Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

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hal
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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda hal » mer 13 ago 2014, 21:53:04

http://www.ttgitalia.com/stories/whatsu ... on_faccia/

Le 5 cose più odiose che ci auguriamo la nuova Alitalia NON faccia



Hanno firmato. Finalmente. In un’Italia chiusa per ferie, l’accordo tra Alitalia ed Etihad è andato in porto, alla faccia dei gufi del “tanto peggio , tanto meglio”. Sul piatto ci sono i 300 milioni di euro versati dagli azionisti italiani e 560 milioni da quelli di Abu Dhabi (leggi qui).

Soldi veri, non bruscolini, che meritano veramente una nuova Alitalia. Nuova al punto da non ripetere 5 odiosi errori/orrori che tutti noi addetti ai lavori abbiamo subito negli anni.

1) Roma-Milano: è lì che si facevano i soldi. Prima del Frecciarossa, prima di NTV, per andare dalla capitale politica a quella economica, auto esclusa, c’era solo l’aereo. E su quella tratta operava solo Alitalia, o quasi. A quei tempi, qualunque cifra era ammessa e/o tollerata. Ricordo ancora un FCO-Lin a 850.000 lire (erano ancora lire, ma erano pure vent’anni fa...) richiesti senza pudore per un’economy. Allora ti davano il quotidiano e il caffè, ma era imbevibile pure quello, oltre al prezzo.

2) Alle 18.00 cadeva la penna. Internet non c’era ancora, e se in agenzia dovevi cambiare una prenotazione o verificare una disponibilità, il solo modo era telefonare all’assistenza Alitalia. Cliente in attesa, telefono (a disco) manovrato febbrilmente, preghiera silenziosa “fa che rispondano, fa che rispondano!!”, le 17.58, le 17.59, poi le fatidiche 18.00 e... addio. Tutto rimandato al giorno dopo, ma - se era venerdì - a 3 (!) giorni dopo. Perché alle sei del pomeriggio all’impiegato Alitalia cadeva la penna, e scappare alla Fantozzi dall’ufficio era l’unica cosa che desiderava fare.

3) “Je serve er cuscino?”. Per anni, in volo, non credo di aver incontrato un hostess che non fosse romana. Beh, magari di Formia o di Terni, ma l’accento - nella stragrande maggioranza dei casi - era quello. Cadenza appena accennata, magari, ma inconfondibile. E poi quel tono indolente, quando ti serviva il caffè con sorriso d’ordinanza: certo, a te diceva “prego, signore”, ma tu ‘sentivi’che quello che pensava era “Senti, bello, c’ho da fa’ cose più importanti che sta’ qui a servitte ‘sta ciofeca, quindi vedi de sbrigatte a pija’ ‘o zucchero”. Però, quando t’imbarcavi in un aeroporto dall’altra parte del mondo, per tornare a casa, all’annuncio “Benvenuti a bordo da Alitalia” ti veniva lo stesso la pelle d’oca...

4) I spik inglish. Oggi gli annunci del comandante non li ascolta più nessuno, presi come siamo a smanettare gli ultimi sms o whatsapp prima di chiudere il telefono. Ma una volta anche il decollo di un Roma-Brindisi aveva un qualcosa di “ufficiale”, chissà, forse per la poca abitudine a volare o perché il comandante, intravisto in cabina, ci faceva impressione, con tutte quelle mostrine. Comandante che , all’annuncio in italiano, era quasi paterno, tranquillizzante: “Atterreremo tra due ore esatte, il tempo a destinazione è ottimo”. Poi passava all’inglese, ed era (spesso) uno scempio della lingua di Shakespeare: pronuncia indecifrabile, velocità da pater-ave-gloria, fonemi misteriosi quali “uisc iu e plisent flait” o “deng iu for flaing Alitaja”. Però pilotavano bene, quei comandanti lì, e l’applauso che strappavano all’atterraggio non era alle loro doti linguistiche.

