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malpensante
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Messaggio da leggereda malpensante » ven 18 dic 2020, 16:50:02

Puntate precedenti sul percorso Alitalia: QUI
viewtopic.php?f=33&t=13051&start=175




Nuova Alitalia, svelato il piano della compagnia di bandiera
di Lucio Cillis

18 DICEMBRE 2020


ROMA - Dopo mesi di incertezze, false partenze e ripensamenti - e l'ondata pandemica che ha spazzato via sogni e speranze di un immediato decollo - ecco come sarà Ita o la newco Alitalia. La compagnia di bandiera, grazie all'iniezione di 3 miliardi di denaro pubblico e una profonda sforbiciata a spese, personale e flotta, dovrebbe partire già in primavera se le condizioni lo permetteranno. Infatti la domanda è proprio se le condizioni saranno tali da permettere il decollo ad una compagnia appena nata (quando molte, invece, hanno chiuso i battenti per la crisi). Intanto però sono esplose le prime polemiche sui tempi e modi della presentazione del progetto di rilancio che doveva passare, prima, in Parlamento e poi sui media.

Secondo il piano industriale che prevede un arco temporale dal 2021 al 2025, il gruppo avrà una testa (quella relativa alle operazioni di volo) e due braccia: handling, ovvero servizi di terra e bagagli, e manutenzione degli aeromobili. Il personale dovrebbe toccare all'inizio circa 5 mila unità per poi crescere con la ripresa dell'attività, anche se difficilmente tornerà alle 11.500 persone di oggi. Nel piano è previsto il rafforzamento della flotta che dovrebbe ruotare intorno alle 52 macchine nel 2021 - oggi sono 104 - per poi arrivare, a fine arco di piano nel 2025, oltre le 110, grazie all'acquisto o leasing di nuovi velivoli (anche qui si gioca su sconti e saldi dell'ultim'ora, visti i tempi). Il trarget è il break even Ebitdar (Ebitda specifico del settore aereo, ovvero equilibrio del margine operativo prima delle spese per la flotta) e stesso target per l'Ebit nel 2023. Al 39% del totale gli aerei di proprietà. Malpensa potrebbe sviluppare traffico "full cargo" ovvero destinato a questa tipologia di trasporto che nei prossimi mesi avrà un focus sui vaccini. L'obiettivo al 2025 è di ricavi per 3,4 miliardi di euro, 93 rotte e 9.500 dipendenti a pieno regime. Intanto per il 2021 si punta a ricavi per 920 milioni con 8 milioni di passeggeri.

Inoltre c'è il capitolo alleanze, ancora tutto da scrivere: i due concorrenti in pole position sono Lufthansa (che vale oggi meno del doppio di Alitalia a livello di capitalizzazione di Borsa) e Delta Airlines che con Air France è il vecchio alleato del gruppo italiano. La scelta è ardua ma visti i legami già in essere potrebbero essere proprio gli americani a stringere alleanze con il vettore romano. Nel pacchetto del rilancio sarà inclusa anche una alleanza a livello di marketing e biglietti con Ferrovie dello Stato: le Frecce dovrebbero occuparsi di collegare la periferia (le città servite dall'alta velocità) all'hub di Fiumicino o Malpensa in modo da razionalizzare i voli nazionali. Milano Linate si occuperà, invece, di lanciare l'attacco alle low cost sul terreno del breve e medio raggio con un rafforzamento dello scalo milanese.

Ma i tempi non sono forse i migliori per iniziare una sfida di questo livello. Secondo un report appena pubblicato da Hsbc, il 2021 sarà l'anno delle low cost non certo delle "compagnie di bandiera". Vettori aggressivi e abituati al risparmio come Wizz Air, easyJet o Ryanair vengono date per risorte a fine anno grazie ai collegamenti di corto e medio raggio che sono il loro pane quotidiano. Tempi più lunghi, al contrario, per gli altri vettori tradizionali che i propri ricavi e quindi gli utili, sono abituati a incassarli con il lungo raggio che per anche per i prossimi mesi e fino al termine del 2021 resteranno per molti un ricordo.

