[FANTA] Un piano industriale per ITA

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malpensante
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[FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda malpensante » lun 21 feb 2022, 10:38:05

Diamo sfogo alle fantasie dei forumisti di Aeroporti Lombardi: che cosa dovrebbe fare secondo voi ITA, non tanto per piantare bandierine nel mondo, da Manila a Lima, da raggiungere con flotte utopistiche, ma con un piano razionale che abbia innanzitutto l'obiettivo di raggiungere un equilibrio stabile dei conti?

Per non eccedere nelle utopie, per ora restringiamo il campo all'ipotesi che la gestione passi al duo MSC-Lufthansa. Naturalmente e proprio perché siamo su Aeroporti Lombardi è ammesso che il duo chieda modifiche all'assetto del sistema aeroportuale milanese, naturalmente spiegando il perché e le conseguenze. Non fermatevi però a quello, anzi...

KittyHawk
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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda KittyHawk » lun 21 feb 2022, 13:07:47

Il primo punto è definire quale vuol essere la missione della compagnia. Bisogna abbandonare definitivamente la solita trita e ritrita volontà di "portare i turisti in Italia", sia perché i turisti arrivano principalmente con le compagnie aeree dei loro Paesi di provenienza - e dobbiamo ringraziare che ciò accada - sia perché nessuna compagnia di una nazione turisticamente importante ha mai impostato la sua strategia su questo dogma. Non lo ha fatto Air France, né Iberia, né British Airways, né una qualsiasi delle US3, o almeno io non me ne ricordo. Estremizzando le opzioni sono due: fare più soldi possibile, creando connessioni tutte in ampio utile, senza preoccuparsi se l'Italia ne trarrà beneficio, oppure rinunciare a parte dei guadagni - che dovranno comunque sempre esserci - per gestire rotte che offrano dei vantaggi competitivi alla nazione. MSC non so, ma sicuramente LH opterebbe per tanti soldi.

Preso atto che ITA non può essere, almeno per un prevedibile futuro, una compagnia globale, occorre individuare i punti di forza dell'Italia e sfruttarli per far diventare ITA la compagnia di riferimento in un mercato specifico. Tre i criteri da tenere in considerazione:
- forte componente origine/destinazione esistente di traffico passeggeri e/o cargo;
- vantaggio geografico di un aeroporto italiano rispetto agli aeroporti di riferimento di altre compagnie europee;
- interesse da parte di soggetti pubblici o privati italiani a supportare una determinata rotta.
Vale la pena soffermarsi su quest'ultimo punto. Un collegamento diretto può essere sostenuto da un soggetto pubblico perché così facendo rende più competitivo il territorio e le società che lo popolano, oppure da un soggetto privato perché la rotta può agevolare lo sviluppo e la redditività dei suoi affari. In entrambi i casi, ovviamente, lo sforzo finanziario deve essere contenuto e commisurato rispetto ai vantaggi attesi.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è il binomio frequenze e capacità. Non occorrono tante frequenze e capacità, bastano quelle che consentono di alimentare convenientemente un sistema hub & spoke a ondate, con al limite dei voli al mattino presto e alla sera se c'è l'esigenza di servire chi vuole viaggiare a/r in giornata. Non bisogna inseguire ogni saccopelista esistente, per quelli ci sono le compagnie low cost, che non devono rappresentare per ITA il concorrente di riferimento. Lo sguardo deve essere rivolto gli yield, non al numero di passeggeri. Nel lungo raggio si dovrebbe puntare ad almeno un 5xw, per essere alla pari delle compagnie più blasonate. Meglio una destinazione in meno che più destinazioni poco servite, se si vuole intercettare la clientela altospendente. Se serviranno dei voli per MSC Crociere, meglio dei charter turistici che dei voli di linea asfittici.
E niente cross-country, ça va sans dire.

Per quanto riguarda la flotta, vedrei bene anche dei narrow body a grande autonomia che consentirebbero, in certi mercati, di aumentare le frequenze senza soffrire di sovra capacità. Ci sarebbe inoltre la possibilità di servire anche rotte lunghe e sottili e testare, con minori rischi, nuovi mercati. Poi, se una destinazione diventa un successo, si può sempre passare a velivoli più capienti, ma intanto i bilanci non ne hanno sofferto. Teniamo presente che coi nuovi velivoli, come l'A321 XLR, sono ormai poche le zone del mondo non raggiungibili dall'Italia in questo modo.