5) La “pasionaria” di Alitalia. Maruska Piredda ebbe il suo momento di gloria nel 2008, nei giorni bollenti della prima privatizzazione di Alitalia, in procinto di essere acquista dai "patrioti" di Cai, ovvero Colaninno & soci. Piredda era la hostess "pasionaria" che gioiva perché la trattativa (che andò poi in porto) sembrava in procinto di saltare e la sua foto (raggiante, pugni al cielo e divisa Alitalia d’ordinanza) fece il giro del mondo. Di Pietro ne fu colpito, lei aderì all’Italia dei Valori e venne eletta consigliere regionale in Liguria. Mal gliene incolse: a giugno 2014 finisce in carcere per le “spese pazze”, decine di migliaia di euro per viaggi, parrucchieri, giochi, modellini di auto, frigoriferi, divani, casse di vino, tablet, computer, capi di abbigliamento... Tutto pagato coi soldi dell’IdV. Tutto ancora da dimostrare, certo.

Beh, non ci servono “pasionarie”, nella nuova Alitalia. Ma hostess, magari di colore e con accenti esotici, che ci accolgano con un “Certo, signore, sono molto orgogliosa di lavorare per Alitalia”. E con un sorriso, caldo e sincero, di quelli che non ti dimentichi più.
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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda AleRoots » gio 14 ago 2014, 10:32:24

grandemilano ha scritto:Chiedo ai più informati sull'argomento: è attendibile quanto ha dichiarato ieri Lupi ?
Secondo Lupi, nelle intenzioni di Alitalia-Etiad l'hub principale dell'alleanza (contrariamente a quanto ci si aspettava) sarebbe Malpensa. :eek: :eek:

http://www.laprovinciadivarese.it/stori ... 072953_11/
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... -93594739/
Mah, a legger gli articoli lasciando da parte i titoli mi sembra che le informazioni siano le stesse già conosciute, senza nessuna novità di rilievo.

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda grandemilano » gio 14 ago 2014, 20:12:45

AleRoots ha scritto:
grandemilano ha scritto:Chiedo ai più informati sull'argomento: è attendibile quanto ha dichiarato ieri Lupi ?
Secondo Lupi, nelle intenzioni di Alitalia-Etiad l'hub principale dell'alleanza (contrariamente a quanto ci si aspettava) sarebbe Malpensa. :eek: :eek:

http://www.laprovinciadivarese.it/stori ... 072953_11/
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... -93594739/
Mah, a legger gli articoli lasciando da parte i titoli mi sembra che le informazioni siano le stesse già conosciute, senza nessuna novità di rilievo.
Io so che poco più di un anno fa, ci sono stati dei colloqui tra Alitalia e Sea per spostare i LR su Malpensa vista la non profittabilità di Fiumicino. Poi però non se ne è fatto nulla.
Questa primavera, mi ricordo che Del Torchio aveva dichiarato di "voler tornare a malpensa per recuperare il traffico perso negli ultimi anni". Aggiungendo: "però dobbiamo pensare anche al federaggio"
Ecco perchè voglio essere un po' ottimista e interpretare il gruppo di lavoro AZ-Etiad-sea come volto a ridimensionare Linate per spostare un po' di voli di corto-medio raggio su Malpensa.
Sarebbe interessante sapere da qualcuno nell'ambiente cosa si è detto durante l'incontro di lunedì tra sea e alitalia.

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda KL63 » sab 23 ago 2014, 22:18:12

Sull'ansa c'è un'intervista a DT in cui annuncia le dimissioni e che rinuncia al bonus che gli spettava per aver portato CAI all'accordo con EY.