"Vogliamo creare occupazione di lungo periodo" ha spiegato il presidente Francesco Caio nell'introdurre le linee guida del piano industriale, "abbiamo fatto un lavoro credibile e non fantasioso, guardiamo al medio periodo: per questo c'è necessità di un'alleanza forte che consenta un ampliamento del raggio di azione del nuovo vettore". Secondo Fabio Lazzerini, ad di Ita "sono appassionato di montagna e nel corso del cda di stamattina, mi piace pensare ad un viaggio che ci porterà in cima partendo da fondovalle. La storia precedente non ci servirà, siamo in tempi nuovi dove le sfide sono molte. Viaggi e incertezze economiche dei Paesi sono interconnesse - aggiunge Lazzerini - E allora perché creare una compagnia in questo periodo? Perchè abbiamo la possibilità di partire con una profonda discontinuità rispetto al passato: noi siamo una start-up".

Ma per i sindacati questi numeri sono negativi: "Un piano non condivisibile in quanto assolutamente inaccettabile per noi". Così unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo sul piano industriale della nuova Alitalia Ita, evidenziando che "con poco più di 50 aerei si va verso l'avvio di una mini compagnia, contraddistinta da un piano insoddisfacente da tutti i punti di vista, industriale ed occupazionale". E aggiungono: "Si riducono i collegamenti, soprattutto il lungo raggio, le attività di volo. Sparisce dal piano il cargo e ci sono inevitabili riflessi sulle attività di manutenzioni e sui servizi di handling".

"Serve più coraggio da parte dell'azionista Mef - chiedono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl TA - per dare un indirizzo chiaro al cda e all'ad, visto che i 3 miliardi, investiti dal governo sono stati stanziati per rilanciare Alitalia e tutto il trasporto aereo, non per licenziare. Non si può sprecare questa occasione unica ed irripetibile per un rilancio vero e duraturo della compagnia che, nelle intenzioni di tutti, deve tornare ad essere un asset strategico del paese e competere con le altre compagnie aeree europee. La base di partenza - sottolineano infine le quattro organizzazioni sindacali - rimane per noi la salvaguardia di tutti i posti di lavoro attraverso un piano di sviluppo".

Infine per Marco Veneziani presidente di Associazione Nazionale Piloti, "è un piano con luci e ombre che dovrà essere ampliato. In ogni caso aspettiamo con ansia che l'amministratore delegato Lazzerini ci convochi per una più puntuale illustrazione del piano".


https://www.repubblica.it/economia/2020 ... 278900553/

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malpensante
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » ven 18 dic 2020, 16:52:53

malpensante ha scritto: ven 18 dic 2020, 16:50:02Milano Linate si occuperà, invece, di lanciare l'attacco alle low cost sul terreno del breve e medio raggio con un rafforzamento dello scalo milanese.
:lol:

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda RAV38 » ven 18 dic 2020, 17:08:34

:lol: :lol: :lol:

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda D960 » ven 18 dic 2020, 17:08:50

https://www.corriere.it/economia/aziend ... -0BGbEQzKA

Nuova Alitalia, ecco il piano: 52 aerei e 5.200 dipendenti. Obiettivo raddoppio nel 2025

Il network


Se l’hub resta Roma Fiumicino, il nuovo piano prevede l’abbandono di Milano Malpensa (dove l’attuale amministrazione straordinaria operava i voli per New York e Tokyo) e una maggiore concentrazione sull’aeroporto cittadino di Linate per catturare quanto più traffico business. Sulle rotte si prevede un’espansione graduale nei cinque anni di piano. Nel 2021 restano di fatto tutti i collegamenti statunitensi (New York, Boston, Miami, Washington e Los Angeles), un paio sudamericani (San Paolo e Buenos Aires) e Tokyo. Destinazioni che appartengono a «mercati naturali» e che per la maggior parte garantiscono flussi e profitti. L’idea di Lazzerini è conservare anche le rotte inizialmente non profittevoli — come Miami (che è puramente stagionale) e Washington — «per questioni strategiche» così da «preservare il futuro nel medio periodo dell’azienda».