Rimane da parlare degli aeroporti, o meglio dell'hub, qualora ve ne fosse uno vero. La scelta dell'aeroporto di riferimento deriva dalla missione, non il contrario. Se ITA vorrà principalmente trasportare i pellegrini che vanno dal Papa dovrà scegliere Roma e adeguare conseguentemente le sue aspirazioni, se vorrà cercare di riprendersi (parte) della clientela business che spende e aiutare la parte economicamente più importante del Paese dovrà puntare su Milano. Per chi pensasse che aiutare il Nord Italia è un atto di inqualificabile egoismo, suggerisco di riguardarsi le istruzioni di sicurezza a bordo degli aerei. Quando c'è una depressurizzazione prima indossa la maschera l'adulto, poi il bambino, perché l'adulto può aiutare il bambino a mettersi la maschera, non il contrario. Lo stesso vale per chi genera PIL e chi non riesce a fare altrettanto.
Nel caso venisse scelta Milano rimane il dilemma LIN vs. MXP. Con la pandemia si sarebbe potuto risolvere il problema, lasciando chiuso Linate a tempo indeterminato. Purtroppo, con la scriteriata scelta di riaprirlo, non solo si è data solo un'effimera boccata di ossigeno alla moribonda Alitalia, ma si è caricata di debiti SEA e in ultima istanza il Comune di Milano. Sfortunatamente non credo ci sia una soluzione, a meno di chiudere il Forlanini all'intera aviazione commerciale.

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I-Alex
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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda I-Alex » lun 21 feb 2022, 18:57:44

Puntare principalmente sul traffico turistico non ripaga abbastanza e sul lungo raggio devi riempire sia la cabina davanti sia le stive sotto.
Ita dovrebbe iniziare a fare mea culpa e riaprire qualche volo di facile riempimento (e in alcuni casi in esclusiva) da Milano Malpensa lasciando a Roma solo quello che realmente è sostenibile, principalmente con pax italiani visto che l'incoming straniero se può vola col vettore di casa.

Sulla questione Malpensa vs Linate non ci sarà mai fine ma potrebbero gestirli al meglio ovvero:
- voli ptp nazionali e Schengen da Linate con partenza da Milano al mattino (6-9) e rientro alla sera (19/22);
- voli di feederaggio da destinazioni appetibili (soprattutto nazionale) su Malpensa con orari più centrali per alimentare lungo raggio

Una buona pianificazione di incroci a W potrebbe essere la giusta soluzione, esempio?
Linate - Palermo - Malpensa - Palermo - xxx - Linate
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KittyHawk
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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda KittyHawk » lun 21 feb 2022, 20:02:19

I-Alex ha scritto: lun 21 feb 2022, 18:57:44 Una buona pianificazione di incroci a W potrebbe essere la giusta soluzione, esempio?
Linate - Palermo - Malpensa - Palermo - xxx - Linate
Pensavo che al mattino fossero più quelli che dalla periferia italiana venissero a Milano che non viceversa. Davvero varrebbe la pena fare il primo volo del mattino da Linate a Palermo e non viceversa?

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda grandemilano » lun 21 feb 2022, 21:18:07

Prima di ogni piano industriale o quant'altro, ITA deve recuperare la fiducia dai viaggiatori.
Quanti iscritti aveva il Millemiglia solo qui in Lombardia ai tempi di Malpensa?
Quanti iscritti ha il nuovo programma Volare?
Sono qui in Lombardia c'è un bacino potenziale di ben 10 milioni di residenti.

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belumosi
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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda belumosi » mar 22 feb 2022, 01:14:24

malpensante ha scritto: lun 21 feb 2022, 10:38:05 raggiungere un equilibrio stabile dei conti?
Secondo me non è un obiettivo realisticamente raggiungibile a prescindere dalle scelte gestionali. Le due opzioni teoriche sarebbero una rivoluzione totale che trasformi ITA in una low cost pura, oppure una crescita in ogni direzione per raggiungere la massa critica dei concorrenti e beneficiare di analoghe economie di scala. Ipotesi a mio avviso irrealizzabili, la prima per ragioni politico-ambientali, la seconda per ragioni di costi.
Esiste poi lo svantaggio di partire da zero laddove i competitor hanno sfruttato i decenni passati per crescere, consolidarsi in grandi gruppi, alleanze e JV che coprono qualsiasi esigenza di viaggio. ITA potrebbe solo ambire a collaborazioni senza troppe pretese.
Di certo la polpa resterebbe a chi è arrivato prima. L'alternativa in solitudine, avrebbe costi ancora maggiori ed un appeal ulteriormente ridotto.
C'è poi il problema degli yield sul mercato nazionale troppo bassi per una compagnia legacy, yield mandati a picco dalle LC che forti dell'ampio spazio disponibile in tutti gli scali italiani tranne LIN, hanno imposto prezzi che probabilmente sarebbero insostenibili per una compagnia tradizionale anche se ben gestita. E ITA, come AZ, ha la maggioranza dei pax che vola sul mercato interno.
Mancano poi quei vantaggi peculiari di natura storica e/o geografica che vengono in aiuto ad esempio a Iberia e TAP sul Sudamerica. ITA non ha nessun territorio di caccia privilegiato.
Non dimentichiamo inoltre che all'Italietta a sovranità (sempre più) limitata, la UE non concederà MAI di investire le risorse pubbliche che sarebbero indispensabili per creare realmente un grande compagnia. Le condizioni imposte da Bruxelles per la nascita di ITA, ne fanno fede al di la di ogni ragionevole dubbio.
E ai privati che investono svariati miliardi in ITA a fronte di possibili utili tutti da dimostrare sul lungo termine, ci crederò dopo averli visti con i miei occhi.
A fronte di questo "ottimistico" scenario, trovo sia abbastanza secondaria la diatriba Milano vs Roma, perchè le criticità elencate rimarrebbero sostanzialmente le stesse e secondo me affosserebbero ITA in entrambi i casi.

