata.
Mi puoi citare UN politico che si sia dichiarato a favore della chiusura di Alitalia?
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda grandemilano » mer 28 apr 2021, 10:47:57

I politici saranno anche tutti interessatissimi a salvare alitalia, però intanto siamo ancora in alto mare. E nella migliore delle ipotesi avremo una mini compagnia di una 40ina di velivoli. Se è questo il loro interessamento...

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » mer 28 apr 2021, 11:07:32

malpensante ha scritto: mer 28 apr 2021, 09:31:27
KittyHawk ha scritto: mer 28 apr 2021, 09:23:28 @malpensante
In realtà la situazione non è immutata.
Mi puoi citare UN politico che si sia dichiarato a favore della chiusura di Alitalia?
Non devi guardare i politici, devi guardare le masse, che la maggioranza dei politici prima o poi asseconda per non venirne travolta. E tra gli Italiani Alitalia non ha la stessa popolarità che aveva un decennio fa.
Appena sarà politicamente vantaggioso staccare la spina - e visto il costante declino negli anni non dovrebbe mancare molto - ci sarà qualcuno che lo farà.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda D960 » mer 28 apr 2021, 11:19:36

Scusate ma cui prodest dichiarare politicamente che Alitalia ormai è un'azienda in fin di vita?
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Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile

Il_Residente
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda Il_Residente » mer 28 apr 2021, 11:20:08

KittyHawk ha scritto: mer 28 apr 2021, 11:07:32
malpensante ha scritto: mer 28 apr 2021, 09:31:27
KittyHawk ha scritto: mer 28 apr 2021, 09:23:28 @malpensante
In realtà la situazione non è immutata.
Mi puoi citare UN politico che si sia dichiarato a favore della chiusura di Alitalia?
Non devi guardare i politici, devi guardare le masse, che la maggioranza dei politici prima o poi asseconda per non venirne travolta. E tra gli Italiani Alitalia non ha la stessa popolarità che aveva un decennio fa.
Appena sarà politicamente vantaggioso staccare la spina - e visto il costante declino negli anni non dovrebbe mancare molto - ci sarà qualcuno che lo farà.
Del parere delle masse su un tema come questo il politico se ne sbatte perché in ogni caso (salvo rarissime eccezioni) non muove un solo voto. Molto diverso invece sarebbe chiudere la compagnia perché ci sarebbero un sacco di persone ad essa legate di cui perderesti l'appoggio.


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