In Europa


Nel 2024 la nuova Alitalia mira a espandersi in Africa, a Dakar, Accra e Lagos, un mercato profittevole per i flussi da e per l’Italia. L’anno prima punta a tornare a Beirut e Mosca. Mentre nel 2025 vorrebbe volare in Arabia Saudita (Jeddah e Riadh) e Kuwait. Anche in Europa e in Italia l’idea è di tagliare le rotte non profittevoli (anche per la presenza delle low cost), puntando a un arroccamento sulle grandi città del Vecchio Continente. Linate, invece, oltre a presidiare il segmento business, espanderà i collegamenti in Germania e Francia, mentre sfoltirà la rete nazionale.
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Messaggio da leggereda I-GABE » ven 18 dic 2020, 17:31:51

D’altra parte Lufthansa capitalizza solo il doppio di Alitalia. Dopo questa affermazione, direi che ogni altra sparata è lecita.

Quantomeno parlano di vettore romano invece che nazionale.


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grandemilano
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda grandemilano » ven 18 dic 2020, 18:19:34

malpensante ha scritto: ven 18 dic 2020, 16:52:53
malpensante ha scritto: ven 18 dic 2020, 16:50:02Milano Linate si occuperà, invece, di lanciare l'attacco alle low cost sul terreno del breve e medio raggio con un rafforzamento dello scalo milanese.
:lol:
"Dichiareremo guerra alle low cost" (cit.Colaninno)

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda grandemilano » ven 18 dic 2020, 18:26:22

malpensante ha scritto: ven 18 dic 2020, 16:50:02 Milano Linate si occuperà, invece, di lanciare l'attacco alle low cost sul terreno del breve e medio raggio con un rafforzamento dello scalo milanese.
Solo il tempo che il mercato si riprenda un po'. Poi tra Malpensa e Bergamo: U2, FR e Wizzair sono pronte ad accerchiarli.

spanna
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda spanna » ven 18 dic 2020, 18:41:48

https://www.corriere.it/economia/aziend ... e2bc.shtml
la nuova Alitalia decollerà ad aprile con circa la metà degli aerei e del personale rispetto alla vecchia compagnia in amministrazione straordinaria, ma punta a raddoppiare la flotta e i dipendenti entro il 2025, mentre prevede il ritorno alla profittabilità già nel 2023. Nella conferenza stampa (virtuale) Italia Trasporto Aereo Spa — la newco pubblica creata per rilanciare il vettore tricolore — ha svelato il piano industriale che dovrà poi essere studiato dal Parlamento italiano e dalla Commissione europea. Un piano che punta alla massima flessibilità — hanno precisato sia l’ad Fabio Lazzerini, sia il presidente Francesco Caio — come anticipato dal Corriere della Sera.

Flotta e personale

Il business plan di cinque anni ha spiegato l’ad Lazzerini — che è anche direttore generale — prevede per la nuova Alitalia una partenza con 52 aerei (43 di corto e medio raggio, 9 di lungo raggio, tutti presi a noleggio) contro i 104 dell’attuale società, per arrivare a 110 velivoli nel 2025 (84 per i collegamenti brevi e medi, 26 per quelli intercontinentali). Meno «macchine» significa anche meno persone: i dipendenti inizialmente saranno «5.200-5.500», spiega Lazzerini. Il numero finale del personale dipenderà molto dalle trattative con i sindacati che sono state già avviate e che si preannunciano non facili: alcune sigle hanno già espresso la contrarietà a quella che chiamano «mini Alitalia». Da aprile a dicembre 2021 Italia Trasporto Aereo stima di trasportare 8,2 milioni di passeggeri (per arrivare a 22,5 milioni nel 2025) e generare ricavi pari a 920 milioni di euro (con obiettivo 3,35 miliardi nel 2025).
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Il network

Se l’hub resta Roma Fiumicino, il nuovo piano prevede l’abbandono di Milano Malpensa (dove l’attuale amministrazione straordinaria operava i voli per New York e Tokyo) e una maggiore concentrazione sull’aeroporto cittadino di Linate per catturare quanto più traffico business. Sulle rotte si prevede un’espansione graduale nei cinque anni di piano. Nel 2021 restano di fatto tutti i collegamenti statunitensi (New York, Boston, Miami, Washington e Los Angeles), un paio sudamericani (San Paolo e Buenos Aires) e Tokyo. Destinazioni che appartengono a «mercati naturali» e che per la maggior parte garantiscono flussi e profitti. L’idea di Lazzerini è conservare anche le rotte inizialmente non profittevoli — come Miami (che è puramente stagionale) e Washington — «per questioni strategiche» così da «preservare il futuro nel medio periodo dell’azienda».