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda malpensante » dom 24 ago 2014, 01:40:26

Credo che fosse sul Sole

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda hal » lun 25 ago 2014, 15:48:50

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KittyHawk
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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda KittyHawk » mar 26 ago 2014, 11:31:25

Seppur indirettamente, un editoriale odierno del Corriere fa riferimento aglio "affari" tra Banca Intesa Sanpaolo e AZ.
Una doccia gelata l’Iva dovuta sugli aiuti
di: Giangiacomo Schiavi

CAVEZZO - Questa è una storia di lutti, di solidarietà, di rinascita. E anche di una doccia gelata. Una storia che coinvolge persone, legami, speranze. E si svolge attorno a una scuola: un investimento sul futuro. Cavezzo, Emilia: il paese più colpito dal terremoto di due anni fa. Qui la ricostruzione di un polo scolastico è diventata un atto di fiducia nel quale si è ritrovata una comunità. C’è voluto un po’ di tempo, ma la buona volontà e il sostegno convinto della Regione Emilia-Romagna, del Comune, dei sindaci, degli insegnanti e dei genitori dei 600 bambini, ha vinto su tutto: burocrazia, divisioni politiche, ostacoli tecnici. Grazie alla sottoscrizione dei lettori del Corriere e del Tg La7 sono state realizzate aule, laboratori, palestra, sala riunioni, un learning garden, l’orto didattico e un piccolo parco, perché con gli alberi si cresce e si educa all’ambiente.
<omissis>
Per arrivare a questo, per cucire assieme i precedenti interventi di Regione e Comunità delle Giudicarie e trasformare un campo di mais al confine del paese in un «giardino della conoscenza», sono stati impiegati i quasi tre milioni di euro raccolti da «Un aiuto subito» la sottoscrizione del Corriere e del Tg La7. Ci hanno dato una grossa mano Renzo Piano e gli architetti della sua fondazione: sono stati a Cavezzo, hanno offerto consulenze e progetti, cercando di integrare con le nuove costruzioni quel che era stato fatto nell’emergenza per garantire le lezioni ai bambini. Il progetto, affidato allo studio Carlo Ratti di Torino, utilizza le migliori tecniche di edificabilità e sostenibilità ambientale. Ci piacerebbe farlo diventare la seconda piazza del paese: un luogo di studio, di sport e di civiltà.

Il «prezzo»della beneficienza
È giusto ringraziare tutti, tutti meno lo Stato, la cui presenza si è materializzata solo sotto forma di esoso esattore. Ciò che resta dei fondi se li prende lui. Per aver realizzato un polo scolastico con i soldi dei lettori, dobbiamo pagare una tassa. Una tassa sulla generosità prevista con l’Iva: trecentomila euro. Mentre si prepara la riforma del non profit, nessuno pensa a rimuovere un balzello che pesa sulla beneficienza: oggi in Italia lo deve pagare l’azienda che decide di ristrutturare a sue spese un padiglione d’ospedale e l’associazione che regala un’ambulanza al pronto soccorso. Un’assurdità.
<omissis>

I paradossi del fisco
L’Iva, per chi compra o vende, è un obbligo di legge. L’imposta sul valore aggiunto si paga al 22 per cento, ma quando si realizzano opere di valore sociale come le scuole si ottiene uno sconto fino al 10 per cento. In sede di bilancio non è un problema: si tratta di una partita di giro. Chi la carica sulla merce acquistata può scaricarla su quella venduta. Per noi (e certamente per altri benefattori) invece è un extra: non abbiamo partite di giro, si paga e basta. Sono i paradossi della nostra disciplina fiscale: invece di essere agevolato, chi fa del bene viene spesso ostacolato.
<omissis>
Perché lo Stato invece di favorire il cittadino o l’azienda che gli fa risparmiare milioni di euro pretende da questi una tassa? In un Paese dove abusi e illegalità devastano l’economia pubblica con ruberie di ogni sorta, perché non si fa qualche distinzione sulla disciplina dell’Iva per chi fa del bene? Non sarebbe un incentivo per tante aziende a investire nella solidarietà? Si obietterà: l’Iva si paga perché lo prevede una normativa comunitaria. Ma l’Iva non è uniforme e la normativa europea stabilisce solo limiti e criteri, dando facoltà poi agli Stati di definire esattamente il quadro giuridico. Qual è la risposta di questo governo?
<omissis>
(PS: la tassa di trecentomila euro rischia di ridimensionare il progetto per Cavezzo. Ma noi non vogliamo lasciare il lavoro interrotto: andremo avanti comunque. Chiederemo un piccolo aiuto a chi può darlo. E uno più grande a chi ha una maggiore disponibilità. Sul conto «Un aiuto subito» presso Intesa San Paolo abbiamo lasciato per mesi 2.975.076 euro a un modesto tasso di interesse. Fosse lo stesso che ci chiede oggi lo Stato, saremmo a posto. La generosità di Intesa San Paolo ha spesso sostenuto avventurose imprese di Stato con milioni di euro, bruciati inutilmente in pochi mesi. A Cavezzo non ci sono capitani coraggiosi del capitalismo, ma cittadini e studenti. Per la banca dovrebbero essere un valore su cui investire; per lo Stato un’occasione per riflettere: questa storia riguarda tutti, non solo noi).
L'articolo completo: http://sociale.corriere.it/2014/08/26/u ... gli-aiuti/