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda KittyHawk » mar 22 feb 2022, 07:27:59

belumosi ha scritto: mar 22 feb 2022, 01:14:24 Mancano poi quei vantaggi peculiari di natura storica e/o geografica che vengono in aiuto ad esempio a Iberia e TAP sul Sudamerica. ITA non ha nessun territorio di caccia privilegiato.
Terreni di caccia li avevamo anche noi. Evidentemente non siamo riusciti a svilupparli. E nel tempo avremmo anche potuto crearcene di nuovi, senza necessariamente partire da vantaggi preesistenti. Colpa nostra se non ci siamo riusciti.
belumosi ha scritto: mar 22 feb 2022, 01:14:24 Non dimentichiamo inoltre che all'Italietta a sovranità (sempre più) limitata, la UE non concederà MAI di investire le risorse pubbliche che sarebbero indispensabili per creare realmente un grande compagnia. Le condizioni imposte da Bruxelles per la nascita di ITA, ne fanno fede al di la di ogni ragionevole dubbio.
E aggiungerei MENO MALE, perché finora abbiamo solo sprecato soldi. Fossimo stati capaci di creare, coi quanto speso, una grande compagnia che generava utili, dubito che da Bruxelles si sarebbero opposti a ulteriori investimenti dello Stato italiano per farla crescere ancora di più (con l'ovvia limitazione di non distorcere il mercato o creare un monopolio).

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda grandemilano » mar 22 feb 2022, 08:02:37

belumosi ha scritto: mar 22 feb 2022, 01:14:24 trovo sia abbastanza secondaria la diatriba Milano vs Roma, perchè le criticità elencate rimarrebbero sostanzialmente le stesse e secondo me affosserebbero ITA in entrambi i casi.
Non è per nulla secondaria, invece. O meglio: ora cambierebbe poco, ma fino a 10 anni fa alitalia dei capitani coraggiosi poteva contare su quasi 1 milione di clienti fidelizzati in Lonbardia. A suo tempo c'era già l'invasione delle low cost, ma almeno avevano questo tesoretto su cui poter fare leva.
Però hanno deciso di basarsi dove potevano contare su molti meno clienti affezionati.
E probabilmente è stata questo che negli ultimi anni ha portato AZ a perdere vieppiù quinte di mercato, e costretto AZ a ridursi sempre più da quasi 200, a 110 e infine a 50 aerei come oggi (che sono già troppi per i movimenti che fa).
Altro che la diatriba Roma-Milano é secondaria!

milmxp
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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda milmxp » mar 22 feb 2022, 11:25:35

Se qualunque soluzione da intraprendere in AZ presuppone comunque una perdita di denaro io vedo queste alternative:
1. Chiudi bottega e lasci tutto il mercato alla mercé delle compagnie straniere;
2. Se invece fossi LH, allora considererei le perdite di AZ come un costo per mantenere una posizione importante nel mercato italiano a livello di Star Alliance. Da qui, cercherei di perdere il meno possibile ottenendo il massimo vantaggio a livello di network globale di alleanza.
Come? Davvero non saprei.
Dipende tanto quanto convenga cercare di tenersi un'AZ moribonda piuttosto che banchettare come gli avvoltoi assieme agli altri concorrenti.

spanna
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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda spanna » mar 22 feb 2022, 18:52:31