In Europa

Nel 2024 la nuova Alitalia mira a espandersi in Africa, a Dakar, Accra e Lagos, un mercato profittevole per i flussi da e per l’Italia. L’anno prima punta a tornare a Beirut e Mosca. Mentre nel 2025 vorrebbe volare in Arabia Saudita (Jeddah e Riadh) e Kuwait. Anche in Europa e in Italia l’idea è di tagliare le rotte non profittevoli (anche per la presenza delle low cost), puntando a un arroccamento sulle grandi città del Vecchio Continente. Linate, invece, oltre a presidiare il segmento business, espanderà i collegamenti in Germania e Francia, mentre sfoltirà la rete nazionale.

Le alleanze

Un altro capitolo delicato è quello delle alleanze. Caio e Lazzerini da giorni ripetono che per le dimensioni che ha la compagnia che nasce ha necessariamente bisogno di entrare in un’alleanza. Per questo sono stati avviati i tavoli sia con i partner storici (Air France-Klm-Delta Air Lines), sia con quelli che vorrebbero sottrarre la nuova Alitalia (Lufthansa). Mentre le trattative vanno avanti la newco si appoggerà sulla partnership con Air France-Klm (sui collegamenti europei) e Delta Air Lines (sui voli intercontinentali). Nel 2022 si ipotizza l’avvio della partnership con il vettore europeo scelto.

Il vertice della newco

«Si tratta di uno schema di piano — ha spiegato il presidente Caio — per un vettore che punta a una crescita sostenibile nel medio periodo e a creare valore e occupazione nel lungo periodo». Da qui anche «la necessità di un’alleanza importante che consenta un ampliamento del raggio d’azione, in termini di copertura geografica e di ambizioni di quote di mercato e di carichi di lavoro per consentire di beneficiare di sinergie commerciali e industriali». Il tutto però deve tenere conto di un mercato «fortemente contratto a causa della pandemia — prosegue Caio —: siamo intenzionati a modulare in modo dinamico la crescita delle strutture operative alla crescita del fatturato mantenendo l’equilibrio economico fondamentale».

Le previsioni

Proprio le previsioni sono alla base del piano quinquennale. Lazzerini ha spiegato che «in Italia il ritorno ai livelli del 2019 si avrà secondo la Iata tra il 2023 e 2024 secondo la Iata» e questo spinge, nei prossimi due anni «a navigare a vista: il mercato sarà diverso da come l’abbiamo conosciuto». Motivo per cui «bisogna stare più snelli possibili per poter cogliere le opportunità e crescere insieme alla crescita di mercato». «Costruiamo un’azienda piatta — ha sottolineato l’ad —, poco gerarchica, così da portare la decisione vicino alle persone che hanno un compito operativo».

I sindacati

I sindacati bocciano però il piano industriale. «Non è condivisibile in quanto assolutamente inaccettabile per noi», commentano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo: «Con poco più 50 aerei si va verso l’avvio di una mini compagnia, contraddistinta da un piano insoddisfacente da tutti i punti di vista, industriale ed occupazionale». «I sindacati hanno fatto un commento legittimo — replica Lazzerini —, del resto esprimono preoccupazioni che abbiamo anche noi. Ma bisogna avere approccio graduale per garantire evoluzione e progressione. Sono sicuro che troveremo un accordo».