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda KL63 » dom 31 ago 2014, 18:15:45

Che schifo, che schifo, che schifo! Leggete il Corriere di oggi e cos'è previsto nello sblocca italia. Iniziate a ritirare i vostri risparmi dalle poste e le aziende per cui eventualmente lavorate protestino contro la disparità di trattamento rispetto al solito carrozzone d'incapaci!

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda KL63 » lun 01 set 2014, 12:05:38

ecco l'estratto degli articoli di ieri.
spero si riesca a leggere perchè ho dovuto comprimere le immagini per caricarle.
se non leggete meglio per voi, così non vi passa l'appetito!
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda KL63 » mer 03 set 2014, 16:46:16

Vedo che nessuno commenta.
Se si verificasse la modifica di ciò che può fare CDP, significherebbe aver creato un piano B e, contemporaneamente anche la via d'uscita per le banche nell'eventualità che le cose non andassero in porto con Ethiad, o non andassero come previsto.
Il tutto chiaramente a spese del risparmiatore. A me sembra di una gravità inaudita.
Non so se l'ingresso di CDP nell'azionariato di Alitalia sarebbe considerato aiuto di stato, ma intanto predispongono l'operazione in assoluto silenzio. Altro che mille passi.

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda KittyHawk » mer 03 set 2014, 20:45:26

Occorre mettere insieme una serie di tassellini, che nelle scorse settimane sono usciti nei giornali, per avere la big picture.

Sperando di non dimenticare niente e senza metterli in ordine di importanza, i tassellini sono:
- l'azionariato di AZ deve essere per la parte maggiore comunitario;
- Etihad non vuole che venga fatta un'IPO (quotazione in Borsa);
- le banche vogliono uscire da AZ appena possibile, riprendendosi i soldi scialacquat... ehm, ehm, "investiti";
- lo Stato italiano non può intervenire direttamente;
- seppur non ufficializzato, c'è un lock-up di cinque anni per i soci;
- Etihad non gradisce altri soci "industriali" nella compagine.

Miscelando il tutto, questa è la storia che salta fuori.
Le banche, controvoglia, hanno continuato negli anni e nei mesi a foraggiare il carrozzone alato, ma vogliono uscire da questa (dis)avventura limitando al massimo i danni.
Etihad, d'altra parte, non vuole che quest'uscita avvenga con una collocazione in Borsa, perché potrebbe entrare qualche socio non gradito e, con il 49% in mano araba, ci sarebbe sempre il rischio che, con poche azioni che cadessero in mani extracomunitarie, AZ perda lo status di compagnia UE.
Agli arabi non va neppure bene, al di là di dichiarazioni di facciata, che i franco-olandesi riacquistino peso nella compagnia tricolore. Di galli, nel pollaio, ne basta uno. I polli li abbiamo già messi noi, da tempo immemore. Quindi gli altri soci devono essere di tipo finanziario.
Le banche sono a disagio anche per il lock-up, che restringe notevolmente le possibilità di manovra, mentre loro, probabilmente, hanno continuato a concedere capitale e soldi di fronte alla promessa di una loro (rapida) uscita.
Di nuovi privati che vogliano investire finanziariamente nella compagnia aerea non se ne vede l'ombra e quindi non vale neppure la pena prenderli in considerazione.