il fantapiano industriale di ITA e' facile:
- FCO ha fallito come hub, quindi via tutto tranne il volo FCO-JFK, e qualche volo nazionale, ma meno di quelli di oggi, per i politici e i loro portaborse
- a CIA tutti i voli per LIN, eventualmente vi si possono spostare anche i pochi voli nazionali di cui sopra, a piacere.
- a LIN solo la navetta per CIA, togliere la dogana, permettere solo i voli per destinazioni all'interno della UE e solo PTP, vietare qualsiasi prosecuzione, vietare gli aeroporti hub europei tipo FRA, CDG ecc..., visto che abbiamo sacrificato FCO che anche gli altri sacrifichino i loro hubs. Creare un paradiso per le low cost, senza poter feederare dai loro hubs le major staranno lontane.
- MXP hubbe unico di ITA: si parte piccoli con pochi voli, 4 o 5 voli per gli USA, YYZ, GRU, EZE, PVG, PEK, HAN, insomma i soliti piu' qualche destinazione cinese che da roma non regge ma da milano si'. Feed da tutta italia e dai principali hubs europei, medio raggio voli su nordafrica, mosca, istanbul, tel aviv, amman, damasco, kiev (guerra permettendo), tanto per cominciare. Eventuali nuove rotte devono essere sostenute dai conti in equilibrio, altrimenti occorre ridimensionare, ma non credo che si fara' la fine di alitalia.
Equipaggi tutti base MXP, tranne quelli del FCO-JFK. Sede amministrativa a milano in uno dei grattacieli appena costruiti, o in uno erigendo.
Utopistico? ITA non ha scelta se vuole sopravvivere, LIN-FCO non e' sostenibile in nessun modo, e al prossimo fallimento non ci sara' nessuna ripartenza.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda D960 » mar 22 feb 2022, 19:41:36

spanna ha scritto: mar 22 feb 2022, 18:52:31 il fantapiano industriale di ITA e' facile:
- FCO ha fallito come hub, quindi via tutto tranne il volo FCO-JFK, e qualche volo nazionale, ma meno di quelli di oggi, per i politici e i loro portaborse
- a CIA tutti i voli per LIN, eventualmente vi si possono spostare anche i pochi voli nazionali di cui sopra, a piacere.
- a LIN solo la navetta per CIA, togliere la dogana, permettere solo i voli per destinazioni all'interno della UE e solo PTP, vietare qualsiasi prosecuzione, vietare gli aeroporti hub europei tipo FRA, CDG ecc..., visto che abbiamo sacrificato FCO che anche gli altri sacrifichino i loro hubs. Creare un paradiso per le low cost, senza poter feederare dai loro hubs le major staranno lontane.
- MXP hubbe unico di ITA: si parte piccoli con pochi voli, 4 o 5 voli per gli USA, YYZ, GRU, EZE, PVG, PEK, HAN, insomma i soliti piu' qualche destinazione cinese che da roma non regge ma da milano si'. Feed da tutta italia e dai principali hubs europei, medio raggio voli su nordafrica, mosca, istanbul, tel aviv, amman, damasco, kiev (guerra permettendo), tanto per cominciare. Eventuali nuove rotte devono essere sostenute dai conti in equilibrio, altrimenti occorre ridimensionare, ma non credo che si fara' la fine di alitalia.
Equipaggi tutti base MXP, tranne quelli del FCO-JFK. Sede amministrativa a milano in uno dei grattacieli appena costruiti, o in uno erigendo.
Utopistico? ITA non ha scelta se vuole sopravvivere, LIN-FCO non e' sostenibile in nessun modo, e al prossimo fallimento non ci sara' nessuna ripartenza.
Collegamenti ferroviari ogni 15 minuti con Cadorna, 30' con Centrale+eventuali Frecce, quadruplicamento Rho-Gallarate immediato, Pedemontana etc...
AHO-ARN-BLQ-BGY-CAG-DUB-FCO-FLR-FRL-GOA-GRO-KIR-KBP-LIN-MXP-MUC-OLB-PMF-PSA-STN-TBS-TPS-TRN-TRS-TSF-VCE

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda easyMXP » mar 22 feb 2022, 23:29:57

spanna ha scritto: mar 22 feb 2022, 18:52:31vietare gli aeroporti hub europei tipo FRA, CDG ecc..., visto che abbiamo sacrificato FCO che anche gli altri sacrifichino i loro hubs. Creare un paradiso per le low cost, senza poter feederare dai loro hubs le major staranno lontane.
Questo è impossibile, non è legale nessuna restrizione per destinazioni UE.

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda spanna » mer 23 feb 2022, 12:00:41

restrizioni ne puoi fare quante ne vuoi, l'importante e' non discriminare tra aeroporti. Non puoi dire FCO si' ma FRA no, perche' sarebbe discriminare. Ma puoi fare una regola che dice:
- non si possono servire gli aeroporti che vantano piu' di TOT passeggeri all'anno
- non si possono servire gli aeroporti che si trovano al di fuori di un certo raggio
- non si possono servire gli aeroporti che hanno una stazione ferroviaria
e via discorrendo
Basta trovare la regola opportuna per tagliare fuori gli aeroporti non desiderati, ovviamente nel mio piano FCO non e' collegata a LIN, altrimenti questa regola non esiste
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda I-GABE » mer 23 feb 2022, 12:14:56

Sono limitazioni che probabilmente andrebbero approvate comunque proprio perche' discriminanti verso destinazioni specifiche. Tutti i decreti su Linate sono comunque vagliati dalla Commissione Europea...
Molto piu' semplice a quel punto limitare artificialmente la tipologia di aeromobile (escludendo anche NB come i 319 e limitando il numero di passeggeri) e le frequenze massime per destinazione (e.g. 3 voli/giorno).
So che i tuoi erano esempi, ma cose del tipo "solo destinazioni senza stazioni ferroviarie" non si puo' vedere e non credo proprio sarebbe difendibile.