Il marchio

Tra la newco e l’Alitalia in amministrazione straordinaria il tavolo è stato avviato da alcuni giorni. L’idea è di prendere gli asset (come gli aerei, gli slot, il marchio, il codice di volo), ma «a condizioni di mercato», ha spiegato Lazzerini. «Nel momento in cui si presentasse la possibilità di recuperare il marchio di una storica compagnia italiana lo faremmo ben volentieri». «È una procedura che non controlliamo noi — ha precisato —, sicuramente abbiamo l’interesse per quel marchio e sappiamo che, proprio per garantire la discontinuità, quel marchio lo dovremmo acquistare a condizioni di mercato e siamo assolutamente disposti a farlo. Sarebbe un asset meraviglioso per la nuova compagnia e su quello costruiremmo tutta la strategia di branding».
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda D960 » ven 18 dic 2020, 18:50:09

Riducono per aumentare?
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » ven 18 dic 2020, 19:13:58

L'evoluzione della comicità in Italia: Zelig, Fratelli di Crozza, conferenze stampa virtuali di ITA.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda romaneeconti » ven 18 dic 2020, 19:16:27

C'e' solo da apostrofarli come cialtroni e in malafede.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » ven 18 dic 2020, 22:16:42

Su Italiavola ci sono anche le slides del piano

https://italiavola.com/2020/12/18/ita-i ... eySrf76zBI

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » ven 18 dic 2020, 22:34:51

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » ven 18 dic 2020, 22:42:26

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KL63
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KL63 » ven 18 dic 2020, 23:36:04

senza senso del ridicolo..
hub Malpensa per il cargo.. con un aereo già la definizione di hub stona lievemente, poi tutto all cargo perché per gli aerei passeggeri di AZ Malpensa è tabù.
ce lo vedo un tedesco, od un francese, volare da FRA o da CDG a FCO per volare verso il mercato "naturale", che fa il paio con "l'hub naturale" per andare con AZ negli USA... stesso discorso vale per tutte le altre capitali europee, forse solo da Tel Aviv o da Atene si potrebbe raccattare qualcosa
infine spezzeremo le reni alle low cost volando da Linate, e faremo volare da Linate passeggeri sui "mercati europei premium" e con l'aiuto di un partner europeo da li in tutto il mondo (questo non c'è scritto ma è la naturale conseguenza)

tutte cose già sentite e naufragate miseramente, ah già... poi l'utile in tre anni, immancabile
se non usassero soldi miei, che potrebbero essere meglio impiegati comprando dei banchi con le rotelle, ci sarebbe da ridere :angelic-red: :eusa-naughty: :angry-banghead: :angry-banghead:
Ultima modifica di KL63 il sab 19 dic 2020, 08:39:54, modificato 1 volta in totale.

Mattia
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda Mattia » sab 19 dic 2020, 00:46:12

Quindi ha già cambiato idea sulle rotte non profittevoli?

KittyHawk
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » sab 19 dic 2020, 00:46:38

Ancora fuori da un gruppo che la possa integrare, neanche con questo piano industriale AZ si è data un'identità, una mission per far finta di essere più colti.
Nord America, Brasile e Argentina, una manciata molto scarsa di destinazioni in Asia, qualcosa nell'Africa subsahariana. Un po' di destinazioni sparse in Europa e Mediterraneo e collegamenti in Italia che sono spesso in CT o in forte odore di sovvenzioni.

Uno striminzito ed estremamente carente network generalista, che deve confrontarsi con network generalisti di ben altro spessore. A Roma devono mettersi in testa che il raffronto non deve essere fatto con LH, AF o BA, ma con TAP, EI o SN, con la differenza che queste ultime si sono già ritagliate una nicchia di mercato in cui hanno qualcosa da dire.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda grandemilano » sab 19 dic 2020, 08:12:17

Questo non è un piano di rilancio, ma un piano per riportare AZ alle modeste dimensioni di un anno fa.
Tanto rumore per nulla

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda grandemilano » sab 19 dic 2020, 08:21:41

E con il graduale incremento annuale delle perdite, l'ingresso di nuovi aerei verrà sempre più rimandato. A 100 macchine non ci arriveranno mai più. E sicuramente lo sanno benissimo anche loro

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda I-Alex » sab 19 dic 2020, 08:39:18

alla faccia della discontinuità [emoji1]
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda I-GABE » sab 19 dic 2020, 09:51:58

KL63 ha scritto:... per gli aerei passeggeri di AZ Malpensa è tabù.
ce lo vedo un tedesco, od un francese, volare da FRA o da CDG a FCO per volare verso il mercato "naturale", che fa il paio con "l'hub naturale" per andare con AZ negli USA... stesso discorso vale per tutte le altre capitali europee, forse solo da Tel Aviv o da Atene si potrebbe raccattare qualcosa
Purtroppo questo vale anche per MXP in larga misura, con la differenza fondamentale di un traffico outbound più ricco e con maggiori volumi.