Come conciliare le aspettative contrastanti di banche e Etihad? Non mi meraviglierei che nei patti sociali e parasociali sia stato predisposto lo schema che segue:
- le banche rimangono inizialmente nella compagine azionaria e come creditori;
- a fronte di certe condizioni (mercato, nuovi investimenti o altro), tra qualche mese o anno le banche potranno cedere le loro azioni a un altro socio finanziario europeo;
- CDP ha le caratteristiche (struttura europea di finanziamento) per subentrare alle banche, anche se per farlo dovrà eventualmente modificare lo statuto;
- per proteggere il capitale di CDP, lo Stato fungerà da garante (coi soldi di tutti) se le cose con la nuovissima AZ dovessero andare male, cosa da non escludere a priori. Basterà inventarsi una qualche leggina che, a certe condizioni (che guarda caso coincideranno con quelle di banche, CDP ed AZ), il rischio finanziario finale ricada sulle casse dello Stato.

In altre parole: prima della scadenza del lock-up - possibilmente in un momento in cui AZ mostrerà un qualche miglioramento e si possa ipotizzare una fase di espansione rispetto alla contrazione attuale, che durerà ancora per qualche tempo - lo Stato risarcirà attraverso interposta persona (CDP) le banche, per quello che hanno fatto finora. Se poi AZ continuasse ad avere bilanci in rosso, e CDP fosse a rischio di perdere il capitale che ha cortesemente girato alle banche, allora scatterebbe una qualche regolina che autorizza lo Stato a farsi carico delle perdite, formalmente di CDP ma effettivamente di AZ.

Vorrei sbagliarmi, ma alla fine questa potrebbe essere la soluzione pro-banche che stanno mettendo a punto.

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda easyMXP » mer 03 set 2014, 22:25:28

Sarebbe però un plateale e palese aiuto di stato!

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda belumosi » gio 04 set 2014, 08:36:03

KL63 ha scritto:Vedo che nessuno commenta.
C'è poco da commentare. Dopo aver smesso di vomitare, bisogna solo ritirare eventuali risparmi depositati alle Poste ed iniziare a cercare un paese dove emigrare.

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda KL63 » sab 06 set 2014, 10:09:14

Cassano nuovo Ad.
Speriamo non faccia Cassanate!

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda spanna » sab 06 set 2014, 11:18:34

dragoni ha finito le vacanze ed e' tornato ad occuparsi di alitalia
Quando l'operazione sarà approvata da Bruxelles, Etihad sborserà 560 milioni di euro, ma solo 387,5 milioni entreranno nelle casse della nuova Alitalia, la «newco». Gli altri fondi andranno alla Cai, 60 milioni per comprare 5 coppie di slot a Heathrow che saranno dati in affitto alla nuova Alitalia e 112,5 milioni per comprare da Cai il 75% della società del programma Millemiglia, la Alitalia Loyalty.
di Gianni Dragoni - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/TVQNug
alla fine il 49% della nuova alitalia verra' pagato 387,5 milioni, e gli altri soldi andranno alla fornace CAI.
AF aveva pagato poco meno - mi pare 320 milioni - per avere il 25%, quindi in cinque anni il prezzo si e' quasi dimezzato, un bel risultato della gestione dei capitani coraggiosi.

La domanda e': per quanto tempo basteranno i 375 milioni prima che le perdite li azzerino e il cinema delle ricapitalizzazioni ricominci da capo? Secondo me tra 3 anni si ricomincia.

Il tutto ammesso che la UE non metta qualche paletto tra le ruote
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda Fabri88 » sab 06 set 2014, 11:32:10

Se l'attuale gestione Alitalia perde un milione al giorno direi che nell'arco di un anno va a ramengo ancora tutto.

Toh, fai un paio d'anni visto che l'Expo dovrebbe portare traffico in Italia.