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda RAV38 » mer 23 feb 2022, 12:30:39

Prima di ipotizzare che cosa dovrebbe o potrebbe fare ITA nel caso andasse in porto l'acquisto in maggioranza delle azioni da parte di MSC in associazione industriale con LH occorre partire dalla realtà di partenza attuale come ce la offre la cronaca di questi giorni. Proprio ora sono iniziati i primi incontri dei rappresentanti di MSC e separatamente di LH con il ministero del Tesoro e poi con i vertici di ITA per avviare l'apertura in esclusiva della data room. Al riguardo il primo pericolo che vedo è che nelle trattative che si apriranno il management di ITA cercherà in tutti i modi di fare accettare il dogma di sempre: hub a FCO e Lin per il business; il mantenimento degli impegni sullo sviluppo della flotta, ecc. anche per non indisporre troppo i sindacati e la grancassa propagandistica romana. MSC farebbe quindi bene a non lasciarsi invischiare in questi lacci e trattare invece nella sostanza con il Tesoro.
Ciò premesso, per cercare di rispondere all'esercizio al quale ci invita Malpensante vorrei tentare di delineare alcune linee di come, a mio modestissimo avviso, MSC (e a lato LH) dovrebbe impostare la trattativa.
In primo luogo MSC dovrebbe chiedere al Governo che l'utilizzo degli accordi bilaterali, per quanto riguarda il lato italiano, sia correlato al programma delle rotte IC deciso autonomamente e insindacabilmente da ITA e non imposto da criteri di natura politica, sindacale o localistica. Inoltre deve essere ben chiaro che, dopo una ragionevole fase di avvio operativo, la definizione delle rotte, specie quelle LR, sarà attuata e mantenuta solo in base alla redditività.
Fermo restando che la sede legale e direttiva di ITA resterebbe a Roma, il personale navigante dovrebbe risiedere nelle città ( o nelle vicinanze) dove la compagnia abbia stabili basi operative ( in pratica Milano-Varese, Roma e forse Venezia), evitando in modo assoluto i trasferimenti quotidiani di equipaggi da Fiumicino, come ha sempre fatto AZ in passato.
Andrebbe naturalmente rivisto il piano industriale di ITA secondo i criteri e le esigenze da ridefinire. Pertanto su tali basi dovrebbero essere ridefinite le ordinazioni di nuovi velivoli che fossero ritenuti esuberanti (almeno in una prima fase).
MSC dovrebbe provare a trattare con una compagnia low-cost già ben impiantata in Italia proponendo un deal in questi termini: la cessione ad essa (es. per un periodo di 5 anni) di un certo numero di slot a Linate e, in contropartita l' effettuazione da detta compagnia di un determinato numero di collegamenti in CS da Malpensa e FCO con un altrettanto definito numero di aeroporti "regionali". In tal modo ITA si asterrebbe dall'operare il cross country (con l'unica eccezione forse di alcuni (pochi) collegamenti MXP-FCO e CIA-LIN).
I voli di CT fra la Sardegna e il continente andrebbero lasciti a compagnie diverse da ITA , ma per Milano i voli dovrebbero obbligatoriamente essere sdoppiati fra LIN e MXP.

A questo punto, essendo il mio sproloquio piuttosto lungo, proseguo su un nuovo thread per dare spazio ad eventuali altri interventi.

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda RAV38 » mer 23 feb 2022, 13:17:52