Alla fine se ITA si levasse dalle scatole da MXP e la smettesse di mettere i bastoni tra le ruote al sistema Milano sarebbe la cosa migliore. Si rintanassero a fare i nani a FCO! Come ho scritto altrove, una compagnia sufficientemente piccola potrebbe reggersi sul traffico outbound di Roma; basta che la smettano con la compagnia “italiana” e sia solo quella “romana” (come scritto nell’articolo citato da Malpensante).


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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda RAV38 » sab 19 dic 2020, 14:17:26

Una compagnia aerea "romana" e non nazionale, concentrata su FCO e senza rompere le scatole al sistema lombardo, sarebbe teoricamente una soluzione senz'altro plausibile, a condizione che il suo mantenimento gravato da perdite infinite NON FOSSE FINANZIATO in quota parte cospicua dai contribuenti lombardi.

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Messaggio da leggereda malpensante » sab 19 dic 2020, 14:20:20

Il piano industriale di Alitalia non è credibile

Il “nuovo” piano industriale è proprio il medesimo che è già fallito più volte negli ultimi dieci anni

https://www.glistatigenerali.com/govern ... credibile/

milmxp
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda milmxp » sab 19 dic 2020, 19:11:57

Ma che senso ha sbandierare le destinazioni ai quattro venti?
Emirates stessa, quando c'era lui, ha aperto Bologna e poi, tramite FlyDubai, Catania e Napoli. Naturalmente dopo che con EY erano stati sbandierati gli stessi voli per AUH.

Sul resto dico solo che hanno cassato tutte le destinazioni aperte dal 2015 ad eccezione della IAD che a me continua a sembrare senza senso, a meno che non sia tenuta per motivi politici (ricordate l'interrogazione parlamentare ai tempi della MXP-IAD sul fatto che non l'avessero aperta da FCO?).
Ma la MEX che era la gallina dalle uova d'oro dov'è? Ne è valsa la pena far scappare EK e farla aprire da BCN?
Quanto alle destinazioni future a me fanno meraviglia JED, RUH e KWI. Con una rete striminzita di feed dall'Europa e dagli USA cosa le vorrebbero aprire a fare? Per tenere gli aerei vuoti? Già quelle esistenti avevano pochi pax e si reggevano sui transiti di natura etnica.
Mumbai senza cargo... auguri. Così come Lagos e Accra e Dakar (che poi Dakar è DSS e non DKR, ma se poi mettono Linate in Svizzera, questo è l'errore meno grave :D ).

Per Malpensa credo che sia una fortuna che non ci mettano piede; dispiace solo per le persone che lavoravano per Alitalia in aeroporto, speriamo che quando passerà tutto possano tutti ritrovare un lavoro.
Ora che, sperando, aprirà ANA, direi che Alitalia è sostituibile.

grandemilano
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda grandemilano » dom 20 dic 2020, 09:27:29

Vorrei aprire una parentesi.
Tutti ricorderanno l'espressione di Maurizio Prato e Spinetta che dicevano che per salvare Alitalia ci vorrebbe l'esorcista. Quella frase detta così sembrerebbe una battuta (forse probabilmente lo era). Dopo pochi mesi, Padre Gabriele Amorth (che è stato un grande esorcista a livello internazionale) intervistato ha dichiarato che secondo lui dietro la crisi Alitalia c'è proprio qualcosa di diabolico.

Bho. Comunque riporto un link, ma se ne trovano altri in rete:

https://ricerca.repubblica.it/repubblic ... ref=search
Ultima modifica di grandemilano il lun 21 dic 2020, 05:35:33, modificato 1 volta in totale.


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