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda KittyHawk » sab 06 set 2014, 14:03:51

La presa del potere da parte degli arabi è già iniziata. Anche Cassano, che che ne dicano i soci italiani, non è stato sicuramente scelto contro la volontà di Etihad.
Hogan e Cassiano hanno lavorato nelle stessa società (Hertz) e quindi l'australiano qualche ricordo di passati incontri ce l'ha sicuramente.
Più interessante sarebbe conoscere eventuali retroscena, se ce ne sono, legati all'addio di Cassano da AD di Benetton, tanto per capire se Cassano può essere considerato uomo favorevole, neutro o contrario alla famiglia di Ponzano Veneto.
Ultima modifica di KittyHawk il sab 06 set 2014, 18:06:14, modificato 1 volta in totale.

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda KL63 » sab 06 set 2014, 14:55:39

Se l'hanno scelto non sarà certamente in cattivi rapporti con Atlantia.

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda KittyHawk » sab 06 set 2014, 18:04:21

Credo anch'io non sia stato un addio rancoroso, ma sarebbe interessante conoscere la ragione del cambiamento: dall'altra parte lo pagavano meglio? aveva raggiunto i suoi obiettivi con Benetton? etc, etc.

Benetton (Atlantia), oltre ad essere socio di AZ, è padrone di AdR...

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda spanna » sab 20 set 2014, 17:04:14

dal messaggero:
http://www.filtabruzzo.it/filt/_rassegn ... izie=54184
Alitalia-Etihad, i soci firmano gli impegni definitivi. Partono oggi le lettere alla compagnia araba

MILANO Banche e soci formalizzano gli accordi su Alitalia-Etihad in vista del decollo, mentre fra i tre rappresentanti di Abu Dhabi nella nuova compagnia spunta Giovanni Bisignani, ex ceo di Iata ed ex ad del vettore italiano. Oggi Intesa Sanpaolo, Unicredit, Poste, Atlantia, Immsi, Pirelli invieranno le lettere a Etihad con gli impegni vincolanti relativi all’equity committment da 300 milioni. Sempre Intesa, Unicredit più Mps e Popolare Sondrio faranno pervenire al vettore di Abu Dhabi la garanzia nella concessione di 300 milioni di nuova finanza. I 600 milioni rientrano nel contratto preliminare dell’8 agosto. La liquidità (per 200 milioni) è finalizzata a consentire all’attuale società di reggere fino a quando non prenderà il volo la nuova Alitalia, con a bordo Etihad al 49%, subordinatamente al via libera della Ue e alla verifica della cassa; i restanti 100 milioni serviranno a fronteggiare i contenziosi. Riguardo l’autorizzazione comunitaria, dopo le pre-notifiche, lunedì 22 i legali di Dla Piper, per conto di Etihad, dovrebbero inoltrare il dossier formale a Bruxelles, facendo scattare i 30 giorni previsti per l’autorizzazione, salvo interruzioni conseguenti a richieste eventuali di chiarimenti.
COLANINNO RESTA