Proseguo dunque il mio dire, appellandomi alla pazienza dei lettori.
Per quanto riguarda i collegamenti ipotizzati in CS da MXP e FCO con tutti gli altri aeroporti italiani operati dalla compagnia partner il costo dei biglietti per i voli in connessione IC dai due suddetti hub (per così dire) verrebbero messi in carico a ITA e assorbiti nel costo delle varie tratte intercontinentali operate nei voli ITA utilizzabili da AZ.
MSC potrebbe istituire alcuni incentivi premiali, oltre alla normale fidelizzazione "volare", come l'acquisizione di punti aggiuntivi utilizzabili anche per le crociere e viceversa. Inoltre ITA potrebbe proporre a NEOS un accordo per evitare sovrapposizioni di rotte nei voli leasure.
NEI RAPPORTI CON LH, la formula di una partnership commerciale andrebbe bene in una prima fase: ITA dovrebbe tenersi le mani libere, senza entrare subito nell'alleanza, mentre dovrebbe cercare accordi (in cs o interline) con alcune compagnie indipendenti, specie negli USA per i proseguimenti.
La cooperazione con LH dovrebbe esplicarsi nei seguenti campi: servizi di handling negli aeroporti italiani, in Germania e in tutti i paesi terzi dove opererebbero i due network. Inoltre,la manutenzione, leggera e pesante, l'acquisto o li leasing di velivoli e di materiali di qualunque genere, compresi i caterig; le campagne di marketing worldwide. Infine le due compagnie potrebbero accordarsi per stabilire dei CS su determinate rottre dove vi sia convenienza comune.
Per quanto poi riguarda il ruolo (determinante) di MSC nella gestione di ITA, esso dovrebbe innanzi tutto riguardare la definizione di piani industriali che mirino a uno sviluppo operativo della compagnia che porti a condizioni di equilibrio di bilancio. In vista di tale obiettivo, ITA potrebbe svolgere anche taluni servizi charter in connessione con aree operative di MSC (es. Caraibi, Mar Rosso, Nord Europa, ecc.) per l'afflusso e il rimpatrio di passeggieri delle crociere. Inoltre anche taluni servizi ausiliari potrebbero essere messi in comune fra le navi da crociera e i velivoli ITA (catering, entertainment,ecc.) con effetti di sinergia.
Per quanto riguarda il cargo, ovviamente le tipologie di merci da trasportare sono in gran parte diverse fra la via aerea e quella marittima. Tuttavia l'aumento esorbitante dei noli marittimi registrato negli ultimi tempi ha reso in qualche misura più competitivo il trasporto aereo, tenuto conto della velocità incomparabilmente maggiore rispetto a quella marittima, almeno per certe categorie di merci più leggere ( e in certi casi con minori rotture di carico rispetto ai luoghi di destinazione).
Resterebbe l'importantissimo capitolo del miglioramento dei collegamenti terrestri, specie per Malpensa, ma di ciò vi faccio grazia trattandosi di argomento trattato e sviscerato in questo Forum fino all'esaurimento.

easyMXP
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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda easyMXP » mer 23 feb 2022, 16:08:23

spanna ha scritto: mer 23 feb 2022, 12:00:41 restrizioni ne puoi fare quante ne vuoi, l'importante e' non discriminare tra aeroporti. Non puoi dire FCO si' ma FRA no, perche' sarebbe discriminare. Ma puoi fare una regola che dice:
- non si possono servire gli aeroporti che vantano piu' di TOT passeggeri all'anno
- non si possono servire gli aeroporti che si trovano al di fuori di un certo raggio
- non si possono servire gli aeroporti che hanno una stazione ferroviaria
e via discorrendo
Basta trovare la regola opportuna per tagliare fuori gli aeroporti non desiderati, ovviamente nel mio piano FCO non e' collegata a LIN, altrimenti questa regola non esiste
I-GABE ha scritto: mer 23 feb 2022, 12:14:56 Sono limitazioni che probabilmente andrebbero approvate comunque proprio perche' discriminanti verso destinazioni specifiche. Tutti i decreti su Linate sono comunque vagliati dalla Commissione Europea...
Molto piu' semplice a quel punto limitare artificialmente la tipologia di aeromobile (escludendo anche NB come i 319 e limitando il numero di passeggeri) e le frequenze massime per destinazione (e.g. 3 voli/giorno).
So che i tuoi erano esempi, ma cose del tipo "solo destinazioni senza stazioni ferroviarie" non si puo' vedere e non credo proprio sarebbe difendibile.
Senza stazioni, entro una certa distanza, entro un certo traffico, tutta roba che sarebbe inesorabilmente segata dalla Commissione. La vecchia regolamentazione di LIN restava in vigore solo perché approvata prima del cambio di regole e di approccio della Commissione, adesso discriminazioni tra destinazioni UE, per di più artificiose e concepite solo per favorire qualcuno a scapito di altri, non sono possibili.

I-GABE
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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda I-GABE » mer 23 feb 2022, 16:54:41

Esattamente.
Motivo per cui le limitazioni potrebbero venire solo lato LIN, e.g. per motivi ambientali. Una limitazione ecumenica di questo tipo non sarebbe impugnabile.

spanna
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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda spanna » mer 23 feb 2022, 19:02:04

se hanno approvato il decreto bersani, che consentiva ad alitalia immensi vantaggi operativi, al tempo stesso limitando tutti gli altri, il decreto spanna che mette tutti sullo stesso piano (ITA compresa) nel vietare i feed al proprio hub passa via con una facilita' immensa, secondo me. Non c'e' vantaggio per nessuno, tutti sullo stesso piano, da LIN sono vietati i feed, punto. Una formula semplice semplice che mette tutti sullo stesso piano. La commissione europea ha gia' mostrato grande equilibrio in passato nel non concedere vantaggi a nessuno, ha ammazzato con delle condizioni draconiane la rinascita di alitalia nonostante anche qui quasi tutti fossero sicurissimi che non avrebbe fatto quasi niente, non ha nessun motivo per non approvare un decreto cosi' semplice ed equilibrato. Certo per avere la controprova occorre mettere in atto il piano spanna, con tutto quello che ne consegue. Ma aspettiamo, tempo ce n'e', anche se dovessero entrare nuovi azionisti, la prosecuzione del piano LIN + FCO e' un suicidio annunciato come e' evidente ormai da 15 anni, prego si accomodino, c'e' posto signori.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