Cinque tra i principali azionisti si sono impegnati a sottoscrivere un aumento di capitale dell’attuale Alitalia fino a 300 milioni: Intesa (88 milioni), Unicredit (63,5), Atlantia (51), Immsi (10), Pirelli (10), Gavio (2,5). A questi si aggiunge Poste con 75 milioni da iniettare sotto forma di bond tramite la Midco, la newco intermedia tra la vecchia e la nuova Alitalia. Secondo la transaction implementation agreement, il nome del complesso accordo, il buco di cassa non dovrà superare 200 milioni, soglia che costituisce una delle cause dirimenti del contratto da parte di Etihad. La verifica sarà fatta entro fine mese ed è possibile che l’iniezione venga fatta ad ottobre. Per il 26 settembre è fissato un consiglio della compagnia per fare il punto sulla situazione.
Quanto alla nuova finanza, 200 milioni sono per cassa (Intesa e Unicredit 112,5 milioni a testa, Mps e Sondrio 37,5 milioni l’una), 100 milioni di factoring (25 milioni ciascuno). La nuova Alitalia avrà un consiglio di nove membri. Tre li nominerà Etihad: l’ad James Hogan, il cfo James Rigney e Bisignani. Dei sei italiani, invece, tre sono sicuri: il presidente Luca Cordero di Montezemolo, l’ad Silvano Cassano (già designato) e l’attuale numero uno Roberto Colaninno. Gli altri tre spettano a Poste, Intesa Sanpaolo e Unicredit: le due banche sono orientate a designare figure esterne.
Intanto, scattano i tagli di personale. Sono circa 600 i lavoratori che si apprestano a lasciare la compagnia già dalla prossima settimana. Questi dipendenti, naviganti e di terra, riceveranno il 26 settembre la lettera con la comunicazione della messa in mobilità: circa 500 hanno accettato di andare in mobilità su base volontaria, a fronte di un'offerta aziendale di 10 mila euro lordi, e un centinaio, dal momento che maturano i requisiti nell'arco del periodo di mobilità.
dal mio punto di vista l'ostacolo piu' grosso all'approvazione UE dell'accordo e' la creazione della OLDCO. La Ue non credo potrebbe tollerare una nuova badco destinata al fallimento, che e' quanto concesso una tantum ad AZ 6 anni fa, secondo il principio "un aiuto di stato una volta sola e' concesso, la seconda volta no". E la nascita della oldco assomiglia molto alla solita astuzia italiana, una badco che pero' non fallendo non e' badco. Pero' pur non essendo una badco, e' qualcosa che gli somiglia molto, e chi lo dice che un domani, quando AZ magari si sara' anche raddrizzata in qualche modo (come non lo so), la oldco non diventi badco e venga lasciata fallire, magari per sbarazzarsi di qualche carico legale di troppo. A quel punto avrebbe la UE la forza di far chiudere AZ risanata? Non credo. Per evitare questo rischio e' possibile che la UE chieda ad EY di investire direttamente in CAI? Staremo a vedere. Certo che se lo chiedesse sarebbe un durissimo colpo alla complessa architettura dell'intervento, oldco, midco, newco.
Un altro punto dolente della faccenda, se dovesse essere accettato il principio della oldco, secondo me e' rappresentato dal 49% di proprieta' EY unito al 75% di proprieta' del programma millemiglia, valutato peraltro 112,5 milioni. Insomma, se il 49% da solo rappresenta una partecipazione di minoranza se paragonata al 51% di midco, unita al 75% del millemiglia potrebbe spostare l'ago della bilancia dalla parte di EY. Questo nel caso un cui il programma millemiglia fosse valutato come un tutt'uno con l'attivita' di AZ. Anche qui la UE potrebbe imporre una diminuzione di questa partecipazione dal 75% al 49%, tutto sommato sarebbe una condizione abbastanza sopportabile per i soci CAI.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

spanna
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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda spanna » dom 21 set 2014, 10:32:06

dall'ultimo comunicato stampa di alitalia del 15 settembre
http://corporate.alitalia.it/it/media/c ... -2014.html
Roma, 15 settembre 2014 – Nel mese di agosto 2014 il Gruppo Alitalia ha trasportato 2.360.724 passeggeri, registrando un incremento del 2,8% rispetto allo stesso mese del 2013.

Nel periodo, anche il tasso di riempimento degli aeromobili (load factor) ha raggiunto il 76,6%, in crescita di 2 punti percentuali rispetto al mese di agosto 2013.
Sono andato a guardare gli ultimi dati dichiarati da AEA per un confronto, nell'agosto 2011 AZ aveva trasportato 2.479.800 pax con un LF medio del 77.7%. E non e' che il 2011 sia stato un anno in cui AZ abbia guadagnato. Eppure siamo qui nel 2014 a presentare un risultato inferiore sia per pax che per LF come un grande successo.
L’ hub Alitalia di Roma Fiumicino ha visto transitare oltre 1 milione e 489 mila passeggeri Alitalia nel mese di agosto, con una crescita dello 0,6% rispetto al medesimo periodo del 2013.
Prendendo per buone le cifre che vengono fornite, questo significa che i voli che non transitano da fco hanno trasportato 871.724 pax, con una crescita sull'anno precedente pari a circa il 6,7% (basta fare 4 calcolini con i dati forniti da AZ per appurarlo). Quindi parrebbe che i voli in crescita maggiore sono quelli che non passano da fco, e che peraltro verranno tagliati pesantemente (airone).
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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda KittyHawk » dom 21 set 2014, 18:02:49