I-GABE
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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda I-GABE » mer 23 feb 2022, 19:05:52

È passato qualche annetto ed il decreto su LIN era stato concordato con l’UE con l’intenzione di stabilire un hub a MXP. La cosa era one-off e non ripetibile.
Comunque siamo in fanta, quindi che venga il decreto spanna!


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KittyHawk
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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda KittyHawk » mer 23 feb 2022, 21:13:23

Se si vuole segare Linate per cercare di aiutare ITA occorre capire ciò che potrebbe essere approvato dalla Commissione europea.
Senza voler dare un ordine di importanza ai possibili provvedimenti, che potrebbero essere applicati singolarmente o in gruppi più o meno estesi o progressivamente, si dovrebbe ragionare su:
- Limitare il servizio commerciale ad aeromobili di capienza massima pari a 50 passeggeri (non importa il tonnellaggio, quanto la capacità).
- Limitare le operazioni dell'aviazione commerciale ai soli giorni lavorativi italiani con chiusura il sabato alle ore 12. In pratica, al massimo, si vola dal lunedì al venerdì più mezza giornata al sabato, per recuperare inconvenienti del venerdì sera.
- Applicare un orario più stringente di quello di LCY per le operazioni di volo: dalle 7:00 alle 20:00, dal lunedì al venerdì, e dalle 7:00 alle 12:00 il sabato.
- Solo per i voli in arrivo consentire una tolleranza di 30 minuti in caso di ritardi (ma l'orario di arrivo schedulato ufficiale deve comunque essere entro le 20:00 o le 12:00, secondo i casi); se si supera questa tolleranza si viene indirizzati automaticamente sull'aeroporto alternato.
- Aumentare le tariffe aeroportuali, per rendere meno conveniente usare l'aeroporto.
- Con motivazioni ambientali richiedere stringenti parametri per quanto riguarda il rumore a terra e l'inquinamento.
- Voli di continuità territoriale solo su MXP e non su LIN, in modo da poter utilizzare aeromobili più capienti e alimentare anche un potenziale hub (i voli di continuità territoriale già adesso non rientrano nel calcolo degli slot di LIN, quindi teoricamente non cambia nulla).

L'applicazione di queste regole non è discriminatoria e quindi non sarebbe possibile contestarle con ragione. Il costo del biglietto aumenterebbe, ma non è quello che ci si aspetta per la clientela altospendente? Anzi, poter dire che si è in grado di volare da LIN potrebbe essere motivo di orgoglio per il milanese imbruttito.
Scomparirebbero le low cost e anche le full service dovrebbero scegliere cosa fare: privilegiare le connessioni sul loro hub o i p-t-p. Problemi? Con la baldanza del Ventennio viene da dire "Me ne frego!".
Lo scopo che ci stiamo prefissando, con questa discussione d'accadema, è cercare un modo per aiutare ITA.
ITA potrebbe utilizzare gli slot posseduti principalmente per la LIN-FCO e per coprire i primi e ultimi voli della giornata verso alcune interessanti destinazioni nazionali ed europee, arrivando persino ad applicare code share coi concorrenti, se offrire loro capacità extra può procurare guadagni. Inoltre con aerei più piccoli la compagnia italiana dovrebbe fare meno fatica a raggiungere interessanti load factor.

Passiamo ora alle potenziali obiezioni.

Perché un orario operativo più ristretto di quello di LCY? Perché, a differenza di LCY, LIN vuole essere un vero aeroporto d'affari, non un aeroporto utile anche per il week end. Non è quello che ci hanno sempre raccontato, di un business airport?

Perché un limite di 50 posti? Perché no, verrebbe da dire. È un parametro legittimo, come lo sono tanti altri. Se una compagnia lo volesse potrebbe a quel punto atterrare anche con un A380 (lunghezza della pista permettendo), purché l'aeromobile sia stato ricertificato per ospitare al massimo 50 passeggeri (ci sono compagnie che cambiano, secondo convenienza, le certificazioni per diminuire i pesi totali e pagare meno di oneri aeroportuali). Nessuno potrà dire che si è scelto questo limite perché la compagnia A ha in flotta un aeromobile adatto e la compagnia B no.

Perché aumentare le tariffe aeroportuali? Perché è una decisione autonoma del Governo e nessuno può contestarla davanti a un tribunale, purché si sia precedentemente provveduto a modificare le leggi necessarie. È un modo come un altro per selezionare gli operatori e ciò che si vuole offrire. Se LIN è un gioiellino allora che lo si paghi.