Una curiosa notizia apparsa oggi sul Corriere fa subito scaturire un paio di pensieri:
1) Uno stadio di calcio vale più di una (ex) compagnia di bandiera. E ciò solo per cessione ventennale dei diritti sul nome, non per acquistarlo o gestirlo.
2) L'accordo dovrebbe durare 20 anni, per cui gli emiri sono abbastanza certi che lo stadio ci sarà ancora dopo tanti anni e che manterrà il suo attuale valore d'immagine.

Chi vuole tragga le sue conclusioni.
Real Madrid, offerta di 500 milioni. Il Bernabeu potrebbe cambiare nome
Un fondo di investimento controllato dall’emirato di Abu Dhabi ha proposto la cifra stellare al club in cambio della cessione dei diritti del nome dello stadio

Cinquecento milioni di euro in vent’anni. È la cifra che potrebbe incassare il Real Madrid dalla cessione dei diritti del nome dello stadio Santiago Bernabeu. Secondo il quotidiano sportivo Marca, il club spagnolo starebbe per raggiungere un accordo con il fondo di investimento Ipic (International Petroleum Investment Company), controllato al 100 per cento dall’emirato di Abu Dhabi. Il club spagnolo metterà in cassa 25 milioni a stagione fino al 2034 e di fatto coprirà in questo modo le spese di ristrutturazione dell’impianto.

Non è ancora chiaro come lo stadio potrebbe essere ribattezzato, una volta completati i lavori: le ipotesi più accreditate sono “Abu Dhabi Santiago Bernabeu” o “Abu Dhabi Bernabeu”. L’accordo è decisamente fruttuoso per le bisognose casse dei Blancos (i debiti sono saliti a 602 milioni di euro), ma non mancano le preoccupazioni per il presidente Florentino Perez, che teme la reazione dei tifosi più accaniti. Tuttavia, le cifre in ballo rendono l’affare difficile da rifiutare.
http://www.corriere.it/sport/14_settemb ... 7f34.shtml

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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda hal » dom 21 set 2014, 19:40:40

Noi, ovviamente, in ragione della nostra esistenza, siamo focalizzati sulla trattativa in atto nel settore aeronautico. Ma, come del resto da altri ripetutamente espresso, quello che noi seguiamo, è solo un particolare forse anche minimale d'un disegno ben più ampio, ossia imporre la propria presenza in ogni "luogo" o settore che possa essere di qualche interesse. E per presenza deve intendersi non solo partecipazione/acquisizione di natura economica /finanziaria.
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.


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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda spanna » mar 23 set 2014, 12:33:53

stefanato dice che alitalia perde 40 milioni l'anno su linate:
http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 53858.html
Dal punto di vista della compagnia, Linate ha un significato prettamente commerciale. Alitalia non è più una società pubblica, finanziata dallo Stato, tenuta a collegare tutto il territorio nazionale, con una missione universale. E Linate è un aeroporto a numero chiuso - non più di 18 movimenti all'ora e solo per le capitali europee - e i suoi slot valgono oro. Alitalia ha via via rafforzato la sua presenza (il 75% circa dei voli) grazie all'acquisto di varie compagnie (Volare, AirOne, Gandalf), perché gli slot non si possono comprare ma le compagnie sì. Eppure, dopo il crollo della rotta per Fiumicino, a Linate, Alitalia perde 40 milioni all'anno. Ecco l'obiettivo: spostare gli aerei dalle rotte italiane a quelle più redditizie verso l'Europa. Anche perché se gli slot, pur così abbondanti, non venissero utilizzati, dovrebbero essere redistribuiti tra i concorrenti.
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Re: Dal Golfo, Etihad in vista del traguardo col 49%.?

Messaggio da leggereda malpensante » mar 23 set 2014, 15:30:06

Lo ha detto pubblicamente Modiano, 30-40 milioni l'anno.


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