Rimane ora l'ultima e forse più importante obiezione: perché Milano dovrebbe pagare il conto di questi provvedimenti, che penalizzano il suo amato aeroporto? La risposta è molto semplice: Milano è sempre stata penalizzata negli anni, sia come possibilità di sviluppo del suo sistema aeroportuale e di conseguenza della competitività della città rispetto ad altre metropoli, sia coi debiti di AZ lasciati periodicamente nei conti di SEA, sia coi soldi estorti pro quota ai cittadini ambrosiani per sovvenzionare la compagnia laziale. Se così facendo le nostre tasche non fossero più toccate e SEA potesse elargire più ricchi dividendi al Comune i benefici supererebbero già i danni. Se poi, per superare le limitazioni di Linate, ITA iniziasse a sviluppare MXP allora i giochi sarebbero definitivamente chiusi.

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda jetblue » gio 24 feb 2022, 07:31:32

Un modo per chiudere Linate senza problemi con la UE è quello di chiuderlo completamente all’aviazione commerciale, lasciando solo la aviazione generale. Zero discriminazioni, quindi la UE non può mettere becco.

Tale operazione si sarebbe potuta fare molto facilmente nel 2020/21 prevedendo magari un arco temporale di 3 anni giustificato dal crollo del traffico causa Covid.

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda KittyHawk » gio 24 feb 2022, 08:31:49

jetblue ha scritto: gio 24 feb 2022, 07:31:32 Un modo per chiudere Linate senza problemi con la UE è quello di chiuderlo completamente all’aviazione commerciale, lasciando solo la aviazione generale. Zero discriminazioni, quindi la UE non può mettere becco.

Tale operazione si sarebbe potuta fare molto facilmente nel 2020/21 prevedendo magari un arco temporale di 3 anni giustificato dal crollo del traffico causa Covid.
I politici italiani non hanno mai sfruttato le opportunità che si sono presentate, negli anni, per provare a tener chiuso, o limitare fortemente, Linate per un lungo arco di tempo e vedere cosa succedeva. Malpensa 2000, il rifacimento della pista, la pandemia Covid sono state occasioni perse. Al contrario a ogni reincarnazione di AZ lo hanno riaperto sempre più, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
La chiusura totale ai voli commerciali presuppone una capacità di analisi del mercato e una dotazione di attributi per decidere che purtroppo non vedo all'orizzonte.

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Re: [FANTA] Un piano industriale per ITA

Messaggio da leggereda malpensante » gio 24 feb 2022, 08:41:19

jetblue ha scritto: gio 24 feb 2022, 07:31:32 Un modo per chiudere Linate senza problemi con la UE è quello di chiuderlo completamente all’aviazione commerciale, lasciando solo la aviazione generale. Zero discriminazioni, quindi la UE non può mettere becco.
Vent'anni fa avrebbe provocato sia la scomparsa della rotta per Fiumicino, in cui guadagnavano un sacco di soldi Alitalia e AirOne, sia reso difficile l'andirivieni con la Roma. Nel 2008 è arrivato il treno in tre ore, poi un enorme aumento dei posti disponibili e la conseguente diminuzione dei prezzi, nel 2020 con il Covid lo sdoganamento di Zoom, Teams, Meet etc.. La Linate-Fiumicino potrebbe sparire.
jetblue ha scritto: gio 24 feb 2022, 07:31:32Tale operazione si sarebbe potuta fare molto facilmente nel 2020/21 prevedendo magari un arco temporale di 3 anni giustificato dal crollo del traffico causa Covid.
Chiudere Linate adesso provocherebbe la supposta perdita del valore degli slot detenuti da ITA, che Berberi ci ha volentieri ricordato sul Corriere la settimana scorsa. Senza quegli slot l'acquirente di ITA dovrebbe valutarla per quello che è e non la comprerebbe nessuno.

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Re: United apre MXP-Chicago da maggio 2022

Messaggio da leggereda KittyHawk » dom 15 mag 2022, 09:27:55

Qui si apre un'ipotesi interessante, che potrebbe essere discussa anche nel thread di ITA, ossia che cosa potrà accadere se ITA verrà comprata da MSC+LH. I passaggi conseguenti a un siffatto avvenimento dovrebbero essere, secondo logica, il passaggio a Star Alliance e l'ingresso nella JV nord atlantica.
A quel punto non mi stupirei se United spingesse per assicurarsi da parte di ITA qualche forma di feederaggio su MXP (che, sia detto chiaramente, risulterebbe positivo anche per la compagnia italiana). Non pensiamo a un vero hub, ma a un aumento del bacino dei potenziali passeggeri e alla possibilità di reinstradamento degli stessi in caso di necessità.


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